Introduzione alla bioinformatica Novembre 2003 Francesco Piva Istituto di Biologia e Genetica Università Politecnica delle Marche Banche dati: raccolta dati, ordinamento, correlare quelli che trattano i diversi aspetti di uno stesso tema, renderli fruibili in modo semplice, unificare le banche adti. Ricerca dei geni in un genoma Inferire la funzione delle proteine a partire dalla sequenza del gene, da qui la possibilità di creare nuove proteine con nuove funzioni Obiettivi della bioinformatica Prevedere lo splicing dell’mRNA a partire dalla sequenza del pre-mRNA, capire l’effetto delle mutazioni Descrivere la rete genica di una cellula, chi attiva o reprime chi, da chi si fa attivare o reprimere. Prevedere al computer l’effetto di uno stimolo esogeno… sapere come compensarlo. Sapere che stimolo generare per produrre certi effetti Capire l’evoluzione delle specie Poter prevedere la ricombinazione nel DNA Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Risorse umane, formazione, mezzi database Teoria dell’informazione, studio dei linguaggi, ridondanza, entropia, correlazione… Metodi statistici Metodi della bioinformatica Reti neurali Algoritmi matematici: FFT, Wavelet, ICA, PCA, teoria delle reti… … Data mining Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Cellule o tessuti Il trascrittoma: quanti e quali geni? cromosoma mRNA Quanti e quali geni sono contenuti in un genoma? Quali geni sono espressi in un tessuto? cDNA Cloni di cDNA E in un tessuto patologico? Sequenziamento …EST Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona La costruzione del cDNA 5’UTR ESONE 1 ESONE 2 3’UTR AAAAAA mRNA 3’ Le sequenze di cDNA ottenute dall’mRNA sono generalmente tronche TTTTTT TTTTTT GGGGGG Rimozione dell’RNA e attacco di un poly (G) al cDNA TTTTTT Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Produzione del cDNA complementare Metilazione dei due cDNA per proteggere i siti di restrizione GGGGGG TTTTTT 5’ CCCCCC AAAAAA 3’ CH3 Aggiunta di siti di restrizione Eco RI GAATTC GGGGGG TTTTTT GAATTC CTTAAG CCCCCC AAAAAA CTTAAG Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona GAATTC GGGGGG TTTTTT GAATTC CTTAAG CCCCCC AAAAAA CTTAAG Digestione con Eco RI AATTC GGGGGG TTTTTT G G CCCCCC Ligazione del cDNA nei plasmidi AAAAAA CTTAA vector Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona La potenzialità di una libreria di cDNA è in relazione al numero di inserti di cDNA indipendenti che siamo riusciti a clonare. Supponendo di prelevare un’aliquota di batteri trasformati, il titolo è dato dal numero di colonie per unità di volume di batteri ricombinanti Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Come stimare la potenzialità di una libreria di cDNA? Si potrebbe digerire il DNA plasmidico con enzimi di restrizione e analizzare i frammenti tagliati 3kb vettore inserti I cloni 7, 8, 9 e 13 non sono ricombinanti: quindi 4/16 = 25% Esempio di una libreria: Titolo: 100 unità formanti colonia/microlitri % cloni non ricombinanti: 10% Volume totale di batteri trasformati: 1 ml Potenzialità: (100000 cloni totali – 10000 non ricombinanti) = 90000 inserti di cDNA Calcolo delle probabilità applicato alle librerie di cDNA Che probabilità abbiamo di trovare il clone A2B che ha frequenza dell’ 1% (f=0.01) in una libreria di 100 (N=100) cloni? Dalla formula ln( 1 P) N ln( 1 f ) Ricaviamo P = 63.4% Quanti cloni devo sequenziare (N = ?) per essere abbastanza sicuro (99% P=0.99) di trovare il clone A2B che ha una frequenza dell’1% (f=0.01)? Dalla stessa formula ricaviamo N = 458 Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Un caso reale Quanti cloni devo sequenziare per avere il 99% delle probabilità di trovare un particolare clone di mio interesse? In una cellula ho circa 500000 molecole di mRNA quelli più abbondanti sono rappresentati in 10000 – 15000 copie per cellula f=10000/500000 0.02 quelli mediamente abbondanti in 200 – 500 copie per cellula f=500/500000 0.001 quelli rari in 1 – 15 per cellula f=15/500000 0.000002 per gli abbondanti risulta… per i mediamente abbondanti… per i rari… N=230 N=4600 N=155000 Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Metodo di arricchimento Anziché mettersi a sequenziare in modo furioso, si può cercare di operare sulla libreria in modo di aumentare la probabilità di trovare il cDNA di interesse. Questo lo si può fare in vari metodi: Frazionamento in gel Clonazione per sottrazione Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Metodo di arricchimento Per arricchire la libreria del cDNA di interesse si può - selezionare in partenza le cellule o i tessuti più ricchi del trascritto - rimuovere dalla libreria le sequenze che non interessano - indurre o aumentare la trascrizione del particolare gene con stimoli specifici Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Frazionamento in gel Se si sa la lunghezza del cDNA che stiamo cercando, si possono selezionare su gel prima di legarli al vettore Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Clonazione per sottrazione Linea cellulare + Linea cellulare - Sintesi del cDNA dall’mRNA mRNA Eliminazione dell’mRNA Ibridazione cDNA non appaiati Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona mRNA non appaiati Recupero del cDNA non appaiato tramite colonnine di idrossiapatite. Ottengo solo quello non comune alle due linee Normalizzazione delle librerie di cDNA N° di copie N° di copie Al fine di trovare con la stessa probabilità sia le sequenze abbondanti che quelle rare si attua una normalizzazione delle librerie di cDNA. Per far questo si sfrutta il fatto che i cDNA più abbondanti, si appaiano o ibridizzano più rapidamente e possono essere rimossi dall’insieme di cDNA di partenza. In questo modo l’insieme rimanente si svuota delle sequenze più abbondanti ovvero si arricchisce di quelle più rare. Tipo di cDNA Tipo di cDNA Supponendo di avere il cDNA di 8 geni espressi con intensità diversa, mostriamo il grafico dell’abbondanza di copie di cDNA prima e dopo la normalizzazione della libreria Si perdono le informazioni sul livello di espressione dei geni Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona AAAAAAA AAAAAAA AAAAAAA AAAAAAA AAAAAAA AAAAAAA AAAAAAA AAAAAAA AAAAAAA Generazione delle sequenze EST: etichette di sequenza espressa 5’ EST 3’ EST cDNA clone sequencing primers Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Scarsa qualità delle sequenze: errori dovuti ad un sequenziamento automatizzato, senza la supervisione di un operatore, sequenza a passaggio singolo. Quello che importa è determinare la presenza di un trascritto non la sua sequenza. In questo modo si perdono le informazioni sulle mutazioni. >T27784 g609882 | T27784 CLONE_LIB: Human Endothelial cells. LEN: 337 b.p. FILE gbest3.seq 5-PRIME DEFN: EST16067 Homo sapiens cDNA 5' end AAGACCCCCGTCTCTTTAAAAATATATATATTTTAAATATACTTAAATATATATTTCTAATATCTTTAAATATA TATATATATTTNAAAGACCAATTTATGGGAGANTTGCACACAGATGTGAAATGAATGTAATCTAATAGANGCCT AATCAGCCCACCATGTTCTCCACTGAAAAATCCTCTTTCTTTGGGGTTTTTCTTTCTTTCTTTTTTGATTTTGC ACTGGACGGTGACGTCAGCCATGTACAGGATCCACAGGGGTGGTGTCAAATGCTATTGAAATTNTGTTGAATTG TATACTTTTTCACTTTTTGATAATTAACCATGTAAAAAATG Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Problemi con gli EST Le sequenze provenienti dallo stesso trascritto vanno raggruppate ‘clustering’ Questa operazione non è banale perchè bisogna tener conto dei seguenti problemi: - presenza di polimorfismi, le mie EST potrebbero non allineare con la sequenza genomica poiché le EST sono del mio organismo, il genomico è di un organismo diverso da quello che sto studiando - un gene può avere anche centinaia di varianti di splicing - i geni paraloghi (fisicamente in posizioni cromosomiche diverse ma con trascritti quasi identici) - presenza negli EST di pezzi di vettore plasmidico - presenza di sequenze genomiche batteriche - presenza di sequenze ripetute come le Alu - artefatti dovuti al fatto che due inserti di cDNA entrano in tandem in un vettore plasmidico e io li leggo come un unico trascritto In generale questi problemi sono completamente superabili solo quando si conosce la sequenza genomica della specie che sto studiando Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona cDNA, EST e banche dati dbEST (pronuncia ‘the best’) Divisione di GenBank che contiene tutte le sequenze EST, classificate per specie, tessuto, patologia… Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona dbEST release 103103 Summary by Organism - October 31, 2003 Number of public entries: 18,971,362 Homo sapiens (human) Mus musculus + domesticus (mouse) Rattus sp. (rat) Triticum aestivum (wheat) Ciona intestinalis Gallus gallus (chicken) Zea mays (maize) Danio rerio (zebrafish) Hordeum vulgare + subsp. vulgare (barley) Xenopus laevis (African clawed frog) Glycine max (soybean) Bos taurus (cattle) Drosophila melanogaster (fruit fly) Oryza sativa (rice) Saccharum officinarum Caenorhabditis elegans (nematode) Silurana tropicalis Arabidopsis thaliana (thale cress) Medicago truncatula (barrel medic) Sus scrofa (pig) 5,427,521 3,915,334 538,251 500,902 492,488 451,565 383,759 362,445 348,233 344,747 341,578 329,387 261,414 260,890 246,301 215,200 209,240 190,732 187,763 171,920 Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona 1: BM055437 IDENTIFIERS . ie94h04.y1 Melton...[gi:16813328] Inserendo ‘homo sapiens’ e ‘CFTR’ dbEST Id: 10156577 EST name: ie94h04.y1 GenBank Acc: BM055437 GenBank gi: 16813328 CLONE INFO Clone Id: IMAGE:5674615 (5') Source: University of Pennsylvania & Harvard University (HHMI) & Washington University (GSC) Other ESTs on clone:ie94h04.x1 DNA type: cDNA PRIMERS PolyA Tail: Unknown SEQUENCE GCCTCTTGGGAAGAACTGGATCAGGGAAGAGTACTTTGTTATCAGCTTTTTTGAGACTACTGAACACTGAAGGAGAAATCCAGATCGATGGTGTGTCTTGGGATTCAATA ACTTTGCAACAGTGGAGGAAAGCCTTTGGAGTGATACCACAGAAAGTATTTATTTTTTCTGGAACATTTAGAAAAAACTTGGATCCCTATGAACAGTGGAGTGATCAAGAA ATATGGAAAGTTGCAGATGAGGTTGGGCTCAGATCTGTGATAGAACAGTTTCCTGGGAAGCTTGACTTTGTCCTTGTGGATGGGGGCTGTGTCCTAAGCCATGGCCACA AGCAGTTGATGTGCTTGGCTAGATCTGTTCCAGTAAGGCGAAGATCTTGCTGCTTGATGAACCCAGTGCTCATTTGGATCCAGTAACATACCAAATAATTAGAAGAACTCT AAAACAAGCATTTGCTGATTGCACAGTAATTCTCTGTGAACACAGGATAGAAGCAATGCTGGAATGCCAACAATTTTTGGTCATAGAAGAGAACAAAGTGCGGCAGTACG ATTCC Quality: High quality sequence stops at base: 429 Entry Created: Nov 8 2001 Last Updated: Mar 12 2002 COMMENTS Library was constructed by Dr. Douglas Melton DNA sequencing by: Washington University Genome Sequencing Center For information on obtaining a clone please contact: Juliana Brown ([email protected]) This sequence now available from the IMAGE consortium, for clone orders contact: [email protected] PUTATIVE ID Assigned by submitter SW:CFTR_HUMAN P13569 CYSTIC FIBROSIS TRANSMEMBRANE CONDUCTANCE REGULATOR ; LIBRARY Lib Name: Melton Normalized Human Islet 4 N4 Organism: Homo sapiens Sex: Both Organ: Pancreas Tissue type: Islets of Langerhans Develop. stage: Adult Lab host: DH10B R. Site 1: Not 1 R. Site 2: Sal 1 - HIS 1 Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Integrated Molecular Analysis of Genomes and their Expressions Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Attenzione: la ricerca è ‘case sensitive’ quindi se digitate ‘cftr’ non trova nulla, si deve digitare ‘CFTR’ maiuscolo. Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona In IMAGE si trovano due tipi di cluster di geni a seconda che corrispondano a geni già noti Geni noti in NCBI Reference Sequence Full: Cluster i cui cloni allineano pienamente con un gene noto Predicted full: Cluster che contengono una ORF completa ma il cui gene è stato solo predetto sperimentalmente Unknown: Cloni di cui non si sa se rappresentano l’intera ORF (perché è stato determinato un solo EST del clone) Geni non noti in NCBI Reference Sequence Partial: Cloni che non rappresentano l’intera ORF (gli EST al 5’ e al 3’ non coprono l’intera regione del clone) Empties: Cluster già noto ma di cui in questa libreria non ci sono cloni Multi-member: Cluster contenente più cloni e il cui gene non è ne noto ne predetto Singletons: Singolo clone che non si può raggruppare con altri già noti e contiene almeno 50 nucleotidi in cui non ci sono sequenze ripetute Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Identificativo del cluster, attenzione perché può cambiare descrizione del gene Numero di cloni che coprono interamente la sequenza codificante, se ne esiste almeno uno allora abbiamo un ‘full cluster’ E’ possibile vedere gli allineamenti dei cloni che compongono il cluster o quello delle singole sequenze EST Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona In questa schermata troviamo i dati sui cloni e sugli EST Il bottone restituisce la descrizione del gene Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Provenienza del clone Classificazione di un clone: predicted full, unknown, partial… clone EST Mammalian Gene Collection Lunghezza del clone: dimensione determinata, se si conosce un solo EST si indica la lunghezza minima Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona chi ha verificato il clone Bento Soares Columbia University Lavora alla creazione di librerie di EST normalizzate [email protected] A volte è ambiguo stabilire a quale cluster appartiene un certo clone, il numero a fianco indica a quanti altri cluster (oltre a questo) appartiene questo clone http://merops.sanger.ac.uk/ Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Si possono fare ricerche per identificativo dell librera, tassuto, stadio di sviluppo… Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona o per patologia… Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Identificato un gene, mostra la descrizione della proteina gli allineamenti… Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Gli omologhi Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona UniGene Sviluppato da NCBI, contiene i cluster corrispondenti ai geni Gli EST sono stati filtrati, verificati con MegaBlast, tutti i cluster sono confrontati con i nuovi EST e verificati settimanalmente Nota: non fare riferimento agli ID (identificativi) dei cluster poiché possono cambiare settimanalmente Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Dalla schermata precedente c’è un collegamento a questo sito Vengono fornite le sequenze di 10 basi (etichette) in ordine di occorrenza decrescente nel cluster per il gene di interesse STACK Sviluppato dal South African National Bioinformatics Institute, contiene i dati sui cluster, il criterio di allineamento è un po diverso da quello di UniGene perché inizialmente si verifica se due EST sono parzialmente sovrapposti controllando se hanno parti in comune Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona TIGR In generale i dati di clustering differiscono da una banca dati all’altra a causa dei diversi criteri adottati Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona ORF nelle tre fasi, nel filamento diretto e inverso Zona e direzione in cui allineano gli EST Per ciscun EST e possibile avere informazioni dal sito TIGR, da GenBank Nucleoride e da IMAGE Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Noi possiamo allineare i trascritti sul DNA genomico tramite programmi disponibili su siti internet Questi programmi tengono conto che - il trascritto deve essere completamente contenuto nel DNA genomico - l’appaiamento potrebbe non essere perfetto - l’appaiamento può essere interrotto da introni Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Predizione teorica dei geni in un genoma metodi Analisi discriminante lineare e quadratica Alberi di decisione Modelli di Markov a variabili nascoste Reti neurali artificiali Metodo del perceptron Stima degli esameri codificanti Metodo della matrice di pesi e del vettore di pesi Decomposizione secondo le direzioni di massima dipendenza Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Analisi discriminante lineare e quadratica L’obiettivo di questo metodo è: Identificare le variabili e le relazioni tra di esse che permettono di differenziare due o più gruppi di dati Classificare nuovi casi nei gruppi ricavati (predittività) lineare quadratico Concentrazione di A Concentrazione di A Es: distinguere gli individui sani e malati in base alla misura della concentrazione di due enzimi. Con il metodo dei minimi quadrati si minimizza l’errore di classificazione e si ottiene una relazione lineare tra le due variabili Nel caso del riconoscimento degli esoni in una sequenza di pre-mRNA, come variabili si sceglie la frequenza di certe triplette nei siti di splicing in 5’ e in 3’. Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Modelli di Markov a variabili nascoste Un sistema viene descritto da una successione di stati discreti e dalla probabilità di transizione da uno stato all’altro Data una sequenza esonica: …catga… 0,36 A C A T G 0,15 0,32 A A 0,18 0,37 Possiamo rappresentarla come la successione di stati di un sistema e ricavare un modello descrittivo che a partire da un certo stato indichi la probabilità di transizione verso un altro stato. La parola nascosti indica che uno stato non può essere osservato Gli schemi di transizione sono caratteristici delle zone codificanti e non. C 0,16 0,31 C 0,17 0,35 0,20 G 0,31 0,15 0,26 T 0,36 G 0,20 0,18 T Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Date le cinque sequenze sotto, cerchiamo di ricavare un modello di Markov Si ricava questo modello Inserzione di uno stato (regioni altamente variabili) Stati principali E.g. P(ACACATC) = (0.8 * 1)*(0.8*1)*(0.8*0.6)*(0.4*0.6)*(1*1)*(0.8*1)*(0.8) A C A C A T C (S = logP(sequenza) - lunghezza(sequenza)*log0.25 ) Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona L’attuale modello di predizione di un gene Stati particolari (es: n) Inserzione di uno stato (regioni altamente variabili) Stati principali - si possono rappresentare regole semplici - non si considera la frequenza dei dinucleotidi - non si considera la dipendenza (correlazione) fra i nucleotidi - in realtà ci vorrebbe un modello di Markov per gli esoni, uno per gli introni, uno per le regioni non tradotte Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Perceprton assoni n sinapsi x1 x2 w1 x3 w3 xn wn w2 corpo i 1 dendriti b inputs weights y f ( wi xi b) assone non linear function bias E’ un algoritmo realizzato con una rete neurale artificiale che realizza l’analisi discriminante lineare, questo prova iterativamente vari piani di separazione cercando ad ogni passo di minimizzare l’errore di discriminazione. Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Stima degli esameri Le sequenze vengono trattate come successioni di parole. Ciascuna parola è un insieme di basi, ad esempio sei simboli formano un esamero La distinzione tra sequenze codificanti e non, si basa sulla frequenza con cui si trovano certi esameri Alcune parole sono caratteristiche delle sequenze codificanti Es: CAGCAG Altre sono caratteristiche di quelle non codificanti Es: TAATAA Dall’osservazione dei geni si ricava un punteggio che viene assegnato ad ogni esamero. Il punteggio può essere positivo o negativo a seconda che sia indizio di una sequenza codificante o meno. In fase di analisi, data una sequenza che potrebbe rappresentare un potenziale gene, si estraggono tutti gli esameri e si ricava un punteggio totale. Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Metodo della marice di pesi Questo metodo è usato per assegnare un punteggio ad un sito di DNA o RNA per indicare quanto questo sia affine a legare una proteina o altro Punteggio (gtcacgt) = -0.21 -0.5 +0.73 +1.32 +0.94 +0.99 +0.27 = 3,54 Punto debole: non si tiene conto delle correlazioni tra basi in diversa posizione Es: GTCACGT GTCACTT Questi siti di legame differiscono solo per la sesta posizione. Non è detto che il punteggio in posizione 4 (A) dipenda solo dal nucleotide che si trova in quella posizione: potrebbe dipendere da quali altri nucleotidi sono presenti nelle vicinanze. In altre parole, a volte non vale la semplice proprietà additiva per calcolare l’affinità di legame Il metodo del vettore dim pesi associa un punteggio ad un’intera parola anziché ad una singola base Decomposizione secondo la direzione di massima dipendenza Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona Reti neurali artificiali Francesco Piva Ist Biologia e Genetica, Ancona