UN BREVE
EXCURSUS
STORICO
ECONOMIA POLITICA 2015-2016
LEZIONE 03
I PRECURSORI
Aristotele, Platone, Senofonte
Economia come arte di amministrazione della famiglia
Atteneva alla sfera privata dell’azione umana
Dominio della filosofia politica (universalità delle
proposizioni politiche, perché in esse si manifesterebbe il
volere di Dio)
Dominio dell’Etica (necessità delle proposizioni etiche, in
quanto i fini delle azioni umane coincidono con i fini per cui
l’idea divina avrebbe modellato le creature
Fino al Medioevo il consenso sociale era retto da due principi
fondamentali:
•Autorità
•Fedeltà
2
THOMAS HOBBES
(1588-1679)
Leviatano (1651)
Egoismo dell’uomo
Stato di natura dominato dalla legge del più forte
Stato civile istituito sulla base di un calcolo razionale e in
vista della conservazione della vita e del benessere
3
JOHN LOCKE (16321704)
Stato naturale come stato di pace che però è precario

a causa dell’instaurarsi di uno stato di guerra
La società politica è istituita per patto dagli individui
L’autorità politica è compatibile con la libertà e l’uguaglianza
degli uomini
4
IL MERCANTILISMO
Obiettivi che i governanti devono seguire
Potenza e prosperità della nazione attraverso l’accumulazione di
ricchezze economiche (afflusso di oro e metalli preziosi, attraverso
la vendita di merci – bilancia commerciale in attivo)
Ridurre al minimo le importazioni (protezionismo)
Favorire le marine mercantili (Compagnia della Indie Orientali –
inglese1600 e Olandese 1602)
Popolazione numerosa (eserciti numerosi e potenti)
Colonialismo
5
LA FISIOCRAZIA
Principale esponente François Quesnay, medico di corte durante il
regno di Luigi XV, il quale scrisse quella che viene considerata la
prima vera e propria opera sistematica di economia, il Tableau
Economique
la ricerca delle cosiddette leggi naturali;
la particolare attenzione riservata all'agricoltura, considerata
l'unico settore produttivo, in contrasto con i settori economici
definiti «improduttivi»;
l'interdipendenza tra settori e classi sociali.
6
Adam Smith
(1723 – 1790)
Ricchezza delle nazioni (1776)
l'interesse personale è un insostituibile strumento di
progresso e di crescita economica, se coordinato e
inquadrato da meccanismi di mercato fondati sulla libera
concorrenza
«Non è dalla benevolenza del macellaio, del produttore di
birra, del fornaio che ci aspettiamo il nostro pranzo, ma dal
riguardo che essi prestano ai loro interessi».
Se l'offerta dei produttori è relativamente più abbondante
rispetto alla domanda dei consumatori, il prezzo di mercato
a cui verrà scambiata la merce sarà basso; viceversa accade
se la domanda dei consumatori è superiore all'offerta (è la
cosiddetta «legge di domanda»)
7
Smith
ORIGINE DELLA
RICCHEZZA
L’origine della ricchezza delle nazioni è nel lavoro produttivo e
nei suoi modi di organizzazione
Il sovrappiù si in tutti i settori dell'economia grazie alla
trasformazione operata dal lavoro
Gli aumenti della ricchezza sono possibili grazie alla divisione
del lavoro, che permette una maggior specializzazione dei
lavoratori, ne aumenta l'abilità e quindi permette di generare un
più elevato sovrappiù
quest'ultimo viene poi impiegato per favorire il progresso
tecnologico, aumentare ulteriormente la produzione e con essa
il grado di specializzazione dei lavoratori, generando ancora
sovrappiù e così via
8
Smith
Residualità dello Stato
attività riconducibili al concetto di sovranità dello Stato
protezione della società per mezzo di una forza militare, tutela
contro ogni forma di ingiustizia
opere pubbliche «che, per quanto estremamente utili a una
grande società, sono però di natura tale che il profitto non
potrebbe mai rimborsarne la spesa a un individuo» [Smith 1776,
trad. it. 1973, 714]
«la maggior parte di queste opere pubbliche può essere
facilmente amministrata in modo tale da offrire un reddito
specifico, sufficiente alla copertura della propria spesa, senza
imporre alcun onere al reddito generale della società» [ibidem,
715]
9
Smith
Residualità dello Stato
(cont.)
Istruzione
«Con lo sviluppo della divisione del lavoro, l'occupazione della
stragrande maggioranza di coloro che vivono di lavoro, cioè
della grande massa del popolo, risulta limitata a poche
semplicissime operazioni, spesso una o due; questi uomini
diventano stupidi e incapaci di formarsi un giudizio giusto
persino su molti dei doveri ordinari della vita privata e di
giudicare i grandi e vasti interessi del paese»
Diventano necessarie scuole nelle quali i bambini possano
essere istruiti, con un compenso così modesto che anche un
lavoratore comune sia in grado di pagarlo
10
Smith
Residualità dello Stato
(cont.)
assenza di ogni riferimento alle politiche redistributive del
reddito e della ricchezza
Coerente con l’impostazione teorica relativa alla tendenza dei
salari a gravitare attorno al livello di sussistenza
Abolizione della legge sui poveri (Ricardo e Malthus)
I trasferimenti ai più poveri trovano collocazione come atti
individuali e volontari
11
Smith
LIMITI DELL'INTERVENTO
PUBBLICO
Le spese per la difesa, la giustizia e per l'amministrazione
generale dello Stato sono improduttive
ogni forma di imposizione ragionevolmente ipotizzabile
rallenta il processo di accumulazione
12
Thomas robert malthus
(1766 – 1834)
Urbanesimo
Visione pessimistica del futuro
Dinamica della popolazione e crescita economica
13
David ricardo
1823)
(1772 –
Favorire gli scambi commerciali
Specializzazione e divisione del lavoro
Condivide la teoria sulla crescita della popolazione di Malthus
Fornisce una teoria generale della produzione e della
distribuzione del sovrappiù tra
Lavoratori
Proprietari fondiari
Capitalisti
il problema della produzione e della distribuzione è
essenzialmente un problema di conflitto e di antagonismo tra
classi sociali che si identificano in base al possesso dei fattori
produttivi.
14
John Stuart Mill (1806
– 1873)
Rottura con la tradizione precedente
Inaffidabilità della razionalità individuale
Istruzione
Previdenza
Sanità
gli individui sono i migliori giudici del
proprio interesse solo quando la
decisione è fondata sull' esperienza
immediata e non quando è
antecedente all' esperienza stessa o
produce effetti lontani nel tempo
l'intervento pubblico in concorrenza con i privati, è importante
perché solo lo Stato può attenuare le conseguenze negative che
possono derivarne (esternalità)
Interventi riferiti al settore produttivo
Ricerca scientifica
Monopolio
15
Johan Gustaf Knut
Wicksell (1851 – 1926)
ripropone il principio del beneficio come
criterio fondamentale di definizione
dell' estensione dell'intervento pubblico
poiché le decisioni in materia di finanza pubblica si
sviluppano in sede politico-parlamentare, l'analisi strettamente
economica deve essere integrata con quella delle
caratteristiche essenziali delle decisioni politiche.
il meccanismo maggioritario implica che le decisioni siano di
regola prese contro la volontà di un segmento più o meno
grande della popolazione
16
Wicksell
LE PROPOSTE
OPERATIVE
si entra nell'area della progressività non appena si abbandona
l'ipotesi di costanza dell'utilità marginale del reddito.
ha il pregio di lasciare invariata, in termini di utilità, la
posizione relativa dei diversi contribuenti.
Simultaneità
Unanimità (o quasi)
17
Wicksell
CONCLUSIONI
è implicito il moderno concetto di bene pubblico
(caratterizzato da non escludibilità e non rivalità nel consumo
questo tipo di bene entra nella funzione di utilità individuale
come quelli privati,
siamo cioè lontani dalla visione classica della spesa pubblica
necessariamente improduttiva
apre la problematica della corretta rivelazione delle preferenze
I meccanismi di decisione, che dovrebbero garantire una
corretta composizione di beni pubblici e privati, hanno tuttavia
senso solo quando esiste prioritariamente un'equa
distribuzione del reddito: separazione fra equità ed efficienza
18
LA TEORIA DELLE SCELTE
COLLETTIVE
La teoria delle scelte collettive è l’applicazione
dei principi dell’analisi economica alla
comprensione del processo decisionale in
campo politico.
• Interesse personale – nel mercato porta spesso
all’efficienza; diverse le implicazioni nel “mercato
politico”
• Massimizzazione – un obiettivo potrebbe essere quello
di massimizzare il benessere sociale
ci si è domandati se attraverso meccanismi di voto sia
possibile pervenire alla definizione di una funzione che
sia in grado di ordinare diverse alternative sociali,
rispettando principi etici di carattere generale
desiderabili per una società di tipo democratico
19
Il teorema dell’impossibilità
di Arrow (Kennet J. Arrow 1921 - )
Attraverso meccanismi di aggregazione delle preferenze
individuali non è possibile definire una regola di scelta
collettiva che, partendo da ordinamenti di preferenze individuali
riflessivi, completi e transitivi, sia in grado di fornire un
ordinamento delle alternative riflessivo, completo e transitivo
che soddisfi simultaneamente alcuni ragionevoli assiomi:
Indipendenza dalle alternative irrilevanti
Principio di Pareto debole
Dominio non ristretto
Non dittatorialità
20
INDIPENDENZA DALLE ALTERNATIVE
IRRILEVANTI
la scelta sociale fra due alternative, A e B, dipende esclusivamente
dall'ordinamento delle preferenze individuali circa quelle due
alternative. Le preferenze relative ad altre alternative non giocano
alcun ruolo. In particolare si esclude la possibilità di valutare
l'intensità delle preferenze.
PRINCIPIO DI PARETO DEBOLE
se tutti gli individui preferiscono l'alternativa A all'alternativa B,
anche a livello sociale deve valere la stessa preferenza.
21
DOMINIO NON RISTRETTO
la regola di scelta collettiva deve essere in grado di funzionare per
qualunque struttura delle preferenze individuali.
Non dittatorialità
la regola di scelta collettiva non deve coincidere necessariamente
con il sistema di preferenze di un unico individuo della società.
22
LA DEMOCRAZIA
DIRETTA
Le principali regole di voto:
• Il voto all’unanimità
• Il voto a maggioranza
• Votazione su coppie di alternative
• Sistemi ad eliminazione
• Lo scambio dei voti
Problemi con tutte queste procedure:
Il teorema dell’impossibilità di Arrow
23
Democrazia diretta: il voto
all’unanimità
Il voto all’unanimità: Affinché un provvedimento
sia implementato, tutte le parti devono essere
d’accordo.
Ad esempio la collettività potrebbe trovare un
accordo sull’erogazione di un particolare bene
pubblico.
24
IL MODELLO DI
BUCHANAN E TULLOCK
(1962)
Gordon Tullock 1922 -
James Buchanan 1919 -
Sistema con una maggioranza bassa (al limite decide solo il
dittatore): costi connessi al fatto che la volontà di uno solo sarà
con ogni probabilità in conflitto con il volere degli altri.
All'aumentare del quorum richiesto per l'approvazione, tale
costo, costo di sopraffazione (o esterno), tende a diminuire e,
nel caso di unanimità, sarà nullo.
Il processo di raggiungimento di un consenso sempre più
ampio comporta costi di altro tipo, in termini di tempo di
decisione, ecc. detti costi di negoziazione (o interno) del
meccanismo di decisione.
Nella figura seguente sono indicati con C i costi esterni e con D
i costi interni del meccanismo di voto. I costi esterni C tendono
dunque a diminuire al crescere della proporzione n degli
elettori favorevoli richiesti dalla regola di voto, fino ad
annullarsi in caso di unanimità (n=1), mentre i costi interni D
seguono un andamento opposto.
25
IL MODELLO DI BUCHANAN E
TULLOCK (1962) (CONT.)
costi
S+N
N = costi di negoziazione
S = costi di sopraffazione
O
n*
1
n=numero di
votanti
26
DEMOCRAZIA DIRETTA: VOTAZIONE
A MAGGIORANZA
Votazione a maggioranza: una proposta viene approvata se si
pronuncia a favore la metà più uno dei votanti.
Meccanismo di voto familiare a tutti, ma presenta alcuni
problemi.
27
GRUPPI SOCIALI E SCELTE
PUBBLICHE
U ricco
K
X
O
W
Upovero
28
GRUPPI SOCIALI E SCELTE
PUBBLICHE
U ricco
K
X
O
W
Upovero
29
GRUPPI SOCIALI E SCELTE
PUBBLICHE
U ricco
K
Y
X
O
Z
W
Upovero
30
Votazione su coppie di
alternative
(Jean-Antoine-Nicolas de Caritat, marchese di Condorcet 17431794)
ordine di
preferenza
votanti
tipologia dei votanti
tipo α
tipo β
tipo γ
tipo δ
18
10
7
8
primo
A
B
B
C
secondo
B
C
A
B
terzo
C
A
C
A
È possibile individuare un ordinamento completo e
transitivo per le preferenze sociali, B > A > C (il simbolo >
indica «preferito a») e un Condorcet-winner: l'alternativa B
che vince, nei confronti a coppia, sia A che C.
31
VOTAZIONE SU COPPIE
DI ALTERNATIVE
(CONDORCET) (CONT.)
ordine di
preferenza
votanti
tipologia dei votanti
tipo α
tipo β
tipo γ
tipo δ
18
10
7
8
primo
A
B
B
C
secondo
C
C
A
B
terzo
B
A
C
A
Cambiando l’ordinamento di uno dei gruppi di votanti,
l'ordinamento delle preferenze sociali che emerge da questi
confronti a coppie non è transitivo: B > A > C > B.
32
VOTAZIONE SU COPPIE
DI ALTERNATIVE
(CONDORCET) (CONT.)
Il problema è la cosiddetta ciclicità del voto: i
confronti diretti possono continuare
all’infinito, senza che si pervenga a una
decisione definitiva.
Il risultato dipende dalla configurazione delle
preferenze individuali rispetto alle decisioni
da prendere
La soluzione risiede nell’abbandono di uno
degli assiomi arrowiani: il domino illimitato
delle preferenze; riferendosi ai soli profili
“single picked” o unimodali
33
I PROFILI DELLE PREFERENZE
Un picco nelle preferenze di un individuo è quel
punto che si trova più in alto rispetto a tutti i
punti adiacenti.
• Preferenze unimodali: il beneficio di un individuo cala
costantemente man mano che si allontana dall’esito che
preferisce.
• Preferenze bimodali: il beneficio di un individuo prima
cala, ma poi aumenta di nuovo, man mano che si allontana
dall’esito che preferisce.
34
PROFILI UNIMODALI E BIMODALI
35
ALCUNE PRECISAZIONI
La presenza di unimodalità deve essere verificata con
riferimento a tutti i possibili ordinamenti delle alternative.
La presenza di unimodalità è condizione sufficiente ma
non necessaria per escludere la ciclicità del voto, è cioè
condizione sufficiente per l'esistenza di un Condorcetwinner.
ordine di
preferenza
votanti
tipologia dei votanti
tipo α
tipo β
tipo γ
tipo δ
39
1
1
1
primo
A
B
B
C
secondo
C
C
A
B
terzo
B
A
C
A
36
Il teorema dell’elettore mediano
Considerando il caso in cui le alternative possono
essere classificate in base a una caratteristica
specifica, come le dimensioni o la quantità.
L’elettore mediano è l’individuo le cui preferenze
occupano la posizione intermedia nell’insieme delle
preferenze di tutto il gruppo.
• Dopo aver ordinato gli elettori in ordine crescente di quantità
preferita, la prima metà degli elettori desidera quantità minori del
bene e l’altra metà quantità maggiori.
Il teorema dell’elettore mediano afferma che se tutte
le preferenze sono unimodali, il risultato di una
votazione a maggioranza rifletterà la preferenza
espressa dall’elettore mediano.
37
Democrazia diretta: un esempio del
teorema dell’elettore mediano
Consideriamo i cinque elettori della Tabella,
ciascuno dei quali ha preferenze unimodali.
La tabella riporta la spesa preferita
individualmente da ciascun elettore.
Votante
Davide
Margherita
Bruno
Alba
Luigi
Spesa
€
€
€
€
€
5,00
100,00
150,00
160,00
700,00
38
Democrazia diretta: un esempio del
teorema dell’elettore mediano
Un aumento della spesa da 0 a 5 euro sarebbe
approvato da tutti gli elettori.
Un aumento della spesa da 5 a 100 euro sarebbe
approvato da Margherita, Bruno, Alba e Luigi.
Un aumento della spesa da 100 a 150 euro sarebbe
approvato da Bruno, Alba e Luigi.
Qualsiasi aumento al di sopra dei 150 euro sarebbe
bloccato da almeno tre elettori. Di conseguenza, la
maggioranza vota per 150 euro, che è il livello di
spesa preferito dall’elettore mediano, Bruno.
39
SISTEMI AD ELIMINAZIONE
• Votazione su coppie di alternative, con eliminazione dell'alternativa
sconfitta
Questo sistema di votazione conduce, quindi, inequivocabilmente ad una
scelta. Esso non richiede infatti un ordinamento completo delle alternative
sociali (che riproporrebbe il problema delle ciclicità delle preferenze) ma si
limita ad individuare una modalità di selezione delle stesse. Il limite di questa
procedura è che l'esito del voto non è univocamente definito ed è quindi
manipolabile (manipolazione dell’ordine del giorno)
• Maggioranza semplice
Tutte le alternative vengono messe in votazione insieme e ciascuno vota su
una sola di esse. Vince quella che ha più voti. Quindi qualcuno potrebbe
essere indotto a inventare proposte fittizie e includerle nel processo di voto al
solo scopo di distrarre voti.
• Doppio turno
Si hanno due distinte votazioni. Nella prima votazione si vota con il metodo
della maggioranza semplice e si eliminano tutte le alternative sconfitte ad
esclusione di quella che ha ricevuto il maggior numero di voti. Nella seconda
votazione, tale alternativa è posta a confronto (ballottaggio) con quella che
aveva vinto nel primo turno.
40
SISTEMI AD ELIMINAZIONE
• Maggioranza semplice con eliminazione progressiva dell'alternativa con
minor numero di voti.
Si vota a maggioranza semplice (nel senso che ciascun partecipante può dare un
solo voto ad una sola alternativa), e si elimina ogni volta solo l'alternativa che
riceve il minore numero dei voti. Questo sistema è più costoso perché richiede
più votazioni e quindi può essere attuato da comitati ristretti, ma non si presta per
elezioni più complesse.
• Sistema di Borda
Permette ai votanti di assegnare punteggi decrescenti alle alternative in
votazione in relazione all'ordine che esse occupano nel suo sistema di
preferenze. Ad esempio: se ci sono N alternative, si assegnano N punti a
quella che ciascun individuo preferisce su tutte; N-1, alla seconda, e così via
e si sommano i punti. Limiti:
- viola uno degli assiomi di Arrow: l'assioma dell'Indipendenza dalle
alternative irrilevanti.
- particolarmente esposto al rischio di manipolazioni. I votanti possono infatti
essere indotti a non rivelare correttamente le proprie preferenze pur di
conseguire il risultato voluto.
41
LO SCAMBIO DI VOTI
(LOGROLLING)
Il sistema del logrolling permette agli individui di scambiare i
voti e, quindi, di esprimere quanto tengono a una certa
proposta.
• Lo scambio dei voti suscita pareri contrastanti, ma può
portare a una fornitura più efficiente dei beni pubblici.
42
UN ESEMPIO DI LOGROLLING
Consideriamo i benefici di tre diversi progetti per tre individui.
Un valore negativo indica una perdita netta.
Il beneficio totale netto di ciascun progetto è positivo, ma con il
semplice voto maggioritario nessuno dei tre progetti viene
approvato.
• il beneficio netto individuale è negativo (ma contenuto) per due
degli elettori e positivo per l’altro elettore.
Scambiando i voti è possibile far approvare tutti e tre i progetti,
con un aumento di benessere per la società nel suo complesso.
43
UN ESEMPIO DI LOGROLLING
Tuttavia, lo scambio di voti potrebbe portare a risultati inefficienti.
Variamo i benefici dei tre progetti, il modo che il beneficio netto di
ciascuno sia adesso negativo.
In questo caso lo scambio di voti porta a un risultato inefficiente.
Nel secondo esempio, una maggioranza di elettori forma una
coalizione per votare progetti che servono i loro interessi, ma i
cui costi sono sostenuti principalmente dalla minoranza degli
elettori.
44
KARL MARX
(1818-1883)
Il capitale (1867)
Utilizzo di una prospettiva storica
Conflitto di classe
Rielaborazione della teoria del valore-lavoro di Ricardo
Estrazione del surplus da parte del capitalista ed
impoverimento della classe operaia
Necessità della centralizzazione dei mezzi di produzione,
eliminazione delle classi
45
MARIE ESPRIT LEON
WALRAS (1834-1910)
TEORIA NEOCLASSICA e RIVOLUZIONE MARGINALISTA (18711874)
Ricorso a strumenti matematici
Teoria dell’equilibrio economico generale
Dal valore-lavoro al valore-utilità
Variazione delle grandezze al margine
Individualismo metodologico
Concorrenza perfetta
Indipendenza dal contesto istituzionale e storico (validità
assoluta delle leggi economiche)
46
JOHN MAYNARD KEYNES
(1883-1946)
Attenzione rivolta ai grandi aggregati economici
Rigetto della legge di Say
Lotta al “Laissez faire”
Economia guidata dalla domanda effettiva e non dall’offerta
Piena occupazione eccezione più che regola
Intervento dello stato per ridurre la disoccupazione: politica
economica – politica fiscale (politiche di stabilizzazione)
47
Le evoluzioni più recenti
La sintesi neoclassica (Hicks, Modigliani, Meade, Samuelson)
Il monetarismo (Friedman)
Supply side economics (Feldstein, Laffer)
Nuova macroeconomia classica (Lucas)
Neokeynesiani
48
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