Clima e ambiente
•
Il Vietnam si estende per circa 1800 km in latitudine e il clima presenta peculiarità differenti, a
seconda delle due principali città in cui ci si trova: Hanoi al nord e Ho Chi Minh City (l’ex Saigon) al
sud.
•
L’umidità è molto alta in tutto il Paese.
Il clima al nord è caratterizzato da due stagioni. L’inverno, da novembre ad aprile, si presenta con
temperature medie tra i 16 e i 23 gradi, con minime intorno ai 10 gradi e limitate precipitazioni. In
estate, (da maggio ad ottobre) si registrano temperature elevate (25-35 gradi), un elevato tasso di
umidità, piogge abbondanti e violenti tifoni.
•
Al centro il clima è tropicale, con due distinte stagioni quella umida e quella asciutta. La stagione
asciutta va da novembre a marzo; nel periodo settembre – novembre sono possibili tifoni. Il periodo
migliore per effettuare un viaggio in questa zona è tra febbraio e aprile.
•
Il sud, caratterizzato da un clima sub-equatoriale, ha due distinte stagioni: quella umida (da maggio a
novembre), durante la quale si verificano quasi quotidianamente intensi ma brevi acquazzoni, e quella
secca (da dicembre ad aprile), con clima caldo e umidità non eccessiva. La temperatura media durante
tutto l’anno è di circa 28 gradi. L’umidità è di circa l’84%. Le precipitazioni piovose variano tra i 120
e i 300 cm.
•
Il clima monsonico del Vietnam favorisce la crescita di una vegetazione pluviale a sud, e a nord dei
boschi decidui. Lungo i fiumi si trovano fitte formazioni di mangrovie che rendono quasi inaccessibili
le sponde dei fiumi; purtroppo questo bene ambientale è stato danneggiato dall'uso in guerra di armi
chimiche come il Napalm. Per quanto concerne la fauna, nelle foreste pluviali troviamo elefanti, cervi,
orsi, tigri e leopardi; mentre nel resto del paese vivono scimmie, lepri, scoiattoli, lontre, coccodrilli,
serpenti e diverse specie di uccelli.
Geografia
•
La Repubblica Socialista del Vietnam confina a nord con la Cina, a ovest con il Laos e la
Cambogia, a est e a sud si affaccia sul Mar Cinese Meridionale, e in particolare sul Golfo
del Tonchino e per un breve tratto sul golfo del Siam.
•
Il territorio, di circa 331.688 km quadrati, è costituito per l'80% da colline e montagne
con una folta vegetazione, mentre il restante 20% è costituito da pianure.
•
Nel nord del paese ritroviamo altopiani e il delta del Fiume rosso che nasce nell'altopiano
cinese dello Yunnan, attraversa la regione del Tonchino e scorre in territorio vietnamita
solo per 500 Km. dei suoi 1200 complessivi. I suoi principali affluenti sono il Fiume Chiaro
e il Fiume Nero. Entrambi i fiumi hanno una portata molto irregolare, a causa dei
Monsoni.
•
A sud, il Paese è caratterizzato da depressioni in prossimità della costa, dal gruppo
montuoso Giai Truong Son, e dal delta del fiume Mekong. In particolare, per quanto
concerne i rilievi del nord del Paese, si possono ammirare le montagne dello Yunnan, che
si innalzano oltre i 3000 mt., di cui le cime più elevate sono il Phan Xi Pang (3143 mt) e il
Phu Luong (2985 mt); la parte che raggiunge il golfo del Tonchino raramente raggiunge i
1000 mt.; questi rilievi proseguono anche nel mare formando circa 1200 isolotti. Verso
invece tendono ad abbassarsi, fino alla cosiddetta Porta dell'Annam oltre la quale inizia la
catena annamita e la parte centrale di questo Stato.
Il Pil Pro Capite
•
Prodotto Nazionale Lordo: 3.025 $ pro capite (124° posto
della classifica mondiale) Disoccupazione: 3,96% (1999)
•
L'economia del Vietnam ha risentito delle guerre e degli
sconvolgimenti politici che ha subito. Al nord dopo la fine
della colonizzazione fu fatta un'importante riforma
agraria e furono create delle industrie di lavorazione delle
materie prime. Nel 1953 furono confiscate le terre e iniziò
un processo di strutturazione dell'agricoltura in
cooperative. Negli anni '80 con la riunificazione è stato
incrementato lo sviluppo delle industrie anche al sud che
portò un aumento dell'inflazione e una crisi economica.
Dal 1986 il Vietnam ha cercato di convertire la propria
economia prevalentemente agricola aprendosi ai mercati
esteri nel tentativo di dare impulso ad un'industria che
sembra avere grandi potenzialità, emulando le altre
economie asiatiche: nel 2005 il Vietnam ha avuto un tasso
di crescita economica dell'8,4%. Una grande abbondanza
di forza lavoro giovanile, una buona scolarità e una
disciplina di stampo asiatico, unita ad una vivace cultura
commerciale fanno del Vietnam uno dei paesi con le
migliori prospettive di crescita economica del prossimo
decennio.
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30000
25000
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5000
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ITALIA 30732
•
VIETNAM 3205
Vietnam
Italia
Popolazione
•
•
La popolazione si concentra nelle città costiere
e nella regione della Cocincina. È in gran parte
composta di giovani, infatti nel 1989 il 39% di
vietnamiti aveva meno di 15 anni; uno degli
scopi del governo è quello di ridurre il tasso di
crescita demografica; la speranza di vita si
aggira intorno ai 70 anni. La popolazione è
composta dall'84% di vietnamiti, e il restante
16% è composto da cinesi, e da altre minoranze
che vivono nelle zone montuose.
Il gruppo etnico dei vietnamiti (kinh),
concentrato nei delta alluvionali e nelle pianure
costiere, esercita il pieno controllo sulla vita del
paese grazie alla tradizionale posizione
culturale dominante e al controllo delle attività
politiche ed economiche. I vietnamiti
propriamente detti formano dunque un gruppo
sociale omogeneo che ha poco a che spartire
con le minoranze che abitano sugli altipiani,
tradizionalmente considerate ostili e barbare
(fanno comunque eccezione due gruppi etnici
minoritari: gli hoa di origine cinese e i khmer
krom).Vietnam82689518 Italia59337888
90.000.000
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70.000.000
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0
Vietnam Italia
STORIA
PRIMO PERIODO
• Il Vietnam vanta una storia plurimillenaria. Sottoposto per più di mille anni
al dominio di varie dinastie imperiali indocinesi, il paese riconquistò
l'autonomia all'inizio del X secolo sotto la guida di Khúc Hạo, seguito da
Khúc Thừa Dụ. Nel 938, grazie all'imperatore Ngô Quyền, grande
condottiero e stratega militare, sconfisse i cinesi nella foce del fiume Bạch
Đằng riportando il popolo Viet alla completa indipendenza. Nel XIII
secolo, mentre la Cina e la maggior parte degli stati dell'Eurasia del tempo
caddero sotto il dominio dell'Impero Mongolo, il Vietnam, sotto la guida
della dinastia Trần, specialmente del condottiero Tran Quoc Tuan,
sconfisse per tre volte l'invasione mongola del 1258, 1285 e 1288. Queste
vittorie annunciarono sia l'inizio della decadenza dell'Impero Mongolo, sia
l'inizio del ruolo di una potenza regionale del Vietnam (dai Viet - Grande
Viet era il nome del paese dal XI al XVIII sec.) Questa contrastò
diplomaticamente e, quando fu necessario, anche militarmente il desiderio
d'espansione dei cinesi dal nord, e si espanse verso sud a danno dei regni
dei Chăm Pa e quello del Siam (all'epoca il regno del Siam comprendeva la
Thailandia, la Cambogia e la parte meridionale - delta del Mekong e oltre del Vietnam d'oggi).
STORIA
Secondo periodo
•
A metà del XIX secolo la penetrazione coloniale francese diede praticamente
fine a qualsiasi tipo di autonomia. Durante la seconda guerra mondiale vi fu
l'occupazione da parte dell'Impero giapponese, con la formazione dell'Impero del
Vietnam; l'unica forza politica, interna al paese, in grado di contrastare
l'occupazione, fu quella guidata dal leader comunista Ho Chi Minh, il quale, alla
fine della guerra, proclamò l'indipendenza del paese e dichiarò nullo il trattato di
protettorato siglato nel 1883 con la Francia; la Francia fallì nel tentativo di
ristabilire il suo controllo sul paese (guerra d'Indocina), arrendendosi nel 1954 in
seguito alla battaglia di Dien Bien Phu.
STORIA
Terzo periodo
•
Con la Conferenza di Ginevra del 1954 il territorio vietnamita fu diviso in due stati: il
Vietnam del Sud, sostenuto esternamente da Stati Uniti, Australia e altri paesi
occidentali e internamente dal leader cattolico anticomunista Ngo Dinh Diem; il
Vietnam del Nord, forte dell'appoggio esterno della Repubblica Popolare Cinese e
dell'Unione Sovietica e internamente dal leader comunista Ho Chi Minh. Le tensioni
fra i due stati sfociarono ben presto nella guerra del Vietnam, finché gli accordi di
pace di Parigi del 27 gennaio 1973 riconobbero la sovranità di entrambi gli stati. Le
truppe americane furono perciò ritirate il 29 marzo 1973. Tuttavia, nel gennaio 1974,
le ostilità ripresero ed in questa occasione, gli Stati Uniti non intervennero in base a
quanto stabilito dalla War Powers Resolution in difesa del Vietnam del sud. Saigon
cadde nell'aprile 1975. Nel 1976 il Vietnam fu ufficialmente riunificato sotto il
controllo del governo del nord con il nome di "Repubblica Socialista del Vietnam".
Varie ondate di profughi continuarono ad abbandonare il paese per tutto il decennio
successivo. Nel 1978 il Vietnam invase la Cambogia (guerra CambogianaVietnamita) e depose Pol Pot, ridando stabilità al vicino paese. Nel 1979 la Cina
lanciò un'invasione fallita del Vietnam (Guerra sino-vietnamita, la quale durò solo 17
giorni). Nel 1990 il Vietnam diventa membro dell'ASEAN, l'Associazione delle
Nazioni dell'Asia Sud-Orientale. Nel 1995 gli USA ristabiliscono le relazioni
diplomatiche con il paese, tanto che nel 2000 riceve la visita del Presidente Bill
Clinton. Nel 2006 il Vietnam riesce ad entrare nella Organizzazione Mondiale del
Commercio.
POLITICA
• Politica interna La costituzione del Vietnam è entrata in vigore nel 1992 e
assegna al partito comunista il ruolo di guida all'interno della società
vietnamita. la forma di governo è una Repubblica Parlamentare. Il potere
legislativo è delegato all'Assemblea Nazionale, composta da 493 membri.
Attualmente il Vietnam è alla XII legislatura (2007). L'Assemblea
Nazionale elegge il Primo Ministro, il Presidente dell'Assemblea Nazionale
e il Presidente della Repubblica: quest'ultimo ha il compito di scegliere i
Ministri tra i membri dell'Assemblea, su indicazione di quest'ultima. In
Vietnam la corte di grado più elevato è la Suprema corte popolare. Ai
giudici delle corti popolari l'incarico viene conferito tramite elezione.
• Politica estera Ad oggi la politica estera vietnamita è aperta verso tutti i
paesi del mondo. Si sono ristabilite relazioni commerciali e diplomatiche in
tutti i continenti.
La Guerra
•
Il conflitto, nel Paese del sud-est asiatico, scoppiò a causa della decisione della conferenza di
Ginevra (1954) di dividere la regione in due Stati: Vietnam del Nord e del Sud, per sottrarre
una parte del territorio all'influenza comunista.
Le ostilità furono aperte dai guerriglieri Vietcong e dalle forze militari del Nord che, con
l'appoggio dell'Unione Sovietica e della Cina, intendevano porre nuovamente il Sud sotto il
loro dominio. Gli Stati Uniti, avversi all'espansione del comunismo nell'Asia meridionale,
entrarono in guerra appoggiando il Sud nelle operazioni.
•
Sino al 1958, i Vietcong operarono clandestinamente approntando basi e reclutando nel Sud
informatori e guerriglieri tra gli oppositori del leader filo-americano Diem. Poi si
manifestarono con azioni di guerriglia, che penetrarono nel territorio del Sud sempre più in
profondità sino ad attaccare la base americana di Bien Hoa.
In questa fase, il Nord negò ogni coinvolgimento con le azioni dei Vietcong, mentre gli Stati
Uniti rafforzarono apertamente la loro presenza sul territorio ed iniziarono la loro
partecipazione alla guerra.
•
Nel 1961, la collaborazione delle truppe militari del Nord, con i Vietcong e con le truppe
locali, divenne palese, ed il complesso di queste forze prese il nome di Fronte Nazionale di
Liberazione (FNL). Nel frattempo, le truppe regolari del Sud soffrivano di una preoccupante
penuria di combattenti, a causa delle continue diserzioni a favore delle milizie del Nord, ed il
loro animo veniva ripetutamente indebolito da eventi politici avversi, così, nel 1964, per
riequilibrare la situazione, gli USA concessero una partecipazione totale delle proprie
truppe al conflitto, al comando delle quali fu assegnato il generale Westmoreland.
•
•
Con la partecipazione attiva degli Stati Uniti, a partire dal 1965, il conflitto si intensificò
rapidamente. Le forze americane irruppero con pesanti bombardamenti aerei contro le
strutture del Nord e la pista di Ho Chi Minh, e rafforzando notevolmente le loro truppe che,
oltre agli americani, contavano anche coreani, tailandesi e australiani. Furono inoltre inviati
3.500 elicotteri ed il pronto intervento operativo.
Nel 1966-1967, grazie ad un poderoso impegno statunitense, utilizzando forze e tecniche di
combattimento particolarmente efficaci, gli Americani riuscirono a far ripiegare le forze del
FNL, colpite da pesanti perdite, e chiesero quindi l'invio di rinforzi, che Washington negò su
pressione dell'opinione pubblica.
Tra il 1969 ed il 1973, il Presidente americano Nixon volle ridurre la presenza delle truppe
terrestri americane e ad aumentare quelle aeree e navali. Tale politica, detta
"vietnamizzazione del conflitto", fallì per l'insuccesso registrato in Cambogia (1970) e nel
Laos (1971), ed i massicci bombardamenti, effettuati sui due Paesi, furono aspramente
contestati dall'opinione pubblica americana. Al rientro dei primi reduci, giovani oramai
devastati dalla guerra, si moltiplicarono infatti le proteste delle famiglie, e dei sempre più
forti moti studenteschi, disgustati dall'impegno ingiustificato degli Stati Uniti in una guerra
non americana.
La pace venne firmata grazie ad una parziale uscita degli Stati uniti dal conflitto, dovuta
all'avvicinamento di Nixon all'Unione Sovietica ed alla Cina, che premevano sul governo di
Hanoi per accelerare i preliminari di pace. Un trattato venne infatti firmato il 27 gennaio
1973, ma i combattimenti continuarono mietendo gravi perdite tra civili e militari.
Nel 1974, il Sud iniziò ad abbandonare i presidi degli avamposti più lontani, che non poteva
difendere, e le forze del Nord diedero inizio (gennaio 1974) all'attacco per la completa
conquista del Sud, da lungo tempo minacciata. Il 30 aprile le truppe vietcong occuparono
Saigon e i governanti di Hanoi, privi ormai di ogni opposizione, fecero della regione un unico
Stato
LINGUA E RELIGIONE
•
Il vietnamita, lingua ufficiale, è parlato dalla maggioranza della popolazione. Il
francese, residuo dell'epoca coloniale, è ormai parlato da esigue minoranze,
mentre nelle regioni interne del paese sono diffuse le lingue khmer, cham e
montagnard.
La scrittura era inizialmente ideografica e derivava dalla lingua Han (il cinese
classico); oggi utilizza caratteri occidentali. Il grado di scolarizzazione è
elevato: l'88% della popolazione di età superiore ai 15 anni è alfabetizzata.
•
La maggioranza della popolazione vietnamita è di religione buddhista,
conseguentemente all'influenza cinese. Alla tradizionale religione del
buddhismo Mahayana si sono aggiunti i culti più recenti di Cao Dai e Hoa
Hao. Praticati sono inoltre il confucianesimo, il taoismo e le relative religioni
cinesi, mentre i cattolici sono circa 4 milioni.
ISTRUZIONE E CULTURA
•
In Vietnam tutte le scuole sono state nazionalizzate dopo la riunificazione del paese e
l'istruzione è stata resa obbligatoria e gratuita. Gli atenei più importanti sono
l'Università di Hanoi (1956) e le università delle città di Ho Chi Minh e Ban Me Thuot;
all'inizio degli anni Novanta si contavano nel paese oltre cento università e istituti di
istruzione superiore ai quali erano iscritti circa 129.600 studenti. Il 93,8% della
popolazione adulta è alfabetizzata.
•
La vita culturale del Vietnam ha subito le influenze cinesi fino alla dominazione francese
del XIX secolo, che ha introdotto nel paese elementi della cultura occidentale. I due
musei più importanti sono stati istituiti a Hanoi nel 1958 e nella città di Ho Chi Minh nel
1977. Hanoi e Ho Chi Minh sono inoltre sedi di importanti biblioteche nazionali fondate
rispettivamente nel 1919 e nel 1976.
Scritte a cura
di:Francesco
Mazzarelli
Abbiamo presentato il
Francesco Mazzarelli
Luca Medichini
Gabriele Lordi
Alessandro Marzocca
e
Jordan Fillio Daconcecao
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