La nostra fiaba
La casa nera
Classe 4^ B
Scuola Primaria “C. Battisti”
Edolo (Brescia)
Anno scolastico
2004/2005
Peter
Molto tempo fa c’era un bambino di
nome Peter che viveva con i suoi
genitori.
Peter aveva dieci anni, era alto per
la sua età, magrolino, vivace e
molto curioso. Possedeva un
cagnolino di nome Schizzo con il
quale amava giocare a palla.
La sua vita trascorreva tranquilla,
nonostante la sua famiglia fosse
povera, perché si volevano un gran
bene ed erano molto uniti.
A casa dei
nonni
Un brutto giorno, papà e mamma
dovettero partire in cerca di lavoro e
Peter venne affidato ai nonni. Questi
vivevano in un paesino situato ai
margini di un bosco.
I nonni di Peter erano molto buoni e
gentili e lo portavano spesso a fare
lunghe passeggiate nei prati e nel
paesello, ma non gli permettevano di
entrare nel bosco perché dicevano
che fosse pericoloso.
Una strana
leggenda
Infatti circolava una strana leggenda
che narrava dell’esistenza di una
casa nera, là nel bosco, che
inghiottiva chiunque si avvicinasse,
perciò più nessuno osava entrare nel
folto degli alberi.
Un giorno, però, mentre giocava a
palla con Schizzo, questa rotolò
verso il bosco e il cane la rincorse.
La fuga di
Schizzo
Preoccupatissimo, Peter si lanciò
all’inseguimento e, senza rendersene
conto, si ritrovò proprio in mezzo a
piante scure e altissime.
Ad un tratto, si presentò davanti ai suoi
occhi una cosa stranissima: sembrava
una piccola casa nera e tetra, senza né
porte né finestre.
Proprio in quel momento, ecco Schizzo
riapparire e … scomparire
misteriosamente dentro quella bizzarra
abitazione.
La casa
Corse Peter verso quella direzione, ma
inciampò improvvisamente in un
sasso e … scomparve , risucchiato
anche lui in quella scatola.
Dentro, tutto era completamente
diverso: le stanze erano ampie,
collegate da lunghi e stretti corridoi,
illuminati fiocamente da vecchi e
polverosi candelabri.
Alle pareti vi erano appesi tanti quadri
con ritratti di cavalieri dal viso serio e
triste.
Uno di questi parlò:
- Povero te che sei entrato, mai
più riuscirai ad uscire di qui e
diverrai, come noi, un quadro
parlante!
Il bambino,
sbigottito e impaurito, si volse
verso quella voce che continuò:
- Questa è una casa maledetta,
colpita
da un incantesimo
compiuto da uno stregone
malvagio. Chi entra non ne esce,
a meno che riesca a superare tre
prove difficilissime.
Finora nessuno ce l’ha fatta e chi
non è in grado di vincere le sfide
viene trasformato in un quadro.
Guardati attorno: tutti noi ci
abbiamo tentato inutilmente ed ora
siamo qui, appesi a queste buie
pareti da tantissimo tempo ormai!
Peter ascoltava attentamente e
dentro di sé sentiva crescere la
voglia di affrontare con tutte le sue
forze quelle prove per liberare se
stesso, Schizzo e anche quei poveri
sfortunati cavalieri.
Chiese:- Dimmi, cavaliere, quali
sono le prove ed io cercherò di
superarle, così riusciremo ad
uscire da qui!
Continuò il quadro parlante:
“Sei coraggioso, ragazzo, ed io e i
miei compagni di sventura, ti
auguriamo di riuscire nel tuo
intento perché, in quel caso,
anche noi torneremmo in vita e
potremmo ritornare nel nostro
tempo.”
Vedi, la prima prova consiste nel
superare le sabbie mobili che si
trovano invisibili all’inizio della scala
che
porta
al
secondo
piano
La seconda consiste nel fare scacco
matto
in
un
gioco
che
dovrai
condurre tu solo contro una forza
invisibile.
Con la terza, la più
difficile, dovrai indovinare fra tre
porte quella giusta che conduce
all’esterno, ma … attento! Perché se
sbaglierai, sarai per sempre come
noi, un ritratto appeso al muro!!!
Le prove
Peter si fece coraggio e disse fra
sé: - Bene, andiamo, sono pronto,
salverò me, Schizzo e voi!
Si incamminò deciso verso le
scale.
Ricordandosi delle sabbie mobili,
prese una rincorsa così possente
che si ritrovò sul terzo gradino.
Rincuorato, continuò il suo viaggio
e giunse in una stanza sul cui
pavimento era disegnata un’enorme
scacchiera.
Una mano invisibile muoveva gli
scacchi, anzi li lanciava
violentemente, tentando di colpire il
bambino. Ma, veloce come un
fulmine, Peter si posizionò al posto
dello scacco matto:
improvvisamente ci fu un gran
silenzio e la scacchiera scomparve.
Non restava che scoprire le porte e
scegliere quella giusta.
Camminando ancora per gli
angusti corridoi, il ragazzo
giunse proprio davanti ai tre
usci. Con la mano che gli
tremava forte forte, dopo aver
pensato un po’, spinse deciso la
porta di sinistra e … quella si
aprì, facendo intravedere una
piccola parte di bosco illuminata
dalla luna.
Mai il paesaggio gli era
sembrato così bello e mai si era
sentito tanto bene: Schizzo era
lì che abbaiava festosamente,
correndogli incontro.
Improvvisamente la casa non
c’era più e una scia lucente si
alzò nel cielo: dentro si
muovevano nell'aria visi
meravigliati e felici di cavalieri
che, salutando, volavano
all’indietro nel tempo, verso le
loro terre e le loro famiglie.
Peter e il cane, ancora increduli,
si avviarono verso il sentiero
che conduceva in paese.
Giunti quasi al limitare del
bosco, udirono rumori di passi,
trambusto, urla: tutta la gente
era accorsa alla ricerca del
bambino che si era perso.
Immaginate la gioia di tutti
quando lo videro uscire
dall’oscurità!
Si fece una gran festa.
Peter raccontò la sua avventura,
ma, purtroppo, nessuno gli
credette e tutti pensarono che
avesse sognato.
Ma noi sappiamo che non è così!
Da allora il bosco tornò ad essere
meta di passeggiate serene e
ancora oggi vi riecheggiano grida
di bimbi felici.
Se vi capita di passare di lì,
andateci e troverete un luogo
incantevole, meraviglioso.
Il suo nome? Il bosco dei Cavalieri.
E la casa nera? Ora è solo una
leggenda che, dicono, è stata
inventata tanto tempo fa perchè i
bambini non si avvicinino troppo
senza la presenza degli adulti: solo
una sciocca leggenda!
Ma se incontraste Peter, ormai
grande, chiedetegli di raccontarvi la
sua avventura: lo farà volentieri e vi
garantirà che tutto si svolse proprio
così!
Fine
La casa nera non fa paura:
non è neppure una storia vera !
Classe 4^ B - Edolo
The Black House
Once upon a time
there was a little boy,
Peter. He lived with
his family They were
very poor, but happy.
Peter had a nice
puppy , Schizzo.
One day Peter’s parents
set off on a long journey to
search work .
Peter moved to his
grandparents in a little
town near the wood.
Peter couldn’t go in
the wood because
there was a big and
black house very
dangerous and
bewitched.
One day Peter and Schizzo
played football.
The ball rolled into the
wood.
The boy ran after the ball
and he saw the black
house without doors and
windows
Suddenly Peter was in
the black house.
There were a lot of
rooms and many
pictures.
A picture said:
“This house was
bewitched.”
If you want to go out,
you must pass three
examinations.
First test:
You must pass trough
quick sands.
Second test :
You must checkmate .
Third test :
You must guess the
right door to go out .
Peter very lucky
overcame each test
and went out the
black house.
Schizzo was very happy to
saw again Peter.
Suddenly the black house
disappeared.
The spell broke and the
bewitched people were
free.
Peter, his
grandparents and the
people were very
happy .
Nobody leaves
Peter’s adventure.
Now, the children
play peacefully in the
wood and they have a
good time.
The old Peter tells his
adventure to see –
sightings.
La fiaba è stata creata e illustrata
da:
Beltracchi Matteo
Brena Roberta
Crissantu Sofia
Favetta Sara
Fioletti Iris
Fona Luca
Mottironi MariKa
Patti Martina
Purkathofer Marco
Ramus Roberto
Riva Matteo
Simoncini Ilenia
Spatti Luca
Tomasi Michela
Touil Brahi Aziz
con la collaborazione delle insegnanti Moratti Emanuela e Lodi Adriana
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La casa nera - circolo didattico edolo