I^ Domenica di Quaresima Deuteronomio 26,4-10 Romani 18,8-13 Luca 4,1-13 LA FORZA DELLA FEDE SULLE NOSTRE TENTAZIONI Avanzamento manuale LA FEDE Inauguriamo la QUARESIMA all’insegna della FEDE fondamento dell’esistenza cristiana personale e comunitaria, facendo uno sforzo di purificazione da forme abitudinarie e magiche e dagli accomodamenti interessati. Con la liturgia delle primizie (prima lettura) il popolo della Bibbia proclama la sua fede in Dio Creatore e Signore della storia. Tre gli articoli di fede del popolo ebreo: la fondazione attraverso la vocazione dei patriarchi, il dono della patria libera, il dono della liberazione o della terra promessa. dalla schiavitù egiziana, Dio si rivela non attraverso forme spiritualeggianti o astratte avventure del pensiero, ma piuttosto nel tessuto concreto della vita personale e della storia che Dio tesse insieme al suo popolo. Nelle tentazioni del deserto davanti a Satana, il Tentatore e Negatore per eccellenza, Gesù proclama la fede come atto di fiducia nel Padre e nel suo progetto: Dio è unico e non si può confondere con le “contraffazioni” di Dio; il destino di Gesù ha il suo compimento a Gerusalemme, non nella gloria, ma nella povertà estrema della croce. Le tentazioni sono gli attacchi di satana per far desistere Gesù dalla sua fiducia nel Padre e per seguire i metodi di questo mondo: miracolismo e magia, e potere. ricchezza La terza professione di fede è quella dell’apostolo Paolo (seconda lettura) ed è la celebrazione del Signore risorto; la fede per Paolo è l’annuncio gioioso della Pasqua. E’ questo il credo cristiano più antico e che Paolo stesso proclama di aver ricevuto e trasmesso. LE TENTAZIONI Il Tentatore è sempre attivo e ostile contro l’opera di Dio e la sua giustizia, contro di noi e la nostra fede. Quali sono queste tentazioni segnalate dalle letture di oggi? - La prima è vivere un rapporto con Dio come se fosse un essere lontano e astratto, mentre Dio vive accanto a noi e dentro di noi; vuole che Lo scopriamo e riconosciamo dentro la vita quotidiana, nella casa nell’amore al fratello, e nel lavoro, nelle azioni reciproche di salvezza. La seconda tentazione è quella della scelta della prepotenza, dell’arroganza e che è il più grande guaio per l’uomo, della ricchezza come ripeterà Gesù in tutto il Vangelo di Luca lanciando fin dall’inizio il proclama: “Guai a VOI ricchi e beati VOI poveri”. - La terza tentazione è quella del Pinnacolo del Tempio, cioè la pratica religiosa, il digiuno e la penitenza, che è giusta e santa, ma se è chiusa in se stessa, disgiunta dall’onestà della vita e dall’impegno per la giustizia, si trasforma in frode, strumentalizzazione, ipocrisia, o addirittura in magia e superstizione. - La quarta tentazione è quella invece restano la fame del miracolo del pane, e la sete dell’anima, quella di credere che risolvendo i problemi sociali abbiamo risolto tutto, a cui se non diamo nutrimento, diventiamo deviati, infelici, violenti. - L’altra tentazione è quella di allontanarsi dal Cristo risorto, cioè vivere senza la speranza che dal peccato si può risorgere dalla morte si può risorgere dal limite umano si può risorgere per la mano potente e amorosa di Dio che mi vuole guidare e accompagnare alla dignità e alla grandezza e ai metodi di vita propri della sua casa divina. Sunto dell’omelia odierna del P. Dehoniano Natalino Costalunga F I N E