TreῈρέω
accesi
per
uno per
nella
Per
ilfiammiferi
tuo cuore
bastaκοὐκ
iluno
mio
petto,
lanotte
τε δηὖτε
ἐρέω,
Il primo
perbastano
vederti
viso
mia
libertà
letutto
mieilali.
Dalla mia
καὶ
μαίνομαι
κοὐ
μαίνομαι.
Il
secondo
per vederti
occhi
bocca
arriverà
fino al gli
cielo,
ciò che era
L'amore non bisogna implorarlo
e nemmeno esigerlo.
LIBRI
L'ultimo
per
vedere
la
tua
bocca
addormentato
sulla
tua
anima.
Amo e non amo,
L'amore
E tutto
buio per
ricordarmi
queste
cose deve avere la forza di attingere la certezza in se
Neruda
sonoilpazzo
e non
sono Pablo
pazzo.
stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà.
Mentre ti stringo fra le braccia.
Anacreonte
Jacques Prevèrt
Herman Hesse - Demian
POESIE Ho trovato ciò che cercavo:
LICEO CLASSICO GIULIO
CESARE (ROMA)
cercavo il sole
e l'ho trovato nel cielo che splendeva,
La poesia si scrive
conle la
penna del cuore,
cercavo
stelle
e di notte
giungevano a dei
colorare
il firmamento
con l’inchiostro
sentimenti,
e illuminare il buio,
con la razionalità
del poeta irrazionale,
cercavo te
mae ora
il suo
seme
me è qui,
nato,
so che
seiin
sempre
pronta adgrazie
accendere
me ilte
fuoco
eterno
cresciuto
a te in
e per
continuerà.
in cui arde solo
chi sa di amare.
PAGINE
PAGINE
PRESENTA
D’AMORE
VH
D’AMORE
A.S. 2009/10
FILM
T'amai dunque, t'amai e t'amo ancora
di un amore che non si può concepire che da me solo.
Anonimo
SPETTACOLI
A.L.
Tu dammi mille baci, e quindi cento,
poi dammene altri mille, eFoscolo
quindi cento,
(dalle Ultime lettere di Jacopo Ortis)
quindi mille continui, e quindi cento.
Certi amori non finiscono.
E quando poi saranno mille e mille
L’amore
non
ha
luogo,
non
ha
tempo,
nasconderemo il loro vero numero,
Fanno dei giri immensi e poi tornano.
ma,
soprattutto,
non l’invidioso
ha età.
che
non
getti il malocchio
per un numero di baci così alto.
Antonello Venditti
Anonimo
Catullo
LO SPAZIO BIANCO THE READER
FILM
INVICTUS
THE ROAD – LA STRADA
Tito Maccio Plauto
Medea
“Truculentus”
SPETTACOLI
TEATRALI
Positiva
Odissea
Menandro
“L’arbitrato”
Negativa
+ SCHEDA DI LETTURA
LIBRI
Pietro Abelardo
Terenzio
Tito
Hermann
Cormac
Eva
Eva
Bernard
Maccio
Cantarella
Cantarella
Hesse
McPlauto
Schlink
Carthy
“LETTERE“HEAUTONTIMORUMENOS”
DI“SIDDHARTA”
“TRUCULENTUS”
ABELARDO
“LA
“DAMMI
“L’AMORE
“THE
STRADA”
READER”
MILLE
ED
E’ UN
ELOISA”
BACI”
DIO”
Dante – “Tanto gentile e tanto onesta pare”
POESI
E
Emily Dickinson - “Amore tu sei alto”
Petrarca - “Erano i capei d’oro a l’aura sparsi”
Gabriele D’annunzio – “La pioggia nel pineto”
Saffo - Frammenti
“TRUCULENTUS”
TITO MACCIO PLAUTO
L’osteria invece non viene intesa solo come il luogo in cui si beve, né ha un’accezione del tutto
negativa come in Manzoni che la presenta un posto di intrighi e inganni, ma diventa per
antonomasia l’ ambiente dove si confidano i timori, le perplessità e i segreti agli amici e spesso
non si perde l’occasione di fare anche qualche pettegolezzo. Una diatriba volta a comprendere il
vero padre di un bambino è argomento portante dello sviluppo della vicenda, che, però, nella
rivisitazione teatrale del regista, non ha un lieto fine ma riesce ad offrire un prezioso spunto di
riflessione…
Il regista è stato in grado L’avventata
di arricchire scelta
il testodiplautino
facendo
gioco
ancheuna
delle
diversità dialettali
ambientare
in età
moderna
commedia
di stampo
nella nostra penisola. Ambientata
circa negli
anni Trenta,
in una, paesino
delunMezzogiorno
“che A
classico, come
il Truculentus
di Plauto
è risultata
gran successo.
non vale la pena di specificare”,
la
commedia
incarna
i
suoi
protagonisti
in
attori
che
volutamente
conferma gli spontanei e i lunghi applausi al termine di ogni atto e il
accentuano le peculiarità profondo
della parlate
del Sud: il tutto
risulta da
già parte
di per del
sé assai
comico
coinvolgimento
emotivo
pubblico
chealle
ha nostre
saputo
orecchie. È riconoscibileapprezzare
invece il tipico
accento
romagnolo spunti
in Anastasia:
un omaggio
e cogliere
gli innumerevoli
di ironia durante
tutto lodella
compagnia a Federico Fellini,
al quale,
in un dibattito
spettacolo ammette
di essersi
ispirata.
spettacolo.
Sicuramente
la post
rappresentazione
è riuscita
nell’intento
del
Nonostante infatti la ricostruzione
scenica,
come mostrare
accennato,
sia siinpossa
età moderna,
il registae si era
regista, che
ci ha voluto
come
magnificamente
anche prefisso lo scopo brillantemente
di proiettare ilattualizzare
pubblico inuna
unacommedia
dimensione
affine
a quella
dellaeRoma
scritta
anche
centinaia
Antica. Mette in scena un’opera
che
richiama
molto
il
mélange
di
culture,
costumi
e
di
centinaia di anni fa, senza farla perdere di valore. Forse, setecniche
si possiede
lavorazione che caratterizzava
la Roma
Antica quando,
Terzo Secolo
A. siC.,
aveva
conquistato
un’ampia
conoscenza
del testonel
originale
plautino,
può
rimanere
in parte
popoli tanto lontani quanto
diversi
fra
loro,
sapendo
fare
tesoro
della
loro
cultura.
Si
gustano
delusi dalla rappresentazione. La seconda parte della commedia e in
quindi particolare
i veri sapori
della commedia
plautina,
o almeno
si cerca originale
di farla suonare
oggi
essa, a
il finale
appaiono non
del tutto
fedeli all’opera
di Plauto.
La come
commedia,
prendendo
spunto
sia dalla
che dalla
commedia
greca,
alle
differenza
di tante
altrefarsa
dello atellana
stesso autore,
è stata
portata in
scenadoveva
poche risuonare
volte nei secoli
orecchie
di
un
romanzo
di
terzo
secolo.
a
scorsi. Di per sé infatti il testo non ha quella travolgente “vis comica” tipica di altre opere quali
Un altro
accenno
importante
meritano
i
costumi,
senza
dubbio
ben
scelti
ed
idonei.
Questi
infatti
“Menecmi e “Miles Gloriosus”, che anche ad una semplice lettura farebbe strappare almeno
in parte
ed più
incarnare
le figure
stereotipate
sono
i cardini della è
unhanno
timido saputo
sorriso rispecchiare
anche al critico
pessimista.
La buona
riuscitache
della
rappresentazione
commedia
plautina,
come
il
giovane
innamorato,
il
vecchio
misantropo,
il
soldato
millantatore
(perdi
quindi legata, non esclusivamente ma quasi, alla sensibilità del regista, alla capacità
esempio
neldegli
Miles
Gloriosus),
il lenone
avido,
l’uomo
assetato
di potere.
eloquio
attori ed
al saper cogliere
e sfruttare
al meglio
situazioni
che potenzialmente
Il “Truculentus”
rappresentato
dalla
compagnia
CASTALIA
è
uno
spettacolo
che
ho
offrono molti spunti di ilarità. Il testo è stato scritto dal commediografo in età apprezzato
avanzata e,
molto, stando
che ha saputo,
specialmente
per Cicerone,
la sua ironia
briosasima
non contaminata
a quanto
ci tramandò
Plauto
compiacque
molto eccessivamente
del suo lavoro.
da turpiloqui
o trattato
volgarità,
con dei
il resto
del pubblico.
L’argomento
nellacoinvolgermi
vicenda di perprofondamente,
sé non è certamente
più eleganti.
Nel palco
infatti si contrappongono due ambienti: un’osteria e una “casa dei piaceri”, almeno così
veniva chiamato il lupanare da Capatosta, dove i bisogni di uomini venivano soddisfatti da
meretrici, delle quali ci si poteva anche perdutamente innamorare. La più bella fra tutte le
donne era Frenesia che, con il suo irresistibile fascino, seduceva chiunque avesse avuto il
piacere di incontrarla.
Eugenio Santacroce V H
Torna alla home
“THE READER - A VOCE ALTA”
BERNARD SCHLINK
MESSAGGIO
“The Reader
– A voce
un
romanzo
che romanzo
invita
a
ILI PERSONAGGI:Il
CONTESTODELL'AUTORE:
STORICO:
protagonista
L'autore
indiscusso
omodiegetico
del romanzo
narra
è alta”
Michel.
gli è avvenimenti
Non
viene descritto
del
molto
riflettere,
nonostante
adscrivendo
alcuni
possa
sembrare
allosistorico
stesso
tempo nel
banale,
quasi
ambientandoli
fisicamente,
in
e un
l'autore,
periodo
da
lui stesso
in vissuto.
prima
persona,
Il contesto
immedesima
è facilmente
desumibile:
protagonista.
si
scontato,
ma è terribilmente
a
tratta
Hanna
delinvece
Secondo
una
Dopoguerra,
figura tantodrammatico.
degli
indispensabile
anni Cinquanta
nel romanzo,
e Sessanta.
quanto
In misteriosa,
particolare sensuale
il romanzo
ed
descrive,
affascinante
fra
(almeno
unonel
periodo
i numerosi
precedente
processi
alla
tenuti
prigionia).
in quegli
La anni
famiglia
in Germania
di Michel
per
noncondannare
èdel
mailibro,
molto
L'autore
ha l'altro,
lasciato
aifralettori
ampio
spazio
per
un'interpretazione
soggettiva
gli
vicina
autori
al
protagonista.
delle
atrocità
Il
e
padre
dei
misfatti
è
un
docente
commessi
di
filosofia,
in
età
serio
nazista.
ed
erudito,
e
dei
suoi
fratelli
e
sorelle
che inevitabilmente varia da persona a persona, essendo condizionata dal “modusa
si parla etpoco.
vivendi
cogitandi” di ciascuno di noi.
aa
VALORI
La figuraEMERGENTI:
di antagonista Dalla
non è lettura
palesemente
del libro
presente
emergono
nel romanzo,
diversi valori,
ma puòma
essere
il predominante
incarnata nelle
L'autore
due messaggi.
IlHanna.
primo è
quellol'ignoranza
di invogliare
a parlare,
aè
imputate vuole
che, comunicare
pur di discolparsi,
accusano
l'amore.
Inoltre
e, nello
specifico
non
nascondersi
lesegna
timidezze
ed
a saper
affrontare,
una giusta
causa,
L'amore
l'analfabetismo,
fra Hanna
può
edietro
Michel
essere
considerato
infatti lo
l'antagonista
sviluppo
della
“astratto”
narrazione.
delper
L'amore
romanzo,
che
che
lega
però
i due
ha
anche
le
più
intime
paure.
personaggi
esercitato
la
principali
sua
funzione
del
romanzo
di
antagonista
è
però
una
in
sorta
maniera
di
amore
assai
al
“concreta”
contempo
mistero
e
controverso:
ANALISI DEL TITOLO: Il titolo non cela significati simbolico metaforici. Particolare è la presenza sia del titoloaa
Il secondo,
e simbolico.
È quello
dialta.
farci
ragionare
intimamente,
lei
nasconde
alReader”
suo più
amante
le traslitterazione
tristi verità
del
e
non
ammetterà
il sentimento
originale
“theassai
chesignificativo
della
in suo
linguapassato
italiana:
a voce
Il titolo
inmai
inglese
ritengo che che
sia
più
significante
che
della
traslitterazione,
ma
questa
completa
il
significato
del
titolo
originale
rendendolo
più
prova
TEMInei
SIMBOLICI:
suoi in
confronti.
il tema
Altrettanto
della
crescita
particolare
vieneè eaffrontato
anche
il modo
nella
insue
cuisulle
diverse
questo
amore
sfaccettature.
nasce:
in
Michel
una
spingendoci
una
sorta
di dilemma
etico
conflitto
morale
atrocità
del passato
efficace
e corso
colorandolo
dieddiverse
sfumature.
a si
maniera
segue
nel
così
casuale
del
romanzo
aleatoria
e
con
l'avanzare
che
può
risultare
degli
anni
anche
una
crescita
una
forzatura.
fisica
e
psicologica
Un
altro
valore
che
edLA
“inVICENDA:
primis” Ilsull'Olocausto.
Iliter
romanzo
infatti,
pur presentando
come
tema
portante
romanzo
segue
un
cronologico
tendenzialmente
sequenziale.
Scritto
in
prima
persone,
emergente
riflette
mano
può
a mano
essere
nei considerato
suoi
modi diaffronta
comportarsi.
l'amicizia,
Invissuta,
Hanna
che seche
invece
viene
il analizzato
passare
solo
anni
in degli
parteanni
e
una
controversa
storia
d'amore,
in ma
maniera
molto
sentita
le degli
controversie
viene
presentato dall'autore
come una storia
da lui stesso
ha voluto
riportare
per iscritto anni sul
ed
costituisce
in anni
prigione
un
porta
contorno
inevitabilmente
alallo
valore
sciuparsi
portante
delpocanzi
fascino,
descritto.
al deteriorarsi del suo profumo.aa
dopo.
piano
etico
sorte
nel rispetto
Dopoguerra,
ed
offre
losuo
spunto
di euna
profonda riflessione sulle
Michel
ragazzo pensa
di quindici
anni quando
che, malato
di anni
itterizia,
da un'affascinante
e sensuale
“ Ora
saèdiunvecchia”
Michel
dopo
ed viene
anni soccorso
la va a ritrovare
in prigione,
e rimane
responsabilità
degli
atroci
misfatti
in
epoca
nazista.
a
LO
SPAZIO
E
IL speranze
TEMPO:
Nel
romanzo
prevalgo
Si può ilriportare
casa
donna
sulla trentina,
di nome eHanna,
che
lo riporta
a casa.gli
Diagnosticata
la patologia,
giovane
è la
costretto
adi
deluso
nelle
sue
i suoi
ricordi
del
fascino
dispazi
Hannachiusi.
così
sensuale
sono
diventati
ormai
a passato.
casa
peri mesi,
maincontravano
fra i suoi ricordiedritorna
sempre l'immagine
quella
che, forse
un po' a
Hanna,
luogo
dove
due si
avvenivano
le letture didei
varidonna
romanzi.
Il tribunale,
unrimanere
lontano
brutalmente,
sidove
era occupata
di lui.
Decide di ricambiarle
il favore
e,disu
consiglio
della
madre, le porta
SCELTE
LINGUISTICHE:
Il romanzo
predilige
l'uso
paratattiche,
edunè
invece,
luogo
la giustizia
dovrebbe
fare
il suo
corso,
glistrutture
assassini
dovrebbero
essere
mazzo
di
fiori.
a
condannati
e gli innocenti
assolti, enon
èed
visto
molto
positivamente.
In questo
contesto
lop
spazio
inoltre
abbastanza
frequente
l'uso
del
discorso
che
alleggerisce
il èecontenuto
MITI:
Indubbiamente
la
trasgressione
ilsi voler
a tutti
idiretto
costi
soddisfare
ildal
bisogno
sessuale
sono i
Ma fra
i due inizia una
relazione,
Michel
innamora
della
donna,
colpìtone
profondo
misterioso
entro
il quale
a la
galla
le
debolezze
di
ed il cinismo
degli ed
avvocati
miti
che
caratterizzano
prima
parte del
romanzo.
rendendolo
più
ed
accessibile.
IlHanna,
lessico
è pregnante,
ben
scelto
e Hanna,
moltoea
fascino.
Nellavengono
lorochiaro
storia,
fatta
soprattutto
di sesso,
non la
vi maliziosità
era
molto spazio
per
il dialogo,
le
bugie
delle
altre
imputate,
disposte
a
mentire
ed
incolpare
gli
altri
pur
di
non
assumersi
sprezzante,
evitava sempre
di raccontare
delmomenti
suo passato.
provava piacere a sentire il giovane Michelle
settoriale
quando
si descrivono
i vari
delMaprocesso.
proprie
responsabilità.
a
leggere
libri adRICERCA
alta voce: siESISTENZIALE:
dilettava a sentire leNella
peripezie
dell'uomo
dal romanzo
multiforme si
ingegno,
Odisseo,
oppure
TEMA
DELLA
prima
parte del
evidenzia
il tema
della
i
romanzi
di
autori
tedeschi
contemporanei.
a
Tra
gli
spazi
aperti
riporto
la
piscina:
il
luogo
dove
Michel
si
incontrava
con
i
suoi
amici,
ma
dove
ricerca
del
piacere,
dal quale ederiva
anche, in parte,
uno stato
di la
felicità.
Ilperrapporto
che lega
Ma un
giorno
Hanna scompare,
sulungo
di lei nessuno
ha più
notizie.
Michel di
rivede
caso
durante
un
non
siad
intratteneva
mai da
a una
perscambio
la
sua
voglia
vedersi
con
Hanna.
Michel
Hanna
è
costituito
sorta
di
tra
i
due.
a
Eugenio
Santacroce
processo
nel
quale
lei
ed
altre
imputate
erano
accusate
di
aver
lasciato
bruciare
in
una
chiesa
oltre
cento
IlMiche,
romanzo
racconta
avvenimenti
che
si
sviluppano
in
un
arco
di
tempo
di
circa
trent'anni.
L'autore
donne infatti,
durante soddisfa
il nazismo.i suoi desideri intrattenendo rapporti a livello sessuale con Hanna; alei
alterna
in
maniera
ben studiata
sequenze
statiche
ad
altre ildescrittive
e della
dialogiche.
L'uso
invece
viene
ricambiata
dal abilmente
piacere
gioia intellettuale
dell'ascolto
ad non
altaavevano
voce didi
Le altre
imputate
si discolpano
edella
furbescamente,
negando
vero e dimostrando
che
espedienti
come
l'ellissi accelerano
ritmo
della narrazione,
non facendo
al lettore
avuto la letterali
possibilità
di salvarle.
Lei, con un ilcomportamento
apparentemente
stolto, opesare
forse sincero
e
Michel.
la spontaneo,
lunghezzaammette
del romanzo.
le sue responsabilità e si autoaccusa di aver scritto un referto. In realtà lei era analfabetaa
e, pur di non riconoscere
il suo handicap,
si fa condannare
sua prigionia
è lungadie, Hanna
poco
CONCLUSIONE:
Il romanzo
non presenta
un lietoall'ergastolo.
fine. La La
morte
inaspettata
prima della sua scarcerazione- merito della buona condotta- decide di mettere una pietra sopra la sua vita e si
indelebilmente il libro, definendolo un romanzo
drammatico. Inoltre l'assenza di un motivo chiaro
impicca.
sul suo suicidio contribuisce a lasciare un so che di amaro in bocca al lettore.
Torna al Menù
MEDEA
Nel mese di febbraio il Teatro delle Muse è stato sede di uno spettacolo quale "Medea", messo in scena dal
gruppo teatrale "I Baraonda", i quali sono soliti firmare i propri spettacoli cantando.
a
Molto spesso infatti, la recitazione è interrotta da intermezzi canori per sottolineare l'atmosfera delle scene.
Per quanto riguarda la recitazione gli attori erano perfettamente immedesimati nel loro personaggio; in particolare,
la protagonista Medea riesce al meglio a coinvolgere e a trasmettere il dolore che prova.
a
Il dolore di Medea è il tema principale dello spettacolo ed è rappresentato anche da alcune figure simboliche
presenti nella scenografia.
a
Ad esempio all'inizio dello spettacolo Medea recita all'interno di una gabbia, segno di frustrazione, rabbia ed
insofferenza.
Più avanti la gabbia scompare a simboleggiare la voglia di riscatto e la grinta ritrovata della protagonista. A questo
punto infatti inizia la sua vendetta, ricca di misfatti e inganni.
a
Per sottolineare la rinascita di Medea, la protagonista inizia a recitare al centro del palco sollevata su un piano
rialzato.
Tutta questa vicenda è collocata nei primi del ‘900 come a paragonare Medea alle suffragette per grinta ed
innovatività: infatti segni di questa trasgressione sono l'accendersi una sigaretta davanti al proprio marito Giasone
e l'uso dei pantaloni all'inizio della rappresentazione.
a
Elemento particolare che tende ad esaltare l'antichità della vicenda è l'uso delle maschere e la presenza di canti e
battute in lingua greca che danno un che di "arcaico" allo spettacolo.
a
Il gioco delle luci è organizzato in modo tale da accompagnare e rafforzare le affermazioni di Medea.
I costumi, come tutta la scenografia, sono neri per evidenziare il sentimento cupo e di morte imminente dei
personaggi.
Nel finale però intravediamo una luce che taglia l'atmosfera tetra: solo alla fine infatti la protagonista indossa un
abito bianco simbolo di rinascita e di soddisfazione per aver raggiunto il proprio obbiettivo: vendicarsi di Giasone.
Carlotta Costantini & Irene Spina
Torna al menù
IlInfinale
però,
come
nel libro, tramite
lascia l’amaro
in bocca,
perché spesso
non dà un
“the anche
end” definitivo,
questo
inizio
struggente,
le parole
del narratore,
riprese
dal libro,
ma
lascia
in
sospeso
la
trama,
innestando
nello
spettatore
molte
domande
alle
quali,
con
viene presentato il mondo post-apocalittico nel quale si ambienta la trama, i suoi caratteri,gli
ogni
probabilità,
avrà mai
individui
che lo non
popolano,
marisposta.
soprattutto il figlio (interpretato dal prodigio australiano Kodi
Purtroppo,
a
mio
avviso,
questo
puòecriticare
a Mc
Carthy,Theron
né a Penhall,
ad
Smit-Mc Phee) il co-protagonistanon
delsifilm,
la madrené(una
Charlize
cinica e,né
forse,
alcuno
poiché non è
facile,
dopoegoistica
un tramadigeniale
da così tantiche,
spunti
perfettascrittore,
nell’interpretazione
della
visione
questoe personaggio
se brillanti
ad una
come
quella
di
The
Road,
uscirne
con
un
finale
di
quelli
alla
Agatha
Christie
(anche
perché
prima e alquanto superficiale analisi potrebbe apparire secondario, diviene invece
un
libro splatter
èquanto
e rimane
un libro
splatter).
Spesso
non èinfacile
riportare
sugli
schermi
cinematografici
letterali,
protagonista,
figura
che
incarna
il motivo
del dolore ecapolavori
della sofferenza
chebest-sellers,
turba gli
Infine
vorrei
tornare,
in
seguito
a
tutte
queste
mie
lodi
per
interpreti,
autori,
produttori
e di
cartoni
animati,
serie
televisive
o
videogiochi
di
successo
e
fama
mondiali,
spesso
si
rischia
animi dei due protagonisti).
tecnici,
alle inevitabilmente
scene
tagliate da
qui si quella
mia
negativa:
non
ho
inciampare
nella
banalità,
eapre
non infatti
pochelavolte
il già
mondo
della
critica si
è libro,
dovuto
Il film riesce
indubbiamente
a 2929,
trasmettere
suspence
cheunica
sicritica
può
incontrare
nel
affatto
gradito
la scelta
di oscurare
eper
censurare
alcuneDragonball
“bloody-scenes”.
misurare
con
“flop”
clamorosi
(solo
citarne
alcuni:
Evolution,
causato
forse in
maniera
più
diretta,
grazie
agli
straordinari
effetti
sonori
(“made che
by” ha
Nick
Cave una
e
Io
trovo
assurdo
ed
immotivato
questo
tagliare,
spezzettare
e
censurare.
Chi
vuole
vedere
perdita
di
oltre
5
milioni
di
dollari
nelle
casse
della
Fox,
o
il
famoso
caso
del
pluricriticato
Warren Ellis) e ovunque si può ritrovare anche quell’aria pervasa di horror e splatter delle e
un
film,più
se“Eragon”)
rientra nella
di età iaprecedenti
cui la visione
permessa
(in nella
questo
caso, gli “over
screditato
ma,fascia
nonostante
e leèmolte
difficoltà
trasposizione,
il film
scene
cruente.
14”),
ha
il diritto
di
godere
uno
spettacolo
completo,
proietta
nellain gli
sua
assoluta
integrità,
“The
Road”
di John
Hillcoatdi
“La
Strada”,
non
questo
modo
in Italia
Le scelte
della
fotografia
e (sottotitolo,
dei costumi
sono
ottime
e intitolato
pregnanti,
effetti
speciali
delleda
perché
sisono
può ottenere
un cinema
classe,
che attrae
gente,
che
ammalia
ed il
2929
persolo
noncosì
confonderlo
con il capolavoro
di di
Fellini
1954),
chei porta
grande
schermo
“bloody-scenes”
sicuramente
all’altezza
didelalcuni
fra
più sul
grandi
cult
della
affascina
gli spettatori.
libro
omonimo
del
premioil Pullitzer
Cormac Mc
Carthy,
è riuscito ènell’ardua
impresa.
cinematografia
splatter,
cast, sicuramente
non
“d’eccezione”,
di certo adeguato.
Da
critico
appassionato
di cinema
posso
dire
di 14
aspettare
con
fervore
l’edizione
Si
premette
che
non
è un film
per
tutti:non
è la
vietato
aiche
minori
di
anni e, a
personale
giudizio,
Ottima
la ed
regia
di
Hillcoat
che
dimostra
sua crescita
cinematografica
emio
l’indiscusso
talento
DVD/Blu
Rayinterpretativo.
e godere delle
cut-scenes.
èartistico
vivamente
sconsigliato
a tutti
coloro che hanno un cuore troppo debole.
ed
Perché
un film
come
“Theinterviste
èdimostra
un
capolavoro,
che
va questo
ad incrementare
ilvincitore,
panorama
Innanzitutto,
avendo
letto
il Road”
libro (un
vero
capolavoro
osannato
dalla
come
Mortensen,
che
in varie
di aver amato
film,critica,
co-producendolo
e
cinematografico
surreale
e
post-apocalittico,
spodestando
dal
trono
il
successo
mondiale
detto,
del
Pullitzer
2005),
si
possono
facilmente
notare
le
differenze,
spesso
dovute
a
necessità
sacrificandosi per la sua distribuzione, porta nella sua stupenda interpretazione tutto questo
“The
Day
After Tomorrow”,
introducendo
l’alternativa
cinematografiche,
approntate
dallo sceneggiatore
Joesplatter
Penhall.ed horror che dà quel tocco di
ardore
e questa
passione.
spessore
che
manca
neglinel
altri
filmMc
del Carthy
genere
La
scena emotivo
non
si apre
infatti
libro.
proietta
nella
scena apocalittica,
solo
Il giovane
Smit-Mc
Phee
sicome
dimostra
all’altezza
di unacisuddetto.
trama
tanto
complessa
e conferma
di in
“The
Road”
è quindi
unche
film era
innovativo,
un’esperienza
del con
tutto un
nuova,
va vissuta
nella in
seguito
accenna
a ciò
successo
in precedenza,
abileche
flash-back.
Penhall,
essere
un
vero
“enfaint
prodige”
del panorama
cinematografico
internazionale.
sua
davvero
unica.
comune
accordo
con Hillcoat,
ha invece
optato
per un
flash-back
e flash-forward
Da integrità,
notare
leun’esperienza
significative
partecipazioni
di Michel
K. susseguirsi
Williams, il di
ladro
del carrello,
Robert
che,
in
modo
assai
efficace,
riescono,
anche
con
l’aggiunta
di
una
voce
narrante,
quella
Duvall, l’anziano Ely che tanto ricorda il simbolico personaggio biblico del profeta Elia e Guydel
protagonista
padre
(nel film Viggo
Mortensen),
a far entrare Andrea
il lettoreLambertucci
in quella che è
Pearce, che principale,
al termine ildel
film prospetta
un florido
“to be continued”.
la vera storia, la vera trama.
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“THE ROAD”
JOHN HILLCOAT
“HEAUTONTIMORUMENOS”
TERENZIO
“Il punitore di se stesso” è una commedia di Terenzio rappresentata ai Ludi
Megalenses del 163 a.C. in cui si contrappongono: due padri, due figli, due donne
amate da due giovani, due servi e due famiglie. Nel prologo l'autore non anticipa
ciò che accadrà e non parla in prima persona. La storia tratta di un uomo che vuole
punirsi, di nome Menedemo, un vecchio dall'indole scontrosa e chiusa, che decide
di lavorare duramente la sua terra per scontare l'errore di aver indotto il figlio Clinia
ad arruolarsi nell'esercito in Asia, ostacolando le nozze con una giovane. Dall'altra
parte ci sono Cremete, il vicino, uomo cordiale e disponibile e suo figlio, Clitifone,
depravato e instabile. Nel testo traspare l'humanitas, una concezione etica basata
sull'ideale di un'umanità positiva. Ciò che conta è che questo ideale sia valido per
tutti gli uomini.; Terenzio scriverà appunto: "Homo sum, humani nihil a me alienum
puto", ovvero: "Sono un uomo: nulla di umano reputo da me estraneo". E’ una
commedia brillante, avvincente e coinvolgente adatta al pubblico di ogni età.
Beatrice Mericone
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“THE READER”
STEPHEN DOLDRY
Lo sceneggiatore di "The Reader" coinvolge ancore una volta il pubblico. Michael, appena sedicenne, deve
affrontare un durissimo, forse il più duro periodo della sua vita: l'adolescenza.
a
Purtroppo un forte malanno lo costringe ad allontanarsi dalla scuola per mesi. Ma non tutti i mali vengono per
nuocere! Infatti soccorso dall'affascinante Hanna, Michel trova l'amore. Destinato a durare? La maestria e la
grande audacia di un cast guidato dal regista Stephen Doldry, con la straordinaria partecipazione di Ralph
Fiennes e Kate Winslet, hanno permesso la realizzazione di un film di successo, sèguito dell’omonimo capolavoro
letterario. Una storia carica di emozioni e sentimenti, travolgente e coinvolgente. Per scelta del regista il film non
cela nulla, né lascia grande spazio all'immaginazione, come nelle scene un po' più spinte, girate fin nei minimi
dettagli: visione consigliata ad un pubblico pressoché adulto.
Adele Guerra
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“LO SPAZIO BIANCO”
FRANCESCA COMENCINI
La drammatica pellicola, tratta dal romanzo si Valeria Parrella, affronta il delicato tema della
maternità, maternità sofferta perchè prematura e illeggittima (sono definiti proprio così i figli non
riconosciuti dal padre).
A
Lo Spazio Bianco e un "limbo" in cui si trova Maria, l'attesa della seconda nascita di sua figlia
(venuta al mondo solo dopo sei mesi e ora rinchiusa in un'incubatrice in attesa di capire se
riuscirà a sopravvivere o no).
Lo Spazio Bianco, però, è anche la vita di Maria prima della nascita di Irene, costellata di
impegni quotidiani: il lavoro di insegnante, il trasferimento a Napoli, alcuni fugaci rapporti
sentimentali e la forte passione per il cinema.
Bisogna specificare che la Napoli della Comencini è distante e silenziosa, quasi sembra di
fotografare un'altra città,diversa da quella che conosciamo; solo alcuni particolari richiamano il
mondo della Napoli criminale (la scorta del magistrato che abita nel pianerottolo di Maria,
accenni all'usura).
L'atmosfera rarefatta e sognante rappresenta benissimo il limbo in cui galleggia la
protagonista,sospesa nell'attesa della vita o della morte.
Margherita Buy interpreta la protagonista Maria.
a
La maternità è qualcosa in questo caso di non voluto o cercato, qualcosa che accade per caso;
inoltre, lo stile minimalista e l'energia impressa nella rappresentazione della protagonista,
dimostrano la volontà del film di rivolgersi a un pubblico variegato.
Da segnalare infine l'ottima colonna sonora (che mescola i classici degli anni '80 a pezzi più
melodici).
Carlotta Sechi
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“DAMMI MILLE BACI”
EVA CANTARELLA
La terza e ultima parte di questa fonte di informazione chiude il libro narrando dieci storie d’amore più o meno
conosciute, per citarne degli esempi: Enea e Didone, il trio di Lavinia, Turno ed Enea, gli amori di Cesare:
Cleopatra e Servilia, Antonio e Cleopatra e altri sia divini sia terreni che concretizzano tutto ciò che è stato
assimilato nelle pretendenti pagine. Sicuramente Eva Cantarella riesce a riportare in vita ciò che è ormai sepolto,
anche paragonandolo con un pizzico di ironia alla nostra realtà, per renderci conto che in realtà in alcuni frangenti
non siamo cresciuti come crediamo…
Con estrema leggerezza e naturalezza Eva Cantarella ci trasporta indietro nel tempo, a
incontrare i nostri antenati, coloro dai quali dipende il nostro presente, e bisogna dire che anche
in ambito sessuale e n’è da dire. Si parte da un romantico e famoso verso del poeta latino
Catullo che in breve si trasforma in un Catullo geloso, arrabbiato, insomma, diverso da quello
che abitualmente si legge sui banchi di scuola. Con la poesia che scrive per Aurelio e Furio,
corteggiatori del suo amato Giuvenzio, la scrittrice apre davanti ai nostri occhi il mondo virile,
virtuoso, potente, ingiusto e proibito dei nostri avi.
“Tu dammi
baci, e quindi
cento,
Il libro è diviso in tre parti principali: il primo capitolo
offre mille
una panoramica
di quelli
che saranno
dammene
altristupri,
mille,matrimoni,
e quindi cento,
gli argomenti affrontati dettagliatamente poi
in seguito:
baci,
dei, vanto,
dèfaillance. Si legge che per l’uomo romano,quindi
la non mille
riuscita
del rapporto
sessuale
era una delle
continui,
e quindi
cento.
sconfitte più grandi, ma poi ci si chiede: perché
oggi è diverso
questomille
aspetto?
Mentre Ovidio,
E quando
poi saranno
e mille
tristemente, ammette la sua debolezza, e giace, non potendo, pur desiderandolo, invece
nasconderemo il loro vero numero,
Marziale, da vero macho, incolpa il partner Edilio, o l’amante, Lesbia. La seconda parte racconta
non
getti ossia
il malocchio
l’invidioso
dei tre differenti tipi di amore che esistevanoche
secoli
orsono:
amori dovuti,
amori possibili e
per
un
numero
di
baci
così
alto.”
amori proibiti. Ovviamente non stupisce la discriminazione sessuale riguardo a questi, stupisce
però un’inaspettata naturalezza di Eva Cantarella nel narrare fatti che il lettore medio fatica a
focalizzare in pieno. Era davvero così naturale per gli antichi Romani tutto ciò che leggiamo? A
quanto pare sì. In questa seconda parte supportata da ritrovamenti archeologici, soprattutto
pompeiani, come scritte sui muri delle taverne o dei luoghi di prostituzione, viene descritto
l’amore, o meglio il sesso, della vita quotidiana degli antenati. Ovviamente agli uomini era tutto
dovuto, mentre le donne, se non prostitute, dovevano attenersi alla vita coniugale. Le prostitute
infatti, cosa che può risultare leggermente difficile da apprendere, erano ben viste dalla società,
obbiettivamente contribuivano al benessere dello Stato, e nessuno osava dir nulla. Per i prostituti
Cecilia Gaeta
leggiamo che la storia era ben diversa, infatti un elemento fondamentale della mentalità romana
era la virilità, un uomo non doveva mai essere sottomesso, se non giovane, straniero o schiavo.
Si continua con gli amori tra donne, quelli extraconiugali, la pericolosa emancipazione femminile,
l’aborto.
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“LA STRADA”
CORMAC MC CARTHY
La
è laaltri
grande
storia di
un incondizionato
reciproco
tra un padre
e che
suo si
figlio.
Lainevitabilmente
necessità di
Si strada
incontrano
personaggi
minori,
il vecchio
Ely,amore
ad esempio,
un anziano
signore
dirige
continue
certezze,
il
quotidiano
rinnovamento
della
speranza,
il
dolore
causato
dall’abbandono
di
una
delle due
versoun
la atto
morte;
i cattivi,
che cercano di toccante.
catturare Talvolta
i protagonisti,
invano;
la vicenda
presenzasi diè cannibali
che
rinchiudono
parti,
tragico,
indescrivibilmente
all’interno
della
colpiti
da
un
barlume
dila
uomini inderivata
delle cantine,
mangiandone
pezzo
per pezzo.
L’antagonista
principale
può essere
considerata
speranza,
da
avvenimenti
che
fanno
pensare
a
una
risoluzione
della
tragica
situazione
in
cui
i
protagonisti
di catastrofe
in cui si
trovano
l’uomo
e ilcoperte
bambino.
L’oscura
morta,una
fredda
e ostile; la
che fa
sicondizione
trovano:
l’arrivo
nel
bunker
pieno
di cibo,
gas,
eprotagonisti.
indumentinatura
trasmette
sensazione
di fame
protezione
morire
le
persone,
contro
la
quale
combattono
fino
alla
fine
i
destinata però a durare poco. L’arrivo al mare a la scoperta della barca a vela idem, anche questo non porta che a
Temiuna
simbolici:
Il tema
principale Dopo
del romanzo
è sicuramente
quello
del viaggio,
come suggerisce
titolo. Un
non-fine
se vogliamo.
la ‘preannunciata’
morte
dell’uomo
il giovane
è costrettoloastesso
proseguire,
a
viaggio materiale
e simbolico,
verso un
nuovo
insieme
la persona
più amata.
Un altro tema quale
individuabile
continuare
a ‘portare
il fuoco’ proprio
come
hainizio,
sempre
fatto, con
senza
però quella
guida fondamentale
era il
nella vicenda
puòsi essere
quello
della crescita:
il giovane
lo che
si incontra
pauroso,buoni
timoroso
qualsiasi
padre.
Il bambino
unirà nella
conclusione
ad altri
individui,ragazzo
sperando
siano anch’essi
comedidicono
di
cosa,
di
qualsiasi
azione.
Successivamente
spinge
quasi
il
padre
ad
opere
pericolose,
ed
è
disposto
a
collaborare
essere, e che realmente anche loro non si nutrano di altri esseri umani, lo spera anche il lettore, con tutto il cuore.
constorico-sociale:
lui, per poi dover
continuare
il viaggio
senza la
presenza
al suo presumibilmente
fianco. Anche l’uomo
si puòlontano.
dire che
Contesto
L’intero
romanzo
è ambientato
in grande
un
futuro
troppo
Titolo:muti,
Il titolo
del
romanzo
èstesso
‘La Strada’
e gli dai
può
essere attribuito
tanto
unimprecisabile,
valore
reale
quanto
simbolico.
Lanon
strada
infatti
è tanto
e
cresca
nello
tempo,
dialoghi
con
il
bambino,
ogni
volta
c’è
un
po’
di
fiducia
in
più,
ogni
quellalache
i due protagonisti
seguono
per riuscire
addella
arrivare
al Sud, alanch’essa
mare. È una
strada pericolosa,
“popolata”
Tutta
vicenda
circondata
dall’atmosfera
cupa
catastrofe,
inspiegata.
Non
esiste
più
alcuna
apprende
dal figlio
qualcosa
di nuovo
sconosciuto.
anche di
daicomunità
cattivi,
cannibali,
purtroppo
riuscire adlaarrivare
possibile
forma
o vita assassini,
sociale,
lemaecittà
sono per
scomparse,
gente all’acqua
è morta,non
la èlegge
del abbandonarla.
più forte governa
Miti:suprema.
Un
mito può
essere
incontriamo
un bambino,
che oggi
sarebbe
La parola
‘strada’
può quello
esseredell’infanzia,
anche identificata
come il infatti
‘percorso’
del padre che
e delvive
figliocome
versoquello
la salvezza,
verso
l’apice del lorounamore
e versoo un
inizio tantoche
atteso
dopo
anni diuntragedie,
checostretto
però nonnell’età
è intenzionato
adaarrivare.
considerato
‘barbone’,
‘homeless’,
dir
si
voglia.
bambino
infantile
dover
affrontare
Sistema
di valori
emergenti:
Ilil freddo,
valore per
eccellenza è l’amore.
Indiscussonegata,
e inestimabile.
L’amore
un padre per un
problemi
quali
la viene
fame, descritto
la sopravvivenza
si potrebbe
dire. di
figlio
e viceversa
attraverso
piccoli stessa,
o grandiun’infanzia
gesti, semplici dialoghi,
che fanno
intendere il grande
Trama:
La trama
diquella
questo
romanzo
estremamente
e scarna. conclusione,
Strutturata
come
un valore
intreccio,
sono dirlo.
infatti
Conclusione:
Che
scritta
ultime
pagine
sisemplice
possa
chiamare
bè,
non
si può
diciessere
certo
Non
legame
che
può
nascere
tranelle
dueèindividui.
Il vivere
reciprocamente
per
l’altro. Un
altro
può
quello
delsi
flashback
che
interrompono
la
particolare
narrazione,
ricordi
di
una
vita
precedente,
dell’inizio
della
catastrofe.
arriva
infatti
a
un
lieto
fine
o
ad
una
catastrofe
totale.
La
situazione
generale
rimane
immutata,
il
grande
rispetto dell’uomo. Il cannibalismo è la totale assenza di questo aspetto. Mangiare un altro essere umano può
Aprendo
il libro,
catapultati
nellee prime
inil bambino
un disastro
una
della quale non
avvenimento
è lasiamo
triste
morte
dell’uomo,
chepagine
lascia
a mondiale,
continuare
da catastrofe
solo. Ma continuare,
quindi un
essere
considerata
la effetti.
forma
più antica
arcaica
della mancanza
della
fratellanza.
conosciamo
cause
né
L’autore
descrive
un’America
a
noi
sconosciuta,
in
un
futuro
non
troppo
lontano, grigia,
futuro
per
ora
non
diverso
dalle
vicende
descritte
nelle
prime
duecento
pagine
di
romanzo.
Rapporto
fra luoghi
di ambientazione
e mondo
In questo
romanzo
esiste
un luogo
di ambientazione
polverosa,
povera,
senza sole e senza
luna,esterno:
senza popolo,
senza
amore enon
senza
colori.
Incontriamo
subito due che
Messaggio
un romanzo
genere
trovare
il messaggio
cheLa
McCarthy
voleva
trasmettere
è adi certo
non
siadell’autore:
loun
stesso
esterno,
se
in qualche
rara
occasione.
natura,
grigia,
cupa
e non
spoglia,
è la
individui:
uomo mondo
eInil suo
bambino, del
chenon
tentano
di sopravvivere
una notte,
come
fannoormai
da anni
e come
continuano
semplice.
Senza
dubbio
l’intero
libro
è
incentrato
su
questo
sproporzionato
amore
e
sulla
sua
importanza,
fare ogni
notte.
si sanno nomi,
età,dolorosa
luoghi. I verità,
dolori pensieri
dell’uomo
piano
piano ogni
aiutano
a rispolverare
nuova
casa
deiNon
protagonisti.
È una
l’uomo eericordi
il bambino
sono
costretti
notte
ad accamparsi
bisognerebbe
cercarlo
anche
nella riscaldati
nostra
senza
dover
perdescritta,
forza
ricorrere
fine
del mondo,
uno sconosciuto
passato.
La secco,
catastrofe
nonvita,
viene
minimamente
non
è alla
infatti
importante
si sia
“all’ombra”
di qualche
albero
talvolta
da
un instabile
fuoco.
Una
casa
fredda,
ostilecome
eprobabilmente.
pericolosa.
Un
altro
punto
fondamentale
è
costituito
dalla
descrizione
minuziosa
del
doloro
fisico
e
psichico
che
può
portare la
verificata,
se
per
colpa
dell’uomo
o
della
perfida
Madre
Natura,
l’importante
è
quello
a
cui
ha
portato:
miseria
e
fame.
Personaggi:
Idell’uomo
due
grandi
protagonisti
dimorte;
questo
romanzo
sono
l’uomo eandare
il bambino,
se
si vuole
essere
considerata
Il figlio la
è nato
giusto all’inizio
del anche
disastro,
e non
si comprende
che
la madre,
credendo
di può
non
poter vedere
il
fame,
disgrazia,
il
pericolo
di
qui
bisogna
più
lontani
di
una
traversata
in
nave
per
una
protagonista,
ole forse
un’antagonista,
non ha un
nome, non
e ha un
passato
mondo
morire
con
persone
amate, decide la
di Strada.L’uomo
lasciarlo prematuramente,
e convinta
dellaha
suaun’età
idea, lascia
al loro
vederlo
anche
oggi.
incerto.
L’unica
di cui sidue
è certi
è il suosono
incondizionato
amoreimpegnati
per suo nella
figlio,ricerca
all’inizio
del suo
viaggio,
ha
destino
l’uomo L’autore
ecosa
il bambino.I
protagonisti
quotidianamente
di cibo,
coperte
e non
Scelte
linguistiche:
utilizza
un
lessico
piuttosto
ricercato,
per
inserirlo
in
brevissimi
periodi,
che
a
volta
promesso
che
non
lo
avrebbe
mai
abbandonato,
che
non
lo
avrebbe
lasciato
nell’oscurità
da
solo,
e
infatti
qualsiasi tipo di materiale da poter trasportare con il carrello che li accompagna sino alla fine della loro ‘avventura’, se
possono
neanche
essere
tali, semplici
parole
da principale,
un
Non
siaccompagnati
può dire
mantiene
la
sua insieme.
promessa
fino al camminano
momento
in
cuilaèloro
costretto
ad strada
andare
lui punto.
stessol’unica,
nell’oscurità,
dache
solo.
Più voltele
così si può
dire,
Di considerati
giorno
con
robaseparate
sulla
darispecchi
una
regole
grammaticali
di
punteggiatura,
ma
può
essere
considerato
intrigante
proprio
per
questo.
Curiosi
i dialoghi,
nel
corsocartina,
della vicenda
cerca
di rendere tutto
facile
per spera
il bambino,
e più
affronta
per luididelle
grandi
vecchia
per cercare
di raggiungere
il Sud,più
dove
l’uomo
di trovare
unavolte
situazione
migliore
quella
senza
virgolette,
senza
punti
interrogativi,
risulta
difficile
capire
chi
è
che
parla.
settentrionale,
se non
altrodal
il mare
non può
portare
bene, come
è sempre
stato.
notte sono
costretti che
ad non
paure
e imprese.
Spinto
desiderio
di che
poter
far vedere
un giorno
al figlio
unDurante
mondo lamigliore
da questo
allontanarsi
dalla strada tale.
e dopo
aver nascosto
il carrello,
trovare
un posto
accettabile
cercare
di dormire,
Cecilia
può
essere considerato
Disposto
a fare del
male a chi
minaccia
l’incolumità
del per
figlio,
si rivela
in
realtàGaeta
una
accompagnati
abituali
incubi,
aver mangiato,
non sempre,
una definito
scatolettasolo
riscaldata
sul fuoco,
o una mela
persona
moltodagli
umana,
fragile
e dopo
disponibile.
Il bambino,
che viene
con questo
sostantivo,
non ha
marcia, oné
anche
la stessa
La(intorno
strada diagli
notte
diventare
pericolosa
in realtà
anche
giorno), del
anch’egli
un nome,
né aria.
un’età
ottopotrebbe
anni, forse),
né un
passato.(come
La sua
salvezza
è ladi presenza
incontrare
cannibali,
o
assassini,
o
rapinatori
armati
non
sarebbe
l’aspettativa
migliore.
In
questo
romanzo
si
può
padre, gli assicura cibo e riscaldamento, compagni e sicurezza. Il giovane è un personaggio curioso,dire
dolce e
che non ciNon
sia ha
maivissuto
fine al peggio,
simondo
indagase
l’animo
umano,
le reazioni
violente che
può èavere
di fronte
alla fame,
il
sensibile.
in
altro
in
quello
colpito
dalla
catastrofe
e
non
neanche
in
grado
di
sognare
cannibalismo. Il tutto commentato da ‘I Buoni’, da coloro che, come viene ripetuto più volte, ‘portano il fuoco’, un
niente
di più
lontano
bambino
e suo
padre.di un mare blu. Ogni qual volta si incontra un personaggio positivo, vorrebbe portarlo con sé,
per non lasciarlo alla dura realtà della morte, vorrebbe dividere il suo cibo con chi non ne ha, ed è convinto che da
qualche parte i buoni lo stiano aspettando. Terrorizzato dalla sola idea di cannibalismo, il bambino è legato al
padre in un modo che può legare solo un figlio ad un genitore, ancora una volta amore incondizionato.
Torna alla home
“HEAUTONTIMORUMENOS”
TERENZIO
Temi simbolici:
Tema simbolico è proprio quello dell’inganno, delle beffe. Questa è una commedia interamente basata sul rapporto
Contesto
sociale:
A
sbagliatostorico
tra genitori
e figli. E’ palese un problema di non fiducia.
Questa commedia è stata rappresentata per la prima volta nel 163 a.C
A
Tema della
ricerca
esistenziale e modi in cui è affrontato:
Sistema
di valori
emergenti:
A
Credo
che importanti
in questa commedia
si nasconda
proprio l’amore
una donna sia il modo in cui amarla.
Uno
dei più
valori emergenti
è sicuramente
quello verso
dell’amore.
A
Analisi
Del
A
In C’è
entrambi
casi Titolo:
un amore
chedi non
viene
accettato
e cheche
deve
essere
nascostotutto
dando
vita
ad una
serie diinganni
intrighi
ed
quindii soprattutto
ricerca
fiducia,
ma,
dal momento
questa
è assente,
viene
risolto
attraverso
Il titolo
di porteranno
questa
commedia
è reale, poiché il libro tratta proprio tutta una serie di intrighi e beffe che nascono
inganni,
alla verità.
A
che
nonche
sono
la soluzione.
dal discorso
principale
Cremete e Menedemo
in cui
di punirsi
per aver negato
figlio consigli.
di
Importante
è anche
il valoretradell’amicizia
tra Menedemo
e quest’ultimo
Cremete chenarra
si aiutano
rispettivamente
e si al
danno
liberamente
donnaLa
di fedeltà
cui eradel
innamorato.
Il titoloClitifone,
in grecoche
infatti
Altroamare
valore è
quello dellalafedeltà.
servo Siro verso
non “Heautontimorumenos”
tradirebbe mai, lo assistesignifica
durante tutta
proprio “punitore di sé stesso”.
la Conclusione:
commedia.
A
Valore
invece portante
della commedia
“humanitas
terenziana”,
non
è semplicemente
il sentimento
di
La conclusione
per Menedemo,
Antifilaèequello
Clinia dell’
è a lieto
fine, poiché
Menedemo
ritrovato
il figlio ed è disposto
a
A cheha
reciproco
aiuto
e
solidarietà
che
unisce
tutti
gli
uomini
che
si
trovano
a
condividere
le
difficoltà
della
vita,
ma
significa
Vicenda
nelle
sue
linee sposa
essenziali:
A
servirlo
in tutti
i modi
e Clinia
la donna dei suoi sogni.
essere
consapevoli
che rimprovera
le esperienze
umane
sono varie. perchè passa tutto il tempo al lavoro nonostante sia
A
Il vecchio
Cremete
il suo
vicino
Clitifone
invece,
ha scelto
il patrimonio
del
padreMenedemo
in luogo dell’amore di Bacchide e sarà costretto a sposare la sua
ancora giovane. Menedemo spiega che la ragione di tutto ciò è per punirsi di ciò che ha fatto al figlio Clinia, che
vicina
di casa
che
lui
piace
affatto. eAntifila,
Rapporto
fra luogo
di non
ambientazione
mondola esterno:
A
innamoratosi
di auna
donna
di Corinto,
quale si è trasferita ad Atene con la madre, si comportava
Per quanto
riguarda
i
luoghi,
la
commedia
si
svolge
soprattutto
nel
campo
di
Menedemo
o
a
casa
di
Cremete,
dove
come se fosse stata una vera moglie e ciò lo aveva scandalizzato.
A
avvengono
maggior
parte degli
inganni
e l’arrivo
duedidonne.
A
Padre la
e dell’autore:
figlio
avevano
litigato
e Clinia
avevadelle
deciso
lasciare la città ed era partito per tre mesi.
Messaggio
Tornato a casa,
Cremete
viene
a sapere èdal
figlio
Clitifonenon
cheservono,
Clinia èperché
tornatoanche
in città
per
incontrare
Antifila,
Il messaggio
che l’autore
vuole
trasmetterci
che
gli inganni
con
essi
tutto si risolve
temendo di non esser più amato da quest’ultima.
A
Personaggi:
come
dall’inizio.
Serve
fedeltà,
fiducia
eelealtà
avere
qualcosa
si
ama e e
si Clinia.
desidera.
Siro,doveva
servo risolversi
di
Cremete
annuncia
l’arrivo
di Bacchide
Antifila,
le
donne
amateche
da
Clitifone
IlATiene
servo molto
Cremete:
Uomo
molto
legato
ai soldi,
al patrimonio
familiare
e aiper
propri
discendenti
maschi.
vuole portare
donne
in casa,
Clitifone
lo ferma
temendo
il giudizio
del padre,
poiché
Bacchide
all’amicizia
e credelenel
suo servo
Siroma
che
si rivelerà
poi molto
più fedele
al padrone
giovane,
Clitifone,
cheè auna
Cremete
cortigiana.
Siro allora propone che Antifila, fingerà di essere l’amata di Clitifone, mentre invece Bacchide, verrà
stesso.
A
Scelte
inguistiche:
presentata
a
Cremete
come
la
donna
di
Clinia.
A
Un linguaggio elegante e raffinato, scelto perfettamente per una commedia che trae il suo soggetto dall’opera di
QuandoUomo
le duemolto
donne
arrivano,SiSostrata,
moglie
di Cremete,
riconosce per
l’anello
che Antifila
al dito. Ama
Lo suo
Menedemo:
sensibile.
vuole punire
a vita
molto severamente
lo sbaglio
che haporta
commesso.
Menandro,
il grande
commediografo
di figlia
etàa ellenistica.
stesso
lei
infilato
al ditoègreco
di
una
che
affidato
una vecchia
figlio
ed ora che
che
ha aveva
capito
il suo errore
disposto
far
di aveva
tutto pur
di farloadtornare
a casa.di Corinto, perché il marito
A
voleva
femmine.
La donna
capisce piani
che in
Antifila
sua figlia
e racconta
al marito.
Siro:non
Servo
poco discendenti
fedele e molto
astuto. Riesce
a elaborare
breve ètempo
per aiutare
l’unica tutto
persona
a cui rimane
Menedemo
frattempo
a conoscenza
figlia ritrovata
davvero
fedele nel
durante
tutta èlavenuto
commedia,
Clitifone.della verità e sa che il figlio è innamorato dellaCarlotta
Costantini A
del vicino e la vuole sposare. Così Menedemo racconta tutto a Cremete il quale si dispera del fatto che la
spendacciona
e capricciosa
Bacchide
è insirealtà
l’amante
delspesso
proprioamoreggiare
figlio.
Clitifone:
Figlio di Cremete,
poco astuto
poiché
fa scoprire
molto
con quella che doveva <essere
Cremete
teme che,
il figlio porterà in famiglia una cortigiana, finirà col consumare tutto il patrimonio per
l’amante
dell’amico
nel se
piano.
A
soddisfare
i capricci
donna.
accordo
lasciare tutto il patrimonio in eredità
Uomo
disposto a
lasciaredella
la donna
cheInama
pur dicon
nonMenedemo
rinunciare afinge
tuttodiil voler
suo patrimonio.
A
alla figlia. Clitifone, consigliato dal servo Siro, si rivolge alla madre Sostrata credendo che il padre non vuole
lasciargli il patrimonio poiché in realtà non è suo figlio. Infine padre e figlio si confrontano. Cremete promette di
tornare sui suoi passi riguardo il patrimonio di famiglia a patto che Clitifone lasci Bacchide e si sposi con una
donna per bene. Il figlio così accetta di sposare una ragazza del vicinato.
A
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“ODISSEA”
GIOVANNI NARDONI
La famosa Odissea di Giovanni Nardoni, rappresentata con successo per anni al Teatro dei Satiri, si ripropone in
veste nuova al Teatro delle Muse. Nardoni non può fare più affidamento sui suoi storici pupilli e deve rimpiazzare
la vecchia guardia con nuovi attori, scelta azzardata e riuscita solo in parte. Rispetto ai vari Ulisse che Nardoni
aveva sperimentato negli anni il nuovo Odisseo, possente, barbuto e con voce baritonale, idealizza in modo al
quanto realistico il ruolo che egli aveva di comandante e di assennato stratega.
Purtroppo per Nardoni il discorso non vale per i tre compagni di Ulisse: uno sembra distaccato dalla scena al
punto da sbagliare battuta, in modo che l’intera scena in cui i tre aprono l’anfora contenente i venti perda
significato, un altro recita in modo pessimo e la sua voce, a tratti, sembra infrangersi contro l’imponente barriera
della prima fila; tra i tre si salva solamente, volendo essere buoni e comprensivi (sarebbe infatti un compito arduo
per qualunque attore recitare in mezzo a due non attori come quelli) il braccio destro di Ulisse, il personaggio con
cui il protagonista sembra avere maggiore sintonia.
Telemaco è interpretato da un ottimo ex-alunno del Giulio Cesare, un biondino acclamato dal pubblico femminile,
bravo nell’immedesimazione di carattere psicologico del suo personaggio (da notare, infatti, con quale capacità
interpretativa è riuscito a trasmettere il dramma interiore di un ragazzo che non ha conosciuto il padre e che lo
vorrebbe finalmente al suo fianco in quella Itaca dilaniata dai Proci).
Nardoni, inoltre, riafferma la sua musa, Paola Scotto di Tella, nel ruolo di Penelope e ottiene da lei la solita,
egregia, interpretazione.
Come ormai di norma il regista si immedesima nel ruolo di attore, interpretando Eufemio, questo cantore cieco che
tanto ricorda Omero, personaggio dal nome parlante (probabile traduzione sarebbe “colui che dice bene”), un
portatore di buone notizie; è lui che fa da voce fuori campo, è lui che entra in scena dialogando con Telemaco e
Penelope, è lui che annuncia il ritorno di Ulisse.
Oltre alle innovazioni in campo interpretativo e l’aggiunta di nuovi attori, Nardoni ripropone la formula ormai
collaudata con scenografia e costumi da “teatro di strada”.Volendo muovere qualche critica riguardo proprio alla
scenografia si potrebbe dire che un Polifemo rappresentato da un solo occhio mal dipinto su una tendaccia verde
svilisce la scena e la ridicolizza banalmente.Le musiche sono quanto mai appropriate e si intravede lo stile
classicheggiante del Nardoni formato da studi, appunto, classici.
Dopo successi teatrali indiscussi come l’ “Iliade” e i “Promessi Sposi”, e brevi parentesi sul piccolo e grande
schermo, uno dei migliori registi in campo teatrale di opere classiche, ripropone, con scelte rivedibili in fatto di
interpreti, in una straordinaria matinèe, uno dei suoi cavalli di battaglia, la sua solita, eccellente, Odissea.
Andrea Lambertucci
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“ARBITRATO”
MENANDRO
Ed è forse per questa trama poco divertente e questa assenza di comicità che gli attori, e ancor
più
il regista hanno trovato opportuno, per alleviare i turbati animi degli spettatori, forzare qualche
battuta, aggiungere qua e là accenti regionali attuali, volgarità e sproloqui fantasiosi, mimiche
movenze ridicole.
Ma se con queste forzature sulla comicità la compagnia pensava di rendere la pillola di una
sceneggiatura comica lontana dal nostro modo di fare commedia e di fare teatro meno amara al
Volendo scegliere degli aggettivi per descrivere l’”Arbitrato” di Menandro in scena al Teatro Greco di
povero
viene da
chiedersi
perchédalla
dargli
il colpo diteatrale
grazia “Teatro
con delle
musiche eeddiretto
effettida
Roma
dalspettatore,
5 al 15 novembre
2009
e interpretato
compagnia
Politecnico”
Mario
Prosperi,
non
si
dovrebbero
cercare
vocaboli
elevati
o
altisonanti,
basterebbero
anche
i tre
sonori del genere: “Oh mio Dio, perché mi hai abbandonato?”
semplici
“ambizioso”
e “pretenzioso”.
Costumi“forzato”,
e maschere
volutamente
antichicizzati e per questo molto interessanti per richiamare lo
Perché forzato? Innanzitutto va detto che Menandro nelle sue opere la vis comica plautina e quindi,
splendore
rappresentazioni
a cozzare
questi
attualismo
inutili
arrivati
alla delle
mezzora
dall’inizio dello classiche
spettacolovanno
lo spettatore
può contro
facilmente
dubitare
sul fatto
chee
gratuiti. sia una commedia.
l’arbitrato
E l’ambiziosità
la pretenziosità
di questa
rappresentazione
sono
riassunti
nelleextraconiugale
parole del regista
Infatti
la trama di equesta
commedia dalla
comicità
sottile parla di un
parto
considerato
che
poi
esserefortemente
tale tramitequesta
una lunga
di colpi die scene
sulla carta,
chenon
dicedidirivelerà
avere voluto
scenasequenza
classicheggiante
di aversbalorditivi
voluto azzardare
assolutamente
in comiche-stilistiche.
aria nella rappresentazione.
innovazioni e campati
forzature
Panfile partorisce, infatti, in assenza del marito un figlio che era stato concepito nel corso di una violenza
E la scenografia?
Due casette tipo quelle di un kinderhouse, quattro scalini in croce sullo sfondo,
subita
durante le Tauropolie.
mai visto
nulla diintroduzione
più scarno. ci troviamo proiettati a quando il bambino viene conteso, insieme ai suoi
Dopo
una piccola
Forzatofranella
comicità
ambizioso
pretenzioso
per averburberi
volutoemischiare
nuovo einclassico
in
gioielli,
due sua
signori
di campagna
che e
nella
scena divengono
bifolchi, parlando
dialetto ed
èun
Smicrine
che
districa
la
matassa
a
favore
del
carbonaro,
con
tanto
di
lamentela
da
parte
del
capraio
mix borioso e inconcludente.
Davo. Da qui il titolo di arbitrato. Ed è bello notare come quella dell’arbitrato sia
Tante ombre, poche lampadine che tra l’altro vanno ad intermittenza, uno spettacolo insufficiente,
L’unica scena convincente dell’intero spettacolo anche perché quella più importante della commedia:
inadatto
e assolutamente
noioso:
euro andati
bella,
infatti,
la scelta di mettere
i duedieci
contendenti
ai lati in
e ilfumo.
giudice, Smicrine, in mezzo.
Onesimo,però, scopre tramite un anello con cui il piccolo era stato abbandonato e che era stato affidato
a Silisco, che quello è un gioiello del padrone Carisio e organizza, con Abrotono,
un raggiro
ai suoi
Andrea
Lambertucci
danni; da qui nascono una serie di equivoci e rivelazioni che, vedendo la scena, non sono poi così
clamorosi quanto ci si aspetterebbe conoscendo la sceneggiatura menandrea. Questa trama con una
comicità così lontana dalla nostra assume, grazie anche a questa sciagurata reinterpretazione, più le
connotazioni di un dramma che quelle di una commedia.
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“INVICTUS”
CLINT EASTWOOD
Da notare sicuramente l’incredibile interpretazione del premio oscar Morgan Freeman che risulta perfetto nel ruolo del
Dalla notte che mi avvolge,
presidente; bravissimo anche il giovane Matt Damon che recita la parte del capitano della squadra. Un’ottima
sceneggiatura
sullo
schermo da uno straordinario Clint Eastwood che, con questa nuova ed emozionante pellicola,
Nera comeportata
la fossa
dell’inferno,
si dimostra essere veramente uno dei registi più eminenti della scena cinematografica internazionale, smentendo il
Rendo
grazie
a qualunque
Dio definito
ci sia “capace solo ad interpretare film western”. Molto buoni la fotografia, gli effetti
maestro
Sergio
Leone
che lo aveva
Il nuovo film del grande regista Clint Eastwood che rivive la storia di Nelson Mandela( interpretato da un immenso Morgan
sonori
colonna sonora.
Analizzando la scelta del titolo, “Invictus”, potrebbe essere tradotto erroneamente come
Perelalamia
invincibile.
Freeman
) nelanima
periodo
della sua presidenza. Mandela, neo-eletto leader del Sud-Africa, deve affrontare diverse
“Invincibile”, come tra l’altro è stato fatto, ma non è questa la giusta traslitterazione, infatti significa “non vinto, o non
problematiche,
la principale
tra queste è sicuramente la divisione tra bianchi e neri, che caratterizza la storia del SudLa morsa
feroce
eventi
domato”,
questa
è la degli
corretta
traduzione. A “non essere vinto” è l’animo di Mandela che dopo essere stato in prigione ed
Africana dei primi anni di governo di Mandela, nei quali si è quasi giunti alla guerra civile. Come può il presidente risolvere
aver dovuto affrontare l’astio dei bianchi continua a trovare la forza di guidare il suo paese.
a
m’ha tratto
o grido.
unaNon
questione
tantosmorfia
delicata?
La risposta è attraverso lo sport, il rugby precisamente. Egli sfrutta la squadra degli
Springboks: i verde oro, portatori dei colori e dei simboli dell’Apartheid e dell’oppressione degli Afrikaner, odiati dalla
Fabio Napolitano
Sferzata a sangue dalla sorte,
popolazione nera, che vorrebbe loro rimossi dalla scena sportiva nazionale, salvati invece dalla lungimiranza politica del
Andrea Lambertucci
presidente,
vedelainmia
lorotesta.
un punto di svolta per la riconciliazione tra bianchi e neri, assumono il ruolo di guida e con
Non s’è che
piegata
carisma, spinti finalmente dall’intera popolazione Sud-Africana, perseguono risultati insperati. Mandela, scongiurando
Di là
questo luogo
ira e dinazionale,
lacrime capisce che non può cercare di cambiare il suo paese, talmente pieno d’
quindi
la da
scomparsa
della di
squadra
odio,paura e scetticismo, solamente con la politica, ma vuole sfruttare gli Springboks e il rugby, sport nazionale. Chiama
Si staglia solo l’orrore della fine.
quindi a colloquio Francois Pienaar ( interpretato da Matt Damon )e, stupendolo con le sue doti umane, lo sprona a
guidare
sua squadra
Il capitano degli Springboks mostra un significativo cambiamento di mentalità
Ma inlafaccia
agli anni alla
che vittoria.
minacciano,
divenendo il capitano, insieme a Mandela, dell’intera nazione( da ricordare la significativa frase :”Ora siamo molto più di
e sarò sempre
unaSono
squadra”).
Convinti imperturbato.
dal presidente a sfruttare l’immagine dell’unico giocatore nero, Chester, e impegnati
costantemente
campo angusta
e fuori dagli
impegni
Non importainquanto
sia la
porta,sportivi e sociali, si presentano alla partita iniziale della coppa del mondo,
contro i “canguri australiani” pieni di adrenalina, godendo del sostegno di milioni e milioni di tifosi. Battuta in una storica
Quanto
impietosa
la sentenza.
impresa
l’Australia,
sembra
spianata la strada per la finale. Battuti nei quarti le Isole Samoa, superata la Francia in
un’estenuante battaglia sotto il diluvio di Città del Capo, si apprestano ad affrontare in finale gli “All Blacks” neozelandesi,
Sono il padrone del mio destino.
assoluti favoriti e protagonisti di primo piano della competizione. La partita, seguita da oltre un miliardo di persone in tutto
il mondo,
restadella
in bilico
all’ultimo. Non una meta a decidere il punteggio. I nove punti del numero 10 neozelandese,
Il capitano
miafino
anima.
pareggiati dai nove punti del mediano di apertura sud-africano, portano il match ai supplementari. La Nuova Zelanda si
riporta nuovamente in vantaggio, ma gli Springboks con l’ultimo stoico sforzo, dapprima pareggiano e in seguito portano il
punteggio sul definitivo 15-12. Finita la partita, mentre nella nazione impazzano i festeggiamenti, la scena si chiude con un
Mandela commosso perché vede realizzato il suo sogno: una nazione unita, un popolo unito, che ha fame
grandezza.
Tornadialla
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TRUCULENTUS
Il “Truculentus” è una delle ultime commedie scritte da Plauto. Cicerone inoltre afferma che era
una delle commedie di cui l’autore si gloriava. Cosa strana, essendo diversa per certi versi dalle
altre commedie plautine: infatti l’opera si concentra di più nel descrivere la psiche dei vari
personaggi e, pur essendo molto brillante e divertente, non possiede la “vis comica” diretta e
talvolta più greve che caratterizza le restanti opere di Plauto.
Il “Truculentus” d’altra parte ha in comune con le altre commedie diversi personaggi tipici e
ricorrenti come il servo, la prostituta, il soldato, l’innamorato, ecc. Il titolo della commedia si
riferisce infatti proprio al nome di un servo, Truculento, che significa “rozzo”, “violento”, che di fatto
però avrà solo un ruolo marginale nella trama.
La storia, ambientata ad Atene (infatti era d’uso tra i commediografi romani ambientare le
commedie in altri paesi, e specialmente in Grecia) tratta di tre giovani, Capotremendo,
Soldatillustre e Guercio, tutti e tre innamorati della stessa donna, una prostituta di nome Fronesio.
Ciò darà ovviamente luogo alla classica commedia degli equivoci, in cui avranno un ruolo
fondamentale i servi, tra cui soprattutto l’ancella di Fronesio, Uvapassa.
Rispetto alla trama classica, la rappresentazione a cui abbiamo assistito al Teatro Arcobaleno del
regista Vincenzo Zingaro presenta notevoli stravolgimenti; come ad esempio il fatto che la vicenda
è trasposta in chiave moderna, nell’Italia degli anni ’30 del ‘900, in età mussoliniana. Inoltre
mutano i nomi dei personaggi come ad esempio quello di Capotremendo, trasformato in
Capatosta, o quello di Soldatillustre, reso come Generale. Le diverse figure della commedia
utilizzano vari dialetti italiani, e tutta la ambientazione è spostata da Atene ad un paesino siciliano.
Tutti questi cambiamenti nella resa della commedia sono in gran parte positivi, in quanto riescono
a coinvolgere di più il pubblico e ad arricchire lo spettacolo di “vis comica”. In sostanza
quest’ opera, pur differendo in molti punti dal tradizionale schema plautino, non per questo è da
ritenersi inferiore o meno coinvolgente rispetto alle oltre, ed è altrettanto capace di far ridere e
sorridere il pubblico.
Francesco Felle
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SIDDHARTA
Titolo.
Temi simbolici:
Rappresenta
soltanto
il nome
delstesso,
protagonista,
indirizzando
subito
il lettore
Crescita
interiore,
ricerca
di se
di un equilibrio
interno
e della
felicità.al possibile personaggio principale.
Sistema
di valori
emergenti.
Crescita interiore, ricerca della felicità, amore per la conoscenza,
Vicenda nelle sue linee essenziali.
a
Nell’India
di undell’autore:
tempo sconosciuto crebbe Siddharta, figlio di un ricco Brahmino. Sin da piccolo aveva seguito tutti
Messaggio
gli
insegnamenti
del padre.
Eratrovare
sempre
suo
fedele
amicose
Govinda,
vissuto
sempre
nella
L’autore
suggerisce
che, per
la accompagnato
felicità, ognuno dal
deve
prima
conosce
stesso. In
seguito
afferma
chesua
Categorie
spaziali.
ombra.
Siddharta
piaceva
alle d’animo
ragazze,
ammirato
dalla
gente
suoi
però
nonvagare
si
sentiva
che
hanno
ritrovano
a seguire
dottrine,
quando,
invece,
dovrebbero
per felice
Lacoloro
vicenda
si non
sviluppa
in forza
India,
colma disiera
boschi
e fiumi
cristallini.
Vie èdai
un
nettogenitori,
contrasto
traegli
il verde
e la
natura,
di
se stesso.
Per
questo,esperienza,
un
decise
disiandare
vivere
con
i Samana,solo
nel sul
bosco,
apprendere
i loro
intraprendere
qualche
solo
così
raggiunge
la felicità.
luogo
di pace e
di
silenzio,
e lagiorno
città, luogo
caotico
in cuiaSiddharta
si concentra
lucroper
e sui
beni materiali.
insegnamenti
e rimaseinoltre,
con loro
insieme
a Govinda
per tre
anni.
Non bisognerebbe,
perdere
di vista
la propria
mèta
ma bisognerebbe ascoltare anche il proprio istinto.
Poi però, venuto a sapere che in città era arrivato il Buddha, Gotama, l’illuminato, decise di ascoltare questa
Personaggi.
nuova
dottrina.
Così mentre
Govindaèdivenne
discepoloprofondo
del Buddha,
Siddharta
convinse
che l’unica
dottrina
da
Siddharta:
protagonista
del romanzo
un personaggio
e meditativo
chesicerca
la felicità
interiore.
Cresce
Scelte
linguistiche.
seguire
fosse
di non
e
si
forma
conquella
ilè passare
delseguirla
tempo. nessuna.
Ha
un carattere
e sa quello
che vuole riuscendo, infine, ad ottenerlo
Il linguaggio
scorrevole,
consono
a lettori
giovani.deciso
Mai noioso,
mai ripetitivo.
Cominciò a riflettere e giunse in città dove incontrò la bella cortigiana Kamala. Con lei trascorse molti anni. La
sempre.
paragonò amico
ai cosidetti
– bambino,
capaci
veramente
amare
ma con
molti problemi.
Una volta arricchitosi,
Govinda:
fedeleuomini
di Siddharta,
sembra
dover
la propriadivita
all’ombra
dell’amico.
Successivamente
prende la
avendo imparato
l’ arte
della mercanzia
da unnon
ricco
mercante,dall’amico.
si accorse di aver perso la sua parte spirituale e
decisione
di seguire
il Buddha,
Gotama, scelta
apprezzata
così abbandonò
Vasuveda:
è unotutto.
dei maestri di Siddharta. E’ un uomo semplice che lo aiuta e lo istruisce sulla forza del fiume.
Quella sera
feceleiunmaestra
sogno: di
immaginò
sepoiché
stessogli
mentre
si lanciava
in un fiume.
Si destò
trovò un monaco,
che si
Kamala:
anche
Siddharta
insegna
l’arte dell’amore.
Come
dice ileprotagonista:
“Lei non
rivelò poiché
essere altrimenti
il suo amico
lo fare
riconobbe
subito.
ama,
nonGovinda.
avrebbe Non
potuto
dell’amore
un’arte”.
Alessio Gregori
due amiciKamaswami:
si sono rincontrati
dopomaestro
tanto tempo.
La scena
è molto toccante.
Siddharta così
riconosce
l’amico
IlI mercante
ennesimo
del ragazzo.
Gli insegna
l’rte della mercanzia,
a trattare
il denaro
e ae
con questo
incontro termina il racconto.
non
cedere nuovo
ai creditori.
Contesto storico – sociale.
A
La vicenda è senza tempo. Non sono date informazioni temporali. Tuttavia la presenza del Buddha può far risalire
al sec. VI a.C.. La vicenda si svolge in India.
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“L’AMORE E’ UN DIO”
EVA CANTARELLA
“L’amore è un dio” di Eva Cantarella è un saggio il cui scopo primario è quello di far
comprendere al lettore, riportando talvolta versi di Saffo e di altri autori della Grecia antica,
che cos’era l’amore per i Greci, cercando di far cogliere tutti i differenti volti di esso. “Anche
l’amore è una cosa che vive nella storia”, afferma l’autrice, “Come si parla dei Greci, si dice
sempre che noi dobbiamo a loro la nostra democrazia, la scienza del teatro, etc. Tutto
nasce da loro, e noi siamo come la loro continuazione. C’è come un “filo” che arriva dalla
Grecia verso Roma, fino a noi. Ma ci sono diverse fratture nella storia,delle diversità.
Queste fratture ci sono anche nell’amore.” Grazie a questo romanzo, infatti, la Cantarella
mette in evidenza come anche i Greci siano, da questo punto di vista,diversi da noi,e di
come loro stessi vivessero e concepissero l’amore in un modo completamente differente
dai Romani. Per esprimere questo concetto, i Greci avevano due parole: una era filia
(amicizia) e l’altra era eros (amore). La prima era,fondamentalmente,l’amore coniugale,
senso di rispetto,obbedienza,naturalmente da parte della moglie, e potere assoluto da
parte, invece, del marito. E poi vi era l’eros, questo altro aspetto dell’amore, che era
fondamentalmente desiderio sessuale,passione … che si vedeva al di fuori del matrimonio.
La cosa interessante dei Greci è quindi questa: essi erano pagani anche in questo, quindi
completamente diversi dai Romani che erano, invece, cristiani. Essi erano,pertanto, questa
meravigliosa concezione dell’amore come libertà, anche se, come tende a sottolineare la
scrittrice, anche loro avevano delle regole. Ho trovato questo libro di profondo interesse,
poiché riesce a esporre, con un linguaggio chiaro, scorrevole, e con un gusto uso di
vocaboli, il modo in cui l’amore era inteso dalla civiltà ellenica. L’introduzione, inoltre, di
poesie di famosi verseggiatori all’interno della narrazione, tiene viva la curiosità del lettore,
invogliandolo a continuare a leggere. Un romanzo, a parer mio, chiaro ed interessante.
Marianna Brugnoli
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“LETTERE DI ABELARDO ED ELOISA”
PIETRO ABELARDO
Due anni più tardi fonda a Troyes un piccolo oratorio dove inizierà nuovamente a insegnare.
Tormentato ormai dal continuo timore di nuovi concili e tribunali che lo condannassero,
decide di andarsene e diventa, così, abate della corrotta comunità dei monaci di Saint –
Gildas. L’abate di S. Dionigi si impadronisce del monastero di Argenteuil e scaccia la
comunità di monache, della quale Eloisa era priora. Abelardo dona loro il Paracleto e Eloisa
Il librobadessa,
Lettere di
Abelardo
ed Eloisa
consisteain
raccolta parziale
lettere
ne diventa
Abelardo
torna
ad insegnare
S.una
Genevieve.
Nel 1141delle
il sinodo
di Sens
che iledue
dopo
la separazione,
si scrissero per
tenersi
in per
contatto
e
candanna
sueinnamorati,
opere come
eretiche.
Abelardo s’incammina
verso
Roma
appellarsi
al
nelle
quali,
oltre
a
scambiarsi
parole
d’amore,
parlano
di
filosofia
e
si
scambiano
papa, pareri
ma, ormai
vecchioMa
e malato,
deve fermarsi
a Cluny,
con affetto
da Pietrodel
il
sul mondo.
chi è Abelardo?
Abelardo
è unaaccolto
delle figure
più importanti
Venerabile,
uno dei
grandi
e colti
abatima
delanche
sec. XII.
anno
piùinnovatrici
tardi, nel 1142,
Medioevo,
nonpiù
solo
come
filosofo,
per Un
le sue
idee
e per Abelardo
la sua
ed ambiziosa.
Pietro
Abelardo
nasceanel
1709 a Palais.
muorepersonalità
a Chalon –audace
sur – Saòne.
Il suo corpo
viene
trasportato
Paracleto,
così come egli
dal1164
padre
agli studi
letterali,
in breve
tempolenasce
l’amore
per la
aveva Avvicinato
chiesto. Nel
Eloisa
muore
al Paracleto.
Tramite
lettereindiluiquesto
libro
filosofia.
Si trasferisce
a Parigi
come
allievo del che,
maestro
Guglielmocreavano
di Champeaux
riusciamo
a
cogliere
i
sentimenti
dei
due
protagonisti,
a
quell’epoca
addirittura
ed in seguito diventa insegnante aprendo due scuole di dialettica: prima a Melun
e
scandalo;
notiamo
differente
i due: quello
di Eloisa,
è infinito
quello
poi aperò
Corbeil.
Dueun
anni
più tardiamore
si recatra
a Parigi
dove apre
la suache
terza
scuola.ePer
un po’ invece,
tempo silimitato,
stabilisce
Laon per ascoltare
lezioni
del maestro
Anselmo
che Il
di Abelardo,
cheascompare
quasi del le
tutto
diventando
un amore
fraterno.
più apprezzato
per i suoilastudi
sacri.
le lezioni
del maestro
non
libro èera
benil organizzato
nonostante
quantità
di Ma
argomenti
d trattare:
infatti
come aperture
entusiasmano
Abelardo,
che
lo
ritiene
“abile
con
le
parole,
ma
incapace
ditipo di
del romanzo
vi
è
un’
introduzione
che
chiarisce
ciò
che
si
andrà
a
trattare,
ma
il
analizzare i significati; dice infatti: “Il suo albero sembrava molto ricco di foglie a
scrittura
risulta
arcaico
essendo
traduzione
del tutto letterale
latino.
coloro
che
lo vedevano
dauna
lontano,
ma, sequasi
ci si avvicinava
e lo si dall’originale
osservava con
scopriva
che
era privo è
di la
frutti”.
Per
compagni
e lo stesso
Tra le cura,
varie si
lettere,
la più
importante
prima:
è questo
intitolatai suoi
Historia
Calamitatum
Mearum.
maestro in
provano
invidia
e ostilità nei suoi
confronti
costringendolo
ad andarsene. A
Essa consiste
una sorte
di autobiografia,
destinata
ad un
amico per consolarlo.
Parigi ottiene la cattedra di teologia e dialettica a Notre Dame. E’ in questi anni che
Abelardo incontra Eloisa, affidatagli dallo zio Fulberto per istruirla. La loro storia
d’amore, dalla quale nascerà un figlio, Astrolabio, si trasforma presto in tragedia.
Abelardo viene evirato dai sicari inviati dallo zio diClara
Eloisa.
I due sono
costretti
a
Ballerani
& Flamina
Spunticchia
separarsi: Eloisa si ritira nel monastero di Argenteuil, Abelardo in quello di S. Dionigi,
dove si rende odioso ai suoi confratelli per i numerosi rimproveri e si ritira in un
eremo dove riprende a insegnare teologia e fisica. Scrive un trattato sull’unità e la
Trinità divina condannato nel Concilio di Soisson nel 1121.
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“ARBITRATO”
MENANDRO
Tornando
Le scene alla
dellatrama
commedia
le vicende
si aprono,
continuano
a differenza
con ladel
presenza
testo orignale,
quasi costante
con un del
saggio
monologo
della
di Onesimo,
situazione,
schiavo
ossia del
il padre
protagonista,
di Panfile,
Carisio;
Smicrine.
il servo racconta
Egli è giudice
le
dell’arbitrato
vicende cheprincipale,
hanno portato
uno deiil tanti,
suo della
padrone
rappresentazione:
a lasciare launsua
pastore
casa,e un
carbonaio
abbandonando
dibattono
la moglie
su chiamata
avesse
Panfile.
dovuto
Questo
tenerechiarimento
dei gioielliintroduce
trovati con
lo un
neonato
spettatore
dalnella
pastore,
vicenda
quando
togliendo
il bambino
forse la era
curiosità
statonello
poi dato
scoprire
al carbonaio
le vicendee la
moglie;
passo per
il giudice
passo. prende
Onesimo
la chiarisce
sua decisione,
che il suo
e dasignore,
questo dopo
momento
aver nascono
scoperto una
serie
che la
di moglie,
fraintendimenti
già incinta
ed equivoci
al momento
che animano
del matrimonio,
la tramaaveva
di questa
partorito
commedia
e
che
abbandonato
potrebbe risultare
un bambino
non troppo
di un creativa.
altro uomo
A rovinare
in sua forse
assenza,
la buona
decide
messa
di in
scena
andarsene,
dell’opera
rifugiandosi
contribuiscono
dal vicino
i movimenti
e amicoche
Cherestrato
risultano quasi
e dalla
caricaturali
sua eteradella
maggior
Abrotono,
parte
condeilapersonaggi,
quale cerca
deiinvano
dialoghidiestremamente
trovare conforto.
pesanti
Dalle
e deiprime
concetti
ripetuti
comparse
forsedi troppe
Carisiovolte.
lo siLe osserva
maschere,
in create
perennesu stato
uno stampo
di ebbrezza,
autentico
dell’antica
rappresentato
Grecia,
con risultano
una maschera
piuttosto
cheadeguate
ricorda un
ai adolescente;
personaggi, ele anche
maschere,
se sono
certamente
per l’appunto,
un sono
elemento
un elemento
al quale non
fondamentale
siamo abituati,
che richiama
che comporta
lo spettatore
la staticità
espressiva
alla realtà greca
dei personaggi,
per la qualenon
sonoviene
state assolutamente
concepite queste
difficile
commedie,
apprezzarle.
siamo La
scena
nel III conclusiva,
sec a.C. e l’idea
ossia di
unPolis
lieto èfine
giàquasi
abbandonata,
eccessivamente
oramai perfetto
l’uomo èriporta
suddito
il vino
nelle
e nelle
scene,
commedie
questadivolta
Menandro
in unalasituazione
politica non
idilliaca,
entra più;
nonlapiù
rappresentazione
come un qualcosa
nel
viene
quale
accompagnata
affogarsi a causa
da un del
sottile
dolore.
sfondo
In conclusione,
comico, che in
uno
realtà
spettacolo
non colpisce
senz'altro
adatto
così tanto
per amanti
lo spettatore
della commedia
moderno.greca
Altroma
elemento
meno coinvolgente
tipicamente per
greco
spettatori
e
desiderosi
realistico èdilaleggerezza
presenza ed
del ironia.
coro, che entra ogni qual volta un atto volge al
termine, elemento che può essere apprezzato o meno, comunque
Elena Bellocchio
estremamente verosimile.
A
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Commento della poesia : Il sonetto Dantesco è l’esempio più evidente dell’amore
del poeta nei confronti di Beatrice, essere angelico, creatura del cielo, che appare
Tanto gentil e tanto onesta pare
come una visione agli occhi di Dante. Il poeta intende celebrare gli aspetti che lo
la donna mia quand'ella altrui saluta,
colpiscono nell’incontro con la donna amata.
A
ch'ogne lingua deven tremando muta,
Ogni strofa è composta in questo modo: Prima il poeta elenca un aspetto del
e
li occhi di
noBeatrice
l'ardiscon
guardare.
carattere
perdipoi
indicare l’effetto che provoca in lui e in tutti coloro che
si imbattono nel suo sguardo. Ad esempio è talmente tanto nobile e onesta che
Biografia
: laudare,
Dante Alighieri nacque il 29 maggio 1265 a Firenze da
Ella
silingua
va, dell’autore
sentendosi
ogni
si
ammutolisce
per il tremore,
è secondo
talmente la
adornata
di una
cortese
una
famiglia
della
piccola
nobiltà.
Nel
1274,
Vita
Nuova,
vide
per
benignamente
d'umilta'
vestuta;
benevolenza
che
pare
venuta
dal
cielo
in
terra
per
offrire
una
dimostrazione
della
la prima volta Beatrice della quale si innamorò subito e perdutamente. Il
e
par che
sia
cosa
venuta
potenza
diAlighieri
Dio,una
appare
dotata
di tanta bellezza
a chi la eosserva
che,delle
attraverso
giovane
seguì
gli insegnamenti
filosofici
teologici
scuolegli
francescana
e domenicana.
In che
questo
periodo
amicizie
iniziò
una
da
cielo
terra
a miracol
mostrare.
occhi,
dàinuna
dolcezza
al cuore,
nessuno
puòstrinse
comprendere
se enon
la prova.
corrispondenza
consonetto
i giovani
facevano
chiamare
Un
altro aspetto del
consistepoeti
nella che
scelta sidi alcune
parole,
oggi di
«stilnovisti».Inizia
a
comporre
molte
opere
letterarie
come
“la
Vita
nuova”
e
significatosi'comune
maa che
nelle
scelte linguistiche dello “stil novo”un significato
Mostrasi
piacente
chi
la
mira,
il “Convivio”. Partecipando alla vita politica si schiera dalla parte dei Guelfi
preciso.
Ad
il termine
vuol dire
in apparenza”
bensì “si
che
da' per
licontrasto
occhi una
dolcezza
al core,
Bianchi
in esempio
con
i “pare”non
Guelfi
Neri,
dopo“sembra
la vittoria
di quest’ultimi,
manifesta
connon
evidenza”e
termine
“gentile”
non significa
“cortese,
di buona
avvenuta
nel
1300,
fu costretto
lasciare
Firenze
e a rifugiarsi
a Verona,
in
che
'ntender
la puo'
chiil no
laaprova;
Lunigianama
e a “nobile”.Il
Ravenna. In
esiliofasi uso
dedicò
fu proprio in
maniera”
poeta
in alla
tre scrittura,
occasionie infatti
dell’ enjambement:
periodo
che
prese
forma la sua
opera“Sipiùmova…uno
celebre, “La
Divina
“appare…la
donna
mia”,
“Ella…d’umiltà
vestuta”,
spirito”,
che
equesto
par
che
de
la
sua
labbia
si
mova
Commedia”l’opera
che
lo
fece
conoscere
come
il
“padre
della
letteratura
intendono
rallentare
e inserire elementi di graziosità nel testo.
uno
spirito soave
pienind'amore,
italiana”.Dante
morì
esilio a Ravenna nel 1321.
A
Trattasi
quindi
di
un
sonetto
a
tema
amoroso
con
due
quartine
con
endecasillabi
a
che va dicendo a l'anima: Sospira.
rima incatenata e con due terzine finali con lo schema di rime “ABC CBA”.
“TANTO GENTILE E TANTO ONESTA PARE”
DANTE ALIGHIERI
(Dante Alighieri da Vita Nova)
Leonardo Gerli
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“AMORE TU SEI ALTO”
EMILY DICKINSON
Questa poesia è un inno all' amore, non un amore fra due persone, ma il
significato
e alto,
l' esperienza di questo sentimento. La Dickinson ce lo
Amore, tu sei
presenta
come
un qualcosa quasi del tutto impossibile, paragonandolo ad
e non posso
scalarti,
una
Chimborazo, ad un difficile guado, anche se ,nella
ma sescalata
fossimo del
in due,
BIOGRAFIA:
10 strofe,
dicembre
del 1830
adesserci
Amherst,
stato del
seconda
parte
dellenasce
primeildue
sembra
possa
un nello
barlume
chissà mai,
seEmily
allenandoci
Massachussets.
Figlia secondogenita
Edward Dickinson,
uno stimato
avvocato di
di speranza
quando
sono in due adicimentarsi
nell' impresa
di arrivare
sul
Chimborazo
Washington destinato a diventare deputato al Congresso, e di Emily Norcross, una
“ducali”dalla
all'amore.
Nell'
ultima
strofa però dà un senso quasi spirituale e
ducali,
non
potremmo
alla
finefragile.
raggiungerti?
donna
personalità
molto
Amore
seiall'
profondo,
religioso
amore scrivendo
che senza
aver provato
l'amore ed
non
puoi
La
poetessa
statunitense
è una ragazza
di carattere
contraddittorio
indipendente,
ma
anche
timida
e molto sensibile,
minuta
e fragile. Dai dieci fino ai diciassette anni
e
non
so alla
traversarti,
arrivare
Beatitudine
e quindi all'
Eternità.
frequenta
la
Amherst
Academy,
studia
poi
alle
scuole
superiori anche
se, solo dopo
ma
se fossimo
due
Emily
usa
un
linguaggio
semplice
con
termini
comprensibili,
pur
avendo
un anno, viene ritirata dal padre. All' età di soli venticinque anni, dopo aver fatto solo
invece
d’uno,
un lessico
moltoa ricco.
Ogni
fatta con
qualche
viaggio
Boston,
daiscelta
parentilinguistica
materni, aviene
Filadelfia
ed ascrupolosità,
Washington, Emily
la
barca
e
il
rematore,
una
suprema
estate,
decide
isolarsi
dal resto
del inusuali
mondo o
ritirandosi
nella
sua stanza,
dedicandosi
come l' diuso
di termini
originali,
addirittura
inventati
dalla stessa
unicamente
alla
famiglia ed
alla poesia,
chissà
se non
potremmo
toccare
il sole?quasi in segreto.
poetessa.
Sebbene
tema principale delle sue poesie fosse l' amore, Emily non ebbe molte
Amore, seiil velato
relazioni
due
dei suoi amori più importanti furono “platonici” e forse solo uno fu
e ben pochi ti scorgono
corrisposto, quello del 1878 verso il giudice Lord, un vedovoStefano
anzianoChieli
amico del
Sorridono,
si
alterano
padre, l' altro uomo amato vanamente era il reverendo Charles Wadsworth, un
e balbettano
muoiono.e con figli. Così la sua stanza diventò il simbolo della sua
pastore,
peròe sposato
“diversità”,
aumentando
anno
dopo
Sarebbe assurda
la felicità
senza
di teanno il suo isolamento nella totale reclusione,
aggravata
dai vari
lutti
familiari, perde infatti il padre Samuel Bowles, direttore di un
a cui Dio pose
nome
Eternità
giornale, che diventa un altro struggente amore vano, poi la madre nel 1882 e nei
due anni successivi muoiono prima il suo amato nipotino Gilbert, poi il giudice Lord.
Emily si
Dickinson
Infine
ammala (da
nel Silenzi)
1885 e muore di nefrite ad Amherst il 15 maggio 1886 all'età di
cinquantasei anni.
•
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“FRAMMENTI”
SAFFO
18
L’amore mi squassò l’anima
Come il vento del monte si scaglia sulle querce.
In questo frammento Saffo evidenzia come l’amore l’abbia travolta, facendo una similitudine in cui paragona
l’amore al vento del monte che si scaglia sulle querce, alberi centenari, robusti e impossibili da abbattere.
26
Biografia:
Sulla vita di Saffo si hanno pochissime informazioni. È certo che fosse una
La
Luna è affondata,
poetessa
nel
secolo VII a.C. a Lesbo, un’isola del mare Egeo che in seguito
poi
le Pleiadi,nata
è già la
mezzanotte:
per trasferirsi
a Mitilene. Per motivi politici fu poi esiliata con la famiglia in
lalasciò
mia stagione
passa,
dalla
A
ioSicilia,
dormo tutta
sola.quale tornò poco dopo.
Fu una donna di famiglia aristocratica ed ebbe tre fratelli. Si sposò ed ebbe una figlia
che
portò
il nome
Cleide.
A
In
questo
periodo
della sua
vita la poetessa, descrivendo il paesaggio notturno, trasmette al lettore un senso
in città,
alla sua
sociale,
maestra di un tiaso, dove
diTornata
malinconia,
dovutograzie
dal trascorrere
del posizione
tempo che gli
porta viadivenne
la sua giovinezza.
trascorse
gran
sua
vita: intorno
una scuola
femminile
culto della
La
Luna, Selene
perparte
i greci,della
affonda
lasciano
al lei il buio,
facendodedicata
aumentareal
l’angoscia
della dea
Afrodite,e dove
sviluppava la formazione culturale e sociale delle fanciulle di buona
solitudine
l’ansia si
dell’abbandono.
famiglia, che chiamava “le mele del suo albero”, dove le preparava al matrimonio e in
cui l’educazione dei sentimenti e l’eros omosessuale erano parte integrante.
30
Sulla
figura
si mi
sono
diffuse molte leggende: la più nota è quella in cui, non
Eros
chesua
stempra
ancora
sconvolge
corrisposta
dal
barcaiolo
Faone,
si sarebbe gettata in mare da una rupe, che però
dolce amaro, serpente irrimediabile,
sembra
essere vera perché, secondo un frammento, pare essere arrivata alle
Attide:
e tu non
ti sei staccata
soglie
della evecchiaia.
Ae
nel
tuo pensiero
voli verso Andròmeda. Qui Saffo dice che l’amore, dolce amaro, rende gli uomini deboli
Le sue composizioni
furono
raccolte
nove arco
libri,scoccava
di cui frecce
ci sono
vulnerabili.
Inutile è tentare di
scappare
da Eros,dagli
un dio alessandrini
armato che conin
il proprio
pervenuti
A
spesso
mortali.circa 200 frammenti.
Saffo
è nota,
oltre
perscampo:
esseresi la
più grande poetessa antica, per la grandezza e
Chi
ne veniva
colpito
nonche
aveva
innamorava.
semplicità
di
accenti
con
cui
descrive
l'amore
e albero”,
le sue
mille
sfumature.
In particolare la poetessa si riferisce all’amore verso una “mela
del suo
Attide,
colei che
la rifiuterà
preferendo Andròmeda.
Causandole grande dolore.
Stefania De Rose
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“LA PIOGGIA NEL PINETO”
GABRIELE D’ANNUNZIO
Piove
supioggia
lesoglie
tue ciglia
nere
Taci. Su
Odi?
Ascolta,
La
ascolta.
le
cade
L'accordo
sìche
par tu
pianga
della
su
delle
bosco
aeree
solitaria
non
cicale
odo
ma
di
piacere;
parole
verdura
a
poco che
a poco
dici non bianca
ma
quasi
fatta
virente,
Commento:
Questa
umane;
con
più
sordo
un crepitío
ma
odo
che durapoesia è stata composta nell’estate del 1902. Il poeta ci racconta che si
par
da
scorza
tu
esca.sua amata, Ermione, in una pineta, durante una passeggiata, e vengono
trova
insieme
alla
parole
e
si
varia
fa sotto
più
nell'aria
ilnuove
pianto
E
tutta
la le
vita
èuna
in noipioggia.
sorpresi
da
secondo
che
parlano
cresce;
fronde
gocciole
efresca
foglie In questa composizione, D’Annunzio fa capire che si unisce al
paesaggio
dei rapporti sensoriali. L’autore offre un esempio di Panismo
aulente,
lontane.
più
ma
rade,
un canto
men
viattraverso
rade.
si mesce
Gabriele
D’Annunzio
nasce a Pescara il 12.03.1863. Di famiglia agiata, compie i primi studi nel celeberrimo
D’Annunziano,
ovvero
il
fenomeno secondo
cui l’essere
umano
siil trasformi
e diventi
parte
il
cuor
nel
petto
è
come
pesca
collegio
di Prato, distinguendosi
per il suo carattere
irrequieto
e per
precoce ingegno
poetico.
Neldel
1881
Ascolta.
più
rocoCicognini
Piove
Risponde
mondo
vegetale.
La
prima
tappa
è
quella
del
silenzio,
fondamentale
per
distaccarsi
dal
mondo
intatta,
s’iscrive
alla
facoltà
di
lettere
e
filosofia
all’università
di
Roma,
ma
non
riuscirà
mai
a
terminare
gli
studi.
dalle
al
che
pianto
dinuvole
laggiù
canto
sparse.
sale,
umano
eil percepire
i suoni “non
umani”
della natura:
infatti ladipoesia
inizia con
un gesti
imperativo:
“
D’Annunzio
si gli
farà
conoscere
nei salotti
aristocratici
ed intellettuali
Roma grazie
ai suoi
ed alle sue
tra
le
pàlpebre
occhi
Piovecicale
delle
dall'umida
suQuesto
leamorose
ombra
tamerici
remota.
avventure
e
da
una
di
queste
nascerà
un
matrimonio
con
Maria
Hardouin,
duchessa
di
Gallese,
da
cui
Taci.
“
è
l’invito
rivolto
alla
donna,
perché
in
questo
modo
si
poteva
sentire
meglio
il
son
come
tra l'erbe,
salmastre
che
Più
sordo
il tre
pianto
epolle
edpiù
australe
arse,
fioco
ebbe
figli:
Mario,
Gabriellino
e Veniero.
Ilcomponimento,
primo grande successo
letterario
arrivò
con la in
pubblicazione
del suo
rumore
della
pioggia.
Nel
corso
del
la
natura
si
trasforma
una
immensa
is'allenta,
denti
negli
alvèoliil piacere, nel 1889. Venne presto a crearsi un vero e proprio "pubblico dannunziano",
primo
romanzo,
piove
non
impaura,
su
isipini
spegne.
orchestra:
ogni
tipoacerbe.
di vegetazione rappresenta uno strumento diverso che le gocce della pioggia
con
come
mandorle
condizionato
non tanto
dai contenuti quanto dalla forma divistica, un vero e proprio star system ante litteram, che
scagliosi
nè
Sola
il ciel
unacinerino.
ed
nota
irti,
suonano.
Alla
fine
della
seconda
strofa, laEgli
donna
si uno
trasforma
in un oggetto
internamente
lo
scrittoredicostruì
attorno
alla
propria immagine.
inventò
stile immaginoso
e appariscente
di vita da
E
andiam
fratta
in
fratta,
piove
E
ancor
il
pino
su
trema,
i
mirti
si
spegne,
naturale,
vegetalizzandosi.
Nella
parte
centrale
della
quarta
strofa
si
dirà
che
entrambi i
"grande
divo",
con
cui
nutrì
il
bisogno
di
sogni,
di
misteri,
di
"vivere
un'altra
vita",
di
oggetti
e
comportamenti-culto
or
congiunti
orsi
divini,
ha
risorge,
un
suono,
trema,
edisciolti
si
ilnaturalizzano
mirto
spegne.
protagonisti
vegetalizzano
così Precedentemente,
che il loro cuoreaveva
diventa
come
unadipesca,
gli
che
stava
connotando
in Italia la e
nuova
cultura di massa.
scritto
raccolte
poesie come
(e
rude
Primo
verevigor
(1879),
(1882),
L’Isottèo
Chimera
(1890)
e romanzi:
(1891), in
Il trionfo
della
occhi
come
innovo
mezzo
a un
prato,–iLa
denti
come
mandorle.
La L’innocente
poesia è divisa
quattro
su illeverde
altro
Non
s'ode
suono,
ginestre
voce
esorgenti
fulgenti
il ginepro
delCanto
mare.
ci
allaccia
i
mallèoli
morte
(1894),
Il
fuoco
(1900).
strofe
di
trentadue
versi ciascuna; i versi sono di tre, sei, sette e nove sillabe, legati da rime ed A
di fiori
altro
Or
s'ode
ancóra,
accolti,
su
tutta
stromenti
la fronda
Nel
1897
iniziò
una
nuova
relazione
con
la famosa attrice teatrale Eleonora Duse, attraverso la quale si
c'intrica
i
ginocchi)
assonanze
che non seguono
unoamorosa
schema
fisso.
su i ginepri al
diversi
crosciare
folti
avvicinerà
teatro
e
scriverà
alcuni
drammi,
che
la Duse porterà in scena. Nello stesso anno venne eletto
chi
sainnumerevoli
dove,
chi sa dita.
dove!
di coccole
sotto
l'argentea
pioggia
aulenti,
deputato
nelle
liste d’estrema destra, dopo due anni passò a Sinistra; allo scoppio della Prima Guerra Mondiale fu
E
piove
i dell’entrata
nostri
vólti dell’Italia nel conflitto e nel Gennaio del 1916 partì volontario per il fronte, dove
sostenitore
piove
E
che
immersi
monda,
susu
i nostri
volti
silvani,
sfortunatamente
verrà ferito ad un occhio. Durante questi anni di convalescenza, però, l’autore non si
silvani,
ilnoi
croscio
siam nello
che varia
spirto
Gianluca Vicino
dimenticherà
della
letteratura, infatti scrisse il Notturno (1921). Negli anni della guerra, fu protagonista
di alcuni
piove
mani
piove su
silvestre,
secondo
su le
le
la nostre
nostre
fronda
manifamosi quello della beffa di Buccari, quando D’Annunzio penetra nell’omonima baia nel
atteggiamenti
divistici:
ignude,
ignude,
d'arborea
più
folta,
men
vita folta.
viventi;
golfo
di Fiume
e vi lasciò tre bottiglie ornate di nastri tricolore, il secondo, invece, è quello del volo su Vienna,
su
nostri
vestimenti
quando,
violando
suil iituo
e
Ascolta.
nostri
volto
vestimenti
ebro lo spazio nemico, il poeta volò sulla capitale austriaca e fece cadere su di essa numerosi
leggieri,
volantini
che
annunciavano la vittoria dell’Italia.
A
leggieri,
è
La
molle
figlia di
dell'aria
pioggia
Nel
1919
organizzò
un clamoroso colpo di mano paramilitare, guidando una spedizione di "legionari", partiti da
su
i
freschi
pensieri
sumuta;
come
è
i freschi
una
mafoglia,
pensieri
la figlia
Ronchi
di
Monfalcone
all'occupazione di Fiume, città che le potenze alleate vincitrici non avevano assegnato
che
l'anima
schiude
che
e
del
lelimo
l'anima
tue
chiome
lontana,
all'Italia.
Conschiude
questo gesto D'Annunzio raggiunse l'apice del processo di edificazione del proprio mito personale e
novella,
politico.
Fiume, occupata dalle truppe alleate, già nell'ottobre 1918 si era costituito un Consiglio nazionale che
novella,
auliscono
la
rana, A come
su
la
favola
bella
propugnava
l'annessione
all'Italia, di cui fu nominato presidente Antonio Grossich. D'Annunzio con una colonna di
suchiare
le
canta
la favola
nell'ombra
ginestre,
bella
più fonda,
volontari
occupò Fiume e vi instaurò il comando del "Quarnaro liberato".
A
che
ieri
che
o
creatura
sa
ieri
dove,
terrestre
chi sa
dove!
Ilchi
12
Novembre
1920
fu
stipulato
il
trattato
di
Rapallo:
Fiume
diventò
città
libera
e
Zara
passò
all'Italia.
Ma
m'illuse,
che
oggi
t'illude,
t'illuse,
che
E
piove
hai che
nome
su
le
oggi
tuem'illude,
ciglia,
D'Annunzio
non
accettò
l'accordo e il governo italiano, il 26 Dicembre 1920, fece sgomberare i legionari con la
o
forza.
o Ermione.
Ermione.
Ermione.
Torna alla home
Il regime fascista lo considerò il poeta per eccellenza e visse con una grandissima gloria nazionale l’ultima fase
della sua vita al Vittoriale, una villa in provincia di Brescia, affacciata sul lago di Garda. Morì il 1 Marzo 1938 a
causa
di un’emorragia
cerebrale.
Gabriele
D’Annunzio (da
Alcyone)Il regime fascista fece celebrare, in suo onore, i funerali di stato. Fu sepolto nel
mausoleo del Vittoriale.
A
Erano i capei d'oro a l'aura sparsi
che 'n mille dolci nodi gli avolgea,
e 'l vago lume oltra misura ardea
di quei begli occhi ch'or ne son sì scarsi;
“ERANO I CAPEI D’ORO A L’AURA SPARSI”
FRANCESCO PETRARCA
e 'l viso di pietosi color farsi,
non so se vero o falso, mi parea:
i' cheBiografia:
l'esca amorosa
al petto
avea, il 20 luglio 1304, da Eletta Cangiani (o Canigiani) e dal notaio ser Pietro di ser
Nacque
ad Arezzo
Parenzo
ser Garzo
qual meraviglia
se didisubito
arsi? dell'Incisa (soprannominato Ser Petracco, noto nei documenti come Petraccolus o
Petrarca, da cui il cognome del figliolo). Ser Petracco era militante nei guelfi bianchi[1] e fu amico di
Dantesuo
Alighieri,
esiliato da Firenze nel 1302 per motivi politici, legati all'arrivo di Carlo di Valois ed alle
Non era l'andar
cosa mortale
lotte tra guelfi bianchi e neri. È curioso a questo proposito notare come la sentenza del 10 marzo 1302
ma d'angelica
e leCante
parole Gabrielli da Gubbio, podestà di Firenze, condannava Ser Petrarca all'esilio, sia la
con forma,
la quale
sonavan altro
che con
pur voce
umana;
stessa
la quale
a Dante Alighieri veniva ingiunto di seguire lo stesso fato: una sentenza, quindi,
uno spirtodestinata
celeste, unad
vivo
sole
influenzare
la storia della letteratura italiana.
fu quel
vidi,dell'esilio
e se non fosse
or tale,
A ch'i'
causa
paterno,
il giovane Francesco trascorse l'infanzia in Toscana (prima ad Incisa e poi ad
piaga per Arezzo
allentar d'arco
non sana.
e a Pisa),
dove il padre era solito spostarsi per ragioni politico-economiche. Ma già nel 1311 la
famiglia (nel frattempo era nato nel 1307 il fratello Gherardo) si trasferì a Carpentras, vicino ad Avignone
(Francia), dove Petrarca sperava in qualche incarico al seguito della corte papale.
La poesia si incentra sull’amore che Petrarca nutre per Laura. Questo amore è terreno quindi la bellezza della donna svanirà, non è un amore
Malgrado le inclinazioni letterarie, manifestate precocemente nello studio dei classici e in componimenti
platonico come quello che Dante nutriva per Beatrice. Questo amore provocherà in lui anche dei ripensamenti e dei conflitti interni, ma sarà
d'occasione, Francesco, dopo gli studi grammaticali compiuti sotto la guida di Convenevole da Prato,
comunque venne
infinito. mandato
Petrarca, come
possiamo
notare
nelle prime due
strofe,
assume
uno stile
di scritturaainnovativo.
fra le sue
dal padre
prima
a Montpellier
e dal
1320,
insieme
a Gherardo,
Bologna Non
per ultima
studiare
innovazionidiritto
è la soggettività
del
poeta,
infatti
lui
non
descrive
ciò
che
la
visione
di
Laura
provocava
alla
gente,
ma
ciò
che
ha
risvegliato
e
civile.
suscitato in lui. Nelle due terzine riappare il semplice e schematico tema del Dolce Stil Novo. La donna viene infatti descritta come un angelo e
Morto il padre, poco dopo il rientro in Provenza (1326), Petrarca incontrò il 6 aprile 1327, nella chiesa di
qualcosa di sopranaturale. Quel che il poeta dice di aver visto è qualcosa paragonabile ad un dea. Per approfondire: confronta questa poesia
Santa Chiara in Avignone, Laura e se ne innamorò. Un amore autentico per una donna reale (come
con qualche
sonetto di
Dante che
fa sue
riferimento
ai temi del
Stilnon
Novo.
Considerando
sonetto
“Tanto gentile
e tanto
insistette
il poeta
nelle
confessioni),
delDolce
quale
restano
tuttaviail dati
documentati:
esso
nononesta
vennepare” di
Dante possiamo
individuare
molte
differenze.
L’amore
che
Dante
prova
per
Beatrice
è
ben
diverso
da
quello
che
Petrarca
prova
per Laura. Il
ricambiato e assurse tra i motivi centrali dell'esperienza umana e poetica dello scrittore. È stata proposta
primo infattil'identificazione
nutre un amore platonico
e
atemporale,
infatti
Alighieri
cristallizza
la
bellezza
di
Beatrice
che
non
sfiorirà
mai,
questo
forse
di Laura con Laura de Noves, coniugata con Ugo de Sade. Attorno al 1330, consumato
il anche
perché muore
giovane;
invece tetrarca
descrive
la sua si
donna
in alla
tutte carriera
le sue caratteristiche
terrene,
quindi la bellezza
sfiorirà
e questo lo
modesto
patrimonio
paterno,
Petrarca
diede
ecclesiastica,
abbracciando
gli ordini
minori.
capiamo anche
da
come
ce
ne
parla.
Inoltre
per
quest’ultimo
il
sentimento
provato
provocherà
anche
conflitti
interni
e
ripensamenti,
In questo periodo fu assunto quale cappellano di famiglia dal cardinale Giovanni Colonna, fratellocosa
di che a
Dante non Giacomo
succederà. Colonna,
Analisi e commento
personale.
Personalmente
preferisco
il
sonetto
di
dante
a
quello
di
tetrarca,
perché
è,
a
mio
anch'esso amico del poeta, nominato vescovo di Lombez nel 1330. Come lui stesso avviso
più passionale
e sincero
quello dialDante.
L’amore
di Alighieri
sembra
quasi un amore
qualcosa
di surreale,
lui posiziona
scrisse
in unadi lettera
fratello,
trascorse
il periodo
avignonese
negliimpossibile,
studi, senza
peraltro
trascurare
i
Beatrice supiaceri
un piedistallo
e l’adora,
mentre
soffre per questa
che loerifiuta
questonacquero
suo tormento
si percepisce
anche
mondani;
proprio
daPetrarca
due relazioni
avute donna
nel 1337
nel e1343
i figli
Giovanni
e nella
Francesca,
cheèlegittimò
in irraggiungibile
seguito, curandone
la sistemazione
economica
e l'educazione.
poesia. Anche
per lui Laura
qualcosa di
ma è qualcosa
di vero, di concreto
non è soltanto
un sentimento platonico, è proprio
una sensazione
terrena,
umana.
Appoggiato da questa illustre e potente famiglia romana (fu amico anche di Stefano e Giovanni Colonna),
compì in quegli anni numerosi viaggi in Europa, spinto dall'irrequieto e risorgente desiderio
di
Luca Bontempi
conoscenza umana e culturale che contrassegna l'intera sua agitata biografia: fu a Parigi, a Gand, a
Liegi (dove scoprì due orazioni di Cicerone), ad Aquisgrana, a Colonia, a Lione.
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MONTAGGIO
MUSICHE
PAGINE
D’AMORE
La mattina
arrenderti...
IlNon
tormento
Grazie
a
del
te...
poeta
ANDREA
LAMBERTUCCI
Arrivederci
ANDREA LAMBERTUCCI
CLARA BALLERANI
ELENA
BELLOCCHIO
ALESSIO
GREGORI
ALESSIO GREGORI
FRANCESCO
CECILIA GAETAFELLE
a te...non rinunciare sei ancora in tempo.
Quanno,
NonGrazie
arrenderti,
Quando
guardo
illetto
cielobianco.
e fisso le stelle e mi innamoro della notte,
Guardo
questo
foglio
me
arzo
dal
Sei
ancora
in
tempo
per
capire,
penso
a
te,
Nonpiù
arrenderti,
non
rinunciare,
non lasciarti
Potrei
parlarti
loalla
guardo
ed’amore,
più
mi stanco.
mattina
per mamma,
ricominciare,
per
accettare
le
tue ombre,
sommergere
dalle
onde.
raccontarti
i
miei
pensieri
sono già in agitazione,
e
chiedere
dei
tuoi.
che
mi
e
vedo
hai
mostrato
quer
vecchietto
la
luce.
per
seppellire
tue paure,
Intorno
padroneggia
il silenzio.
non
mi vienlel'ispirazione!
Quando
guardo
un
arcobaleno
ti ringrazio,
su
na
panchina,
io
non
son
di
certo
Omero,
per
riprendere
il volo,
continuare
il tuo viaggio,
Qualche
rumore,
qualche
voce
in lontananza,
Potrei
stringerti
traper
le
mie
braccia
mamma,
con
le
rime
resto
a
zero.
tirà ipiena
le
briciole
aiper
piccioni,
edriesci
queinon
lisci
capelli
per
inseguire
sogni,
girare
pagina.
ma per
non
atuoi
capire,
hai
abbastanza
laaaccarezzare
vita
di colori
che
mi hai
regalato.
nè
mi
sento
invero
Dante,
color
argento,
che
porelli,
forze.
Quando
guardo
passero in volo,
mia.
chenonnina
di rime
ne fèun
tante.
penso
sò
a
un
te,
po’
brutti,
Nonioarrenderti,
se proprionon
mi cimollare
metto anche se il freddo
Potrei
sorriderti
mamma,
brucia,
ma
sono
Il silenzio
ovattato
nelle orecchie
ripropongo
un paciocconi,
vecchio
detto, rende
mentre
mi
guardi
per
la
leggerezza
nonostante
le difficoltà con cui mi tiri su.
l'atmosfera
lontana
e incomprensibile.
che
con
parola
cuore,
anche
se
la la
paura
morde,
me
riviè
in
mente
con
gli
occhi
velati
dalla
stanchezza,
Quando
guardo
la
tempesta,
ci sta
sempre
inlasciare
rima
amore!
dalla
voglia
di
questa via.
anche
sequando
ilalle
sole
si
nasconde.
Roma
mia
penso
lacrime
che
hai versato.
è
assai
poco
originale??
Silenzio
ovunque
e
il
tempo
che scorre
non l'ora di
NonQuando
arrenderti,
non
mollare
perché
è giunta
me aiutarti
nutre
guardo
couna
sti posti
cascata,
Potrei
èspaventa
davvero
assai
banale??
più,
cielo,
penso
che
mi hai trasmesso.
a guardarla
inilfaccia
daalla
magia.
ciscoperchiare
riprovo
eforza
voglio
osare.
accarezzando
la
tua
pelle
sottile
Quando
guardo
una
farfalla,
o quasi.
di
spostare
le
macerie,
che
fa
rima
con volare??
Dove
vigge
sempre
l’armonia
e
segnata
dal
tempo.
penso
alle
tue
Seiiniziare
come
un
burattino
che sta immobile sulla
non
fa
rima
macarezze,
ci vita.
sta
di
una
nuova
de
sta
città
ai
tuoi
abbracci,
dell'onda
lacresta
parola
libertà!
Potrei chiederti
ai
tuoi
che
sorrisi.
te
fa
di
sentire
escendi.
di
di e
quando
eropensiero
bambina,
ora
sali
ora
Nond'esser
arrenderti
perché
questa
è l'ora ed il miglior
innamorà.
di quando
la tua
mano
bianco
oppure
nero.
Sembri
come
addormentato,
le
tue membra non
momento.
Quando
guardo
il
mondo,
guidava lain
mia.
dirispondono
sognare
girotondo
come
vorresti,
penso
a te,
Perchè
non
ci sono
feritemondo!
che il tempo non curi.
tutti quanti
un miglior
Edsai
invece
sono
qui,ti sta accadendo intorno.
mamma,
ma
ora
quello
che
Perchésola,
nonstupita,
sei solo.
Ci siamo noi con te.
e le
penso
che che
èattonita,
grazie
a te sebene
ne faccio
Vedi
persone
ti
vogliono
starti parte.
di fermare
lei
Perchèincapace
ti vogliamo
bene,
accanto,
che ti stapreoccupate.
via. Sono loro quel
perché
ti voglioportando
bene...papà.
qualcosa,
quel
qualcuno che ti trattiene qui ?
ORA
THE
END
V°H
THE END ?
UN
LAVORO
DEL
V
H
ORGANIZZAZIONE
LE
NON
NOSTRE
FINISCE
POESIE
QUI...
RINGRAZIAMENTI
ALESSIO
GREGORI
CARLOTTA COSTANTINI
STEFANIA
DE
ROSE
ANDREA
LAMBERTUCCI
A.S.
2009
/
10
PROF.SSA
MARISA
PANETTA
ANDREA
LAMBERTUCCI
ADELE
GUERRA
LUCA
CARLOTTA
BONTEMPI
SECHI
FABIO
NAPOLITANO
ALESSIO
GREGORI
MARIANNA
BRUGNOLI
RESP.LAB.INFORMATICA
TIZIANA CARBONE
FLAMINIA
SPUNTICCHIA
BEATRICE
MERICONE
LEONARDO
GERLI
CECILIA
GAETA
EUGENIO
SCUSATE,
SANTACROCE
IL
GABBIANO
CI
DOVEVA
ESSERE…
LUCA
BONTEMPI
LICEO VICINO
CLASSICO
GIULIO
CESARE (ROMA)
&CHIELI
GIANLUCA
STEFANO
ORA
VERAMENTE
FRANCESCA
FABRIZI
IRENE SPINA
BACKSTAGE
TUTTA COLPA
A TUTTI NOI, BRAVI RAGAZZI!!!
C'è ancora vita nei tuoi occhi, c'è ancora fuoco
nella tua anima.
Adele Guerra
Stefano
Chieli
Carlotta
Costantini
Francesca
Romana
Fabrizi
Clara Ballerani
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