TreῈρέω accesi per uno per nella Per ilfiammiferi tuo cuore bastaκοὐκ iluno mio petto, lanotte τε δηὖτε ἐρέω, Il primo perbastano vederti viso mia libertà letutto mieilali. Dalla mia καὶ μαίνομαι κοὐ μαίνομαι. Il secondo per vederti occhi bocca arriverà fino al gli cielo, ciò che era L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. LIBRI L'ultimo per vedere la tua bocca addormentato sulla tua anima. Amo e non amo, L'amore E tutto buio per ricordarmi queste cose deve avere la forza di attingere la certezza in se Neruda sonoilpazzo e non sono Pablo pazzo. stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà. Mentre ti stringo fra le braccia. Anacreonte Jacques Prevèrt Herman Hesse - Demian POESIE Ho trovato ciò che cercavo: LICEO CLASSICO GIULIO CESARE (ROMA) cercavo il sole e l'ho trovato nel cielo che splendeva, La poesia si scrive conle la penna del cuore, cercavo stelle e di notte giungevano a dei colorare il firmamento con l’inchiostro sentimenti, e illuminare il buio, con la razionalità del poeta irrazionale, cercavo te mae ora il suo seme me è qui, nato, so che seiin sempre pronta adgrazie accendere me ilte fuoco eterno cresciuto a te in e per continuerà. in cui arde solo chi sa di amare. PAGINE PAGINE PRESENTA D’AMORE VH D’AMORE A.S. 2009/10 FILM T'amai dunque, t'amai e t'amo ancora di un amore che non si può concepire che da me solo. Anonimo SPETTACOLI A.L. Tu dammi mille baci, e quindi cento, poi dammene altri mille, eFoscolo quindi cento, (dalle Ultime lettere di Jacopo Ortis) quindi mille continui, e quindi cento. Certi amori non finiscono. E quando poi saranno mille e mille L’amore non ha luogo, non ha tempo, nasconderemo il loro vero numero, Fanno dei giri immensi e poi tornano. ma, soprattutto, non l’invidioso ha età. che non getti il malocchio per un numero di baci così alto. Antonello Venditti Anonimo Catullo LO SPAZIO BIANCO THE READER FILM INVICTUS THE ROAD – LA STRADA Tito Maccio Plauto Medea “Truculentus” SPETTACOLI TEATRALI Positiva Odissea Menandro “L’arbitrato” Negativa + SCHEDA DI LETTURA LIBRI Pietro Abelardo Terenzio Tito Hermann Cormac Eva Eva Bernard Maccio Cantarella Cantarella Hesse McPlauto Schlink Carthy “LETTERE“HEAUTONTIMORUMENOS” DI“SIDDHARTA” “TRUCULENTUS” ABELARDO “LA “DAMMI “L’AMORE “THE STRADA” READER” MILLE ED E’ UN ELOISA” BACI” DIO” Dante – “Tanto gentile e tanto onesta pare” POESI E Emily Dickinson - “Amore tu sei alto” Petrarca - “Erano i capei d’oro a l’aura sparsi” Gabriele D’annunzio – “La pioggia nel pineto” Saffo - Frammenti “TRUCULENTUS” TITO MACCIO PLAUTO L’osteria invece non viene intesa solo come il luogo in cui si beve, né ha un’accezione del tutto negativa come in Manzoni che la presenta un posto di intrighi e inganni, ma diventa per antonomasia l’ ambiente dove si confidano i timori, le perplessità e i segreti agli amici e spesso non si perde l’occasione di fare anche qualche pettegolezzo. Una diatriba volta a comprendere il vero padre di un bambino è argomento portante dello sviluppo della vicenda, che, però, nella rivisitazione teatrale del regista, non ha un lieto fine ma riesce ad offrire un prezioso spunto di riflessione… Il regista è stato in grado L’avventata di arricchire scelta il testodiplautino facendo gioco ancheuna delle diversità dialettali ambientare in età moderna commedia di stampo nella nostra penisola. Ambientata circa negli anni Trenta, in una, paesino delunMezzogiorno “che A classico, come il Truculentus di Plauto è risultata gran successo. non vale la pena di specificare”, la commedia incarna i suoi protagonisti in attori che volutamente conferma gli spontanei e i lunghi applausi al termine di ogni atto e il accentuano le peculiarità profondo della parlate del Sud: il tutto risulta da già parte di per del sé assai comico coinvolgimento emotivo pubblico chealle ha nostre saputo orecchie. È riconoscibileapprezzare invece il tipico accento romagnolo spunti in Anastasia: un omaggio e cogliere gli innumerevoli di ironia durante tutto lodella compagnia a Federico Fellini, al quale, in un dibattito spettacolo ammette di essersi ispirata. spettacolo. Sicuramente la post rappresentazione è riuscita nell’intento del Nonostante infatti la ricostruzione scenica, come mostrare accennato, sia siinpossa età moderna, il registae si era regista, che ci ha voluto come magnificamente anche prefisso lo scopo brillantemente di proiettare ilattualizzare pubblico inuna unacommedia dimensione affine a quella dellaeRoma scritta anche centinaia Antica. Mette in scena un’opera che richiama molto il mélange di culture, costumi e di centinaia di anni fa, senza farla perdere di valore. Forse, setecniche si possiede lavorazione che caratterizzava la Roma Antica quando, Terzo Secolo A. siC., aveva conquistato un’ampia conoscenza del testonel originale plautino, può rimanere in parte popoli tanto lontani quanto diversi fra loro, sapendo fare tesoro della loro cultura. Si gustano delusi dalla rappresentazione. La seconda parte della commedia e in quindi particolare i veri sapori della commedia plautina, o almeno si cerca originale di farla suonare oggi essa, a il finale appaiono non del tutto fedeli all’opera di Plauto. La come commedia, prendendo spunto sia dalla che dalla commedia greca, alle differenza di tante altrefarsa dello atellana stesso autore, è stata portata in scenadoveva poche risuonare volte nei secoli orecchie di un romanzo di terzo secolo. a scorsi. Di per sé infatti il testo non ha quella travolgente “vis comica” tipica di altre opere quali Un altro accenno importante meritano i costumi, senza dubbio ben scelti ed idonei. Questi infatti “Menecmi e “Miles Gloriosus”, che anche ad una semplice lettura farebbe strappare almeno in parte ed più incarnare le figure stereotipate sono i cardini della è unhanno timido saputo sorriso rispecchiare anche al critico pessimista. La buona riuscitache della rappresentazione commedia plautina, come il giovane innamorato, il vecchio misantropo, il soldato millantatore (perdi quindi legata, non esclusivamente ma quasi, alla sensibilità del regista, alla capacità esempio neldegli Miles Gloriosus), il lenone avido, l’uomo assetato di potere. eloquio attori ed al saper cogliere e sfruttare al meglio situazioni che potenzialmente Il “Truculentus” rappresentato dalla compagnia CASTALIA è uno spettacolo che ho offrono molti spunti di ilarità. Il testo è stato scritto dal commediografo in età apprezzato avanzata e, molto, stando che ha saputo, specialmente per Cicerone, la sua ironia briosasima non contaminata a quanto ci tramandò Plauto compiacque molto eccessivamente del suo lavoro. da turpiloqui o trattato volgarità, con dei il resto del pubblico. L’argomento nellacoinvolgermi vicenda di perprofondamente, sé non è certamente più eleganti. Nel palco infatti si contrappongono due ambienti: un’osteria e una “casa dei piaceri”, almeno così veniva chiamato il lupanare da Capatosta, dove i bisogni di uomini venivano soddisfatti da meretrici, delle quali ci si poteva anche perdutamente innamorare. La più bella fra tutte le donne era Frenesia che, con il suo irresistibile fascino, seduceva chiunque avesse avuto il piacere di incontrarla. Eugenio Santacroce V H Torna alla home “THE READER - A VOCE ALTA” BERNARD SCHLINK MESSAGGIO “The Reader – A voce un romanzo che romanzo invita a ILI PERSONAGGI:Il CONTESTODELL'AUTORE: STORICO: protagonista L'autore indiscusso omodiegetico del romanzo narra è alta” Michel. gli è avvenimenti Non viene descritto del molto riflettere, nonostante adscrivendo alcuni possa sembrare allosistorico stesso tempo nel banale, quasi ambientandoli fisicamente, in e un l'autore, periodo da lui stesso in vissuto. prima persona, Il contesto immedesima è facilmente desumibile: protagonista. si scontato, ma è terribilmente a tratta Hanna delinvece Secondo una Dopoguerra, figura tantodrammatico. degli indispensabile anni Cinquanta nel romanzo, e Sessanta. quanto In misteriosa, particolare sensuale il romanzo ed descrive, affascinante fra (almeno unonel periodo i numerosi precedente processi alla tenuti prigionia). in quegli La anni famiglia in Germania di Michel per noncondannare èdel mailibro, molto L'autore ha l'altro, lasciato aifralettori ampio spazio per un'interpretazione soggettiva gli vicina autori al protagonista. delle atrocità Il e padre dei misfatti è un docente commessi di filosofia, in età serio nazista. ed erudito, e dei suoi fratelli e sorelle che inevitabilmente varia da persona a persona, essendo condizionata dal “modusa si parla etpoco. vivendi cogitandi” di ciascuno di noi. aa VALORI La figuraEMERGENTI: di antagonista Dalla non è lettura palesemente del libro presente emergono nel romanzo, diversi valori, ma puòma essere il predominante incarnata nelle L'autore due messaggi. IlHanna. primo è quellol'ignoranza di invogliare a parlare, aè imputate vuole che, comunicare pur di discolparsi, accusano l'amore. Inoltre e, nello specifico non nascondersi lesegna timidezze ed a saper affrontare, una giusta causa, L'amore l'analfabetismo, fra Hanna può edietro Michel essere considerato infatti lo l'antagonista sviluppo della “astratto” narrazione. delper L'amore romanzo, che che lega però i due ha anche le più intime paure. personaggi esercitato la principali sua funzione del romanzo di antagonista è però una in sorta maniera di amore assai al “concreta” contempo mistero e controverso: ANALISI DEL TITOLO: Il titolo non cela significati simbolico metaforici. Particolare è la presenza sia del titoloaa Il secondo, e simbolico. È quello dialta. farci ragionare intimamente, lei nasconde alReader” suo più amante le traslitterazione tristi verità del e non ammetterà il sentimento originale “theassai chesignificativo della in suo linguapassato italiana: a voce Il titolo inmai inglese ritengo che che sia più significante che della traslitterazione, ma questa completa il significato del titolo originale rendendolo più prova TEMInei SIMBOLICI: suoi in confronti. il tema Altrettanto della crescita particolare vieneè eaffrontato anche il modo nella insue cuisulle diverse questo amore sfaccettature. nasce: in Michel una spingendoci una sorta di dilemma etico conflitto morale atrocità del passato efficace e corso colorandolo dieddiverse sfumature. a si maniera segue nel così casuale del romanzo aleatoria e con l'avanzare che può risultare degli anni anche una crescita una forzatura. fisica e psicologica Un altro valore che edLA “inVICENDA: primis” Ilsull'Olocausto. Iliter romanzo infatti, pur presentando come tema portante romanzo segue un cronologico tendenzialmente sequenziale. Scritto in prima persone, emergente riflette mano può a mano essere nei considerato suoi modi diaffronta comportarsi. l'amicizia, Invissuta, Hanna che seche invece viene il analizzato passare solo anni in degli parteanni e una controversa storia d'amore, in ma maniera molto sentita le degli controversie viene presentato dall'autore come una storia da lui stesso ha voluto riportare per iscritto anni sul ed costituisce in anni prigione un porta contorno inevitabilmente alallo valore sciuparsi portante delpocanzi fascino, descritto. al deteriorarsi del suo profumo.aa dopo. piano etico sorte nel rispetto Dopoguerra, ed offre losuo spunto di euna profonda riflessione sulle Michel ragazzo pensa di quindici anni quando che, malato di anni itterizia, da un'affascinante e sensuale “ Ora saèdiunvecchia” Michel dopo ed viene anni soccorso la va a ritrovare in prigione, e rimane responsabilità degli atroci misfatti in epoca nazista. a LO SPAZIO E IL speranze TEMPO: Nel romanzo prevalgo Si può ilriportare casa donna sulla trentina, di nome eHanna, che lo riporta a casa.gli Diagnosticata la patologia, giovane è la costretto adi deluso nelle sue i suoi ricordi del fascino dispazi Hannachiusi. così sensuale sono diventati ormai a passato. casa peri mesi, maincontravano fra i suoi ricordiedritorna sempre l'immagine quella che, forse un po' a Hanna, luogo dove due si avvenivano le letture didei varidonna romanzi. Il tribunale, unrimanere lontano brutalmente, sidove era occupata di lui. Decide di ricambiarle il favore e,disu consiglio della madre, le porta SCELTE LINGUISTICHE: Il romanzo predilige l'uso paratattiche, edunè invece, luogo la giustizia dovrebbe fare il suo corso, glistrutture assassini dovrebbero essere mazzo di fiori. a condannati e gli innocenti assolti, enon èed visto molto positivamente. In questo contesto lop spazio inoltre abbastanza frequente l'uso del discorso che alleggerisce il èecontenuto MITI: Indubbiamente la trasgressione ilsi voler a tutti idiretto costi soddisfare ildal bisogno sessuale sono i Ma fra i due inizia una relazione, Michel innamora della donna, colpìtone profondo misterioso entro il quale a la galla le debolezze di ed il cinismo degli ed avvocati miti che caratterizzano prima parte del romanzo. rendendolo più ed accessibile. IlHanna, lessico è pregnante, ben scelto e Hanna, moltoea fascino. Nellavengono lorochiaro storia, fatta soprattutto di sesso, non la vi maliziosità era molto spazio per il dialogo, le bugie delle altre imputate, disposte a mentire ed incolpare gli altri pur di non assumersi sprezzante, evitava sempre di raccontare delmomenti suo passato. provava piacere a sentire il giovane Michelle settoriale quando si descrivono i vari delMaprocesso. proprie responsabilità. a leggere libri adRICERCA alta voce: siESISTENZIALE: dilettava a sentire leNella peripezie dell'uomo dal romanzo multiforme si ingegno, Odisseo, oppure TEMA DELLA prima parte del evidenzia il tema della i romanzi di autori tedeschi contemporanei. a Tra gli spazi aperti riporto la piscina: il luogo dove Michel si incontrava con i suoi amici, ma dove ricerca del piacere, dal quale ederiva anche, in parte, uno stato di la felicità. Ilperrapporto che lega Ma un giorno Hanna scompare, sulungo di lei nessuno ha più notizie. Michel di rivede caso durante un non siad intratteneva mai da a una perscambio la sua voglia vedersi con Hanna. Michel Hanna è costituito sorta di tra i due. a Eugenio Santacroce processo nel quale lei ed altre imputate erano accusate di aver lasciato bruciare in una chiesa oltre cento IlMiche, romanzo racconta avvenimenti che si sviluppano in un arco di tempo di circa trent'anni. L'autore donne infatti, durante soddisfa il nazismo.i suoi desideri intrattenendo rapporti a livello sessuale con Hanna; alei alterna in maniera ben studiata sequenze statiche ad altre ildescrittive e della dialogiche. L'uso invece viene ricambiata dal abilmente piacere gioia intellettuale dell'ascolto ad non altaavevano voce didi Le altre imputate si discolpano edella furbescamente, negando vero e dimostrando che espedienti come l'ellissi accelerano ritmo della narrazione, non facendo al lettore avuto la letterali possibilità di salvarle. Lei, con un ilcomportamento apparentemente stolto, opesare forse sincero e Michel. la spontaneo, lunghezzaammette del romanzo. le sue responsabilità e si autoaccusa di aver scritto un referto. In realtà lei era analfabetaa e, pur di non riconoscere il suo handicap, si fa condannare sua prigionia è lungadie, Hanna poco CONCLUSIONE: Il romanzo non presenta un lietoall'ergastolo. fine. La La morte inaspettata prima della sua scarcerazione- merito della buona condotta- decide di mettere una pietra sopra la sua vita e si indelebilmente il libro, definendolo un romanzo drammatico. Inoltre l'assenza di un motivo chiaro impicca. sul suo suicidio contribuisce a lasciare un so che di amaro in bocca al lettore. Torna al Menù MEDEA Nel mese di febbraio il Teatro delle Muse è stato sede di uno spettacolo quale "Medea", messo in scena dal gruppo teatrale "I Baraonda", i quali sono soliti firmare i propri spettacoli cantando. a Molto spesso infatti, la recitazione è interrotta da intermezzi canori per sottolineare l'atmosfera delle scene. Per quanto riguarda la recitazione gli attori erano perfettamente immedesimati nel loro personaggio; in particolare, la protagonista Medea riesce al meglio a coinvolgere e a trasmettere il dolore che prova. a Il dolore di Medea è il tema principale dello spettacolo ed è rappresentato anche da alcune figure simboliche presenti nella scenografia. a Ad esempio all'inizio dello spettacolo Medea recita all'interno di una gabbia, segno di frustrazione, rabbia ed insofferenza. Più avanti la gabbia scompare a simboleggiare la voglia di riscatto e la grinta ritrovata della protagonista. A questo punto infatti inizia la sua vendetta, ricca di misfatti e inganni. a Per sottolineare la rinascita di Medea, la protagonista inizia a recitare al centro del palco sollevata su un piano rialzato. Tutta questa vicenda è collocata nei primi del ‘900 come a paragonare Medea alle suffragette per grinta ed innovatività: infatti segni di questa trasgressione sono l'accendersi una sigaretta davanti al proprio marito Giasone e l'uso dei pantaloni all'inizio della rappresentazione. a Elemento particolare che tende ad esaltare l'antichità della vicenda è l'uso delle maschere e la presenza di canti e battute in lingua greca che danno un che di "arcaico" allo spettacolo. a Il gioco delle luci è organizzato in modo tale da accompagnare e rafforzare le affermazioni di Medea. I costumi, come tutta la scenografia, sono neri per evidenziare il sentimento cupo e di morte imminente dei personaggi. Nel finale però intravediamo una luce che taglia l'atmosfera tetra: solo alla fine infatti la protagonista indossa un abito bianco simbolo di rinascita e di soddisfazione per aver raggiunto il proprio obbiettivo: vendicarsi di Giasone. Carlotta Costantini & Irene Spina Torna al menù IlInfinale però, come nel libro, tramite lascia l’amaro in bocca, perché spesso non dà un “the anche end” definitivo, questo inizio struggente, le parole del narratore, riprese dal libro, ma lascia in sospeso la trama, innestando nello spettatore molte domande alle quali, con viene presentato il mondo post-apocalittico nel quale si ambienta la trama, i suoi caratteri,gli ogni probabilità, avrà mai individui che lo non popolano, marisposta. soprattutto il figlio (interpretato dal prodigio australiano Kodi Purtroppo, a mio avviso, questo puòecriticare a Mc Carthy,Theron né a Penhall, ad Smit-Mc Phee) il co-protagonistanon delsifilm, la madrené(una Charlize cinica e,né forse, alcuno poiché non è facile, dopoegoistica un tramadigeniale da così tantiche, spunti perfettascrittore, nell’interpretazione della visione questoe personaggio se brillanti ad una come quella di The Road, uscirne con un finale di quelli alla Agatha Christie (anche perché prima e alquanto superficiale analisi potrebbe apparire secondario, diviene invece un libro splatter èquanto e rimane un libro splatter). Spesso non èinfacile riportare sugli schermi cinematografici letterali, protagonista, figura che incarna il motivo del dolore ecapolavori della sofferenza chebest-sellers, turba gli Infine vorrei tornare, in seguito a tutte queste mie lodi per interpreti, autori, produttori e di cartoni animati, serie televisive o videogiochi di successo e fama mondiali, spesso si rischia animi dei due protagonisti). tecnici, alle inevitabilmente scene tagliate da qui si quella mia negativa: non ho inciampare nella banalità, eapre non infatti pochelavolte il già mondo della critica si è libro, dovuto Il film riesce indubbiamente a 2929, trasmettere suspence cheunica sicritica può incontrare nel affatto gradito la scelta di oscurare eper censurare alcuneDragonball “bloody-scenes”. misurare con “flop” clamorosi (solo citarne alcuni: Evolution, causato forse in maniera più diretta, grazie agli straordinari effetti sonori (“made che by” ha Nick Cave una e Io trovo assurdo ed immotivato questo tagliare, spezzettare e censurare. Chi vuole vedere perdita di oltre 5 milioni di dollari nelle casse della Fox, o il famoso caso del pluricriticato Warren Ellis) e ovunque si può ritrovare anche quell’aria pervasa di horror e splatter delle e un film,più se“Eragon”) rientra nella di età iaprecedenti cui la visione permessa (in nella questo caso, gli “over screditato ma,fascia nonostante e leèmolte difficoltà trasposizione, il film scene cruente. 14”), ha il diritto di godere uno spettacolo completo, proietta nellain gli sua assoluta integrità, “The Road” di John Hillcoatdi “La Strada”, non questo modo in Italia Le scelte della fotografia e (sottotitolo, dei costumi sono ottime e intitolato pregnanti, effetti speciali delleda perché sisono può ottenere un cinema classe, che attrae gente, che ammalia ed il 2929 persolo noncosì confonderlo con il capolavoro di di Fellini 1954), chei porta grande schermo “bloody-scenes” sicuramente all’altezza didelalcuni fra più sul grandi cult della affascina gli spettatori. libro omonimo del premioil Pullitzer Cormac Mc Carthy, è riuscito ènell’ardua impresa. cinematografia splatter, cast, sicuramente non “d’eccezione”, di certo adeguato. Da critico appassionato di cinema posso dire di 14 aspettare con fervore l’edizione Si premette che non è un film per tutti:non è la vietato aiche minori di anni e, a personale giudizio, Ottima la ed regia di Hillcoat che dimostra sua crescita cinematografica emio l’indiscusso talento DVD/Blu Rayinterpretativo. e godere delle cut-scenes. èartistico vivamente sconsigliato a tutti coloro che hanno un cuore troppo debole. ed Perché un film come “Theinterviste èdimostra un capolavoro, che va questo ad incrementare ilvincitore, panorama Innanzitutto, avendo letto il Road” libro (un vero capolavoro osannato dalla come Mortensen, che in varie di aver amato film,critica, co-producendolo e cinematografico surreale e post-apocalittico, spodestando dal trono il successo mondiale detto, del Pullitzer 2005), si possono facilmente notare le differenze, spesso dovute a necessità sacrificandosi per la sua distribuzione, porta nella sua stupenda interpretazione tutto questo “The Day After Tomorrow”, introducendo l’alternativa cinematografiche, approntate dallo sceneggiatore Joesplatter Penhall.ed horror che dà quel tocco di ardore e questa passione. spessore che manca neglinel altri filmMc del Carthy genere La scena emotivo non si apre infatti libro. proietta nella scena apocalittica, solo Il giovane Smit-Mc Phee sicome dimostra all’altezza di unacisuddetto. trama tanto complessa e conferma di in “The Road” è quindi unche film era innovativo, un’esperienza del con tutto un nuova, va vissuta nella in seguito accenna a ciò successo in precedenza, abileche flash-back. Penhall, essere un vero “enfaint prodige” del panorama cinematografico internazionale. sua davvero unica. comune accordo con Hillcoat, ha invece optato per un flash-back e flash-forward Da integrità, notare leun’esperienza significative partecipazioni di Michel K. susseguirsi Williams, il di ladro del carrello, Robert che, in modo assai efficace, riescono, anche con l’aggiunta di una voce narrante, quella Duvall, l’anziano Ely che tanto ricorda il simbolico personaggio biblico del profeta Elia e Guydel protagonista padre (nel film Viggo Mortensen), a far entrare Andrea il lettoreLambertucci in quella che è Pearce, che principale, al termine ildel film prospetta un florido “to be continued”. la vera storia, la vera trama. Torna alla home “THE ROAD” JOHN HILLCOAT “HEAUTONTIMORUMENOS” TERENZIO “Il punitore di se stesso” è una commedia di Terenzio rappresentata ai Ludi Megalenses del 163 a.C. in cui si contrappongono: due padri, due figli, due donne amate da due giovani, due servi e due famiglie. Nel prologo l'autore non anticipa ciò che accadrà e non parla in prima persona. La storia tratta di un uomo che vuole punirsi, di nome Menedemo, un vecchio dall'indole scontrosa e chiusa, che decide di lavorare duramente la sua terra per scontare l'errore di aver indotto il figlio Clinia ad arruolarsi nell'esercito in Asia, ostacolando le nozze con una giovane. Dall'altra parte ci sono Cremete, il vicino, uomo cordiale e disponibile e suo figlio, Clitifone, depravato e instabile. Nel testo traspare l'humanitas, una concezione etica basata sull'ideale di un'umanità positiva. Ciò che conta è che questo ideale sia valido per tutti gli uomini.; Terenzio scriverà appunto: "Homo sum, humani nihil a me alienum puto", ovvero: "Sono un uomo: nulla di umano reputo da me estraneo". E’ una commedia brillante, avvincente e coinvolgente adatta al pubblico di ogni età. Beatrice Mericone Torna alla home “THE READER” STEPHEN DOLDRY Lo sceneggiatore di "The Reader" coinvolge ancore una volta il pubblico. Michael, appena sedicenne, deve affrontare un durissimo, forse il più duro periodo della sua vita: l'adolescenza. a Purtroppo un forte malanno lo costringe ad allontanarsi dalla scuola per mesi. Ma non tutti i mali vengono per nuocere! Infatti soccorso dall'affascinante Hanna, Michel trova l'amore. Destinato a durare? La maestria e la grande audacia di un cast guidato dal regista Stephen Doldry, con la straordinaria partecipazione di Ralph Fiennes e Kate Winslet, hanno permesso la realizzazione di un film di successo, sèguito dell’omonimo capolavoro letterario. Una storia carica di emozioni e sentimenti, travolgente e coinvolgente. Per scelta del regista il film non cela nulla, né lascia grande spazio all'immaginazione, come nelle scene un po' più spinte, girate fin nei minimi dettagli: visione consigliata ad un pubblico pressoché adulto. Adele Guerra Torna alla home “LO SPAZIO BIANCO” FRANCESCA COMENCINI La drammatica pellicola, tratta dal romanzo si Valeria Parrella, affronta il delicato tema della maternità, maternità sofferta perchè prematura e illeggittima (sono definiti proprio così i figli non riconosciuti dal padre). A Lo Spazio Bianco e un "limbo" in cui si trova Maria, l'attesa della seconda nascita di sua figlia (venuta al mondo solo dopo sei mesi e ora rinchiusa in un'incubatrice in attesa di capire se riuscirà a sopravvivere o no). Lo Spazio Bianco, però, è anche la vita di Maria prima della nascita di Irene, costellata di impegni quotidiani: il lavoro di insegnante, il trasferimento a Napoli, alcuni fugaci rapporti sentimentali e la forte passione per il cinema. Bisogna specificare che la Napoli della Comencini è distante e silenziosa, quasi sembra di fotografare un'altra città,diversa da quella che conosciamo; solo alcuni particolari richiamano il mondo della Napoli criminale (la scorta del magistrato che abita nel pianerottolo di Maria, accenni all'usura). L'atmosfera rarefatta e sognante rappresenta benissimo il limbo in cui galleggia la protagonista,sospesa nell'attesa della vita o della morte. Margherita Buy interpreta la protagonista Maria. a La maternità è qualcosa in questo caso di non voluto o cercato, qualcosa che accade per caso; inoltre, lo stile minimalista e l'energia impressa nella rappresentazione della protagonista, dimostrano la volontà del film di rivolgersi a un pubblico variegato. Da segnalare infine l'ottima colonna sonora (che mescola i classici degli anni '80 a pezzi più melodici). Carlotta Sechi Torna alla home “DAMMI MILLE BACI” EVA CANTARELLA La terza e ultima parte di questa fonte di informazione chiude il libro narrando dieci storie d’amore più o meno conosciute, per citarne degli esempi: Enea e Didone, il trio di Lavinia, Turno ed Enea, gli amori di Cesare: Cleopatra e Servilia, Antonio e Cleopatra e altri sia divini sia terreni che concretizzano tutto ciò che è stato assimilato nelle pretendenti pagine. Sicuramente Eva Cantarella riesce a riportare in vita ciò che è ormai sepolto, anche paragonandolo con un pizzico di ironia alla nostra realtà, per renderci conto che in realtà in alcuni frangenti non siamo cresciuti come crediamo… Con estrema leggerezza e naturalezza Eva Cantarella ci trasporta indietro nel tempo, a incontrare i nostri antenati, coloro dai quali dipende il nostro presente, e bisogna dire che anche in ambito sessuale e n’è da dire. Si parte da un romantico e famoso verso del poeta latino Catullo che in breve si trasforma in un Catullo geloso, arrabbiato, insomma, diverso da quello che abitualmente si legge sui banchi di scuola. Con la poesia che scrive per Aurelio e Furio, corteggiatori del suo amato Giuvenzio, la scrittrice apre davanti ai nostri occhi il mondo virile, virtuoso, potente, ingiusto e proibito dei nostri avi. “Tu dammi baci, e quindi cento, Il libro è diviso in tre parti principali: il primo capitolo offre mille una panoramica di quelli che saranno dammene altristupri, mille,matrimoni, e quindi cento, gli argomenti affrontati dettagliatamente poi in seguito: baci, dei, vanto, dèfaillance. Si legge che per l’uomo romano,quindi la non mille riuscita del rapporto sessuale era una delle continui, e quindi cento. sconfitte più grandi, ma poi ci si chiede: perché oggi è diverso questomille aspetto? Mentre Ovidio, E quando poi saranno e mille tristemente, ammette la sua debolezza, e giace, non potendo, pur desiderandolo, invece nasconderemo il loro vero numero, Marziale, da vero macho, incolpa il partner Edilio, o l’amante, Lesbia. La seconda parte racconta non getti ossia il malocchio l’invidioso dei tre differenti tipi di amore che esistevanoche secoli orsono: amori dovuti, amori possibili e per un numero di baci così alto.” amori proibiti. Ovviamente non stupisce la discriminazione sessuale riguardo a questi, stupisce però un’inaspettata naturalezza di Eva Cantarella nel narrare fatti che il lettore medio fatica a focalizzare in pieno. Era davvero così naturale per gli antichi Romani tutto ciò che leggiamo? A quanto pare sì. In questa seconda parte supportata da ritrovamenti archeologici, soprattutto pompeiani, come scritte sui muri delle taverne o dei luoghi di prostituzione, viene descritto l’amore, o meglio il sesso, della vita quotidiana degli antenati. Ovviamente agli uomini era tutto dovuto, mentre le donne, se non prostitute, dovevano attenersi alla vita coniugale. Le prostitute infatti, cosa che può risultare leggermente difficile da apprendere, erano ben viste dalla società, obbiettivamente contribuivano al benessere dello Stato, e nessuno osava dir nulla. Per i prostituti Cecilia Gaeta leggiamo che la storia era ben diversa, infatti un elemento fondamentale della mentalità romana era la virilità, un uomo non doveva mai essere sottomesso, se non giovane, straniero o schiavo. Si continua con gli amori tra donne, quelli extraconiugali, la pericolosa emancipazione femminile, l’aborto. Torna alla home “LA STRADA” CORMAC MC CARTHY La è laaltri grande storia di un incondizionato reciproco tra un padre e che suo si figlio. Lainevitabilmente necessità di Si strada incontrano personaggi minori, il vecchio Ely,amore ad esempio, un anziano signore dirige continue certezze, il quotidiano rinnovamento della speranza, il dolore causato dall’abbandono di una delle due versoun la atto morte; i cattivi, che cercano di toccante. catturare Talvolta i protagonisti, invano; la vicenda presenzasi diè cannibali che rinchiudono parti, tragico, indescrivibilmente all’interno della colpiti da un barlume dila uomini inderivata delle cantine, mangiandone pezzo per pezzo. L’antagonista principale può essere considerata speranza, da avvenimenti che fanno pensare a una risoluzione della tragica situazione in cui i protagonisti di catastrofe in cui si trovano l’uomo e ilcoperte bambino. L’oscura morta,una fredda e ostile; la che fa sicondizione trovano: l’arrivo nel bunker pieno di cibo, gas, eprotagonisti. indumentinatura trasmette sensazione di fame protezione morire le persone, contro la quale combattono fino alla fine i destinata però a durare poco. L’arrivo al mare a la scoperta della barca a vela idem, anche questo non porta che a Temiuna simbolici: Il tema principale Dopo del romanzo è sicuramente quello del viaggio, come suggerisce titolo. Un non-fine se vogliamo. la ‘preannunciata’ morte dell’uomo il giovane è costrettoloastesso proseguire, a viaggio materiale e simbolico, verso un nuovo insieme la persona più amata. Un altro tema quale individuabile continuare a ‘portare il fuoco’ proprio come hainizio, sempre fatto, con senza però quella guida fondamentale era il nella vicenda puòsi essere quello della crescita: il giovane lo che si incontra pauroso,buoni timoroso qualsiasi padre. Il bambino unirà nella conclusione ad altri individui,ragazzo sperando siano anch’essi comedidicono di cosa, di qualsiasi azione. Successivamente spinge quasi il padre ad opere pericolose, ed è disposto a collaborare essere, e che realmente anche loro non si nutrano di altri esseri umani, lo spera anche il lettore, con tutto il cuore. constorico-sociale: lui, per poi dover continuare il viaggio senza la presenza al suo presumibilmente fianco. Anche l’uomo si puòlontano. dire che Contesto L’intero romanzo è ambientato in grande un futuro troppo Titolo:muti, Il titolo del romanzo èstesso ‘La Strada’ e gli dai può essere attribuito tanto unimprecisabile, valore reale quanto simbolico. Lanon strada infatti è tanto e cresca nello tempo, dialoghi con il bambino, ogni volta c’è un po’ di fiducia in più, ogni quellalache i due protagonisti seguono per riuscire addella arrivare al Sud, alanch’essa mare. È una strada pericolosa, “popolata” Tutta vicenda circondata dall’atmosfera cupa catastrofe, inspiegata. Non esiste più alcuna apprende dal figlio qualcosa di nuovo sconosciuto. anche di daicomunità cattivi, cannibali, purtroppo riuscire adlaarrivare possibile forma o vita assassini, sociale, lemaecittà sono per scomparse, gente all’acqua è morta,non la èlegge del abbandonarla. più forte governa Miti:suprema. Un mito può essere incontriamo un bambino, che oggi sarebbe La parola ‘strada’ può quello esseredell’infanzia, anche identificata come il infatti ‘percorso’ del padre che e delvive figliocome versoquello la salvezza, verso l’apice del lorounamore e versoo un inizio tantoche atteso dopo anni diuntragedie, checostretto però nonnell’età è intenzionato adaarrivare. considerato ‘barbone’, ‘homeless’, dir si voglia. bambino infantile dover affrontare Sistema di valori emergenti: Ilil freddo, valore per eccellenza è l’amore. Indiscussonegata, e inestimabile. L’amore un padre per un problemi quali la viene fame, descritto la sopravvivenza si potrebbe dire. di figlio e viceversa attraverso piccoli stessa, o grandiun’infanzia gesti, semplici dialoghi, che fanno intendere il grande Trama: La trama diquella questo romanzo estremamente e scarna. conclusione, Strutturata come un valore intreccio, sono dirlo. infatti Conclusione: Che scritta ultime pagine sisemplice possa chiamare bè, non si può diciessere certo Non legame che può nascere tranelle dueèindividui. Il vivere reciprocamente per l’altro. Un altro può quello delsi flashback che interrompono la particolare narrazione, ricordi di una vita precedente, dell’inizio della catastrofe. arriva infatti a un lieto fine o ad una catastrofe totale. La situazione generale rimane immutata, il grande rispetto dell’uomo. Il cannibalismo è la totale assenza di questo aspetto. Mangiare un altro essere umano può Aprendo il libro, catapultati nellee prime inil bambino un disastro una della quale non avvenimento è lasiamo triste morte dell’uomo, chepagine lascia a mondiale, continuare da catastrofe solo. Ma continuare, quindi un essere considerata la effetti. forma più antica arcaica della mancanza della fratellanza. conosciamo cause né L’autore descrive un’America a noi sconosciuta, in un futuro non troppo lontano, grigia, futuro per ora non diverso dalle vicende descritte nelle prime duecento pagine di romanzo. Rapporto fra luoghi di ambientazione e mondo In questo romanzo esiste un luogo di ambientazione polverosa, povera, senza sole e senza luna,esterno: senza popolo, senza amore enon senza colori. Incontriamo subito due che Messaggio un romanzo genere trovare il messaggio cheLa McCarthy voleva trasmettere è adi certo non siadell’autore: loun stesso esterno, se in qualche rara occasione. natura, grigia, cupa e non spoglia, è la individui: uomo mondo eInil suo bambino, del chenon tentano di sopravvivere una notte, come fannoormai da anni e come continuano semplice. Senza dubbio l’intero libro è incentrato su questo sproporzionato amore e sulla sua importanza, fare ogni notte. si sanno nomi, età,dolorosa luoghi. I verità, dolori pensieri dell’uomo piano piano ogni aiutano a rispolverare nuova casa deiNon protagonisti. È una l’uomo eericordi il bambino sono costretti notte ad accamparsi bisognerebbe cercarlo anche nella riscaldati nostra senza dover perdescritta, forza ricorrere fine del mondo, uno sconosciuto passato. La secco, catastrofe nonvita, viene minimamente non è alla infatti importante si sia “all’ombra” di qualche albero talvolta da un instabile fuoco. Una casa fredda, ostilecome eprobabilmente. pericolosa. Un altro punto fondamentale è costituito dalla descrizione minuziosa del doloro fisico e psichico che può portare la verificata, se per colpa dell’uomo o della perfida Madre Natura, l’importante è quello a cui ha portato: miseria e fame. Personaggi: Idell’uomo due grandi protagonisti dimorte; questo romanzo sono l’uomo eandare il bambino, se si vuole essere considerata Il figlio la è nato giusto all’inizio del anche disastro, e non si comprende che la madre, credendo di può non poter vedere il fame, disgrazia, il pericolo di qui bisogna più lontani di una traversata in nave per una protagonista, ole forse un’antagonista, non ha un nome, non e ha un passato mondo morire con persone amate, decide la di Strada.L’uomo lasciarlo prematuramente, e convinta dellaha suaun’età idea, lascia al loro vederlo anche oggi. incerto. L’unica di cui sidue è certi è il suosono incondizionato amoreimpegnati per suo nella figlio,ricerca all’inizio del suo viaggio, ha destino l’uomo L’autore ecosa il bambino.I protagonisti quotidianamente di cibo, coperte e non Scelte linguistiche: utilizza un lessico piuttosto ricercato, per inserirlo in brevissimi periodi, che a volta promesso che non lo avrebbe mai abbandonato, che non lo avrebbe lasciato nell’oscurità da solo, e infatti qualsiasi tipo di materiale da poter trasportare con il carrello che li accompagna sino alla fine della loro ‘avventura’, se possono neanche essere tali, semplici parole da principale, un Non siaccompagnati può dire mantiene la sua insieme. promessa fino al camminano momento in cuilaèloro costretto ad strada andare lui punto. stessol’unica, nell’oscurità, dache solo. Più voltele così si può dire, Di considerati giorno con robaseparate sulla darispecchi una regole grammaticali di punteggiatura, ma può essere considerato intrigante proprio per questo. Curiosi i dialoghi, nel corsocartina, della vicenda cerca di rendere tutto facile per spera il bambino, e più affronta per luididelle grandi vecchia per cercare di raggiungere il Sud,più dove l’uomo di trovare unavolte situazione migliore quella senza virgolette, senza punti interrogativi, risulta difficile capire chi è che parla. settentrionale, se non altrodal il mare non può portare bene, come è sempre stato. notte sono costretti che ad non paure e imprese. Spinto desiderio di che poter far vedere un giorno al figlio unDurante mondo lamigliore da questo allontanarsi dalla strada tale. e dopo aver nascosto il carrello, trovare un posto accettabile cercare di dormire, Cecilia può essere considerato Disposto a fare del male a chi minaccia l’incolumità del per figlio, si rivela in realtàGaeta una accompagnati abituali incubi, aver mangiato, non sempre, una definito scatolettasolo riscaldata sul fuoco, o una mela persona moltodagli umana, fragile e dopo disponibile. Il bambino, che viene con questo sostantivo, non ha marcia, oné anche la stessa La(intorno strada diagli notte diventare pericolosa in realtà anche giorno), del anch’egli un nome, né aria. un’età ottopotrebbe anni, forse), né un passato.(come La sua salvezza è ladi presenza incontrare cannibali, o assassini, o rapinatori armati non sarebbe l’aspettativa migliore. In questo romanzo si può padre, gli assicura cibo e riscaldamento, compagni e sicurezza. Il giovane è un personaggio curioso,dire dolce e che non ciNon sia ha maivissuto fine al peggio, simondo indagase l’animo umano, le reazioni violente che può èavere di fronte alla fame, il sensibile. in altro in quello colpito dalla catastrofe e non neanche in grado di sognare cannibalismo. Il tutto commentato da ‘I Buoni’, da coloro che, come viene ripetuto più volte, ‘portano il fuoco’, un niente di più lontano bambino e suo padre.di un mare blu. Ogni qual volta si incontra un personaggio positivo, vorrebbe portarlo con sé, per non lasciarlo alla dura realtà della morte, vorrebbe dividere il suo cibo con chi non ne ha, ed è convinto che da qualche parte i buoni lo stiano aspettando. Terrorizzato dalla sola idea di cannibalismo, il bambino è legato al padre in un modo che può legare solo un figlio ad un genitore, ancora una volta amore incondizionato. Torna alla home “HEAUTONTIMORUMENOS” TERENZIO Temi simbolici: Tema simbolico è proprio quello dell’inganno, delle beffe. Questa è una commedia interamente basata sul rapporto Contesto sociale: A sbagliatostorico tra genitori e figli. E’ palese un problema di non fiducia. Questa commedia è stata rappresentata per la prima volta nel 163 a.C A Tema della ricerca esistenziale e modi in cui è affrontato: Sistema di valori emergenti: A Credo che importanti in questa commedia si nasconda proprio l’amore una donna sia il modo in cui amarla. Uno dei più valori emergenti è sicuramente quello verso dell’amore. A Analisi Del A In C’è entrambi casi Titolo: un amore chedi non viene accettato e cheche deve essere nascostotutto dando vita ad una serie diinganni intrighi ed quindii soprattutto ricerca fiducia, ma, dal momento questa è assente, viene risolto attraverso Il titolo di porteranno questa commedia è reale, poiché il libro tratta proprio tutta una serie di intrighi e beffe che nascono inganni, alla verità. A che nonche sono la soluzione. dal discorso principale Cremete e Menedemo in cui di punirsi per aver negato figlio consigli. di Importante è anche il valoretradell’amicizia tra Menedemo e quest’ultimo Cremete chenarra si aiutano rispettivamente e si al danno liberamente donnaLa di fedeltà cui eradel innamorato. Il titoloClitifone, in grecoche infatti Altroamare valore è quello dellalafedeltà. servo Siro verso non “Heautontimorumenos” tradirebbe mai, lo assistesignifica durante tutta proprio “punitore di sé stesso”. la Conclusione: commedia. A Valore invece portante della commedia “humanitas terenziana”, non è semplicemente il sentimento di La conclusione per Menedemo, Antifilaèequello Clinia dell’ è a lieto fine, poiché Menedemo ritrovato il figlio ed è disposto a A cheha reciproco aiuto e solidarietà che unisce tutti gli uomini che si trovano a condividere le difficoltà della vita, ma significa Vicenda nelle sue linee sposa essenziali: A servirlo in tutti i modi e Clinia la donna dei suoi sogni. essere consapevoli che rimprovera le esperienze umane sono varie. perchè passa tutto il tempo al lavoro nonostante sia A Il vecchio Cremete il suo vicino Clitifone invece, ha scelto il patrimonio del padreMenedemo in luogo dell’amore di Bacchide e sarà costretto a sposare la sua ancora giovane. Menedemo spiega che la ragione di tutto ciò è per punirsi di ciò che ha fatto al figlio Clinia, che vicina di casa che lui piace affatto. eAntifila, Rapporto fra luogo di non ambientazione mondola esterno: A innamoratosi di auna donna di Corinto, quale si è trasferita ad Atene con la madre, si comportava Per quanto riguarda i luoghi, la commedia si svolge soprattutto nel campo di Menedemo o a casa di Cremete, dove come se fosse stata una vera moglie e ciò lo aveva scandalizzato. A avvengono maggior parte degli inganni e l’arrivo duedidonne. A Padre la e dell’autore: figlio avevano litigato e Clinia avevadelle deciso lasciare la città ed era partito per tre mesi. Messaggio Tornato a casa, Cremete viene a sapere èdal figlio Clitifonenon cheservono, Clinia èperché tornatoanche in città per incontrare Antifila, Il messaggio che l’autore vuole trasmetterci che gli inganni con essi tutto si risolve temendo di non esser più amato da quest’ultima. A Personaggi: come dall’inizio. Serve fedeltà, fiducia eelealtà avere qualcosa si ama e e si Clinia. desidera. Siro,doveva servo risolversi di Cremete annuncia l’arrivo di Bacchide Antifila, le donne amateche da Clitifone IlATiene servo molto Cremete: Uomo molto legato ai soldi, al patrimonio familiare e aiper propri discendenti maschi. vuole portare donne in casa, Clitifone lo ferma temendo il giudizio del padre, poiché Bacchide all’amicizia e credelenel suo servo Siroma che si rivelerà poi molto più fedele al padrone giovane, Clitifone, cheè auna Cremete cortigiana. Siro allora propone che Antifila, fingerà di essere l’amata di Clitifone, mentre invece Bacchide, verrà stesso. A Scelte inguistiche: presentata a Cremete come la donna di Clinia. A Un linguaggio elegante e raffinato, scelto perfettamente per una commedia che trae il suo soggetto dall’opera di QuandoUomo le duemolto donne arrivano,SiSostrata, moglie di Cremete, riconosce per l’anello che Antifila al dito. Ama Lo suo Menedemo: sensibile. vuole punire a vita molto severamente lo sbaglio che haporta commesso. Menandro, il grande commediografo di figlia etàa ellenistica. stesso lei infilato al ditoègreco di una che affidato una vecchia figlio ed ora che che ha aveva capito il suo errore disposto far di aveva tutto pur di farloadtornare a casa.di Corinto, perché il marito A voleva femmine. La donna capisce piani che in Antifila sua figlia e racconta al marito. Siro:non Servo poco discendenti fedele e molto astuto. Riesce a elaborare breve ètempo per aiutare l’unica tutto persona a cui rimane Menedemo frattempo a conoscenza figlia ritrovata davvero fedele nel durante tutta èlavenuto commedia, Clitifone.della verità e sa che il figlio è innamorato dellaCarlotta Costantini A del vicino e la vuole sposare. Così Menedemo racconta tutto a Cremete il quale si dispera del fatto che la spendacciona e capricciosa Bacchide è insirealtà l’amante delspesso proprioamoreggiare figlio. Clitifone: Figlio di Cremete, poco astuto poiché fa scoprire molto con quella che doveva <essere Cremete teme che, il figlio porterà in famiglia una cortigiana, finirà col consumare tutto il patrimonio per l’amante dell’amico nel se piano. A soddisfare i capricci donna. accordo lasciare tutto il patrimonio in eredità Uomo disposto a lasciaredella la donna cheInama pur dicon nonMenedemo rinunciare afinge tuttodiil voler suo patrimonio. A alla figlia. Clitifone, consigliato dal servo Siro, si rivolge alla madre Sostrata credendo che il padre non vuole lasciargli il patrimonio poiché in realtà non è suo figlio. Infine padre e figlio si confrontano. Cremete promette di tornare sui suoi passi riguardo il patrimonio di famiglia a patto che Clitifone lasci Bacchide e si sposi con una donna per bene. Il figlio così accetta di sposare una ragazza del vicinato. A Torna alla home “ODISSEA” GIOVANNI NARDONI La famosa Odissea di Giovanni Nardoni, rappresentata con successo per anni al Teatro dei Satiri, si ripropone in veste nuova al Teatro delle Muse. Nardoni non può fare più affidamento sui suoi storici pupilli e deve rimpiazzare la vecchia guardia con nuovi attori, scelta azzardata e riuscita solo in parte. Rispetto ai vari Ulisse che Nardoni aveva sperimentato negli anni il nuovo Odisseo, possente, barbuto e con voce baritonale, idealizza in modo al quanto realistico il ruolo che egli aveva di comandante e di assennato stratega. Purtroppo per Nardoni il discorso non vale per i tre compagni di Ulisse: uno sembra distaccato dalla scena al punto da sbagliare battuta, in modo che l’intera scena in cui i tre aprono l’anfora contenente i venti perda significato, un altro recita in modo pessimo e la sua voce, a tratti, sembra infrangersi contro l’imponente barriera della prima fila; tra i tre si salva solamente, volendo essere buoni e comprensivi (sarebbe infatti un compito arduo per qualunque attore recitare in mezzo a due non attori come quelli) il braccio destro di Ulisse, il personaggio con cui il protagonista sembra avere maggiore sintonia. Telemaco è interpretato da un ottimo ex-alunno del Giulio Cesare, un biondino acclamato dal pubblico femminile, bravo nell’immedesimazione di carattere psicologico del suo personaggio (da notare, infatti, con quale capacità interpretativa è riuscito a trasmettere il dramma interiore di un ragazzo che non ha conosciuto il padre e che lo vorrebbe finalmente al suo fianco in quella Itaca dilaniata dai Proci). Nardoni, inoltre, riafferma la sua musa, Paola Scotto di Tella, nel ruolo di Penelope e ottiene da lei la solita, egregia, interpretazione. Come ormai di norma il regista si immedesima nel ruolo di attore, interpretando Eufemio, questo cantore cieco che tanto ricorda Omero, personaggio dal nome parlante (probabile traduzione sarebbe “colui che dice bene”), un portatore di buone notizie; è lui che fa da voce fuori campo, è lui che entra in scena dialogando con Telemaco e Penelope, è lui che annuncia il ritorno di Ulisse. Oltre alle innovazioni in campo interpretativo e l’aggiunta di nuovi attori, Nardoni ripropone la formula ormai collaudata con scenografia e costumi da “teatro di strada”.Volendo muovere qualche critica riguardo proprio alla scenografia si potrebbe dire che un Polifemo rappresentato da un solo occhio mal dipinto su una tendaccia verde svilisce la scena e la ridicolizza banalmente.Le musiche sono quanto mai appropriate e si intravede lo stile classicheggiante del Nardoni formato da studi, appunto, classici. Dopo successi teatrali indiscussi come l’ “Iliade” e i “Promessi Sposi”, e brevi parentesi sul piccolo e grande schermo, uno dei migliori registi in campo teatrale di opere classiche, ripropone, con scelte rivedibili in fatto di interpreti, in una straordinaria matinèe, uno dei suoi cavalli di battaglia, la sua solita, eccellente, Odissea. Andrea Lambertucci Torna alla home “ARBITRATO” MENANDRO Ed è forse per questa trama poco divertente e questa assenza di comicità che gli attori, e ancor più il regista hanno trovato opportuno, per alleviare i turbati animi degli spettatori, forzare qualche battuta, aggiungere qua e là accenti regionali attuali, volgarità e sproloqui fantasiosi, mimiche movenze ridicole. Ma se con queste forzature sulla comicità la compagnia pensava di rendere la pillola di una sceneggiatura comica lontana dal nostro modo di fare commedia e di fare teatro meno amara al Volendo scegliere degli aggettivi per descrivere l’”Arbitrato” di Menandro in scena al Teatro Greco di povero viene da chiedersi perchédalla dargli il colpo diteatrale grazia “Teatro con delle musiche eeddiretto effettida Roma dalspettatore, 5 al 15 novembre 2009 e interpretato compagnia Politecnico” Mario Prosperi, non si dovrebbero cercare vocaboli elevati o altisonanti, basterebbero anche i tre sonori del genere: “Oh mio Dio, perché mi hai abbandonato?” semplici “ambizioso” e “pretenzioso”. Costumi“forzato”, e maschere volutamente antichicizzati e per questo molto interessanti per richiamare lo Perché forzato? Innanzitutto va detto che Menandro nelle sue opere la vis comica plautina e quindi, splendore rappresentazioni a cozzare questi attualismo inutili arrivati alla delle mezzora dall’inizio dello classiche spettacolovanno lo spettatore può contro facilmente dubitare sul fatto chee gratuiti. sia una commedia. l’arbitrato E l’ambiziosità la pretenziosità di questa rappresentazione sono riassunti nelleextraconiugale parole del regista Infatti la trama di equesta commedia dalla comicità sottile parla di un parto considerato che poi esserefortemente tale tramitequesta una lunga di colpi die scene sulla carta, chenon dicedidirivelerà avere voluto scenasequenza classicheggiante di aversbalorditivi voluto azzardare assolutamente in comiche-stilistiche. aria nella rappresentazione. innovazioni e campati forzature Panfile partorisce, infatti, in assenza del marito un figlio che era stato concepito nel corso di una violenza E la scenografia? Due casette tipo quelle di un kinderhouse, quattro scalini in croce sullo sfondo, subita durante le Tauropolie. mai visto nulla diintroduzione più scarno. ci troviamo proiettati a quando il bambino viene conteso, insieme ai suoi Dopo una piccola Forzatofranella comicità ambizioso pretenzioso per averburberi volutoemischiare nuovo einclassico in gioielli, due sua signori di campagna che e nella scena divengono bifolchi, parlando dialetto ed èun Smicrine che districa la matassa a favore del carbonaro, con tanto di lamentela da parte del capraio mix borioso e inconcludente. Davo. Da qui il titolo di arbitrato. Ed è bello notare come quella dell’arbitrato sia Tante ombre, poche lampadine che tra l’altro vanno ad intermittenza, uno spettacolo insufficiente, L’unica scena convincente dell’intero spettacolo anche perché quella più importante della commedia: inadatto e assolutamente noioso: euro andati bella, infatti, la scelta di mettere i duedieci contendenti ai lati in e ilfumo. giudice, Smicrine, in mezzo. Onesimo,però, scopre tramite un anello con cui il piccolo era stato abbandonato e che era stato affidato a Silisco, che quello è un gioiello del padrone Carisio e organizza, con Abrotono, un raggiro ai suoi Andrea Lambertucci danni; da qui nascono una serie di equivoci e rivelazioni che, vedendo la scena, non sono poi così clamorosi quanto ci si aspetterebbe conoscendo la sceneggiatura menandrea. Questa trama con una comicità così lontana dalla nostra assume, grazie anche a questa sciagurata reinterpretazione, più le connotazioni di un dramma che quelle di una commedia. Torna alla home “INVICTUS” CLINT EASTWOOD Da notare sicuramente l’incredibile interpretazione del premio oscar Morgan Freeman che risulta perfetto nel ruolo del Dalla notte che mi avvolge, presidente; bravissimo anche il giovane Matt Damon che recita la parte del capitano della squadra. Un’ottima sceneggiatura sullo schermo da uno straordinario Clint Eastwood che, con questa nuova ed emozionante pellicola, Nera comeportata la fossa dell’inferno, si dimostra essere veramente uno dei registi più eminenti della scena cinematografica internazionale, smentendo il Rendo grazie a qualunque Dio definito ci sia “capace solo ad interpretare film western”. Molto buoni la fotografia, gli effetti maestro Sergio Leone che lo aveva Il nuovo film del grande regista Clint Eastwood che rivive la storia di Nelson Mandela( interpretato da un immenso Morgan sonori colonna sonora. Analizzando la scelta del titolo, “Invictus”, potrebbe essere tradotto erroneamente come Perelalamia invincibile. Freeman ) nelanima periodo della sua presidenza. Mandela, neo-eletto leader del Sud-Africa, deve affrontare diverse “Invincibile”, come tra l’altro è stato fatto, ma non è questa la giusta traslitterazione, infatti significa “non vinto, o non problematiche, la principale tra queste è sicuramente la divisione tra bianchi e neri, che caratterizza la storia del SudLa morsa feroce eventi domato”, questa è la degli corretta traduzione. A “non essere vinto” è l’animo di Mandela che dopo essere stato in prigione ed Africana dei primi anni di governo di Mandela, nei quali si è quasi giunti alla guerra civile. Come può il presidente risolvere aver dovuto affrontare l’astio dei bianchi continua a trovare la forza di guidare il suo paese. a m’ha tratto o grido. unaNon questione tantosmorfia delicata? La risposta è attraverso lo sport, il rugby precisamente. Egli sfrutta la squadra degli Springboks: i verde oro, portatori dei colori e dei simboli dell’Apartheid e dell’oppressione degli Afrikaner, odiati dalla Fabio Napolitano Sferzata a sangue dalla sorte, popolazione nera, che vorrebbe loro rimossi dalla scena sportiva nazionale, salvati invece dalla lungimiranza politica del Andrea Lambertucci presidente, vedelainmia lorotesta. un punto di svolta per la riconciliazione tra bianchi e neri, assumono il ruolo di guida e con Non s’è che piegata carisma, spinti finalmente dall’intera popolazione Sud-Africana, perseguono risultati insperati. Mandela, scongiurando Di là questo luogo ira e dinazionale, lacrime capisce che non può cercare di cambiare il suo paese, talmente pieno d’ quindi la da scomparsa della di squadra odio,paura e scetticismo, solamente con la politica, ma vuole sfruttare gli Springboks e il rugby, sport nazionale. Chiama Si staglia solo l’orrore della fine. quindi a colloquio Francois Pienaar ( interpretato da Matt Damon )e, stupendolo con le sue doti umane, lo sprona a guidare sua squadra Il capitano degli Springboks mostra un significativo cambiamento di mentalità Ma inlafaccia agli anni alla che vittoria. minacciano, divenendo il capitano, insieme a Mandela, dell’intera nazione( da ricordare la significativa frase :”Ora siamo molto più di e sarò sempre unaSono squadra”). Convinti imperturbato. dal presidente a sfruttare l’immagine dell’unico giocatore nero, Chester, e impegnati costantemente campo angusta e fuori dagli impegni Non importainquanto sia la porta,sportivi e sociali, si presentano alla partita iniziale della coppa del mondo, contro i “canguri australiani” pieni di adrenalina, godendo del sostegno di milioni e milioni di tifosi. Battuta in una storica Quanto impietosa la sentenza. impresa l’Australia, sembra spianata la strada per la finale. Battuti nei quarti le Isole Samoa, superata la Francia in un’estenuante battaglia sotto il diluvio di Città del Capo, si apprestano ad affrontare in finale gli “All Blacks” neozelandesi, Sono il padrone del mio destino. assoluti favoriti e protagonisti di primo piano della competizione. La partita, seguita da oltre un miliardo di persone in tutto il mondo, restadella in bilico all’ultimo. Non una meta a decidere il punteggio. I nove punti del numero 10 neozelandese, Il capitano miafino anima. pareggiati dai nove punti del mediano di apertura sud-africano, portano il match ai supplementari. La Nuova Zelanda si riporta nuovamente in vantaggio, ma gli Springboks con l’ultimo stoico sforzo, dapprima pareggiano e in seguito portano il punteggio sul definitivo 15-12. Finita la partita, mentre nella nazione impazzano i festeggiamenti, la scena si chiude con un Mandela commosso perché vede realizzato il suo sogno: una nazione unita, un popolo unito, che ha fame grandezza. Tornadialla home TRUCULENTUS Il “Truculentus” è una delle ultime commedie scritte da Plauto. Cicerone inoltre afferma che era una delle commedie di cui l’autore si gloriava. Cosa strana, essendo diversa per certi versi dalle altre commedie plautine: infatti l’opera si concentra di più nel descrivere la psiche dei vari personaggi e, pur essendo molto brillante e divertente, non possiede la “vis comica” diretta e talvolta più greve che caratterizza le restanti opere di Plauto. Il “Truculentus” d’altra parte ha in comune con le altre commedie diversi personaggi tipici e ricorrenti come il servo, la prostituta, il soldato, l’innamorato, ecc. Il titolo della commedia si riferisce infatti proprio al nome di un servo, Truculento, che significa “rozzo”, “violento”, che di fatto però avrà solo un ruolo marginale nella trama. La storia, ambientata ad Atene (infatti era d’uso tra i commediografi romani ambientare le commedie in altri paesi, e specialmente in Grecia) tratta di tre giovani, Capotremendo, Soldatillustre e Guercio, tutti e tre innamorati della stessa donna, una prostituta di nome Fronesio. Ciò darà ovviamente luogo alla classica commedia degli equivoci, in cui avranno un ruolo fondamentale i servi, tra cui soprattutto l’ancella di Fronesio, Uvapassa. Rispetto alla trama classica, la rappresentazione a cui abbiamo assistito al Teatro Arcobaleno del regista Vincenzo Zingaro presenta notevoli stravolgimenti; come ad esempio il fatto che la vicenda è trasposta in chiave moderna, nell’Italia degli anni ’30 del ‘900, in età mussoliniana. Inoltre mutano i nomi dei personaggi come ad esempio quello di Capotremendo, trasformato in Capatosta, o quello di Soldatillustre, reso come Generale. Le diverse figure della commedia utilizzano vari dialetti italiani, e tutta la ambientazione è spostata da Atene ad un paesino siciliano. Tutti questi cambiamenti nella resa della commedia sono in gran parte positivi, in quanto riescono a coinvolgere di più il pubblico e ad arricchire lo spettacolo di “vis comica”. In sostanza quest’ opera, pur differendo in molti punti dal tradizionale schema plautino, non per questo è da ritenersi inferiore o meno coinvolgente rispetto alle oltre, ed è altrettanto capace di far ridere e sorridere il pubblico. Francesco Felle Torna alla home SIDDHARTA Titolo. Temi simbolici: Rappresenta soltanto il nome delstesso, protagonista, indirizzando subito il lettore Crescita interiore, ricerca di se di un equilibrio interno e della felicità.al possibile personaggio principale. Sistema di valori emergenti. Crescita interiore, ricerca della felicità, amore per la conoscenza, Vicenda nelle sue linee essenziali. a Nell’India di undell’autore: tempo sconosciuto crebbe Siddharta, figlio di un ricco Brahmino. Sin da piccolo aveva seguito tutti Messaggio gli insegnamenti del padre. Eratrovare sempre suo fedele amicose Govinda, vissuto sempre nella L’autore suggerisce che, per la accompagnato felicità, ognuno dal deve prima conosce stesso. In seguito afferma chesua Categorie spaziali. ombra. Siddharta piaceva alle d’animo ragazze, ammirato dalla gente suoi però nonvagare si sentiva che hanno ritrovano a seguire dottrine, quando, invece, dovrebbero per felice Lacoloro vicenda si non sviluppa in forza India, colma disiera boschi e fiumi cristallini. Vie èdai un nettogenitori, contrasto traegli il verde e la natura, di se stesso. Per questo,esperienza, un decise disiandare vivere con i Samana,solo nel sul bosco, apprendere i loro intraprendere qualche solo così raggiunge la felicità. luogo di pace e di silenzio, e lagiorno città, luogo caotico in cuiaSiddharta si concentra lucroper e sui beni materiali. insegnamenti e rimaseinoltre, con loro insieme a Govinda per tre anni. Non bisognerebbe, perdere di vista la propria mèta ma bisognerebbe ascoltare anche il proprio istinto. Poi però, venuto a sapere che in città era arrivato il Buddha, Gotama, l’illuminato, decise di ascoltare questa Personaggi. nuova dottrina. Così mentre Govindaèdivenne discepoloprofondo del Buddha, Siddharta convinse che l’unica dottrina da Siddharta: protagonista del romanzo un personaggio e meditativo chesicerca la felicità interiore. Cresce Scelte linguistiche. seguire fosse di non e si forma conquella ilè passare delseguirla tempo. nessuna. Ha un carattere e sa quello che vuole riuscendo, infine, ad ottenerlo Il linguaggio scorrevole, consono a lettori giovani.deciso Mai noioso, mai ripetitivo. Cominciò a riflettere e giunse in città dove incontrò la bella cortigiana Kamala. Con lei trascorse molti anni. La sempre. paragonò amico ai cosidetti – bambino, capaci veramente amare ma con molti problemi. Una volta arricchitosi, Govinda: fedeleuomini di Siddharta, sembra dover la propriadivita all’ombra dell’amico. Successivamente prende la avendo imparato l’ arte della mercanzia da unnon ricco mercante,dall’amico. si accorse di aver perso la sua parte spirituale e decisione di seguire il Buddha, Gotama, scelta apprezzata così abbandonò Vasuveda: è unotutto. dei maestri di Siddharta. E’ un uomo semplice che lo aiuta e lo istruisce sulla forza del fiume. Quella sera feceleiunmaestra sogno: di immaginò sepoiché stessogli mentre si lanciava in un fiume. Si destò trovò un monaco, che si Kamala: anche Siddharta insegna l’arte dell’amore. Come dice ileprotagonista: “Lei non rivelò poiché essere altrimenti il suo amico lo fare riconobbe subito. ama, nonGovinda. avrebbe Non potuto dell’amore un’arte”. Alessio Gregori due amiciKamaswami: si sono rincontrati dopomaestro tanto tempo. La scena è molto toccante. Siddharta così riconosce l’amico IlI mercante ennesimo del ragazzo. Gli insegna l’rte della mercanzia, a trattare il denaro e ae con questo incontro termina il racconto. non cedere nuovo ai creditori. Contesto storico – sociale. A La vicenda è senza tempo. Non sono date informazioni temporali. Tuttavia la presenza del Buddha può far risalire al sec. VI a.C.. La vicenda si svolge in India. Torna alla home “L’AMORE E’ UN DIO” EVA CANTARELLA “L’amore è un dio” di Eva Cantarella è un saggio il cui scopo primario è quello di far comprendere al lettore, riportando talvolta versi di Saffo e di altri autori della Grecia antica, che cos’era l’amore per i Greci, cercando di far cogliere tutti i differenti volti di esso. “Anche l’amore è una cosa che vive nella storia”, afferma l’autrice, “Come si parla dei Greci, si dice sempre che noi dobbiamo a loro la nostra democrazia, la scienza del teatro, etc. Tutto nasce da loro, e noi siamo come la loro continuazione. C’è come un “filo” che arriva dalla Grecia verso Roma, fino a noi. Ma ci sono diverse fratture nella storia,delle diversità. Queste fratture ci sono anche nell’amore.” Grazie a questo romanzo, infatti, la Cantarella mette in evidenza come anche i Greci siano, da questo punto di vista,diversi da noi,e di come loro stessi vivessero e concepissero l’amore in un modo completamente differente dai Romani. Per esprimere questo concetto, i Greci avevano due parole: una era filia (amicizia) e l’altra era eros (amore). La prima era,fondamentalmente,l’amore coniugale, senso di rispetto,obbedienza,naturalmente da parte della moglie, e potere assoluto da parte, invece, del marito. E poi vi era l’eros, questo altro aspetto dell’amore, che era fondamentalmente desiderio sessuale,passione … che si vedeva al di fuori del matrimonio. La cosa interessante dei Greci è quindi questa: essi erano pagani anche in questo, quindi completamente diversi dai Romani che erano, invece, cristiani. Essi erano,pertanto, questa meravigliosa concezione dell’amore come libertà, anche se, come tende a sottolineare la scrittrice, anche loro avevano delle regole. Ho trovato questo libro di profondo interesse, poiché riesce a esporre, con un linguaggio chiaro, scorrevole, e con un gusto uso di vocaboli, il modo in cui l’amore era inteso dalla civiltà ellenica. L’introduzione, inoltre, di poesie di famosi verseggiatori all’interno della narrazione, tiene viva la curiosità del lettore, invogliandolo a continuare a leggere. Un romanzo, a parer mio, chiaro ed interessante. Marianna Brugnoli Torna alla home “LETTERE DI ABELARDO ED ELOISA” PIETRO ABELARDO Due anni più tardi fonda a Troyes un piccolo oratorio dove inizierà nuovamente a insegnare. Tormentato ormai dal continuo timore di nuovi concili e tribunali che lo condannassero, decide di andarsene e diventa, così, abate della corrotta comunità dei monaci di Saint – Gildas. L’abate di S. Dionigi si impadronisce del monastero di Argenteuil e scaccia la comunità di monache, della quale Eloisa era priora. Abelardo dona loro il Paracleto e Eloisa Il librobadessa, Lettere di Abelardo ed Eloisa consisteain raccolta parziale lettere ne diventa Abelardo torna ad insegnare S.una Genevieve. Nel 1141delle il sinodo di Sens che iledue dopo la separazione, si scrissero per tenersi in per contatto e candanna sueinnamorati, opere come eretiche. Abelardo s’incammina verso Roma appellarsi al nelle quali, oltre a scambiarsi parole d’amore, parlano di filosofia e si scambiano papa, pareri ma, ormai vecchioMa e malato, deve fermarsi a Cluny, con affetto da Pietrodel il sul mondo. chi è Abelardo? Abelardo è unaaccolto delle figure più importanti Venerabile, uno dei grandi e colti abatima delanche sec. XII. anno piùinnovatrici tardi, nel 1142, Medioevo, nonpiù solo come filosofo, per Un le sue idee e per Abelardo la sua ed ambiziosa. Pietro Abelardo nasceanel 1709 a Palais. muorepersonalità a Chalon –audace sur – Saòne. Il suo corpo viene trasportato Paracleto, così come egli dal1164 padre agli studi letterali, in breve tempolenasce l’amore per la aveva Avvicinato chiesto. Nel Eloisa muore al Paracleto. Tramite lettereindiluiquesto libro filosofia. Si trasferisce a Parigi come allievo del che, maestro Guglielmocreavano di Champeaux riusciamo a cogliere i sentimenti dei due protagonisti, a quell’epoca addirittura ed in seguito diventa insegnante aprendo due scuole di dialettica: prima a Melun e scandalo; notiamo differente i due: quello di Eloisa, è infinito quello poi aperò Corbeil. Dueun anni più tardiamore si recatra a Parigi dove apre la suache terza scuola.ePer un po’ invece, tempo silimitato, stabilisce Laon per ascoltare lezioni del maestro Anselmo che Il di Abelardo, cheascompare quasi del le tutto diventando un amore fraterno. più apprezzato per i suoilastudi sacri. le lezioni del maestro non libro èera benil organizzato nonostante quantità di Ma argomenti d trattare: infatti come aperture entusiasmano Abelardo, che lo ritiene “abile con le parole, ma incapace ditipo di del romanzo vi è un’ introduzione che chiarisce ciò che si andrà a trattare, ma il analizzare i significati; dice infatti: “Il suo albero sembrava molto ricco di foglie a scrittura risulta arcaico essendo traduzione del tutto letterale latino. coloro che lo vedevano dauna lontano, ma, sequasi ci si avvicinava e lo si dall’originale osservava con scopriva che era privo è di la frutti”. Per compagni e lo stesso Tra le cura, varie si lettere, la più importante prima: è questo intitolatai suoi Historia Calamitatum Mearum. maestro in provano invidia e ostilità nei suoi confronti costringendolo ad andarsene. A Essa consiste una sorte di autobiografia, destinata ad un amico per consolarlo. Parigi ottiene la cattedra di teologia e dialettica a Notre Dame. E’ in questi anni che Abelardo incontra Eloisa, affidatagli dallo zio Fulberto per istruirla. La loro storia d’amore, dalla quale nascerà un figlio, Astrolabio, si trasforma presto in tragedia. Abelardo viene evirato dai sicari inviati dallo zio diClara Eloisa. I due sono costretti a Ballerani & Flamina Spunticchia separarsi: Eloisa si ritira nel monastero di Argenteuil, Abelardo in quello di S. Dionigi, dove si rende odioso ai suoi confratelli per i numerosi rimproveri e si ritira in un eremo dove riprende a insegnare teologia e fisica. Scrive un trattato sull’unità e la Trinità divina condannato nel Concilio di Soisson nel 1121. Torna alla home “ARBITRATO” MENANDRO Tornando Le scene alla dellatrama commedia le vicende si aprono, continuano a differenza con ladel presenza testo orignale, quasi costante con un del saggio monologo della di Onesimo, situazione, schiavo ossia del il padre protagonista, di Panfile, Carisio; Smicrine. il servo racconta Egli è giudice le dell’arbitrato vicende cheprincipale, hanno portato uno deiil tanti, suo della padrone rappresentazione: a lasciare launsua pastore casa,e un carbonaio abbandonando dibattono la moglie su chiamata avesse Panfile. dovuto Questo tenerechiarimento dei gioielliintroduce trovati con lo un neonato spettatore dalnella pastore, vicenda quando togliendo il bambino forse la era curiosità statonello poi dato scoprire al carbonaio le vicendee la moglie; passo per il giudice passo. prende Onesimo la chiarisce sua decisione, che il suo e dasignore, questo dopo momento aver nascono scoperto una serie che la di moglie, fraintendimenti già incinta ed equivoci al momento che animano del matrimonio, la tramaaveva di questa partorito commedia e che abbandonato potrebbe risultare un bambino non troppo di un creativa. altro uomo A rovinare in sua forse assenza, la buona decide messa di in scena andarsene, dell’opera rifugiandosi contribuiscono dal vicino i movimenti e amicoche Cherestrato risultano quasi e dalla caricaturali sua eteradella maggior Abrotono, parte condeilapersonaggi, quale cerca deiinvano dialoghidiestremamente trovare conforto. pesanti Dalle e deiprime concetti ripetuti comparse forsedi troppe Carisiovolte. lo siLe osserva maschere, in create perennesu stato uno stampo di ebbrezza, autentico dell’antica rappresentato Grecia, con risultano una maschera piuttosto cheadeguate ricorda un ai adolescente; personaggi, ele anche maschere, se sono certamente per l’appunto, un sono elemento un elemento al quale non fondamentale siamo abituati, che richiama che comporta lo spettatore la staticità espressiva alla realtà greca dei personaggi, per la qualenon sonoviene state assolutamente concepite queste difficile commedie, apprezzarle. siamo La scena nel III conclusiva, sec a.C. e l’idea ossia di unPolis lieto èfine giàquasi abbandonata, eccessivamente oramai perfetto l’uomo èriporta suddito il vino nelle e nelle scene, commedie questadivolta Menandro in unalasituazione politica non idilliaca, entra più; nonlapiù rappresentazione come un qualcosa nel viene quale accompagnata affogarsi a causa da un del sottile dolore. sfondo In conclusione, comico, che in uno realtà spettacolo non colpisce senz'altro adatto così tanto per amanti lo spettatore della commedia moderno.greca Altroma elemento meno coinvolgente tipicamente per greco spettatori e desiderosi realistico èdilaleggerezza presenza ed del ironia. coro, che entra ogni qual volta un atto volge al termine, elemento che può essere apprezzato o meno, comunque Elena Bellocchio estremamente verosimile. A Torna alla home Commento della poesia : Il sonetto Dantesco è l’esempio più evidente dell’amore del poeta nei confronti di Beatrice, essere angelico, creatura del cielo, che appare Tanto gentil e tanto onesta pare come una visione agli occhi di Dante. Il poeta intende celebrare gli aspetti che lo la donna mia quand'ella altrui saluta, colpiscono nell’incontro con la donna amata. A ch'ogne lingua deven tremando muta, Ogni strofa è composta in questo modo: Prima il poeta elenca un aspetto del e li occhi di noBeatrice l'ardiscon guardare. carattere perdipoi indicare l’effetto che provoca in lui e in tutti coloro che si imbattono nel suo sguardo. Ad esempio è talmente tanto nobile e onesta che Biografia : laudare, Dante Alighieri nacque il 29 maggio 1265 a Firenze da Ella silingua va, dell’autore sentendosi ogni si ammutolisce per il tremore, è secondo talmente la adornata di una cortese una famiglia della piccola nobiltà. Nel 1274, Vita Nuova, vide per benignamente d'umilta' vestuta; benevolenza che pare venuta dal cielo in terra per offrire una dimostrazione della la prima volta Beatrice della quale si innamorò subito e perdutamente. Il e par che sia cosa venuta potenza diAlighieri Dio,una appare dotata di tanta bellezza a chi la eosserva che,delle attraverso giovane seguì gli insegnamenti filosofici teologici scuolegli francescana e domenicana. In che questo periodo amicizie iniziò una da cielo terra a miracol mostrare. occhi, dàinuna dolcezza al cuore, nessuno puòstrinse comprendere se enon la prova. corrispondenza consonetto i giovani facevano chiamare Un altro aspetto del consistepoeti nella che scelta sidi alcune parole, oggi di «stilnovisti».Inizia a comporre molte opere letterarie come “la Vita nuova” e significatosi'comune maa che nelle scelte linguistiche dello “stil novo”un significato Mostrasi piacente chi la mira, il “Convivio”. Partecipando alla vita politica si schiera dalla parte dei Guelfi preciso. Ad il termine vuol dire in apparenza” bensì “si che da' per licontrasto occhi una dolcezza al core, Bianchi in esempio con i “pare”non Guelfi Neri, dopo“sembra la vittoria di quest’ultimi, manifesta connon evidenza”e termine “gentile” non significa “cortese, di buona avvenuta nel 1300, fu costretto lasciare Firenze e a rifugiarsi a Verona, in che 'ntender la puo' chiil no laaprova; Lunigianama e a “nobile”.Il Ravenna. In esiliofasi uso dedicò fu proprio in maniera” poeta in alla tre scrittura, occasionie infatti dell’ enjambement: periodo che prese forma la sua opera“Sipiùmova…uno celebre, “La Divina “appare…la donna mia”, “Ella…d’umiltà vestuta”, spirito”, che equesto par che de la sua labbia si mova Commedia”l’opera che lo fece conoscere come il “padre della letteratura intendono rallentare e inserire elementi di graziosità nel testo. uno spirito soave pienind'amore, italiana”.Dante morì esilio a Ravenna nel 1321. A Trattasi quindi di un sonetto a tema amoroso con due quartine con endecasillabi a che va dicendo a l'anima: Sospira. rima incatenata e con due terzine finali con lo schema di rime “ABC CBA”. “TANTO GENTILE E TANTO ONESTA PARE” DANTE ALIGHIERI (Dante Alighieri da Vita Nova) Leonardo Gerli Torna alla home “AMORE TU SEI ALTO” EMILY DICKINSON Questa poesia è un inno all' amore, non un amore fra due persone, ma il significato e alto, l' esperienza di questo sentimento. La Dickinson ce lo Amore, tu sei presenta come un qualcosa quasi del tutto impossibile, paragonandolo ad e non posso scalarti, una Chimborazo, ad un difficile guado, anche se ,nella ma sescalata fossimo del in due, BIOGRAFIA: 10 strofe, dicembre del 1830 adesserci Amherst, stato del seconda parte dellenasce primeildue sembra possa un nello barlume chissà mai, seEmily allenandoci Massachussets. Figlia secondogenita Edward Dickinson, uno stimato avvocato di di speranza quando sono in due adicimentarsi nell' impresa di arrivare sul Chimborazo Washington destinato a diventare deputato al Congresso, e di Emily Norcross, una “ducali”dalla all'amore. Nell' ultima strofa però dà un senso quasi spirituale e ducali, non potremmo alla finefragile. raggiungerti? donna personalità molto Amore seiall' profondo, religioso amore scrivendo che senza aver provato l'amore ed non puoi La poetessa statunitense è una ragazza di carattere contraddittorio indipendente, ma anche timida e molto sensibile, minuta e fragile. Dai dieci fino ai diciassette anni e non so alla traversarti, arrivare Beatitudine e quindi all' Eternità. frequenta la Amherst Academy, studia poi alle scuole superiori anche se, solo dopo ma se fossimo due Emily usa un linguaggio semplice con termini comprensibili, pur avendo un anno, viene ritirata dal padre. All' età di soli venticinque anni, dopo aver fatto solo invece d’uno, un lessico moltoa ricco. Ogni fatta con qualche viaggio Boston, daiscelta parentilinguistica materni, aviene Filadelfia ed ascrupolosità, Washington, Emily la barca e il rematore, una suprema estate, decide isolarsi dal resto del inusuali mondo o ritirandosi nella sua stanza, dedicandosi come l' diuso di termini originali, addirittura inventati dalla stessa unicamente alla famiglia ed alla poesia, chissà se non potremmo toccare il sole?quasi in segreto. poetessa. Sebbene tema principale delle sue poesie fosse l' amore, Emily non ebbe molte Amore, seiil velato relazioni due dei suoi amori più importanti furono “platonici” e forse solo uno fu e ben pochi ti scorgono corrisposto, quello del 1878 verso il giudice Lord, un vedovoStefano anzianoChieli amico del Sorridono, si alterano padre, l' altro uomo amato vanamente era il reverendo Charles Wadsworth, un e balbettano muoiono.e con figli. Così la sua stanza diventò il simbolo della sua pastore, peròe sposato “diversità”, aumentando anno dopo Sarebbe assurda la felicità senza di teanno il suo isolamento nella totale reclusione, aggravata dai vari lutti familiari, perde infatti il padre Samuel Bowles, direttore di un a cui Dio pose nome Eternità giornale, che diventa un altro struggente amore vano, poi la madre nel 1882 e nei due anni successivi muoiono prima il suo amato nipotino Gilbert, poi il giudice Lord. Emily si Dickinson Infine ammala (da nel Silenzi) 1885 e muore di nefrite ad Amherst il 15 maggio 1886 all'età di cinquantasei anni. • Torna alla home “FRAMMENTI” SAFFO 18 L’amore mi squassò l’anima Come il vento del monte si scaglia sulle querce. In questo frammento Saffo evidenzia come l’amore l’abbia travolta, facendo una similitudine in cui paragona l’amore al vento del monte che si scaglia sulle querce, alberi centenari, robusti e impossibili da abbattere. 26 Biografia: Sulla vita di Saffo si hanno pochissime informazioni. È certo che fosse una La Luna è affondata, poetessa nel secolo VII a.C. a Lesbo, un’isola del mare Egeo che in seguito poi le Pleiadi,nata è già la mezzanotte: per trasferirsi a Mitilene. Per motivi politici fu poi esiliata con la famiglia in lalasciò mia stagione passa, dalla A ioSicilia, dormo tutta sola.quale tornò poco dopo. Fu una donna di famiglia aristocratica ed ebbe tre fratelli. Si sposò ed ebbe una figlia che portò il nome Cleide. A In questo periodo della sua vita la poetessa, descrivendo il paesaggio notturno, trasmette al lettore un senso in città, alla sua sociale, maestra di un tiaso, dove diTornata malinconia, dovutograzie dal trascorrere del posizione tempo che gli porta viadivenne la sua giovinezza. trascorse gran sua vita: intorno una scuola femminile culto della La Luna, Selene perparte i greci,della affonda lasciano al lei il buio, facendodedicata aumentareal l’angoscia della dea Afrodite,e dove sviluppava la formazione culturale e sociale delle fanciulle di buona solitudine l’ansia si dell’abbandono. famiglia, che chiamava “le mele del suo albero”, dove le preparava al matrimonio e in cui l’educazione dei sentimenti e l’eros omosessuale erano parte integrante. 30 Sulla figura si mi sono diffuse molte leggende: la più nota è quella in cui, non Eros chesua stempra ancora sconvolge corrisposta dal barcaiolo Faone, si sarebbe gettata in mare da una rupe, che però dolce amaro, serpente irrimediabile, sembra essere vera perché, secondo un frammento, pare essere arrivata alle Attide: e tu non ti sei staccata soglie della evecchiaia. Ae nel tuo pensiero voli verso Andròmeda. Qui Saffo dice che l’amore, dolce amaro, rende gli uomini deboli Le sue composizioni furono raccolte nove arco libri,scoccava di cui frecce ci sono vulnerabili. Inutile è tentare di scappare da Eros,dagli un dio alessandrini armato che conin il proprio pervenuti A spesso mortali.circa 200 frammenti. Saffo è nota, oltre perscampo: esseresi la più grande poetessa antica, per la grandezza e Chi ne veniva colpito nonche aveva innamorava. semplicità di accenti con cui descrive l'amore e albero”, le sue mille sfumature. In particolare la poetessa si riferisce all’amore verso una “mela del suo Attide, colei che la rifiuterà preferendo Andròmeda. Causandole grande dolore. Stefania De Rose Torna alla home “LA PIOGGIA NEL PINETO” GABRIELE D’ANNUNZIO Piove supioggia lesoglie tue ciglia nere Taci. Su Odi? Ascolta, La ascolta. le cade L'accordo sìche par tu pianga della su delle bosco aeree solitaria non cicale odo ma di piacere; parole verdura a poco che a poco dici non bianca ma quasi fatta virente, Commento: Questa umane; con più sordo un crepitío ma odo che durapoesia è stata composta nell’estate del 1902. Il poeta ci racconta che si par da scorza tu esca.sua amata, Ermione, in una pineta, durante una passeggiata, e vengono trova insieme alla parole e si varia fa sotto più nell'aria ilnuove pianto E tutta la le vita èuna in noipioggia. sorpresi da secondo che parlano cresce; fronde gocciole efresca foglie In questa composizione, D’Annunzio fa capire che si unisce al paesaggio dei rapporti sensoriali. L’autore offre un esempio di Panismo aulente, lontane. più ma rade, un canto men viattraverso rade. si mesce Gabriele D’Annunzio nasce a Pescara il 12.03.1863. Di famiglia agiata, compie i primi studi nel celeberrimo D’Annunziano, ovvero il fenomeno secondo cui l’essere umano siil trasformi e diventi parte il cuor nel petto è come pesca collegio di Prato, distinguendosi per il suo carattere irrequieto e per precoce ingegno poetico. Neldel 1881 Ascolta. più rocoCicognini Piove Risponde mondo vegetale. La prima tappa è quella del silenzio, fondamentale per distaccarsi dal mondo intatta, s’iscrive alla facoltà di lettere e filosofia all’università di Roma, ma non riuscirà mai a terminare gli studi. dalle al che pianto dinuvole laggiù canto sparse. sale, umano eil percepire i suoni “non umani” della natura: infatti ladipoesia inizia con un gesti imperativo: “ D’Annunzio si gli farà conoscere nei salotti aristocratici ed intellettuali Roma grazie ai suoi ed alle sue tra le pàlpebre occhi Piovecicale delle dall'umida suQuesto leamorose ombra tamerici remota. avventure e da una di queste nascerà un matrimonio con Maria Hardouin, duchessa di Gallese, da cui Taci. “ è l’invito rivolto alla donna, perché in questo modo si poteva sentire meglio il son come tra l'erbe, salmastre che Più sordo il tre pianto epolle edpiù australe arse, fioco ebbe figli: Mario, Gabriellino e Veniero. Ilcomponimento, primo grande successo letterario arrivò con la in pubblicazione del suo rumore della pioggia. Nel corso del la natura si trasforma una immensa is'allenta, denti negli alvèoliil piacere, nel 1889. Venne presto a crearsi un vero e proprio "pubblico dannunziano", primo romanzo, piove non impaura, su isipini spegne. orchestra: ogni tipoacerbe. di vegetazione rappresenta uno strumento diverso che le gocce della pioggia con come mandorle condizionato non tanto dai contenuti quanto dalla forma divistica, un vero e proprio star system ante litteram, che scagliosi nè Sola il ciel unacinerino. ed nota irti, suonano. Alla fine della seconda strofa, laEgli donna si uno trasforma in un oggetto internamente lo scrittoredicostruì attorno alla propria immagine. inventò stile immaginoso e appariscente di vita da E andiam fratta in fratta, piove E ancor il pino su trema, i mirti si spegne, naturale, vegetalizzandosi. Nella parte centrale della quarta strofa si dirà che entrambi i "grande divo", con cui nutrì il bisogno di sogni, di misteri, di "vivere un'altra vita", di oggetti e comportamenti-culto or congiunti orsi divini, ha risorge, un suono, trema, edisciolti si ilnaturalizzano mirto spegne. protagonisti vegetalizzano così Precedentemente, che il loro cuoreaveva diventa come unadipesca, gli che stava connotando in Italia la e nuova cultura di massa. scritto raccolte poesie come (e rude Primo verevigor (1879), (1882), L’Isottèo Chimera (1890) e romanzi: (1891), in Il trionfo della occhi come innovo mezzo a un prato,–iLa denti come mandorle. La L’innocente poesia è divisa quattro su illeverde altro Non s'ode suono, ginestre voce esorgenti fulgenti il ginepro delCanto mare. ci allaccia i mallèoli morte (1894), Il fuoco (1900). strofe di trentadue versi ciascuna; i versi sono di tre, sei, sette e nove sillabe, legati da rime ed A di fiori altro Or s'ode ancóra, accolti, su tutta stromenti la fronda Nel 1897 iniziò una nuova relazione con la famosa attrice teatrale Eleonora Duse, attraverso la quale si c'intrica i ginocchi) assonanze che non seguono unoamorosa schema fisso. su i ginepri al diversi crosciare folti avvicinerà teatro e scriverà alcuni drammi, che la Duse porterà in scena. Nello stesso anno venne eletto chi sainnumerevoli dove, chi sa dita. dove! di coccole sotto l'argentea pioggia aulenti, deputato nelle liste d’estrema destra, dopo due anni passò a Sinistra; allo scoppio della Prima Guerra Mondiale fu E piove i dell’entrata nostri vólti dell’Italia nel conflitto e nel Gennaio del 1916 partì volontario per il fronte, dove sostenitore piove E che immersi monda, susu i nostri volti silvani, sfortunatamente verrà ferito ad un occhio. Durante questi anni di convalescenza, però, l’autore non si silvani, ilnoi croscio siam nello che varia spirto Gianluca Vicino dimenticherà della letteratura, infatti scrisse il Notturno (1921). Negli anni della guerra, fu protagonista di alcuni piove mani piove su silvestre, secondo su le le la nostre nostre fronda manifamosi quello della beffa di Buccari, quando D’Annunzio penetra nell’omonima baia nel atteggiamenti divistici: ignude, ignude, d'arborea più folta, men vita folta. viventi; golfo di Fiume e vi lasciò tre bottiglie ornate di nastri tricolore, il secondo, invece, è quello del volo su Vienna, su nostri vestimenti quando, violando suil iituo e Ascolta. nostri volto vestimenti ebro lo spazio nemico, il poeta volò sulla capitale austriaca e fece cadere su di essa numerosi leggieri, volantini che annunciavano la vittoria dell’Italia. A leggieri, è La molle figlia di dell'aria pioggia Nel 1919 organizzò un clamoroso colpo di mano paramilitare, guidando una spedizione di "legionari", partiti da su i freschi pensieri sumuta; come è i freschi una mafoglia, pensieri la figlia Ronchi di Monfalcone all'occupazione di Fiume, città che le potenze alleate vincitrici non avevano assegnato che l'anima schiude che e del lelimo l'anima tue chiome lontana, all'Italia. Conschiude questo gesto D'Annunzio raggiunse l'apice del processo di edificazione del proprio mito personale e novella, politico. Fiume, occupata dalle truppe alleate, già nell'ottobre 1918 si era costituito un Consiglio nazionale che novella, auliscono la rana, A come su la favola bella propugnava l'annessione all'Italia, di cui fu nominato presidente Antonio Grossich. D'Annunzio con una colonna di suchiare le canta la favola nell'ombra ginestre, bella più fonda, volontari occupò Fiume e vi instaurò il comando del "Quarnaro liberato". A che ieri che o creatura sa ieri dove, terrestre chi sa dove! Ilchi 12 Novembre 1920 fu stipulato il trattato di Rapallo: Fiume diventò città libera e Zara passò all'Italia. Ma m'illuse, che oggi t'illude, t'illuse, che E piove hai che nome su le oggi tuem'illude, ciglia, D'Annunzio non accettò l'accordo e il governo italiano, il 26 Dicembre 1920, fece sgomberare i legionari con la o forza. o Ermione. Ermione. Ermione. Torna alla home Il regime fascista lo considerò il poeta per eccellenza e visse con una grandissima gloria nazionale l’ultima fase della sua vita al Vittoriale, una villa in provincia di Brescia, affacciata sul lago di Garda. Morì il 1 Marzo 1938 a causa di un’emorragia cerebrale. Gabriele D’Annunzio (da Alcyone)Il regime fascista fece celebrare, in suo onore, i funerali di stato. Fu sepolto nel mausoleo del Vittoriale. A Erano i capei d'oro a l'aura sparsi che 'n mille dolci nodi gli avolgea, e 'l vago lume oltra misura ardea di quei begli occhi ch'or ne son sì scarsi; “ERANO I CAPEI D’ORO A L’AURA SPARSI” FRANCESCO PETRARCA e 'l viso di pietosi color farsi, non so se vero o falso, mi parea: i' cheBiografia: l'esca amorosa al petto avea, il 20 luglio 1304, da Eletta Cangiani (o Canigiani) e dal notaio ser Pietro di ser Nacque ad Arezzo Parenzo ser Garzo qual meraviglia se didisubito arsi? dell'Incisa (soprannominato Ser Petracco, noto nei documenti come Petraccolus o Petrarca, da cui il cognome del figliolo). Ser Petracco era militante nei guelfi bianchi[1] e fu amico di Dantesuo Alighieri, esiliato da Firenze nel 1302 per motivi politici, legati all'arrivo di Carlo di Valois ed alle Non era l'andar cosa mortale lotte tra guelfi bianchi e neri. È curioso a questo proposito notare come la sentenza del 10 marzo 1302 ma d'angelica e leCante parole Gabrielli da Gubbio, podestà di Firenze, condannava Ser Petrarca all'esilio, sia la con forma, la quale sonavan altro che con pur voce umana; stessa la quale a Dante Alighieri veniva ingiunto di seguire lo stesso fato: una sentenza, quindi, uno spirtodestinata celeste, unad vivo sole influenzare la storia della letteratura italiana. fu quel vidi,dell'esilio e se non fosse or tale, A ch'i' causa paterno, il giovane Francesco trascorse l'infanzia in Toscana (prima ad Incisa e poi ad piaga per Arezzo allentar d'arco non sana. e a Pisa), dove il padre era solito spostarsi per ragioni politico-economiche. Ma già nel 1311 la famiglia (nel frattempo era nato nel 1307 il fratello Gherardo) si trasferì a Carpentras, vicino ad Avignone (Francia), dove Petrarca sperava in qualche incarico al seguito della corte papale. La poesia si incentra sull’amore che Petrarca nutre per Laura. Questo amore è terreno quindi la bellezza della donna svanirà, non è un amore Malgrado le inclinazioni letterarie, manifestate precocemente nello studio dei classici e in componimenti platonico come quello che Dante nutriva per Beatrice. Questo amore provocherà in lui anche dei ripensamenti e dei conflitti interni, ma sarà d'occasione, Francesco, dopo gli studi grammaticali compiuti sotto la guida di Convenevole da Prato, comunque venne infinito. mandato Petrarca, come possiamo notare nelle prime due strofe, assume uno stile di scritturaainnovativo. fra le sue dal padre prima a Montpellier e dal 1320, insieme a Gherardo, Bologna Non per ultima studiare innovazionidiritto è la soggettività del poeta, infatti lui non descrive ciò che la visione di Laura provocava alla gente, ma ciò che ha risvegliato e civile. suscitato in lui. Nelle due terzine riappare il semplice e schematico tema del Dolce Stil Novo. La donna viene infatti descritta come un angelo e Morto il padre, poco dopo il rientro in Provenza (1326), Petrarca incontrò il 6 aprile 1327, nella chiesa di qualcosa di sopranaturale. Quel che il poeta dice di aver visto è qualcosa paragonabile ad un dea. Per approfondire: confronta questa poesia Santa Chiara in Avignone, Laura e se ne innamorò. Un amore autentico per una donna reale (come con qualche sonetto di Dante che fa sue riferimento ai temi del Stilnon Novo. Considerando sonetto “Tanto gentile e tanto insistette il poeta nelle confessioni), delDolce quale restano tuttaviail dati documentati: esso nononesta vennepare” di Dante possiamo individuare molte differenze. L’amore che Dante prova per Beatrice è ben diverso da quello che Petrarca prova per Laura. Il ricambiato e assurse tra i motivi centrali dell'esperienza umana e poetica dello scrittore. È stata proposta primo infattil'identificazione nutre un amore platonico e atemporale, infatti Alighieri cristallizza la bellezza di Beatrice che non sfiorirà mai, questo forse di Laura con Laura de Noves, coniugata con Ugo de Sade. Attorno al 1330, consumato il anche perché muore giovane; invece tetrarca descrive la sua si donna in alla tutte carriera le sue caratteristiche terrene, quindi la bellezza sfiorirà e questo lo modesto patrimonio paterno, Petrarca diede ecclesiastica, abbracciando gli ordini minori. capiamo anche da come ce ne parla. Inoltre per quest’ultimo il sentimento provato provocherà anche conflitti interni e ripensamenti, In questo periodo fu assunto quale cappellano di famiglia dal cardinale Giovanni Colonna, fratellocosa di che a Dante non Giacomo succederà. Colonna, Analisi e commento personale. Personalmente preferisco il sonetto di dante a quello di tetrarca, perché è, a mio anch'esso amico del poeta, nominato vescovo di Lombez nel 1330. Come lui stesso avviso più passionale e sincero quello dialDante. L’amore di Alighieri sembra quasi un amore qualcosa di surreale, lui posiziona scrisse in unadi lettera fratello, trascorse il periodo avignonese negliimpossibile, studi, senza peraltro trascurare i Beatrice supiaceri un piedistallo e l’adora, mentre soffre per questa che loerifiuta questonacquero suo tormento si percepisce anche mondani; proprio daPetrarca due relazioni avute donna nel 1337 nel e1343 i figli Giovanni e nella Francesca, cheèlegittimò in irraggiungibile seguito, curandone la sistemazione economica e l'educazione. poesia. Anche per lui Laura qualcosa di ma è qualcosa di vero, di concreto non è soltanto un sentimento platonico, è proprio una sensazione terrena, umana. Appoggiato da questa illustre e potente famiglia romana (fu amico anche di Stefano e Giovanni Colonna), compì in quegli anni numerosi viaggi in Europa, spinto dall'irrequieto e risorgente desiderio di Luca Bontempi conoscenza umana e culturale che contrassegna l'intera sua agitata biografia: fu a Parigi, a Gand, a Liegi (dove scoprì due orazioni di Cicerone), ad Aquisgrana, a Colonia, a Lione. Torna alla home MONTAGGIO MUSICHE PAGINE D’AMORE La mattina arrenderti... IlNon tormento Grazie a del te... poeta ANDREA LAMBERTUCCI Arrivederci ANDREA LAMBERTUCCI CLARA BALLERANI ELENA BELLOCCHIO ALESSIO GREGORI ALESSIO GREGORI FRANCESCO CECILIA GAETAFELLE a te...non rinunciare sei ancora in tempo. Quanno, NonGrazie arrenderti, Quando guardo illetto cielobianco. e fisso le stelle e mi innamoro della notte, Guardo questo foglio me arzo dal Sei ancora in tempo per capire, penso a te, Nonpiù arrenderti, non rinunciare, non lasciarti Potrei parlarti loalla guardo ed’amore, più mi stanco. mattina per mamma, ricominciare, per accettare le tue ombre, sommergere dalle onde. raccontarti i miei pensieri sono già in agitazione, e chiedere dei tuoi. che mi e vedo hai mostrato quer vecchietto la luce. per seppellire tue paure, Intorno padroneggia il silenzio. non mi vienlel'ispirazione! Quando guardo un arcobaleno ti ringrazio, su na panchina, io non son di certo Omero, per riprendere il volo, continuare il tuo viaggio, Qualche rumore, qualche voce in lontananza, Potrei stringerti traper le mie braccia mamma, con le rime resto a zero. tirà ipiena le briciole aiper piccioni, edriesci queinon lisci capelli per inseguire sogni, girare pagina. ma per non atuoi capire, hai abbastanza laaaccarezzare vita di colori che mi hai regalato. nè mi sento invero Dante, color argento, che porelli, forze. Quando guardo passero in volo, mia. chenonnina di rime ne fèun tante. penso sò a un te, po’ brutti, Nonioarrenderti, se proprionon mi cimollare metto anche se il freddo Potrei sorriderti mamma, brucia, ma sono Il silenzio ovattato nelle orecchie ripropongo un paciocconi, vecchio detto, rende mentre mi guardi per la leggerezza nonostante le difficoltà con cui mi tiri su. l'atmosfera lontana e incomprensibile. che con parola cuore, anche se la la paura morde, me riviè in mente con gli occhi velati dalla stanchezza, Quando guardo la tempesta, ci sta sempre inlasciare rima amore! dalla voglia di questa via. anche sequando ilalle sole si nasconde. Roma mia penso lacrime che hai versato. è assai poco originale?? Silenzio ovunque e il tempo che scorre non l'ora di NonQuando arrenderti, non mollare perché è giunta me aiutarti nutre guardo couna sti posti cascata, Potrei èspaventa davvero assai banale?? più, cielo, penso che mi hai trasmesso. a guardarla inilfaccia daalla magia. ciscoperchiare riprovo eforza voglio osare. accarezzando la tua pelle sottile Quando guardo una farfalla, o quasi. di spostare le macerie, che fa rima con volare?? Dove vigge sempre l’armonia e segnata dal tempo. penso alle tue Seiiniziare come un burattino che sta immobile sulla non fa rima macarezze, ci vita. sta di una nuova de sta città ai tuoi abbracci, dell'onda lacresta parola libertà! Potrei chiederti ai tuoi che sorrisi. te fa di sentire escendi. di di e quando eropensiero bambina, ora sali ora Nond'esser arrenderti perché questa è l'ora ed il miglior innamorà. di quando la tua mano bianco oppure nero. Sembri come addormentato, le tue membra non momento. Quando guardo il mondo, guidava lain mia. dirispondono sognare girotondo come vorresti, penso a te, Perchè non ci sono feritemondo! che il tempo non curi. tutti quanti un miglior Edsai invece sono qui,ti sta accadendo intorno. mamma, ma ora quello che Perchésola, nonstupita, sei solo. Ci siamo noi con te. e le penso che che èattonita, grazie a te sebene ne faccio Vedi persone ti vogliono starti parte. di fermare lei Perchèincapace ti vogliamo bene, accanto, che ti stapreoccupate. via. Sono loro quel perché ti voglioportando bene...papà. qualcosa, quel qualcuno che ti trattiene qui ? ORA THE END V°H THE END ? UN LAVORO DEL V H ORGANIZZAZIONE LE NON NOSTRE FINISCE POESIE QUI... RINGRAZIAMENTI ALESSIO GREGORI CARLOTTA COSTANTINI STEFANIA DE ROSE ANDREA LAMBERTUCCI A.S. 2009 / 10 PROF.SSA MARISA PANETTA ANDREA LAMBERTUCCI ADELE GUERRA LUCA CARLOTTA BONTEMPI SECHI FABIO NAPOLITANO ALESSIO GREGORI MARIANNA BRUGNOLI RESP.LAB.INFORMATICA TIZIANA CARBONE FLAMINIA SPUNTICCHIA BEATRICE MERICONE LEONARDO GERLI CECILIA GAETA EUGENIO SCUSATE, SANTACROCE IL GABBIANO CI DOVEVA ESSERE… LUCA BONTEMPI LICEO VICINO CLASSICO GIULIO CESARE (ROMA) &CHIELI GIANLUCA STEFANO ORA VERAMENTE FRANCESCA FABRIZI IRENE SPINA BACKSTAGE TUTTA COLPA A TUTTI NOI, BRAVI RAGAZZI!!! C'è ancora vita nei tuoi occhi, c'è ancora fuoco nella tua anima. Adele Guerra Stefano Chieli Carlotta Costantini Francesca Romana Fabrizi Clara Ballerani