MASCI EMILIA-ROMAGNA
I PERCORSI DEL POLO IN REGIONE
Molte delle nostre comunità sono impegnate in opere di adozioni
internazionali a distanza, appoggio a gruppi missionari, aiuto a laici i
religiosi impegnati in terre lontane.
La nostra Regione ha da tempo in attuazione un progetto di solidarietà
internazionale nell’est Europa: “Risorgi Albania” articolato in tre tempi:
il primo si è terminato a Tirana con i padri gesuiti, il secondo è in
attuazione con le suore domenicane ad Elbasan, il terzo ci vedrà
impegnati presso la città di Kuciova assieme alla diocesi di Rimini.
In questo anno abbiamo percorso un tragitto di approfondimento di cui
portiamo all’attenzione del Sinodo dei Magister questi temi:
1) La comunità di Carpi: il gran Torneo delle Religioni
2) Assemblea di Zona MASCI a Rimini (06.12.2008): Etica della
responsabilità oggi
3) Assemblea Regionale a Piacenza (22.03.2009): la solidarietà
internazionale testimonianze varie
4) “W la gente” - Incontro interzone Forlì Ravenna Cesena (30-05.2009):
testimonianze varie
MASCI EMILIA-ROMAGNA
Comunità San Francesco - Carpi
Il gran Torneo delle Religioni
Per il nostro gioco abbiamo
utilizzato il libro che
s’intitola “Il Re, il Saggio e
il Buffone” – “Il Gran Torneo
delle Religioni”. di Shafique
Keshavjee, nato in Kenia
nel 1955, che vive a
Losanna.
Obiettivo
Noi della Comunità M.A.S.C.I. di San
Francesco abbiamo sentito l’esigenza di
conoscere un po’ più da vicino e non solo
per luoghi comuni le altre religioni per poter
educarci al valore del dialogo e non
trincerarci in atteggiamenti preconcetti di
chiusura.
Il lancio del gioco (pag 5 del libro)
In un paese lontano lontano viveva un
popolo pacifico. Le onde sporche e
burrascose dei problemi del mondo
venivano ad infrangersi solo raramente
sulle sue belle spiagge. Isolati da tutto
e fieri di esserlo, i suoi abitanti
dedicavano la maggior parte del tempo
al lavoro e alla famiglia, ai divertimenti
e agli amici. In questo paese viveva un
Re.
------Inizio del gioco (pag.19 del libro)
Il Re, insieme ai suoi consiglieri, decise di invitare i
rappresentanti più degni ed importanti delle varie
religioni affinché esponessero la loro fede al popolo.
Alla fine la religione migliore sarebbe stata scelta. Fu
così che iniziò il Gran Torneo delle Religioni.
All’apertura dei giochi nel vecchio chiostro, trasformato in
Teatro, presero posto vari rappresentanti davanti ad un folto
pubblico:
Una voce dagli altoparlanti li presentò ad uno ad uno.
Per la squadra del cristianesimo il Dr. Christian Clement,
protestante di origine svizzera .
Per la squadra dell’ebraismo il rabbino David Halévy israeliano.
Per la squadra del buddismo il maestro e monaco Rahula dello
Srilanka
Per la squadra indù lo swami Krishnananda indiano.
Per la squadra islamica lo sceicco e iman Ali Ben Ahmed
egiziano
Per la squadra dell’ateismo Alain Tannier francese
Le prove (vd.libro)
Dopo la presentazione ognuno
dei rappresentanti ha cercato di
mettere in luce i principi
fondamentali della propria
religione. Dopo la presentazione
i rappresentanti enunciano la
loro fede e rispondono alle
obiezioni e alle critiche degli
altri al fine di vincere il Torneo.
MASCI EMILIA-ROMAGNA
Rimini: incontro di Zona MASCI
6 dicembre 2008
Prof. Michele La Rosa (ordinario di Sociologia del lavoro presso l’Università di Bologna)
Etica della responsabilità oggi:
Come governiamo oggi il cambiamento di fronte a fenomeni negativi e positivi?
Le trasformazioni nella società postindustriale, poiché fenomeni nuovi hanno rotto la solidarietà collettiva
tradizionale.
A livello macro:
1) finanziarizzazione dell’economia (puntare tutto sull’aspetto finanziario e non sull’economia reale)
2) mondializzazione o globalizzazione (aperti non solo i mercati ma i linguaggi, i pensieri, le conoscenze) cui si
contrappone l’aspetto localistico
3) sviluppo del terziario avanzato (oggi è la ricchezza, la produzione)
4) introduzione nuove tecnologie (hanno rivoluzionato le imprese, che hanno esternalizzato e delocalizzato
attività)
5) sviluppo di nuovi lavori (la formazione oggi non può più avere modelli predefiniti, si ricercano le competenze
trasversali) i lavori non standard previsti dalla legge 30 (cd. Biagi) riguardano per la maggior parte lavori non
qualificati in cui sono impegnati immigrati e giovani.
6) invecchiamento precoce dei prodotti (non durano più di tanto perciò ne derivano consumi indotti) poca ricerca
e sviluppo, molto profitto da parte delle aziende.
7) emergenza dei processi comunicativi (perdita dei rapporti diretti personali)
8) diffusa mentalità economicistica e strumentale (si fa solo ciò che è utile) espansione dell’impresa dentro la
società
A livello micro invece tre aspetti:
1) ricerca di autonomia (si vuole essere autonomi – Z. Bauman: “individualmente insieme”)
2) creatività (siamo più creativi del passato richiesta una partecipazione psichica)
3) forte differenziazione funzionale (personalizzazione di scelte, opzioni, modi di vita)
MASCI EMILIA-ROMAGNA
Piacenza: Assemblea Regionale
20 marzo 2009
La solidarietà internazionale
La solidarietà è coscienza di un vincolo comune
Solidarietà è condividere con Cristo la passione per il bene di tutti gli uomini
Le testimonianze (alcuni spunti):
1)
padre Casimiro (rettore del Collegio Alberoni di Piacenza) il Collegio è il seminario
diocesano, nato nel 1751 per decisione del Cardinal Alberoni di poter offrire ai poveri la
possibilità di diventare sacerdote. Oggi i poveri provengono da tutto il mondo: sono attualmente
rappresentate 11 nazioni (Italia, Polonia, Bielorussia, Ucraina, Ungheria, Slovacchia, Kossovo,
Camerun, Togo, Brasile, Ecuador)
2)
suor Giuliana (scalabriniana): Il Vescovo di Piacenza Scalabrini 100 anni fa diede vita ad
un’opera di religiosi prima e di religiose poi dediti alla accoglienza e cura dei migranti italiani per
lavoro in America e nel nord Europa. Ora invece l’opera si cura anche degli immigrati in Italia.
Operare con cuore di madre, intuendo di cosa possano aver bisogno gli altri senza che debbano
chiedere o bussare.
Camilla, scolta del Piacenza 4 – è stata assieme al suo Clan in estate in Albania, seguendo dei
bambini sia a Tirana che poi a Scutari , assieme a suore di Madre Teresa e incontrando un
ragazzo albanese di 20 ani che ha aperto una casa per i barboni, cosa che nel suo Paese non è
capita (perché il volontariato? È cosa assurda) italiani per lavoro in America e nel nord Europa.
Ora invece l’opera si cura anche degli immigrati in Italia.
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W LA GENTE!
LE STRADE DELLA SOLIDARIETA’
Forlì, 30 maggio 2009
Le testimonianze:
1) Sauro (presidente Caritas diocesi Forlì-Bertinoro): Ci vuole rispetto delle culture, ma con
un “patto di cittadinanza” (rispetto delle leggi, ecc.). Non bisogna fare un “miscuglio”.
L’educazione alla mondialità e la solidarietà internazionale sono necessità impellenti.
Gli immigrati ci fanno paura, perché sono poveri e ci “richiamano” con il loro grido di
giustizia. …..
2) Vanni Fabbri (Ass. LVIA Associazione di solidarietà e cooperazione internazionale
Volontari laici): L’associazione LVIA ha una metodologia formativa, anche prolungata nel
tempo, che parte comunque dal “sapere ascoltare le persone”.
I volontari sono presenti in una decina di paesi in Africa e ora anche in Albania (dove
operano con i giovani)…….
3) Alessandra (capo reparto AGESCI FO 10): E’ in Comunità Capi da 7 anni ed è stata in
Brasile (nel 2003 e 2007) seguendo il “progetto Catavento Barrieraf Bahia Brasile”. Ci sono
cinque centri di accoglienza per ragazzi che hanno una propria famiglia, ma oltre la scuola,
questi avrebbero solo la strada (con quel che ne segue). Ed è proprio da questa che questi
centri vogliono toglierli, dando ai ragazzi delle attività pratiche, un pasto soprattutto,
servizio di doposcuola (compiti, gioco, ecc.)…..
4) Antonia e Tina (Comunità MASCI Meldola 1): Solidarietà ai bambini della Bielorussia.
La Comunità di Meldola accoglie nelle famiglie questi ragazzi, per uno o due mesi: questo
periodo di ospitalità è sufficiente per fare diminuire notevolmente il tasso di radioattività
5) Michele (Comunità MASCI “Genitori in cammino” Forlì 11 – Coriano): Michele e la moglie
hanno adottato, dopo aver perso due bimbi, due bambine una eritrea ed una etiope, di
razze diverse e addirittura in “guerra” fra loro…..
Fanno parte del G.M.A. (Gruppo Missioni Africa, una volta Gruppo Missioni Asmara, ma ha
dovuto cambiare l’ultimo termine per poter esercitare sia in Etiopia che in Eritrea).
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ZONA MASCI DI BOLOGNA
Le Comunità della Zona di Bologna
si sono impegnate nell’ambito della solidarietà
internazionale in questi progetti::
Solidarietà internazionale
-1) attività di appoggio a progetti di Clan AGESCI
per attività di servizio in Burkina Faso
-2) n° 6 adozioni a distanza
-3) finanziamento per la ristrutturazione di un
piccolo seminario, retto da padre Jean Mayele, a
Kinzabi, in Congo
-4) finanziamento per una casa di ritiro,
accoglienza e preghiera, dei Domenicani di padre
Emanuele in Grecia
-5) finanziamenti vari per la costruzione di pozzi
in Burkina Faso
-6) finanziamento per la costruzione di una
casa-famiglia con scuola per bambine con
handicap fisico, a Iringa, Tanzania, tramite
l’associazione Onlus “Nyumba Ali”.
RADICI
Nella seconda metà degli anno ’60, appena terminato il Concilio
Vaticano II un papa volle dare voce “al grido d’angoscia che oggi
in maniera drammatica sale dai popoli della fame verso i popoli
dell’opulenza” Quel Papa era Paolo VI, che nel 1967 scrisse
un’Enciclica determinante la “Populorum Progressio”.
Determinante per l’ampio respiro, la visione profetica e lo stile
usato, come si può leggere in questo brano:
“Popolazioni intere sprovviste del necessario vivono in uno stato
di dipendenza tale da impedire loro qualsiasi iniziativa e
responsabilità di promozione culturale e di partecipazione alla
vita sociale e politica, e nasce la grande tentazione di respingere
con la violenza simili ingiurie alla dignità umana.”
L’enciclica si chiudeva con un invito a ala speranza e all’operare
concretamente: “Se lo sviluppo è il nuovo nome della pace, chi
non vorrebbe cooperarvi con tutte le proprie forze? Sì, tutti!”
(dal libro: “Solidali con la valigia” Paoline 2007, per il 35° di nascita
della FOCSIV)
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MAGISTERO DELLA CHIESA CATTOLICA:
“Anche la solidarietà internazionale è un'esigenza di ordine morale; la pace del mondo dipende
in larga misura da essa”.
Giovanni Paolo II Sollicitudo rei socialis
“Il principio, che oggi chiamiamo di solidarietà, ....... è più volte enunciato da Leone XIII col nome
di “amicizia” che troviamo già nella filosofia greca, da Pio XI ed è designato col nome non meno
significativo di “carità sociale”, mentre Paolo VI, ampliando il concetto secondo le moderne e
molteplici dimensioni della questione sociale, parlava di “civiltà dell'amore”.
Giovanni Paolo II Centesimus annus
La centralità della persona umana e la naturale attitudine delle persone e dei popoli a stringere
relazioni tra loro sono gli elementi fondamentali per costruire una vera Comunità internazionale,
la cui organizzazione deve tendere all'effettivo bene comune universale.
dal Catechismo della Chiesa cattolica
La collaborazione allo sviluppo di tutto l'uomo e di ogni uomo infatti,è un dovere di tutti verso
tutti e deve, al tempo stesso, essere comune alle quattro parti del mondo: Est e Ovest, Nord e
Sud.
Giovanni Paolo II Sollicitudo rei socialis
Lo spirito della cooperazione internazionale richiede che al di sopra della stretta logica di
mercato vi sia consapevolezza di un dovere di solidarietà, di giustizia sociale e di carità
universale.
Paolo VI Populorum progressio
All'inizio del nuovo millennio, la povertà di miliardi di uomini e di donne è la “questione che più
di ogni altra cosa interpella la nostra coscienza umana e cristiana”
Giovanni Paolo II Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2000
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Populorum Progressio (1967)
Linee direttrici
• Lo sviluppo non è solo crescita economica ma
promozione integrale dell’uomo
• Critica al materialismo collettivista
• Critica all’opulenza egoistica
• La dimensione planetaria della questione sociale
•
“Gli sforzi, anche considerevoli, che vengono dispiegati per
aiutare sul piano finanziario e tecnico i Pvs, sarebbero illusori,
se il loro risultato fosse parzialmente annullato dal gioco delle
relazioni commerciali tra Paesi ricchi e Paesi poveri. La fiducia
di questi ultimi verrebbe profondamente scossa se avessero
l’impressione che si toglie loro con una mano quel che si porge
con l’altra”
•
(Populorum Progressio, par. 56)
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SU DI NOI LA MISERIA DEL PROSSIMO
Tutta l’umanità è l’”uno dell’altro”,
è un solo volume.
Nessun uomo è un’isola,
un tutto completo in sè;
ogni uomo rappresenta un frammento
del continente,
una parte dell’insieme;
se il mare trascina via una zolla di terra,
l’Europa intera ne è diminuita,
come se i flutti avessero
trascinato via un promontorio,
la dimora dei tuoi amici o la tua.
La morte di ogni uomo ci diminuisce,
poiché apparteniamo al genere umano:
quindi non domandare mai
per chi suona il rintocco della campana:
suona per te.
John Donne (Inghilterra, 1572 – 1631)
“Non credo al diritto del più forte, al linguaggio delle armi, alla
potenza dei potenti.
Voglio credere al diritto dell’uomo, alla mano aperta, alla potenza
dei non-violenti.
Non credo alla razza della ricchezza, ai privilegi, all’ordine
stabilito.
Voglio credere che tutti gli uomini sono uomini e che l’ordine
della forza e dell’ingiustizia è un disordine.
Non credo di poter combattere l’oppressione laggiù se tollero
l’ingiustizia qui.
Voglio credere che il diritto è uno, qui e là, e che non sono libero
finché un solo uomo è escluso.
Non credo che la guerra e la fame siano inevitabili e la pace
inaccessibile.
Voglio credere all’amore dalle mani nude e alla pace sulla terra.
Non credo che ogni pena varrà.
Non credo che il sogno degli uomini resterà un sogno e che la
morte sarà la fine.
Anzi, oso credere al sogno di Dio stesso: un cielo nuovo, una
terra nuova dove abiterà la giustizia”.
Dom Helder Camara
MASCI
POLO INTERREGIONALE
VENETO * FRIULI VENEZIA GIULIA * TRENTINO ALTO ADIGE
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Srecno Pot Gut Pfad
Sretan Put Buona Strada
natura ambiente acqua rifiuti
i quattro elementi da
conoscere, rispettare, utilizzare
per un nuovo mondo
costruttori di ponti e
non di muri
"se noi non bruciamo
d'amore gli altri moriranno
di freddo”
Voglio collaborare, Signore, alla
costruzione di un mondo fraterno,
in cui la pace poggi sul fondamento
della giustizia.
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