DIREZIONE DIDATTICA 1° CIRCOLO MARSCIANO
DIREZIONE DIDATTICA
1° CIRCOLO
MARSCIANO
ANNO SCOLASTICO 2011 - 2012
PERCORSI SPERIMENTATI
FORME
- GIOCHI DI CLASSIFICAZIONE E SERIAZIONE
- IL PAGLIACCIO GEOMETRINO
- RIPASSO DEI CONTORNI DELLE FORME
- GIOCO “A CHI SOMIGLIA?”
- IL PAESE DELLE FORME (INCONTRO DI CONTINUITA’ CON LA SCUOLA PRIMARIA)
LUCI E OMBRE
- ESPERIENZE IN GIARDINO
- SAGOME DI ANIMALI
- MEMORY DELLE OMBRE
MOVIMENTO (topologia)
- REGIONE INTERNA/REGIONE ESTERNA/ CONFINE
- GIOCHI DI MOVIMENTO
MATERIALI (TRASFORMAZIONI)
--TRASFORMAZIONI CON PLASTILINA
- TRASFORMAZIONI CON PLASTILINA E STECCHINI PER
--COSTRUIRE FIGURE GEOMETRICHE
-TANGRAM
-TRASFORMAZIONI DELLE FIGURE GEOMETRICHE CON SPAGO ED ELASTICO
- OSSERVAZIONE DI UN OGGETTO DA DIVERSI PUNTI DI VISTA
- LA SIMMETRIA
LE FIGURE SOLIDE
- CLASSIFICAZIONE DI OGGETTI
- CREAZIONE DI ANIMALI CON I SOLIDI
ALLA SCOPERTA DELLE FORME DEGLI OGGETTI ( SEZ. 1° ANN0)
GIOCHI DI CLASSIFICAZIONE E SERIAZIONE CON I BLOCCHI LOGICI
RIPASSO DEI CONTORNI DELLE FORME DEI BLOCCHI LOGICI
IL PAGLIACCIO GEOMETRINO
Avendo a disposizione varie forme geometriche ritagliate sul cartoncino ogni
bambino sceglie quelle più adatte a formare il corpo del pagliaccio. I più
piccoli vengono guidati dall'insegnante.
IL PAESE DELLE FORME
(INCONTRO DI CONTINUITA’ CON LA SCUOLA PRIMARIA)
Durante l'incontro di continuità
con la classe 1° della scuola
Primaria di Cerqueto i bambini
hanno lavorato insieme sul
riconoscimento delle forme e
sull'utilizzo delle stesse
in modo creativo per la
costruzione di un paesaggio.
Gioco “A CHI SOMIGLIA?”
L'insegnante fa pescare ai bambini un oggetto alla volta fra quelli messi in
una scatola (oggetti di uso comune a scuola o giocattoli). Il bambino che
sceglie l'oggetto domanda ai compagni : - A chi somiglia?.
La lavatrice giocattolo.......al rettangolo, al quadrato
il libricino...al quadrato
la fotocamera...al rettangolo
la frutta di plastica a forma di pera...al triangolo
un piattino di plastica...al cerchio
la bottiglia di plastica...al cerchio...al quadrato
la mela...al cerchio
il padellino...al cerchio
un aeroplano...al rettangolo con la punta
un imbuto ...al triangolo
la culla...al rettangolo
la scatola del puzzle ...al rettangolo
la spugna...al rettangolo... e
il cubo delle emozioni...al quadrato
se la incliniamo?... Al rombo
un bicchierino di plastica...al cerchio
la base del ferro da stiro...al triangolo
MOVIMENTO (topologia)
Dopo aver consolidato la conoscenza delle forme geometriche, abbiamo
iniziato in sezione la sperimentazione dei concetti di regione interna/regione
esterna/ confine e, al contempo, esperienze di movimento corporeo e gioco in
spazi che si andavano via via modificando sia per forma che per dimensione.
In sezione, utilizzando cerchi della
psicomotoria e tappetini, i bambini si
sono posizionati dentro, fuori e sulla
linea di confine.
Per far capire meglio il concetto di confine, la maestra ha chiesto: -Questa
aula ha un confine?” “Sì” hanno risposto “è il muro e la porta”. Di nuovo
l’insegnante ha chiesto: - Il nostro cortile ce l’ha un confine? I bambini
hanno risposto alcuni “sì” altri “no”. Allora l'ins. ha proposto di andare a
verificare quale delle ipotesi era quella giusta.
In cortile cominciamo a percorrere
tutto il perimetro del cortile delimitato
dal cancello e dalla rete metallica
toccando la rete con le mani.
Domando:
- Allora c’è oppure
no la linea di
confine?
Sì- rispondono- è la
rete e il cancello!
Un altro giorno in cortile viene proposta un’esperienza di movimento all’interno
di uno spazio corrispondente alla forma geometrica del rettangolo. Il rettangolo
è stato disegnato a terra utilizzando la farina e in corrispondenza degli angoli
sono stati disposti dei coni colorati.
Guardiamo la figura che abbiamo
disegnato a terra – dice la maestra.
“E’ un quadrato!”dice Giulia B.
Ma, attenta, osserva bene -dice l'insi suoi lati sono tutti uguali? “No, due
lati sono più corti gli altri due più
lunghi. E’ un rettangolo! “ E’ grande
abbastanza per muovervi liberamente
dentro e correre tutti senza urtarvi?
“Sì”. Quando lo faremo diventare più
piccolo secondo voi sarà lo stesso?
Ci potremo muovere allo stesso
modo come prima? “Sì” “No” Perché
secondo te no? “Perché sbattiamo”
dice Matteo. E’ giusto.
Dopo aver osservato e fatto queste prime ipotesi andiamo a sperimentare con
il corpo la linea di confine di questa grande figura per capire bene anche il
limite, fin dove si può arrivare durante il movimento. I bambini camminano
sopra la linea di confine del grande rettangolo disegnato a terra. Notano, guidati
dall’insegnante, che i lati più lunghi, per percorrerli, ci si impiega più tempo
mentre per quelli corti si fa prima
Misuriamo con i passi quanto sono lunghi i lati lunghi ed i lati corti:
G. percorre il tragitto e dice che sul lato lungo ha fatto 9 passi mentre sul
lato corto ne ha fatti solo 4 e un pezzetto.
A questo punto, dopo aver camminato tutti sulla linea di confine ed osservato
diversità di lunghezze e tempi, inizia la sperimentazione dello spazio interno.
L'ins. dice: - Tutti nella zona esterna! Tutti nella zona interna! Ora camminiamo
velocemente occupando tutto lo spazio interno senza toccarci….. Ora
facciamolo tenendo le braccia aperte.
In un altro giorno, accanto al rettangolo grande che era stato modificato,
vengono disegnate altre figure geometriche sempre con la farina: triangolo,
cerchio, quadrato. Ci si cammina dentro e sulla linea di confine di tutte
individuando zona interna esterna e linea di confine poi si invitano i
bambini ad individuare uguaglianze e differenze. Notano che il triangolo ha
tre punte mentre il quadrato ne ha quattro come il rettangolo. Su ogni
punta era posizionato un cono. “Il cerchio - dicono i bambini - non ha i coni
(cioè le punte)”. ”Il rettangolo è lungo ma questo è rotondo” “Qui non ci
sono i coni” (erano stati messi in corrispondenza degli angoli. “Allora ci
sono gli angoli nel cerchio?”. “No!”
”Nel rettangolo però c’erano i coni e dove c’erano i coni noi giravamo!”
dicono i bam. “Ma è perchè dove ci sono gli angoli si cambia direzione
camminando” dice l’ins.
Triangolo
Che forma è? “Di un chiodo!” “Di una piramide, di un aquilone! E’ come il
tetto della casa”. Qual è il suo nome? Triangolo. Ce li ha gli angoli? “Sì”
Quanti? “3” Confrontiamolo col cerchio Questo ha le punte quello
no.Confrontiamolo con il rettangolo Il rett ha 4 punte e il triangolo 3, una in
meno E il quadrato? “4 punte come il rettangolo.”
Si gioca con gli oggetti del cortile su comando dell’ins o di un altro
bambino: la carriola sta nella regione interna mentre il secchiello su quella
esterna o viceversa ecc…
Dopo un po’ restringiamo lo spazio tracciando una linea con la farina in
corrispondenza della metà del rettangolo. Si forma un quadrato.
I bambini lo riconoscono si misurano i lati con i passi e si vede che sono
uguali: misurano tutti 4 passi e un po’. Si ripercorre la linea di confine di
questo spazio diverso e più piccolo. I bambini dicono che è più piccolo. Ci si
muove liberamente nello spazio a disposizione. Alcuni bambini dicono “prima
andavo più forte potevo tenere le braccia aperte, ora no”.
L’esperienza continua IN SEZIONE
Sulla figura più piccola si propone il gioco del “LUPO MANGIA CHI...”
Alcuni bambini si dispongono dentro la figura o fuori o sulla linea di confine.
Un bambino, fa il lupo. Quando gli altri finiscono di recitare:- Com’è bello
passeggiar di notte quando il lupo dorme! Lupo lupo cosa fai?....Dice: - Mi sto
vestendo …Sto scendendo le scale..Sto aprendo il portone…mangerò i
bambini che si trovano nella zona interna- oppure- sulla linea di confine oppure - “nella zona esterna! I bambini che non vogliono essere acchiappati
si posizioneranno in un posto diverso da quello che ha detto il lupo. Chi viene
acchiappato diventa lupo. Il gioco poi viene proposto in ogni spazio
considerato: sia nel rettangolo grande che nel quadrato che nel rettangolo
piccolo (metà quadrato) sia nella sua metà.
VARIANTE al gioco:“ IL LUPO
SALVA CHI…”. I bambini devono
modificare il proprio modo di agire
comportandosi in modo contrario
a prima. Il bambino lupo indossa
una carta nera sul capo o sulle
spalle.
Rielaborazione verbale e grafica e autovalutazione dell’ l’esperienza
…… QUANDO MI HA
CATTURATO IL
LUPO
.. QUANDO IO
STAVO SULLA
LINEA DI CONFINE
….QUANDO
SIAMO RIMASTE
SOLO IN DUE A
FARE IL GIOCO
…..VEDERE IL LUPO
CHE RINCORREVA I
BAMBINI FUORI DAL
RETTANGOLO
…. STARE DENTRO DOVE
HO FATTO IL PUNTINO
NEL QUADRATO
….QUANDO LA MAESTRA HA FATTO IL LUPO
…QUANDO IL LUPO STAVA ACCHIAPPANDO
LA MIA AMICA ELISA
….QUANDO IL LUPO AVEVA
IMPRIGIONATO I BAMBINI
..QUANDO ABBIAMO RIMPICCIOLITO LO
SPAZIO FACENDO IL QUADRATO
TRASFORMAZIONI CON PLASTILINA
L’insegnante consegna ad ogni bambino un pezzo di plastilina.
I bambini manipolano la plastilina e quasi tutti all’inizio, dopo averla
ammorbidita, realizzano una pallina o una pizza per poi passare ad un’altra
forma.
Io prima ci ho
fatto una “U” e
Dov’è finita la
poi una faccia.
pallina che
avevate all’inizio?
Io prima un
fungo e poi un
cane.
Io ho fatto un
bracciale e poi
la salsiccia
La mia prima era la luna,
poi i baffi e dopo un
serpente!
TRASFORMAZIONI CON PLASTILINA E STECCHINI PER COSTRUIRE
FIGURE GEOMETRICHE PIANE E SOLIDE
L’ins. spiega che c’è un modo per realizzare forme geometriche utilizzando
stuzzicadenti e plastilina. Per fare i lati usiamo gli stecchini e per unirli sugli
angoli o per allungare un lato usiamo palline di plastilina. Ogni bambino
sceglie la figura da realizzare tra quadrato, triangolo e rettangolo
Durante l’attività si nota come si possono trasformare le
figure semplicemente aggiungendo o togliendo uno o più
stuzzicadenti e palline di plastilina .Si riflette e si danno i
nomi agli stuzzicadenti (sono i lati) e ai punti in cui
vengono sistemate le palline (sono i vertici cioè le
punte). Elisa R L., per realizzare un rettangolo, pensa di
collegare tra loro due stuzzicadenti per fare il lati più
lunghi. Elisa M., invece, per fare i lati più lunghi del
rettangolo chiede alla maestra gli stecchini più lunghi.
Si prova a fare il cubo: i bambini più grandi ci riescono da soli. A volte
durante l’attività il cubo si guasta.
Si è rotto il
Quando mi cade il cubo
cubo, è diventato
mi sembra una pianta
un cigno gli
sotterrata!
faccio la coda!
Successivamente i bambini
rappresentano graficamente le
figure che hanno realizzato con
gli stuzzicadenti e la plastilina.
TANGRAM
L’insegnante mostra il tangram non colorato e domanda:
E’ un
quadrato
E’ un
quadro.
Che cos’è
questo?
Il
rombo.
Ma guardiamo
bene dentro cosa
vediamo?
Riconosco il
triangolo
Il triangolo
Contiamo le figure…Sono sette.
Quadrato
I bambini colorano le figure che formano il tangram associando ad ogni
figura un colore diverso.
Le figure vengono ritagliate ed ognuno prova poi spontaneamente a
ricomporre il tangram.
Ognuno realizza poi un
soggetto a suo piacimento
disponendo in un certo
modo le forme.
E’ un razzo
E’ un vaso
di fiori
E’ un pupazzo
di neve
Un altro giorno la maestra propone di colorare ritagliare il tangram
per realizzare dei modelli proposti da lei. I modelli sono: il gatto, il
cigno e il bambino che corre
Bambini dov’è finito
il quadrato che
c’era all’inizio?
Si è
distrutto
No! Si è
trasformato
!
Si chiede di ritornare alla posizione di partenza e di compiere una diversa
trasformazione.
TRASFORMAZIONI DELLE FIGURE GEOMETRICHE CON SPAGO ED
ELASTICO SULLE DITA E SULLA TAVOLETTA CHIODATA
Ad ogni bambino viene consegnato un elastico per formare con le dita diverse
forme
Ognuno nomina la figura che ha formato. I più piccoli che formano un lungo
rettangolo tirando con le dita di entrambe le mani vengono aiutati a nominare.
Per fare il cerchio un bambino lascia l’elastico così com’è.
Matteo mentre faceva il quadrato ha ruotato l’elastico con entrambe le mani e
si è formata una figura diversa: due triangoli che si toccano sulla punta.
Ognuno disegna le figure che ha creato con l’elastico.
L’esperienza viene proposta anche con l’elastico su tavoletta e con spago.
OSSERVAZIONE DI UN OGGETTO AL CENTRO DEL TAVOLO DA
DIVERSI PUNTI DI VISTA
I bambini sono seduti in cerchio intorno ad un tavolo. L’insegnante dispone
sopra al tavolo un dinosauro invitando due bambini alla volta a guardare
l’oggetto ed il tavolo da diversi punti di vista camminando intorno al tavolo
stesso. Si osserva che chi sta seduto in un certo punto del cerchio vede
lati diversi dello stesso oggetto ed anche il tavolo appare diverso anche se
rimane in realtà sempre uguale.
Cristian: - vedo il dinosauro di fronte ed il tavolo dal lato più lungo
Vedo il dinosauro di fianco ed il tavolo dal lato corto. Gira ancora _ Lo
vedo di dietro ed il tavolo sul lato lungo. Ora di fianco e il tavolo dal lato
più corto.
L’insegnante cambia oggetto mette una macchinina al posto del dinosauro.
Giulia comincia a girare intorno al tavolo verbalizzando le sue impressioni:
- La macchinina è posta di fianco ed il tavolo si vede dal lato più lungo. Se
mi sposto vedo il tavolo dal lato più corto e la macchina è di fronte. Se mi
sposto ancora sto sul lato lungo di dietro e vedo la macchina di fianco vedo
il lato sinistro.
L’insegnante pone sul tavolo una bambola seduta.
Matteo dice: - Se mi metto
da questo lato vedo la
bambola di fronte ed il tavolo
dal lato più lungo.
Se mi metto dietro vedo i
capelli e la schiena il tavolo
dall’ altro lato lungo. Se ci
mettiamo dal lato corto vedo
la gamba e il braccio della
bambola
Il tavolo è rettangolare perché
ha due lati lunghi e due corti
Sul lato più corto vedo il
tavolo più stretto.
LA SIMMETRIA
L’ins. prende un foglio colorato e lo piega in due. Dal lato piegato comincia a
disegnare la metà del cuore. Si ferma e domanda ai bambini cos’è.
“E’ l’orecchio”
“E’ la metà del cuore”
“E’ il cuore “
Si conclude il disegno poi si ritaglia e si apre. Si è formato un cuore.
I bambini rimangono sorpresi e vogliono subito provare da soli. Trovano
difficoltà a piegare con precisione a metà il foglio poi ognuno sceglie cosa
vuole realizzare con questo metodo.
Successivamente si cercano sulle riviste delle immagini da piegare
perfettamente in due parti sovrapponibili per trovare la simmetria
Le figure vengono tagliate in corrispondenza dell’asse di simmetria e i bambini
le incollano ricomponendole. Infine viene tracciato l’asse di simmetria sul punto
in cui erano state ricomposte.
LUCI E OMBRE
CONVERSAZIONE GENERALE PRIMA DI USCIRE NEL CORTILE
L’insegnante pone delle domande per stimolare i bambini ed interessarli al
fine di creare curiosità.
Ins: - Avete mai visto le ombre? Di che colore sono le ombre? Voi ce
l’avete l’ombra? Ce l’hanno solo le persone o anche gli animali? E le
cose? Perché si crea l’ombra? L’ombra sta ferma o si muove? I bambini
danno delle risposte a volte simili a volte contrastanti:
L’insegnante propone allora di andare subito fuori in cortile per verificare
quali delle risposte e delle ipotesi erano giuste facendo opportune
osservazioni.
Insegnante: - Ce l’abbiamo tutti l’ombra o qualcuno l’ha persa come Peter
Pan? “Io ce l’ho” “Anch’io” “Non la trovo!” “No, quella è la mia!”
Tutti cercano la propria ombra. Notiamo insieme che le ombre si presentano
tutte verso una certa direzione. Capiamo che si formano dal lato opposto a
quello in cui si trova il sole perché i raggi del sole sono “bloccati” dal nostro
corpo…quindi verifichiamo che è vero quello che diceva Giulia B.: l’ombra
dipende dal sole. Poco dopo una nuvola oscura il sole e le ombre svaniscono,
non ci sono più. Ciò avvalora ancora di più l’ipotesi di Giulia.
La nuvola si sposta il sole splende di nuovo e le ombre ritornano.
Ogni bambino osserva come si comporta la propria ombra . Se i bambini corrono
l’ombra corre quando stanno fermi l’ombra si ferma.
Per “catturare l’ombra” tracciamo il contorno dell’ombra di due bambini su un
foglio di carta pacco bianca e la coloriamo di grigio scuro perché vediamo
che è quello il colore più giusto. Notiamo anche che se il bamb. sta fermo
anche l’ombra sta ferma ma se si muove anche lei fa lo stesso.
Ma ce l’abbiamo solo noi persone l’ombra ? “Sì!” “No!” Verifichiamo
prendendo un vaso di fiori e poggiandolo a terra: subito si nota che anche i
fiori hanno l’ombra, la scuola e gli alberi hanno l’ombra, i giochi del cortile
pure….
Proponiamo un gioco a tema fissando le regole del gioco. Si gioca in piccoli
gruppi di cinque bambini camminando velocemente in uno spazio delimitato.
Quando si pesta l’ombra del compagno con il piede destro il compagno si
blocca. Se lo stesso bambino o un altro la calpesta di nuovo col piede sinistro
si libera.
Al rientro in aula tutti sono invitati a rappresentare graficamente se stessi e
la propria ombra.
Autovalutazione
Giulia B.: -Mi è piaciuto di più quando abbiamo visto che anche i fiori hanno l’ombra
-Mi è piaciuto di meno quando il sole era oscurato dalla nuvola e non si
vedeva più l’ombra.
Giulia F.: - Mi è piaciuto di più quando correvo e l’ombra correva.
- Mi è piaciuto di meno quando saltavo e l’ombra saltava.
Elisa M. : - Mi è piaciuto di più quando correvo e vedevo l’ombra
- Mi è piaciuto di meno quando la nuvola ha oscurato il sole e l’ombra non
c’era più.
Matteo: - Mi è piaciuto di più quando giocavo con l’ombra.
- Mi è piaciuto di meno quando mi hanno fermato perché Alessandro ha
calpestato la mia ombra.
Beatrice: - Mi è piaciuto di più quando l’ombra correva come me e
facevo il gioco.
- Mi è piaciuto di meno quando sono rimasta ferma.
Emanuele: - Mi è piaciuto di più quando giocavo e correvo.
- Mi è piaciuto di meno quando camminavo.
Cristian: - Mi è piaciuto di più quando si camminava e si saltellava per vedere se
anche l’ombra faceva lo stesso.
- Mi è piaciuto di meno quando correvamo.
Alessandro B.: - Mi è piaciuto di più quando correvamo e facevamo il gioco.
- Non mi è piaciuto quando con il piede mi bloccavano
l’ombra.
SAGOME DI ANIMALI
Abbiamo creato delle sagome di animali con la carta e li abbiamo fissati su
delle cannucce.
Utilizzando queste sagome (giraffa, rinoceronte e ghepardo) sono stati fatti i
seguenti giochi:
•riconoscimento dell’animale guardando solo la sua ombra osservazioni e
confronti fra le varie ombre
•invenzione di scenette, dialoghi ed episodi curiosi tra animali facendo
muovere le relative ombre
•seriazione delle ombre dalla più alta alla più bassa e viceversa
MEMORY DELLE OMBRE
Giocando al memory delle ombre i bambini hanno abbinato ogni figura
alla sua ombra.
Sono risultati molto graditi ai bambini anche i giochi sulle ombre da fare
al computer.
SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE
…QUANDO MI
…..QUANDO
PESTAVANO
L’OMBRA
CORREVAMO E
FACEVAMO IL GIOCO
…QUANDO ABBIAMO
…QUANDO L’OMBRA
CORREVA COME ME
OSSERVATO CHE ANCHE IL
VASO DI FIORI AVEVA L’OMBRA
… QUANDO SALTAVAMO E
L’OMBRA SALTAVA
… QUANDO IL SOLE HA
OSCURATO IL SOLE E
L’OMBRA NON C ’ERA PIU’
… QUANDO CORREVAMO
Insegnanti: ROSITA SPACCINI
RITA SCIMMI
M. GRAZIA TABARRINI
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scuola infanzia compignano - Direzione Didattica 1° Circolo