Bollettino 21 Il 20 Aprile 2008 è stato realizzato nella città di Salerno, nel sud Italia, il primo congresso di transcomunicazione che è stato chiamato “Oltre la Vita – si puó comunicare con l’aldilá?” (“Depois da Vida – É possível comunicar-se com o Outro Lado?”), una iniziativa di Paola Pagano e amici. Paola si è interessata a questo tema da quando a 20 anni ha ricevuto, con immensa sorpresa, una breve telefonata di un suo amico prete morto, che si è identificato lasciandole un messaggio. Questo fatto le cambiò tutto ciò in cui credeva e in qualche modo anche la sua vita. Colta e intelligente, ha iniziato a studiare argomenti correlati a questo evento. Ha visitato quattro volte il suo amico e medium trascomunicatore Marcello Bacci di Grosseto, rafforzandole ogni volta la certezza che era accaduto era possibile. Fino a che, facendo ricerche su internet, ha conosciuto il nostro lavoro e ha deciso che era una ottima idea questa sua prima iniziativa. Quasi 11 ore di viaggio, una differenza di fuso di 5 ore e il freddo di 13º ha marcato il nostro arrivo a Napoli, ma il calore dell’affetto degli italiani ci ha fatto dimenticare qualsiasi problema di questo tipo! Tutto il tempo ho avuto la compagnia di Paola Valitutti, valida collaboratrice di Paola Pagano che è stata mia traduttrice ed è diventata anche mia amica. Foto panoramica fatta nella città di Pompei, distrutta nel 79 d.C. dall’eruzione del Vesuvio. Registrati ancora in Brasile Per avere la certezza che nostri amici sapessero del viaggio, ho fatto alcuni registrazioni. Qui ho iniziato un insieme di audio in portoghese, spagnolo e italiano, ricordandomi che ai tempi del pioniere Jürgenson, questo succedeva spesso: (Ascolta l’audio, le frasi sono in rosso) Appena ho iniziato a registrare dicendo cosa stavo facendo e prima di inserire l’auricolare per ascoltare, un’Entità che parlava in lingua tedesca ha detto: 01. “Sei bella!” Sonia: “... ho messo l’auricolare...” Chiedo se alcuni italiani morti che mi hanno detto i nomi potevano comunicare: La foto in fondo è degli oggetti salvati in Pompei. Sonia: “E possibile che loro parlino adesso?” 02. Interlocutore tedesco: “Poder gravar!” (“Puoi registrare!”) Un volontario traduttore di italiano, che abita a Rio de Janeiro e che aveva perso suo padre in Italia, ha provato a contattarlo, e lui: 03. “Voy tchamar!” (“Vado a chiamarti!”) Sonia: “Lei puoi lasciare un messaggio?” Una circostanza curiosa: dopo aver spento il computer, nel rumore di fondo, una “voce diretta” che mi risponde mentre sto ringraziando: Sonia: “Grazie!” 04. (voce diretta) “ é da qui!” Chiesi di avere un portoghese nel gruppo presente: 05. (Con accento portoghese) “Só melhora!” (“Solo migliora!”) Nel giorno successivo abbiamo fatto un test e il nostro amico traduttore ha detto al padre: Mario: “Papa, ti voglio tanto bene!” 06. . “Isso funciona, tu tá qüi!” (“Funziona, tu sei qui!”) Curioso questo miscuglio di portoghese e italiano. In italiano il padre chiede al figlio che lo chiami: 07. “Chiama papà” 08. “Parla... piange!” (il padre chiede di parlare e dice che qualcuno si è emozionato e piange). Poiché la registrazione era stata fatta per telefono sono rimasta in ascolto e ho chiesto che il nostro amico facesse più domande: Mario: “Vuoi che faccio qualche domanda di più?” 09. “Figlio quer la voz!” (“Figlio vuoi la voce!”) Sonia: “Un po’ di più...” In una altra registrazione, parlando con l’interlocutore tedesco, domando: Sonia: “ Il signore sa chi é Mario?” 10. .“Eu sei!” (“Lo so!”) Provo da sola parlare con il padre: Sonia: “Ciao, signor Mario...” 11. “O Mario ascolta!” Qui un bel miscuglio d’italiano e spagnolo. Sonia: “Vuoi lasciare un messaggio per lei?” 12.“Buongiorno! Io parlo!” Un’altra volta il nostro volontario partecipa alla registrazione e dice: Mario: “Hai un qualche messaggio per lei?” 13. .“Vive la voz!” (“La voce, vive!”) Mario: “Papà, come stai?” 14.“Ti voglio dare notizie!” Prima che io inizi vorrei dire che viaggerò con lui e annuncia che tutti lì già lo sanno: 15. .“Alór tutto sabe!” (“Allora tutti sanno!”) Sonia: “Sto per andare in Itália...” Lui dice che la mia lingua è una canzone: 16. Una cancione…” (“Una canzone...”) Sonia: “Lei riesce a capirmi quando parlo portoghese?” 17. .“Esperato vere!” (“Aspetta a vedere!”) 18. .“Arrivato a mia casa!” (“Arrivato a casa mia!”) (sembra che lui sente che è ritornato a casa, insieme alla sua famiglia). NUOVAMENTE IN ITALIA Dall’ aeroporto siamo andati direttamente ad un incontro con un giornalista e poi, ad una stazione TV. Questo è stato importantissimo per portare nuove persone al congresso, come abbiamo saputo dopo. Il giorno dopo, è arrivato l’amico Paolo Presi e sua moglie Anna, venuti da Udine, nord Italia, quasi vicino alla frontiera con la Slovenia. Insieme, andiamo a passeggiare nei dintorni a piedi, perchè nella maggiore parte delle vie della città vecchia non transitano macchine e osserviamo la curiosa architettura, poiché la maggiore parte della città è di origine medioevale, con vie strette, case non profonde o senza giardino (ciò obbliga a stendere i panni ad asciugare ai balconi). Abbiamo visitato una bellissima chiesa con più di 1.000 anni. Lo sport nazionale della Italia: mangiare! Ho scherzato molto su questo, considerando che non esiste un paese sulla Terra dove si mangia tanto e cosi bene. L’EVENTO Con sorpresa anche degli organizzatori un pubblico di quasi 400 persone ha riempito l’auditorio del Teatro delle Arti – considerando il fatto di stare in Europa non e’ comune, per il fatto che l’Italia è il centro mondiale del cattolicesimo e che i suoi rappresentanti maggiori disapprovano la continuità della vita dopo la morte, la reincarnazione e la comunicazione con l’aldilà, oggetto del nostro progetto. Paola Pagano, è l'organizzatrice. I RELATORI L’evento ha avuto inizio con la sensitiva Susy Valitutti e successivamente ha parlato il collega Paolo Presi che ha presentato un lavoro su Marcello Bacci. Paolo e Daniele Gullá studiano e analizzano voci e immagini paranormali. Le analisi di Daniele sono il cuore de “Il Laboratorio” che ha sede in Bologna. Gullà ha analizzato il caso brasiliano di Edna, una ragazza morta, verificando una somiglianza del 99% tra i campioni di voce della ragazza da viva e da morta. E’ stato un caso notevole, studiato approfonditamente e riportato in un un report di 52 pagine che presto sarà divulgato. Questo lavoro è particolarmente indirizzato alla comunità scientifica poichè riporta con assoluta obiettività le analisi eseguite su delle voci le cui conclusioni affermano con certezza che tali eventi acustici corrispondono effettivamente a voci, cioè a eventi linguistici, e non ad allucinazioni o illusioni auditive. Come richiesto da un serio lavoro scientifico è necessaria l’oggettività per cui si è dimostrato che le voci sono reali sebbene le loro origini rimangono tuttora sconosciute. Per la logica della nostra scienza non dovrebbero essere li …ma ci sono! MARCELLO BACCI tema presentato da Paolo Presi In Europa, in generale, le persone usano ancora il registratore come anche negli EEUA, che é differente dal nostro lavoro in quanto é da più di 10 anni che abbiamo iniziato a utilizzare il computer. Marcello Bacci, oggi ottantenne, utilizza una vecchia radio a valvole e registra voci da più di trent’anni . Oggi non fa più riunioni tutti i venerdì come ha fatto per tanti anni, principalmente per consolare mamme disperate, attualmente fa una riunione al mese perché la sua salute non gli permette di più. Non si può negare il valore di aver dedicato tanti anni a favore di animi distrutti dal dolore per la perdita di persone care. Marcello, nella sua semplicità ha cambiato la vita di molta gente. Ma, per quanto riguarda laTranscomunicazione, si deve poter fruire dei progressi tecnologici sia nell’aldiquà sia nell’aldilà. Marcello non ha mai cambiato i suoi metodi. Fin dagli inizi usa la stessa radio e la sua forte medianità. Questo si evince da molti fattori: oltre alle voci, avvengono sempre casi di “apporti”, ossia oggetti che cadono chissà da dove. Generalmente, arrivano vicini alla persona a cui i nostri amici dell’aldilà vogliono fare un regalo. Quando ero con Marcello a Grosseto, nel 2005, mi é arrivato un cuore di vetro rosa che è caduto vicino ai miei piedi e che la moglie di Marcello, Marina, lo vide e me lo diede lasciandomi stupefatta. Altri fatti indicano che Marcello è un medium di effetti fisici : durante le riunioni la sua radio non funziona normalmente come le altre. Una volta che il canale si é aperto con l’altra dimensione si può girare a volontà la manopola di sintonizzazione delle stazioni radio e nulla cambia o interferisce con la voce paranormale che sta parlando. Mi ha raccontato Paolo che è stato testimone ad una seduta nella quale, mentre una voce paranormale stava parlando, un tecnico presente rimosse una valvola dalla radio; dopo averla rimossa nulla cambiò: la radio ha continuato a essere il veicolo di comunicazione. Il tecnico ha quindi rimosso una dopo l’altra tutte 5 le cinque valvole poiché era sicuro che dopo l’ultima la radio si sarebbe azzittita. No, invece le voci proseguirono ad esprimersi. Ciò significa che la radio non era funzionante normalmente, ossia ricevendo onde radio come un normale radioricevitore. Questo dimostra che la transcomunicazione sperimentata da questo grande italiano è frutto dalla sua forte medianità, questa è la ragione per la quale questo il suo metodo non è ripetibile da altri sperimentatori al mondo. A destra Paolo Presi e sotto il pioniere italiano Marcello Bacci e sua radio a valvole. Gli apporti sono oggetti che sorgono “dal niente”, generalmente cadono da una certa altezza. Sotto: il cuore di vetro rosa é quello caduto ai miei piedi nel corso della mia visita a Marcello nel 2005. LA NOSTRA PRESENTAZIONE Alla mattina ho presentato i nostri risultati con l’audio. Sono stati illustrati circa 15 casi che sorpresero per la chiarezza e qualità delle voci. É stato interessante poter dimostrare che la nostra tecnica è accessibile anche a quelli che non hanno una medianità sviluppata come quella di Marcello. Secondo la nostra esperienza, il nostro metodo di registrazione (vedi libro “Gravando Vozes”) permette a qualunque persona di poter registrare voci paranormali. Dopo di me, ha parlato la signora napoletana Rosa Langella, che ha perso due figli e il marito. Sono molti anni che lei registra con il solo registratore oppure con un registratore e una radio fuori sintonia come sorgente di rumore (come del resto avviene ancora in molti Paesi). Lei ha presentato delle voci estraendole da un paio di suoi nastri e fatte sentire con il proprio registratore. Rosa ha anche aiutato le mamme che avevano perso dei figli. Lei è un’altra persona italiana che si è dedicata a lenire le pene di coloro che hanno sofferto il suo stesso dolore. Nel pomeriggio, è stata la volta di un sacerdote che ha parlato degli angeli e dei demoni percepiti sul letto di morte . In quel momento, il mio cervello si é rifiutato di capire ciò che il prete stava dicendo poiché il tema era insolito ed il suo punto di vista cattolico distorceva un po’troppo la cosa. Non essendo stato presente durante le altre presentazioni non ha corso il rischio di confrontarsi con la platea, di formazione cattolica, e discutere sui dogmi della chiesa. Alla fine del suo intervento una persona del pubblico gli chiese quale fosse l’origine degli angeli, se essi erano forse i bambini defunti oppure da dove traevano origine. Allora lui riaffermò il dogma che è Dio che li crea e basta. Dopo di lui, è stato di nuovo il mio turno, questa volta con il tema delle immagini a cui ho dato maggiore evidenza parlando dell’apparizione dei defunti. Le due presentazioni erano state preparate in Power Point, dove ho avuto l’importante aiuto dell’italiano Mario Masprone, uno dei nostri volontari. Nato in Italia ma abitante a Rio da più di vent’anni, egli ha tradotto alla perfezione le mie presentazioni così che il pubblico le potè seguire nella loro lingua. I video con i defunti che apparivano come da vivi e a colori hanno avuto un forte impatto nel pubblico, come mi fu commentato poi. La foto sullo sfondo é la casa di Paola e nella foto in basso un momento della nostra presentazione L’ultima presentazione riguardò un caso di medianità : Laura Paradiso, di Siracusa, anche lei aiuta molte persone con un metodo creato da lei e dai suoi mentori spirituali. Come nel caso di Marcello Bacci anche lei associa le attrezzature tecniche alla propria medianità, un miscuglio che funziona. Dopo qualche aneddoto sulle sue esperienze, lei si è offerta a fare una pubblica dimostrazione per l’uditorio. Ha quindi aperto un contenitore per videocassette VHS di plastica nera, lasciandolo aperto e vuoto davanti a sé. Tenendo nella sua mano sinistra un microregistratore e nella mano destra una penna Bic senza punta, lei produceva un certo rumore strofinandola sul contenitore. Quindi lei registrava il rumore così prodotto che all’ascolto somigliava ad un sussurro. Poi riavvolgeva il nastro e ascoltava quanto registrato. Praticamente solo lei intendeva quel sussurro, perché raramente quel suono era udibile o interpretabile dalle altre persone che seguivano questo esperimento. Tutto era molto rapido strofinare, ascoltare e commentare. Poi lei chiese al pubblico : “qualcuno conosce Elena?” E una giovane in mezzo al pubblico si presentò confermando e Laura ripeté lo strofinio sul portacassette, nuova registrazione quindi riavvolse il nastro e disse : “lei ha detto che é stata sepolta senza scarpe. . .” Sì confermò la nipote molto emozionata. Laura, che è signora sui 70 anni, rideva da sola ascoltando i messaggi. Molto simpatica. Lei citava principalmente nomi, cosa questa già molto difficile ancor più davanti ad un pubblico molto attento. Altro esempio: “chi ha perso un giovane di nome Enzo?” E una mamma in lacrime si fece avanti. Laura le dice quindi: ”lui mi sta parlando di Marco, chi é Marco?” E la mamma piange ancora di più, perché Marco é suo nipote, figlio del giovane morto e cosi continuando. A me sembra molto autentico il fenomeno, essendo forse 90% di medianità e 10% di apparecchiatura. Laura in verità é una grande chiarudiente, e questo fenomeno potrebbe avvenire con o senza il piccolo registratore: é una cosa nuova e sorprendente. C’é stata la chiusura con un dibattito, e finalmente un bel video portato da Paolo Presi su testimonianze di mamme che hanno perso i loro figli e hanno sentito e riconosciuto le loro voci dopo che se ne sono andati. E’ stato molto emozionante e gratificante vedere il bene che fa a tutti sapere che la vita continua. ALBUM Con Paolo in una tipica via di Salerno, nel centro antico. A sinistra e sopra, balcone con biancheria, molto tipico. La mia traduttrice Paola, e a destra, insegnando alle persone che desiderano imparare la nostra tecnica, principalmente le mamme che hanno perdute i loro figli. A sinistra, scena tipica, e a destra un corpo pietrificato di Pompei (in Campania) Registrazioni all'hotel Mi domandavo se Fernando sarebbe riuscito a parlare in italiano, e lui mi Nei pochi momenti liberi ho stabilito alcuni contatti per risponde correttamente (come sentito e digitato da Paolo Presi): assicurarmi che i nostri Comunicatori fossero disponibili. Sonia: “Un bacio, Fernando…” 27.“Ecco direi che io posso!” (Ascoltate le audio-registrazioni in rosso 19. “Vai valer, sabe!” (“Si lavorerà, lo sai!”) Sonia: “E’ disponibile il nostro gruppo di italiani?” 20. Aqui grava Armani!” (“Qui registra Armani!”) Uso le poche parole che conosco di italiano e Fernando, il mio marito defunto, mi risponde. Sonia: “Buon giorno!” 21. .“Tô escutando!” (“Ti ascolto!”) Tra i nomi che mi sono pervenuti nei contatti c’era quello di un adolescente, Andrea deceduto a 14 anni. La risposta arriva precisa, perchè un attimo prima avevo fatto una prova cercando di parlare direttamente al giovane in quanto le sue risposte sarebbero arrivate in italiano. Non procedetti all’ascolto presumendo che non avrei capito nulla. Fernando però mi chiese di verificare poiché il ragazzo aveva già registrato qualcosa sul computer. Sonia: “Sai chi è Andrea?” 22. .“Vê! Taí, já falou!” (“Guarda! E’ là, egli ha parlato!”) E conferma che il giovane aspettava per parlare: 23. “Te espera!” (“Ti aspetta!”) Sonia: “Il ragazzo ora è li?” “ Tá no seu teste!” (“ E’nel tuo test!)” Domando su altre signore italiane decedute: 24. “Não posso dizer!” (“Non posso dire!”) Sonia: “E Solange?” Sonia: “E Yolanda?” 25. .“Dizer que esperou!” (“Dice che ha aspettato!”) E’ curioso il fatto che dicono che lui ed altri dal Brasile abbiano viaggiato in nave per l’Europa: 26. Venho nave!” (“Vengo nave!”) Sonia: “Come sei venuto?(in Italia)” 28.“Cerchiamo un contatto!” In corretto italiano dicono di voler cercare un contato. Sonia: - “Potresti dire qualcosa a Paola?” 29. .“Está de preto!” (“E’ in nero!”) Infatti, appena Paola arrivò in albergo per prendermi le dissi che già conoscevo che lei sarebbe stata vestita in nero. Fernando ci dà un consiglio tecnico: 30. .“Mais matéria! Mais aparelho!” (“Piu materia! Piu apparechio!”) Sonia: “Un bacio, Fernando...” “Até rever-te!” (“Arriverderci!”) Grazie a quel consiglio ho improvvisato un’altra fonte di rumore, avendo capito che ciò avrebbe prodotto più “materia” da manipolare da parte loro. I due contatti che seguono sono stati incisi come risultato di questa innovazione introdotta. La qualità è appena accettabile ma in compenso richiama l’attenzione sul fatto di produrre VOCI DIRETTE e con uno sfondo musicale che non so proprio da dove sia venuto. Nella voce d’ Andrea, la conferma che aveva promesso di parlare: 31.Andrea: .“Prometido!” (“Promesso!”) In italiano, confermano che da parte loro cercheranno di fare funzionarequesto nuovo metodo. 32.“Fare funzionare qui!” Si inserisce Mr. German con un miscuglio di lingue e mi chiede, mezzo in italiano e e mezzo in portoghese: 33. “Andate! Escuta-me!” (“Andiamo! Ascoltami!”) Sonia: Ciao Mr. German, buona sera…” 34.“Rispondo amica!” Sonia: - “Siete tutti contenti per i risultati?” Fernando mi chiede di incidere per una certa persona: 35. .“Você ouve! Cê deve largar o contato!” (“Senti! Devi lasciare il contatto!”) 36. .“Vai buscar Paola!!!” (“Vai a cercare Paola!!!”) REGISTRAZIONI AL VIVO Con una mamma In questa occasione abbiamo fatto conoscenza di Susy Valetutti, che aveva perso il figlio Andrea di 14 anni per una infezione che l’ha fatto morire in appena tre giorni. Gli avevo già chiesto se volesse comunicare ed egli lo confermò. Eravamo riuniti nella stanza dell’albergo in presenza di Paolo Presi (relatore e tecnico), Paola Pagano (organizzatrice del Congresso), Paola (la mia traduttrice), Susy (la madre del deceduto) ed io. Stretti nella stanza, sistemati com’era possibile, abbiamo fatto due brevi registrazioni quindi ascoltato ad alto volume in modo che tutti potessero sentire. Man mano che loro parlavano fu trascritto, in italiano, il lungo e inaspettato contenuto dei contatti, che ha sorpreso tutti. Ecco i testi dei 24 transcontatti così come sono stati rilevati dai presenti: Paolo Presi e Susy distanti circa un metro dal mio computer e Paola Pagano a più di 2 metri: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. “Buon giorno... Io vengo qua!” “Cosi per essere sola proprio la mala fede!” “Aiuta papà!” “E allora molto si sa!” “Che succede, non mangiare più!” “Continuar fin dalla terra!” “Sono io mamma buon giorno a te!” “Son amore, traduci con innamoramento!” “A monito!” “Cambia la vita del mondo!” “Contatto tra!” “Papa migliorar!” “Quando arrivai di qua papà entravo i fenomeni!” “Come una scuola nuova!” “Forse capiterà Sonia ed ancora proverò!” “Questo possiamo tra voi ed io chiamar!” “Puoi parlare, domani farei, faremo un discorso!” “Ora l'elettronica ti da la prova!” “Stai facendo il meglio, miglioramento!” “Noi parlavamo con Dio!” “Lo capisco, collaborare!” “I nostri falli alzar - Prove hai avute qua!” “Un bacio!” “Che prova bella!!!” Richiamano l’attenzione dei presenti i bei messaggi sull’elettronica per portare una prova della sopravivenza (contatto 18 - “Ora l’elettronica ti dà la prova”, e al contatto 4, “E allora molto si sa”, e ancor di più quando termina dicendo : “Che bella prova!!!” INSEGNANDO LA NOSTRA TECNICA 54 risposte ottenute in un pomeriggio ed in italiano Contenuti delle registrazioni così come sono state sentite dalle 8 persone presenti. Il giorno dopo è stato uno dei più importanti. Paola ci ha invitato a casa sua assieme ad altre persone interessate alle registrazioni, per di più mamme che hanno perso i figli e che volevano imparare la tecnica da noi usata. C’erano Antonella che ha perso la figlia Roberta di cancro, Carmela che ha perso la figlia Lisa, stessa ragione; Teresa che ha perso il figlio Alessio, Maria che ha perso il figlio Daniele per suicidio, Dario, che ha perso la madre Susy; Rosa che ha perso la sorella Paola; Giovanna che ha perso il marito Cesare e Paola Pagano che ha perso il padre, Ernesto. Dopo aver spiegato la tecnica abbiamo fatto alcune prove di registrazione per verificare se alcuni di questi defunti avrebbero potuto comunicare con noi. IMPORTANTE Poiché la mia conoscenza della lingua italiana non è sufficiente ho dovuto comportarmi in maniera diversa. In Brasile di solito registro prima i messaggi poi li ascolto attentamente con le cuffie individuando le risposte. In questa occasione questo non è stato possibile in quanto, non conoscendo l’italiano, all’ascolto non sarei stata in grado di localizzare le risposte. Ho quindi alzato il volume di ascolto per fare udire a tutti i presenti quanto inciso, e così una, due o più persone individuavano una risposta e poi attentamente individuavano il significato delle parole fino a completare la frase. Ancora un dettaglio: per salvare ogni frase dei transcontatti in modo corretto, ho fatto digitare direttamente sul mio computer da qualcuno di loro le frasi in lingua italiana, ovviamente ciò è stato necessario in quanto solo i presenti conoscevano bene la loro lingua. C’è stato un totale di 58 risposte in quel pomeriggio, che hanno portato gioia a tutti. Ecco i risultati come sono stati trascritti dai presenti. In alto a destra, Rosa, che ha perso Paola, la sorella defunta la sorella Paola di 32 anni. I coerenti messaggi dalla deceduta conferma di essere lei stessa a rispondere. 01- La gioia in fondo e un marito 02- In terra serve anche a te 03- Guarda i suoi ideali non lo abbandono 04- Registra da visioni ai morti Paola Pagano ha parlato con il padre, Ernesto. 05- Parlate tanto noi E rimasta impressionata del suo accento 06- Voi entrate bene me napoletano essere esattamente come parlava in vita. 0102030405060708091011- Ti avviso quando lo può fare Emozioni che ha avuto tuo padre Tu facevi non si può proprio andare C’é qua la vita Ti auguro buon lavoro E solo paura ma sei brava Di qua io per radio t'ho salutato Tua casa si lavora Tuo cuore mi ha aiutato qua Di qua si consola Prova ha la gente Per Teresa, dalla figlia Lisa, deceduta Per Dario, da mamma Suzy, Deceduta per cancro TRASCONTATTI IN ITALIANO 01- Bene grande 02- La voce cercato hai 03- Ci siamo pure noi 04- La devi chiamare 05- En la sera vengo a dormire Lisa Lisa 01- Armonia con allegria dare Lisa 02- Trasmuterà al piano cercare trasmissioni Lisa 03- Stanno parlando Lisa 04- Mamma! Lisa 05- Telefonami! Suzy Per Carmela, dal figlio Alessio: Per Antonella, da Roberta, la cui foto è sul cellulare della madre Alécio 01- Cercherò migliora Alécio 02- Transfoto s‘ha fatto giorno Alécio 03- Qui stazione fatto compiere Alécio 04- Cè l’amore tradurre e imparare a memoria Alécio 05- Va bene si Antonella viene incidendo già da un po’ di tempo e maneggia con destrezza il registratore. Abbiamo inciso simultaneamente sul mio notebook e sul suo mini registratore, con gli stessi risultati Roberta 01- Dario puoi parlare Roberta 02- Arrabbiti nei vent’anni Roberta 03- Dico ma spero chiama Dio cara, Dario Roberta 04- Che figlio maschio Roberta 05- Ci son le voci è un problema Roberta 06- Io o invitato tre Per Giovanna, dal marito Cesare: Césare 01- Quando vuoi parla con tua sposa Césare 02- Prova che sente Césare 03- Te lo avremmo detto Césare 04- Ora telefona Césare 05- Un bacio lo sentito parlami Césare 06- Storia della vostra relazione Alecio Roberta Fine delle sciocchezze? Prove di identificazione Soltanto Maria aveva in borsa una foto del deceduto in famiglia E soltanto a lei le è stato chiesto di mostrarla. Non lo sapeva nessuno. Non sarebbe perciò una prova importante che suo figlio era presente? Maria Maria ha perso il figlio Daniele, suicida, cosa che l’ha distrutta. In quel pomerigigo ha ottenuto prove importanti per la sua identificazione. Ad esempio: suo figlio chiede perdono al padre e alla madre ( contatto 01); ha chiesto che lei mostrasse la sua foto in famiglia molto prima che chiedessimo di vederlo (contatto 03); più importante ancora è stata la sua conferma che la ragione di essersi tolto la vita non c’entrava niente con la famiglia, come anteriormente detto per altri mezzi, via mediums che la madre aveva cercato, cosa che ovviamente non sapevamo. Durante l’incisione lei domanda se la famiglia era colpevole del suo gesto, e lui risponde: “Niente...te lo dico sempre!” Ecco le 10 risposte incise e sentite dalla madre allo stesso tempo: Daniele 01- Mamma, papa perdonami Daniele 02- Mama…. a Maria Daniele 03- Da foto da famiglia Daniele 04- Papa ignorai Daniele 05- Fenomeni a agiranno Daniele 06- Niente te lo dico sempre Daniele 07- Salvarti mamma devo Daniele 08- Dio no ponizioni tu ora avisa Daniele 09- E con lo stereo al lato arrivo Daniele 10- Di far la migliore Dinanzi questi fatti , proponiamo una questione importantissima: fra le tante stupidaggini dette da coloro che non conoscono la Trascomunicazione, che non ammettono la sopravvivenza dopo la morte, c’è chi ragiona che le voci incise non sono nient’altro che il prodotto della mente del trancomunicatore stesso. Um bravo difensore di tale patetica idea è nientemeno il Prete Quevedo. Una tra tante cose di cui parla, ma non dimostra. Incredibile che abbia ammesso publicamente (abbiamo l’articolo del giornale) che le voci sono VERE! Ma, spiega saggiamente, non si tratta di voci di morti. Ciò non sussiste. No! In testa sua, il trascomunicatore crea le voce incise ma non riesce a spiegare come! Ovviamente non spiega neanche come un trascomunicatore che non ha conosciuto i deceduti, riesce a produrre tale e quale le loro voci, le quali sono identificate dalle famiglie... Neppure spiega tecnicamente come mai le risposte sono incise nel computer. Chissà l’informazione creata nel cervello passeggia fino al locale dov’è incisa nel PC? In quale maniera si ferma nel computer, e per di più, nel posto esatto? Ancora più inspiegabile, secondo lui, sarebbe esattamente il caso che abbiamo vissuto questa volta: io non parlo italiano, perciò era necessario che le voci fossero identificate e trascritte dalle persone presenti. Ci domandiamo: in quale modo potrebbe la mia mente avere messo lì tali contatti? Davanti a tale evidenza, forzoso è concludere che siano davvero le voci di terzi anzichè prodotto dalla mente di chi incide. Resta chiaro che i morti parlano, eccome ... lo stesso se a Quevedo non piace! PROGETTI E PROGETTI... Messa davanti all’echeggiante fenomeno avvenuto, dal vivo e con tanti testimoni, la nostra amica Paola, organizzatrice del’evento, rafforza il suo convincimento ancora di più. E sogna (sogniamo) la sua continuità.