“Vivo la mia città
e….. dintorni”
E’ un progetto realizzato dagli studenti della scuola Andrea Torrente frequentanti la
classe II sez. H turistico, al fine di suggerire eventuali luoghi da visitare nella città nota in
tutto il mondo per le sue bellezze artistiche e paesaggistiche nonché per le testimonianze
del suo storico passato : Napoli.
La sua magia, infatti, è racchiusa nel mito delle sue origini; secondo alcuni storici la sua
nascita è da collegare alla legenda della splendida sirena di nome Parthenope.
Ora, immaginate di avere pochi giorni per addentrarvi nelle meraviglie di Napoli, nella
sua cultura, tradizione e musica.
Vi porrete sicuramente le seguenti domande: “quali sono i luoghi più belli e importanti
da visitare? E i posti di maggiore attrazione?” noi abbiamo la risposta! Saremmo felici di
elencarvi degli itinerari turistici che voi potrete prendere in considerazione.
Vogliamo però darvi un ultimo consiglio, il modo migliore per conoscere Napoli, nel bene
e nel male, è quello di viaggiarci dentro, scoprirne pregi e difetti, annusare i suoi
profumi, lasciandovi sorprendere da ciò che essa è in grado di offrirvi; se seguirete il
nostro consiglio non ve ne pentirete affatto.
C’è tanto da vedere e non è facile scegliere ma qualsiasi itinerario turistico scegliate vi
porterà comunque alla scoperta dei suoi tesori culturali e delle sue famose opere d’arte.
Inoltre ci siamo permessi di aggiungere, anche se non fa parte di Napoli, la Reggia di
Caserta, dove potrete ammirare uno splendido Palazzo Reale, un grande Parco, un
Giardino Inglese e diverse Fontane spettacolari.
Gli itinerari che noi presentiamo sono:
Maschio Angioino;
Castel dell’ovo;
Il Duomo di Napoli;
Napoli Sotterranea;
Palazzo Reale di Napoli;
Le Chiese di Santa Chiara, San Lorenzo Maggiore;
Gli scavi di Pompei;
La Reggia di Caserta.
Maschio Angioino
Proseguendo per Piazza Municipio possiamo ammirare
la semplicità ma allo stesso momento anche la
magnifica bellezza di “Castel Nuovo” detto anche
“Maschio Angioino”.
La sua costruzione iniziò nel 1279 con Carlo I D’Angiò su
progetto di Pierre de Chaule ,un architetto francese, e
la sua costruzione durò 3 anni.
Il complesso divenne un centro di cultura; Alfonso I
diede al castello il nome di “Castel Nuovo” e fece
innalzare un grandissimo Arco di Trionfo che si può
ammirare all’entrata della fortezza.
Proseguendo all’interno troviamo l’enorme cortile dove
si possono ammirare le sale e le cappelle presenti nel
castello.
Sala dei Baroni
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Proseguendo lungo il cortile possiamo notare alla nostra sinistra una
lunghissima ed ampia scala che dà accesso alla “Sala Dei Baroni”.
Quest’ultima voluta da Roberto D’Angiò, è stata dipinta da Giotto.
Nel 1486 in questo luogo furono arrestati i baroni che avevano
partecipato alla congiura contro Ferrante I D’Aragona ; quest’ ultimo
scoprendo il loro piano decise di invitarli nella sala (che allora era la Sala
Maior della fortezza) ma con l’inganno, essi infatti,sapevano di essere
invitati per festeggiare le nozze della nipote del sovrano con il figlio del
conte di Sarno ma una volta giunti lì furono imprigionati.
Guardando il soffitto possiamo osservare un disegno stellare formato dai
costoloni in piperno che sostengono la volta,subito al di sotto di tale
copertura si sviluppa una galleria che si apre con otto finestre quadrate
per ciascuna lunetta sovrastante da cui le donne potevano osservare
quanto accadeva tra gli uomini giù in sala perché a elle era proibito
partecipare.
La sala è stata danneggiata irrimediabilmente da un incendio nel 1919 in
cui andarono distrutte tutte le decorazioni scultoree.
Cappella Palatina
La Cappella Palatina o di Santa Barbara si trova nell’ampio
cortile del castello.
 Entrando possiamo ammirare delle vetrine contenenti i
magnifici gioielli delle regine che si sono succedute negli anni.
L’interno è formato da una sola navata senza aggiunta di
cappelle laterali che termina in un abside rettangolare.
 Lungo le pareti laterali presenta dei magnifici dipinti di Giotto,
che purtroppo sono stati danneggiati nel tempo.
 Uscendo dalla Cappella Palatina si possono usare le scale
collocate nella parte destra del cortile per salire al primo piano
dove si possono ammirare le splendide opere ivi esposte.
 Al termine del percorso possiamo apprezzare la bellezza di
Napoli grazie ad un ampio spazio vetrato , da cui è possibile
scorgere il meraviglioso porto e l’immenso mare.
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1° piano
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Qui possiamo ammirare le notevoli opere
religiose esposte, esse sono opere provenienti
da molte chiese, come ad esempio la “Real
Casa Santa dell’Annunziata”.
 Il museo ospita anche oltre ad opere di natura
pittorica anche numerosi “argenti” appartenenti
al corredo liturgico dell’Annunziata, fra cui si
ricorda il prezioso Crocifisso con la Madonna e
San Giovanni Evangelista, in cristallo di rocca e
argento risalente al XVI secolo.
1° piano
Sempre al primo piano possiamo visitare la cappella
denominata delle anime del purgatorio realizzata
intorno agli anni 1580-81, per volere dei viceré
spagnoli.
 L’interno presenta decorazioni barocche, con
affreschi e dipinti su tavola;sull’ altare maggiore è
posto un dipinto che ha come soggetto la Madonna
del Carmine con la anime del purgatorio ed i Santi
Sebastiano e Gregorio Magno.
 Da un’antica fonte sembrerebbe che nella cappella
venne sepolto Giovanni, fratello del ben più noto
rivoluzionario napoletano Masaniello.
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2° piano - Porta Bronzea
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La porta posta originariamente all’ingresso del castello viene
oggi esposta al secondo piano del castello;
questa porta dalla lunga e travagliata storia venne
commissionata da Ferrante D’ Aragona nel 1475 a
celebrazione della vittoria del sovrano su Giovanni D’ Angiò
ed i baroni ribelli a cui è intitolata la sala omonima. Nell’ultimo
pannello sul lato sinistro si può facilmente notare una palla di
cannone conficcatasi lì poichè la sventurata porta fece parte
del bottino di guerra che Carlo VIII fece caricare sulle navi
dirette in Francia. Durante la navigazione però, la flotta
francese venne attaccata e sconfitta dai Genovesi, è
presumibile che nel corso della battaglia la porta venne
colpita e quindi danneggiata da diverse palle di cannone che
possiamo vedere ancora oggi conficcate nella porta.
I genovesi avendo sconfitto i francesi e quindi di diritto
conquistato il bottino, avrebbero poi rimandato la porta a
Napoli.
2° piano
Al secondo piano sono esposti dipinti che vanno dal XVIII al XX
secolo.
 Nella prima sala si notano i cinque ovali del pittore Jacopo
Cestaro.
 Nelle sale successive è esposta una raccolta della pittura
dell’800 napoletano.
 L’esposizione è stata ordinata per temi:episodi
storici,paesaggi,vedute della città di Napoli,ritratti di donne
ed episodi di genere. Tra le vedute della città esposte è
suggestiva un’immagine della Vecchia Napoli opera di
Vincenzo Caprile.
 Nel museo sono esposti anche due statue,una di bronzo,
copia del pescatore del museo del Bargello di Firenze e l’altra
in terra cotta, che raffigura la triste condizione di un
adolescente orfano.
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CASTEL DELL’OVO
Proseguendo per via Eldorardo possiamo ammirare
la bellezza del Castel dell’Ovo, la più antica fortezza
della città di Napoli.
 Per accedere al castello bisogna passare su di un
ponte elevato,dai cui lati possiamo notare un mare
spettacolare. All’interno del castello oggi si trovano
diversi spazi che possono essere utilizzati per
convegni, e riunioni di lavoro. Le sale e gli spazi sono
spogli in modo da consentire gli allestimenti secondo
le necessità di ciascun utente.
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ITALIA: è la sala più prestigiosa del Castello, presenta un soffitto a volta ed
una capienza di 250 posti a platea.
SIRENTA: Completamente scavata nel tufo, può essere la sede ideale sia
per lo svolgimento di buffet collegati ai lavori congressuali che si tengono
nella sala sia per lo svolgimento di congressi per 150 posti a platea.
ANTRO DI VIRGILIO: Posta nella zona sottostante la sala Compagna,
consta di un ampio salone e di due salette che possono essere utilizzate
per segreterie, guardaroba o per allestimento di buffet.
La sua capienza è di circa 150 posti a platea.
Compagna di stile più moderno è collocata nella parte più alta del Castello
ed è raggiungibile, oltre che attraverso un suggestivo camminamento all’
interno del Castello, anche con 2 ascensori. La sua capienza è di 200 posti
a platea.
MEGARIDE: Posta alle spalle della sala Compagna, è composta da una
saletta interna utilizzabile per deposito materiale e di una sala di 80 posti
a platea.
DALLE CARCERI: In considerazione del particolare valore storico della sala,
essa viene prevalentemente adibita a mostre; tuttavia gli uffici direzionali
si riservano di concederne l’ uso valutando la compatibilità della richiesta
con la tutela del sito.
Duomo Di Napoli
 In questa guida vorremmo consigliarvi di
visitare uno dei posti più belli e importanti di
Napoli, ossia il Duomo di San Gennaro.
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Prima di passare all’architettura vorremmo parlarvi un po’
della storia di questa Cattedrale.
Iniziamo col dire che secondo la cronaca di Partenope, qui
sorse l’oratorio di Santa Maria del Principio, dove Aspreno, il
primo vescovo della città, decise di insediare l'episcopato di
Napoli. Nel XIII secolo iniziò la costruzione dell’edificio e sia
per la progettazione, che per la costruzione, voluta da Carlo II
di Napoli, vennero chiamati degli architetti francesi. La
struttura fu decorata con mosaici e panni dipinti apposti tra le
navate. La Cattedrale fu completata nel 1313. Il Trecento
portò molti danni alla Cattedrale, sia per la peste sia per i
terremoti. Durante uno di questi crollarono il campanile e la
facciata, che fu ricostruita in stile gotico.
 Tra il Quattrocento e l'Ottocento il Duomo
venne notevolmente abbellito. Fu realizzata
la Cappella del Succorpo e dopo un secolo
Francesco Grimaldi innalzò , di fronte alla
Basilica di Santa Restituta, la Reale Cappella
del Tesoro di San Gennaro.
 In seguito il tetto venne ricoperto da un
cassettonato in legno e furono ricostruite le
parti più danneggiate dal terremoto.
Verso la seconda metà del XVII secolo vennero
realizzati interventi barocchi che caratterizzarono le
cappelle. Nel 1732 furono ricostruiti l’abside, i
transetti e fu modificata una navata. La facciata fu
modificata nell’Ottocento da Errico Alvino.
 Durante la seconda Guerra Mondiale, i
bombardamenti alleati danneggiarono le strutture e
pertanto, vennero effettuati restauri e consolidamenti
strutturali all'intero dell’ edificio e durante gli scavi
vennero portati alla luce resti archeologici romani,
greci e altomedioevali che oggi sono raccolti ed
esposti all’ interno degli Scavi archeologici del Duomo.
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Vi illustreremo adesso la Facciata del Duomo che fu ricostruita più volte
nel corso dei secoli, ma la facciata attuale fu rifatta in stile neogotico da
Errico Alvino alla fine dell’Ottocento e inaugurata nel 1905. Il progetto
dell'Alvino è incompleto, i lavori infatti furono interrotti all'altezza del
basamento.
Per il decoro della facciata, furono chiamati importanti scultori del XIX
secolo. Ai lati del finestrone centrale ci sono sculture di Francesco
Jerace e Domenico Pellegrino.
Il portale principale è sostenuto da leoni stilofori consumati dal tempo. I
portali laterali, in stile gotico internazionale, furono eseguiti dallo
scultore Antonio Baboccio da Piperno.
La facciata fu danneggiata durante la seconda guerra mondiale e
restaurata nel 1951, ma un restauro integrale fu eseguito nel 1999.
All’entrata possiamo ammirare la bellissima navata,
lunga circa cento metri, la chiesa ha una pianta a
croce latina. La navata è intervallata da una
sequenza di otto pilastri per lato. Il soffitto è
a cassettoni intagliati e poi dorato. Sulle pareti della
navata ci sono dipinti di Luca Giordano, mentre sui
sedici pilastri della navata sono sistemate le edicole
con i busti dei vescovi della città.
 Sotto l'arcata sinistra si può ammirare la fonte
battesimale secentesca, che riutilizza una vasca di
basalto egiziano di epoca romana, sulla quale è posto
un gruppo bronzeo raffigurante il Battesimo di Gesù.
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La cattedrale di Napoli è composta anche da
numerose cappelle. Le cappelle più grandi sono: il
Succorpo, il Tesoro di San Gennaro e Santa Restituta,
mentre il resto sono semplici spazi aperti nelle
due navate.
 Adesso vi illustreremo la Cappella del Tesoro di San
Gennaro, che oltre a custodire le reliquie ed il sangue
di San Gennaro, è uno dei gioielli universali dell'arte,
ricca di marmi, affreschi, dipinti e altre opere d’arte
dei migliori artisti dell'epoca.
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 Negli anni 1526 e 1527 la città di Napoli subì
contemporaneamente due flagelli: la guerra
tra Spagna e Francia, e la pestilenza.Il popolo
partenopeo il 13 gennaio 1527,
nell'anniversario della traslazione delle ossa di
San Gennaro da Montevergine a Napoli,
implorò la protezione del santo patrono,
formulando il voto solenne di erigergli una
nuova e più ampia Cappella del Tesoro nel
Duomo.
Quella precedente, infatti, situata nella torre
esistente sulla sinistra della facciata del Duomo, era
troppo angusta e vi si accedeva attraverso una
disagevole e stretta scala.
 La Cappella del Tesoro, progettata dall'architetto
teatino Francesco Grimaldi, fu inaugurata il 16
dicembre 1646 e nello stesso giorno furono trasferite
nella nuova cappella le reliquie del Santo, le statue
d’argento e le preziose suppellettili già presenti nel
Tesoro vecchio.
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Guardando la Cappella sotto l’aspetto architettonico
è da considerare una vera e propria galleria d’arte
per struttura architettonica, per il cancello e per il
pavimento disegnati da Cosimo Fanzago , per i
marmi pregiati, per le sculture, per gli argenti
lavorati e per la gran quantità di pitture e di affreschi
di celebri pittori.
 E proprio qui, in questa cappella, nel primo sabato di
maggio tutto il popolo si rivolge ancora oggi a San
Gennaro, nel particolare momento del miracolo della
liquefazione del sangue.
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Se osserviamo il paliotto dell'altare maggiore, potremo notare
che è un'opera unica, completamente d'argento a sbalzo
raffigurante le Sette Misericordie e la decapitazione di San
Gennaro.
Dietro l'altare, due nicchie con sportelli argentei custodiscono
il busto e le ampolle. Il busto del Patrono, che era sempre
stato realizzato in argento, in questo caso è dorato e fu
realizzato da tre orafi provenzali e donato da Carlo II d'Angiò
nel 1305.
La leggenda dice che la prima liquefazione del Sangue
avvenne quando le spoglie del Santo furono trasferite a
Napoli, durante il tragitto.
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Oggi le due ampolle sono fissate all'interno di una piccola teca
rotonda realizzata con una larga cornice in argento e provvista di
un manico, una è riempita per 3/4, mentre l'altra più alta è
semivuota poiché parte del suo contenuto fu sottratto da re
Carlo III di Borbone che lo portò con sé in Spagna. Tre volte
l'anno, il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19
settembre ed il 16 dicembre, durante una solenne cerimonia
religiosa guidata dall'arcivescovo, i fedeli accorrono per assistere
al miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro. La
liquefazione del tessuto durante la cerimonia è ritenuto foriero
di buoni auspici per la città; al contrario, si ritiene che la
mancata liquefazione sia presagio di eventi fortemente negativi
e drammatici per la città.
Un analogo fenomeno, anch'esso ritenuto miracoloso, si
suppone che avvenga anche a Pozzuoli, dove, nella chiesa di San
Gennaro presso la Solfatara, su di una lastra marmorea su cui si
afferma che S. Gennaro fosse stato decapitato e che sia
impregnata del suo sangue, ancora oggi c'è chi sostiene che
delle tracce rosse diventino di colore più intenso e
trasuderebbero in concomitanza con il miracolo più importante
che avviene a Napoli.
Napoli sotterranea
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Napoli Sotterranea è un complesso di cunicoli posti
nel sottosuolo di Napoli. Nata sul mare, Napoli è
anche la città del Vesuvio. Il cuore di Napoli, tra San
Biagio dei Librai e Piazza San Gaetano, affonda le
radici in un passato lontano, fatto dei resti delle città
cancellate. Il centro della Napoli dei nostri giorni è
figlio del suo passato. Le strade e le piazze di oggi
sono il resto della lunga storia della città nascosta.
10, 20, 30 metri più in basso, una visita ai sotterranei
offre spunti ed elementi per capire come si è evoluta
Napoli. I primi manufatti di scavi sotterranei
risalgono a circa 5000 anni fa.
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Ed a circa 40 metri di profondità, è ancora visibile il cimitero di
Santa Maria Del Pianto. Ma lo sviluppo imponente del reticolo
dei sotterranei iniziò in Epoca Romana. Uno degli accessi è da
Via Sant’Anna di Palazzo, nei pressi dei Quartieri Spagnoli.
Questo Itinerario conduce ad un rifugio anti-aereo che poteva
contenere fino a 4000 persone. Sono ancora visibili graffiti,
disegni di bambini e scritte sui muri. L’accesso da Piazza San
Gaetano, a due passi da San Gregorio Armeno, la città dei
presepi passa dal dramma degli sfollati di guerra e giunge in una
cisterna di epoca Greca. In questa parte di Napoli sotterranea,
sono ancora visibili le botteghe artigiane, tra le quali si
distinguono quella del: Lavandaio e quella del Fornaio.
L’aerarium, dove si custodiva il tesoro della città è rimasto
immutato, ed anche il mercato coperto. Altro inquietante e
affascinante itinerario della Napoli sommersa, è la Chiesa Del
Purgatorio ad Arco, in Via Dei Tribunali, che custodisce i resti dei
“Pezzentelli”, povera gente morta durante epidemie, pestilenze
e carestie. L’Ossario, ricavato durante le pestilenze nel 1656, si
trasformò presto in luogo di culto eretto dalla pietà popolare.
Palazzo Reale di Napoli
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Per il progetto “vivo la mia città e dintorni” abbiamo
proposto anche come meta turistica il Palazzo Reale
di Napoli situato in Piazza del Plebiscito nelle
vicinanze del Maschio Angioino e del Castel dell’ Ovo
che già precedentemente abbiamo avuto il piacere di
presentare.
La storia del Palazzo Reale inizia nel 1500 in vista di
una possibile visita del Re Filippo III.
In quel periodo non c'erano luoghi adatti ad ospitare
il Re e così il Vicerè Don Fernando ordinò la
costruzione di questo magnifico Palazzo Reale.
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Il Palazzo fu commissionato da Domenico Fontana nel 1600,
ma il Re Filippo non fece più visita a Napoli quindi non ebbe
mai l'onore di visitare il Palazzo ma noi oggi possiamo farlo e
vi consigliamo di non perdervelo.
La prima cosa che possiamo notare è l'imponente facciata di
169 metri. Sulla facciata sono riprodotte 8 statue collocate in
altrettante nicchie raffiguranti i Re di Napoli più importanti e
che raccontano la storia di questa città.
All'entrata del palazzo troviamo due imponenti scalinate in
marmo bianco dalle quali si accede all'ambulacro da cui
possiamo già notare la bellezza e l'eleganza di questo Palazzo.
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Dall'ambulacro si aprono le retrostanze dell'appartamento storico: sul primo
braccio possiamo notare l'appartamento del Re con il teatrino di corte e la
sala del Trono, nel secondo braccio possiamo notare l'appartamento della
Regina e nel terzo la Cappella Reale e la Sala dei Vicerè detta anche Salone
d'Ercole.
La prima stanza che possiamo visitare sulla destra è il teatrino di corte
allestito da Ferdinando Fuga nel 1768. Nonostante i danni subiti durante la
guerra il teatro conserva ancora la sua forma e bellezza originale. Due grandi
porte ci conducono alla sala successiva : la Sala del Trono.
La Sala del Trono ovvero la sala in cui il Re accoglieva i suoi ospiti è
caratterizzata dal grande baldacchino in velluto,il Trono è in stile impero della
tarda Restaurazione mentre l'aquila è stata aggiunta in epoca Sabauda.
Il trono è circondato da una serie di figure femminili rappresentanti le 14
province del regno delle due Sicilie.
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Alle pareti possiamo notare un paramento di velluto rosso
ricamato con gigli araldici e che durante la guerra è andato in
parte distrutto. Di fronte al trono si può notare un ritratto,
molto suggestivo ,di Re Ferdinando il sovrano che è stato più
a lungo sul trono del Regno di Napoli.
Proseguendo la nostra visita del Palazzo Reale arriviamo al
salone dei Vicerè ,meglio conosciuto come Salone d' Ercole
anch'esso costruito nel 600 ma solo durante lo scorso secolo
quando assunse la funzione di salone da ballo acquistò
l'aspetto attuale. La sala accoglie la serie di arazzi di Amore e
Psiche che adornano meravigliosamente questa sala
rendendola se possibile ancora più interessante.
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Una volta usciti dall'appartamento Storico nel terzo corridoio dell '
Ambulacro possiamo ammirare la maestosa Cappella Reale costruita nel
XVII secolo e dedicata alla Madonna Assunta.
Le decorazioni iniziali sono state completamente modificate mentre
l'impianto barocco è rimasto invariato . Uno degli elementi di maggior
risalto è l' altare barocco di Dionisio Lazzari costruito
per la Chiesa di Santa Teresa degli Scalzi e poi trasportato in questa sede
da Gioacchino Murat .
Dopo una visita interessante nell'appartamento storico e dopo aver
ripercorso la storia dei grandi Re di Napoli usciamo sul retro del Palazzo
dove possiamo trovare i Giardini Reali , che sono l'area verde del Palazzo
sin dal XIII secolo.
All’interno dei giardini ci sono piante rare ed altri tipi di vegetazione,
insomma un ottimo posto nel quale distendersi e respirare un pò d'aria
fresca.
In altre parole Il Palazzo Reale di Napoli è uno dei palazzi più belli e
maestosi mai costruiti dove possiamo ancora oggi registrare testimonianze
delle persone che hanno fatto la storia della città di Napoli e oggi grazie
alla mostra dedicata alla Regina Margherita esposta attualmente
nell'appartamento storico possiamo trovare delle istallazioni in grado di
riportarci indietro nel tempo ed avere la sensazione di vivere in
quell'epoca; ed è per questo che è un luogo che deve essere
assolutamente visitato, uno dei palazzi più belli che aspetta solo voi per
emozionarvi con la sua maestosità ed eleganza.
Basilica di Santa Chiara
Oggi vi indicheremo una Basilica di grande valore, la
Basilica di Santa Chiara a Napoli.
 E' molto interessante ed è la più grande chiesa gotica
di Napoli, fondata tra il 1310 e il 1340 da Roberto
d'Angiò.
 L'accesso in via Benedetto Croce è costituito da un
grande portale gotico del 300.
 La Basilica è lunga circa 130 metri, alta 45 e larga 40.
L'interno risulta formato da un’unica navata
rettangolare con 10 cappelle per lato.
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Appena entrati sulla sinistra troviamo la tomba di Salvo
D'Acquisto, proseguendo sempre sulla sinistra troviamo due
sarcofagi dei Del Balzo, nella sesta cappella due bassorilievi
trecenteschi con il martirio della moglie di Massenzio, la
settima cappella conserva quanto è rimasto del sepolcro di
Ludovico di Durazzo, opera trecentesca di Pacio Bertini.
Fa storia a sé la nona cappella che ha conservato la struttura
barocca ed è attualmente il sepolcro ufficiale dei Borbone,
dove riposano i sovrani delle due Sicilie, da Ferdinando a
Francesco II.
A destra del presbiterio si ammira la barocca sagrestia con
affreschi e mobili risalenti al 1692; in una sala adiacente si
può ammirare un panno ricamato del XVII secolo e affreschi
di un pittore fiammingo del XVI secolo.
Proseguendo si passa di fronte ad una scalinata
attualmente chiusa che porta al convento , all'interno
del quale sono conservate le storie Neotestamentarie
e l'Apocalisse di Giotto, andati però quasi interamente
perduti durante i restauri barocchi ed i
bombardamenti alleati. Infine sulla parete di fondo è
posto il sepolcro di Roberto d'Angiò.
 Nel 1943 ci fu un bombardamento alleato che
distrusse la chiesa quasi interamente, e le poche
opere scultoree che si salvarono furono spostate in un
altro luogo.
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La Basilica vi sembrerà molto interessante poiché è
ricca di opere davvero pregevoli.Vi consigliamo di
visitarla perché vi perdereste una delle Basiliche più
interessanti presenti nella nostra città,la Chiesa di
Santa Chiara si distingue infatti dalle altre Basiliche e
di sicuro vi rimarrà impressa per il suo fascino.
 Per arrivare alla Basilica attraverserete la città fino
alla Piazza del Gesù Nuovo e proseguendo potrete
ammirare i vicoli antichi di Napoli che di sicuro vi
affascineranno.
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San Lorenzo Maggiore
 Come future guide turistiche, oltre alle
numerose e note meraviglie presenti sul
territorio campano, vi consigliamo di dare
un'occhiata ad una basilica il cui nome è:
"Basilica di San Lorenzo Maggiore".
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Questa Basilica è situata in Piazza San Gaetano ed è una delle
chiese più antiche di Napoli. Ha una storia molto interessante
e ora ve ne parleremo brevemente:
Fu il Papa Gregorio IX nel lontano 1235, a convalidare la
costruzione di una chiesa dedicata a San Lorenzo e Carlo I d'
Angiò diede il compito di erigerla ad alcuni architetti francesi,
i quali ne costruirono l' abside, a forma di volta tronca.
Con il passar degli anni la Basilica ha subito numerosi
cambiamenti dovuti al terremoto, i restauri terminarono
completamente nella seconda metà del XX secolo.
Una curiosità riguarda la torre, data la sua posizione al centro
della città,essa infatti è stata protagonista di svariati fatti
storici: fu deposito di armi dei Viceré spagnoli, e nel 1547 il
campanile fu posto sotto assedio dal popolo nella rivolta
contro Don Pedro de Toledo.
Le cappelle laterali ,che vi consigliamo di visitare con
maggiore attenzione sono la terza a destra che
contiene le tombe della famiglia Cacace e la
Madonna del Rosario, dipinto da Massimo Stanzione;
la quarta a destra (polittico rinascimentale in
terracotta) e il cappellone di Sant'Antonio,
maestosamente barocco, in cui troviamo i due dipinti
di Mattia Preti, Santa Chiara e Crocifisso di San
Francesco.
 In quest'ultima cappella era allocato il celebre
dipinto di Simone Martini, San Ludovico d'Angiò che
incorona il fratello Roberto, Re di Napoli.
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Su questo dipinto occorre soffermarsi in quanto
particolarmente interessante: l'opera è costituita da
una grande tavola in cui è raffigurato il Santo che
viene incoronato da due angeli nel momento in cui
sta ponendo una corona sul capo di Roberto d'
Angiò.
 Simone Martini dimostra in questo dipinto di avere
una grande sensibilità e capacità di raffigurare
particolari come le stoffe, i gigli della famiglia d'
Angiò e il tappeto orientale. Il dipinto è una
celebrazione del Santo realizzato in occasione della
sua santificazione.

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Secondo il nostro parere vale la pena visitare questa
chiesa, a cui non viene data l'importanza dovuta. Qui
si possono ammirare i dipinti più belli e affascinanti
e poi da non dimenticare l'ubicazione di questo sito:
il centro storico. Per raggiungere la Basilica dovete
attraversare il cuore di Napoli e subirete il fascino dei
vicoli più antichi, ammirerete botteghe, costruzioni e
"personaggi" unici.
Scavi di Pompei
Nel territorio campano ci sono molti monumenti da
poter ammirare,ma quello che ora vorremmo
indicarvi sono gli scavi di Pompei.
 Sono reperti storici molto interessanti e che
colpiscono per la loro storia ed il luogo in cui sono
situati. Nell'area degli scavi archeologici di Pompei è
stata portata alla luce un'antica città romana,distrutta
da un eruzione del vicino vulcano "Vesuvio" nel 79
d.C. Pompei fu gravemente danneggiata,ma subito
cominciarono le opere di ricostruzione;la città tornò
alla luce grazie agli scavi voluti e ottenuti da Carlo di
Borbone.

 La città di Pompei ha origini antichissime,
infatti il suo popolo discendeva da uno dei
primi popoli italici: gli Osci. Oggi Pompei ci
appare in quasi tutta la sua estensione e ci
riporta al giorno in cui l'eruzione fermò il corso
della vita nella città. Secondo un nostro parere
la tragedia di Pompei non ha distrutto la
città,ma ha soltanto fermato il tempo per
restituircela con l'aspetto che aveva il giorno
del 79 d.C. Tra gli innumerevoli reperti trovati
a Pompei ci sono :
 L'Anfiteatro romano e la Palestra Grande.
Adesso scopriamo insieme l'Anfiteatro. . .

l'Anfiteatro romano che si trova a Pompei, è il miglior
anfiteatro romano conservato nel tempo;costruito tra l'80 e il
70 a.C. da Caio Quinzio e Marco Porcio,ospitava 20000
persone. L'arena venne costruita a 6 metri di profondità nel
terreno,ed essa veniva utilizzata per spettacoli e commedie,
ma l'evento più atteso era lo scontro tra gladiatori. La
struttura esterna era costituita da archi in pietra con pareti in
"opus incertum",una tecnica di costruzione romana.
L'anfiteatro pompeano disponeva di una cavea divisa in 3
zone: L'ima cavea, riservata ai magistrati; la media cavea,
zona centrale riservata al popolo; la summa cavea riservata
alle donne. La struttura esterna si completa con 2 grandi
gradinate,che portavano alle gradinate più alte. Sull'asse
maggiore dell'anfiteatro sono presenti 2 porte utilizzate una
per l'ingresso dei combattenti, l'altra per il trasporto di feriti o
di morti.
 Passiamo adesso alla Palestra Grande. . .

Costruita nell'età augustea,si trattava di un edificio nel quale
si svolgevano esercitazioni sia militari che ginniche. La
struttura ha una pianta rettangolare e all'interno su 3 lati è
presente un portico con colonne ioniche, mentre il lato est è
costituito da un semplice muro merlato. Su una colonna del
portico è stato ritrovato un criptogramma , un segno della
comunità cristiana a Pompei,mentre a ovest è presente un
ambiente che ospitava probabilmente la statua di Augusto.
Nel mezzo della palestra c'è edificata un "natizio" di 34 metri
per 22 con il particolare fondo inclinato in modo da offrire ai
nuotatori la possibilità di usufruire di diverse altezze d'acqua.
Nella zona sud-est è presente una latrina ,la quale veniva
ripulita grazie all'acqua che,attraverso apposite condutture,
proveniva direttamente dalla piscina.
 In conclusione possiamo dire che visitare gli
scavi di Pompei è un'esperienza affascinante,
dato che ogni monumento racchiude in se
tutta la sua storia la sua importanza ed il suo
fascino.
LA REGGIA DI CASERTA

La Reggia di Caserta è stata una delle mete prescelte nel
nostro progetto perchè riteniamo che per la sua bellezza, il
suo fascino, vale la pena allontanarsi momentaneamente
dalle bellezze cittadine napoletane.

La Reggia di Caserta, o Palazzo Reale di Caserta, è
una dimora storica appartenuta alla famiglia reale
della dinastia Borbone di Napoli, proclamata
Patrimonio dell’ umanità dall’ UNESCO. Situata nel
comune di Caserta, è circondata da un vasto parco
nel quale si individuano due settori: il Giardino all’
Italiana e il Giardino all’ Inglese. Qui potrete
effettuare varie attività di svago dove anche noi
ragazzi siamo rimasti colpiti dalla bellezza e dalla
grandiosità delle Fontane costruite da Gaetano
Salomone e sicuramente voi ne rimarrete
altrettanto affascinati.

La Reggia, terminata nel 1780, presenta un grandioso
complesso di 1200 stanze e 1790 finestre, per una spesa
complessiva di 8.711.000 ducati. La sua facciata principale ha
26 colonne, poste fra una finestra e l’ altra. Una volta dentro
possiamo ammirare all’ interno del rettangolo, due corpi di
fabbricato che s’ intersecano a croce e formano quattro vasti
cortili interni. Rimarrete stupiti soprattutto dalle sue enormi
dimensioni ed infatti si sviluppa su cinque piani senza però
alcun sotterraneo. Non si può non restare attratti dalla
bellezza e dalla sontuosità delle sale di rappresentanza e di
ricevimento, quasi tutte tappezzate con sete di San Leucio,
ricche di preziose decorazioni, di mobili e specchi che si
snodano lungo corridoi e intorno ai lunghi quattro cortili.
Dopo aver ammirato attentamente la parte esteriore della
Reggia siamo pronti ad entrare al suo interno ma prima vi
preghiamo di prestare una particolare attenzione ai
basamenti ancora presenti accanto al portone principale sui
quali dovevano essere poste le statue della Giustizia, della
Clemenza, della Magnificenza e della Pace…virtù che erano
attribuite al re.

Dal cancello centrale del Palazzo Reale giungerete poi alla
lunga galleria a tre navate che arriva fino al cancello del
Parco. Le navate laterali si aprono sui quattro cortili. La
navate centrale è detta “il Cannocchiale”. Dal Cannocchiale
ammirerete anche l’ asse centrale del Parco con le sue
cascate e il “Torrione”. A metà del Cannocchiale c’è il
vestibolo inferiore che insieme a quello superiore si
ricollegano allo Scalone d’ Onore. Esso ha 116 gradini, è
ornato di due leoni di marmo bianco e, sul fondale del
pianerottolo, presenta tre statue:

Al centro la Maestà;
A sinistra il Merito;
A destra la Verità;

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
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
Il soffitto, caratterizzato da una doppia volta ellittica,
raffigura le “Quattro Stagioni” e “La Reggia di
Apollo”. Al termine entrerete nel vestibolo
superiore, con:
A sinistra l’ ingresso agli appartamenti reali;
Di fronte l’ ingresso alla Cappella Palatina;
Alla destra la balaustra da cui si ha una meravigliosa
visione dall’ alto dello scalone d’ Onore.
Ammirerete successivamente la Sala dei Ricevimenti
che vi condurrà direttamente alla Biblioteca Palatina,
con circa 10.000 volumi d’ arte collocati in armadi d’
epoca decorati.

Speriamo che come la Reggia abbia attratto noi,
faccia lo stesso con i milioni di turisti che la
visiteranno…e inoltre vi consigliamo di visitare il
Giardino Inglese perché è tutto da scoprire con i suoi
alberi esotici e la tranquillità che vi si respira all’
interno. Un ulteriore consiglio, è quello di usare i
pullmini (il biglietto si compra a bordo) che partono
ogni 10 minuti dalla Reggia e portano all’ altra parte
del Parco…proprio in prossimità del Giardino
Inglese… cosicché in qualche minuto…………sarete a 3
km dal palazzo e potrete iniziare la vostra full
immersion nel verde. Al ritorno potrete passeggiare
nel parco con tutta tranquillità.

Conclusioni:
Siamo ormai giunti al termine di questa nostra avventura che
vi ha accompagnato nella presentazione delle singole mete
turistiche prescelte.
 Il nostro scopo era quello di informare e di creare in chi
leggeva, la curiosità e la voglia di vedere con i propri occhi i
meravigliosi siti da noi descritti e speriamo di avervi
trasmesso almeno in parte le nostre emozioni.
 Abbiamo lavorato tutti insieme e con entusiasmo a questo
progetto che ci ha visto impegnati per vari mesi alla ricerca o
conferma di notizie e curiosità; oggi che tutto è terminato
siamo lieti di consegnare a tutti voi che consulterete questa
guida il nostro lavoro sperando di risultarvi utili.

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