Ciao, amico/a dell’Italia. Mi chiamo
Sarah, e sono una ragazza del Ghana.
Hai mai sentito parlare del mio paese?
È un po’ lontano dal tuo…
Ci puoi arrivare in aereo o in nave.
Abbiamo spiagge stupende bagnate
dall’Oceano.
Se fai il bagno, attento alle correnti.
Questo è il porto dei pescatori. Nel mio
paese abbiamo tante barche per
pescare i pesci.
Gli uomini tessono grandi reti per
prenderli.
Ma se proprio vuoi arrivare al mio
villaggio, devi inoltrarti per chilometri
nel mio Paese, e camminare per alcuni
giorni.
Incontrerai tanta
gente che cammina
e che si sposta da
una parte all’altra.
Ci piace viaggiare, e
il buon Dio ci ha
dato buone gambe
per muoverci.
Se vieni nel Ghana, ti porterò in
alcuni posti bellissimi.
Per esempio, queste sono le
cascate Kintampo.
Mi piace giocare con l’acqua, esserne
travolta, e il rumore assordante delle
cascate. Mi piace anche scivolare.
Dovrai passare alcuni ponti sugli alberi. Alle volte sono il modo più
sicuro per attraversare la foresta evitando gli animali feroci e le zanzare.
Quando cammini per strada incontri tante persone che
trasportano di tutto: la legna, le merci, le banane…
Siamo abituati a caricarci le cose sulla testa. È comodo.
Questa è Accra, la capitale del Ghana.
È una città molto grande, piena di gente che abita nei diversi quartieri.
Ma io non abito nella capitale, ci vengo solo per visitare i parenti.
In questa strada c’è la
casa dei miei zii. Qui
piove molto, soprattutto
durante la stagione delle
piogge.
E quando piove, la strada
diventa un fiume di acqua
e di fango.
E questa è la via dove abita il mio fratello maggiore, che vive nella capitale e
che fa il meccanico. È sposato e ha due figli piccoli.
È molto bravo, riesce sempre a riparare tutte le macchine.
Nella foresta, vicino alla
città, ecco il mio villaggio.
Qui ci sono due uomini
che preparano il vino di
palma.
Questo è lo stregone.
È molto saggio, e tutti gli
chiedono consigli se hanno
problemi e trova i rimedi per le
malattie.
A noi bambini racconta tante
storie dei nostri antenati.
Quando arriva una persona che non è del
paese, tutti la guardano con curiosità.
Ma i più curiosi di tutti siamo sempre noi bambini.
Tutti i giorni mi alzo presto per andare a lavorare.
Il mio lavoro è spostare delle cose da una parte all’altra: da casa al
mercato e viceversa.
So che altri bambini non
devono caricare cose pesanti,
perché loro invece di lavorare
vanno a scuola. Ma nel mio
villaggio non c’è la scuola.
Ci piace tanto disegnare, e poi mettere i nostri disegni colorati sui muri.
Mi piacerebbe avere una scuola con i muri colorati, e un maestro
che ci facesse lezione.
E da grande, anch’io voglio diventare maestra per
insegnare ai bambini a leggere e a fare i compiti.
Ma noi bambini del villaggio abbiamo tanti problemi
Abbiamo i computer vecchi di tutto il mondo. Li portano qui perché
dicono che sono pericolosi e non li vogliono più.
E noi dobbiamo
caricare i pezzi che ci
dicono e portarli da
altre parti.
Alcuni dicono che i
pezzi hanno sostanze
tossiche che ci fanno
male.
Poi vengono gli uomini e bruciano
tutto, per estrarre rame e alluminio.
E così fanno delle nuvole nere molto
grandi che non ci fanno respirare.
Christine, invece, non deve lavorare.
Lei va a scuola dai Fratelli Maristi.
Christine è mia amica.
Nella scuola dei Maristi i bambini si divertono e imparano.
Questi sono i bambini di una classe.
Quel giorno c’era anche il Provinciale, un tipo simpatico.
E questi sono i Fratelli più giovani. Vivono nel noviziato di Kumasi.
Sono simpatici, generosi, e molto intelligenti. Veniamo spesso a trovarli.
L’ora del pranzo
In Africa ci piace ridere, giocare…Ma soprattutto ci piace cantare e ballare.
I Fratelli ci vogliono costruire una
scuola nuova, per farci andare a
studiare. Ci insegneranno tutto
ciò che dobbiamo sapere per
diventare grandi.
Ci hanno detto che le scuole
mariste della Provincia
Mediterranea raccoglieranno i
soldi che ci servono.
E con la nuova scuola noi
studieremo molto e diventeremo
grandi, come te. Anche noi
costruiremo il nostro futuro.
E quando vorrai potrai sempre
venire a trovarci, come tutti i
volontari che vengono d’estate.
E noi ti racconteremo tutte le
cose che abbiamo imparato
nella nostra nuova scuola.
Ti salutano anche i miei amici.
Sarah
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