María Zambrano: biografia
Nasce nel 1904 a Vélez Málaga (Andalusia) da due insegnanti: Blas José Zambrano e Araceli Alarcón
Delgado. Nel 1909 la famiglia si trasferisce a Segovia; sono gli anni dell’amicizia del padre con
Antonio Machado, che saranno di fondamentale importanza per la vita di María. Nel 1924 si trasferisce
a Madrid, dove frequenta la Universidad Central de Mandrid. Qui, segue le lezioni di Ortega y Gasset e
di Xavier Zubiri e si laurea in filosofia. Dal 1931 al 1936 lavora nella stessa università come assistente
alla cattedra di Metafisica. Fin dagli anni universitari intreccia filosofia e politica, pubblicando vari
articoli in difesa della Repubblica sulle riviste alle quali collabora (Cruz y Raya, Revista de Occidente
y Hora de España).
Nel 1936 sposa lo storico e diplomatico Alfonso Rodríguez Aldave e si trasferisce in Cile (i due si
separeranno dieci anni dopo).
Perseguitata dal regime franchista, trascorre 45 anni della sua vita in esilio (a partire dal 1939). Durante
questo periodo iniziano per la Zambrano una lunga serie di peregrinazioni che la porteranno in Cile, in
Messico, a Porto Rico e a Parigi, dove conosce molti intellettuali , tra i quali Sartre e Camus. Nel 1953
si trasferisce in Italia con la sorella e stringe amicizia con Alberto Moravia, Carlo Emilio Gadda, Elena
Croce, Elemire Zolla, Elsa Morante e Cristina Campo. Potrà ritornare in Spagna solo nel 1984.
L’esperienza dell’esilio viene vissuta da un lato come un dramma (apprensione affettiva e precarietà
economica), ma dall’altro come un periodo di rivelazione che farà sempre parte di lei. Ottiene
numerosi premi e riconoscimenti tra cui il Premio Príncipe de Asturias de Comunicación y
Humanidades (1981),la laurea honoris causa dalla Universidad de Málaga (1982),il premio Miguel de
Cervantes (1988, sarà la prima donna a riceverlo), nasce nella sua città natale la Fundación María
Zambrano (1987). Si spegne nel 1991 in un ospedale di Madrid ed è sepolta a Vélez-Málaga.
Alcune opere:
•1939: Pensamiento y Poesía en la vida española;
•1943: La confesión. Género literario;
• 1950: Hacia un saber sobre el alma;
•1953: Delirio y destino (pubblicato nel 1958);
• 1955: El hombre y lo divino;
• 1965: España sueño y verdad;
• 1977: Claros de bosque.
Pensiero filosofico di María Zambrano:
• Critica filosofia: divorzio tra ragione ed esistenza, pensiero oggettivante e
assolutizzante;
• Sforzo di dar voce a ciò che resta silente e nascosto, l’altro lato
dell’esistenza(sacro);
• FILOSOFIA VIVENTE: si confronta con l’essere umano nella sua interezza ed
esplora il “logos che scorre nelle viscere”. La filosofia è un tutt’uno con la vita:
significa arrivare a possedere se stessi;
• RAGIONE POETICA: metodo di pensiero ispirato alla filosofia e alla mistica e
basato sull’idea che la sola ragione è inadeguata per conoscere il reale nella sua
integrità. Il mondo ha bisogno anche di poesia, in grado di capire ciò che rimane
latente, l’essere nascosto in ognuno di noi. La ragione poetica non descrive la realtà,
conduce alla sua esperienza più intima;
• Apertura fiduciosa al reale: è la sua scelta di vita, è un modo per stare piantati
nell’esistenza.
La confésion: género literario
Filosofia classica (Aristotele, Platone, Plotino etc.):
•ricerca della verità attraverso la ragione;
• CONVERSIONE
annullamento della vita passiva e istintiva attraverso
oggettivazione dell’uomo che diventa oggetto intellegibile;
• filosofia: è ciò di più divino che può esistere e l’uomo è creato dalla stessa attività
filosofica.
Filosofia moderna:
• DRAMMA: mancanza di contatto tra verità e vita;
• Se la vita, che è prima di tutto confusione e dispersione, non viene riformata
dalla verità, se la verità non riesce ad “innamorarla”, allora resta abbandonata nella
sua ignoranza e confusione, umiliata di fronte alla ragione.
•Come trovare un punto di contatto tra verità e vita?
CONFESSIONE
Confessione come genere letterario:
“¿Cómo salvar la distancia, cómo lograr que vida y verdad se entiendan,
dejando la vida el espacio para la verdad y entrando la verdad en la misma
vida, tranformándola hasta donde sea preciso sin humillación? El extraño
género de la Confesión se ha esforzado por mostrar el camino en que la
vida se acerca a la verdad saliendo de sí sin ser notada. El género literario
que en nuestros tiempos se ha atrevido a llenar el hueco, el abismo ya
terrible abierto por la enemistad entre la razón y la vida. La confesión, en
este sentido sería un género de crisis que no se hace necesaria cuando la
vida y la verdad han estado acordadas. Mas en cuanto surge la distancia, la
menor divergencia, se hace preciso nuevamente.”
Caratteristiche:
•è un genere a tutti gli effetti con caratteristiche proprie;
• confessione Vs romanzo = tempo della vita Vs tempo virtuale (dell’arte);
• linguaggio del soggetto in quanto tale;
• si esprime la FRAMMENTARIETA’ dell’essere umano che ha bisogno di ritrovare se
stesso, la sua unità;
• doppio movimento della confessione: FUGA DA SÉ (inizia sempre da disperazione) e
RICERCA DI SÉ.
“No se escribe ciertamente por necesidades literarias, sino por necesidad
que la vida tiene que expresarse. […] En este sentido novela y confesión son
parientes y casi coetáneos, pues ambas son expresiones de seres
individualizados a quienes se les concede historia. El supuesto tanto de la
confesión como de la novela, es que el individuo padece y que puede
perderse.”
“[…]Y esto es la confesión: palabra a viva voz. Toda confesión es hablada,
es una larga conversación y desplaza el mismo tiempo que el tiempo real.
No nos lleva como una novela a un tiempo creado por la imaginación. La
confesión se verifica en el mismo tiempo real que la vida.”
Le Confessioni di Sant’Agostino:
• parte da un conflitto tra lui e la divinità (la realtà suprema);
• FUGA DA SÉ e ACCETTAZIONE totale della realtà (si disinteressa completamente di se
stesso, ma lo fa proprio per ritrovarsi = paradosso della confessione);
• OFFERTA: è il nucleo della sua confessione, atteggiamento di apertura (si è salvato perché è
entrato nella luce, si è offerto alla vista divina. “…pues, lo importante en la confesión no es
que seamos visto sino que nos ofrecemos a la vista, que nos sentimos mirados, recogidos por
esta mirada, unificados por ella”);
•CUORE: porta il suo cuore alla luce. È ciò che distingue il cammino di Sant’Agostino da
quello della filosofia. (“[…] Ser o no ser filósofo, es más que nada una cuestión amorosa. El
corazón del filósofo ha sido arrancado de la dispersión por la violencia del entendimiento que
anula las pasiones”). Con la confessione incontra l’Unità sovrana, oggetto della mente e fine
del suo amore.
•FEDE: aspetto fondamentale, rompe l’ermetismo e permette l’apertura. Solo a partire dalla
fiducia e dalla comprensione è possibile la comunità con gli altri;
• carattere esecutivo della confessione: deve spingere chi la legge a compiere lo stesso
cammino di colui che si confessa;
• AZIONE: può sorgere solo dall’io originario e da un cuore trasparente. Se nasce dalla
solitudine, senza che prima l’uomo ritrovi se stesso allora è un’azione violenta e rivoluzionaria
che porta all’inquietudine;
• idea che solamente scoprendo prima se stessi e trovando l’UNITA’ si possa arrivare alla
verità;
• UOMO NUOVO: dopo la confessione nasce il soggetto (“quien”), l’io.
• EVIDENZA: termine filosofico per indicare ciò che i mistici chiamano “rivelazione”; è la
presenza indubitabile di una realtà. L’evidenza è la fine della confessione, il suo
raggiungimento intellettuale; apre l’animo alla fiducia.
… gli altri compañeros de viaje:
•CARTESIO: l’io cartesiano assoggetta il mondo a sua misura,eliminando tutto ciò
che non può essere ricondotto ad esso. Il “cogito” è la proclamazione della solitudine
umana che afferma se stessa; la solitudine è l’esistenza stessa dell’uomo (percorso
inverso rispetto a Sant’Agostino, la cui confessione parte dalla solitudine e sfocia nella
comunità);
•LOS HOMBRES SUBTERRÁNEOS (II metà XIX sec.): sono larve, morti vivi, conati
d’essere estranei a se stessi (poeti solitari: Lautremont, Baudelaire, Rimbaud);
•IDEALISMO TEDESCO: Spirito assoluto che è specchio della realtà;
•JEAN JACQUES ROUSSEAU: dottrina del cuore originale
vita letteraria;
•SURREALISMO: idea che esista un punto in cui le contraddizioni smettono di essere
percepite come tali e dove viene annullato il divorzio tra realtà e sogno.
Funzione medicinale dell’arte (ci dà qualcosa che non ritroviamo nella quotidianità, ci
offre il tempo che la realtà ci nega). Arte e vita sono complementari.
•NIETZSCHE: solitudine innamorata.
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