Università degli Studi di Salerno
Facoltà di Ingegneria
Laurea Magistrale in Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio
A.A.2013-2014
Corso di Frane
Prof. ing. Michele Calvello
ESERCITAZIONE :
“Analisi di un caso di studio
descritto in un articolo scientifico in lingua inglese”
CASO DI STUDIO:
“Monitoraggio della frana de La Valette (Alpi Francesi)
attraverso GPS differenziale a singola frequenza”
Studente:
Angela Cantalupo, 0622500145
“Differential single-frequency GPS monitoring of the La
Valette landslide (French Alps)”
C.Squarzoni, C. Delacourt, P. Allemand
Sommario:
 Illustrazione del caso di studio
 Lavoro scientifico degli autori
 Conclusioni e analisi critica
Illustrazione del caso di
studio
Lavoro scientifico degli
autori
Conclusioni e analisi
critica
Caratterizzazione geologica
• La frana è situata al sud delle Alpi
Francesi, vicino al villaggio
Bacerlonnette, nella valle dell’Ubaye
“Flysh”
“Terres
Noires”
di
• Una faglia inversa mette a contatto due
distinte formazioni geologiche:
-Flysh, scisti nere con blocchi di calcare
e arenaria, molto permeabili;
-Terres Noires, marne nere stratificate,
molto impermeabili.
DIMENSIONI
• Area: 0,5 km2
• Altitudine: tra 1900 e 1300 m
• Profondità superficie di
scorrimento: 25 m (nella parte
centrale)
Illustrazione del caso di
studio
Lavoro scientifico degli
autori
Conclusioni e analisi
critica
Caratterizzazione geomorfologica e classificazione
del fenomeno franoso
Main scarp
Tipologia di movimento franoso: COMPLESSO
Settore A- scarpata principale;
Earth flow
Rock fall
Earth flow/
mudflow
Settore B- flusso di terra principale che
evolve in colate di fango in concomitanza di
eventi di pioggia intensi;
Settore C- crolli in roccia;
Settore D- flusso di terra secondario.
Illustrazione del caso di
studio
Lavoro scientifico degli
autori
Conclusioni e analisi
critica
Monitoraggio GPS differenziale a singola frequenza
• 8 campagne, Ottobre 2000-Ottobre 2002;
• 8 punti di monitoraggio. Il punto Pt5 è posto
in un’area stabile esterna al corpo franoso;
• 2 ricevitori a singola frequenza con antenne
esterne anti multi-path;
• 1 ricevitore fisso per 24 h sul punto di
riferimento (base), 1 ricevitore su ogni punto da
monitorare per sessioni di un’ora;
Illustrazione del caso di
studio
Lavoro scientifico degli
autori
Conclusioni e analisi
critica
Risultati del Monitoraggio GPS
Punti di
monitoraggio
Spostamento
totale 3D [m]
Velocità
media
[cm/day]
Pt1
13,5
2
Pt2
21
3
Pt3
3
0,4
Pt4
3
0,4
Pt6
2
0,3
Pt7
1
0,15
Pt8
3,5
0,5
Evoluzione
indipendente
del settore D
Illustrazione del caso di
studio
Lavoro scientifico degli
autori
Conclusioni e analisi
critica
Confronto fra i risultati GPS ed EDM
• Sono stati confrontati gli spostamenti dei punti Pt1 e Pt2
valutati con GPS ed EDM;
EDM
GPS
• Dai grafici si osserva che l’andamento degli spostamenti
è lo stesso;
• I diagrammi non sono ben sovrapposti essendo i punti
Pt1 e Pt2 (GPS) non perfettamente coincidenti coi punti
monitorati con EDM. Per la precisione, la distanza fra i
punti GPS ed EDM è di 1 m.
Punti di
monitoraggio
Spostamento
totale 3D
GPS
Spostamento
totale 3D
EDM
Pt1
13,5 m
12,5 m
Pt2
21 m
20 m
• L’accelerazione del moto franoso tra l’Ottobre del 2000
e l’Ottobre del 2001 registrata dal monitoraggio GPS
trova conferma nei risultati conseguiti dal monitoraggio
con EDM.
Illustrazione del caso di
studio
Lavoro scientifico degli
autori
Conclusioni e analisi
critica
Integrazione coi risultati DInSAR
• Monitoraggio DInSAR
1991-1999
• Monitoraggio GPS
2000-2002
Analisi qualitativa
dell’evoluzione
temporale della frana
• Sono stati scelti 3 interferogrammi su 15 prodotti
durante gli anni di monitoraggio DInSAR
• Sono stati individuati i punti GPS e stimati gli
spostamenti nei 3 mesi sopra indicati
• Sono state ricavate le velocità e diagrammate
Stesso andamento delle velocità
nei due metodi
Illustrazione del caso di
studio
Lavoro scientifico degli
autori
Conclusioni e analisi
critica
Errori misure GPS
Moto apparente del punto Pt5
• Pt5 posto in un’area stabile esterna la corpo franoso;
• Monitorato 4 volte. Non si è mai giunti ad una soluzione
precisa a causa del numero insufficiente di osservabili e
delle interferenze indotte dalla presenza di cavi elettrici
nelle vicinanze.
• I risultati mostrano una differenza massima delle
coordinate del punto di: 25 cm in E-W, 23 cm in N-S, 32 cm
in altitudine
Spostamento orizzontale
Spostamento totale 3D
Variazione di quota
Illustrazione del caso di
studio
Lavoro scientifico degli
autori
Conclusioni e analisi
critica
Conclusioni (autori)
• La strumentazione GPS differenziale a singola si è dimostrata essere adatta per la
misura degli spostamenti superficiali della frana de La Valette, grazie anche alla
validazione dei risultati con altre due tecniche di monitoraggio quali EDM e
DInSAR;
• Rete GPS ha garantito una buona copertura dell’area da monitorare;
• La scelta di un punto stabile, lontano da cavi elettrici e superfici riflettenti responsabili
di interferenze di segnale e multipath, avrebbe potuto fornire una stima migliore della
precisione dello strumento;
• La precisione dello strumento è stata sottostimata a causa dell’orientazione del
versante che ha contribuito a oscurare parte del cielo e a ridurre il numero di
satelliti osservabili.
Illustrazione del caso di
studio
Lavoro scientifico degli
autori
Conclusioni e analisi
critica
Analisi critica
• I monitoraggi che hanno fin’ora interessato l’area oggetto del caso di studio sono stati in
grado di fornire informazioni sugli spostamenti superficiali della frana.
• Proporrei, dunque, di:
- approfondire il cinematismo profondo del fenomeno attraverso l’utilizzo di
inclinometri;
- caratterizzare il regime idrico sotterraneo attraverso misure piezometriche.
• Ai fini della mitigazione del rischio, bisognerebbe comprendere fino a che punto la
frana possa rappresentare un rischio per gli elementi esposti. Dall’articolo presentato e da
altre fonti bibliografiche consultate non si definiscono chiaramente le distanze del versante
instabile dai centri abitati più vicini. Se la frana dovesse costituire un rischio effettivo per
persone e cose proporrei di ricorrere ad interventi di tipo strutturale creando dei drenaggi
superficiali e/o profondi, essendo la pioggia tra le principali responsabili
dell’accelerazione del movimento franoso.
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Presentazione_Angela Cantalupo - Corso di Frane