Il mistero del
ritratto di
Da Vinci
Nel 2009 è stato ritrovato un possibile ritratto di
Leonardo da Vinci ad Acerenza, Basilicata. Autore del
ritrovamento Nicola Barbatelli, che sosteneva di aver
recuperato queta tela mentre faceva delle ricerche in
una soffitta di una casa medievale nel piccolo paese in
provincia di Potenza. Dopo questa scoperta, si sono
venute a formare due scuole di pensiero:
1° Coloro che credono
nell’ autenticità del
ritratto
2° Coloro che non
credono chela tela sia di
Leonardo
Molti affermano che il ritratto sia autentico:
•
''Il ritratto scoperto nelle scorse settimane in Lucania e' molto interessante […]Ed
e' importante in quanto introduce nuove ricerche concernenti Leonardo perduto,
le sue tracce e gli echi leonardeschi nell'Italia meridionale. E' inoltre misterioso
poiché se ne devono ancora accertare la datazione e la piu' antica provenienza, ed
e' difficile individuarne l'autore [..]
(18 Febbraio 2009) Vezzosi http://www.laportadeltempo.com/news.asp?ID=3931ù
•
“Uno sconosciuto ”Ritratto” di Leonardo da Vinci (1452-1519), databile al XVI
secolo, e’ stato scoperto in Basilicata, ad Acerenza, piccolo comune in provincia di
Potenza. Autore del ritrovamento e’ Nicola Barbatelli, studioso di storia medievale,
che si e’ imbattuto in un inedito ritratto raffigurante Leonardo, un olio su tavola di
cm 60×44, facendo ricerche all’interno di un palazzo di proprieta’ di una famiglia
aristocratica meridionale che per ora ha richiesto l’anonimato. La tavola mostra il
volto e il busto di Leonardo di tre quarti, con un cappello in testa.”
http://100basilicata.blogspot.com/
• Com’è noto il probabile autoritratto di Leonardo da Vinci, è stato denominato fin dalle prime uscite
stampa “ Tavola Lucana o ritratto di Acerenza”. A distanza di oltre un anno dal rinvenimento, occorre
dire che l’ipotesi relativa al legame con Acerenza appare la più consistente. Fin dalle prime ricerche
apparve significativa la presenza in Acerenza della famiglia Segni. Da tale famiglia si è poi arrivati ad
evidenziare lo strettissimo legame che avevano i Segni con i Duchi di Acerenza, i Pinelli. Ma la vera
sorpresa nelle ricerche è derivata dalla eccezionale figura di Vincenzo Pinelli, vissuto tra 1500 ed il
1600 che fu proprio tra i primi nella storia a scrivere un trattato sulla pittura di Leonardo da Vinci, Il
Pinelli fu poi molto amico dei Cardinali Federico e Carlo Borromeo ed e’ noto che i Borromeo
acquistarono buona parte dell’eredità di LEONARDO DA VINCI da Orazio Melzi, in possesso, secondo lo
studioso Serge Bramly ,di un autoritratto. I Borromeo fondarono quindi la biblioteca Ambrosiana di
Milano, dove sono custoditi i famosi codici di Leonardo, unitamente ( guarda caso) proprio con il
trattato del Pinelli , detto anche codice Pinelliano. Analizzando detto trattato, è evidente che il
Pinelli fosse in possesso di materiale autentico di Leonardo. Di logica essendo il Pinelli ricchissimo non
è possibile che non abbia acquistato nulla di autentico dall’erede di Leonardo, il suindicato
Orazio Melzi, Il quale proprio in quel periodo vendeva tutto presso la villa di Vaprio, ed a questo punto
è da dire che nell’elenco dei beni acquistati dai Borromeo, manca proprio l’autoritratto. Per completare
il discorso, è bene dire che il Pinelli potrebbe anche aver acquisto l’autoritratto proprio dalla famiglia
Segni, cui Leonardo era legatissimo. Ma perché i Pinelli non ne parlano dopo l’acquisizione?
Semplicissimo. L’autoritratto cadde nel corso del 1600 nelle mire dell’Arciduca di Firenze, il De Medici. A
questo punto una ultima curiosità: l’Arciduca acquista quindi un dipinto molto simile a quello lucano,
ma non della stessa bellezza,e convinto che si tratti del famoso autoritratto, lo espone nel Museo degli
Uffizi quale autentico, fino al 1930, dove a seguito di una radiografia, si svela essere invece un falso.
Ovviamente dopo la cessione di quello falso , i Pinelli non possono di certo rendere noto il possesso
dell’originale, che passa quindi per ritratto di Galileo Galilei, (l’amico di Vincenzo Pinelli), fino al 2009,
dove il Dott. Nicola Barbatelli lo riconosce.
http://www.altobradano.it/leonardo_da_vinci_acerenza.htm
2ª scuola di pensiero
“La perizia per accertarne l’attribuibilità a Leonardo può essere
eseguita anche da un singolo esperto, ma sarebbe ritenuta poco
attendibile. Per questo, si lavora in equipe. Chi ne afferma
l’autenticità ha delle ragioni diverse dalla verità storica ed artistica.
L’esperto deve avere necessariamente una comunità scientifica che
converge sul suo parere, come è accaduto per il San Giovanni
Battista attribuito a Leonardo. Non basta effettuare analisi
computerizzate, è necessario evocare il nome di esperti di provata
competenza per gridare al mondo della scoperta di una tela di
Leonardo. È una mistificazione, che riesce ad attirare l’attenzione, a
destare curiosità, a portare in un determinato luogo nuovi flussi
turistici, ma che non aggiunge nulla a quanto già si conosce
sull’opera di Leonardo da Vinci. Sicuramente, riecheggia la sua
leggenda, ma la verità storica è un’altra cosa”. Vittorio Sgarbi
http://www.gialli.it/falso-il-leonardo-di-acerenza-parola-di-sgarbi
Io penso che questa sia una truffa, chiunque
approfitterebbe di una situazione simile per
ingannare tutti. Mi sembra strano però, che
molte persone ci siano cascate: anche al TG3
hanno dato questa notizia come vera e hanno
fatto sì che sembrasse un’incredibile
scoperta. Per fortuna che non tutti ci siano
cascati, a mio parere bisogna stare molto
attenti
a
queste
finte
scoperte.
FINE
Scarica

Leonardo Da VInci ritratto