Elena Rizzi
Inizio tutto così …
Se pensassi alla matematica come fosse una
persona direi che assomiglia a una di quelle
che a prima vista, anche senza dare giudizi,
sento subito lontane da me, dal mio modo di
essere, dal mio mondo.
Conta molto, quando incontri per la prima volta
una persona, come si presenta o come ti viene
presentata.. il primo impatto è fondamentale..
decisivo in alcuni casi se si pensa al colpo di
fulmine!
Anche se ci imponiamo di non dare giudizi senza
conoscere, anche se diamo tempo alla persona
di mostrarsi per quello che è
.. la prima impressione rimane sempre nel
ricordo, e raramente sbaglia..
Fortunatamente però..
.. Se gli diamo il giusto tempo e ci poniamo di
fronte a loro con disponibilità d’animo le persone
ci FARANNO RICREDERE e con stupore
ammetteremo di esserci sbagliati!
Tra me e la matematica è successo proprio
così!
Primo incontro
Alle scuole elementari il mio rapporto con la
matematica non è iniziato nei migliori dei
modi..direi che mi è stata fin da subito
antipatica..
E pensare che i numeri mi sembravano così
belli!
Primo incontro
Fino a che si è trattato di fare 1 + 1 , o altre
somme filava tutto liscio tra noi, la studiavo e
cercavo di scoprirla.
Con la sottrazione l’ antipatia nei suoi confronti è
iniziata a crescere ed è aumentata in modo
esponenziale con le divisioni con la virgola!!
Primo incontro
Ripensando oggi al perché di quest’iniziale
avversione nei suoi confronti credo sia scaturita
dal
tipo
di
insegnamento
unicamente
MNEMONICO senza che mi fosse spiegato il
perché dei vari passaggi.
La mia maestra era bravissima sotto tanti altri
aspetti, mi ha fatto apprezzare le passeggiate
all’aperto, le scoperte della natura che nasce, il
mettere per iscritto le proprie esperienze..ma
con la matematica non ci sapeva fare!!!
L’unica cosa che mi faceva passare con gioia l’ora
di matematica alle elementari era poter usare i
REGOLI..
..anche se li usavo soprattutto come fossero pezzi
del lego o per creare composizioni sul mio
banco!!
Con il passare del tempo …
Arrivata alle scuole medie il nostro rapporto inizia
poco a poco a migliorare.. Ho trovato aspetti di
lei che mi hanno appassionato come le
proporzioni e le espressioni algebriche.
Rimaneva l’incubo delle divisioni aggiunto a
quello della geometria.
L’insegnante però aveva il pregio di spingerci a
ragionare sulle cose e non cercare di impararle
senza averle capite.
Ormai grande ...
Ho deciso di iscrivermi al liceo classico per
eliminare il problema alla radice..senza
considerare il fatto che la scuola scelta aveva un
classico ad indirizzo scientifico..
e LA MATEMATICA C’ERA ECCOME!
L’approccio però, finalmente, era diverso ed ho
incominciato ad apprezzare a piccoli passi la
bellezza della materia e grande era la
soddisfazione nel risolvere problemi complessi.
L’insegnamento non prevedeva la memorizzazione
delle formule, in caso di bisogno si poteva
ricorrere al “magico quaderno delle formule”, ma
sul RAGIONAMENTO e sul CAPIRE il perché dei
vari passaggi logici.
Mi sono così appassionata alla geometria analitica e
gli ultimi anni allo studio di funzioni che ho portato
anche come eventuale argomento a scelta
all’esame di maturità.
Oggi
Ripensando a questi inizi un po’ burrascosi sorrido
nel vedermi dall’altra parte della cattedra..
Quando, con i bambini che seguo nei compiti, mi
capita di imbattermi in esercizi e problemi di
matematica cerco di mettere in atto quelle
strategie educative di insegnamento che io ho
scoperto solo tardi ma che mi sarebbero state
d’aiuto per capire perché si fa in un modo
piuttosto che in un altro!
Riporto esempi pratici, utilizzo oggetti comuni che
li aiutino nella visualizzazione del problema,
ricorro a disegni …
Anche se nel calcolo a mente, per fortuna, mi
battono!
Anche durante l’esperienza di tirocinio dell’anno
scorso ho avuto a che fare con i numeri e ho
cercato di avvicinarli più possibile ai bambini che
avevo di fronte utilizzando figure da loro amate!
Oggi
finalmente posso dire che
io e la matematica abbiamo
stretto una solida amicizia!
Scarica

IO E LA MATEMATICA