A.S.D. BORGARO 1965
Mascotte ufficiale
A.S.D. BORGARO
1965
SCUOLA CALCIO QUALIFICATA
“WALTER RIGHI”
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Squadra Campione regionale
C.S.I. 1964
3
Il Borgaro calcio nella stagione
sportiva 1947-48
4
Esordio in terza categoria
Stagione 1965-66
5
Squadra campione provinciale
Juniores III Serie Stagione 1972-73
6
Squadra vincitrice del campionato di promozione
1980-81
7
La squadra iscritta al campionato interregionale
1981-82
8
Il REAL Borgaro nella stagione
1988-89
9
Il SEO Borgaro nella stagione
1988-89
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SCUOLA CALCIO QUALIFICATA
“WALTER RIGHI”
STAFF TECNICO / ORGANIZZATIVO
Responsabile Scuola Calcio:
Pier Giorgio PERONA
Direttore Tecnico:
Franco MAUGERI
Responsabile C.A.S.:
Maurizio CANZIO
Medico Sociale:
Domenico STRANGIO
Psicologo:
Vittorio BARTOLOMEI
Segretario:
Emanuele LO PORTO
(segue)
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Istruttori/Preparatori:
Caretto, Ragno, Filardo, Scotti, Cascella, Di Bella, Grazia, Filoni Antonio, Borgo Christian, Maceri,
Pace, Cassano, Errico, Mencuccini, Bonfante, Vaio
Dirigenti:
Borzoni, Bruno, Catalano, Montrano, Carlini, Musceo, Pellegrino, Biccari, D'Andrea, Guida, Niutta,
Stival, Toscano, Banche, Bellaprima, Castellano Mario, Diodati, Spina, Torchio, Gervasi, Labruco,
Petruolo, Caputo, Di Carlo, Guelfo, Bono, Mirabella, Nocera, Portante, Cialdella, Ferrara, Lombardi,
Amorese, Migliorino, Sartore,
Categorie Iscritte:
“ PICCOLI AMICI ”
Bambini/e da 6 a 8 anni
“ PULCINI ”
Bambini/e da 8 a 10 anni
“ ESORDIENTI ”
Bambini/e da 10 a 12 anni
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PERCHE’ SCUOLA CALCIO
QUALIFICATA ?
• SCUOLA DI CALCIO RICONOSCIUTA
QUALIFICATA
• SCUOLA DI CALCIO RICONOSCIUTA
• CENTRO CALCISTICO DI BASE
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REQUISITI
-Attrezzature idonee
-Attività ufficiale nelle categorie da Piccoli Amici fino alla categoria Allievi
-Rapporto Istruttori – Allievi non inferiore a 1:20
-Tesseramento di almeno 3 Tecnici qualificati iscritti all’albo del settore tecnico
-della F.I.G.C.
-Rapporto Tecnici qualificati/Allievi non inferiore a 1:30
-Programmazione tecnico-didattica con indicazione di obiettivi
(segue)
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-Responsabile Tecnico in possesso di qualifica di Tecnico Federale ed iscritto
- all’albo del settore tecnico della F.I.G.C.
-Partecipazione obbligatoria ai Programmi Federali previsti per le varie
categorie
-Convenzione con Scuole Elementari per la realizzazione di attività
ludico/sportive
-Progetti di attività di informazione e aggiornamento rivolti a dirigenti, tecnici e
genitori su temi specifici
-Presenza di uno psicologo nei ruoli societari
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-Affiliazione alla F.I.G.C.
SCUOLA
ELEMENTARE
e
SCUOLA CALCIO
La scuola, attraverso “l’educazione fisica” deve creare:
- amore verso lo sport
- cultura verso la conoscenza delle abilità ed attività motorie.
Oggi sicuramente molto è cambiato, sono cambiati i bambini,
i genitori, il sistema scolastico, il modo di vivere la scuola ed il
tempo libero.
(segue)
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Le scienze mediche hanno posto
l’attenzione sull’importanza formativa della
pratica dello SPORT, soprattutto se
effettuato già a partire in età di scolare
(scuola elementare).
Supportare la Scuola Elementare a
sviluppare le CAPACITA’ MOTORIE
Collaborazione fra Scuola Elementare
F.I.G.C. e Società di Calcio
(segue)
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OBIETTIVI COMUNI
Io gioco e mi muovo …
… in uno spazio
… in un certo momento
… usando una palla
… rispettando le regole
… con qualcun altro
… per qualcun altro
… con tutti
… ed imparo anche con i piedi
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OBIETTIVI TRASVERSALI
•
Assecondamento dello sviluppo organico proprio
delle diverse età
•
Educazione e sollecitazione dell’espressività
motoria personale
•
Maturazione dell’equilibrio emotivo
•
Consapevolezza del proprio ruolo all’interno di un gruppo
collaborativo
•
Coscienza e rispetto delle regole fondamentali della convivenza civile
•
Aiuto alla formazione di una coscienza morale e sociale
•
Miglioramento progressivo della capacità di autonomia e di autocontrollo
•
Raggiungimento di obiettivi cognitivi attraverso il gioco organizzato, i
contenuti spazio-temporali e la capacità di scegliere tra diverse soluzioni
•
Formazione di una “coscienza dello sport” intesa come sano costume di vita
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PERCHE’ IL GIOCO SPORT CALCIO ?
a) Questo gioco è sicuramente il PIU’ FREQUENTATO DAI BAMBINI
Le statistiche indicano che viene praticato dal:
10,3% da bambini/e con età fino a 5 anni
51%
da bambini/e con età fino a 10 anni
in questa sede interessano solo queste fasce di età (scuola elementare)
b) Perché il GIOCO SPORT CALCIO, soprattutto a questa età, se trasmesso in modo
corretto è:
. un punto di partenza e non un fine ultimo
. un mezzo di espressività motoria che concorre, al pari di altri contributi
educativi, allo sviluppo della PERSONALITA’ del bambino (fare da se,
padronanza di se,addestrare il proprio corpo all’abilità, ecc)
. un gioco che è un mediatore di processi di apprendimento e socializzazione
(rapportarsi agli altri, apprendere per partecipare, cosa come e quando fare)
. un gioco sport che può garantire una funzione equilibratrice tra le energie,
gli impulsi, gli istinti del bambino e le esigenze educative degli adulti
(acquisizione di abiti morali come obbedienza, rispetto, dominio di sé, lealtà, umiltà )
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CARATTERISTICHE DEL GIOCO
SPORT CALCIO
LUDICO SPORTIVA
SOCIALIZZANTE
è un’ ATTIVITA’
PARTECIPATIVA
COMUNICATIVA
Che per mezzo delle capacità senso percettive
EDUCA
gli schemi motori di base
SVILUPPA
le capacità motorie
FA ACQUISIRE
delle nuove abilità motorie
MIGLIORANDO LA PRESTAZIONE MOTORIA
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CAPACITA’ MOTORIE
Sono condizioni / azioni psicofisiche che contribuiscono al
raggiungimento di obiettivi relativi attraverso lo sviluppo :
COGNITIVO
PERCEZIONE
ATTENZIONE E SELEZIONE DELLE INFORMAZIONI
IMMAGAZZINAMENTO IN MEMORIA
RECUPERO, VALUTAZIONE E CORREZIONE DEI DATI
AFFETTIVO
PIACEVOLEZZA E SPIACEVOLEZZA DI UN EVENTO
EMOZIONI PERCETTIBILI ALL’INTERNO DELLE DIVERSE SITUAZIONI (gioia,rabbia,ecc)
SOCIALE
AUTONOMIA INDIVIDUALE
COLLABORAZIONE E COOPERAZIONE
RISPETTO DELLE REGOLE ALL’INTERNO DI CONTESTI SOCIALI
MOTORIO
CAPACITA’ SENSOPERCETTIVE (discriminazione visiva,uditiva, tattile, ecc.)
SCHEMI MOTORI DINAMICI (camminare, correre, saltare, lanciare, afferrare, calciare)
SCHEMI MOTORI STATICI (flettere, inclinare, elevare, piegare,)
CAPACITA’ COORDINATIVE (deputate alla organizzazione, regolazione e controllo
del movimento)
CAPACITA’ CONDIZIONALI (dipendono dalle caratteristiche biochimiche, morfologiche
e funzionali dell’individuo quali sesso, peso, altezza,
22 ecc)
Perché motivare i bambini a
frequentare una Scuola Calcio ?
. Aiuta a prevenire i paramorfismi dell’apparato muscolo scheletrico
. Incrementa e perfeziona le condizioni respiratorie
. Elimina i rapporti pondero-staturali sfavorevoli
. Migliora i parametri cardio-circolatori
. Agisce positivamente sui disturbi della psiche
. Migliora la capacità di coordinare i movimenti
. Migliora la resistenza alle malattie
. Rende più forti e resistenti
. Regolarizza le funzioni organiche (sonno, appetito, Ecc)
. Migliora l’impatto alle sollecitazioni articolari
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Come tutelare i bambini che
frequentano una Scuola Calcio
. Sottoporli a visita medica di idoneità (obbligatorie) una volta all’anno per valutare
anche il loro stato di salute ed accrescimento
. Non utilizzare farmaci senza autorizzazione medica (compreso integratori alimentari)
. Non avere fretta di reintegrarli nella Scuola Calcio dopo malattie infettive o infortuni
anche se di gravità minima, e comunque solo dopo parere del medico
. Abituarli a fare sempre la doccia al termine dell’attività
. Pretendere che si asciughino bene dopo la doccia
. Ricordare loro di non camminare a piedi scalzi negli spogliatoi (usare ciabattine)
. Abituarli ad usare scarpe da gioco con 13 tacchetti, mai con 7
. Abituarli ad alimentarsi in modo corretto
. Insegnare loro a bere acqua, sempre ma in modo moderato, durante l’attività
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QUALI SONO I NOSTRI PROGRAMMI ?
FASCIA DI ETA’ DAI 6 AI 7 ANNI
(tappa cognitiva / multilaterale)
CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE
Il bambino è ancora legato alla madre, è ancora incapace a collaborare, ha dipendenza
dagli adulti, ed è molto sensibile ai rimproveri.
Sta subendo una trasformazione fisica e psichica, presenta una salute precaria, è in
crescita rapida, ha insufficienza muscolare.
E’ questo il momento di intervenire con attività multilaterali per costruire una base
motoria ampia. Sono consigliati i giochi creativi
(segue)
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OBIETTIVI GENERALI
Acquisizione e consolidamento dei comportamenti fondamentali come:
Correre, Saltare, Rotolarsi, Lanciare, Afferrare.
Su questi prerequisiti si deve impostare l’apprendimento delle abilità specifiche in modo
globale tale da permettere di perseguire l’apprendimento delle capacità coordinative
“grezze”, finalizzate alla scelta del movimento, della direzione ed al suo controllo
OBIETTIVI SPECIFICI
Correre in spazi delimitati, lanciare palle di varie dimensioni, saltare in alto ed in lungo
afferrare palle di varie dimensioni, rotolarsi e tuffarsi, guidare la palla, calciare la palla
(segue)
ricevere la palla, giocare la palla con la testa, giocare da 1 contro 1, a 3 contro 3
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FASCIA DI ETA’ DAI 8 AI 9 ANNI
(tappa cognitiva / multilaterale)
CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE
Il bambino, tendenzialmente, si distacca emotivamente dalla famiglia e cerca,
inizialmente, luoghi tranquilli dove isolarsi per non farsi trovare. In altri casi, può
Manifestare la voglia di attirare l’attenzione e mettersi in evidenza, ma lo fa con
aggressività ed in modo ostile nei confronti dei compagni.
E’ bisognoso di affetto e di un linguaggio chiaro e rassicurante.
Aumentano gli interessi verso il gioco-sport ed in generale verso tutto ciò che lo circonda.
Ha capacità di attenzione ancora limitata, per cui occorre variare molto i giochi.
(segue)
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OBIETTIVI GENERALI
Trasformazione, approfondimento, consolidamento e combinazione degli elementi
acquisiti nella fase precedente, con graduale passaggio dalla Coordinazione Generale
a quella Specifica.
Età sensibile per iniziare il lavoro sulle Capacità Condizionali quali: Forza Rapida (senza
carichi aggiunti, utilizzando semplici movimenti che permettano rapidità di esecuzione)
e Velocità.
OBIETTIVI SPECIFICI
Palleggiare, Lanciare la palla, Guidare la palla, Calciare la palla (passaggio e tiro),
(segue)
Ricevere la palla, Correre e lanciare la palla, Correre e calciare la palla, Correre e
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ricevere la palla, Correre e giocare di testa con la palla.
FASCIA DI ETA’ DEI 10 ANNI
(tappa cognitiva / multilaterale)
CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE
Inizia a superare gli atteggiamenti egocentrici visti prima e quindi incomincia a
Sentirsi parte integrante del gruppo.
E’ in grado di iniziare a collaborare nella realizzazione delle attività proposte.
Gli amici e gli istruttori diventano un riferimento importante.
Manifesta bisogno di affetto.
Possiede una buona capacità di recupero della fatica.
Inizia ad essere pronto per recepire il significato di gioco collettivo.
(segue)
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OBIETTIVI GENERALI
-Passaggio da Giochi Situazionali, propedeutici al gioco sport, a Giochi finalizzati al Calcio
-Consolidamento degli elementi delle Capacità Coordinative specifiche quali:
Ritmizzazione, Accoppiamento, Anticipazione, Differenziazione Spazio-Temporale.
-Capacità Condizionali quali: Resistenza, Forza rapida, Rapidità, Velocità
OBIETTIVI SPECIFICI
-Perfezionamento degli obiettivi tecnici precedenti
-Approccio ad obiettivi Tattici Individuali quali:
. Contrastare l’avanzamento degli avversari
. Saper proteggiere la palla e la zona tiro
. Saper recuperare la palla
. Saper conservare il possesso di palla
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. Essere in grado di risolvere situazioni di gioco di 1 contro 1; 2 contro 1; 2 contro 2; ecc.
PER CONCLUDERE
PER I BAMBINI FARE IL GIOCO-SPORT CALCIO,
IN UNA SCUOLA CALCIO SPECIALIZZATA, NON DEVE
ESSERE SOLO UN MOMENTO DI DIVERTIMENTO E DI
GIOCO
MA UN IMPORTANTE FATTORE DI CRESCITA PSICOFISICA
L’attività di gioco-sport calcio diventerà significativa se non costituirà pretesto
per un prematuro avviamento al tecnicismo sportivo o non sarà momento
occasionale e sporadico nell’esperienza scolastica , ma specifico intervento
educativo teso a cogliere valori sociali e culturali dello sport e strumento per
raggiungere obiettivi propri dell’area motoria
(segue)
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CARTA DEI DIRITTI DEI RAGAZZI ALLO SPORT
(Ginevra 1992- emessa dalla O.N.U.)
1) Il diritto di divertirsi e giocare
2) Il diritto di fare sport
3) Il diritto di beneficiare di un ambiente sano
4) Il diritto di essere circondato ed allenato da persone competenti
5) Il diritto di eseguire allenamenti adeguati ai suoi ritmi
6) Il diritto di misurarsi con giovani che abbiano le sue stesse possibilità di successo
7) Il diritto di partecipare a competizioni adeguate alla sua età
8) Il diritto di praticare sport in assoluta sicurezza
9) Il diritto di avere i giusti tempi di riposo
10) IL DIRITTO DI NON ESSERE UN CAMPIONE
IN CHIAVE CALCISTICA L’ UEFA
HA TRADOTTO LA CARTA DEI DIRITTI IN
1) Il
2) Il
3) Il
4) Il
5) Il
6) Il
7) Il
8) Il
9) Il
10) Il
11) Il
calcio
calcio
calcio
calcio
calcio
calcio
calcio
calcio
calcio
calcio
calcio
è un gioco per tutti
deve poter essere praticato dovunque
è creatività
è dinamicità
è onestà
è semplicità
deve essere svolto in condizioni sicure
deve essere svolto con attività variabili
è amicizia
è un gioco meraviglioso
è un gioco popolare che nasce dalla strada
(segue)
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TUTTO QUESTO E’ REALIZZABILE SE :
A) PONIAMO AL CENTRO DELL’ATTENZIONE IL BAMBINO
B) LE PERSONE CHE PARTECIPANO ALLA CRESCITA PSICOFISICA DEI BAMBINI HANNO
. IDENTITA’ DI OBIETTIVI
. RUOLI DEFINITI
. CONOSCENZA DEL RUOLO
. RISPETTO E FIDUCIA NEI RUOLI DEGLI ALTRI
. CAPACITA’ ALLA COLLABORAZIONE
. CAPACITA’ ALLA PARTECIPAZIONE
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IL RUOLO DEL GENITORE
E’ difficile per un genitore osservare il proprio figlio
mentre corre in un campo da gioco e non avere il
batticuore, quando tocca la palla e per un
momento diviene il protagonista.
In
un attimo scorrono davanti ai suoi occhi
frammenti di vita, tra cui l’emozione di trovarsi lui
stesso, ancora bambino, a governare una
situazione di gioco condivisa da un gruppo, non
necessariamente legata al calcio, con degli
avversari da superare ed i compagni attorno che si
affidano a te.
Ed ora è il proprio figlio che si imbatte in una
situazione analoga, tale da rappresentare la vita
stessa, fatta di mete condivise e di ostacoli da
superare.
LUI IN MEZZO AL CAMPO A GIOCARSI LA SUA
PARTITA.
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IL RUOLO DEL GENITORE
PER VIVERE BENE QUESTO RUOLO IMPORTANTE E’ NECESSARIO :
1) Cercare di comprendere cosa ci si aspetta dal proprio figlio
2) Delegare la preparazione sportiva del figlio esclusivamente all’istruttore
3) Lasciare al proprio figlio lo spazio per farsi un’idea personale degli altri e
delle situazioni
4) Insegnare al proprio figlio a tollerare la frustrazione
5) Distinguere se stesso dal proprio figlio
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IL RUOLO DEL DIRIGENTE
IL DIRIGENTE E’ IL RIFERIMENTO
CHE SI PONE TRA :
IL GRUPPO
I GENITORI
L’ISTRUTTORE
LA SOCIETA’
(segue)
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CHI E’ IL DIRIGENTE
E’ quasi sempre un genitore che ha voglia di vivere attivamente la crescita di
suo figlio.
E’ un genitore che mette al servizio, anche degli altri bambini, un po’ del suo
tempo libero
E’ un genitore che vuole osservare da vicino (situazioni che raramente ci
vengono date), in modo diretto e senza mediazioni il comportamento del proprio
ragazzo, in contesti e situazioni che possono essere sempre diversi.
COSA DEVE FARE IL DIRIGENTE
COLLABORARE CON I TECNICI E CON GLI ALTRI RUOLI SOCIETARI NEL:
-Gestire il gruppo affidato
-Curare gli aspetti organizzativi del gruppo
-Adempiere agli aspetti collegati al corretto svolgimento dell’attività ufficiale
-Partecipare attivamente alla “vita” della Società
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F I N E
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