MEDJUGORJE 14.00 di P. Pierangelo Casella “Vedo che parti, dove vai?” - A Medjugorje - Se questa domanda mi fosse stata rivolta tanti anni fa, quando ero stato ordinato sacerdote nel maggio 1981, – quando questo paesino della Erzegovina era ancora sconosciuto – certamente non potevo rispondere a Medjugorje. Ma oggi che ricorre il trentesimo anniversario delle apparizioni di Maria tra queste montagne sembra che tutti abbiano un legame con Medjugorje, il suo nome risuona familiare a tante persone e diventa nel cuore un richiamo a compiere un pellegrinaggio a questa terra benedetta. Nel leggere il testo dell’Esodo che narra della partenza degli Ebrei dall’Egitto: “Gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero di seicentomila uomini adulti, senza contare i bambini” (Es 12,37), mi sembra di ritrovarmi pienamente in quelle pagine. I Paesi di Ramses e Succot paiono sconosciuti a noi che leggiamo quel testo e forse anche agli Ebrei che uscivano dall’Egitto era nota solo la città di partenza e non quella della meta, ma quel nome viene sempre più a definirsi man mano che Dio si rivela in questo pellegrinaggio verso la Terra Promessa. Succot, Mara, Elim, Sinai, Cazerot, Makelot, Kades… sono soste importanti per gli Ebrei in cammino verso la Terra Promessa, ma non sono queste località la meta del loro pellegrinaggio nel deserto, anzi si rendono conto ogni giorno in modo sempre più drammatico che non possono vivere in questa terra deserta e inospitale. Eppure questi posti diventano a loro tanto familiari perché trovano in essi che Dio li aspetta e rivela il suo amore per loro con prodigi che nemmeno riuscivano ad immaginare. Il cammino nel deserto che tante volte li aveva stroncati nella loro speranza, rivela loro un mistero inatteso: È Dio stesso che cammina con loro e li guida verso la meta con prodigi che rivelano un amore provvidente e misericordioso. Perché Medjugorje è un luogo tanto familiare per quelli che vi passano? Perché è un’oasi di sosta nel deserto di questo mondo, un luogo in cui si sperimenta la presenza di Dio che opera prodigi per il suo popolo. La presenza di Maria è rassicurante per poter incontrare il Signore e scoprire che il suo amore lo ha coinvolto in un cammino di liberazione dalla schiavitù del male e del peccato, sì perché Maria è stata lei stessa coinvolta nel progetto di Dio ed ha creduto alla sua Parola di salvezza. Ma questo amore non è solo un annuncio come i moderni mezzi di comunicazione oggi riescono a fare in modo virtuale, ma diventa incarnazione in un cammino personale di conversione. Innanzitutto è Maria stessa che ha creduto all’incarnazione dell’amore di Dio nella sua vita coinvolgendola a diventare la Madre di Gesù e di quanti credono a questo progetto d’amore. Affidati a me Affidati a me Affidati a me Affidati a me Affidati a me Affidati a me Affidati a me Affidati a me E Maria si mostra realmente madre di ogni credente accompagnandolo per mano perché non rimanga smarrito e perisca nei pericoli del deserto di un mondo ostile, ma con dolcezza ineffabile lo invita ad aprirsi al progetto di Dio che si rivela in Gesù e a seguirlo. Eccomi Eccomi Eccomi Eccomi Eccomi Eccomi Eccomi Eccomi Eccomi Eccomi Eccomi Eccomi Eccomi Eccomi Eccomi Eccomi I beni che Dio aveva procurato al suo popolo nel deserto per superare i pericoli mortali, diventano un segno di quanto Dio stesso procura al popolo della nuova alleanza con Gesù stesso, il suo Figlio diletto, per portare a compimento il pellegrinaggio verso la nuova Gerusalemme, quella del cielo. Quando si sperimenta l’amore di Dio nel deserto di questo mondo, si ritrova la speranza e la fiducia di camminare nella direzione che Dio ci ha indicato in Gesù e a percorrere quella strada che lui stesso ha percorso. La presenza di Maria aiuta a ritrovare questa fiducia a credere al progetto di Dio perché lei stessa ne è il segno più grande che nel cielo rifulge su tutta la terra. Un segno grande apparve nel cielo Una Donna vestita di Sole Chi ritrova la promessa che Dio sta portando a compimento oggi nella sua vita, riscopre anche la nostalgia della meta da raggiungere nella vita, del senso di marcia ove dirigere le sue scelte, della Gerusalemme del cielo, di Dio stesso. Vidi la nuova Gerusalemme Che discendeva dal Il desiderio di riportare anche nei luoghi di vita abituale quello che si sperimenta a Medjugorje è indice di conversione, di aver ritrovato la voce autorevole di Dio nella propria vita, di credere che Dio è fedele alla sua promessa e che la sta realizzando in tutti coloro che credono in essa. La fede e la carità di Maria inonda il cuore di ogni pellegrino perché anche lui possa avere il cuore di Maria per credere all’adempimento delle promesse di Dio, e perché credendo possa essere ricoperto della Potenza dell’Altissimo, del suo Spirito, per lasciarsi plasmare e diventare capace di quell’Amore che vuole trovare dimora in noi. Maria Regina della Pace Dona la pace ai nostri cuori Donaci il frutto benedetto del tuo seno