Medicina per le donne,
medicina delle donne:
dall’antichita’ alla fine
dell’Ottocento
Nel mondo antico:
medicina per le donne nel corpus
ippocratico
• Corpus ippocratico: circa 60 testi, attribuiti a
Ippocrate nell’antichita’ ma scritti in realta’ fra 420 e
370 a.C. da diversi autori, e riuniti in una raccolta ad
Alessandria d’Egitto intorno al 280 a.C.
•
•
•
•
Testi ginecologici nel Corpus ippocratico:
Malattie delle donne
Natura della donna
Malattie delle vergini
Un punto di vista maschile?
• La figura che cura nei testi ippocratici e’ maschile,
ma registra informazioni ricevute da levatrici e
curatrici.
• Gynaikeia: “cose delle donne” (organi sessuali
femminili, mestruazione, malattie delle donne,
cure per le malattie delle donne).
• Si riconosce che le malattie delle donne sono
diverse da quelle maschili e che la terapia deve
essere diversa nel loro caso.
Differenza, non inferiorita’
• Nel Corpus ippocratico viene sottolineata la
differenza, non l’inferiorita’ delle donne (come
invece piu’ tardi nei testi aristotelici e galenici)
• Concezione positiva dei mestrui: la mestruazione
ha funzione positiva per la salute della donna.
Nelle opere ippocratiche Aforismi e Morbi
epidemici, mestrui e altre forme di
sanguinamento sono segno di prognosi
favorevole.
Dopo il Corpus Ippocratico:
Aristotele (IV sec. a.C.)
• Una nuova visione della differenza sessuale centrata
sull’inferiorita’ del corpo femminile.
• La donna come “errore della natura”, “maschio imperfetto”.
• Il corpo femminile ha un grado inferiore di “calore innato”:
puo’ cuocere il sangue solo fino al punto di trasformarlo in
latte ma non in seme.
• La madre contribuisce solo materia passiva (il sangue
mestruale) all’embrione.
Galeno (II sec. d.C.)
• Ricerca anatomica ad Alessandria dal III sec. a.C.:
scoperta delle ovaie (“testicoli femminili”).
• Galeno: le donne hanno “testicoli”, quindi
producono seme, ma di qualita’ inferiore a quello
maschile.
• Gli organi sessuali femminili sono una versione
inferiore di quelli maschili: all’interno anziche’
all’esterno del corpo.
Omologie galeniche
• Pene=vagina
• Testicoli=ovaie)
• (immagine:
utero e vagina In
Vesalio, Humani
corporis Fabrica,
1543)
Le donne praticano la
medicina nel mondo
antico?
Le fonti ci parlano di
iatrinai/medicae e
maiai/obstetrices (levatrici).
Evidenza epigrafica: 5% delle
iscrizioni funerarie di medici
antichi sono di donne.
Di alcune, sappiamo che
praticavano la medicina dotta:
Mousa di Bisanzio,
rappresentata con in mano un
libro (II-I sec. a.C.); Naevia
Clara, detta medica philologa
(Roma, I sec. a.C.-I sec. d.C.)
Epitaffio di Panthia, curatrice
(II sec. d.C.)
“Panthia, tuo marito ti dice addio. Da quando te ne sei andata, non
cesso di soffrire della tua morte crudele. Hera, dea del matrimonio,
non ha mai visto sposa pari a te, bellezza, saggezza, castita’ pari
alle tue. Mi hai dato figli a mia immagine. Ti sei presa cura dei figli
e del marito. Hai retto il timone della vita nella nostra casa, e hai
levato alta la nostra fama in campo medico: anche se eri una
donna, le tue abilita’ in medicina non erano inferiori alle mie. In
riconoscimento di questo, il tuo sposo Glicone ti ha eretto questa
tomba. Ho seppellito qui anche il corpo di mio padre, l’ immortale
Filadelfo, e anch’io giacero’ qui quando saro’ morto. Come solo
con te ho diviso il mio letto, cosi’ possa coprirmi la stessa terra che
copre anche te”.
Ci sono testi medici antichi scritti da
donne?
• Ricette attribuite a donne nelle opere
farmacologiche di Galeno.
• Le fonti antiche citano varie donne autrici di
opere mediche. Sopravvivono pero’ solo un
testo attribuito a Cleopatra (Gynaecia
Cleopatrae ) e frammenti di Metrodora (VI
sec. d. C.)
La leggenda di Agnodice (da Igino,
Fabulae, I sec. d. C.)
• “Gli Ateniesi avevano proibito agli schiavi e alle donne di imparare
l’arte medica. La vergine Agnodice, desiderando imparare la
medicina, si taglio’ i capelli e vestita da uomo ando’ a studiare alla
scuola di Erofilo. Una volta appresa l’arte, sentendo di una donna nel
travaglio del parto, ando’ a curarla e quando la donna rifiuto’ di
affidarsi a lei, credendola un uomo, Agnodice si sollevo’ le vesti. E
cosi’ prese a curare le donne. Quando i medici videro che le donne si
rivolgevano solo ad Agnodice, l’accusarono di essere un seduttore. Gli
Aeropagiti, in conclave, condannarono Agnodice ma lei si sollevo’ le
vesti, mostrando di essere donna. I medici a quel punto l’accusarono
ancora di piu’. Ma le donne della citta’ vennero all’Aeropago e
dissero: “Voi non siete i nostri mariti ma i nostri nemici, perche’
condannate chi ci ha aiutato” Allora gli Ateniesi cambiarono la legge,
cosi’ che le donne libere potessero imparare la medicina”.
La leggenda
di Agnodice
Catherine des Roches
(1542-1587), una
umanista francese del
Rinascimento, usa la
storia di Agnodice per
rivendicare il diritto
delle donne allo
studio.
Nel medioevo:
donne nella
medicina
monastica:
:
Cristianesimo
e
donne: la vita
religiosa come
alternativa al
matrimonio.
Monasteri: possibilita’
di leadership e di
accesso alla cultura
per le donne
Ildegarda di Bingen (ca.
1098-1179): mistica,
teologa, artista,
musicista, medica
Immmagine da Scivias:
Ildegarda detta le sue
visioni al segretario.
Opere mediche di Ildegarda
1) Causae et Curae: cosmologia, teoria della
generazione, della malattia e della terapia.
2) Physica, o “libro dei semplici”: un catalogo
delle virtu’ medicinali di piante, erbe, pietre,
animali, etc.
Novita’ intellettuale
• Ruolo attivo della donna nella generazione.
• Visione positiva del corpo: dopo la morte,
“l’anima, che e’ buona, chiede a Dio: Quando
mi restituirai il mio vestito di carne?”
Un nuovo concetto:
viriditas
• Viriditas = viridita’,
vitalita’, vigore, il
verdeggiare come
simbolo dell’energia
vitale, della crescita e
della fioritura.
Un’eccezione?
• Impatto dell’opera medica di Ildegarda:
minimo. Physica pubblicato nel 1533; Causae
et curae pubblicato per la prima volta solo nel
1903.
• Un’eccezione? Si’, ma indica che i monasteri
femminili erano centri di cultura medica
nell’Europa pre-moderna (e anche dopo).
Pianta di un
giardino monastico
medievale con erbe
medicinali
Monastero di San
Gallo, Svizzera, IX
sec.
Medicina monastica:
una tradizione dal
medioevo ad oggi
Logo dell’azienda
farmaceutica Klosterfrau,
creata nel 1826 da una
monaca, Maria Clementine
Martin.
Quando il suo convento fu
soppresso durante la
Rivoluzione francese, Maria
Clementine apre un
laboratorio di farmacia a
Colonia. Oggi in Germania la
Klosterfrau e’ numero uno
nella vendita di farmaci da
banco.
Fuori dai
monasteri
La Scuola Salernitana
(XI-XII sec.):
significativa presenza
di donne che
praticano la medicina.
Trotula , autrice di un
testo di medicina
generale, Practica
secundum Trotam, e di
ginecologia, De curis
mulierum.
Giardino della Minerva, Salerno
(viridarius: orto botanico)
Un cambiamento epocale nel tardo
Medioevo
• Sviluppo di un sistema di licenze per l’esercizio
della medicina. Nell’antichita’ non esisteva.
• Conseguenza dell’istituzione delle universita’,
“un mondo senza donne” (David Noble).
• Sviluppo della medicina scolastica, basata su
testi aristotelici e galenici
Conseguenze per le donne
• Graduale esclusione delle donne dalla pratica medica
legale.
• Le prime licenze includono riferimenti alle donne
(“medicus vel medica, chirurgicus vel chirurgica”). Ma
verso la meta’ del XIV secolo i riferimenti alle donne
scompaiono.
• Mascolinizzazione della pratica medica? In realta’,
donne che praticano la medicina sono attestate dalla
documentazione in tutta Europa nel XIII e XIV secolo.
Primi esempi di esclusione delle
donne dalla pratica medica
1322: processo a Jacoba Felicie a Parigi.
1329: la citta’ di Valencia vieta alle donne di
medicare, se non altre donne e bambini.
Simili restrizioni in Inghilterra e Francia dalla fine
del XV secolo.
Letteratura ginecologica tardomedievale: “segreti delle donne”
• Un nuovo genere, che si sviluppa fra XIII e XV
secolo, influenzato da cultura scolastica e
aristotelica.
• Misoginia clericale, supportata da Aristotele.
Sviluppo dell’ostetricia come campo di
specializzazione medica maschile (XV-XVI secolo)
• A meta’ ‘400 Michele Savonarola (1384-1468) scrive
un Regime delle donne gravide dedicato alle donne
di Ferrara.
• I chirurghi cominciano a occuparsi di emergenze
ostetriche.
• Nel 1521, il grande anatomista Jacopo Berengario da
Carpi riferisce di un’ isterectomia vaginale per
prolasso dell’utero fatta da suo padre, che era un
chirurgo.
• A meta’ ‘500 cominciano ad apparire a stampa le
prime opere di ostetricia scritte da chirurghi.
Un mito: la pratica ginecologica e ostetrica
esclusivamente in mano alle donne.
• Nel genere tardo-medievale dei consilia medica
troviamo spesso menzione fra i pazienti di donne delle
classi superiori.
• Nonostante il tradizionale tabu’ che vietava ai medici
di toccare le parti intime del corpo femminile, alla fine
del Medioevo medici e chirurghi si occupano sempre
piu’ spesso di medicina delle donne.
• L’ascesa dell’autorita’ maschile in campo ginecologico e
ostetrico e’ un fenomeno del tardo Medioevo.
Due sviluppi nel Rinascimento
• Letteratura ostetrica in volgare, scritta da medici
e chirurghi per le levatrici.
• Riscoperta dei testi ginecologici ippocratici, la
maggior parte dei quali non erano noti nel
Medioevo.
• L’intero corpus ippocratico tradotto in Latino e
stampato nel 1525. Pubblicazione in un volume a
se’ stante di Malattie delle donne e Natura della
donna (1525).
Riscoperta della ginecologia
ippocratica e sviluppo della
ginecologia nel ‘500
• Nuova enfasi sulla specificita’ del corpo
femminile e delle malattie delle donne.
• Raccolta di testi ginecologici antichi e
moderni: Gynaeciorum libri (1566, 1586-88,
1597.
La pratica medica rinascimentale:
le donne come pazienti
Fonti: le raccolte di casi, per es. Amato Lusitano,
Curationes (1549-1561): 700 casi
Maschi: 495 (70,5%)
Femmine: 205 (29,5%)
• Churchill, Female patients in early modern
England: piu’ pazienti donne che uomini nelle
fonti manoscritte.
La terapia: e’ diversa per uomini e
donne?
• Nelle Curationes di Amato il trattamento e’ spesso
« individualizzato » sulla base della complessione del
malato e di vari fattori, fra cui il genere.
• Dimensione biografica della malattia. Amato
menziona dettagli della vita della paziente (un aborto
pregresso, matrimonio o monacazione forzati,
astinenza sessuale forzata, ecc.) come contesto della
malattia.
Fattori che limitano la pratica medica
delle donne in eta’ moderna
1) Esclusione dalle universita’ (e quindi
dall’esercizio della medicina physica)
2) Esclusione dalle corporazioni di arti e
mestieri (e quindi dall’esercizio della chirurgia
e farmacia).
Un’esclusione totale?
• Medici, speziali e barbieri-chirurghi abilitati all’esercizio: solo
uomini.
• Anche fra i curatori senza licenza, le donne sembrano essere una
minoranza (12% a Bologna fra ‘500 e ‘700).
• L’esclusione delle donne non e’ totale. Le donne esercitano
lecitamente la medicina come:
• a) levatrici
• b) venditrici di “segreti medicinali”
• c) nelle spezierie dei monasteri
Testi di medicina scritti da donne
• Manuali di ostetricia
• Raccolte di ricette
Levatrici autrici di testi a stampa
• Louise Bourgeois (1563-1636): Observations diverses
sur la sterilité, perte de fruict, foecondité,
accouchements, et maladies des femmes et enfants
nouveaux naiz (1609, 1617, 1626); Recueil des secrets
(1635), una raccolta di ricette.
• Jane Sharp: The Midwives Book (1671).
• Elizabeth Cellier: A Scheme for the Foundation of a
Royal Hospital…and for the Maintenance of a
Corporation of Skilful Midwives, 1687).
Justine Siegemund
(1636-1705)
La levatrice di corte
(1690).
Complicanze del parto,
conoscenze anatomiche
aggiornate.
Enfasi sull’abilita’
manuale delle donne.
Il suo motto:
“Fidando in Dio e
usando le mie abili
mani”
Versione podalica
Uso del forcipe o di strumenti
chirurgici vietato alle levatrici
Rivalita’ fra
chirurghi e
levatrici
“The Man-Midwife”,
caricatura XVIII sec.
•
Una levatrice che
pubblica i suoi casi,
Sarah Stone (attiva
nella prima meta’ del
‘700)
Diari di levatrici manoscritti
• L’olandese Catharina Schrader (1656-1746):
pubblicato nel 1926.
• L’americana Martha Ballard (copre il periodo
1785- 1812).
Il diario di Ballard fu conservato nella sua
famiglia e fu ereditato nel 1884 dalla pronipote
Mary Hobart, una delle prime donne americane
a laurearsi in medicina al New York Infirmary for
Women and Children.
Catharina
Schrader Cramer
(1656-1746)
A 88 anni, nel 1745,
aveva fatto nascere
3060 bambini.
Il suo diario copre
circa 50 anni di
pratica, dal 1693 al
1745.
Pagina dal
diario di Marta
Ballard
Dal film “A Midwife’s Tale”
Raccolte di ricette
• Crisi della farmacopea galenica: paracelsismo
e influenze alchemiche.
• Medicine esotiche dal Nuovo Mondo
Esempi di raccolte di ricette
pubblicate da donne
• I Secreti medicinali di Isabella Cortese (1561):
contiene anche ricette alchemiche.
Ristampato almeno 15 volte e tradotto in
tedesco.
• A Choice Manual of Rare and Select Secrets in
Physics and Chyrurgery (1653) attribuito a
Elizabeth Grey, Contessa di Kent.
Elizabeth Grey,
Contessa di Kent
(1582-1651)
Anche la sua
raccolta contiene
ricette alchemiche.
Sedici edizioni fra
1653 e 1687.
Aletheia Talbot,
Contessa di Arundel
(1585-1654), sorella
minore di Elizabeth
Grey.
Natura Exenterata: or
Nature Unbowelled, by
the most exquisite
Anatomizers of Her
(1655).
Anche questo testo porta
traccia dell’influenza
paracelsiana e iatrochimica
Ruolo delle donne nello
sperimentalismo di corte
• Interesse dei principi per l’alchimia e le nuove
pratiche sperimentali. A corte, le donne
partecipano a questo interesse.
• Il caso di Anna di Sassonia (1532-1585): dedica la
sua vita ad attivita’ di ricerca farmaceutica,
raccogliendo e sperimentando ricette.
Annaburg
Raccolte di ricette e cultura empirista
nell’eta’ della Rivoluzione Scientifica
• Attivita’ scientifiche nello spazio domestico.
• Empirismo collettivo e cooperazione familiare
nelle nuove scienze osservative (specialmente
medicina e astronomia)
Donne
all’universita’
nell’eta’
dell’illuminismo
Laura Bassi (17111778)
Cerimonia di laurea di Laura Bassi
(1732)
Anna Morandi
Manzolini
(1714-1774)
Autoritratto
come
anatomista
Collezione di cere
anatomiche a Palazzo
Poggi, Istituto delle
Scienze.
Self-portrait
Dalla bottega
artigianale alla
cattedra di
anatomia
Nasce a Bologna da
famiglia modesta nel
1714. Studia disegno e
pittura. Sposa l’artista
e modellatore
anatomico Giovanni
Manzolini (da lei
ritratto in cera) con cui
collabora attivamente.
Modelli anatomici dei Manzolini, usati
nell’insegnamento dell’ostetricia
Cattedra di anatomia (1756) e
interessi di ricerca
• Dopo la morte del marito, il Senato di
Bologna, con l’appoggio di papa Bendetto XIV,
le assegna la cattedra di anatomia, con uno
stipendio annuale e l’obbligo di dare lezioni di
anatomia agli studenti di medicina.
• E’ particolarmente interessata alla ricerca
anatomica sugli organi sensoriali e sul
cervello.
Fine dell’antico regime in medicina
• Fra fine Settecento e Ottocento: crisi della
tradizionale gerarchia medica (medici,
speziali, barbieri-chirurghi)
• Riforma napoleonica delle professioni
mediche: per fare il chirurgo o il farmacista
occorre la laurea.
• Per fare la levatrice no. L’universita’
napoleonica esclude tassativamente le donne.
Maria Dalle Donne
(1778-1842)
L’ultima donna a ricevere la
laurea in medicina
nell’antico regime (Bologna,
1799).
Diventa direttrice della
Scuola di Ostetricia nel
1832. La Scuola e’ solo per
levatrici e concede un
diploma, non una laurea.
Ai tempi di Anna Morandi
Manzolini la Scuola di
Ostetricia era tanto per le
aspiranti levatrici che per gli
studenti di chirurgia.
La lotta per l’accesso delle donne
all’istruzione medica nella seconda
meta’ dell’Ottocento
• Parte di un piu’ vasto movimento di
rivendicazione dei diritti civili e politici delle
donne (diritti di proprieta’, diritto alla
custodia legale dei figli, diritto all’istruzione
superiore, diritto di accesso alle professioni,
diritto di voto).
Una doppia strategia
• La lotta per il diritto delle donne all’istruzione
superiore percorse due vie:
a) La creazione di nuovi collegi universitari separati
per sole donne (USA e Gran Bretagna);
b) La pressione per l’ammissione delle donne nelle
universita’ esistenti, o co-educazione (Europa
continentale).
* Questo avviene tanto in generale che in medicina.
Paesi anglosassoni ed Europa
continentale a confronto
• Universita’ americane spesso legate all’iniziativa privata,
quelle europee prevalentemente statali.
• College femminili creati in USA gia’ nella prima meta’
dell’Ottocento (Oberlin College, Mount Holyoke); in
Inghilterra negli anni ‘70 dell’Ottocento (Newnham e Girton
a Cambridge, Somerville e Lady Margaret Hall a Oxford).
• Negli USA, all’inizio della Guerra Civile (1861) c’erano gia’
274 donne laureate in medicina (525 nel censimento del
1870).
Scuole di medicina per sole donne
negli USA
• Cinque scuole create fra 1850 e 1882: New
England Female Medical College a Boston;
Woman’s Medical College of Pennsylvania
(filantropia quacchera e movimento
suffragista). Altre scuole fondate a New York
(1868), Chicago (1870) e Baltimora (1882).
• Svantaggio delle scuole separate: livelli di
qualita’ inferiori.
Andare all’estero
• Resistenza alla co-educazione negli USA:
• Quando Harriot Hunt, che gia’ esercitava a Boston
senza una laurea in medicina, chiede di essere
ammessa alla Medical School di Harvard, la risposta e’
no, perche’ “la Facolta’ temeva che gli studenti
avrebbero lasciato Harvard per Yale se venivano
ammesse le donne”.
• Per questa ragione, alcune studentesse di medicina
americane vanno a studiare in Europa, dove intanto
alcune universita’ avevano aperto le facolta’ di
medicina alle donne (Zurigo e Parigi).
Zurigo e Parigi: pioniere della coeducazione in medicina
• Zurigo e’ la prima facolta’ di medicina ad
aprire alle donne in Europa, grazie alla
coesistenza di un’amministrazione liberale
nella citta’ e una facolta’ liberale
nell’universita’.
• Zurigo ammette la prima studentessa di
medicina (una russa) nel 1864.
Parigi
• A Parigi, la prima studentessa ammessa nella
facolta’ di medicina e’ un’americana, Mary
Putnam Jacobi, nel 1868. Aveva gia’ una laurea
dal Woman’s Medical College of Pennsylvania ma
non la riteneva sufficiente.
La sua domanda di ammissione fu sostenuta
dall’appoggio del ministro francese
dell’educazione, contro l’opposizione dei membri
della facolta’ di medicina (tranne uno).
Mary Putnam Jacobi (1842-1906)
Dedica la sua tesi “al
professore, il cui nome
non conosco, che fu
l’unico a votare in favore
della mia ammissione
alla Scuola di Medicina,
in protesta contro il
pregiudizio che vorrebbe
escludere le donne dagli
studi superiori”.
Maria Zakrzewska (1829-1902)
• Nata a Berlino, levatrice, si
trasferisce negli USA per studiare
alla Western Reserve University di
Cleveland nel 1856.
• Suffragista e abolizionista, fonda
il New England Hospital for
Women and Children nel 1862.
Da tutto il mondo
• Tre laureate dello
Woman's Medical
College of Pennsylvania,
1885:
a) Anandabai Joshee
dall’India (sinistra)
b) Kei Okami dal
Giappone (centro)
c) Tabat Islambooly dalla
Siria (destra).
Pioniere e straniere
• Nel 1874, oltre 150 donne erano iscritte alle
facolta’ di medicina di Zurigo e Parigi: per la
maggior parte forestiere.
• Le francesi non potevano entrare
all’universita’ perche’ non avevano accesso
alle scuole secondarie il cui diploma era
necessario per entrare all’universita’. Queste
scuole vengono create per le ragazze in
Francia solo negli anni ‘80 dell’Ottocento.
In Inghilterra
• Forte resistenza alla co-educazione, come in
USA.
• Anche le inglesi vanno a studiare a Parigi o
Zurigo: e’ il caso delle prime laureate in
medicina, Elizabeth Garrett e Sophia JexBlake.
Elizabeth Garrett (1836-1917).
• Figlia un ricco imprenditore vittoriano, che
credeva nell’educazione delle donne.
• Molto legata a Emily Davies, fondatrice di
Girton College a Cambridge.
Due leaders del femminismo britannico
• Emily Davies (1830-1921)
•
Elizabeth Garrett (1836-1917)
Elizabeth, Emily e Millicent
• Dalle memorie della madre di Elizabeth Garrett:
“Accanto al fuoco del camino una sera, le ragazze si
spazzolavano i capelli. Emily aveva 29 anni, Elizabeth 23
e Millicent 13. Intanto, discutevano animatamente. “Le
donne non vanno da nessuna parte se non hanno
un’educazione come i maschi. Apriro’ le universita’ alle
donne”. ‘Si’ – concordo’ Elizabeth -- abbiamo bisogno
dell’istruzione ma anche di professioni che ci diano un
reddito. Quanto a me, apriro’ alle donne le facolta’ di
medicina. Ma che facciamo fare a Milly?” Le due amiche
concordarono che a Milly sarebbe toccato di conquistare
il suffragio parlamentare per le donne”.
Millicent Garrett Fawcett (1847-1929)
… ed e’ quello che
fece!
Millicent divenne
un’importante
leader del
suffragismo
britannico.
La battaglia di Elizabeth Garrett
• Si iscrive senza successo alla facolta’ di medicina di varie universita’.
• Nel 1860 segue per sei mesi il corso per infermiere al Middlesex Hospital
di Londra. Spera cosi’ di essere ammessa alla Scuola di Medicina
dell’ospedale. La sua domanda viene respinta perche’ “i docenti non
gradiscono la presenza di donne fra gli studenti” . Il corpo studentesco
organizza una protesta contro di lei.
• Passa l’esame da farmacista nel 1865, sperando cosi’ di praticare anche la
medicina (concesso ai farmacisti) ma anche questa strada le viene
sbarrata.
• Va a studiare a Parigi dove si laurea in medicina nel 1870. Al ritorno da
Parigi, collabora alla fondazione della London Medical School for Women
(1874), che avrebbe in seguito diretto.
Apertura delle facolta’ di medicina alle
donne in Europa
• Svezia: 1870
• Italia: 1876
• Universita’ di Londra: 1877 (ma non le altre universita’
inglesi)
• Danimarca: 1877
• Belgio: 1882
• Norvegia: 1884
• Spagna e Portogallo: 1889.
• Germania: 1900 (in Prussia, 1908). Anche dopo il 1908,
la legge prussiana permetteva a singoli docenti di
escludere le studentesse dalle loro lezioni.
Negli Stati Uniti
• Nel 1910, piu’ dell’ 80% delle studentesse di
medicina in USA e Canada erano in universita’ coed.
• Ma le universita’ piu’ prestigiose resistono:
Pennsylvania, Yale e Columbia restano chiuse
alle donne fino alla Prima Guerra Mondiale,
Harvard fino al 1945.
Filantropia
creativa
• Nel 1893, la filantropa e
suffragista Mary Elizabeth
Garrett offre alla Johns
Hopkins una donazione di
500.000 dollari a condizione
che apra la Scuola di
Medicina alle donne.
• L’universita’ dapprima rifiuta,
poi accetta quando Garrett
offre una somma piu’ alta.
• E’ un evento di grande
significato simbolico perche’
Hopkins era considerata la
piu’ prestigiosa scuola di
medicina negli US.
I ritratti di John Singer Sargent a Hopkins
Argomenti contro l’ammissione delle
donne
a) stereotipi tradizionali sull’inferiorita’ intellettuale delle
donne
b) paura di crisi demografica se le donne avessero
abbandonato il loro ruolo riproduttivo
c) credenza che lo studio avrebbe danneggiato la fertilita’
delle donne.
Edward H. Clarke, professore ad Harvard: “Vi sono stati casi
di donne che si sono laureate con ottimi voti, ma anche con
ovaie sottosviluppate. Sposatesi in seguito, sono rimaste
sterili”.
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