Pascoli
Alighieri
Ungaretti
Giovanni Pascoli
Nato a San Mauro di Romagna nel 1855, da una famiglia della
piccola borghesia rurale.
Il padre fu misteriosamente assassinato il 10 agosto 1867,
l’assassino non fu mai trovato e l’episodio inferse una grande ferita
nell’ animo del poeta. Pascoli pensava che tutto il mondo fosse
malvagio e si sentiva protetto nel nido familiare. Pascoli affascinato
dalle ideologie socialiste conobbe Andrea costa e durante una
manifestazione scolastica fu incarcerato, questa esperienza lo
allontanò dalla politica. Chiamò a vivere con se le sorelle Ida e
Mariù, il matrimonio di Ida fu vissuto come un tradimento. Nel 1891
scrive Myricae (piccole cose); nel 1897 furono pubblicati I poemetti; I
canti di Castel vecchio e i poemi conviviali. Pascoli espose in prosa
la poetica del fanciullino dove spiega che tutti hanno una parte
infantile dentro se e solo il poeta la sa esprimere. Muore nel 1912.
X Agosto
San Lorenzo , io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto :
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono ;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
Commento X Agosto
Questa poesia parla della morte del padre di Pascoli. Una sera
mentre tornava a casa portando dei regali alle sue figlie venne
ucciso e nella casa la famiglia lo aspetta invano, gli assassini non
vennero mai presi. La morte del padre viene paragonata da pascoli
alla morte di una rondine portava il cibo ai piccoli, pero viene uccisa
prima che arrivi al nido, e i piccoli aspettavano la madre invano
come la famiglia del padre di Pascoli. Da quel giorno si apri una
ferita mai rimarginata nell’animo del poeta.
Dante Alighieri
Nato a Firenze nel 1265. la sua vita, fu subito segnata dagli eventi
politici del tempo. Combatté nel 1289 Campaldino contro i ghibellini.
Poi si schierò dalla parte dei Guelfi bianchi che avevano una politica
autonoma a differenza dei guelfi neri che erano legati al papa per
interessi economici. Dante fu inviato presso papa Bonifacio VIII per
dissuaderlo dalle sue manovre politiche; nel frattempo i guelfi neri si
impadronirono di Firenze Dante fu invitato a tornare a Firenze ma lui
rifiutò e fu condannato al rogo, gli furono confiscati tutti i beni e lui e
la sua famiglia furono costretti a vagare per le corti d’Italia, trovando
poi protezione presso Guido novello da polenta. Tra i suoi scritti
ricordiamo: Le rime composte nella giovinezza; vita nuova che parla
per l’amore verso Beatrice. M il capolavoro fu la commedia poi resa
Divina da Boccaccio dove parla del viaggio immaginario nei tre regni
ultra terreni. Muore nel 1321.
Divina Commedia
Composta tra il 1308 e il 1320 fu intitolata da dante commedia, resa poi
divina dal Boccaccio. Composta in terzine a rima incatenata e versi
endecasillabi, è divisa in 3 cantiche: Inferno; Purgatorio e Paradiso. A ogni
cantica comprende 33 canti tranne la prima che ne ha 34 per uno scopo
introduttivo. Essa parla del viaggio immaginario di dante nei 3 regni
ultraterreni. Iniziato nel 1300 e dura 7 giorni. L’inferno, sede degli spiriti
condannati alla punizione eterna perché colti dalla morte in condizione di
peccato; il purgatorio luogo dove soggiornano le anime di coloro che
essendosi pentiti in tempo dai peccati commessi sono destinati al paradiso;
ma necessitano di un periodo di purificazione prima di poter accedere ala
visione di Dio, il paradiso è sede di Dio, degli angeli e dei beati. Durante
questo viaggio è accompagnato da Virgilio nell’inferno e nel purgatorio; e
rappresenta la ragione umana, e nel paradiso sarà guidato da Beatrice che
rappresenta l’amore spirituale. Al termine di questo viaggio arriva Dante
arriva alla visione di Dio.
Commento Divina Commedia
(inferno)
Il luogo di partenza è una selva oscura, dove dante dice di essersi perso, il
percorso nell’inferno comincia in una voragine nel sottosuolo di
Gerusalemme. Preceduto da un Antinferno che ospita le anime di coloro
che in vita non hanno fatto ne bene ne male. L’inferno è diviso in cerchi
concentrici, nel ciascuno dei quali vi sono le anime dei peccatori. La loro
punizione è stabilita dalla legge del “contrappasso” che simboleggia il
peccato oppure li rappresenta l’esatto opposto, esempio: coloro che in vita
amavano troppo il quieto vivere sono destinati a correre dietro una bandiera
incessantemente oppure coloro che in vita chiusero il cuore a qualsiasi
forma di affetto sono rinchiusi x sempre nel ghiaccio. Alla fine di questi
cerchi, al centro della terra vi è Lucifero.
Giuseppe Ungaretti
Nato ad Alessandria d’Egitto nel 1888. Finito gli studi si occupò di
letteratura scoprendo la sua passione. Nel 1912 si trasferisce in
Francia dove frequentò la Sorbona. Nel 1914 partecipo alla prima
guerra mondiale e combatte sul Carso. Nel 1917 fu pubblicata la
raccolta delle poesie di trincea(il porto sepolto), due anni dopo fu
pubblicata allegria di naufragi. Ungaretti è un grande esponente
della poesia ermetica (stretta) formata da pochi versi isolati e separa
singole parole per risaltare il significato. Finita la guerra torno in
Francia e fu corrispondete de “il popolo d’Italia” il giornale di Benito
Mussolini. Tra il 1936 e 1942 si trasferì in brasile dove fu docente
nell’università di san Paolo, in quel periodo fu soggetto a gravi lutti
familiari, morte del fratello e del figlio di soli nove anni. Ne 1969 fu
pubblicata da Mondadori Vita di un uomo dove emerge la sua fede
nella poesia. Muore a Milano nel 1970.
San martino del carso
Di queste case
Non è rimasto
Che qualche
Brandello di muro
Di tanti
Che mi corrispondevano
Non è rimasto
Neppure tanto
Ma nel cuore
Nessuna croce manca
E’ il mio cuore
Il paese più straziato
Commento San Martino del Carso
Il tema dominante è l’attaccamento alla vita. Di fronte ad un villaggio
semidistrutto Ungaretti si ricorda dei compagni morti le parole sono
di linguaggio comune e paragona i muri delle case distrutte alle
persone morte. E spiega che le ricorderà tutte nel suo cuore come
se fossero ancora in vita.
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