INTERVISTA AL GENIO DELLA
PORTA ACCANTO
Intervistata : CLAUDIA
Intervistatrice: DIANI CARLA
1.
Racconta un po’ di te: la tua vita, i tuoi
interessi ( al di fuori della
matematica)….
• Sto facendo la tesi per conseguire la laurea in ingegneria
matematica .
• Poi il lunedì sera canto in un coro gospel (noivoiloro gospel singers
di Erbache fa parte di una cooperativa per disabili).
• Poi vado in palestra con due mie amiche due volte alla settimana.
• Partecipo al cammino di Giovani e Missione.
• Frequento l’oratorio del mio paese.
• Frequento un corso di Francese.
• Vado a trovare una volta ogni due mesi il mio moroso in Francia
perché sta studiando a Parigi.
2.
Come ti sei avvicinata alla matematica?
Come ti hanno insegnato a contare?
Grazie ai miei professori. Un po’ tutti quelli di matematica ma
forse più in particolare le mie professoresse del Liceo. Sono
sempre stata una ragazza che ha ottenuto buoni voti a scuola
in tutte le materie. Ma il pallino della matematica è nato più
che altro al liceo. Alle elementari volevo diventare
poetessa!!!! Diciamo che superato un certo livello base di
comprensione della matematica che più o meno tutti
superano, mi sono accorta che continuavo a capire bene i
vari argomenti e quando una cosa ti riesce bene poi ci prendi
gusto! Inoltre le mie prof del liceo hanno abbastanza creduto
in me, mi hanno dato molta fiducia e questo mi ha aiutato
molto.
3.
Che cos’è per te la matematica?
La matematica è per me uno strumento. Io sono ingegnere
matematico, quindi per me la matematica è il primo
strumento che utilizzo quando mi devo approcciare a un
problema. La utilizzo nella formulazione di un modello e
nella sua risoluzione. La matematica per me è in parte un
ordine che io devo scoprire e un arte che io posso
modellare e piegare al mio scopo, dipende infatti se si parla
rispettivamente di matematica esatta o matematica
numerica e io per la mia formazione prediligo la seconda.
4.
Che rapporto hai avuto con la matematica a
scuola?
Il rapporto che hai con una materia dipende molto anche dal
professore e i miei prof di matematica sono sempre stati molto bravi
devo dire. In primo luogo molto preparati e poi stimolanti.Quindi fino
alla fine del liceo c’è sempre stato un ottimo rapporto con questa
materia, diciamo che era quasi un gioco arrivare alla fine
dell’esercizio, so che può sembrar strano ma per me era divertente.
All’università un po’ è cambiato….soprattutto all’inizio perché ti
scontri con una matematica molto diversa, il livello di difficoltà si alza
improvvisamente e alcune cose non puoi più ‘capirle’, ad alcuni
concetti puoi solo ‘abituarti”. La cosa buona è che in università però
ho fatto un passo in più….dal divertimento di riuscire a fare un
esercizio la matematica è diventata strumento di risoluzione per
problemi tecnici reali, in diversi campi…microelettronica,
fluidodinamica, ingegneria dei tessuti.
5. Come ti hanno insegnato a contare?
Con i REGOLI!!!! Alla scuola materna!!!Mi ricordo che quelli erano
utilissimi!!!Perché c’era un regolo da dieci, quello più lungo, con
segnate tutte le tacchette delle unità! E quindi potevi sapere la
lunghezza di tutti gli altri confrontandolo con quello. Secondo me è
importantissimo far giocare i bambini con i regoli alla scuola
materna. Naturalmente qualcuno prima di quello mi avrà insegnato
i numeri….e sinceramente non me lo ricordo!!!Perché credo di
essere stata troppo piccola…. So di per certo che la mamma
quando ci addormentava a me e a mio fratello non cantava le
ninna nanne ma ripeteva le tabelline perché erano più ritmiche e
rilassanti…anche se questa cosa ha avuto un buon effetto solo su
di me perché invece mio fratello è sempre stato bravissimo in arte
più che in matematica!
6. Attualmente stai lavorando nel campo
matematico?
Attualmente sto facendo la tesi in ingegnieria matematica.
E per la tesi devo sviluppare dei modelli matematici e poi
trovare un modo per risolverli per predire la crescita
cellulare nell’ambito dell’ingegneria dei tessuti. (tessuti
biologici, in particolare cartilagine).
7. E’ stato difficile affrontare lo studio della
matematica all’Università? Se sì, come hai
risolto questo problema?
Rimanderei alla domanda 4. Il concetto è che fin dove
comprendi bene, ma non tutti possiamo raggiungere il
livello einsteiniano di comprensione della matematica…e
quindi dopo devi riuscire ad abituarti…un conto è capire a
fondo i concetti un conto è averli capiti quel tanto che
basta per non sentirsi a disagio ad utilizzarli. A volte devi
fare così!
8. Che percorso di studi ha fatto e con quali
aspettative?
Elementari- Medie-Liceo scientifico con specializzazione
Piano Nazionale InformaticoTesi triennale in Ingegnieria matematicaTesi Specialistica in ingegneria matematica con
Specializzazione in calcolo scientifico, applicazione alla
fluidodinamica.
Aspettative: lavorare nella ricerca, (nella ricerca applicata),
non per forza quella universitaria.
9. Cosa pensi degli scarsi risultati ottenuti
dagli studenti italiani nel campo della
matematica?
Io ho fatto spesso ripetizioni di matematica e mi sono trovata a
contatto con ragazzi che hanno obbiettive difficoltà in matematica.
Purtroppo quello che mi hanno portato a pensare questi ragazzi è che
le loro lacune in matematica sono dovute ad un mancato corretto
insegnamento a livello delle scuole elementari. Io sono stata molto
fortunata, ho avuto sempre delle professoresse bravissime in
matematica, a partire dalle scuole elementari fino ad arrivare alla fine
del liceo e secondo me questo conta tantissimo. Di solito è così…se
non ti piace il professore o la maestra è difficile che ti appassioni
troppo alla materia. La matematica ha delle difficoltà oggettive, più
difficile insegnare matematica che storia, ne sono convinta, e per
questo fin dalle elementari dovrebbe essere curatissimo
l’insegnamento della matematica. Il punto è questo: insegnare ai
bambini il senso concreto dei numeri.
Non è semplice, però io non credo sinceramente che ci sia così
tanta gente che non ci sa arrivare. Magari qualcuno può avere
qualche difficoltà in più ma non credo che avessero problemi di
comprensione così tante persone che ho incontrato e che si
agitano se gli dici “quanto fa 13 + 17?” E’ una operazione da
elementari!!!!!!!!E se la matematica è stata insegnata
correttamente, magari c’è chi ci mette un secondo in più o in
meno a risolverlo ma non ti viene l’agitazione per una cosa così
banale! Dire far capire il senso dei numeri ai bambini è una
cosa astratta lo so….quindi ti faccio degli esempi. C’è chi ha
problemi a fare 12:2 ( per inciso…le divisione sono un gran
salto concettuale in matematica, non è ironico, è uno dei primi
step concettuali importanti.) però se gli dici che hai 12 fette di
torta e ne mangi la metà ti san dire che è 6….allora quello che
bisogna insegnare è TRADURRE.
Tradurre la matematica in un linguaggio quanto più concreto e
quotidiano. Se devi fare calcolo letterale( altro step concettuale
importante), tipo 2a + 3b + 5a , non puoi insegnare la regola : prendi
quelli con la parte letterale uguale, scrivi i coefficienti, li sommi…etc
etc…quella è l’ultima cosa che devi raccontare!!!!Anzi…dopo la
spiegazione dovrebbero dirtela gli studenti senza che tu gliela scrivi
alla lavagna….. Se invece dici: ho 2 arance, due banane e poi compro
altre 5 arance…alla fine quanti e quali frutti avrò in tutto!!!!!!!!!!!!!
Ripeto…bisogna tradurre…come in latino…e servono sia le traduzioni
MATEMATICA- CONCRETO sia quelle nel verso opposto
CONCRETO-MATEMATICA. Altro esempio stupido….ci sono bambini
che si impressionano perché devono fare 5-8 perché 8 è più grande di
cinque….questo non vuol dire avere il senso del numero!!!Vuol dire
aver sbagliato l’interpretazione del testo!!Proprio come in latino!!!!
Perché uno non può e non deve insegnare la regola: Fai la sottrazione
e poi prendi il segno del numero maggiore e lo metti davanti al
risultato!!!!E’ per questo che la matematica è difficile!!!
Perchè queste regole sono innaturali!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Se invece dici: fai 5 passi in avanti e 8 indietro…alla fine quanti
e in che direzione ti sei mosso? Così se il ragazzino non
capisce lo puoi sempre far alzare e provare concretamente
dove si trova dopo aver fatto 5 passi in avanti e 8 passi
indietro!!!
Concludo dicendo che è logico che dopo un po’ la ricerca della
concretezza della matematica diventa sempre più difficile, però
se ai bambini manca questo supporto di base che gli fa vedere
la matematica come una cosa che tutti i giorni incontrano allora
è logico che non riescono a sentirsi a loro agio quando i
concetti diventano difficili.
Io credo che insegnare ai bambini a giocare con la matematica
sia importante! Ripeto…bisogna farli giocare con i regoli, con
l’abaco….bisogna fare in modo che la matematica, almeno
quella elementare sia una cosa quotidiana, con cui i bambini
non si sentono a disagio. Poi si potrà pensare anche ai livelli
superiori di istruzione.
10. C’è stata una persona particolarmente
importante che ti ha segnato e ti ha trasmetto
la passione per la matematica?
Non c’è una persona in particolare che mi ha trasmesso la
passione per la matematica, sono state diverse. Lo continuo a
ripetere ma le mie insegnanti sono state fondamentali.
Giulia, elementari: ci ha fatto fare un sacco di problemi, la mamma
che andava a fare la spesa, i pasticceri che devono riempire i
vassoi, le età delle persone in famiglia…..Era un gioco e mi
divertivo un sacco.
Longoni, medie: preparatissima, puntigliosa, mi ha insegnato il
rigore, l’ordine, la logica! Per inciso: possibile che questo ordine
così preciso, così lampante e così geniale sia veramente frutto
dell’uomo? Non è più che altro qualcosa di Divino? Per questo che
prima o poi la nostra comprensione della matematica avrà uno
stallo….
Nobili e Proserpio, liceo: Fantastiche! Forse quelle più
importanti…forse perché io avevo molta più consapevolezza.
La Proserpio ha sempre impostato le verifiche di matematica
come una sfida, l’ultimo esercizio, quello per il dieci, era una
cosa mai vista, che dovevi inventare! Bellissimo!!! Quando
facevo una verifica di matematica io mi divertivo! Questo
deve essere: divertirsi! Questo mi hanno insegnato al liceo:
la creatività che è necessaria per conoscere e giocare con la
matematica!! Che la matematica è un ARTE e che era un po’
come un mondo sommerso….che al liceo ne avevo visto solo
la superficie in realtà e che c’era veramente un universo
dietro molto più vasto.
Domenico, amico di famiglia, professore liceale di
matematica: non un grande professore a dire la verità…io
non l’ho avuto e forse meglio così. Io lo sentivo parlare in
ambienti ‘informali’ di matematica e lui gli ha sempre conferito
un carattere di realtà, ha sempre trattato la matematica come
qualcosa di applicabile, come uno strumento utile per
realizzare delle cose concrete. Lui ha aiutato me e altri due compagni
durante la partecipazione ad un concorso, per il quale siamo finiti in
america con un progetto sulla crittografia. Lui mi ha fatto conoscere il
poli e la facoltà di ingegneria matematica. Ha sempre avuto una
passione diversa per la matematica, una passione che ti faceva
vedere la potenza della matematica stessa, le straordinarie
coincidenze( che poi coincidenze non sono mai), il saper modellare
queste leggi e ricavare qualcosa di reale!
Mio papà: quando ha intravisto che mi divertivo con la matematica
anche lui ha iniziato ad appassionarsi. Lui mi ha fatto conoscere il
lato puramente artistico dei numeri, più che altro. La sezione aurea,
la serie di Fibonacci, i numeri primi, il pi greco, i frattali, il caos
deterministico.
Tutte cose sicuramente poco concrete, poco utili forse, che tuttavia
mi son piaciute lo stesso perché ti fanno capire che non è una cosa
fredda, ma una materia profondamente artistica.
Ci sono un sacco di cose belle della natura che si accordano con la
matematica, il numero dei petali delle margherite che segue la serie
di Fibonacci, l’angolo di rotazione delle spirali dei semi di girasole o
delle sporgenze dei cavolfiori. C’è chi può pensare che sia freddo
vedere della matematica in tutto ma non è così…è sbagliato il punto
di vista.
Forse sono una matematica degenerata ma è diverso dire:
VEDO LA MATEMATICA IN TUTTO e dire la MATEMATICA
E’ UNA PARTE DEL TUTTO e quindi il ritrovarla nei fiori,
nelle verdure e nel corpo umano non è snaturare la realtà
ma riconoscere una componente particolare della realtà
stessa che ci piaccia o no…
11.
Come mai a nessuno piace la matematica
secondo te? Quale potrebbe essere una
soluzione?
Credo di aver già risposto. Ripeto: non piace perché
sembra una cosa lontana e con cui ci sentiamo a
disagio!!!
Soluzione:
GIOCARE, GIOCARE, GIOCARE
!!!!!!!!!
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