Hard probes Processi hard (1) I processi hard sono i processi ad alto momento trasferito che sono calcolabili con tecniche di QCD perturbativa La costante di accoppiamento aS della QCD è piccola (libertà asintotica) per processi ad alto momento (Q2) trasferito Alto momento trasferito Piccole distanze Scale di tempi brevi (tform ≈ 1/Q2) Sono essenzialmente: Adroni ad alto pT Jets Mesoni e barioni open heavy flavour (charm e beauty) Quarkonia (J/Y, Y’, , ’, ”) In collisioni di ioni, gli adroni ad alto pT e gli open heavy flavour sono il prodotto della frammentazione di partoni a pT ancora più alto che: sono stati prodotti su scale di tempi molto brevi hanno attraversato tutte le fasi dell’evoluzione della fireball e quindi possono essere usati come sonde (“probe”) sensibili alle proprietà del mezzo creato nella collisione 2 Processi hard (2) Negli spettri in pT, il passaggio dalla produzione “soft” a quella “hard” si manifesta con un cambio di pendenza Dall’andamento esponenziale si passa a quello tipo legge di potenza Alle energie di RHIC, le particelle con pT > 4 GeV sono meno dello 0.1% Spettro tipo legge di potenza (~1/pT4) 3 Fattorizzazione in pp (1) I processi hard in collisioni pp sono calcolabili con tecniche di pQCD utilizzando i teoremi di fattorizzazione La sezione d’urto per la produzione di una particella hard in collisioni adroniche è data da: hhHx PDF ( xa , Q ) PDF ( xb , Q ) abqq DqH (zq , Q ) 2 sezione d’urto in collisioni adroniche 2 Parton Distribution Functions xa , xb= frazione di momento dei partoni a, b negli adroni xa s /2 sezione d’urto partonica - s /2 xb 2 q Q2 q Frammentazione del quark q nell’adrone H Jet H 4 Fattorizzazione in pp (2) I processi hard in collisioni pp sono calcolabili con tecniche di pQCD utilizzando i teoremi di fattorizzazione La sezione d’urto per la produzione di una particella hard in collisioni adroniche è data da: hhHx PDF ( xa , Q ) PDF ( xb , Q ) abqq DqH (zq , Q ) 2 sezione d’urto in collisioni adroniche 2 Parton Distribution Functions xa , xb= frazione di momento dei partoni a, b negli adroni 2 sezione d’urto partonica Frammentazione del quark q nell’adrone H La sezione d’urto partonica abcd è calcolabile con la pQCD Le PDF e la funzione di frammentazione sono invece processi non perturbativi (lunghe distanze, lunghe scale di tempi) Non sono calcolabili con tecniche di pQCD 5 Parton Distribution Functions (1) Le PDF sono la densità di probabilità di trovare un partone con una certa frazione x del momento del protone in un processo con impulso trasferito Q 2 Sono legate alle funzioni di struttura F1 e F2 del protone dalle relazioni: 2 F1 ( x, Q 2 ) i zi2 f i ( x, Q 2 ) F2 ( x, Q 2 ) zi2 x f i (Q 2 , x) i la sommatoria è fatta sui diversi tipi di partoni di carica zi fi sono le PDF per il partone di tipo i da queste si ricava la relazione di Gross-Callan F2(x,Q2)=2xF1(x,Q2) Nel caso in cui il protone sia composto da particelle di Dirac (i quark/partoni) puntiformi le funzioni di struttura (e le PDF) dovrebbero essere funzione solo di x e non dipendere da Q2 (Bjorken scaling) 6 Parton Distribution Functions (2) Dalle misure di Deep Inelastic Scattering (DIS) di elettroni e neutrini su protoni si osserva che il Bjorken scaling è violato, cioè le funzioni di struttura dipendono da Q2. La violazione dello scaling è dovuta al fatto che i quark irradiano gluoni che si possono “materializzano” come coppie qqbar (quark del mare) Al crescere di Q2 aumenta la risoluzione della probe (~ħ/Q2) e quindi aumenta il numero di partoni che sono “visti” portare una frazione x del momento del protone 7 Parton Distribution Functions (3) La radiazione dei gluoni produce quindi l’evoluzione delle funzioni di struttura e delle PDF con Q2 Le PDF dipendono dalla scala m = Q2 di momento trasferito. La pQCD non permette di calcolare la forma delle PDF, che vengono estratte da misure di Deep Inelastic Scattering a una certa scala Q02 La pQCD permette di calcolare con le equazioni DGLAP come le PDF evolvono dalla scala Q02 a un’altra scala Q2 up m=1 GeV up m=2.5 GeV up m=10 GeV gluon m=1 GeV gluon m=2.5 GeV gluon m=10 GeV 8 Parton Distribution Functions (4) Basso x, dominano i quark del mare e i gluoni Alto x, dominano i quark di valenza 9 Fragmentation function La funzione di frammentazione DqH(z,Q2) rappresenta la probabilità che il quark q dia origine a un adrone H con una frazione z del momento del quark (pH = zpq) Le funzioni di frammentazione vengono estratte dai dati di collisioni e+eVengono poi applicate ad altri tipi di collisioni Come per le PDF, c’è una scaling violation le funzioni di frammentazione dipendono da Q2 Vengono misurate a una certa scala Q02 e fatte evolvere con le equazioni DGLAP 10 String fragmentation model Lo “string fragmentation model” è usato per descrivere la frammentazione nei Monte Carlo, e.g. PYTHIA Le coppie qqbar sono tenute insieme da una stringa (tubo di flusso di colore) Man mano che il q e il qbar si allontanano, l’energia viene immagazzinata nella stringa. Per un certa distanza r si ha: V (r ) A(r ) r r 1 GeV/fm Al di sopra di una certa distanza, è energeticamente favorevole rompere la stringa creando una nuova coppia qqbar (di quark leggeri) piuttosto che continuare ad aumentare la distanza La stringa si rompe e si forma una coppia di adroni 11 Produzione di quark pesanti Sezione d’urto partonica Diagrammi LO per la produzione di heavy flavours q Q g Q q Q g Q g Q g Q g Q g Q gluon fusion q-qbar annihilation Diagrammi NLO per la produzione di heavy flavours Q Q Q Q Q Q higher order terms in pair creation flavour excitation gluon splitting 13 Produzione di una coppia QQbar (1) I quadri-impulsi dei due partoni collidenti (assunti con m=0) sono dati da: s ~ p1 ( x1 ,0,0, x1 ) 2 s ~ p2 ( x2 ,0,0, x2 ) 2 x1 e x2 sono le frazioni di momento del nucleone portate dai due partoni, s è l’energia nel centro di massa della collisione si è trascurato il momento trasverso dei partoni all’interno del nucleone Se si crea una coppia di quark pesanti QQbar con un processo al leading order (es. gluon fusion ggQQbar ) si ha: Massa invariante M 2 QQ Q E1 E2 2 2 2 2 s 2 s ( p1 p2 ) ( x1 x2 ) ( x1 x2 ) sx1 x2 4 4 Rapidità yQQ 1 E p z 1 ( x1 x2 ) s 2 ( x1 x2 ) s 2 1 x1 ln ln ln 2 E p z 2 ( x1 x2 ) s 2 ( x1 x2 ) s 2 2 x214 Produzione di una coppia QQbar (2) Risolvendo il sistema di equazioni: M Q2Q sx1 x2 x1 yQQ ln x 2 Si ricava: M Q2Q x1 x2 s M QQ y e QQ x s 2 M Q2Q x1 x2 s x1 e yQQ x2 x1 M QQ e x2 yQQ s M QQ e M Q2Q x1 x2 s M x QQ e yQQ 2 s yQQ s A midrapidity (yQQ=0) si ha: y 0 1 x y 0 2 x M QQ s 15 Produzione di una coppia QQbar (3) Nel caso di produzione alla soglia di una coppia ccbar (MQQ=2mc ≈ 2.4 GeV/c2) o bbbar (MQQ=2mb ≈ 9 GeV/c2) a midrapidity si ricava: SPS RHIC LHC PbPb LHC pp s (GeV) 17.2 200 5500 14000 xcc (y=0) ≈1.4·10-1 ≈1·10-2 ≈4·10-4 ≈2·10-4 xbb (y=0) ≈5·10-1 ≈5·10-2 ≈2·10-3 ≈6·10-4 I valori bassi di x (dove le PDF sono dominate dai gluoni) indicano che la produzione di heavy quarks al LO è dominata dai processi di gluon fusion 16 Heavy quark fragmentation Nel caso della frammentazione di quark pesanti, ci si aspetta che il mesone D o B si prenda una grande frazione z dell’impulso del quark c o b, cioè che le fragmentation functions presentino un picco per z vicino a 1 ( harder fragmentation functions) Per i mesoni D si usano tipicamente queste parametrizzazioni: Peterson DD / c ( z ) 1 z[1 1 / z e /(1 z )]2 Peterson (e = 0.015) Colangelo-Nason (a = 0.9, b=6.4) Colangelo-Nason DD / c ( z ) (1 z )a z b I valori dei paramteri a, b e e sono estratti da fit alle misure di produzione di mesoni D a LEP 17 pQCD vs. dati sperimentali (beauty) La pQCD con la fattorizzazione riproduce bene i dati di beauty a Tevatron (misurato sfruttando la catena di decadimento BJ/Y e+e-) 18 pQCD vs. dati sperimentali (charm) I dati sperimentali sui mesoni charmati a Tevatron risultano stare sui limiti superiori delle previsioni della pQCD fattorizzata 19 Hard Probes in collisioni nucleo-nucleo Collisioni nucleo-nucleo La produzione di particelle hard in collisioni nucleonucleo è prevista scalare con il numero di collisioni elementari nucleone-nucleone che si realizzano nella collisione nucleo-nucleo hard p AB (b) 1 1 hardTAB (b)AB 1 1 AB hardTAB (b) hard ABT AB (b) hard N coll Quindi ci si aspetta che gli spettri in pT misurati in collisioni nucleo-nucleo si possano ottenere da quelli in pp con la semplice legge di scaling (binary scaling) dN AA / dpT N coll dN pp / dpT 21 Nuclear modification factor RAA Si definisce il rapporto: RAA ( pT ) 1 dN AA / dpT N coll dN pp / dpT RAA In caso non ci siano effetti nucleari: RAA<1 nel regime di fisica soft (basso pT) RAA=1 ad alto pT dove dominano i processi hard RAA = 1 RAA < 1 Per collisioni AuAu centrali a RHIC Npart ≈ 400 Ncoll ≈ 1200 (Npart/2)/Ncoll ≈ 1/6 22 Rottura dello scaling binario Lo scaling binario in collisioni nucleo-nucleo è rotto per: Effetti di stato iniziale dovuti a variazioni delle PDF e/o dei momenti dei partoni nello stato iniziale Presenti in collisioni pA e AA Cronin effect Modifiche delle PDF nei nuclei rispetto a quelle nei nucleoni Formazione di uno stato di Color Glass Condensate (saturazione di gluoni a basso x) Effetti di stato finale variazioni delle funzioni di frammentazione dovute alla presenza del mezzo prodotto nella collisione Presenti solo in AA Energy loss / Jet quenching 23 Effetti di stato iniziale Cronin Effect (1) Cronin enhancement RpA Scoperto negli anni ’70 in collisioni protone-nucleo a Fermilab Per valori di pT >≈ 2 GeV/c il rapporto RpA (equivalente di RAA per collisioni pA) ha valori maggiori di 1 RpA > 1 RpA = 1 25 Cronin Effect (2) Ad alti momenti trasversi, lo spettro in pT degli adroni prodotti in collisioni pA è: Traslato verso l’alto per un fattore di normalizzazione Ncoll (≈A) come deve essere per un processo hard Traslato orizzontalmente verso valori più alti di pT il che a un certo pT fissato si manifesta come un RpA > 1 dato l’andamento decrescente dello spettro dN dpT pp spectrum pA spectrum normalized to Ncoll ≈ A pT 26 Cronin Effect (3) La traslazione orizzontale a pT più alti deriva dal fatto che i partoni all’interno del proiettile prima di fare lo scattering hard in cui si produce l’adrone misurato ad alto pT, hanno già subito alcune collisioni elastiche con altri nucleoni del nucleo bersaglio In questo modo i partoni del proiettile acquisiscono un momento trasverso kT che cresce con la radice quadrata del numero delle collisioni elastiche (random walk) kT 27 Cronin Effect (4) Quando avviene il processo hard il partone proiettile possiede un “initial kT” e dà un “extra kT kick” al partone prodotto Al crescere del pT della particella prodotta, questo “extra kT RpA kick” diventa una frazione sempre più piccola del pT osservato, quindi il Cronin enhancement dovrebbe sparire per pT→∞. Al crescere di pT, RAA deve quindi raggiungere il valore 1, ma non dal basso come ci si aspetta dal soft scaling a basso pT, ma dall’alto a causa del Cronin enhancement ad alto pT RpA > 1 RpA = 1 28 PDF nei nuclei (1) Le densità dei partoni per i nucleoni all’interno di un nucleo sono diverse da quelle nei nucleoni liberi Osservato per la prima volta nel 1983 dall’esperimento EMC Rapporto tra le funzioni di struttura del Calcio e del deuterio anti-shadowing shadowing Fermi motion EMC effect 29 PDF nei nuclei (2) Non c’e’ una teoria che spiega i vari effetti che intervengono nella modifica delle PDF per tutti i valori di x. Si usano delle parametrizzazioni fenomenologiche Rapporto delle PDF del Pb e del nucleone (parametrizzazione EKS98) 30 Effetti di stato finale Perdita di energia Un partone che attraversa un mezzo perde energia per effetto di due meccanismi Scattering con i partoni del mezzo (collisional energy loss) Radiazione di gluoni (gluonstrahlung) Una partone creato su una scala di tempi corta dopo la collisione (i.e. un quark pesante e/o con alto pT ) perde energia mentre esce dalla regione di interazione Viene quindi rallentato (=il suo pT E - DE Spectrum in pp Quenched spectrum diminuisce mentre attraversa il mezzo) Lo spettro ad alto pT viene soppresso (quenching) Ad alte energie il meccanismo dominante è quello radiativo 32 Perdita di energia radiativa (1) Perdita di energia nel limite BDMPS (acronimo degli autori del modello) Approssimazione in cui il gluone si “de-coerentizza” dal partone che lo ha emesso attraverso “multiple soft scatterings” DE a s CR qˆ L2 perdita di energia Distanza percorsa nel mezzo fattore di Casimir Transport coefficient aS = costante di accoppiamento di QCD (running) CR = Fattore di accoppiamento di Casimir Vale 4/3 per accoppiamento quark-gluone e 3 per accoppiamento gluone- ^ gluone q = trasport coefficient legato alle caratteristiche (opacità) del mezzo proporzionale alla densità (e ai momenti) dei gluoni 33 Perdita di energia radiativa (2) Perdita di energia nel limite BDMPS (acronimo degli autori del modello) Approssimazione in cui il gluone si “de-coerentizza dal partone che lo ha emesso attraverso “multiple soft scatterings” DE a s CR qˆ L2 perdita di energia Distanza percorsa nel mezzo fattore di Casimir Transport coefficient La dipendenza da L2 è dovuta al fatto che i gluoni irradiati sono colorati e possono interagire anche loro con il mezzo 34 Perdita di energia radiativa (3) Perdita di energia nel limite BDMPS (acronimo degli autori del modello) Approssimazione in cui il gluone si “de-coerentizza dal partone che lo ha emesso attraverso “multiple soft scatterings” DE a s CR qˆ L2 perdita di energia Distanza percorsa nel mezzo fattore di Casimir Transport coefficient Per quark pesanti ci si aspetta un minore energy loss per effetto di: Fattore di Casimir Gli adroni leggeri ad alto pT provengono prevalentemente da jets di gluoni, mentre gli adroni pesanti provengono da jets di quark pesanti Dead-cone effect La radiazione di gluoni è prevista essere soppressa ad angoli q < MQ/EQ 35 Transport coefficient Il transport coefficient è legato alla densità di gluoni e quindi alla densità di energia del mezzo QGP qˆ e 3 / 4 Dalla perdita di energia misurata si può quindi ottenere una misura indiretta della densità di energia del sistema Pion gas Cold nuclear matter 36 Perdita di energia radiativa e RAA (1) Al crescere del trasport coefficient q^ Aumenta l’energy loss Diminuisce RAA Effetto della massa del quark charm Minore energy loss (dead cone) 37 Perdita di energia radiativa e RAA (2) Effetto della massa del Effetto della massa del quark charm quark beauty Minore energy loss (dead cone) mb > mc, dead cone effect più grande 38 Quanta energia si perde ? Formula BDMPS: 1 le DE a s C R qˆ L2 analisi dimensiona 4 DE a s C R qˆ L2 4c Valori numerici q^ = 5 GeV2/fm valore tipico per fittare i dati di RHIC aS = 0.2 valore per processo con virtualità Q2 = 10 GeV CR = 4/3 L = 5 fm Da cui: 4 0.2 5 25 5 25 3 DE 40 GeV 4 0.197 3 valore enorme! Solo partoni con energia > 40 GeV/c possono attraversare 5 fm di fireball e uscire con alto pT 39 Perdita di energia e adronizzazione Un partone ad alto pT esce dalla fireball prima di adronizzare Adronizzazione per frammentazione nel vuoto Produzione di jet come in pp Se invece il partone perde molta energia nell’attraversare il mezzo deconfinato e viene rallentato Puo’ eventualmente raggiungere l’equilibrio termico con il mezzo prima di adronizzare Adronizza nel mezzo (e non nel vuoto) Jet Hadronization in medium Modifica della funzione di frammentazione Possibile adronizzazione per coalescenza/ricombinazione 40 Frammentazione vs. coalescenza Due meccanismi di adronizzazione: Frammentazione: un partone ad alto pT frammenta in adroni a pT più basso d d d p- p u u + d Ricombinazione/coalescenza: partoni a basso pT si combinano per formare un adrone con pT più alto 41 Frammentazione vs. coalescenza Due meccanismi di adronizzazione: Frammentazione: un partone ad alto pT frammenta in adroni a pT più basso Ricombinazione/coalescenza: partoni a basso pT si combinano per formare un adrone con pT più alto fragmenting parton: ph = z·pq with z<1 recombining partons: ph = pq1+pq2 42 Ricapitolando … Lo scaling binario in collisioni nucleo-nucleo è rotto per: Effetti di stato iniziale dovuti a variazioni delle PDF e/o dei momenti dei partoni nello stato iniziale Presenti in collisioni pA e AA Cronin effect Modifiche delle PDF nei nuclei rispetto a quelle nei nucleoni Formazione di uno stato di Color Glass Condensate (saturazione di gluoni a basso x) Effetti di stato finale variazioni delle funzioni di frammentazione dovute alla presenza del mezzo prodotto nella collisione Presenti solo in AA Energy loss / Jet quenching Adronizzazione nel mezzo – Frammentazione vs. coalescenza/ricombinazione 43 Risultati a RHIC RAA per adroni carichi e p0 RAA ( pT ) 1 dN AA / dpT N coll dN pp / dpT Soppressione di un fattore ≈5 per pT>4 GeV I valori di RAA ad alto pT sono quelli che ci si aspetta nel caso di scaling con Npart (Npart/Ncoll ≈0.2) PHENIX p0 (0-10%) 45 Effetti di stato finale o iniziale (1) Misura di RAA (indicato con RdAu) in collisioni deutone-Au In queste collisioni non si forma il mezzo e non ci sono effetti di stato finale Gli effetti di stato iniziale sono invece presenti I risultati in dAu mostrano il previsto Cronin enhancement L’effetto visto in AuAu non è dovuto allo stato iniziale 46 Effetti di stato finale o iniziale (2) I fotoni diretti ( ottenuti sottraendo i decadimenti di p0 e h sono una “medium-blind probe” ( non hanno interazioni forti) e scalano con Ncoll come atteso per processi hard Il quenching osservato per gli adroni è un effetto di stato finale figure by D. d’Enterria 47 Interpretazione geometrica Il rapporto tra scaling con i partecipanti e con le collisioni è dato da: /3 N part V fireball N coll N 4part N part N coll 1/ 3 V 1/ 3 N part fireball 1 R fireball cioè un rapporto superficie/volume La produzione di adroni ad alto pT in collisioni Au-Au centrali è compatibile con la semplice ipotesi che gli adroni ad alto pT sono emessi solo dalla superficie (corona) e non dalle regioni interne della fireball (Surface Emission) 48 Surface emission Per le coppie qqbar prodotte all’interno della fireball i partoni prodotti sono rallentati nella loro uscita dalla fireball e adronizzano in adroni a basso pT Per le coppie qqbar prodotte sulla superficie della fireball (corona) il partone con momento diretto verso l’esterno adronizza in un adrone ad alto pT (in un jet) che viene rivelato il partone emesso verso l’interno deve attraversare tutta la fireball, perde energia e adronizza in particelle a basso pT Questo spiega lo scaling con Npart Lo studio delle correlazioni di angolo azimutale tra due particelle ad alto pT può fornire una ulteriore evidenza sperimentale a favore di questa ipotesi 49 Correlazioni angolari (1) In ogni evento, si considera l’adrone con il più alto valore di pT (trigger particle, con pT > di una certa soglia ad es. pTtrig>4 GeV) Si costruisce una distribuzione azimutale delle altre particelle ad alto pT dell’evento (es. con pTassoc > 2 GeV) La trigger particle definisce lo zero dell’angolo azimutale Per processi LO, gli adroni hard vengono da due jet back-to-back e quindi l’angolo D tra la trigger particle e le altre particelle ad alto pT ha dei valori preferenziali (picchi) intorno a 0° e a 180° Near-side peak Away-side peak D Trigger particle 50 Correlazioni angolari (2) In collisioni pp e in collisioni Au-Au periferiche la distribuzione angolare delle particelle ad alto pT mostra due picchi a 0° e 180° (emissione back-to-back) In collisioni AuAu centrali, non si osserva l’away-side-peak Soppressione dell’emissione di jet back-to-back in collisioni Au-Au centrali 51 Correlazioni angolari (3) In collisioni d-Au si osserva la stessa struttura (con i due picchi back-to-back) delle collisioni pp La soppressione dell’away-side jet (cioè del picco a 180°) è un effetto di stato finale 52 Heavy flavour: tecniche sperimentali e risultati a RHIC Stati di open charm e beauty Hadron D (cd ) Mass (MeV) 1869 ct (µm) 312 D 0 (cu ) Ds (cs ) 1865 1968 123 147 (udc) (usc ) 2285 2466 60 132 (dsc ) ( ssc ) 2472 2698 34 21 c c 0 c 0 c Hadron B (ub ) Mass (MeV) 5279 ct (µm) 501 B 0 ( db ) 5279 460 Bs0 ( sb ) 5370 438 Bc0 (cb ) 6400 100 200 0b (udb) 5624 368 Vite medie ≈ 0.5-2 ps (decadimenti deboli) Gli heavy quarks sono prodotti nei primi istanti della collisione e vivono per tutta l’evoluzione della fireball ct dell’ordine di 100-500 micron Vertici di decadimento (secondari) degli adroni open heavy flavour spostati di centinaia di micrometri dal vertice (primario) in cui è avvenuta l’interazione pp o AA 54 Tecniche sperimentali (1) Non-photonic electrons Si costruiscono gli spettri in pT degli elettroni identificati e.g. con il dE/dx (STAR) o con Calorimetri Elettromagnetici, con RICH (PHENIX) o con TRD (ALICE) Si sottraggono gli elettroni che non provengono dal decadimento di heavy flavour. La principale sorgente di elettroni di fondo è dai fotoni (“photonic electrons”) Conversioni g e+e Decadimenti Dalitz: p0 e+e-g , h e+e-g Vengono distinti adoperando: Simulazioni Monte Carlo (STAR) Prese dati con diversi spessori di materiale convertitore (PHENIX) Rivelatore di vertice che permetta di misurare la distanza di massimo avvicinamento delle tracce al vertice primario (ALICE e anche STAR e PHENIX dopo gli upgrade) 55 Tecniche sperimentali (2/1) Ricostruzione esclusiva di mesoni e barioni charmati dai decadimenti adronici Meson Final state # charged bodies Branching Ratio K-p 2 3.8% D0 K-ppp D+ K-pp 4 3 Total 7.48% Non resonant 1.74% D0 K-pr0 K-ppp 6.2% Total 9.2% Non resonant 8.8% D+ Kbar0*(1430)p K-pp 2.33% Ds+ K+K-p 3 Total 4.3% Ds+ K+Kbar0*K+K-p 2.0% Ds+ fpK+K-p 1.8%56 Tecniche sperimentali (2/2) Ricostruzione esclusiva di mesoni e barioni charmati dai decadimenti adronici Permette di ricostruire il momento dell’adrone open charm Si costruiscono tutte le coppie/triplette/quadruplette di tracce con la corretta combinazione di segni di carica Enorme numero di combinazioni !!! Un sistema di identificazione di particelle (dE/dx o TOF) può ridurre il combinatorio Ricostruzione del vertice (secondario) del gruppo di tracce “candidate” Selezione dei candidati sulla base di distanza primario-secondario … 57 Spettro in pT dei non-photonic electrons RHIC Discrepanza di un fattore 2 tra STAR e PHENIX Le cause di questa discrepanza al momento non sono capite 58 Sezione d’urto ccbar a RHIC Discrepanza di un fattore 2 tra STAR e PHENIX I dati di PHENIX sono in accordo con l’estremo superiore dei calcoli di pQCD (come a Tevatron) sia in pp che in dAu e AuAu I dati di STAR risultano essere ≈4 volte più grandi del valore centrale predetto dalla pQCD 59 RAA a RHIC (non-photonic electrons) I valori di RAA mostrano invece un buon accordo tra STAR e PHENIX La differenza di normalizzazione si cancella nel rapporto AuAu/pp 60 RAA a RHIC – modelli teorici (1) non ph. el. soppressi ≈ come gli adroni leggeri L’uso di alte densità ( q^ ), l’introduzione della perdita di energia elastica (in addizione a quella radiativa) non è sufficente ^ e no elettroni valori alti di q dal beauty riproducono meglio i dati 61 RAA a RHIC – modelli teorici (2) Un recente modello alternativo basato sulla formazione di risonanze Qq (quark pesante e quark leggero) nel plasma spiega meglio i dati 62 Conclusioni ? I risultati delle misure di adroni ad alto pT a RHIC RAA per i pioni Correlazioni angolari di coppie di particelle sono spiegabili con una forte perdita di energia (radiativa) in un mezzo con alta densità di energia, maggiore dell’energia critica per la formazione del QGP. I risultati delle misure di open heavy flavour a RHIC sono al momento un problema aperto e si stanno sviluppando diversi modelli teorici per spiegarle Dal punto di vista sperimentale queste misure hanno bisogno di essere migliorate perché: Sono principalmente misure indirette da non-photonic electrons Non si distingue tra charm e beauty 63 Prospettive per LHC ALICE setup Time Of Flight (TOF) Transition Radiation Detector (TRD) Time Projection Chamber (TPC) Inner Tracking System (ITS) Muon arm L3 magnet 65 Heavy-flavours ad ALICE Sezioni d’urto per produzione di heavy flavours molto maggiori che a RHIC cc cc LHC 10 RHIC bb bb LHC 100 RHIC Canali studiati in ALICE elettronico (|h|<0.9) muonico (-4<h<-2.5) adronico (|h|<0.9) Accettanza: basso pT regioni di rapidità centrale e in avanti pT of Q-hadron [GeV] 1 year pp 14 TeV @ nominal lumin. 100 ATLAS/CMS (b) LHCb (b) 10 ALICE (b) (c) 1 -2 0 ALICE (c/b) 2 4 h of Q-hadron 6 66 Inner Tracking System Rivelatore di vertice usato per identificare i prodotti di decadimento di mesoni D (ct≈100-300 mm) e B (ct≈500 mm) 6 strati cilindrici di rivelatori al silicio Layer Technology Radius (cm) ±z (cm) Spatial resolution (mm) rf z 1 Pixel 4.0 14.1 12 100 2 Pixel 7.2 14.1 12 100 3 Drift 15.0 22.2 38 28 4 Drift 23.9 29.7 38 28 5 Strip 38.5 43.2 20 830 6 Strip 43.6 48.9 20 830 Silicon Pixel Detectors (2D) Silicon Drift Detectors (2D) Silicon Strip Detectors (1D) L= 97.6 cm R= 43.6 cm 67