ISTITUTO “L. PILLA” VENAFRO SCUOLA PRIMARIA LA CLASSE 2^ SEZ. “A” BONAFINA CALLEO COTUGNO D’ AGOSTO DELLI CARPINI DE FILIPPIS DI IORIO DI TELLA FUOCO GRANDE IADICOLA KEITA MATTEO MELZANI MIGLIOZZI MIGNANELLI MUSELLA NABLI PALOMBIERI PETRICCIONE VERRECCHIA VERRILLO LUCAS AURORA GIULIA ALESSANDRA VLADIMIR CHIARA ASIA MARIALAURA MANUEL GABRIELE ANNACHIARA KADIATOU MATILDE RITA CARLA FRANCESCA LORENZO NICOLA AMIR IRIS ALEXANDRA LUDOVICA LORENZO PRESENTA COME QUANDO CHI DOVE PERCHÉ Un sabato mattina,noi scolari della Scuola Primaria, ci siamo recati, a piedi, al Parco degli ulivi. Siamo andati per osservare parte delle nostre bellezze paesaggistiche, come più volte ci è stato consigliato dai Funzionari del Corpo Forestale dello Stato, durante gli incontri che abbiamo avuto nella nostra Scuola. Il percorso non è stato breve, ma accompagnati da un bel sole ci è sembrato meno faticoso. PERCORSO SCUOLA – PARCO DELL’ULIVO PARCO DELL’ULIVO CATTEDRALE VIA DUOMO PIAZZA PORTANUOVA SCUOLA PARCO DELL’ULIVO FORMATO DA ALBERI SECOLARI ALLE SPALLE DELLA CATTEDRALE GABRIELE : -TENENDOCI PER MANO ABBIAMO MISURATO LA CHIOMA DI UN OLIVO DI TRE SECOLI ! ALESSANDRA :-HA DETTO LA MAESTRA CHE È PIÙ VECCHIO DEL NONNO DI MIO NONNO!!! IRIS:- ANCHE LE SUE RADICI HANNO LA STESSA AMPIEZZA. CARLA:È PROPRIO FORTE! IL VENTO NON POTRÁ MAI BUTTARLO GIÚ. IN CLASSE APPROFONDIAMO IL CONCETTO “CHIOMA- APPARATO RADICALE”. AURORA: IO PER POCO NON SONO ENTRATA NELLE SUE CAVITÁ. IL SUO TRONCO È BUON RIFUGIO PER GLI ANIMALI MA POTREBBE DIVENTARLO ANCHE PER ME. - LORENZO:- A ME FA UN PO’ PAURA STARCI DENTRO, SEMBRA CHE VOGLIA INGHIOTTIRMI! AMIR:- PERÒ SIAMO STATI ABBASTANZA CURIOSI E UNO PER VOLTA CI SIAMO ENTRATI TUTTI. LORENZO:LE TORSIONI DEL TRONCO PERMETTONO DI SALIRE AGEVOLMENTE, PROPRIO COME I PIOLI DI UNA SCALA. LORENZO:- FINALMENTE CI SONO RIUSCITO !!! MARIALAURA:ABBIAMO OSSERVATO L’ AMBIENTE NATURALE INTORNO A NOI. ABBIAMO ACCAREZZATO LE PARTI DELL’ALBERO E ABBIAMO COMPRESO ALCUNI ASPETTI DELLA SUA FISIOLOGIA. IN AIUTO ALLE NOSTRE MAESTRE, ABBIAMO ACCOLTO UN DOTT. AGRONOMO CHE HA RACCONTATO LA STORIA DEGLI ULIVI DI VENAFRO E DEL SUO “NOBILE “FRUTTO. LORENZO M. :- INSIEME ABBIAMO SCOPERTO CHE ANCHE LE PIANTE HANNO UNA SENSIBILITÀ , E CHE SONO ESSERI VIVENTI “INTELLIGENTI”. MATILDE:- ENTUSIASTI DI TALE ESPERIENZA, A SCUOLA NEI GIORNI SEGUENTI ABBIAMO ELABORATO IN MODO CREATIVO LE INFORMAZIONI RICEVUTE. L’ ULIVO DI VENAFRO C’era una volta a Venafro un ulivo bellissimo. Era alto e robusto, presentava torsioni del tronco e una chioma dalle folte fronde. Una parte dei rami puntava dritta al cielo, il resto si apriva formando incantevoli cascate,appesantite da innumerevoli frutti color verde oliva dal nome Aurina. L’olivo e i suoi fratelli furono portati a Venafro da un certo Licinio. Egli accudiva talmente bene i suoi olivi che Marco Porcio Catone,apprezzando, decise di coltivarne quaranta ettari . Catone amava i suoi olivi più di se stesso e pretendeva che le famiglie “rustiche” alle sue dipendenze accudissero gli olivi con tecniche biodinamiche. Non voleva che i suoi olivi fossero maltrattati con utensili da lavoro che percuotevano la chioma o che arrecavano ferite alla pianta e al frutto. Così , consigliava di usare utensili in legno per la raccolta e di lasciare libera la pianta di autopotarsi. Per secoli l’ulivo di Venafro e i suoi fratelli hanno vissuto in modo sereno diventando sempre più robusti e forti. Ma la loro serenità pian piano è andata scomparendo fino a sentirsi minacciati da animali, persone e cose. Un giorno l’olivo tremava tremava e un suo fratello di nome “Olivastro” gli chiese:-Cosa ti succede? Hai forse freddo? Aureo rispose:- Ho tanta paura! - Di cosa hai paura? domandò “Rosciola ” --Si avvicina il tempo della potatura e non so quest’anno quale destino mi aspetta!! --Hai ragione, non ci avevo pensato!!- rispose Rosciola. -Anche noi abbiamo paura!!! risposero altri fratelli. -Ma di cosa? Forse state esagerando?- intervenne “Aceretto ”. -No, non stiamo esagerando, tra poco inizieranno anche gli incendi! rispose Aureo. Rosciola:- E le pecore? Avete dimenticato le care pecorelle e le caprette che mordicchiano fastidiosamente? Povero Olivo, l’uomo con la motosega lo lasciava menomato, l’incendio lo lasciava carbonizzato, l’ animale al pascolo lo mordeva fino a farlo ammalare. Insomma l’olivo e i suoi fratelli hanno rischiato di estinguersi, solo pochi esemplari sono sopravvissuti e oggi sono tutelati dall’ Ente regionale con denominazione “Parco agricolo - storico dell’ulivo.” Essi sono lì, e aspettano i bambini di ogni Scuola per sussurrare loro tutti i segreti del mondo naturale. OLIVI ACCUDITI DALL’ OLIVICOLTORE Albero generoso dall’aspetto assai frondoso attendi l’ olivicoltore che trascorre con te molte ore. Olivo in età adulta potato nel rispetto della propria natura. Località: Venafro Olivi in giovane età dopo la potatura effettuata dall’olivicoltore LA RACCOLTA DELLE OLIVE IERI E OGGI: ANALOGIE E DIFFERENZE La raccolta delle olive a Venafro-Periodo ottocento- Museo olivo Oneglia-Fratelli carli La raccolta delle olive a Venafro-Periodo inizio novecento La raccolta delle olive a Venafro – Periodo fine novecento Manufatto di olive a riposo in sacchi, in attesa della molitura L’uomo ripristina antichi gesti della raccolta nel rispetto di pianta e frutto, ma i materiali con cui vengono realizzati gli utensili sono diversi rispetto a quelli di un tempo. Olive depositate nelle cassette in attesa di essere molite. Nelle cassette le olive non si riscaldano e l’olio è migliore. La conclusione della frangitura a Venafro. L’ AMORE PUÓ PRESCINDERE DALLA CULTURA ? ANTICO GESTO DELL’UOMO PER CURARE L’ALBERO DI OLIVO L’UOMO SCONVOLGE LA NATURA DELL’ ALBERO GENEROSO FILASTROCCA SULL’ ULIVO Albero generoso dall’aspetto assai frondoso attendi l’olivicoltore che con te trascorre molte ore. Per te, per amor della tua chioma la biodinamica riporta in voga. Ti coccola ti accarezza il tuo frutto sempre apprezza. Quando bruca a dita strette le tue olive riempion le cassette. . Attendi anche quel contadino che pensa solo a far bottino con i suoi mezzi crea dolore dimostrandoti poco amore la tua natura lui rinnega quando ha in mano la motosega. Quando l’opera ha completato sembra tutto emozionato al frantoio corre in fretta portando con sé la tanichetta. Lì aspetta con pazienza per gustare la tua essenza. Appena l’olio dal torchio sfugge pronto il pane tutto unge a gustare altri invita la pietanza saporita. Oro verde dal sapore antico ogni anno è ben gradito dai Romani tanto amato da Venafro l’han portato per la pelle ammorbidita l’ Aurina in tempo vien molita. Usanza nei secoli tramandata oggi da noi tanto apprezzata. LA CLASSE SECONDA SEZ. “A” SCUOLA PRIMARIA DELL’ISTITUTO “LEOPOLDO PILLA” DI VENAFRO RINGRAZIA