Quadro d’insieme • • • • Analisi socio-economica Analisi swot Piano di sviluppo socio economico Piano di comunicazione IL PIANO DI SVILUPPO INTEGRATO Che cos’è • Rappresenta metodologicamente la sintesi dell’analisi socio-economica e dell’analisi SWOT la quale pone l’accento sui punti di forza, di debolezza, minacce e sulle opportunità. Perchè • Finalità strategiche ed operative condivise sia dai cittadini che dagli stakeholders. Come viene redatto • Viene redatto tenendo conto tenendo in considerazione i seguenti requisiti: • Chiarezza metodologica • Rispetto della visione politica • Efficacia ed efficienza • Condivisione massima possibile dei cittadini NAPOLETANI • Consumi delle famiglie per tipologia in Campania, nel Mezzogiorno e in Italia • Anno 2012 (valori pro capite e distribuzioni percentuali) Valori procapite (in euro) • • Caserta • Benevento 2.632 921 2.798 6.351 1.569 • Napoli 2.625 907 2.846 6.378 • Avellino 2.654 925 2.842 • Salerno 2.615 912 • CAMPANIA 2.632 • • Mezzogiorno 12.258 ITALIA 2.738 • Distribuzione percentuale • • Beni Servizi Alimentari servizi • Caserta Affitti 4.246 TOTALE 10.743 3.455 5.024 11.375 1.667 3.263 4.930 11.308 6.421 1.684 3.581 5.265 11.686 2.692 6.219 1.703 4.151 5.854 12.073 913 2.824 6.369 1.612 3.415 5.027 11.396 2.613 916 3.059 6.588 1.554 4.115 5.669 1.096 3.900 7.734 2.481 5.954 8.435 16.169 TOTALE Abbigliamento Altri beni Totale beni Affitti Altri servizi Totale 24,8 8,6 27,1 60,5 12,1 27,5 39,5 100,0 • Benevento 23,1 8,1 24,6 55,8 13,8 30,4 44,2 100,0 • Napoli 23,2 8,0 25,2 56,4 14,7 28,9 43,6 100,0 • Avellino 22,7 7,9 24,3 54,9 14,4 30,6 45,1 100,0 • Salerno 21,7 7,6 22,3 51,5 14,1 34,4 48,5 100,0 • CAMPANIA 23,1 8,0 24,8 55,9 14,1 30,0 44,1 100,0 • Mezzogiorno 100,0 ITALIA 16,9 21,3 7,5 25,0 53,7 12,7 33,6 46,3 6,8 24,1 47,8 15,3 36,8 52,2 100,0 • Alimentari 2.666 Servizi 924 Abbigliamento 2.908 Totale 6.498 Altri beni 1.296 Totale beni 2.949 18,000 16,000 14,000 12,000 10,000 8,000 6,000 4,000 2,000 0 ALIMENTARI ABBIGLIAMENTO ALTRI BENI TOTALE AFFITTI ALTRI SERVIZI TOTALE SERVIZI TOTALE2 ANALISI DEI CONSUMI • Risulta evidente che i cittadini Napoletani investano la maggior parte del proprio reddito in consumi alimentari, infatti la differenza nei consumi con gli altri beni il gap aumenta in modo preoccupante. Dinamica demografica delle imprese in provincia di Napoli, in Campania e in Italia Anni 2008-2013 (valori assoluti e tassi di crescita) Napoli • • • • • • • • 2008 2011 2012 2013 261.340 17.821 18.348 -527 -0,2 263.528 17.043 14.874 2.169 0,8 265.679 18.245 16.165 2.080 0,8 267.615 16.595 14.708 1.887 0,7 271.287 16.240 12.633 3.607 1,3 273.410 19.503 17.227 2.276 0,8 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Registrate Iscrizioni Cessazioni Saldo Tasso di crescita ITALIA 546.234 36.798 37.018 -220 0,0 549.561 36.387 33.155 3.232 0,6 553.313 36.921 33.318 3.603 0,7 557.207 36.696 32.939 3.757 0,7 561.084 35.901 32.203 3.698 0,7 561.732 38.412 37.476 936 0,2 2009 2010 2011 2012 2013 6.085.105 385.512 406.751 21.660 -0,3 6.109.217 410.736 389.076 -2.153 0,4 6.110.074 391.310 393.463 -20.040 0,0 6.093.158 383.883 403.923 -30.487 -0,3 6.061.960 384.483 414.970 • • • • • • 2010 Registrate Iscrizioni Cessazioni Saldo Tasso di crescita CAMPANIA • • • • • • • 2009 2008 Registrate Iscrizioni Cessazioni Saldo -21.420 Tasso di crescita 6.104.067 410.666 432.086 -21.239 -0,3 -0,5 SITUAZIONE ATTUALE • L’analisi settoriale delle dinamiche di nati-mortalità aziendali risente del fatto che le imprese non classificate settorialmente costituiscono il 6,4% dello stock totale di imprese registrate. Evidentemente, una corretta riclassificazione settoriale di tale aggregato potrebbe modificare in modo rilevante l’analisi settoriale, considerando che si tratta dell’unica categoria settoriale che registra un aumento (peraltro molto forte, crescendo di oltre 7.000 unità rispetto al 2012). • Fatta questa doverosa premessa interpretativa dei dati, si registra, nel 2013, una significativa riduzione delle imprese afferenti al settore delle costruzioni, alle prese con una gravissima crisi di mercato, sia nell’edilizia residenziale (afflitta dal calo dei valori sul mercato immobiliare) sia di quella pubblica (che risente del taglio delle risorse per appalti pubblici). Ma anche il commercio, settore vitale, perlomeno in termini di assorbimento occupazionale, della provincia di Napoli, subisce una dura riduzione del numero di esercizi, causata dal calo della domanda per consumi, associato ad un processo di ristrutturazione del settore, in direzione di superfici di vendita più ampie. Impieghi bancari per settori di attività della clientela in Campania, nel Mezzogiorno e in Italia Dicembre 2013 (valori assoluti in milioni di euro e variazioni percentuali annue) Valori assoluti • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Valori assoluti Pubblica Amministrazione Napoli 5.403 Caserta 775 Benevento 365 Avellino 377 Salerno 1.076 CAMPANIA 7.995 Mezzogiorno 24.958 ITALIA 262.456 Variazioni percentuali Pubblica Amministrazione Napoli -5,4 Caserta -3,4 Benevento -1,1 Avellino -3,0 Salerno -1,9 CAMPANIA -4,4 Mezzogiorno -2,0 ITALIA -2,0 Imprese 21.691 4.093 1.245 2.447 7.402 36.879 136.687 905.224 Famiglie 17.366 3.952 1.067 1.673 5.536 29.592 112.193 506.640 TOTALE 45.346 8.824 2.680 4.500 14.038 75.388 276.736 1.845.336 Imprese -5,5 -1,9 -6,6 -2,8 -2,8 -4,4 -3,8 -5,5 Famiglie -2,1 -1,2 -1,4 -1,4 -1,2 -1,7 -2,0 -1,1 TOTALE -4,1 -1,7 -3,9 -2,3 -2,1 -3,3 -2,9 -3,8 IL FORTE CALO DEGLI INVESTIMENTI Il forte calo degli impieghi alle imprese porta la quota di tale clientela, sul totale degli attivi bancari, al di sotto della media regionale e nazionale, il che significa che l’attività di investimento delle imprese locali, al netto dell’autofinanziamento, è meno vivace rispetto al resto del Paese, e questo non può che avere, nel medio periodo, effetti negativi sulla competitività del tessuto produttivo locale. Particolarmente bassa (meno del 4%) è la quota di impieghi destinati alle piccole e micro imprese (famiglie produttrici) su cui si concentrano, dunque, problematiche particolarmente serie di tipo finanziario e di sostegno agli investimenti. IL COMUNE NON TI LASCIA SOLO • Il giro d’affari generato dalle piattaforme di crowdfunding è ormai in forte crescita: con i suoi 56,8 milioni di euro dall’inizio del 2015, registra un +85% rispetto ai 30,6 milioni di euro del 2014. • Dove esistono nuovi progetti, Start up, è necessario incentivare una buona formazione senza sottovalutare la formazione anche per le imprese già esistenti. Inoltre incentivare le imprese che adottano come loro core business le politiche del riciclo e, per quanto riguarda le altre imprese, non solo incentivare aziende di pubblica utilità, ma anche coloro che abbiano progetti innovativi e con un elevato grado di fattibilità, magari dividendoli in quattro assi fondamentali. • - Asse 1: ricerca industriale e trasferimento tecnologico - Asse 2: sviluppo innovativo delle imprese - Asse 3: qualificazione energetico ambientale e sviluppo sostenibile - Asse 4: valorizzazione e qualificazione del patrimonio ambientale e culturale. • Ovviamente per grado di fattibilità conditio sine qua non le aziende devono avere questi requisiti. - definire in maniera chiara e precisa gli obiettivi del business e le caratteristiche del prodotto/servizio offerto; - definire l’ammontare di capitale necessario a conseguire gli obiettivi aziendali e dettagliare dove i capitali verranno concentrati; - chiarire il vantaggio competitivo del prodotto/servizio rispetto ad altre soluzioni attualmente presenti sul mercato; - dimostrare che il bisogno di mercato che il prodotto intende soddisfare è reale; - dimostrare l’adeguatezza del management a raggiungere gli obiettivi prefissati; - sottolineare la validità dell’opportunità proposta in termini di fattibilità e profittabilità; - evidenziare la credibilità delle assunzioni sottostanti alle proiezioni di crescita ed al modello di business. • Attuabili anche con i I seed capital sono i primi fondi finanziari cui un imprenditore accede per lanciare una nuova attività. Il seed capital non è diffuso in Europa ma solo negli USA. • Il fondo di investimento pubblico acquisisce una partecipazione di rilevanza nel capitale dell’impresa per sostenerne il lancio, il risanamento o lo sviluppo economico ecommerciale. L’operazione non prevede una scadenza ma si prolunga sino al momento in cui le condizioni di redditività sono ristabilite. L’agevolazione consiste nella definizione preventiva del prezzo di uscita dal capitale sociale. Un investimento in società avviate, con flussi di cassa positivi in rapida crescita con fabbisogni di cassa legati allo sviluppo del mercato. VALUTAZIONE ATTRATTIVITA’ FATTORI ESTERNI FATTORI ESTERNI DI ATTRATTIVITA' PESO (a) PUNTEGGIO (b) Dimensioni del mercato Tasso di crescita Sensibilità del prezzo Differenziazione dei prodotti Ciclicità Stagionalità Mercanti interni Redditività del settore TOTALE FATTORI DI MERCATO 0,3 PUNTEGGIO PONDERATO (c=aXb) VALUTAZIONE ATTRATTIVITA’ FATTORI ESTERNI FATTORI ESTERNI DI ATTRATTIVITA' PESO (a) PUNTEGGIO (b) Intensità della concorrenza Grado di concentrazione Barriere all'entrata Barriere all'uscita Votalità della quota Grado di integrazione Disponibilità di prodotti sostititutivi Utilizzo della capacità prodottiva TOTALE FATTORI COMPETITIVI 0,25 PUNTEGGIO PONDERATO (c=aXb) VALUTAZIONE ATTRATTIVITA’ FATTORI ESTERNI FATTORI ESTERNI DI ATTRATTIVITA' PESO (a) PUNTEGGIO (b) Inflazione Influenza dei cambi Trasferimenti di valuta Livello salariale Disponibilità di materia prima Disponibilità di personale Legislazione Regolamentazione Politiche generali Appoggio governativo TOTALE FATTORI ECONOMICI E GOVERNATIVI 0,15 PUNTEGGIO PONDERATO (c=aXb) VALUTAZIONE ATTRATTIVITA’ FATTORI ESTERNI FATTORI ESTERNI DI ATTRATTIVITA' PESO (a) PUNTEGGIO (b) Maturità e volatilità Complessità Brevetti Esigenze di R&S di prodotto Esigenze di R&S di processo TOTALE FATTORI TECNOLOGICI 0,2 Difesa ambiente Etica del lavoro Difesa dei consumatori Cambiamenti demografici Livello di sindacalizzazione Adattabilità del personale ai mercati internazionali TOTALE FATTORI SOCIALI 0,1 TOTALE FATTORI ESTERNI 1 PUNTEGGIO PONDERATO (c=aXb) VALORE ATTRATTIVITA’ MEDIO PONDERATO FONTE E FATTORI COMPETITIVI PESO (a) PUNTEGGIO (b) Economie di scala Differenziazione Costi di riconversione Effetto esperienza Accesso ai canali di distribuzione Accesso alla tecnologia TOT. BARRIERE ALL'ENTRATA 0,15 Specializzazione investimenti Costo una tantum di crescita Interelazioni strategiche Barriere emotive Barriere politiche e sociali TOT. BARRIERE ALL'USCITA 0,15 PUNTEGGIO PONDERATO (c=axb) VALORE ATTRATTIVITA’ MEDIO PONDERATO FONTE E FATTORI COMPETITIVI PESO (a) PUNTEGGIO (b) Numero concorrenti alla pari Costi fissi Diversità tra i concorrenti Strategicità del settore per le imprese già operative Imprese già operative Caratteristiche del prodotto TOTALE RIVALITA' TRA I CONCORRENTI 0,2 Numero dei clienti importanti Disponibilità di prodotti sostitutivi di quelli del settore Costi di sostituzione del cliente Minaccia di integrazione a monte dei clienti TOTALE POTERE CONTRATTUALE DEI CLIENTI 0,2 PUNTEGGIO PONDERATO (c=axb) VALORE ATTRATTIVITA’ MEDIO PONDERATO FONTE E FATTORI COMPETITIVI Numero dei fornitori importanti Disponibilità di prodotti sostitutivi di quelli dei fornitori Differenziazione o costi di sostituzione dei prodotti dei fornitori Minaccia di integrazione a valle dei fornitori TOTALE POTERE CONTRATTUALE DEI FORNITORI PESO (a) PUNTEGGIO (b) 0,15 Disponibilità di prodotti sostitutivi Costi di sostituzione del fornitore Prezzo-valore del prodotto sostituito Aggressività e reddittività di chi produce prodotti sostitutivi TOTALE DISPONIBILITA' DI PRODOTTI SOSTITUTIVI TOTALE FORZE DELLA CONCORRENZA 0,15 PUNTEGGIO PONDERATO (c=axb)