“Il giornalismo
è l'insieme delle attività e delle
tecniche (redazione, pubblicazione,
diffusione, ecc.)
volte a diffondere e a commentare
notizie
tramite ogni mezzo di pubblicazione”
“Il giornalismo è l'insieme delle attività e delle tecniche (redazione,
pubblicazione, diffusione, ecc.) volte a diffondere e a commentare notizie
tramite ogni mezzo di pubblicazione”
• Abbiamo scelto questa definizione fra quelle
più a portata di mano. E’ tratta da Wikipedia
• La definizione ci dice che la diffusione può
avvenire con ogni mezzo disponibile
nella situazione e nel tempo dati
• Non è necessario, quindi, perché si abbia
giornalismo, attendere la disponibilità del
primo dei mezzi della diffusione “moderna”,
cioè la stampa con i caratteri mobili
(Gutemberg 1455)
“Il giornalismo è l'insieme delle attività e delle tecniche (redazione,
pubblicazione, diffusione, ecc.) volte a diffondere e a commentare notizie
tramite ogni mezzo di pubblicazione”
• E’ sufficiente che vi siano notizie da diffondere e da commentare
• Che le notizie siano di interesse rilevante
• Che venga usato un linguaggio accessibile, di immediata
comprensione
• Un linguaggio che aderisca il più possibile alla realtà degli eventi che
racconta
Nascita del giornalismo
• Stabilire una data di nascita è inutile e ozioso
• Qui interessa rilevare – in specie sotto il profilo del linguaggio
– ciò che meglio risponde a quello che verrà definito, molti
secoli dopo giornalismo. Prima che, con l’introduzione dei
caratteri mobili, si creassero le condizioni per lo sviluppo del
giornalismo modernamente inteso.
Senofonte. Ateniese (430-354 a. C. circa) di famiglia aristocratica. Discepolo di Socrate non fu un vero
filosofo; dello storico gli mancò la dimensione critica. Scrittore piacevole (un tuttologo, diremmo oggi), nelle
sue opere si occupa di Agricoltura, di Economia, di Politica (è un sostenitore della tirannide) e di equitazione.
Senofonte
• Nell’Anabasi racconta la rovinosa ritirata dell’Esercito di Ciro
(al quale si era aggregato) nella guerra contro il fratello
Artaserse II (401 a.C)
• Dopo la morte di Ciro e la liquidazione di tutti i generali voluta
con l’inganno da Tissaferne durante la ritirata, i Diecimila
rimangono senza guida e Senofonte diviene il comandante
• Egli annota minuziosamente gli eventi in una sorta di diario di
viaggio (o di guerra) parlando di sé in terza persona.
• Non rifugge dal gossip
Lingua e stile di Senofonte
• La prosa di Senofonte è asciutta e lineare. Si avverte nel suo
scrivere un’accurata ricerca della semplicità nell’esposizione.
• Nel lessico e nelle costruzioni accoglie contaminazioni di vari
dialetti non riconducibili alla prosa attica e ionica
• Fa ricorso a espressioni della lingua parlata accogliendo
elementi di oralità
Giulio Cesare (101/100- 44 a.C) generale, oratore e scrittore romano, ebbe un ruolo cruciale
nel passaggio dalla Respublica all’Impero. Dictator alla fine del 49, nel 47 e nel 46. Dal 44 è
Dittatore perpetuo. Scrisse il De Bello Gallico (58-52) e il De Bello Civili (49).
Caio Giulio Cesare
• Nei suoi Commentarii racconta le guerre che condusse da
Imperator in terza persona
• Stile agile, nervoso, conciso, essenziale, senza abbellimenti
letterari né voli retorici e fronzoli
• Giudizio di Cicerone sui Commentarii: “Sono eccellenti, nudi e
schietti, e tutta grazia, spogli d’ogni ornamento”
• Evidente la volontà autocelebrativa (Vercingetorige e Alesia) e
di fare delle sue opere uno strumento politico (anche se poi
furono pubblicati postumi)
I Vangeli
I Vangeli
• Limitiamo il nostro esame ai tre vangeli sinottici (Matteo,
Marco e Luca) ed esaminiamone la lingua.
• Si fa uso quasi esclusivo dei proposizioni coordinate per
polisindeto(la “e”)
• Sovente si ripetono le frasi per rendere il tutto più chiaro e si
ricorre alle parabole
• Ci si adatta insomma alla “mentalità dei vari uditori”
poiché il fine non è estetico-letterario: lo scopo è quello di
comunicare la “buona notizia” (chiarezza e concisione)
Dino Compagni (Firenze 1255 circa – 1324)
“Cronica
delle cose
occorrenti
ne’ tempi suoi”
Dino Compagni “Cronica delle cose occorrenti ne’ tempi suoi”
• Racconta gli eventi che accompagnarono la vita di Dante
Alighieri del quale è contemporaneo
• Il Compagni si dichiara testimone del “vero delle cose certe”
• riferisce o fatti ai quali ha personalmente assistito o che gli
sono stati riportati da persone di sua fiducia.
• Le sue pagine hanno un aspetto diaristico e non nascondono
la partigianeria dell’uomo di fazione, appassionato e coinvolto
il prima persone nelle vicende che racconta.
Mercanti, giullari, cantastorie
Mercanti, giullari, cantastorie
• Sono le figure che popolano il mercato medievale
• Vagano di città in città e narrano le vicende di cui sono
venuti a conoscenza (le battaglie, le congiure, le carestie,
gli amori infelici, le gesta dei briganti o dei ribelli ma
anche la politica)
• Le notizie si mischiano con la satira, l’invettiva, la vis
comica, la rappresentazione grottesca, i canti e le tipiche
manifestazioni dei saltimbanchi.
• Spesso incappano nelle ire dei potenti siano essi vescovi,
abati o feudatari o re o papi o imperatori o dei loro sbirri
e le loro spie.
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