Rosaria Giaconia nacque a Marsala il 24 dicembre 1830 da Nicolò e da Camilla MacDonald. La famiglia Giaconia giunse a Marsala nel XVIII secolo. Camilla MacDonald era figlia di Filippa Malato e di Raimondo, comandante del Forte della colombaia a Trapani. Dal matrimonio di Nicolò e Camilla nacquero: Cristoforo (1827-1874), Rosaria (1830-1912), Raimondo (1834-1837). Nella famiglia Giaconia ci furono molti medici, alcuni dei quali furono Direttori dell’Ospedale di Marsala. Cristoforo faceva parte del Decurionato, quando Garibaldi sbarcò a Marsala nel 1860 ed era socio dell’Accademia Lilybetana di Scienze, Lettere e Arti diretta dal 1815 al 1855 da Giuseppe Damiani. Nel 1853 anche Rosaria, che scriveva versi fin da bambina, venne ammessa a far parte dell’Accademia a soli 23 anni, quale socia onoraria per gli altri meriti che si era conquistata nel campo della poesia. Rosaria è la poetessa del sonetto, le sue 100 composizioni infatti sono sonetti (due sonetti doppi e 98 sonetti), scritti nell’arco della sua vita che si concluse a Marsala il 6 agosto 1912. La sua vita fu costellata di numerosi, dolorosi lutti: morirono giovanissimi i suoi genitori a distanza di un mese l’uno dall’altra, lasciando lei che aveva 9 anni e il fratello Cristoforo 12, morì ancora bambino Raimondo, morì giovanissimo Cristoforo, morirono ancora giovanette due delle sue nipoti, Rosaria e Titì, morì lo zio Vincenzo. Fu in corrispondenza con Mario Rapisardi e amica di Sebastiano Cammareri Scurti. L’amore di tutta la sua vita fu Eliodoro Lombardi che, però, pur sposandosi due volte, preferì altre donne. Se la sua vita si fosse svolta in maniera diversa, i suoi versi sarebbero stati meno tristi; per fortuna a sorreggerla ci furono la Fede, l’amore per la Natura e la Poesia, che le impedirono di inaridire e rendere sterile la sua anima. L’ARIA “Aere che la terra empi e circondi,tu penetri e ti occulti in ogni loco..” “…questa Terra saria senza il tuo fiato.” AD ELIODORO LOMBARDI “Ti veggo nei miei sogni e ti favello,e mi assidio al tuo fianco,angiol mio..” “…Da que giorno fatal perdei la pace,a te il piensier,allor volava spesso..” A MIA NIPOTE SARA “Sono due stelle gli occhi tuoi ridenti,O Sara,del mio cuor bella e vezzosa,sembra il tuo labbro una vermiglia rosa e due fili di perle sono i denti..” “…tu ad un angelo somigli in quei momenti..” Noi alunni della classe II G del Liceo Linguistico "Pascasino", per celebrare la Giornata internazionale della donna, proponiamo di intitolare l’Aula Magna del nostro istituto ad una nobile figura femminile, la poetessa marsalese Rosaria Giaconia. Autrice di 100 sonetti, vissuta nello scorcio dell’ 800, era una donna emancipata e libera, capace di esprimere i più riposti sentimenti e perfino un amore incondizionato per il poeta, patriota, Eliodoro Lombardi. Una donna tanto colta da essere ammessa all’Accademia Lilybetana di Scienze, Lettere e Arti. Nei suoi versi amava ispirarsi ai sentimenti più nobili: l’amore per la vita, per la natura e per i valori familiari. In alcuni sonetti affiora il sentimento della precarietà della vita e molto spesso esprimeva il presentimento della morte.