Diana Dragoni a.s. 2011-2012 TEMPO CLIMA Insieme delle condizioni metereologiche e atmosferiche che si verificano in un luogo in un determinato momento Insieme delle condizioni metereologiche e atmosferiche che caratterizzano un luogo, ripetendosi periodicamente in un intervallo piuttosto lungo (almeno 30 anni). Diana Dragoni IL CLIMA GLI ELEMENTI Diana Dragoni temperatura pressione atmosferica Gli elementi climatici sono delle grandezze fisiche misurabili, la cui misurazione viene effettuata per mezzo di opportuna strumentazione da parte delle stazioni meteorologiche nuvolosità venti umidità atmosferica Diana Dragoni precipitazioni La temperatura dipende dall’insolazione cioè dalla quantità di calore che raggiunge la Terra. Il suolo scaldato riflette i raggi e scalda l’aria. Varia con la latitudine e l’altitudine. Il terreno e l’acqua si riscaldano e raffreddano diversamente quindi le escursioni termiche sono più marcate nelle zone interne (continentali). Varia con i venti. Varia con la presenza di vegetazione (per l’umidità che non permette ai raggi solari di filtrare) Diana Dragoni Le particelle di acqua (vapore acqueo) contenute nell’aria sono un filtro per i raggi solari (infatti l’equatore non è la zona più calda proprio per questo, bisogna andare a 10° di latitudine nord e sud). Minori escursioni termiche. Forma vapore ma anche nubi. Influisce sulla percezione della temperatura. Diana Dragoni E’ il peso che l’aria esercita sulla superficie terrestre. Diminuisce con l’altitudine (aria rarefatta). Varia con la temperatura. Bassa pressione: aria calda e umida, più leggera, che tende a salire (zona ciclonica). Alta pressione: aria fredda e asciutta, più pesante, che tende a scendere (zona anticiclonica). Diana Dragoni Si intendono tutti i fenomeni di trasferimento di acqua allo stato liquido o solido dall‘atmosfera al suolo ovvero pioggia, neve, grandine, rugiada, brina etc. Quando l'aria calda e umida (più leggera di quella secca), riscaldata dalla radiazione solare, si porta verso l’alto, si raffredda fino a condensarsi e forma una nube, costituita da microscopiche goccioline d'acqua diffuse. Queste gocce, unendosi (coalescenza), diventando più grosse e pesanti, cadono a terra sotto forma di pioggia, neve o grandine. Le precipitazioni variano e sono dovute a pressione, umidità e temperatura. Diana Dragoni Quando in una massa di aria umida si abbassa la temperatura, il vapore si condensa in nubi formate da piccole goccioline di acqua. Diana Dragoni Il vento è un trasferimento d’aria. L’aria tende a scendere dalle zone di ALTA (anticicloniche) a quelle di BASSA pressione (cicloniche). L’aria calda e umida sale, quella fredda e secca scende. Diana Dragoni I venti possono essere: PERIODICI invertono periodicamente il loro senso. Il periodo può essere stagionale come nel caso dei MONSONI COSTANTI soffiano tutto l'anno sempre nella stessa direzione e nello stesso senso. Tra questi vi sono gli ALISEI Diana Dragoni LOCALI tipici delle zone temperate dove soffiano irregolarmente quando si vengono a creare zone cicloniche e anticicloniche sono moltissimi e spesso legati alla nomenclatura locale, a seconda delle zone in cui si generano. I più comuni sono le BREZZE di mare e di terra, e il Fohn che interessa il versante sottovento di una catena montuosa. latitudine albedo I fattori climatici sono le condizioni che influenzano gli elementi climatici effetto serra correnti marine circolazione atmosferica Diana Dragoni attività umane altitudine raggi solari distanza dal mare esposizione geografica (solatìo o bacìo) vegetazione catene montuose La LATITUDINE (distanza di un punto dall’Equatore) influisce soprattutto sulla temperatura che diminuisce allontanandosi dall’Equatore. Andando verso i poli, i raggi solari giungono sulla superficie terrestre sempre più inclinati, trasmettendo sempre meno calore. Diana Dragoni Con l’aumentare dell’ALTITUDINE, la temperatura diminuisce (circa 1 grado in meno ogni 200 m di salita verticale). Gli strati d’aria nelle zone basse sono più densi e quindi funzionano come delle «coperte» che trattengono il calore. In alta montagna l’aria è man mano più rarefatta e non trattiene il calore Diana Dragoni Diana Dragoni Influsso marittimo Le grandi masse d’acqua aumentano l’umidità dell’aria e le precipitazioni. Le regioni costiere d’inverno si raffreddano molto lentamente, mentre d’estate restano fresche a lungo. Diana Dragoni Influsso continentale Le aree distanti dal mare sono caratterizzate da scarsità di precipitazioni, presenza di venti secchi e gelidi, e da forti escursioni termiche, con estati afose e inverni estremamente freddi. L’ESPOSIZIONE GEOGRAFICA. I versanti delle montagne a solatìo sono più caldi di quelli a bacìo. Diana Dragoni I RILIEVI proteggono dai venti. CORRENTI MARINE CALDE O FREDDE influiscono soprattutto sulla temperatura.Diana Dragoni La Norvegia e la Groenlandia si trovano alla stessa latitudine. Ma la Norvegia è abitata e vi si possono coltivare segala e grano; la Groenlandia invece è fredda, in gran parte coperta dai ghiacci e quasi disabitata. Perché? Perché la Norvegia è lambita dalla Corrente del Golfo, la quale dal Golfo del Messico raggiunge le coste occidentali dell’Europa portandovi temperature miti. Diana Dragoni CLIMI CALDI UMIDI CLIMI ARIDI CLIMI TEMPERATI CLIMI FREDDI CLIMI NIVALI VEGETAZIONE MEDITERRANEA FORESTA TEMPERATA DECIDUA TUNDRA TAIGA I BIOMI TERRESTRI PRATERIA DESERTO Diana Dragoni FORESTA PLUVIALE SAVANA A) CLIMI CALDI UMIDI o MEGATERMICI (alte temperature medie, mai inferiori ai 15 °C, e abbondanti precipitazioni; biomi: foresta pluviale, savana e giungla) B) CLIMI ARIDI (notevole scarsità delle precipitazioni, che non consente lo sviluppo di vegetazione o permette solo la crescita di specie vegetali xerofile, ossia adattate alla siccità; fauna scarsa costituita da specie resistenti alla carenza di acqua; steppa, deserti caldi e deserti freddi) C) CLIMI TEMPERATI o MESOTERMICI (climi temperati, caratterizzati da temperature invernali non troppo rigide e precipitazioni non abbondanti; la temperatura media del mese più freddo è sempre superiore a -3 °C, in genere tra 2 e 15 °C; neve presente solo sulle montagne) D) CLIMI FREDDI UMIDI o MICROTERMICI (lunghi periodi freddi, con temperatura media del mese più freddo inferiore ai 2 °C e temperatura del mese più caldo superiore a 10 °C; precipitazioni sono modeste; foreste decidue, conifere, piante sempreverdi) E) CLIMI NIVALI O POLARI (oltre i circoli polari temperatura media del mese più caldo inferiore a 10 °C., escursioni termiche annue elevate, non vi è differenza netta di temperatura tra il giorno e la notte; precipitazioni scarse e di carattere nevoso; suolo costantemente gelato e solo gli strati più superficiali si sgelano d’estate, gli strati più profondi restano gelati permanentemente e vengono chiamati perciò “permafrost” ; tundra o gelo perenne). http://online.scuola.zanichelli.it FEDRIZZI, DELLA VALENTINA, Lezioni di Geografia, Minerva scuola, 2007. Diana Dragoni