LA STRUTTURA DEL SIGNIFICATO
La lingua assolve due funzioni di tipo diverso:
a- funzione comunicativo-oggettivo-razionale
che mira ad informare e che ha per fine
l'oggettività, fino ad arrivare al linguaggio
scientifico nelle sue varie specie;
b- funzione espressivo-soggettivo-estetica che
mira all'espressione dei sentimenti, dei vissuti
soggettivi e che può arrivare fino ai linguaggi
artistici nelle loro varie forme.
Uso comune e uso specialistico della lingua
Nell'uso comune, nel parlare generico, le due
funzioni si alternano e si mescolano.
Viceversa, quando usciamo dall'esperienza
generica, comune, per passare ad un
atteggiamento riflesso, culturale, usiamo il
linguaggio specializzandolo ed affinandolo
secondo una delle due funzioni principali,
oggettiva o soggettiva, che diventano esclusive
e quasi contrapposte, perché i loro fini sono
diversi e specifici.
La funzione oggettiva della lingua
A
monte
della
funzione
oggettiva
c'è
un'esperienza di tipo oggettivo che va dalla
spontanea presa di coscienza razionale fino alle
scienze e che si estrinseca appunto con la
lingua in funzione oggettiva e con altri mezzi
oggettivi (come schemi, grafici, formule,
rappresentazioni grafiche, ecc.).
La funzione soggettiva della
lingua
A
monte della funzione soggettiva c'è
un'esperienza di tipo soggettivo che nasce
dalla presa di coscienza di sensazioni,
emozioni, atmosfere, ecc. e che va dallo
spontaneo sentire soggettivo fino alle arti; tale
esperienza si estrinseca con la lingua in
funzione estetico-soggettiva e con tutti i mezzi
(come colori, musica, ecc.) che, in senso lato,
possono considerarsi lingua espressiva.
IL COMPORRE OGGETTIVO
Osserviamo questo testo:
Il cavallo
“Il cavallo è un animale quadrupede. Mangia il fieno,
l'erba e la biada. È un animale molto utile all'uomo per
il lavoro dei campi e per il trasporto. Ci sono anche
cavalli da corsa. Il cavallo è molto bello con la criniera
e la lunga coda. È molto buono e generoso. A me il
cavallo piace molto”.
Si tratta di un lavoro ibrido che non esprime alcun
sentimento, alcuna impressione soggettiva
dell'alunno e che, d'altra parte, non chiarisce
molto, neanche dal punto di vista oggettivo,
l'animale cavallo.
Ancora un testo:
Il cavallo Gipo
Ieri sono andata a chiamare il papà nella stalla. Dalla finestra ho
visto che era solo, poi ho sentito che parlava col cavallo. Sono
rimasta sbalordita e mi sono fermata. Diceva:
- Bravo Gipo, bravo! Hai sete? Sei ancora sudato eh! Domani sarà
più leggera.
E lo accarezzava sulla testa, e Gipo la mandava su e giù. Io ero
stupita e contenta a sentire che il papà parlava così col cavallo.
Sono tornata indietro in punta di piedi senza chiamarlo”.
L'argomento è lo stesso, il cavallo, ma il testo ha
una chiara impostazione soggettiva perché
comunica solamente impressioni e sensazioni,
senza perdersi in dettagli di tipo descrittivooggettivo che in quel momento all'alunna non
servivano.
LA PROSA OGGETTIVA
La prosa oggettiva nasce per esprimere
l'esperienza oggettiva (idee, ragionamenti, dati,
osservazioni, esperimenti, ecc.). Ha requisiti
propri, diversi da quelli della prosa soggettiva,
perché i suoi fini sono diversi. Essa deve essere
chiara, semplice, efficace, sintetica eppure
completa, formata da periodi brevi, rapidi.
A monte della prosa oggettiva c'è l'educazione
intellettuale tesa al saper vedere delle relazioni,i
perchè, il ragionare, il riflettere, l'osservare
chiaramente; è la formazione dei concetti-base;
è la formazione delle capacità logiche.
IL NARRARE: la strutturazione
nel tempo e la verbalizzazione
ELENCHI DI EVENTI (azioni, impegni, ecc.)
Scopo: aiutare a ricordare.
Per esempio:
Lunedì
- Portare le scarpe da ginnastica.
- Riportare a Paolo il giornalino.
- Ripassare la lezione d'inglese.
Spunti
1. Far scrivere il diario scolastico.
2. Annotare le cose da acquistare per un certo
lavoro.
3. Stendere la lista della spesa per la casa.
NOTE VARIE, APPUNTI
Spunti
- Il programma per una gita.
- La visita di un posto particolare.
- La visita di un esperto in classe.
TESTI DENOTATIVI NARRATIVI GENERICI
Un esempio:
È stato piantato un seme di fagiolo. Si osserva il
suo sviluppo e si forma lo schema narrativo.
Seme imbevuto
di acqua
Spunta la
radichetta
Si sviluppa
un fusticino
Verbalizzazione
Dal seme alla pianta
Un seme imbevuto di acqua germoglia. Dopo
qualche tempo spunta la radichetta che si dirige
verso il suolo. Spunta poi un fusticino che si dirige
verso l'alto...
LA CRONACA GENERICA
1
2
Mario va
a scuola
Vede un suo
amico
3
4
Con l'amico decide
di giocare un po'
Mario arriva
tardi a scuola
Verbalizzazione
Mario va a scuola, per strada vede un amico.
Decidono di giocare un po' insieme e così Mario
arriva tardi a scuola.
Spunti
Manipolazioni della linea narrativa
- Riscrivere in questo ordine: 2-1-3-4
“Mario vede un suo amico mentre sta andando a
scuola. Con l'amico...”
CRONOLOGIA
È un testo che espone in modo schematico gli
eventi in ordine cronologico.
Esempio:
Il nonno
20 giugno 1924 – il nonno nasce a...
1941
- il nonno diventa maestro
1942
- il nonno soldato in guerra
1948
- il nonno insegnante a...
1949
- il nonno si sposa
1951
- il nonno ha il primo figlio
Ecc.
LA CRONACA GIORNALISTICA
Nota
Far produrre semplici “cronache giornalistiche” dai
ragazzi è piuttosto difficile perchè è in un certo
senso “innaturale” fare prima il sommario e poi le
analisi. Occorre leggere molte cronache, tutti
assieme, per far capire come funziona questo
testo. È inoltre un modo pratico di far capire la
funzione del capoverso. È importante la scelta
delle cronache da far leggere, scegliendo quelle
più adatte ai ragazzi, quindi brevi,divise bene in
capoversi,
avere
contenuti
accettabili.
Naturalmente occorre, per produrle, farne molte
tutti insieme riferendoci a fatti realmente accaduti.
IL DIARIO SCOLASTICO
È in pratica un pro-memoria che ha il compito di
far ricordare ciò che si deve fare, dunque
semplice, ma molto utile. Inoltre abituare gli alunni
ad annotare gli impegni è educarli anche a
programmarli, a pianificare il lavoro personale.
IL DIARIO PERSONALE
È la registrazione più o meno oggettiva di fatti,
impressioni, sentimenti personali. Può essere
relativo a un solo tipo di avvenimenti (per
esempio, scolastici, di guerra, di lavoro, ecc.) o di
più o di tutti i tipi.
IL DESCRIVERE
L'osservazione non può essere fatta senza
criterio, senza una linea-guida, altrimenti
otterremmo un elenco di dati pressochè infinito
e inutile.
Osservazione secondo i rapporti spaziali
Si utilizza un criterio spaziale: osservare un
oggetto e porre altri oggetti in relazione spaziale
con esso.
Spunti
1) La zona dell'edificio scolastico
Al centro dello spiazzo erboso sorge l'edificio
scolastico.
A destra...
A sinistra...
2) Una stanza
3) La palestra
4) Illustrazioni prese da riviste o cartoline
All'inizio è bene condurre assieme qualche
osservazione e, sempre assieme, verbalizzarla
per far capire soprattutto l'uso dei connettivi
spaziali (avanti, dietro, di fronte, al centro, a
destra, a sinistra, ecc.)
OSSERVARE UN OGGETTO IN
RELAZIONE ALLA SUA FUNZIONE
Un altro criterio utile ad un'osservazione mirata è
quello di centrarla sulla funzione dell'oggetto.
Esempio di schema:
portamine
asta con impugnatura adatta
molla
pulsante per spingere la molla
mina
ganasce
cui segue la verbalizzazione.
L'ESPOSIZIONE
Quando la descrizione riguarda non tanto oggetti
o situazioni materiali ma idee, opinioni, ecc. è
preferibile usare il termine esposizione e quindi
parlare di testo espositivo.
Spunti: La cultura
nutrimento
protezione del corpo
Esigenze
riproduzione
principali
sicurezza del gruppo
dell'uomo
sviluppo intellettuale
sviluppo spirituale
I
modi diversi di rispondere
costituiscono la cultura.
ai
bisogni
TESTI DENOTATIVI DESCRITTIVI
TENDENZIALMENTE SCIENTIFICI
Molti testi descrittivi, senza essere scientifici in
senso stretto (argomentazione dimostrativa
stretta, uso della microlingua, ecc.) sono però
già nella linea della scientificità. Infatti:
- considerano la realtà da un determinato punto di
vista
(storico,
geografico,
scientifico
naturalistico, ecc.);
- avviano all'uso del sottocodice o microlingua;
- mirano a ricavare concetti di carattere generale;
- verbalizzano una ricerca o comunque una
discussione.
Spunti
Stati di aggregazione della materia
Le sostanze si presentano in tre forme:
…........................stato solido
…........................stato liquido
…........................stato gassoso
Facciamo osservare le tre forme; facciamo
rispondere alle domande e infine facciamo
stendere la descrizione.
L'ARGOMENTARE
DIMOSTRATIVO SECONDO
RAPPORTI LOGICI
L'uomo non si accontenta di osservare e
descrivere nel tempo e nello spazio i fenomeni
che osserva, ma vuole anche spiegarli, perciò li
mette in relazione logica, li struttura secondo
rapporti logici vari.
Sarà necessario lavorare molto con schemi logici
molto semplici che produrranno testi altrettanto
semplici per pervenire via via a strutturazioni e a
testi sempre più complessi.
Spunti
Per i rapporti logici si possono usare i seguenti
simboli:
fatto
causa (perché)
effetto (perciò)
contrasto (ma)
rimedi
Ha visto un
topo
Il gatto è all'erta
Il topo
scappa
Il gatto lo
insegue
Verbalizzazione
Il gatto è all'erta perché ha visto un topo, ma
questi scappa e dunque il gatto lo insegue.
Oppure
Il gatto insegue il topo perchè sta scappando; il
felino era all'erta poiché lo aveva avvistato.
STRUTTURAZIONI E
VERBALIZZAZIONI PIÙ ESTESE
Un alunno sta male. Perché? Quali conseguenze
avrà il fatto? Che cosa si può fare per aiutarlo?
ha preso
freddo
Mario
sta male
ha la febbre
sta a casa
perde le lezioni
gli porteremo
i compiti tutti i giorni
LE LETTERE
La lettera è un testo speciale. È infatti, in un certo
senso, un contenitore di
- espressioni (poesie, racconti, ecc.)
- comunicazioni di ogni tipo
- ordini
- relazioni
- consigli
- ricette
- testi denotativi generici o scientifici, ecc.
La lettera ha però anche una forma semplice ma
precisa che va conosciuta.
Si può distinguere fra:
- lettera comune;
- lettera ufficiale.
IL COMPORRE SOGGETTIVO
Il testo di tipo connotativo più completo, ai fini
dello
studio
del
funzionamento
della
connotazione, è il racconto, nel quale si ha la
“fabula” (i fatti che si succedono nel racconto) e
le “scene” o “unità espressive”, che sono nuclei
fortemente connotativi che si possono
succedere nel racconto.
Per condurre gli alunni a produrre testi narrativi di
tipo connotativo occorre allora:
1. guidare a produrre fabule con eventi scelti fra
quelli accaduti in un certo settore di tempo; gli
eventi vanno scelti in modo che connotino, cioè
in modo finalizzato a ciò che il racconto vuole
esprimere.
2. Montare gli eventi in un certo ordine che potrà
essere quello cronologico o anche diverso
(anacronie).
3. Guidare a osservare in modo analitico la realtà
per acquisire il “materiale connotativo”.
4. Guidare a selezionare i dati in relazione al
vissuto da esprimere.
5. imparare a connotare anche con il dialogo.
6. Connotare, oltre che con la fabula, anche con
descrizioni e dialoghi, usando il materiale
sensoriale (dati di movimento, uditivi, visivi, ecc.).
PRODUZIONE DI TESTI
ESPRESSIVO-NARRATIVI
Far rievocare gli eventi di una determinata
situazione. Per esempio:
Al mercato
partenza
per la
strada
arrivo in
piazza
il mercato
acquisto del
tritatutto
ritorno a
casa
il tritatutto
sul tavolo
il tritatutto
non funziona
Se verbalizziamo così com'è avremo:
“Ieri io e il papà siamo partiti per andare al
mercato. Abbiamo percorso tutta la strada in
mezz'ora e siamo arrivati alla piazza del mercato.
Lo abbiamo visitato e a una bancarella abbiamo
comprato un tritatutto. Siamo tornati a casa per la
stessa strada. A casa abbiamo consegnato il
tritatutto alla mamma, ma purtroppo non
funziona”.
Il testo è piatto, non mette nulla in evidenza, non
esprime niente. Occorre dunque scegliere fra tutti
gli eventi solo quelli che mostrino un legame col
“tritatutto che non funziona” e con la delusione per
questo fatto.
Alla luce di questa idea sceglieremo:
arrivo in
piazza
Il mercato
acquisto del
tritatutto
il tritatutto
non funziona
È la fabula, una scelta di eventi finalizzati all'idea
del tritatutto che non funziona.
Possiamo ora connotare qualche evento. Per
esempio:
Il mercato
vivacità
confusione
acquisto del
tritatutto
a casa non
funziona
contentezza
delusione
Segue una verbalizzazione molto più vivace e
interessante...
LE ANACRONIE
Una sgridata
1
Stamattina a
colazione
3
Mario tace.
La maestra
lo chiama
Mario a scuola
senza compito
2
La maestra
chiede
chi non l'ha
fatto
4
Lo sgrida
Mario esce
alle 12,30
Fra gli eventi registrati quelli utili per connotare la
sgridata sono quelli numerati, i quali perciò
costituiscono la “fabula” che potrà essere
verbalizzata così com'è (1-2-3-4), oppure in un
altro ordine, creando delle semplici anacronie.
Ci sono poi due forme di anacronie molto
utilizzate anche nei film: lo sguardo al passato
(flash-back) e, viceversa, lo sguardo nel futuro (
flash-forward).
IL FLASH-BACK
Lo schema narrativo si può rendere così:
1
2
In cucina
In cucina
calma
al buio
4
Rita
ricorda
In cucina
torna la luce
Spostamento in basso della linea narrativa
3
Rita al buio
In cantina
paura
IL FLASH-FORWARD
In questa anacronia si racconta prima ciò che
avverrà dopo.
Lo schema narrativo si può rendere così:
In soggiorno
col nonno
Nel giardino
di Stefania
avventura
In cucina
IL MONTAGGIO PARALLELO
Un altro modo di organizzare i fatti nel testo è il
cosiddetto “montaggio parallelo”.
Deve trattarsi di eventi accaduti in due luoghi
diversi ma nello stesso tempo:
si possono allora narrare passando da un luogo
all'altro.
1
In casa
A scuola
3
La mamma vede
sul tavolo il quaderno
di Marco
La mamma porta a
scuola
il quaderno
2
4
Marco non trova
il quaderno
nello zaino
Il bidello bussa,
entra e dà
il quaderno
a Marco
I DATI SENSORIALI
Per connotare in modo efficace occorre:
1. saper osservare attentamente, con interesse, la
realtà in tutte le sue sfumature, acquisendo così
un patrimonio di dati legati a parole piene di
significato;
2. selezionare i dati osservati e finalizzarli al
sentimento, all'impressione, all'atmosfera da
rendere.
Per osservare la realtà in maniera efficace è utile,
all'inizio,servirsi di un tipo di dati per volta con
esercitazioni ripetute, ma agili, senza pignolerie.
I vocaboli più rari, o meno conosciuti dagli alunni,
possono essere raccolti in un quaderno apposito
che costituirà una sorta di vocabolario
sensoriale.
Le categorie di dati che generalmente sono
suggerite sono le seguenti:
- di movimento
- uditivi
- di colore
- visivi puri (o di luce, cioè a prescindere dal
colore)
- tattili
- gustativi
- olfattivi
- di forma
- di posizione
CONNOTARE CON IL DIALOGO
Due esempi:
La partita di pallone
Il ritorno
Connotare, oltre che con la fabula,
anche con descrizioni e dialoghi
Riprendiamo la fabula già presentata in
precedenza
Mario a scuola
Senza compito
preoccupazione
La maestra chiede
chi l'ha fatto
Mario tace; la maestra
lo chiama
imbarazzo
La maestra lo sgrida
rabbia della maestra
Mario mogio
Si raccomanda di alternare continuamente,
nella pratica scolastica, lettura e scrittura
perchè occorre leggere per capire le tecniche
espressive, le quali ci consentiranno di scrivere in
modo efficace.
D'altro canto scrivere in modo efficace ci farà
capire come funzionano le tecniche linguistiche e
quindi ci consentirà di leggere sempre meglio e
sempre più consapevolmente.
È un circolo virtuoso che non deve mai venir
meno.
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