-Teocrito fu l’inventore di
questa tipologia di
componimento e fu il
primo a sperimentarla.Il
lessico Suda gli
attribuisce un consistente
numero di opere di questa
tipologia.
Teocrito fu un poeta ellenistico, ciò vuol dire che le
caratteristiche principali dei suoi scritti erano la
grazia, l’eleganza formale e la tranquillità. Nacque a
Siracusa tra il 310 e il 300 a.C.
Egli scrisse un Corpus Theocriteum, che comprende
30 carmi, tramandati sottoforma di Idilli
(componimenti brevi, di argomento vario, che
ritraeva una scena dal vero), 24 epigrammi, un carme
figurato, la Zampogna, che è una sorta di scherzo
letterario, e un frammento di sei esametri,Berenice.
il termine “idillio” (da eidullion, “bozzetto”,
“quadretto”) è un diminutivo di eidos
(“genere”, “tipo”, “forma”, “aspetto”), così
come epillion è un diminutivo di epos. Questo
termine indicava inizialmente, con molta
probabilità, un breve componimento di
carattere descrittivo, oppure dotato di una sua
forma caratteristica. Con Teocrito assunse
carattere pastorale.
• Il termine bucolica deriva dal
sostantivo greco βουκόλος (bukòlos) pastore
di buoi.Il poeta greco Teocrito si definì
l'inventore del genere della poesia bucolica,
cioè di una poesia in cui i protagonisti erano
dei semplici pastori, lo scenario quello sereno
e allegro della campagna, allietato da gare
canore fra i pastori poeti.
• La tradizione manoscritta ci ha conservato un
“corpus” teocriteo,opera del grammatico
Artemidoro di Taso attivo ad Alessandria nel I sec.
a.C, che comprende 30 idilli. Dei 30 “idilli”ne sono
stati tramandati solo 22, considerati autentici dalla
critica moderna, mentre gli altri devono essere
attribuiti ad imitatori contemporanei o più tardi.
Idilli bucolici o boukolika:1,3,4,5,6,7,10,11.
Mimi urbani o mìmoi: 2,14,15
Epilli o epyllia: 13,22,24,26
Encomi esametrici: 16,17
Epitalami, canti nuziali: 18
Paidika’ o canti d’amore efebico: 12,29,30 e
la canocchia,poesia dedicatoria: 28
22 carmi di vari
generi,metri e contenuti in
linea con la poikilìa- varietas
callimachea.
• questa poesia nacque in ambienti popolari e di
tale origine conserva alcuni aspetti, sebbene
ormai riassorbiti nell’ambito della raffinatissima
cultura di Teocrito.
• essa rispecchia una tradizione che vide la sua
nascita e il suo primo sviluppo in ambito siciliano,
fra le popolazioni delle colonie doriche di Sicilia,
la patria di Teocrito.
• È un componimento di brevi dimensioni,con
spiccate caratteristiche soggettive.
• Il titolo di questo idillio è “Tirsi” (ma è noto anche con il
titolo “Il canto”). Questo idillio fa parte del gruppo dei
carmi bucolici propriamente detti.
Protagonisti sono Tirsi ed un capraio che, immersi nella
natura, eseguono i loro canti poetici. Il capraio sfida Tirsi a
declamare delle pene d’amore di Dafni, dicendogli che se lo
farà come si deve, gli darà un premio.
Tirsi inizia dunque il suo canto, che ha come tema le pene
d’amore di Dafni, pastore che ama vivere a contatto con la
natura, ma che adesso, punito da Afrodite che lo ha fatto
innamorare, si strugge al punto da morirne. Alla fine del
canto, il capraio regala a Tirsi il premio promesso.
Si intitola “I mietitori”. In questo idillio - come del resto in
tutti quanti i carmi bucolici - due sono gli elementi costitutivi:
l’uomo (che domina la natura, immerso in canti e passioni
amorose) e la natura (che ne costituisce una cornice fresca e
serena). Quest’idillio è ambientato in un campo di grano, sulle
cui spighe mature si curvano i mietitori. Argomento principale è
il dialogo tra due mietitori: Buceo e Milone, nel quale le loro
anime vengono messe a nudo.
Buceo racconta infatti di non essere più lo stesso da quando
Bombica lo ha stregato: si strugge per lei, ed i lavori vanno a
rilento. Si consola cantando di lei, i cui difetti sono affievoliti
dalla poesia.
Milone è invece un mietitore tutto d’un pezzo: le svenevolezze,
per lui, sono roba da signori. Comunque egli ama il suo lavoro.
• Nell’ambito della produzione poetica di
Teocrito, alcune composizioni (gli idilli
l’incantatrice,l’amore di cinica e le siracusane)
abbandonano lo scenario campestre per
offrirci il colorito della borghesia di
Alessandria. Per questo motivo e per la
vivacità descrittiva che le caratterizza, esse
sono state definite mimoi asteioi, “mimi
cittadini”.
Scarica

Idilli bucolici