Sul problema del gamma Daniele Marini 1 Luminanza • La luminanza descrive la componente acromatica di un colore o di una immagine • La luce è composta da una miscela di differenti lunghezze d’onda • La sensibilità del sistema visivo umano è limitata a un intervallo da 380 a 780 nm, ed è rappresentata da una funzione K() 2 Luminanza - radianza • Considerando l’efficacia luminosa, la luminanza si può scrivere come radianza pesata dalla efficacia visiva: Le Le ( )d 780 Lv Le ( ) K ( )d 380 3 Uno stimolo semplice • Consideriamo un punto isolato di luminanza L in uno sfondo uniforme di luminanza Lb • Qual è la differenza di luminanza che rende appena distinguibile il cerchio dallo sfondo per un osservatore “standard”? 4 Definizione di JND • La differenza appena distinguibile (just noticeable difference JND) è la differenza che permette a un osservatore di cogliere lo stimolo centrale il 50% delle volte LJND è la differenza in luminanza L e Lb necessaria per raggiungere una differnza appena distinguibile 5 Problema con luminanza lineare • Considerate l’esperimento mentale (gedanken experiment) – 1 si abbia uno sfondo bianco illuminato uniformemente in una stanza oscura. In questo caso ad es. i valori L=1.1 e Lb=1 sono sufficienti per raggiungere un livello JND e LJND = 0.1 – 2 Lo stessso sfondo viene osservato all’esterno con luce elevata. In questo caso i valori siano: L=1000.1 e Lb=1000 ancora LJND = 0.1 ma non si riesce ad osservare il punto centrale • Conclusione: LJND è una funzione che dipende dalla luminanza dello sfondo 6 Il contrasto di Weber • Abbiamo bisogno di misurare i cambiamenti di JND al variare della luminanza • Definizioni: LL L b L – Contrasto C: LJND – Contrasto JND CJND: Lb – Sensibilità al contrasto S: Lb b 1 CJND 7 Osservazioni • Il contrasto dipende dalla variazione di luminanza • Un piccolo valore di CJND indica alta sensibilità a cambiamenti di luminanza • Un grande valore di CJND indica minore sensibilità a cambiamenti di luminanza 8 Legge di Weber • La sensibilità al contrasto è approssimativamente indipendente dalla luminanza dello sfondo – Cambiamento relativi di luminanza sono importanti – La legge di Weber tende a infrangersi in condizioni di oscurità o di elevata luminosità QuickTime™ e un decompressore TIFF (LZW) sono necessari per visualizzare quest'immagine. 9 Osservazioni • A luminanze molto basse la luce ambiente tende a ridurre la sensibilità, e lo stimolo appare “nero” • A luminanze molto elevate lo sfondo molto luminoso satura il sensore e riduce la sensibilità “abbagliando” l’osservatore • Noi siamo interessati alle situazioni intermedie 10 Trasformazioni della luminanza • Problema: cambiamenti unitari nella luminanza L non corrispondono a cambiamenti unitari nella sensibilità visiva • C’è una trasformazione di luminanza L’=f(L) che sia “più uniforme” visivamente, ovvero cambiamenti unitari in L corrispondano a cambiamenti unitari in sensibilità? 11 Risposta parziale • Definiamo L’= log(L) allora: L Lb L' L'L'b log( L) log( Lb ) log( 1) Lb • Allora cambiamenti in L’ (logaritmo della luminanza) sono proporzionali a cambiamenti di contrasto: L' log( C 1) • Notare che questa non è una funzione della luminanza dello sfondo Lb 12 Trasformazione logaritmica della luminanza • L’=log(L) • Vantaggi: – La legge di Weber dice che cambiamenti in L’ corrispondono a cambiamenti egualmente visibili nell’immagine – Questo rende utile L’ in problemi come la quantizzazione delle immagini e la compressione della dinamica 13 Problema • L’=log(L) non è definita per L=0 • La legge di Weber è una approssimazione in prticolare in condizioni di bassa luminanza in cui la sensibilità è ridotta 14 Contrasto come funzione esponenziale • Definiamo Lp=Lp con p<1 p L L b L p Lp Lpb Lpb 1 L 1 b L p Lp Lpb Lpb C 1 1 p – Fissato il valore di contrasto, Lp cresce con la luminanza dello sfondo – Al crescere di Lp cresce la sensibilità con la luminanza – Se p--> 0 allora Lp si comporta come L: lim p 0 Lpb 1 15 Contrasto come funzione esponenziale • Lp=Lbp • Ora la funzione è definita per L=0 • Modella la riduzione di sensibilità a basse luminanze • Valori di p=1/3 corrispondono a dati sperimentali • p=1/2.2 è più “robusta” ed è ampiamente usata • p=1/ dove è il parametro usato nella “correzione del gamma” 16 Non linearità nei sistemi di imaging QuickTime™ e un decompressore TIFF (LZW) sono necessari per visualizzare quest'immagine. • La funzione di ingresso solitamente ha valori tra 0 e 255 • Nelle prime telecamere la risposta era non lineare con funzione: I 1/ i I' 255 I max in • dove Imax-in è il valore massimo in ingresso pixel • Il tubo catodico ha una non linearità inversa: I' Imax out 255 17 O Correzione del gamma • La relazione input-output in questo sistema di imaging è dunque: 1/ in O I 255 yO I O / i x Imax in I' Imax out Imax out Imax out 255 255 Imax in Quindi abbiamo: Se i = O allora: I' Imax out I' I O / i I max in Imax out I Imax in Si dice che il segnale è corretto rispetto al gamma perchè è pre-distorto correttamente sul display per apparire 18