PROPAGAZIONE DELLE ONDE
SISMICHE
EUGENIO
TURRIZIANI
Gli effetti distruttivi dei terremoti
sono dovuti alla propagazione
delle onde sismiche, che si
originano sia dall'ipocentro, sia
dall'epicentro.
Le onde sismiche sono onde
elastiche (attraverso le quali,
cioè, l'energia elastica può
essere trasportata lontano dal
punto in cui si è originata), che
hanno bisogno di un mezzo
attraverso cui propagarsi; la
propagazione avviene attraverso
un meccanismo di
deformazione delle rocce e di
"forze di richiamo" che si
oppongono a tali deformazioni.
Si possono individuare due tipi principali di deformazioni:
la compressione pura, che provoca variazioni di volume nelle rocce,
ma non di forma, e lo sforzo di taglio, che causa, invece, variazioni di
forma, ma non di volume, delle rocce. A causa della coesione esistente
fra le particelle costituenti, nelle rocce, durante la compressione e lo
sforzo di taglio a cui sono sottoposte, si generano "forze di richiamo",
che tendono a opporsi alle deformazioni stesse e a riportare il volume e
la forma della massa rocciosa alla situazione iniziale.
I TIPI DI ONDE
SISMICHE
Le onde longitudinali sono onde di compressione, che si originano dall'ipocentro
e si propagano entro il volume delle rocce per successive compressioni e
dilatazioni delle rocce stesse, di cui causano variazioni di volume. Sono chiamate
onde longitudinali perché le oscillazioni degli infiniti piani in cui si può immaginare
di dividere il corpo roccioso avvengono nella stessa direzione di propagazione
dell'onda. Sono anche dette onde P (primarie), perché sono le prime a giungere in
superficie e a essere registrate dai sismografi, propagandosi a una velocità
compresa tra 6,2 e 8,2 km/sec, a seconda della densità dei materiali che
attraversano; possono propagarsi sia attraverso la roccia solida, sia attraverso un
materiale liquido (magma o acqua).
Le onde trasversali si propagano dall'ipocentro, sono generate da forze di
taglio e provocano nelle rocce variazioni di forma, ma non di volume; sono
dette trasversali perché provocano oscillazioni delle particelle delle rocce dal
basso verso l'alto e viceversa, perpendicolarmente alla direzione di
propagazione. Vengono anche chiamate onde S (secondarie) perché,
essendo più lente delle onde P (3,6-4,7 km/sec) giungono in superficie per
seconde. Le onde S non si propagano nei liquidi e questa circostanza ha
permesso di ipotizzare la presenza all'interno della Terra di un nucleo
esterno liquido.
Le onde superficiali si originano nell'epicentro quando le onde
sismiche longitudinali e trasversali (chiamate nel loro insieme anche
onde di volume, o interne), giunte sulla superficie terrestre,
interagiscono con esse.
THE END
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I TERREMOTI