Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Anomalie qualitative delle interazioni sociali e delle modalità di comunicazione, repertorio limitato e stereotipato di interessi e attività. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Disturbo autistico ◦ Autismo infantile precoce, autismo di kanner Disturbo di asperger Disturbo di Rett Disturbo disintegrativo della fanciullezza Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Secondo il DSM-IV-TR (nuova edizione del 2001), il Disturbo Autistico fa parte dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Criterio A: Un totale di 6 o più voci dall'insieme delle Caratteristiche Diagnostiche, con almeno 2 da Criteri A1) e uno ciascuno da Criteri A2) e Criteri A3); Criterio B: Ritardi o anomalie funzionali in almeno una delle seguenti aree, con esordio entro i 3 anni di età : 1) interazione sociale; 2) uso comunicativo sociale del linguaggio; 3) gioco simbolico o immaginativo; Criterio C: L'anomalia non è meglio attribuibile al Disturbo di Rett o al Disturbo Disintegrativo dell'Infanzia. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Marcata e persistente compromissione dell'interazione sociale. Possono essere presenti: Marcata e persistente nell'uso di svariati comportamenti non verbali, come lo sguardo diretto, l'espressione mimica, le posture corporee, la gestualità, che regolano l'interazione sociale e la comunicazione (Criterio A1-a). Incapacità di sviluppare relazioni coi coetanei adeguate al livello di sviluppo (Criterio A1-b). Mancanza di ricerca spontanea della condivisione di gioie, interessi o obiettivi con altre persone, per es. non mostrare, portare, né richiamare l'attenzione su oggetti di proprio interesse (Criterio A1-c). Mancanza di reciprocità sociale o emotiva, per es., mancata partecipazione attiva a giochi sociali semplici, preferenza per attività solitarie o coinvolgimento dell'altro nel ruolo di strumento o aiuto "meccanico" (Criterio A1-d). Spesso si osserva marcata compromissione della consapevolezza degli altri, compresi gli altri bambini e i fratelli, dei bisogni e dei malesseri altrui. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Marcata e persistente compromissione della comunicazione verbale e non verbale. Può essere presente: Ritardo o totale mancanza, dello sviluppo del linguaggio parlato (Criterio A2-a). Nei soggetti con linguaggio verbale, marcata compromissione della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri (Criterio A2-b). Uso stereotipato e ripetitivo del linguaggio o linguaggio eccentrico (Criterio A2-c). Assenza di giochi di simulazione variati e spontanei, o di giochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo (Criterio A2-d). Quando si sviluppa il linguaggio verbale, l'altezza, l'intonazione, la velocità il ritmo o l'accentuazione possono presentare anomalie ( per es., il tono di voce può essere monotono o inappropriato al contesto oppure assumere espressione interrogativa in frasi affermative). Le strutture grammaticali sono spesso immature e includono un uso stereotipato e ripetitivo del linguaggio (per es., ripetizione di parole o frasi avulse dal significato; ripetizione di ritornelli o di slogan pubblicitari) o linguaggio metaforico, che può essere compreso solo da chi ha familiarità con lo stile comunicativo del soggetto. La comprensione del linguaggio è molto spesso ritardata, e il soggetto può essere incapace di capire domande o consegne semplici. Spesso è evidente l' alterazione dell'uso pragmatico (sociale) del linguaggio si manifesta con incapacità di integrare le parole con la gestualità o di capire le battute di spirito o gli aspetti non letterali del discorso come l'ironia o i significati impliciti. Il gioco di immaginazione è spesso assente o notevolmente compromesso. Questi bambini tendono inoltre a non impegnarsi in giochi semplici di imitazione o nelle occupazioni consuete dell'infanzia, o a farlo al di fuori del contesto appropriato o in modo meccanico. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati. Possono essere presenti: Dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi ripetitivi e ristretti, anomali per intensità o focalizzazione (Criterio A3a). Sottomissione del tutto rigida ad abitudini inutili o rituali specifici (Criterio A3b). Manierismi motori stereotipati e ripetitivi (Criterio A3c). Interesse persistente ed eccessivo per parti di oggetti (Criterio A3d). Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 I soggetti con Disturbo Autistico manifestano una gamma di interessi estremamente ristretta, e sono spesso eccessivamente assorbiti da un unico e ristretto interesse (per es., date, numeri di telefono, frequenze di trasmissioni radiofoniche). Possono disporre ripetutamente i giocattoli in fila sempre nello stesso numero e nello stesso modo o mimare in modo ripetitivo i gesti di un attore della televisione. Possono comportarsi in modo monotono e sempre uguale e mostrare resistenza o malessere per cambiamenti banali (per es. un bambino piccolo può avere reazioni catastrofiche a piccoli cambiamenti nell'ambiente, una risistemazione dei mobili o l'uso di nuove posate). Spesso si osserva una sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali, o un' insistenza irragionevole a seguire certe routines (per esempio, percorrere ogni giorno la stessa strada per recarsi a scuola). Movimenti corporei stereotipati coinvolgono le mani (per es. battere le mani, schioccare le dita), o l'intero corpo (per es. dondolarsi, buttarsi a terra, oscillare). Possono essere presenti anomalie posturali (camminare in punta di piedi, movimenti delle mani atteggiamenti bizzarri di tutto il corpo). Possono essere affascinati da oggetti in movimento (per es. ruote di giocattoli che girano, porte che si aprono e chiudono, le pale dei ventilatori elettrici o altri oggetti che ruotano rapidamente). Può essere presente attaccamento intenso ad oggetti inanimati (per es. un pezzo di spago o un elastico). L'anomalia deve manifestarsi entro i 3 anni di età con ritardi o funzionamento alterato in almeno una ( e spesso alcune) delle seguenti aree: interazione sociale, linguaggio usato per l'interazione sociale o gioco simbolico o di immaginazione ( Criterio B dei Criteri diagnostici). Nella maggior parte dei casi, non c'è un periodo di sviluppo chiaramente normale, anche se in circa il 20% dei casi i genitori riferiscono uno sviluppo relativamente normale fino a 1-2 anni di età. In questi casi i genitori riferiscono che il bambino aveva perso l'uso di parole già acquisite precedentemente o che sembrava essersi arrestato nel suo sviluppo. Per definizione, il periodo di sviluppo normale, se c'è stato, non deve perdurare oltre l'età di 3 anni. Inoltre, per fare diagnosi di Disturbo Autistico, l'anomalia non deve essere meglio attribuibile al Disturbo di Rett o al Disturbo Disintegrativo dell'Infanzia (Criterio C). Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Nella maggior parte dei casi è presente Ritardo mentale variabile in un range da lieve a profondo. Possono essere presenti anomalie nelle capacità cognitive. Il profilo delle capacità cognitive di solito è irregolare, indipendentemente dal livello generale di intelligenza, con capacità verbali tipicamente più deboli delle capacità non-verbali. Talvolta sono presenti capacità particolari - per esempio, una bambina con Disturbo autistico di 4 anni e 1/2 può essere capace di "decodificare" un testo scritto con una comprensione estremamente limitata del significato di ciò che sta leggendo (iperlessia), oppure un bambino di 10 anni può possedere abilità straordinarie nel calcolare le date (calcolo del calendario). La stima del vocabolario di parole singole (ricettivo o espressivo) non sempre è una stima attendibile del livello di linguaggio ( cioè le capacità effettive di linguaggio possono essere a livelli molto più bassi). Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Le persone con Disturbo Autistico possono presentare una gamma di sintomi comportamentali come iperattività, tempi di attenzione brevi, impulsività, aggressività, autolesionismo, e, specialmente nei bambini piccoli, crisi di collera. Possono essere presenti risposte bizzarre a stimoli sensoriali (per es., una soglia del dolore elevata, ipersensibilità al suono o al tatto, reazioni eccessive a luci od odori, affascinazione per certi stimoli). Possono essere presenti anomalie dell'alimentazione (ad es. restrizioni dietetiche a pochi alimenti, Picacismo) o del sonno ( per es. risvegli notturni ricorrenti con dondolamenti). Possono essere presenti anomalie dell'umore o dell'affettività ( per es. ridacchiare o piagnucolare apparentemente senza motivo, apparente assenza di reazioni emotive). Possono mancare reazioni di paura a pericoli reali, in presenza di timore eccessivo nei confronti di oggetti innocui. Possono essere presenti svariati comportamenti autolesionisti ( per es., sbattere la testa o mordersi le dita, le mani o i polsi). Gli adolescenti o i giovani adulti con Disturbo Autistico con normali capacità intellettive di introspezione possono andare incontro a depressione in risposta alla consapevolezza della gravità della propria disabilità Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Nel disturbo Autistico la natura della compromissione nell'area dell'interazione sociale può cambiare nel tempo e variare in rapporto al livello di sviluppo individuale. Nella prima infanzia può esserci difficoltà a stare in braccio; indifferenza o avversione per il contatto fisico o le manifestazioni di affetto; mancanza di contatto oculare, di risposta mimica o si sorriso sociale; mancata risposta alla voce dei genitori. Di conseguenza, i genitori in un primo momento possono manifestare la preoccupazione che il bambino sia sordo. I bambini piccoli con questo disturbo possono trattare gli adulti come intercambiabili, possono attaccarsi meccanicamente a una persona specifica o possono usare la mano dei genitori per ottenere gli oggetti desiderati senza mai esercitare il contatto oculare ( come se fosse la mano ad avere importanza, più che la persona). Nel corso dello sviluppo, il bambino può diventare più disponibile a impegnarsi passivamente in un'interazione sociale. Comunque, anche in questi casi, il bambino tende a trattare gli altri in modo insolito (ad es., si aspetta che gli altri rispondano in un modo particolare a domande rituali, possiede uno scarso senso dei confini altrui, e può essere intrusivo in modo inappropriato nelle interazioni sociali). Nei più grandi, le prestazioni che implicano memoria a lungo termine (per es., gli orari ferroviari, le date storiche, le formule chimiche o ricordare esattamente le parole di una canzone sentita anni prima) possono essere eccellenti, ma le informazioni tendono ad essere ripetute più e più volte, a prescindere da quanto siano appropriate al contesto sociale La frequenza del disturbo è da 4 a 5 volte più alta nei maschi rispetto alla femmine. Le femmine affette dal disturbo comunque presentano più comunemente un Ritardo Mentale più grave. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 La frequenza media del Disturbo Autistico riscontrata negli studi epidemiologici è di 5 casi su 10.000, con una variabilità della frequenza riportata da 2 a 20 casi su 10.000. Resta da chiarire se le frequenze più alte riportate riflettano differenze metodologiche o un'aumentata incidenza del disturbo. Più frequente nei maschi (4/5 :1) Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Caratteristiche cliniche ◦ ◦ ◦ ◦ ◦ Autismo Alterazioni del linguaggio Alterazioni delle funzioni cognitive Abnormitàa carico delle funzioni motorie Alterazioni dell’affettività Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Per definizione, il Disturbo Autistico esordisce prima dei 3 anni di età. In alcuni casi, i genitori possono riferire che il bambino ha destato le loro preoccupazioni fin dalla nascita o subito dopo a causa della mancanza di interesse nell'interazione sociale. Le manifestazioni del disturbo nella prima infanzia sono più sottili e difficili da identificare che dopo i 2 anni di età. In una minoranza di casi, può venire riferito che il bambino ha avuto uno sviluppo normale per il primo anno di vita ( o anche per i primi 2). Il Disturbo Autistico segue un decorso continuo. In età scolare e nell'adolescenza si riscontrano comunemente miglioramenti in alcune aree ( per es. un aumentato interesse per il funzionamento sociale quando il bambino raggiunge l'età scolare). Durante l'adolescenza il comportamento si deteriora in alcuni casi, in altri migliora. Le capacità verbali (per es. la presenza di linguaggio comunicativo) e il livello intellettivo generale sono i fattori più strettamente correlati con la prognosi a lungo termine. Gli studi di follow-up disponibili suggeriscono che solo una piccola percentuale di persone affette dal disturbo arrivano ad avere una vita indipendente ed un lavoro in età adulta. In circa un terzo dei casi è possibile raggiungere un certo grado di parziale indipendenza. Gli adulti con Disturbo Autistico a funzionamento più alto continuano tipicamente a manifestare problemi nell'interazione sociale e nella comunicazione, oltre che interessi e attività notevolmente ristretti. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Il rischio di Disturbo Autistico è più elevato nei fratelli delle persone affette, con un'incidenza approssimativa del disturbo del 5% nei fratelli. Risulta inoltre aumentato il rischio di varie difficoltà di sviluppo nei fratelli affetti. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Indicatori ◦ Non compare il sorriso al 3° mese ◦ Non compare la risposta di angoscia all’8° ◦ Primi mesi di vita Bambini calmi, indifferenti, amanti della solitudine Non amano essere tenuti in braccio Non girano la testa per vedere la madre quando in braccio a q.cun altro Inerti Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Indicatori ◦ Dal secondo e terzo anno di vita Non si volta se chiamato, anche se udito buono Non guarda in faccia l’interlocutore, ma fissa il vuoto Viva attenzione, ma con sguardo periferico Rifiuta il contatto con l’altro Uso strumentale di parti del corpo dell’altro (mano) Non esprime ansia alla separazione Non esprime gioia al ricongiungimento Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Indicatori ◦ Rapporti difficili con gli altri bambini ◦ Indifferenza ai giochi di finzione o imitazione ◦ Uso degli oggetti (anche giocattoli) stereotipato e ripetitivo ◦ Bisogno di sicurezza, regolarità, fastidio/protesta violenta per i cambiamenti Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Linguaggio ◦ Difficoltà di comunicazione ◦ Non imita i gesti ◦ Suoni strani, grida, digrignare i dentim, non i normali vocalizzi ◦ Ripetizione di frasi fuori dal contesto ◦ Ecolalia= ripetizione di frasi appena udite ◦ Neologismi = parole inesistent ◦ Confusione nei pronomi io/tu ◦ Discorso in funzione NON comunicativa Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Funzioni cognitive ◦ Profilo disarmonico ◦ Ppresenza di ritardo mentale ◦ Meno efficiente nelle prestazioni che richiedono intelligenza sociale ◦ Più efficienti nelle prove che non richiedono il riferimento al contesto (es. Cubi) Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Funzioni motorie ◦ Stereotipie = movimenti ripetuti in modo sempre uguale Soprattutto le mani o le dita Movimenti dei tutto il corpo rotatori a trottola Camminare in punta di piedi Dondolarsi Fiutare oggetti e persone Condotte autolesionistiche (battere la testa contro il muro) mordersi Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Affettività Oscillazioni rapide del tono dell’umore Apatia Agitazione motoria Crisi d’ansia acute legate a frustrazioni minime o minime modificazioni dell’ambiente ◦ Aggressività in certi casi ◦ ◦ ◦ ◦ Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 compromissione dello sviluppo che si manifesta prima dei 3 anni, coinvolge le competenze nell’interazione sociale Inadeguata capacità di cogliere segnali socio-emozionali negli altri scarso uso di segnali sociali propri debole integrazione dei comportamenti sociali, emotivi e comunicativi mancanza di reciprocità socio-emozionale. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Mancato uso sociale di qualsiasi capacità di linguaggio eventualmente presente Uso spesso compromesso di cadenza ed enfasi. Modelli di comportamento, attività ed interessi spesso come tendenza ad imporre rigidità e monotonia ad una grande varietà di aspetti della vita quotidiana. E’ comune un interesse specifico per elementi non funzionali degli oggetti, come odore o sensazione al tatto. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Possono essere inoltre presenti disturbi del sonno e dell’alimentazione, autolesionismo, paure e fobie di vario genere Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Spostamento dell’attenzione dalla figura di attaccamento all’ambiente fisico L’universo mentale è rigidamente fissato sull’ambiente fisico e sulle sue regolarità, poiché è da tali regolarità che riescono a ricavare alcuni elementi minimi di stabilità, continuità e unitarietà nel senso di sé. Diventa più comprensibile il bisogno di questi bambini di costanza e uniformità nell’ambiente e le loro reazioni di panico di fronte a cambiamenti anche minimi dell’ambiente circostante Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Criterio A: Gravi e persistenti compromissioni dell'interazione sociale, con almeno 2 voci dai criteri A) delle Caratteristiche Diagnostiche; Criterio B: Sviluppo di modelli di comportamento, interessi e attività ristretti e ripetitivi, con almeno 2 voci dai criteri B) delle Caratteristiche Diagnostiche; Criterio C: L'anomalia causa compromissione clinicamente significativa nelle aree sociale, lavorativa e in altre importanti aree funzionali; Criterio D: Non si osserva un ritardo generale nel linguaggio clinicamente significativo (cioè si riscontra uso di parole singole entro i 2 anni e di frasi entro i 3 anni); Criterio E: Nell'infanzia non si osserva ritardo clinicamente significativo dello sviluppo cognitivo o di capacità di auto-aiuto appropriate all'età, del comportamento adattivo ( tranne che nell'interazione sociale), e della curiosità per l'ambiente; Criterio F: Non sono soddisfatti i criteri per un altro Disturbo Pervasivo dello Sviluppo specifico o per la Schizofrenia Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Marcata e persistente compromissione dell'interazione sociale. La compromissione dell'interazione sociale reciproca è grossolana e persistente. Possono essere presenti: Marcata compromissione nell'uso dei molteplici comportamenti non verbali ( per es. contatto oculare reciproco, espressione del viso, posture corporee e gestualità) che regolano l'interazione sociale e la comunicazione( Criterio A1). Compromessione della capacità di stabilire relazioni con i coetanei adeguata al livello di sviluppo ( Criterio A2) che può assumere connotazioni diverse a seconda dell'età. I più giovani possono essere scarsamente o per nulla interessati a fare amicizia. I più grandi possono essere interessati all'amicizia, ma non comprendere le convenzioni delle interazioni sociali. Assenza della ricerca spontanea di condivisione di piaceri, interessi o obiettivi (per esempio, non mostrare, portare o indicare a dito oggetti che trovano interessanti) ( Criterio A3). Assenza di reciprocità sociale o emotiva (per esempio, mancanza di partecipazione a giochi o divertimenti semplici, preferire attività solitarie, coinvolgere gli altri solo come strumenti o supporti "meccanici" ) ( Criterio A4). Sebbene il deficit sociale nel Disturbo di Asperger sia grave e caratterizzato dalle stesse modalità del Disturbo Autistico, la mancanza di reciprocità sociale si manifesta più tipicamente con un approccio sociale verso gli altri eccentrico e unilaterale (per esempio, insistendo su un argomento di conversazione senza tener conto delle reazioni altrui ) piuttosto che con indifferenza sociale ed emotiva Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati. Possono essere presenti: Dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi ripetitivi e ristretti, anomali per intensità o focalizzazione (Criterio B1), che spesso si manifestano primariamente con lo sviluppo di attenzione esclusiva per un argomento o un interesse circoscritto, sul quale il soggetto può raccogliere una grande quantità di fatti e informazioni; Sottomissione del tutto rigida ad abitudini inutili o rituali specifici (Criterio B2). Manierismi motori stereotipati e ripetitivi (Criterio B3). Interesse persistente ed eccessivo per parti di oggetti (Criterio B4). Questi interessi e attività vengono perseguiti con grande attività, spesso fino al punto di escludere ogni altra attività Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Il disturbo può causare una compromissiome significativa dell'adattamento sociale, che a sua volta può avere un impatto significativo sull'autosufficienza o sull'attività lavorativa o su altre aree funzionali importanti (Criterio C). I deficit sociali e i repertori ristretti di interessi, attività e comportamento sono fonte di una notevole disabilità. In contrasto con il Disturbo Autistico, non c'è un ritardo del linguaggio precoce clinicamente significativo, ( per es. il bambino usa parole singole non ecolaliche entro i due anni, e frasi comunicative entro i tre anni (Criterio D). Successivamente il linguaggio può risultare insolito in termini di preoccupazione del soggetto per certi argomenti e per la sua verbosità. Le difficoltà comunicative possono derivare dall'anomalia della funzione sociale e dall'incapacità di apprezzare i segnali non verbali e dalle limitate capacità di autocontrollo. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Le persone con Disturbo di Asperger non presentano ritardi clinicamente significativi dello sviluppo cognitivo, o delle abilità di auto-aiuto appropriate all'età, del comportamento adattivo (tranne che nell'interazione sociale) e della curiosità nei confronti dell' ambiente nell' infanzia (Criterio E). Poiché il linguaggio precoce e le capacità cognitive sono nella norma nei primi 3 anni di vita, i genitori e coloro che si occupano del bambino di solito non si preoccupano in questo periodo del suo sviluppo, sebbene interrogati accuratamente possano ricordare comportamenti insoliti. Può venire riferito che il bambino ha parlato prima di camminare, e i genitori possono considerarlo precoce per es., dotato di un vocabolario ricco o " da adulto " ). Sebbene possano esistere lievi problemi sociali, i genitori o coloro che se ne occupano non si preoccupano finché il bambino non frequenta la scuola materna o dei coetanei; a questo punto le difficoltà sociali del bambino con i coetanei possono diventare evidenti. Per definizione, la diagnosi di Disturbi di Asperger è preclusa se sono soddisfatti i criteri per qualunque altro Disturbo Pervasivo dello Sviluppo specifico o per la Schizofrenia (benchè la diagnosi di Disturbo di Asperger e di Schizofrenia possano coesistere se l'insorgenza del Disturbo di Asperger precede chiaramente l'insorgenza della Schizofrenia) (Criterio F). Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Contrariamente al Disturbo Autistico, non si osserva di solito Ritardo Mentale, sebbene siano stati identificati casi occasionali con lieve Ritardo Mentale (per es., quando il Ritardo Mentale si evidenzia solo in età scolare, senza ritardo cognitivo o di linguaggio evidente nei primi anni di vita). Si può osservare una variabilità del funzionamento cognitivo, spesso con punti di forza nelle aree di capacità verbali ( per es., vocabolario, memoria uditiva meccanica) e punti deboli in aree non verbali ( per es., capacità visuo-motorie o visuo-spaziali). Possono essere presenti goffaggine e impaccio motorio, ma generalmente di grado relativamente lieve, sebbene le difficoltà motorie possano contribuire al rifiuto da parte dei coetanei e all'isolamento sociale (per es. l'incapacità di partecipare a sport di gruppo). Nel Disturbo di Asperger sono frequenti sintomi di iperattività e disattenzione, ed infatti molti soggetti affetti da questa patologia ricevono una diagnosi di Deficit di Attenzione/Iperattività. E' stata segnalata un'associazione del Disturbo di Asperger con un certo numero di altri disturbi mentali, compreso il Disturbo Depressivo. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Il quadro clinico può presentarsi in modo diverso nelle diverse età. Spesso la disabilità sociale diventa più importante con il passare del tempo. Entro l'adolescenza alcune persone affette dal disturbo possono imparare a utilizzare i propri punti di forza ( per es., le abilità verbali meccaniche)per compensare i punti deboli. I soggetti con Disturbi di Asperger possono diventare vittime degli altri; queste esperienze, il senso di isolamento sociale e una crescente capacità di autoconsapevolezza possono contribuire all'insorgenza di depressione o ansia nell'adolescente e nel giovane adulto. Il Disturbo viene diagnosticato molto più frequentemente ( almeno 5 volte) nei maschi che nelle femmine. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Mancano attualmente dati definitivi sulla prevalenza del Disturbi di Asperger Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Il Disturbo di Asperger è continuo e perdura per tutta la vita. Nei bambini in età scolare le buone abilità verbali possono in qualche misura mascherare la gravità della disfunzione sociale a anche ingannare coloro che si occupano del bambino e gli insegnanti - cioè coloro che se ne occupano e gli insegnanti possono focalizzarsi sulle buone capacità verbali del bambino ma non rendersi sufficientemente conto di problemi in altre aree (in particolare l'adattamento sociale). Le relativamente buone capacità verbali del bambino possono anche orientare gli insegnanti e coloro che se ne occupano ad attribuire erroneamente le difficoltà di comportamento a ostinazione e caparbietà. L'interesse a stabilire relazioni sociali può aumentare nell'adolescenza man mano che i soggetti imparano in qualche modo a rispondere più adeguatamente alle proprie difficoltà - per esempio, i soggetti possono imparare a seguire regole verbali o routines in certe situazioni stressanti. I più grandi possono essere interessati all'amicizia ma mancare della comprensione delle convenzioni che regolano l'interazione sociale e possono avere più facilità a stabilire relazioni con persone molto più vecchie o più giovani. La prognosi sembra significativamente più favorevole che nel Disturbo Autistico, dal momento che studi di follow-up suggeriscono che molti soggetti, in età adulta, sono in grado di conseguire un lavoro retribuito e l'autosufficienza personale. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Sebbene i dati disponibili siano limitati, sembra esserci una aumentata frequenza di Disturbo di Asperger fra i membri delle famiglie di soggetti che presentano il disturbo. Anche il rischio di Disturbo Autistico, come di difficoltà sociali più generiche, può essere più elevato Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Il disturbo presenta: ◦ Compromissione qualitativa nell’interazione sociale ◦ Modalità di comportamento , interessi e attività ristretti e ripetitivi ◦ Prevalente nel sesso maschile ◦ Fattori genetici ◦ Evidente dopo il 2/3 anno di vita, al momento dell’inserimento in contesti sociali Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Mancano: ◦ Compromissione (ritardo o regressione) del linguaggio ◦ Compromissione delle funzioni cognitive : ai test di solito soggetti con punteggi molto elevati, al di sopra della norma ◦ Non suscettibile di remissione, ma consente nei casi meno gravi l’inserimento nel mondo, anche se problemi nei rapporti interpersonali (ridottes capacità empatiche) Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Sono presenti ◦ Disturbi a livello dell’inserimento sociale e dei rapoprti interpersonali ◦ Mimica relazionale assente o molto scarsa ◦ No interesse per attività di gioco sociale ◦ Emotività congelata ◦ Interesse polarizzato su oggetti e attività di manipolazione ◦ Stereotipie motorie, rituali ◦ Problemi di deambulazione Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Criteri A) Sviluppo prenatale e perinatale apparentemente normale (Criterio A1); Sviluppo psicomotorio apparentemente normale durante i primi 5 mesi dopo la nascita (Criterio A2); Circonferenza cranica normale alla nascita (Criterio A3). La caratteristica essenziale del Disturbo di Rett è lo sviluppo di molteplici deficit specifici dopo un periodo di funzionamento normale dopo la nascita. I soggetti presentano un periodo prenatale e perinatale apparentemente normali (Criterio A1) con sviluppo psicomotorio normale per i primi 5 mesi di vita (Criterio A2). Anche la circonferenza cranica alla nascita è nei limiti della norma (Criterio A3) Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Rallentamento della crescita del cranio fra 5 e 48 mesi (Criterio B1); Perdita di capacità finalizzate manuali precedentemente acquisite fra 5 e 30 mesi con successiva comparsa di movimenti stereotipati delle mani (come per torcere e lavare le mani) (Criterio B2); Perdita dell'impegno sociale in una fase precoce del decorso (Criterio B3); Comparsa di andatura e movimenti del tronco scarsamente coordinati (Criterio B4); Grave compromissione dello sviluppo del linguaggio espressivo e ricettivo accompagnata da grave ritardo psicomotorio (Criterio B5). Ad una età compresa fra 5 e 48 mesi l'accrescimento cranico rallenta (Criterio B1). Fra 5 e 30 mesi si assiste a perdita delle abilità manuali finalizzate precedentemente acquisite, con successivo sviluppo di movimenti stereotipati caratteristici che assomigliano al gesto di torcere e lavare (Criterio B2). Nei primi anni successivi all'esordio del disturbo diminuisce l'interesse nell'ambiente sociale (Criterio B3), benchè spesso l'interazione sociale possa svilupparsi più avanti durante il decorso. Si sviluppano problemi nella coordinazione dell'andatura e dei movimenti del tronco (Criterio B4). Si osserva anche una grave compromissione del linguaggio espressivo e ricettivo, con grave ritardo psicomotorio (Criterio B5). Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 l Disturbo di Rett è tipicamente associato a Ritardo Mentale grave o profondo, che, se presente, dovrebbe essere classificato nell'Asse II. Non si osservano reperti di laboratorio specifici. Nelle bambine con Disturbo di Rett la frequenza di anomalie all'EEG e di disturbi convulsivi può essere aumentata. Sono state riportate anomalie aspecifiche alle indagini radiografiche cerebrali. Dati preliminari suggeriscono che la causa del Disturbo di Rett sia una mutazione genetica. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 I dati sono per lo più limitati a serie di casi e sembra che il Disturbo di Rett sia molto meno comune del Disturbo Autistico. Il disturbo è stato riportato esclusivamente nelle femmine. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 La modalità di regressione dello sviluppo è altamente specifica. Il Disturbo di Rett insorge prima dei 4 anni di età, di norma durante il primo o secondo anno di vita. II disturbo perdura per tutta la vita, e la perdita di capacità è generalmente persistente e progressiva. Nella maggior parte dei casi il recupero è molto limitato, sebbene si possano verificare miglioramenti molto modesti e si possa osservare un interesse per l'interazione sociale quando il soggetto raggiunge la seconda infanzia e nell'adolescenza. Le difficoltà comunicative e comportamentali di norma restano relativamente costanti pe Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Epidemiologia ◦ ◦ ◦ ◦ Presente solo in soggetti di sesso femminile Legata a un’alterazione genetica Sviluppo normale fino a 5 mesi di vita Dopo il 6 mese: Riduzione della mobilità Ipotonia Arresto dello sviluppo psicomotorio (entro l’anno) ◦ Entro il 3 anno Perdita delle capacità motorie Perdita del linguaggio (espressione/comprensione) Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Compaiono movimenti stereotipati delle mani (lavarle) Disturbi della coordinazione motoria Anomalie al’encefalogramma crisi epilettiche Tendenza a ritirarsi Compare ritardo mentale Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Criterio A: Perdita clinicamente significativa di capacità precedentemente acquisite (entro i 10 anni) in almeno 2 delle aree A) delle Caratteristiche Diagnostiche; Criterio B: Anomalie funzionali in almeno 2 delle aree B) delle Caratteristiche Diagnostiche; Criterio C: Sviluppo apparentemente normale durante almeno i primi 2 anni dopo la nascita, come testimoniato dalla presenza di comunicazione verbale e non verbale, relazioni sociali gioco e comportamento adattivo appropriati all'età; Criterio D: L'anomalia non è meglio attribuibile a un altro Disturbo Pervasivo dello Sviluppo o a Schizofrenia Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Perdita clinicamente significativa di capacità precedentemente acquisite nelle seguenti aree: ◦ ◦ ◦ ◦ ◦ Linguaggio espressivo o ricettivo Capacità sociali o comportamento adattivo Controllo sfinterico intestinale o urinario Gioco Capacità motorie caratteristica essenziale del Disturbo Disintegrativo dell'Infanzia consiste in una marcata regressione in molteplici aree funzionali dopo un periodo di almeno 2 anni di sviluppo apparentemente normale Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Anomalie funzionali nelle seguenti aree ◦ compromissione qualitativa dell'interazione sociale ( cioè compromissione di comportamenti non verbali, mancato sviluppo di relazioni con i coetanei, perdita di reciprocità sociale o emotiva) ◦ compromissione qualitativa della comunicazione ( cioè ritardo o assenza di linguaggio verbale, incapacità a iniziare o sostenere una conversazione, uso ripetitivo e stereotipato del linguaggio, mancanza di gioco simbolico variato) ◦ repertori di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati, compresi stereotipie e manierismi motori. Lo sviluppo apparentemente normale è rispecchiato da una comunicazione verbale e non verbale, relazioni sociali, gioco e comportamento adattivo appropriati all'età. Dopo i primi 2 anni di vita, ma entro l'età di 10 anni, il bambino presenta una perdita clinicamente significativa di capacità precedentemente acquisite in almeno 2 delle seguenti aree: linguaggio espressivo o ricettivo, capacità sociali o comportamento adattivo, controllo sfinterico intestinale o urinario, gioco, o capacità motorie ( Criterio B). Più tipicamente vengono perse le capacità acquisite in quasi tutte le aree. I soggetti con questo disturbo esibiscono i deficit comunicativi e sociali e le manifestazioni comportamentali che si osservano generalmente nell'autismo. Sono presenti la compromissione qualitativa dell'interazione sociale ( Criterio C1) e della comunicazione ( Criterio C2) e repertori ristretti ripetitivi e stereotipati di comportamenti, interessi ed attività (Criterio C3). Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Il Disturbo Disintegrativo dell' Infanzia di norma si associa a Ritardo mentale grave che, se presente, dovrebbe essere classificato nell'Asse II. Si possono rilevare vari segni e sintomi neurologici aspecifici. Sembra esserci un'aumentata frequenza di anomalie all'EEG e di disturbi convulsivi. Sebbene appaia chiaro che la condizione sia il risultato di una qualche lesione del sistema nervoso centrale in fase di sviluppo, non è stato identificato alcun meccanismo specifico. La condizione si osserva occasionalmente in associazione con condizioni patologiche generali, (per es. leucodistrofia metacromatica, malattia di Schild Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 I dati epidemiologici sono limitati, ma il Disturbo Disintegrativo dell' Infanzia sembra essere molto raro e meno comune del Disturbo Autistico, sebbene sia probabilmente sottodiagnosticato. Sebbene studi preliminari suggerissero una uguale incidenza nei due sessi, dati più recenti suggeriscono che il disturbo sia più comune nei maschi. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Per definizione, il Disturbo Disintegrativo dell' Infanzia può essere diagnosticato esclusivamente se i sintomi sono preceduti da almeno 2 anni di sviluppo normale, e l'insorgenza è precedente ai 10 anni di età. Quando il periodo di sviluppo normale è stato molto prolungato ( 5 anni o più), è particolarmente importante procedere ad un esame fisico e neurologico approfondito per valutare la presenza di condizioni patologiche generali. Nella maggior parte dei casi, l'esordio si situa fra i 3 e i 4 anni e può essere insidioso o repentino. I segni premonitori possono includere aumentati livelli di attività, irritabilità e ansietà seguiti da perdita del linguaggio verbale e di altre capacità. In questo periodo il bambino può anche perdere interesse nell'ambiente. Di norma la perdita di capacità raggiunge un plateau, dopo il quale può verificarsi qualche modesto miglioramento, benchè raramente marcato. In altri casi, specialmente quando il disturbo è associato a patologie neurologiche progressive, la perdita di capacità è progressiva. Questo disturbo segue un decorso continuo, e perdura per tutta la vita. Le difficoltà sociali, comunicative e comportamentali restano relativamente costanti per tutta la vita. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Caratteristiche del disturbo: ◦ Disturbo raro ◦ Presente in soggetti di sesso maschile Caratterizzato da ◦ Sviluppo normale normale acquisizione del linguaggio, delle capacità comunicative verbali e non-verbali ◦ Seguito da regressione in diverse aree del funzionamento psicologico ◦ La sintomatologia inizia non prima dei 2 anni e non compare più dopo i 10 Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Evoluzione e caratteristiche: ◦ Grave regressione del linguaggio ◦ Regressione delle abilità comportamentali ◦ Compromissione dell’inserimento sociale ormai acquisito ◦ Deterioramento delle funzioni cognitive fino al ritardo mentale ◦ Iperattività ◦ Stereotipie, iteratività dei movimenti ◦ Ritiro sociale ◦ Anomalie elettroencefalografiche Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Non è stata mai individuata una causa specifica per l’autismo, ma gli studi dimostrano che una componente genetica esiste. Nel 60% dei casi di gemelli omozigoti infatti risultano entrambi affetti da disturbo. multifattorialità della causa scatenante endofenotipo autistico, termine volto ad indicare una complessa rete di sintomi comportamentali correlati a parametri biologici e genetici. Uno dei più interessanti fenomeni svelati recentemente in questo ambito di ricerca è che tale endofenotipo è osservabile anche nei fratelli non autistici di bambini affetti dalla patologia. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 E' colpa del vaccino trivalente contro morbillo, pertosse e rosolia. E' questa l'ultima ipotesi sull'origine dell'autismo, pubblicata su Lancet. Accantonate le madri dominanti e fredde, le madri frigorifero tanto di moda negli anni sessanta e settanta, il fenomeno autistico è ora, senza più dubbi, annoverato tra le patologie dello sviluppo cerebrale su base organica Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 L'alterazione comincia probabilmente a manifestarsi fin dalla vita intrauterina, forse per effetto di infezioni materne. Ma un responsabile unico ancora non è stato individuato. "Le ipotesi sono numerose" spiega Uta Frith, docente di psicologia infantile presso lo University College di Londra, una delle massime esperte del mondo autistico. "Ma se le prove a favore dell'origine organica sono schiaccianti, rimane da superare la diffidenza di chi dice che se c'è un danno al cervello, questo deve essere individuabile con i moderni metodi di neuroimmagine. Cos´ non è, invece. La TC e la risonanza dei bambini autistici sono del tutto normali nella stragrande maggioranza dei casi. Con la PET, per?, si è potuto isolare un sottogruppo che presenta alterazioni del sistema dopaminergico. Ma neanche questa sembra essere la soluzione: non tutti i malati hanno lo stesso quadro alla PET e la gravità dei sintomi non è proporzionale all'entità delle alterazioni Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Vi è invece un filone di ricerca che si è concentrato sull'aspetto genetico dell'autismo, poiché studi su gemelli monozigoti hanno dimostrato una presenza del disturbo in entrambi i gemelli nel 90 per cento dei casi e nel 20 per cento in caso di gemelli biovulari dello stesso sesso. "Una cosa è certa: la sindrome dell'X fragile è un fattore predisponente all'insorgenza della malattia" continua Frith. "Ma non tutti i portatori di X fragile sono autistici. La mia ipotesi è che si tratti di un disturbo multifattoriale, che agisce per? su un preciso circuito cerebrale, cioè sul sistema dopaminergico e sulle sue proiezioni nei lobi frontali, destinati al controllo comportamentale, e sui sistemi anatomici che governano la comprensione e produzione del linguaggio". La predisposizione genetica gioca quindi un ruolo, che deve per? essere rinforzato da agenti ambientali. "Lo spettro delle manifestazioni dell'autismo è talmente vario che ricondurre tutto a un'unica causa è impossibile. Sono finiti i tempi in cui si riconosceva come autistico solo il bambino descritto da Bruno Bettelheim nel libro La fortezza vuota: un essere isolato dal mondo, mediamente ritardato, ma dotato di geniali capacità matematiche o musicali. L'autismo non è questo, o per lo meno non è solo questo" Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Lorna Wing, direttrice del Centro per i disturbi sociali e della comunicazione dell'Università di Bromley, nel Kent. Wing combatte da anni perché la diagnosi di autismo non venga fatta solo in base ai rigidi parametri delle classificazioni internazionali, come l'ICD e il DSM, ma anche in base a criteri clinici e comportamentali che richiedono una valutazione della personalità e delle abilità del bambino. "Una forma semplificata di classificazione riteneva che il disturbo potesse manifestarsi in una forma grave, chiamata autismo classico, e in una forma lieve, a cui si riconduce la sindrome di Asperger, descritta dal'omonimo neurologo viennese, in cui i tratti di isolamento e alterazione del comportamento sociale sono molto meno marcati" dice Wing. "In realtà è più facile distinguere la malattia in base a tre diverse tipologie di bambino, basate sulle manifestazioni comportamentali, indipendentemente dalla loro complessità e gravità: i riservati, i passivi e gli strani. I termini che ho scelto possono sembrare un po' semplicistici, ma rendono bene l'idea". Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Al gruppo dei riservati appartengono tutti i malati che appaiono indifferenti agli altri, anche se il contatto fisico pu? talvolta essere accettato. Il disturbo principale coinvolge l'area linguistica, che sembra, secondo gli studi più recenti, essere la costante dell'autismo. Gli autistici riservati sviluppano un linguaggio scarno, privo di interazioni verbali col prossimo. Talvolta è molto compromessa anche la capacità di comprendere. Sono frequenti le manifestazioni verbali ecolaliche (il tipico pappagallo), che a volte compromettono l'uso corretto dei pronomi personali: tu e io diventano interscambiabili perché le frasi vengono ripetute cos´ come sono state sentite. Dal punto di vista motorio, i bambini riservati sono affetti da perseverazioni e da movimenti stereotipati. Amano i giochi ripetitivi, come allineare oggetti lungo il pavimento: l'interruzione di una di queste attività pu? scatenare crisi rabbiose o, viceversa, veri e propri attacchi di panico, cos´ come tutti i cambiamenti repentini nella routine quotidiana. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Alcune manifestazioni sono simili a quelle dei riservati, ma in genere i passivi accettano l'interazione sociale e affettiva, anche se non se ne fanno promotori. I sintomi ripetitivi e le crisi di agitazione ci sono, ma in una forma meno florida. Alcuni bambini possono avere livelli intellettivi relativamente elevati e riuscire a seguire una normale istruzione scolastica, almeno nei primi anni". Fare diagnosi di autismo nella forma passiva pu? essere difficile: talvolta il disturbo non viene considerato finché non si manifestano difficoltà nell'apprendimento. In questo caso, come in altre forme di disturbo autistico, i genitori possono essere addirittura fieri del loro figlio, confondendo il distacco con una precoce capacità di autonomia. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Al terzo tipo di autistico, quello che Lorna Wing definisce strano, appartengono molti di quelli che, secondo il DSM, rispondono ai criteri diagnostici per la sindrome di Asperger. Il loro linguaggio è buono, fluente e con un discreto livello grammaticale, ma piuttosto ripetitivo e poco usato per la conversazione spontanea. Alcuni di questi bambini amano rivedere all'infinito un video particolare o ascoltare sempre la stessa storia. Spiega Wing: "La ripetizione è affascinante per il bambino autistico. Nei casi più lievi pu? sfociare in qualche interesse prevalente, per esempio i trattori, o la matematica o i dinosauri. Queste manie possono per? mettere a dura prova il nucleo familiare, perché i piccoli non parlano d'altro". Nel gruppo degli strani vi possono essere anche approcci sociali infantili o naïf: sono i bambini che si dirigono dritti verso la signora seduta sulla panchina del parco per toccarle il naso, mettendo in imbarazzo chi li accompagna. Una minoranza di persone autistiche pu? sviluppare capacità intellettive normali o addirittura superiori alla norma, e raggiungere posizioni lavorative di rilievo, spesso in ambito accademico. "La monomania degli autistici pu? favorire chi fa ricerca, per esempio, o chi ama i numeri e i calcoli. Benché il 75 per cento dei malati abbia un QI inferiore alla norma, il restante 25 per cento ha soltanto i sintomi comportamentali". Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Alcuni autistici hanno scritto e raccontato cosa vuol dire la loro malattia: hanno descritto il mondo come un luogo confuso e spaventoso. Ma che cosa passa per la mente di un bambino o di un adulto affetto? Com'è il mondo privo di emozioni? E' ci? che si è chiesta Uta Frith quando ha contribuito ad applicare all'autismo i principi della teoria della mente. "L'autistico ha un disturbo della comprensione linguistica molto particolare: è incapace di staccarsi dal piano letterale del significato. Per esempio: se una persona, a tavola, vi chiede: "Puoi passarmi il sale?", voi glielo passate. Un autistico non lo fa, si limita a rispondere: "S´, posso". Da questa semplice osservazione si deduce non solo che non esiste un piano interpretativo per cos´ dire metareale, ma che l'autistico non è neanche in grado di immaginare che cosa l'altro sta pensando. Lo stesso discorso vale in senso contrario: il bambino autistico pu? non capire che gli altri non seguono il suo stesso filo logico". Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 David ha dodici anni e frequenta una scuola speciale. Un giorno torna a casa nervoso perché il pulmino della scuola è partito in ritardo. Il padre lo invita ad andare in cucina a far merenda. Preoccupato del suo nervosismo, il padre lo raggiunge e lo vede intento a buttare nel lavandino tutto il latte della merenda e gli ingiunge di fermarsi. David scoppia in una crisi di urla e pianto. La spiegazione di questo comportamento è semplice. il padre ha pensato infatti che gettare il latte invece di berlo fosse il modo di David di manifestare il suo disappunto. David, invece, lo aveva assaggiato trovandolo cattivo, e si era comportato di conseguenza. Ma quando il padre lo ha rimproverato, non è stato in grado di comprendere il processo logico dell'altro e quindi di giustificarsi. Si è semplicemente sentito attaccato ingiustamente. A questo serve, in pratica, la teoria della mente: a far comprendere a chi sta vicino a un autistico che cosa passa nella mente del malato". Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Il nuovo approccio a questa malattia ha condotto quindi a una certezza: il grado di gravità è molto variabile, e bisogna aiutare chi ne è colpito a godere di una vita il più possibile normale, compatibilmente con il livello di autonomia che è in grado di raggiungere. "Si pu? dire che anche alcune forme di eccentrica normalità rientrano nei tratti della personalità autistica" conclude Lorna Wing "e che non c'è un limite netto tra normalità e patologia. Nella pratica clinica bisogna distinguere l'assistenza dovuta ai casi gravi dalla ricerca della diagnosi a tutti i costi. Individuare come autistica una persona che conduce una vita a suo modo equilibrata e felice è un interesse puramente accademico. E' importante, invece, sapere di fronte a cosa ci si trova quando compaiono complicanze quali la depressione o le crisi epilettiche: questo è, talvolta, l'unico ruolo che il medico deve ritagliarsi nella gestione di questi pazienti Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 1) Difficoltà o incapacità ad interagire con gli altri bambini. 2) Disprassia; incapacità di articolare correttamente la bocca per emettere o imitare suoni o parole. 3) Ecolalia (ripetizione ossessiva di alcune parole) in luogo del linguaggio normale. 4) Preferenza a rimanere da solo o isolato. 5) Cointatto oculare scarso o assente. 6) Incapacita a formulare richieste gestuali; non indica. 7) Ruotare o allineare oggetti in modo ossessivo. 8) Insistenza sulla costanza (sameness)resistenza al cambiamento. 9) Gioco bizzarro e inappropriato sostenuto nel tempo. 10) Mancata risposta alle richieste verbali (può apparire sordo) 11) Mancata reciprocità nelle coccole. 12) Ipo o Ipersensibilità sensoriale(udito, tatto, vista, gusto) 13) Evidente eccesso o estrema scarsezza di attivita fisica. 14) Stereotipe: movimenti frenetici e/o ripetitivi delle mani o di altre parti del corpo. 15) Attaccamento inappropriato agli oggetti. 16) Mancata risposta ai normali sistemi educativi. 17) Apparente mancanza di paura dei pericoli o paura eccessiva. 18) Manifestazioni di riso inappropriato. 19) Manifestazioni di Ansia e Collera senza reale motivo. 20) Alterazione del senso dell'equilibrio. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Indicatori dei pattern evitanti: marcato evitamento della comunicazione verbale, del contatto fisico, dello sguardo diretto, mancanza di reazione all’allontanamento o al ritorno della madre; il rapporto con gli oggetti è conservato in modo stereotipato e monotono dando l’idea di una funzione estrema della esplorazione come “distrattore”. Indicatori dei pattern atipici: disorientamento e disorganizzazione intrisa di paura, indici di conflitto avvicinamento-allontanamento. Es. dondolamenti, camminare verso qualcuno e poi bloccarsi dondolando, la mano che si apre e chiude etc. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 PSICOSI SIMBIOTICA: sembra rappresentare una delle modalità più estreme e meno integrate di resistenza angosciosa, con tutti gli indici di paura e l’esasperazione dell’ambivalenza tipica di questo pattern; il desiderio del genitore fino all’eccitamento e gli intensi sentimenti di rabbia fino alla collera, si mescolano o si alternano nelle condotte quotidiane del bambino. Lo scompenso sembra derivare da un qualche evento (es. nascita fratellino, malattia della madre) elaborato come minaccia al rapporto reciprocamente e potentemente vincolante con la madre; si hanno nel bambino reazioni di allarme e panico con evidente angoscia e collera verso la madre, cui segue una condizione di totale dipendenza dalla madre e chiusura ansiosa verso la minacciosità del reale. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Sono prova della profonda influenza che i legami affettivi primari possono esercitare sullo sviluppo e l’efficace utilizzo delle funzioni linguistiche e cognitive in funzione dei livelli di sensibilità materna e dell’efficacia del suo “ruolo tutorale” verso il bambino (Meins, 1997). Anche a partire dal riconoscimento di una vulnerabilità di fondo nel funzionamento neuropsicologico di tali bambini, occorre riflettere sulle possibili funzioni protettive, compensative e riparative che può esercitare una relativa sicurezza nel contesto relazionale di cui il bambino si nutre. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 In una popolazione di 25 bambini dislessici: Il 70% di soggetti ha pattern d’attaccamento insicuro; Nella popolazione di controllo non dislessica il pattern insicuro risultava entro i valori normativi del 25%. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 I processi di apprendimento possono organizzarsi e svilupparsi in modo armonico solo all’interno di una relazione percepita come significativa, sicura e contenitiva. In contesti connotati da insicurezza, distanza affettiva o addirittura pericolo il deficit si inserisce in un circolo vizioso di progressivo aggravamento delle performance linguistiche o di apprendimento del bambino. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Guidano (1991): ogni persona è un esperimento unico della natura e quindi ha una modalità assolutamente peculiare di articolare sia la sua dimensione di significato personale che i processi di riordinamento che si verificano. Sforzo del clinico di approssimarsi, per formulazioni successive di ipotesi, alla realtà affettiva di quel bambino specifico nella relazione con quei genitori specifici, in quel particolare momento e contesto di vita. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Livello di analisi diadico; Tiene in considerazione sia “l’interno” che “l’esterno”; Se utilizzata con equilibrio e rigore può offrire indicazioni utili ad una equilibrata integrazione tra dati relativi al versante intrapsichico (modelli operativi interni e caratteristiche dell’organizzazione conoscitiva di sé e del mondo del bambino) e dati relativi alla qualità del suo contesto interpersonale (equilibri dei legami d’attaccamento da cui emerge ed entro Maria grazia Strepparava -corso di cui quel Sé mantiene i suoi contorni). psicopatologia dello sviluppo1 Triangolo familiare minimo: livello trigenerazionale, costituito dalla coppia genitoriale in connessione col figlio, da un lato e con le relative famiglie estese, dall’altro. Stile affettivo dei genitori (specifica modalità di ricerca della reciprocità affettiva, come conferma, mantenimento e articolazione nel tempo del proprio senso di sé) si esprime coerentemente su più “fronti” affettivi: relazione con la propria famiglia d’origine e quindi con la propria storia; relazione affettiva col partner, quindi il tipo di reciprocità o collusione di coppia stabilita col coniuge; qualità del legame d’accudimento-cura verso il figlio (ultimo fronte affettivo, in termini temporali). Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 I piani di interscambio affettivo si influenzano reciprocamente strutturandosi su elevati livelli di coerenza sistemica: Genitori di bambini con attaccamento insicuro: tendono a mostrare relazioni di tipo ansioso sia coi propri genitori sia col proprio coniuge, e viceversa; La relazione di accudimento verso il figlio può essere vista come espressione e come conferma rispetto agli altri piani affettivorelazionali. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Regolazione del senso di Sé: per corrispondere alle aspettative dei genitori, il bambino “lavora” tacitamente per confermare e stabilizzare il sentimento di sé di una madre con organizzazione conoscitiva a contorni vaghi e sfumati, con le relative difficoltà di esposizione emotiva e necessità di conservare un “involucro” adeguato e presentabile nella relazione col partner e/o col genitore (esterno o interno) di cui drammaticamente teme e costantemente controlla il possibile giudizio. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Lo stato di regolazione affettiva ed emotiva entro la diade madre-bambino sarà avvertito dal bambino come positivo ed efficace in funzione della sua capacità di confermare e stabilizzare nel tempo i contorni del Sé e la percezione del mondo sostenuta da ognuno dei genitori. Le rappresentazioni hanno poco a che fare con le caratteristiche oggettive di ogni membro, ma si costituiscono come complesse costruzioni che ciascuno fa dell’altro in funzione della qualità dei propri modelli operativi interni del Sé-con-altro e della propria globale organizzazione conoscitiva. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Le configurazioni comportamentali ed emotive, i programmi assolutamente unici per il mantenimento dello stato di relazione che il bambino costruisce e consolida nei confronti delle sue figure d’attaccamento, devono risolversi in uno stato ottimale di regolazione affettiva per entrambi. In questo senso, le diverse configurazioni d’attaccamento rappresentano il meglio che quella particolare diade potesse sviluppare relativamente alle caratteristiche del sistema di accudimento di quel genitore specifico, del contesto ambientale in cui l’interazione ha avuto luogo e delle caratteristiche biologiche e temperamentali del bambino. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Lambruschi (1996): in questa prospettiva, il sintomo va considerato e trova significato solo all’interno di quella particolare relazione di attaccamentoaccudimento, di quella loro forma unica di reciprocità. I sintomi (che veicolano connotazioni negative per le quote di sofferenza che comportano) trovano una loro precisa significazione come specifiche modalità volte a mantenere un’adeguata stabilità e coerenza del senso di sé e della percezione della realtà che il bambino è stato in grado di elaborare nel rapporto con le proprie Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Esse sono attivamente costruite e mantenute all’interno dello spazio relazionale genitore/bambino, per il valore che assumono nella diade entrando coerentemente e funzionalmente a far parte del loro programma per il mantenimento dello stato di relazione. Quando specifici eventi mettono in crisi le abituali configurazioni di rapporto plasmante nell’interazione quotidiana con quel genitore, il sintomo si inserisce Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Al di là delle sue apparenze negative e di sofferenza, il sintomo svolge una funzione regolatrice positiva, conservando una sorta di miracolosa reciprocità genitore/bambino, a dispetto delle avverse condizioni ambientali. Il sintomo continua a rappresentare il meglio che quella diade, in quel particolare momento del suo ciclo di vita, possa esprimere. Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Vengono a sfaldarsi irrimediabilmente le funzioni metacognitive e le capacità autointegrative del Sé. Permanenza dell’instabilità, imprevedibilità dei comportamenti e crolli regressivi frequenti. Sintomatologia varia: disturbi del sonno, dell’alimentazione, dell’acquisizione e controllo sfinteri, agitazione, chiusura, aggressività, ritardo del linguaggio e difficoltà scolastiche. Aggressività diffusa, crisi di collera con comportamenti impulsivi; mancanza di interessi, vuoto Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Cluster A: bambini carichi di vergogna e privi di amici, si ritirano in un mondo di fantasie bizzarre, tormentati da idee di riferimento, sospettosità e da un estremo disagio nelle situazioni sociali. La capacità di dar senso alle relazioni umane ed empatizzare è estremamente limitata. Impoveriti nella capacità di comunicare, ostacolata dalla stranezza dell’eloquio e dalla costrizione e inappropriatezza della loro vita affettiva. Categoria diagnostica corrispondente nel DSM-IV: disturbo schizoide, schizotipico e forme lievi di disturbo generalizzato dello Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 Cluster B: affetti intensi e drammatici e fame di relazioni sociali. Nel primo sviluppo si hanno tendenza ad aggrapparsi, vulnerabilità alle separazioni, iperattività e accessi di collera temperamentali. In età scolare possono mostrare disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD, diagnosi su asse I DSM-IV), disturbo della condotta, disturbo d’ansia di separazione o disturbo dell’umore. Labilità emotiva: piccole contrarietà o frustrazioni scatenano intense tempeste affettive, emotività incontrollata e sproporzionata rispetto alla causa. Senso di Sé e degli altri “caleidoscopico”: questi bambini a momenti si sentono espansivi, uniti, in perfetto amore e armonia con un partner idealizzato; il momento successivo cadono in uno stato di amaro disappunto e rabbia, Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1 associato a disprezzo di sé e disperazione. Egocentrismo: questi bambini hanno bisogno di essere costantemente al centro dell’attenzione e rispondono con rabbia al rifiuto o all’indifferenza. Oscillando tra idealizzazione e svalutazione, tentano di costringere gli altri con modi seduttivi e manipolatori a fornire loro ampi rifornimenti emotivi. Il cluster B è stato connesso alle prime manifestazioni di disturbi di personalità definiti come “dramatic” (Bleiberg, Fonagy e Target, 1997). Maria grazia Strepparava -corso di psicopatologia dello sviluppo1