PROCESSO DI
UNFOLDING
IL CASO DEL GIARDINO
DELL’ANGELO MAI
PROCESSO DI UNFOLDING
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Nel processo di Unfolding vengono utilizzati i centri vitali e i centri latenti individuati
nella wholeness e confermati nel visioning assieme a nuovi centri con attribuzioni di
funzioni dipendenti dal modello di visioning prescelto.
I centri vitali già presenti funzionano da catalizzatori (fattori acceleranti della
crescita) degli altri centri. Il processo di Unfolding, come abbiamo già detto, è di
tipo incrementale (avviene seguendo un processo di crescita per parti, coerenti
l’una all’altra) e si costruisce intorno ai centri più forti. Il Pattern Language riveste in
questo processo un ruolo fondamentale perché ogni centro è costruito da uno o
più pattern.
Nel processo di progettazione incrementale i tecnici attraverso un confronto
continuo con gli abitanti e con l’aiuto del Pattern Language (1) costruiscono sistemi
di centri interrelati e sinergici. Il sistema di centri interrelati e sinergici realizza un
particolare Pattern Language coerente con la wholeness precedentemente
individuata.
Il linguaggio architettonico, dipende dal quel particolare Pattern Language e viene
elaborato dagli architetti sulla base della loro esperienza e talento formale. La
cosiddetta “sintesi formale” in questo processo incrementale oltre che dal Pattern
Language può essere “sostenuta” dalle proprietà geometriche ma rimane ancora
oggetto di studio e di ricerca perché fa parte di complesse operazioni mentali di
difficile investigazione.
(1) http://www.tipus.uniroma3.it/campusone/v2/caad/catenacci/pattern/index.html
Il caso di studio del giardino dell’Angelo Mai
mappa dei centri vitali
Il caso di studio del giardino dell’Angelo Mai
processo di unfolding
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Questa fase del processo consiste nel trasformare in
centri vitali tutti i centri in nuce ricavati dal visioning. Il
processo incrementale di trasformazione si articola in
quattro fasi (non necessariamente sequenziali) che
consentono di conferire all’intero sito un carattere
unitario. Questo carattere emerge progressivamente
come risultato dei passi della procedura:
individuazione dei centri estesi (i), trasformazione dei
centri in nuce di ogni centro esteso in centri vitali (ii),
aggregazione dei centri appartenenti allo stesso centro
esteso (iii) e aggregazione di tutti i centri estesi del sito
(iv).
Il caso di studio del giardino dell’Angelo Mai
processo di unfolding
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(i) All’inizio del processo può essere conveniente
suddividere l’area d’intervento in centri estesi.
Un centro esteso è costituito da un insieme di centri in
nuce contigui dove si svolgono attività che sono in gran
parte complementari o sinergiche; come ogni centro,
deve già possedere alcune proprietà geometriche
fondamentali (specialmente CONFINI, SPAZIO POSITIVO
e BUONA FORMA).
Nella mappa sono anche rappresentati in modo
schematico i percorsi principali che collegano i centri
estesi tra loro e con gli ingressi del sito.
Il caso di studio del giardino dell’Angelo Mai
processo di unfolding
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(ii) Il passo successivo consiste nel progettare i centri in nuce di
ogni centro esteso, rispettando sia le informazioni contenute
nella mappa della wholeness e nel visioning, sia i vincoli del
contesto (preesistenze, morfologia del terreno, ecc.).
Per progettare ogni singolo centro occorre innanzitutto
identificare i pattern che sono maggiormente congruenti con
le attività che in esso si svolgono. Per sviluppare il centro
occorre selezionare un opportuno repertorio di pattern
collegati tra loro e utilizzarli nel processo progettuale, dopo
averli adattati al contesto. Il repertorio può essere
rappresentato tramite un grafo orientato che consente di
evidenziare le relazioni di subordinazione dei diversi pattern.
Il caso di studio del giardino dell’Angelo Mai
processo di unfolding
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(iii) Le piante dei singoli centri sono collocate all’interno del
centro esteso di cui fanno parte, rispettandone le posizioni
relative indicate nello scenario. Quest’operazione non consiste
banalmente nel giustapporre le piante dei centri: essa è
piuttosto lo strumento che consente di conferire a ogni singolo
centro esteso quella coerenza funzionale e spaziale che ogni
centro deve possedere.
A questo scopo si possono utilizzare alcuni specifici
pattern che aiutano a configurare meglio i percorsi che
mettono in relazione i diversi centri (120. Percorsi e mete, 121.
Forma del percorso ecc.) unitamente alle 15 proprietà
geometriche fondamentali: non solo CONFINI, SPAZI POSITIVI e
BUONA FORMA, ma anche LIVELLI DI SCALA, SIMMETRIE
LOCALI, RIPETIZIONE ALTERNATA, ECHI, GRADIENTI,
INTERCONNESSIONE PROFONDA E AMBIGUITA’ ecc.
Il caso di studio del giardino dell’Angelo Mai
processo di unfolding
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(iv) L’ultimo passo dell’unfolding consiste nel realizzare
condizioni di coerenza e di unità in tutto il sito. Le operazioni
descritte sub (iii) vengono applicate a una scala maggiore, tra
i centri estesi. Esse possono comportare una modifica
(generalmente non sostanziale) del percorso principale che
collega i centri tra loro e con gli ingressi del sito, nonché alcune
modifiche degli spazi interni dei singoli centri estesi. Valgono
anche in questo caso tutte le considerazioni del passo
precedente.
Il risultato finale sarà la planimetria del progetto complessivo
del sito, accompagnata da alcune sezioni e schizzi prospettici
a una scala più alta di quella utilizzata per rappresentare i
centri estesi e i centri che ne fanno parte. Tutti i disegni
saranno rappresentati con un livello di dettaglio paragonabile
a quello di un progetto preliminare.
Il caso di studio del giardino dell’Angelo Mai
centro MONUMENTO A G.LABRE
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Il centro rispetta sostanzialmente la proprietà
geometrica SPAZIO POSITIVO. Il suo spazio
infatti è privo di zone “morte” e parzialmente
racchiuso. La forma poligonale
sostanzialmente compatta gli garantisce
inoltre la proprietà geometrica BUONA
FORMA.
In questa sede illustreremo l’applicazione di
questo passo dell’unfolding al centro in nuce
3a, l’unico che fa parte del centro esteso 3: il
monumento a Giovanni Labre .
Il caso di studio del giardino dell’Angelo Mai
centro vitale luogo sacro
Il caso di studio del giardino dell’Angelo Mai
schizzo del centro MONUMENTO A G.LABRE
Il caso di studio del giardino dell’Angelo Mai
schizzo del centro MONUMENTO A G.LABRE
Il caso di studio del giardino dell’Angelo Mai
fotomontaggio del centro schizzo del centro
MONUMENTO A G.LABRE
Planimetria del giardino
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