 Relatore: Chiar.mo Prof. Sisto Capra
Correlatore: Chiar.mo Prof. Guido Legnante
Tesi di laurea: Luca Gilardoni
Obiettivi
•La Comunicazione attraverso
un GENERE LETTERARIO
Metodi
•Stratagemma letterario delle «INTERVISTE IMPOSSIBILI»
•Esercizio della CONVERSAZIONE fine a se stessa
Finalità
•Dare un’ IDENTITÀ IMMAGINARIA a Pavia
•Rivisitazione della STORIA della città
La serie di PUNTATE
RADIOFONICHE, in onda
sull’emittente RADIO RAI,
prende il via il
1 gennaio 1973
La serie viene trasmessa
in TELEVISIONE con
diverse riproposizioni tra
il 1981 e il 1990
UMBERTO ECO
ITALO CALVINO
GIORGIO MANGANELLI
ANDREA CAMILLERI
CARMELO BENE
Nel 2006 LORENZO
PAVOLINI scrive il libro
«Le interviste impossibili»
in cui raccoglie tutti gli
82 DIALOGHI
IMMAGINARI
Buona conoscenza
dell’ interlocutore
Etica dell’ intervistatore
Ritmo veloce scandito
da domande brevi
Minuziosa conoscenza
dell’ intervistato
Buon uso della
«macchina del tempo»
Esercizio dell’
immaginazione
Inizialmente si partì con l’ idea di riportare su carta una sorta di
BOLLETTINO MENSILE con il resoconto delle CONVERSAZIONI
Dal bollettino si è sprigionato però, quasi in modo naturale, un GIORNALE
vero e proprio
Il contenuto degli articoli presentava il pensiero di RICERCATORI,
SCIENZIATI E STUDIOSI operanti a Pavia e non solo
A partire dal numero di esordio, datato gennaio 2003, sino all’ ultimo di
aprile 2013, sono state PUBBLICATE 86 EDIZIONI
Ma solo dal 2006 le pubblicazioni sono divenute MENSILI, in precedenza
erano bimestrali
Il giornale viene distribuito nei «PUNTI SOCRATE» che sono l’ Annabella
Cafè, la pasticceria Vigoni, le librerie Feltrinelli e C.L.U. ed in tutti i collegi
universitari
Al fine di impreziosire il mio elaborato
ho realizzato un’ intervista,
questa volta possibile,
al DIRETTORE DEL FREE-PRESS
Con il filosofo si è parlato
dell’ esperienza del giornale
e della storia delle
«INTERVISTE IMPOSSIBILI»
 Nell’ epoca delle nuove tecnologie,
dei social network e delle
comunicazioni via satellite ho scelto
di dare una rivisitazione storica
al termine COMUNICAZIONE.
Spiegando tramite dei
DIALOGHI IMMAGINARI
tra due interlocutori le vicissitudini
di una città.
L’ intento è quello di dare
un’ IDENTITÀ NUOVA ed immaginaria
alla città di Pavia.
• La gloria di Pavia consistette nell’ aver avuto
nei secoli decimo e undicesimo una grande
SCUOLA GIURIDICA.
Lo studio del diritto diede alla città un carattere
scientifico che per via del declino non ebbe più.
Per porre le basi istituzionali e culturali
all’ affermazione del proprio dominio territoriale,
Galeazzo II creò lo STUDIO GENERALE dando ad
esso la duplice funzione di elaboratore del diritto
visconteo e formatore delle magistrature atte
a costituire il nerbo dello Stato.
• Sostiene che fu l’ imperatore carolingio Lotario,
nell’ 825 a FONDARE L’ UNIVERSITÀ di PAVIA e
non Galeazzo II Visconti.
Si sofferma inoltre sulla secolare contesa tra Pavia
e Milano sulla questione del primato di UNICO POLO
UNIVERSITARIO LOMBARDO. Alla luce della
situazione di carenza di risorse future sempre più
marcata, la statua, auspica che l’ università si integri
maggiormente con Milano ed i suoi Atenei al fine di
poter primeggiare tornando a FORMARE LA CLASSE
DIRIGENTE come avviene oggi in Gran Bretagna nelle
Università di Oxford e Cambridge.
• Le osservazioni sulla STRUTTURA URBANA di Pavia,
riportate nel «Manoscritto B», diedero l’ idea per la
creazione della «CITTÀ IDEALE».
Nei suoi concetti descriveva un sistema di
canalizzazione delle acque che permettesse l’
asportazione di depositi di rifiuti in un’ epoca in cui la
«coscienza ecologica»
non era primaria. Tentò di risolvere il problema
dell’ AFFOLLAMENTO DEL NUCLEO URBANO
della città ma le sue concezioni urbanistiche
rimasero lettera morta.
•
Ha una visione POETICA ed ASTRATTA della città,
trae ispirazione dalle vie, dai monumenti e dagli abitanti.
Quando dice: «Rossa Pavia, città della mia pace»
fa riferimento al colore della PIETRA utilizzata
tipicamente in età romanica per le costruzioni,
ciò le suscita pace e tranquillità.
Parla degli abitanti soffermandosi sulle figure
delle lavandaie, e dei barcaioli.
E racconta di persone allegre e festanti che, seppur
molto povere si accontentavano di quel poco che
avevano. Ne emerge una CITTÀ RICCA DI STORIA.
• Nelle sue mani Pavia assume un aspetto
IMPRENDITORIALE ed INNOVATIVO.
«Un uomo e una donna di classe si riconoscevano
nell’ abito con l’ etichetta Ravizza».
Ha fatto di Pavia la CAPITALE DELLA PELLICCIA,
portando la sua moda in tutto il mondo.
Fu un pioniere in molti campi e fu tra i primi
imprenditori a comprendere a fondo l’ importanza
della PUBBLICITÀ e delle PROMOZIONI. Accostò il
suo marchio a personaggi del calibro di Mike
Bongiorno. Visse la città di Pavia anche in ambito
sportivo divenendo presidente del Pavia Calcio.
• Era un industriale di razza. Ideò il F.A.I. per la
retribuzione dei dipendenti in caso di malattia.
Istituì BORSE DI STUDIO per i figli meritevoli dei suoi
collaboratori e diede il via all’ iniziativa
«Maestri del lavoro» che premiava i dipendenti
migliori. Dava molta importanza alla VITA SOCIALE
dei propri LAVORATORI i quali si dimostravano grati
garantendogli un fatturato annuo invidiabile per
l’ epoca. Variò diverse volte i CAMPI DI PRODUZIONE
al fine di sopperire alla crisi industriale del
dopoguerra e onorò la filosofia della sua azienda
sino alla morte: «La Necchi è nata con le macchine
da cucire e con le macchine da cucire morirà!».
La riscoperta del valore delle statue, dei
monumenti e degli elementi architettonici
Ci darebbe la possibilità di scovare
le tracce del passaggio dei personaggi
che ne hanno scritto la storia
Con curiosità e voglia di approfondire
ogni piccolo aspetto dell’ antica Ticinum
Scarica

SOCRATE AL CAFFè LE INTERVISTE IMPOSSIBILI