CITTÀ METROPOLITANE
I TAGLI NEL PERIODO 2012-2015
ROMA, 9 SETTEMBRE 2015
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Città Metropolitane - I tagli 2012-2015
La legge di stabilità 190/2014, comma 418 Art. 1, prevede che le province delle regioni Sicilia e
Sardegna e le province delle regioni a statuto ordinario debbano concorrere alla riduzione della spesa
pubblica con un contributo pari a 1.000 milioni di € nel 2015, a 2.000 milioni di € nel 2016 e 3.000
milioni di € nel 2017.
Un successivo D.L. ha stabilito che il carico del contributo per le province delle regioni Sardegna e
Sicilia era pari a 100 milioni di € mentre per le province delle regioni a statuto ordinario era pari a 900
milioni di €.
La SOSE ha fornito il supporto tecnico, al decisore politico, al fine di definire una metodologia per
ripartire la riduzione di risorse sulla base delle reali necessità finanziarie, dei diversi enti, a svolgere le
nuove funzioni che la Legge 56/2014 assegna agli enti di area vasta, alle province montane e alle città
Metropolitane.
La metodologia adottata ha tenuto in considerazione la spesa efficientata delle diverse funzioni
fondamentali previste dalla Legge 56/14, gli interessi relativi ai mutui, i tagli derivanti dai
provvedimenti legislativi precedenti D.L. 95/2012 e D.L. 66/2014 e ha confrontato il tutto con la
capacità fiscale di ogni ente.
Con il metodo di stima e di ripartizione adottato tutti gli enti sono stati messi nelle stesse condizioni di
partenza; il taglio è stato ripartito tenendo conto delle potenziali risorse disponibili e delle necessità
finanziarie, definite in condizioni di efficientamento della spesa corrente, di ogni ente.
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Città Metropolitane - I tagli 2012-2015
Tabella 1
Tagli a legislazione vigente 2014
D.L. 95/12 D.L. 66/14
€ procapite
(A)
Riduzione risorse 2015 art. 1,
comma 418 Legge 190/14
€ procapite
(B)
Somma tagli 2012-2015
€ procapite
C=(A)+(B)
Bari
19,26
10,11
29,37
Bologna
32,42
5,58
38,00
Firenze
28,61
25,77
54,38
Genova
16,66
6,49
23,15
Milano
35,68
6,00
41,68
Napoli
11,59
18,33
29,92
Reggio di Calabria
0,00
24,75
24,75
Roma
24,02
20,44
44,46
Torino
23,60
9,68
33,28
Venezia
16,96
11,39
28,35
Totale Città Metropolitane
22,50
14,09
36,59
Provincia
I dati inseriti nella tabella si riferiscono ai tagli 2012-2015 effettuati in base alla Legge 190/14 del 23
dicembre 2014 e ai D.L. 95/12 D.L. 66/14.
3
Città Metropolitane - I tagli 2012-2015
Grafico 1
60
50
40
30
20
10
0
Bari
Bologna
Firenze
Genova
Milano
Napoli
Reggio di
Calabria
Roma
Torino
Tagli a legislazione vigente 2014 DL 95/12 Dl. 66/14 € procapite (A)
Riduzione risorse 2015 art. 1, comma 418 legge n. 190/14 del 23 dicembre 2014 € procapite
Somma tagli 2012-2015 € procapite C=(A)+(B)
4
(B)
Venezia
Città Metropolitane - I tagli 2012-2015
Il Grafico 1 e la Tabella 1 mostrano la stratificazione dei diversi provvedimenti legislativi che nel corso
degli ultimi anni hanno ridotto le risorse delle province ora diventate Città Metropolitane.
I grafici e le tabelle contenute nel presente dossier mostrano che la metodologia adottata produce un
risultato molto equilibrato.
Analizzando i risultati riportati nelle Tabelle 1 e 2 si può notare che il dato complessivo (tagli D.L. 95/12
e D.L. 66/14 sommati ai tagli previsti dalla Legge 190/14) della riduzione delle risorse produce un dato
piuttosto omogeneo; si passa, infatti, dai 54,38 € di taglio per abitante della Città Metropolitana di
Firenze ai 28,35 € per abitante della Città Metropolitana di Venezia.
Il dato del taglio va però rapportato alla capacità fiscale e alle necessità finanziarie, definite in
condizioni di efficientamento della spesa corrente di ogni singola provincia, proprio per il fatto che la
nuova metodologia di riparto della riduzione delle risorse si pone come obiettivo quello di mettere
tutti gli enti nelle stesse condizioni di partenza.
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Città Metropolitane - I tagli in rapporto alla capacità fiscale
Tabella 2
Provincia
6
Capacità fiscale
€ per abitante
(A)
Totale tagli 2012-2015
€ per abitante
(B)
Rapporto taglio
complessivo/capacità fiscale
C= (B)/(A) %
Bari
69,37
29,37
42,34
Bologna
81,14
38,00
46,83
Firenze
104,78
54,38
51,90
Genova
70,73
23,15
32,73
Milano
72,14
41,68
57,78
Napoli
61,66
29,92
48,52
Reggio di Calabria
63,14
24,75
39,20
Roma
85,27
44,46
52,14
Torino
80,78
33,28
41,20
Venezia
66,09
28,35
42,90
Totale Città Metropolitane
75,97
36,59
48,16
Città Metropolitane - Rapporto taglio complessivo
in rapporto con la capacità fiscale
Grafico 2
60
50
40
30
20
10
0
Bari
Bologna
Firenze
Genova
Milano
Napoli
Reggio di
Calabria
Rapporto taglio complessivo/capacità fiscale %
7
Roma
Torino
Venezia
Città Metropolitane - I tagli 2012-2015
Analizzando il Grafico 2 e la Tabella 2, in cui viene rapportato il taglio complessivo alla capacità fiscale,
si nota che la Città Metropolitana, che in rapporto alla capacità fiscale cede maggiormente alle altre
Città Metropolitane o agli altri enti di area vasta, è la Città Metropolitana di Milano che cede il 57,78%
delle proprie entrate contro il 51,14 % di Roma e il 51,90% di Firenze, mentre la Città Metropolitana
con l’incidenza tra taglio e capacità fiscale più bassa è Genova con una percentuale del 32,73%.
Anche analizzando le necessità finanziarie, definite in condizioni di efficientamento della spesa
corrente, di ogni singola Città Metropolitana si può notare una certa omogeneità dei dati: le differenze
dipendono dalle diverse dimensioni degli enti, dai diversi fattori climatici, dalle diverse superfici
territoriali e dal carico o meno della spesa per interessi sui mutui.
Analizzando la Tabella 3 e il Grafico 3 possiamo notare come la Città Metropolitana, alla quale viene
riconosciuta una maggiore necessità finanziaria per gestire le funzioni fondamentali, sia Reggio
Calabria con una necessità di 61,24 € per abitante mentre la Città Metropolitana alla quale viene
riconosciuta una necessità minore sia Napoli con 30,85 € per abitante (da notare che Napoli ha una
spesa per interessi sui mutui pari a 0).
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Città Metropolitane spesa corrente
efficientata e interessi € procapite
Tabella 3
Spesa efficientata per svolgere le
funzioni previste dalla L. 56/2014
€ procapite
Spesa per interessi
€ procapite
Totale spesa corrente efficientata
inclusi interessi
€ procapite
53,34
7,91
61,24
52,38
3,88
56,27
Venezia
39,56
2,84
42,40
Bari
39,28
1,18
40,45
Napoli
30,85
0,00
30,85
Torino
50,13
8,42
58,55
Bologna
45,66
2,12
47,77
Milano
32,45
6,53
38,98
Roma
33,49
5,85
39,34
Firenze
39,98
3,02
43,00
Totale Città Metropolitane
38,11
4,45
42,56
Provincia
Reggio di Calabria
Genova
9
Città Metropolitane - Totale spesa corrente
efficientata e interessi € procapite
Grafico 3
70.00
60.00
50.00
40.00
30.00
20.00
10.00
Bari
Bologna
Firenze
Genova
Milano
Napoli
Reggio di
Calabria
Roma
Spesa efficientata per svolgere le funzioni previste dalla L. 56/2014 € procapite
Spesa per interessi € procapite
Totale spesa corrente efficentata inclusi interessi € procapite
10
Torino
Venezia
Riduzione delle risorse alle ex province - effetti dei
diversi metodi adottati nel periodo 2012/2015
Tabella 4 - Variazione percentuale media del taglio al variare dei principali
indicatori di fabbisogno facendo diverse ipotesi di riparto
MECCANISMO
DI RIPARTO
DEL TAGLIO DI
900 milioni
Variazione del taglio Variazione del taglio
Variazione del taglio
con il 10% in più
con il 10% in più
con il 10% in più
di interventi
di superficie in mq
di alunni con disabilità
manutentivi ordinari
degli immobili
delle scuole superiori
nelle scuole superiori
scolastici situati in
statali
statali
zona climatica fredda
Variazione del taglio
con il 10% in più
di Km di strade
in gestione dell'ente
in superfici montane
Variazione del taglio
con il 10% in
più della popolazione
provinciale esposta
a rischio franoso
Non lineare in base
alla Legge 190/14
-1,50%
-7,10%
-13,70%
-11,70%
-3,40%
Lineare in base al
D.L. 95/2012
13,40%
-0,30%
-4,20%
36,30%
1,40%
Lineare in base al
D.L. 66/2014
11,20%
3,90%
2,10%
28,40%
-2,00%
11
Riduzione delle risorse alle ex province - effetti dei
diversi metodi adottati nel periodo 2012/2015
Dalla Tabella 4 e dal grafico 4 si evince chiaramente, inoltre, come il meccanismo di riparto non lineare
recentemente approvato consente di attribuire un taglio più leggero al crescere di tutti i principali
fattori di bisogno diversamente da quanto sarebbe accaduto applicando le tecniche di riparto lineare
previste dal D.L. 95 del 2012 o dal D.L. 66 del 2014.
Ad esempio, consideriamo due enti simili in termini di popolazione e superfice, se uno dei due
presenta il 10% in più di alunni con disabilità nelle scuole superiori statali, con il meccanismo non
lineare recentemente approvato, il taglio si riduce di circa l’1,5%; invece con gli altri meccanismi di
riparto lineari previsti dal D.L. 95/12 e dal D.L. 66/14 l’ente con più studenti disabili avrebbe ricevuto
un taglio più alto, rispettivamente del 13,4% e dell’11,2%.
Come riportato nella tabella 2 la stessa tendenza si nota anche in corrispondenza di altri indicatori di
bisogno, come la superficie in mq degli immobili scolastici situati in zona climatica fredda o i km di
strade in gestione dell'ente in superfici montane. Come detto in precedenza, questo è il risultato di
meccanismi di riparto che inseguono la spesa storica senza distinguere se una spesa più alta dipende
dall’inefficienza con cui sono offerti i servizi o dalla necessità di un livello di servizi più intenso.
12
Riduzione delle risorse alle ex province - effetti dei diversi metodi
adottati nel periodo 2012/2015 Grafico 4
40.00%
30.00%
20.00%
Non lineare in base alla L. 190/14
Lineare in base al D.L.. 95/2012
10.00%
Lineare in base al D.L. 66/2014
0.00%
-10.00%
-20.00%
13
Variazione
del taglio con
il 10% in più
di alunni con
disabilità
delle scuole
superiori
statali.
Variazione
del taglio con
il 10% in più
di Interventi
manutentivi
ordinari nelle
scuole
superiori
statali.
Variazione
del taglio con
il 10% in più
di superficie
in mq degli
immobili
scolastici
situati in zona
climatica
fredda.
Variazione
del taglio con
il 10% in più
di Km
di strade
in gestione
dell'ente
in superfici
montane.
Variazione
del taglio con
il 10% in più
della
popolazione
provinciale
esposta a
rischio
franoso.
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