Presentazione Costas Gheorghe Darii Alexandru Zotov Andrii Kharyton Grysenko • Al termine del lungotevere Maresciallo Cadorna, su piazza de Bosis si apre l’ingresso monumentale all’ex Foro Mussolini, vasto complesso di edifici e impianti sportivi immerso nel verde delle pendici di Monte Mario, uno dei principali interventi a scala urbana del regime fascista, significativo per l’intento di riunire attività sportiva e formazione ideologica. Le diverse costruzioni testimoniano l’oscillare della cultura architettonica del periodo tra classicismo stilizzato e deciso razionalismo, e l’aspirazione all’unità delle arti figurative, tra le quali venne recuperata la tecnica del mosaico per ampie decorazioni parietali e pavimentali. • La formazione. Il piano d’insieme elaborato da Enrico Del Debbio nel 192832 con un’ultima stesura nel 1936 di Luigi Moretti, si caratterizzava pe la particolare attenzione al rispetto ambientale (i principali impianti, anche per motivi economici, sfruttavano le depressioni del terreno). • Il progetto definitivo prevedeva l’edificazione, rimasta inattuata, di un secondo ponte, oltre a quello realizzato intitolato al duca d’Aosta, che avrebbe dovuto inserirsi, sulla sponda opposta, nel tridente viario di piazza Gentile da Fabriano. • Le emergenze del Foro Italico. Sulla piazza, l’obelisco dedicato a Mussolini, in marmo di Carrara, si leva per m 36.3 con monolite superiore di m 17.4. A sinistra, l’ex Accademia di Musica-oggi palazzo dell’ISEF e sede dell’auditorium delle RAI-e, ancora più sin.; la Piscina coperta, entrambe del Costantini e risalenti al 1937 (nella seconda, mosaici pavimentali di Giulio Rosso e parietali di Angelo Canevari, castello per i tuffi di Pier Luigi Nervi per le Olimpiadi del 1960; al primo piano, l’ex Palestra Del Duce, di Luigi Moretti, ora • sala riunioni, con mosaici di Gino Serverini e statue in bronzo dorato di Silvio Canevari). A destra, la sede del CONI, l’ex Accademia di Educazione fisica di Enrico Del Debbio (1928-32), costituita da due ali collegate da un corpo di fabbrica pensile (il passaggio sottostante, ora vetrato, inquadra lo stadio dei Marmi, v. sotto), adorne sulle testate di statue di atleti del Canevari e di Carlo De Varoli. • Alle spalle dell’obelisco si stende il viale del Foro Italico che, aperto da Luigi Moretti nel 1937, fu dedicato all’<<Impero>>, di cui i grandi blocchi di marmo ai lati recano incise le date fondamentali insieme a quelle del regime; sugli ultimi a sin. Sono state aggiunte quelle della proclamazione della Repubblica e dell’entrata in vigore della Costituzione. Nelle corsie laterali, mosaici su cartoni di Gino Severini, Angelo Canevari, Achille Capizzano, Giulio Rosso. Al centro del piazzale del Foro Italico, la fortuna della Sfera, monolite di 3 m di diametro (Mario Paniconi e Giulio Pediconi, 1933-34) circondato da mosaici su cartoni di Giulio Rosso. • Sul fonfo incombe lo Stadio Olimpico, il vecchio stadio dei Cipressi a semplici terrazze erbose di cui si iniziò la sistemazione muraria nel 1937, poi interrotta dalla guerra; un nuovo stadio, capace di 80 000 posti, fu realizzato nel 1950-53 e quasi totalmente ricostruito (Annibale Vitelozzi, Maurizio Clerici, Paolo Teresi, Antonio Michetti) in occasione del Campionato del mondo di calcio del 1990, con l’ausilio di elementi prefabbricati e con l’ aggiunta di una copertura su struttura reticolare ad anello che ha arrecato in dubbio danno all’insieme ambientale e monumentale. A destra, lo stadio dei Marmi, contornato da 60 statue di atleti, dono di altrettante città italiane, che furono ultimamente nel 193233; nella tribuna centrale, due gruppi in bronzo di Lottatori di Aroldo Bellini, autore anche delle due grandi figure bronzee all’ingresso della pista). THE END