Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale SISTEMI DI INTEGRAZIONE ELETTRONICA Docente: Luigi Ferrigno [email protected] Misurare? E’ sicuramente cosa ardua definire in modo sintetico il significato della parola “misura” o “misurazione”, anche perché diversi sono i motivi o le finalità per cui si effettua una misura. Il concetto di misura risale ai primi confronti effettuati dall’uomo tra oggetti o fenomeni simili e riguardanti grandezze quali il peso, la lunghezza, la temperatura, il colore, la forma od altro, come ad esempio: l’oggetto A pesa più dell’oggetto B. Misurare? Si può parlare di misure vere e proprie però solo quando tali confronti portano a valutazioni quantitative e non soltanto qualitative della grandezza in oggetto quali, ad esempio: la lunghezza dell’oggetto A è il doppio della lunghezza dell’oggetto B. Inoltre, determinando il valore di una stessa grandezza su due oggetti diversi mediante il confronto di entrambi con uno stesso oggetto di riferimento (campione), i due valori ottenuti possono essere messi in relazione tra loro senza un confronto diretto tra gli oggetti in questione. Misurare? Scopo del misurare è quindi esprimere l’intensità di una proprietà di un oggetto, in modo che essa possa essere utilizzata anche in un secondo momento ed eventualmente da altri. Si definisce così un’unità di misura per ogni grandezza la quale, essendo univoca, permette il confronto tra misure effettuate in posti e momenti diversi. Risultato di misura = Numero * unità di misura Misurare? La misurazione è un processo che mette in corrispondenza due insiemi: quello "reale" degli eventi fisici e quello "astratto" dei numeri. La distanza è di 358 km La temperatura è di 32 °C La mia altezza è di 1.80 m Il mio peso è pari a 90 kg Il tempo impiegato per il giro più veloce è 1'18''998 La velocità attuale dell’automobile é 120 km/h La RAM del mio PC è pari a 64 Kbyte Ho acquistato 5 l di vino Misurare? Da stamattina quante misure avete fatto ? Voi Altri Enti Un po’ di definizioni Misurando Grandezza di misurare Misurazione Processo di misura determinare il valore misurando Misura Risultato della misurazione N+UM per del Sistema di misurazione Il dispositivo che consente di eseguire la misurazione Sistemi di misurazione Strumenti di misura Sistemi di misurazione Strumenti di misura Un po’ di definizioni Il misurando è l'oggetto fisico su cui vengono eseguite le misure. – Un resistore. – Un blocco di materiale isolante –… L'operazione di misura si prefigge, in genere, la valutazione quantitativa di una proprietà del misurando. – La resistenza del resistore. Generalmente il misurando viene rappresentato attraverso un modello matematico. –V=RI Un po’ di definizioni Il campione realizza fisicamente l'unità di misura con la quale si vuole confrontare il misurando. Con metodo di misura si intende la modalità con cui si esegue il confronto fra misurando e campione Il metodo di misura sfrutta, generalmente, un fenomeno fisico. Lo Strumento è' l'oggetto con cui si esegue il confronto fra misurando e campione, secondo le modalità previste dal metodo impiegato. Un po’ di definizioni L’Operatore coordina e supervisiona la sequenza di operazioni previste dal metodo di misura impiegato. • Legge le indicazioni degli strumenti. • Elabora le letture per ottenere il risultato della misura. • Può non essere "umano“ –> Sistemi automatici di misura. Esecuzione di una Misura IMPOSTAZIONE TEORICA valutazione della natura e dell’entità dei fenomeni in gioco sulla base di conoscenze a priori. SCELTA DEL METODO DI MISURA o dello strumento sulla base delle specifiche evidenziate nella prima fase. REALIZZAZIONE PRATICA realizzazione necessari, lettura del risultato, etc.. collegamenti ELABORAZIONE DEI RISULTATI DI MISURA grandezze derivate, valutazione qualità della misura etc.. Perché misurare? Determinare quantitativamente una proprietà di un oggetto :? Osservazione di un processo o di una operazione :? Controllo di un processo :? Ricerca o convalida di leggi fisiche :? Qualità di una misura Per poter utilizzare correttamente un risultato di misura, esso dovrà essere completo cioè dovrà essere corredato da indicazioni utili ad illustrarne la qualità, l’affidabilità. Esempi Misure di massa: uomo, alimenti (pane, prosciutto San Daniele), Oro, Camion. E’ richiesta una diversa qualità della misura GLI EVENTI • Nel calcolo delle probabilità con la parola evento si intende ogni fatto che in seguito ad una prova può accadere oppure no. Qualche esempio: – - l'apparizione di testa quando si lancia una moneta – - l'apparizione di un asso quando si estrae una carta da un mazzo – - la rivelazione di una data particella in un acceleratore • Ad ogni evento è associato un numero reale che è tanto maggiore quanto più è elevata la possibilità che si verifichi l'evento stesso: chiamiamo tale numero probabilità dell'evento. Probabilità di un evento P(A) 0 ≤ P(A) ≤ 1 • Definiamo evento certo quell'evento che in seguito ad un esperimento deve obbligatoriamente verificarsi. P(A)=1 • L'evento contrario all'evento certo è detto impossibile, ossia un evento che non può accadere nella prova in questione. P(A)=0 VARIABILI ALEATORIE • Si dicono variabili aleatorie quelle grandezze che posso assumere nel corso di una prova un valore sconosciuto a priori. • Si distinguono in variabili aleatorie discrete e variabili aleatorie continue. • Le variabili discrete possono assumere solo un insieme di valori numerabile, mentre i valori possibili di quelle continue non possono essere enumerati in anticipo e riempiono "densamente" un intervallo. • Esistono anche variabili aleatorie che assumono sia valori continui che valori discreti: tali variabili sono dette variabili aleatorie miste. VARIABILI ALEATORIE Considerando le distribuzioni di probabilità per variabili aleatorie continue, accade che in un qualsiasi intervallo finito cadano un'infinità di valori della variabile stessa: non si può attribuire a ciascun valore una probabilità finita. Funzione di distribuzione cumulativa • La funzione di distribuzione cumulativa per una variabile aleatoria X è definita come la probabilità che la variabile X assuma un qualsiasi valore minore di un valore x0: F(x0)=P(x Ε X | x≤ x0) • La funzione di distribuzione cumulativa è una caratteristica di una variabile aleatoria. Essa esiste per tutte le variabili aleatorie, siano esse discrete o continue. Alcune proprietà fondamentali: 1) La funzione cumulativa F(x) è una funzione non decrescente, vale a dire che per x1 >x2 si ha F(x1)≥ F(x2). 2) Quando l'argomento x della funzione tende a -∞ la funzione di distribuzione tende a zero: F(- ∞ ) = 0 [P(x ≤ - ∞ )] 3) Quando invece l'argomento x tende a + ∞ la funzione di distribuzione tende a uno: F(+ ∞ ) = 1 [P(x ≤ +∞ )] Funzione di distribuzione cumulativa • La probabilità che la variabile aleatoria di contenuta in un intervallo di estremi x1 e x2 si può ricavare a partire dalla funzione di distribuzione cumulativa : P(x Ε X | x1 ≤ x< x2)=F(x2)-F(x1) Funzione densità di probabilità // Distribuzione // pdf La funzione di densità di probabilità per una variabile aleatoria X è definita come la derivata della funzione di distribuzione cumulativa: P(x X | x x0) F(x0 ) dF(x) p(x) d(x) x0 p(x)dx Alcune proprietà fondamentali: 1) p(x) è una funzione non negativa, p(x)≥0 2) l’integrale della funzione in R è 1 p(x)dx 1 3) La probabilità che la variabile aleatoria di contenuta in un intervallo di estremi x1 e x2 si può ricavare a partire dalla funzione di densità di probabilità: P(x X | x1 x x 2) x2 p (x)dx x1 Funzione densità di probabilità // Distribuzione p(x) p(x) è sempre non negativa; Area sottesa alla curva è unitaria x p(x) P(x X | x1 x x 2) x2 p(x)dx x1 x x1 x2 Funzione densità di probabilità & Funzione di distribuzione cumulativa Parametri sintetici Parametri di tendenza centrale • Moda = il valore più probabile max(p(x)) Mediana xM Media xM | xM xM p(x)dx p(x)dx 0.5 x p(x)dx Parametri sintetici Parametri sintetici Parametri di dispersione • Varianza s2 s2 2 x p(x)dx • Deviazione standard, scarto quadratico medio, scarto tipo s s • Fattore di dispersione c.v.=s/ s2 Esempi di distribuzioniDistribuzione rettangolare// uniforme Variabili aleatorie continue di cui è noto a priori che i loro valori possibili appartengono ad un dato intervallo e all'interno di questo intervallo tutti i valori sono equiprobabili, si dicono distribuite uniformemente o che seguono la distribuzione uniforme. 0 x a p(x) cost a x b 0 x b Poiché l’area sottesa ad una pdf è unitaria: A=base*altezza ; altezza=A/base cost =1/(b-a) Distribuzione rettangolare// uniforme Caratteristiche numeriche fondamentali della variabile aleatoria X soggetta alla legge di distribuzione uniforme. La media vale: =(b+a)/2=x0 a = x0-D/2; b = x0+D/2; dove D è l’ampiezza della distribuzione (D=b-a) p(x) 1/D D/2 D/2 x In virtù della simmetria della distribuzione il valore della mediana coincide con quello del valor medio. La distribuzione uniforme non ha moda. Varianza s2 Deviazione standard σ 2 μ Δ 2 x - μ p(x)dx x μ 2 μ -Δ Δ σ 2 3 2 2 Δ 1 1 2 2 dx z dz Δ Δ -Δ 2 Δ 22 3 Esempi di distribuzioniDistribuzione normale- gaussiana Questa funzione, opportunamente normalizzata, è nota come funzione di Gauss, o gaussiana. Essa deve il nome a Karl Friederick Gauss, che la propose per la descrizione delle deviazioni delle misure astronomiche rispetto al loro andamento medio. p(x) Le sue proprietà principali: • ha due parametri e 1 2π σ e x μ 2 2σ 2 s , che corrispondono al valore atteso e alla deviazione standard; • presenta una tipica forma a campana; • è simmetrica intorno alla media, la media coincide con il massimo della distribuzione (ricordiamo, moda) e con il punto che i valori della variabile casuale in due regioni di uguale probabilità (ricordiamo, mediana). • il valore massimo della distribuzione (nel punto ) è inversamente proporzionale alla deviazione standard. Distribuzione gaussiana • presenta una tipica forma a campana; p(x) • 1 2π σ e x μ 2 2σ 2 è simmetrica intorno alla media, la media coincide con il massimo della distribuzione (ricordiamo, moda) e con il punto che i valori della variabile casuale in due regioni di uguale probabilità (ricordiamo, mediana). • il valore massimo della distribuzione (nel punto ) è inversamente proporzionale alla deviazione standard. Distribuzione gaussiana • Nella teoria delle probabilità la legge di distribuzione di Gauss riveste un ruolo abbastanza importante: essa costituisce una legge limite, cui tende la maggior parte delle altre distribuzioni sotto condizioni che si verificano abbastanza di frequente. • Essa si manifesta ogni volta che la grandezza aleatoria osservata è il risultato della somma di un numero sufficientemente grande di variabili aleatorie indipendenti (o al limite debolmente indipendenti) che obbediscono a leggi di distribuzione diverse (sotto deboli restrizioni). • La grandezza osservata si distribuisce seguendo la legge di distribuzione normale in un modo tanto più preciso, quanto è maggiore il numero variabili da sommare Distribuzione gaussiana standardizzata p(z) 1 e z2 2 2π z x - μx σx Media z=0 Deviazione standard sz=1 Distribuzione gaussiana standardizzata Qualità di una misura (effetti sistematici) Ripetendo più volte il procedimento di misurazione, influenzano la misura sempre allo stesso modo. I fattori di influenza di tipo sistematico derivano da cause conosciute e, come tali, hanno sempre lo stesso effetto sulla misura anche se questa è ripetuta un gran numero di volte. Esempi Qualità di una misura (effetti sistematici / correzione) La valutazione degli effetti sistematici va eseguita analizzando teoricamente i diversi fattori di influenza e prevedendo gli effetti che essi possono avere sul risultato finale di misura. Un simile approccio consente, quindi, anche di apportare la dovuta correzione al risultato di misura. E=M-V C=-E Mc=M+C Qualità di una misura (fenomeni aleatori) Si può verificare che, ripetendo più volte la stessa misurazione, non si ottengano sempre gli stessi risultati. Però, osservando con più attenzione i risultati di misura ottenuti, si può riscontrare che essi sono compresi all’interno di una fascia di valori. Qualità di una misura (fenomeni aleatori) Il valore della misura è, con buona probabilità, compreso all’interno della distribuzione individuata da questa fascia di valori e inoltre che, maggiore è il numero di misurazioni che ha fornito lo stesso risultato di misura, maggiore è la attendibilità di quel risultato. Qualità di una misura (fenomeni aleatori) Poiché le cause che producono questo tipo di dispersione nelle misure non sono in genere prevedibili in modo sistematico, non è possibile eliminarle; però si può pensare di attenuarne gli effetti prodotti sulla misura. A tale scopo, se i risultati ottenuti nelle varie misurazioni vengono mediati, il valore della media risulta praticamente insensibile agli effetti aleatori. Riassumendo: per ottenere il risultato di una misurazione, si può ripetere un certo numero di volte la procedura di misura ed associare al valore medio della distribuzione ottenuta il significato di migliore stima della misura. Qualità di una misura (incertezza) Si definisce INCERTEZZA quel parametro che caratterizza la distribuzione dei valori ragionevolmente attribuire al misurando. Per quanto concerne la valutazione dell’incertezza si possono seguire due procedimenti di valutazione: valutazione di categoria A valutazione di categoria B. Qualità di una misura (incertezza) Nel caso di valutazione di categoria A, la caratterizzazione statistica deriva dall’analisi della dispersione dei risultati di misura in misurazioni ripetute e, pertanto, sulla stima della frequenza di ripetizione dei risultati di misura. Nel caso di valutazione di categoria B, la caratterizzazione statistica si fonda sulla fiducia nelle informazioni disponibili. Qualità di una misura (valutazione di categoria A) Media 1 q n n q k k 1 n Varianza sperimentale : 1 qk q 2 s qk n 1 k 1 2 Lo scarto quadratico medio (o scarto tipo) sperimentale, cioè lo scarto tipo dell’osservazione: Qualità di una misura (valutazione di categoria A) Lo scarto quadratico medio (o scarto tipo) sperimentale, cioè lo scarto tipo dell’osservazione: (incertezza tipo) n 1 qk q 2 sqk n 1 k 1 L’incertezza tipo della media: u q s q k n Qualità di una misura ESEMPIO (valutazione di categoria A) Un operatore effettua le 20 osservazioni sotto riportate qk di un parametro fisico Q. L’unità di misura è qui indicata con UM. q1=20.000015 UM q11=19.999965 UM q2=19.999990 UM q12=19.999995 UM q3=19.999985 UM q13=19.999990 UM q4=19.999990 UM q14=20.000005 UM q5=20.000005 UM q15=20.000000 UM q6=19.999995 UM q16=20.000005 UM q7=19.999995 UM q17=19.999965 UM q8=19.999980 UM q18=19.999965 UM q9=19.999985 UM q19=19.999970 UM q10=19.999995 UM q20=19.999995 UM Qualità di una misura (valutazione di categoria A) ESEMPIO La miglior stima del parametro Q è la media delle 20 osservazioni : 1 n 399.999790 q qk 19.999990 UM n k 1 20 Lo scarto tipo di un’osservazione é: 1 20 sq k q k q 2 0.000014UM 19 k 1 e pertanto l’incertezza tipo di è: sq k u q 0.000003UM 20 Qualità di una misura (valutazione di categoria B) Vengono utilizzate tutte le informazioni disponibili per descrivere l’incertezza del sistema di misura (o di una sua parte) senza ricorrere a misurazioni ripetute. Le informazioni disponibili possono essere della natura più disparata; possono provenire da dati acquisiti in misurazioni precedenti, da caratteristiche metrologiche dichiarate dal costruttore degli strumenti di misura utilizzati, da proprietà dei materiali, dall’esperienza dell’operatore, e così via. Qualità di una misura (valutazione di categoria A) Esempio Valutare l’incertezza introdotta nell’impiego di uno strumento facendo uso di una valutazione di categoria B. Si utilizzano le specifiche dello strumento stesso fornite dal costruttore presenti nel manuale d’uso. Accuracy=1%val letto Valore letto 123.765 UM Accuracy =12.765*1/100=0.12765 UM u=accuracy/3 = 0.07369878 UM Qualità di una misura (Espressione dell’incertezza) L’incertezza associata ad una misura, sia essa di categoria A, di categoria B, è una quantità che può essere dichiarata in valore assoluto: in tal caso corrisponde alla semiampiezza della fascia ed ha le stesse dimensioni del misurando; in valore relativo: in tal caso esprime il rapporto tra l’incertezza assoluta e il valore centrale della fascia e quindi è dimensionale. Esso può anche essere espresso in valore percentuale o in parti per milione. Qualità di una misura (Combinazione incertezza) Le cause di incertezza in un sistema di misura possono essere svariate e possono essere valutate in modo differente a seconda che si eseguano misure ripetute (categoria A) o che ci si affidi a conoscenze acquisite in vario modo (categoria B). L’esprimere, in ogni caso, le incertezze in forma omogenea di scarto tipo consente di poter combinare i vari contributi, indipendentemente dalle modalità impiegate per valutarli. u Dove le u sono incertezze assolute. u 2 A u12B u 22B 2 u nB Qualità di una misura (Incertezza estesa) L’incertezza estesa si ottiene moltiplicando l’incertezza tipo u per un fattore di copertura k che può assumere i valori 2, 3, 4. U=k*u Il fattore di copertura, detto anche grado di fiducia, indica indirettamente quale percentuale di valori cade all’interno dell’incertezza estesa. 2 95.4% misurando esterno a x0ks 4.6% 3 99.7% 0.3% 4 99.994% 0.006% fattore di copertura k grado di fiducia Qualità di una misura Il processo "reale" di misurazione La definizione di misura data dalla norma UNI 4546 Misure e misurazioni - Termini e definizioni fondamentali MISURA: Informazione costituita da un numero, una incertezza ed una unità di misura, assegnata a rappresentare un parametro in un determinato stato del sistema. In base alla definizione si comprende che il processo reale di misurazione non si svolge secondo il grafico già mostrato, ma se ne discosta in quanto associa ad ogni elemento dell'insieme degli eventi un sottoinsieme dell'insieme dei numeri: Espressione risultato di misura – Dichiarazione incertezza Incertezza composta Esempi numerici Misure Elettriche Misurandi / grandezze elettriche Tensione, corrente, resistenza, impedenza etc. Vantaggi dei segnali elettrici: amplificabilità diretta, trasmissibilità a distanza, registrabilità, elaborabilità. Sensori - Trasduttori Dispositivi in grado di fornire in uscita un segnale elettrico il cui valore è funzione dell'andamento di una grandezza fisica non elettrica presente all'ingresso: temperatura, velocità, accelerazione, pressione, numero di giri etc.. I Sistemi Automatici di Misura Definizione: Un sistema automatico di misura è un apparato che consente di eseguire una procedura di misura complessa senza l’intervento di un operatore umano. Si parla quindi di sistemi automatici di misura quando la presenza di una unità di controllo consente di sollevare l’operatore da una o più delle attività a lui normalmente demandate. I sistemi automatici di misura trovano il loro impiego nelle più svariate applicazioni, contribuendo in maniera notevole sia alla semplificazione dei processi di misura sia all'incremento dell'affidabilità e della precisione del risultato di misura stesso. grandezza fisica A B SENSORE SISTEMA DI CONDIZIONAMENTO C SISTEMA DI CONVERSIONE D SISTEMA DI CONTROLLO Componenti della Misura SegnalI Sensori Condiziona mento Digitalizzazione Computer Termocoppie RTD Termistore Strain Gauge Pressioni Carichi Tensioni Correnti Digitali Amplificazione Attenuazione Isolamento Filtraggio Multiplexing Eccitazione SSH F-to-V Bridge Comp. Frequenza Risoluzione Analisi Presentazione Distribuzione ARCHITTETTURE DI SISTEMI AUTOMATICI DI MISURA. Parti costituenti un generico sistema automatico di misura SENSORE Funzione: provvede a estrarre l'informazione d'interesse dalla grandezza fisica a cui è collegato ed a trasferirla, sotto forma di segnale (di definite caratteristiche), al sistema successivo; SENSORE Elemento Sensibile Trasforma la grandezza da misurare in una grandezza misurabile Trasduttore Trasforma la grandezza misurabile in una grandezza elettrica Sensori e Trasduttori Il sensore è il primo elemento della catena di misura. Ha il compito di convertire la grandezza fisica da misurare (misurando) in un’altra più facilmente trattabile. Il trasduttore è un dispositivo che fornisce un segnale elettrico misurabile in risposta ad uno specifico misurando. Un trasduttore è un sensore ma un sensore non è necessariamente un trasduttore Sensori e Trasduttori Se il sensore non è un trasduttore può essere chiamato corpo di prova e richiedere in cascata un trasduttore misurando Sensore misurando primario (corpo di prova) secondario Trasduttore segnale elettrico Le interazioni nei sensori Sistema ambiente x(t) Sistema misurato y(t) Sensore trasduttore Grandezze di influenza: • Sistema misurato • Sistema utilizzatore • Sistema ausiliario • Ambiente • Tempo Sistema ausiliario Sistema utilizzatore Sensori attivi e passivi Un trasduttore può essere attivo o passivo: • Attivo se l’effetto fisico su cui è basato assicura la trasformazione in energia elettrica dell’energia propria del misurando (termica, meccanica, d’irraggiamento, …). Esempi: Termoelettrico (termocoppia), Piroelettrico (cristalli la cui polarizzazione dipende dalla temperatura), … • Passivo se l’effetto del misurando si traduce in una variazione d’impedenza dell’elemento sensibile. Esempi: estensimetri, magnetici, … Classificazione dei trasduttori • Attivi / passivi • In base alla grandezza misurata: sensori di temperatura, umidità, illuminamento, velocità, … • In base alla grandezza che forniscono in uscita: trasduttori resistivi, induttivi, capacitivi, in tensione, in corrente, … • Analogici / digitali Circuiti di condizionamento Un trasduttore è condizionamento. completato dal circuito di Trasduttore passivo: il circuito di condizionamento è indispensabile per la generazione del segnale elettrico (montaggio). Trasduttore attivo: il circuito di condizionamento ha il compito di adattare i parametri dell’energia elettrica, generata dal trasduttore, alle caratteristiche d’ingresso del sistema di misura (condizionamento del segnale). Descrizione di un trasduttore Misurando: grandezza da misurare. Principio di trasduzione: principio fisico su cui si basa la generazione del segnale elettrico. Proprietà significative: tipo di elemento sensibile, tipo di costruzione, circuiteria interna, … Range: limite superiore ed inferiore di variazione del misurando. Caratteristiche di un trasduttore • Di progetto (specificano come il trasduttore è o dovrebbe essere) • Prestazioni (caratteristiche metrologiche) • Affidabilità (caratteristiche ambientali e d’uso che influenzano la vita utile del trasduttore). Caratteristiche relative all’ingresso • Specie: grandezza fisica in ingresso. • Campo di misura (input range): intervallo di valori del misurando entro il quale il sensore funziona secondo le specifiche. Il suo limite superiore è la portata. • Campo di sicurezza del misurando: intervallo di valori del misurando al di fuori del quale il sensore resta danneggiato permanentemente. I suoi valori estremi sono detti di overload o overrange. Caratteristiche relative all’uscita • Specie: natura della grandezza in uscita. • Campo di normale funzionamento (output range): intervallo di valori dell’uscita quando l’ingresso varia nell’input range. • Potenza erogabile: valore limite della potenza che il sensore può fornire al sistema utilizzatore a valle. Se l’uscita è in corrente, si precisa l’impedenza di carico. • Impedenza di uscita Caratteristiche relative all’uscita (2) • Incertezza di uscita: larghezza della fascia comprendente tutti i valori che potrebbero essere assunti, con una certa probabilità (livello di confidenza) a rappresentare il valore della uscita corrispondente ad una certa condizione di funzionamento. • Alimentazione ausiliaria (power supply): viene precisato il valore di tensione o corrente da fornire con una sorgente esterna. Caratteristiche statiche (1) • Funzione di conversione: funzione che permette di ricavare dall’ingresso il valore della uscita. • Funzione di taratura: relazione che permette di ricavare da ogni valore della grandezza in uscita il valore dell’ingresso e la corrispondente fascia di incertezza. – Curva di taratura: valore uscita => valore centrale ingresso; – Costante di taratura: pendenza della curva di taratura, se è lineare; – Incertezza di taratura: ampiezza della fascia di valori. Caratteristiche statiche (2) • Sensibilità (sensitivity): pendenza conversione in un certo punto: della curva di dy S dx Corrisponde all’inverso della pendenza della curva di taratura. • Stabilità: capacità di conservare inalterate le caratteristiche di funzionamento per un intervallo di tempo relativamente lungo. Caratteristiche statiche (3) • Linearità: indica di quanto la curva di taratura si discosta dall’andamento rettilineo. E’ il massimo scostamento rispetto ad una retta che può essere calcolata in modi diversi: • Retta che rende minimo massimo scostamento. • Retta ai minimi quadrati. • Retta congiungente gli estremi. il y x Caratteristiche statiche (4) • Risoluzione: variazione del valore del misurando che provoca una variazione apprezzabile del valore della grandezza in uscita. Se il sensore lavora vicino allo zero, si parla di soglia. • Ripetibilità: attitudine dello strumento a fornire valori della grandezza di uscita poco differenti fra loro, quando è applicato all’ingresso lo stesso misurando, nelle stesse condizioni operative. Si esprime in modo simile all’incertezza di taratura. Caratteristiche statiche (5) • Isteresi: massima differenza tra i valori della uscita corrispondenti al medesimo misurando, quando si considerano tutti i valori del campo di misura, ed ogni valore viene raggiunto con misurando prima crescente e poi decrescente. y x Condizioni di riferimento (Reference operating conditions) Insieme delle fasce dei valori delle grandezze di influenza in corrispondenza delle quali sono valide le specifiche metrologiche indicate dal contruttore. • Funzioni di influenza (operating influence): informazione su come una grandezza di influenza agisce su una delle caratteristiche metrologiche. Può essere espressa attraverso la sensibilità della grandezza metrologica alla grandezza di influenza. Caratteristiche dinamiche (1) Nel dominio della frequenza: • Risposta in frequenza: curve del modulo e della fase rispetto alla frequenza (Diagrammi di Bode). • Campo di frequenza: intervallo di frequenze nel quale la curva di risposta in modulo non esce da una fascia di tolleranza prefissata. • Eventuale frequenza di risonanza. Caratteristiche dinamiche (2) Nel dominio del tempo: • Tempo morto • Tempo di salita • Tempo di risposta • Costante di tempo • Tempo di assestamento • Sovraelongazione • Frequenza delle oscillazioni di assestamento • Fattore di smorzamento Caratteristiche dinamiche (3) •Limite di velocità: massima velocità di variazione del misurando oltre la quale l’uscita non varia corrispondentemente. •Tempo di recupero (recovery time): intervallo di tempo richiesto dopo un evento specificato (ad es. un sovraccarico) affinché il sensore riprenda a funzionare secondo le caratteristiche specificate. Varietà dei sensori Physical principle Typical application Measurand Thermistor or resistance thermometer Potentiometer Hot-wire anemometer Resistive hygrometer Chemioresistor Temperature Displacement, force, pressure Flow Humidity Presence of gas Parallel-plate capacitor sensor Rotary-plate capacitor sensor Differential capacitor Capacitance manometer Humidity sensor Capacitive diaphragm Displacement, force, liquid level, pressure Displacement, force, angular position, torque Small displacement Very low pressure Moisture Pressure Inductive The sensing element inductance depends on the measurand. Linear variable differential transformer Self inductance sensor Eddy current sensor Displacement, torque Displacement, torque, liquid level Position, conductivity, thickness, cracks in materials Inductance or change in inductance Reluctive The variation in the reluctance path between two or more coil depends on the measurand. Linear variable differential transformer Rotary variable differential transformer Microsyn Resolver Syncro Reluctive diaphragm Linear displacement Angular rotation Angular displacement Position Position, torque Pressure Voltage Voltage Voltage Voltage Voltage Change in reluctance Electromagnetic In any circuit capturing a magnetic flux, whenever the flux changes an electromotive force is inducted. (Faraday law) Linear velocity sensor Flowmeter Tachometer generator Torque sensor Linear velocity Flow Angular speed Torque Piezoresistive effect Resistance of the sensing element depends on the strain. Strain gauge Stress, strain, Fluid pressure, displacement, force Change in resistance Hall effect If the sensing element, carrying current, is put in a magnetic field a differential in electric potential among its sides is generated. Gaussmeter Wattmeter Magnetic field, displacement Power Voltage Resistive The variation if the sensing element electric resistance depends on the measurand. Capacitive The sensing element capacitance depends on the measurand. Output Change in resistance Capacitance or change in capacitance Voltage Varietà dei sensori Magnetoresistive effect Resistance of the sensing element depends on the strain. Change in resistance Magnetoresistor Magnetic field, linear and angular displacement, proximity, position Piezoelectric effect Subjecting the sensing element to stress there is a generation of electric charge. Vibration cables Active and passive force sensor Piezoelectric microphone Piezoelectric temperature sensor Vibration Force Ultrasonic waves Temperature Voltage or charge Pyroelectric effect The sensing element generates an electric charge in response to a heat flow. Heat flowmeter Pyroelectric sensor Change in the temperature Voltage Thermoelectric effect When there is a difference in temperature between two junctions of different metals, a difference of electric potential is generated. Thermocouples, thermopiles, infrared pyrometer Difference of temperature Voltage Ionization effect The sensing element when exposed to the measurand becomes ionized. Electrolytic sensor Vacuum gages Chemical ionizer Electrical conductivity, pH Pressure Atomic radiation Current Photoresistive The electric resistance of the sensing element is caused by the incidence of optical radiation. Photoresistor, photodiode, phototransistor, photofet Light, position, motion, sound flow, force Change in resistance Photovoltaic effect When the sensing element is subject to a radiation it generates an electric potential Flame photometer Light detector Pyrometers Light intensity Light, position, motion, sound flow, force Temperature Voltage Acoustooptic effect The interaction of an optical wave with an acoustic wave produces a new optical wave Acoustic optic deflection, Bragg cell Physical vibration Phase modulated voltage signal Doppler effect The apparent frequency of a wave train changes in dependence of the relative motion between the source of the train and the observer. Remote sensor of linear velocity, Doppler radar, laser Doppler velocimeter Relative velocity Thermal radiation An object emanes thermal radiation, which intensity is related to its temperature Pyrometer Temperature Frequency Voltage ARCHITTETTURE DI SISTEMI AUTOMATICI DI MISURA. Parti costituenti un generico sistema automatico di misura SIST. CONDIZIONAMENTO Funzione: provvede a modificare le caratteristiche dei segnale elettrici provenienti dal sensore in modo che siano ottimizzate per l’utilizzo nei sistemi successivi SIST. CONDIZIONAMENTO Attenuatori Amp FILTRI LP HP BP Convertitori (V/T;V/F) Circuiti di condizionamento Un trasduttore è condizionamento. completato dal circuito di Trasduttore passivo: il circuito di condizionamento è indispensabile per la generazione del segnale elettrico (montaggio). Trasduttore attivo: il circuito di condizionamento ha il compito di adattare i parametri dell’energia elettrica, generata dal trasduttore, alle caratteristiche d’ingresso del sistema di misura (condizionamento del segnale). Tipi di condizionamento ARCHITTETTURE DI SISTEMI AUTOMATICI DI MISURA. Parti costituenti un generico sistema automatico di misura SIST. CONVERSIONE Funzione: provvede a trasformare la natura dell'informazione da analogica a numerica, in modo che possa essere opportunamente elaborata. SIST. CONVERSIONE S/H A/D I Sample and Hold S/H: trasforma il segnale tempo-continuo analogico di ingresso in un segnale tempo-continuo analogico “a tratti” Motivazioni dell’impiego di un S/H: un circuito di conversione analogico-digitale “vede” un segnale costante durante l’intervallo di conversione [nT,nT+T] La conversione A/D Segnali analogici Un segnale analogico può essere rappresentato mediante una funzione del tempo che gode delle seguenti caratteristiche: 1) la funzione è definita per ogni valore del tempo (è cioè continua nel dominio) 2) la funzione è continua. Segnali digitali A differenza del segnale analogico quello digitale è rappresentato da una funzione "tempo discreta" e "quantizzata". Tale funzione risulta pertanto: 1) definita solamente in un insieme numerabile di istanti "equispaziati" 2) dotata di un codominio costituito da un insieme discreto di valori. La conversione A/D Uno dei parametri più importanti di un sistema di conversione A/D è la velocità a cui il dispositivo ADC campiona un segnale in arrivo. La frequenza di campionamento determina ogni quanto ha luogo una conversione analogico-digitale (A/D). Un’elevata frequenza di campionamento acquisisce più punti in un dato intervallo di tempo e può fornire una rappresentazione migliore del segnale originale rispetto ad una bassa frequenza di campionamento. Campionare troppo lentamente può causare una rappresentazione incompleta del segnale analogico. L’effetto di un . sottocampionamento è che il segnale appare come se avesse una frequenza differente da quella effettiva. Tale fenomeno prende il nome di ALIASING Prevenire l’ aliasing • Incrementare la frequenza di campionamento • Inserire un filtro passa-basso anti alias Filtri Anti-Aliasing • E’ un filtro analogico passa basso • Taglia fuori le componenti a frequenze superiori che potenzialmente possono dare alias La conversione A/D Pregi del segnale digitale I segnali digitali hanno una maggiore reiezione ai disturbi rispetto ai segnali analogici. I segnali analogici sono costituiti da funzioni continue pertanto possono assumere infiniti valori: il rumore che inevitabilmente si sovrappone al segnale ha pertanto la possibilità di determinare una variazione del valore del segnale composto (segnale utile + rumore) qualunque sia la ampiezza e la potenza del rumore. I segnali digitali, invece, presentano solamente un numero finito di valori separati da una fascia "proibita". Se il rumore non ha ampiezza (e potenza) tale da determinare un superamento della fascia proibita che separa due valori contigui non si riscontra alcuna alterazione del valore. I segnali digitali possono essere elaborati più facilmente dei segnali analogici Per elaborare matematicamente i segnali analogici si deve ricorrere agli amplificatori operazionali mediante i quale è possibile realizzare (in modo a volte molto approssimato) semplici operazioni (somma, sottrazione, logaritmo ed esponenziale, integrale e derivata rispetto al tempo, ecc.). La realizzazione di funzioni più "elaborate" può richiedere una complessità circuitale eccessiva e tale da introdurre una incertezza non accettabile per gli scopi prefissati. La conversione A/D Pregi del segnale digitale I segnali numerici possono invece essere elaborati mediante microprocessori i quali possono permettere la esecuzione di operazioni ed elaborazioni senza richiedere appesantimenti dell'hardware circuitale. Anche in questo caso, però, le operazioni non sono esenti da incertezza: i troncamenti e le approssimazioni introdotte dalla codifica utilizzata dal microprocessore per il trattamento dei dati sono infatti fonte di incertezza, ma si può ricorrere a codifiche (intero, reale a singola o doppia precisione, ecc.) tali da ridurre le incertezze introdotte in modo da renderle compatibili con gli scopi prefissati. I segnali digitali possono essere registrati in maniera più fedele e stabile dei segnali analogici Per registrare un segnale analogico si può fare uso di nastri magnetici entro cui il segnale viene registrato: le prestazioni delle tecniche di registrazione meno sofisticate vengono penalizzate dal fenomeno della smagnetizzazione del nastro registrato. Ricorrendo all'uso di memorie RAM oppure di dispositivi di memoria di massa a supporto magnetico (hard e floppy-disk) è possibile invece registrare i segnali digitali con estrema facilità. In questo caso, poi, la codifica usata è quella binaria e la presenza di una ampia fascia di separazione fra il livello considerato 0 e quello considerato 1 permette di garantire una stabilità del dato nel tempo e la sua reiezione pressoché totale ai disturbi. ARCHITTETTURE DI SISTEMI AUTOMATICI DI MISURA Parti costituenti un generico sistema automatico di misura SIST. CONTROLLO Funzione: provvede a memorizzare od elaborare l'informazione numerica ottenuta dal sistema precedente secondo una prefissata sequenza di operazioni registrata in un opportuno programma; tale sistema di controllo può essere, inoltre, a sua volta collegato con un sistema di attuatori. SIST. CONTROLLO PC PLC DSP C I SISTEMI DI CONTROLLO SISTEMA DI MISURA PER LA MISURA DI UN’UNICA GRANDEZZA FISICA grandezza fisica A B SENSORE SISTEMA DI CONDIZIONAMENTO C SISTEMA DI CONVERSIONE D SISTEMA DI CONTROLLO COLLEGAMENTI Il collegamento fra la grandezza fisica ed il sensore è di tipo generalmente connesso alla natura della grandezza fisica d'interesse e di lunghezza praticamente nulla: la grandezza fisica agisce direttamente sul sensore. B,C. sono generalmente di natura analogica. Per il collegamento B, il canale di trasmissione è generalmente di natura elettrica e consiste, materialmente, in conduttori stesi fra il sensore ed il sistema di condizionamento. In casi particolari, quali sistemi di misura impiegati in ambienti con particolari requisiti di sicurezza o in ambienti con stringenti requisiti di immunità ai disturbi di natura elettromagnetica (EMC), il collegamento B può essere realizzato con canali di trasmissione di natura ottica (fibre ottiche) o pneumatica, con l'interposizione di opportuni dispositivi (interfacce) atti a trasformare il segnale proveniente dal sensore rispettivamente in un fascio di luce modulata o in una variazione di pressione di un gas, e viceversa. Il collegamento C, invece, è generalmente di natura elettrica (cavi direttamente collegati fra il sistema di condizionamento ed il sistema di conversione) o di natura elettromagnetica (onde convogliate che sfruttano il supporto della rete di alimentazione elettrica, sistemi di trasmissione basati su linee telefoniche, collegamenti realizzati mediante trasmissione di segnali radio). D. è di tipo digitale. Generalmente tale collegamento non crea problemi riguardo le interferenze, mentre possono nascere problemi riguardanti l'attenuazione dei segnali. A. MULTIMETRI DIGITALI (DMM, DIGITAL MULTI METER) • Strumenti numerici che consentono la misurazione di resistenze, tensioni, correnti continue e alternate. • Basati essenzialmente su un ADC, mediante il quale viene eseguita la misurazione di una tensione continua, realizzando un voltmetro digitale. • Accuratezza elevata, tempo di misurazione ridotto, possibilità di utilizzazione diretta del risultato da parte di un PC (SAM). Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere MULTIMETRI DIGITALI (DMM, DIGITAL MULTI METER) Risoluzione in uno strumento numerico NMAX = Valore numerico massimo con cui il risultato può essere rappresentato (non prevedibile) (Numero massimo rappresentabile con c cifre) C = Cifre adottate per rappresentare NMAX Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere STRUTTURA GENERALE DI UN DMM Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere MISURA DI TENSIONI CONTINUE – ALTERNATE con DMM • Morsetti H e L dalle centinaia di V ad alcuni mV (o V). • FS= valore massimo relativo ad ogni sottoinsieme • Portata = Valore convenzionale corrispondente • Esempio: Portata P=3V, Fondo Scala FS=3.03099V Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere MISURA DI TENSIONI CONTINUE – ALTERNATE con DMM Nel caso di AC un DMM fornisce in generale il vero valore efficace (True RMS Value) ottenibile tramite elaborazione analogica oppure digitale. · Nel primo caso, tramite circuiti integrati, si realizza l’espressione analitica che rappresenta l’espressione stessa di valore efficace (quadrato+media+sqrt). · Nel secondo caso si converte ogni campione del segnale di ingresso in forma numerica e lo si elabora tramite microprocessore. Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere Measuring DCV Integrating A/D eliminates AC Reference Voltages Protection circuit Input divider puts signal within amplifier's range DC input amplifier + 1.000000 VDC 2 Vp-p AC DCV 1 Vdc *"Terminals" switch in "FRONT" * Press DCV * Note measurement indicates only the dc portion of signal 3 2 1 0 1 Vdc offset Signal 2 Vp-p= 0.707Vrms Measuring ACV DC proportional to RMS value Coupling Capacitor blocks dc; only lets ac signal through To A/D AC to DC Converter AC amplifier/ attenuator + 707.106 mVAC 2 Vp-p AC ACV 1 Vdc *"Terminals" switch in "FRONT" * Press ACV * Note measurement indicates only the ac portion of signal 3 2 1 0 1 Vdc offset Signal 2 Vp-p= 0.707Vrms MISURA DI CORRENTI CONTINUE – ALTERNATE con DMM • Morsetti A e L dai nA a qualche A. La corrente incognita viene fatta passare per una resistenza nota, interna allo strumento e dell’ordine di 0.1 , ai capi della quale si manifesta una d.d.p. misurata dal ADC. • Analogamente valori efficaci di correnti alternate vengono valutate, con elaborazione analogica o digitale, misurando il valore efficace delle cadute di tensione ai capi del resistore interno noto. Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere MISURA DI RESISTENZE QUALSIASI con DMM Morsetti H e L dai ai G. • Particolari cautele agli estremi del campo di misura. Nella resistenza incognita viene fatta circolare una corrente nota e viene quindi misurata la caduta di tensione (c.d.t.) prodotta. • La conoscenza della corrente è dedotta valutando la caduta di tensione ai capi di una resistenza nota. Dunque questa misura si traduce nella misura di due tensioni e nell’elaborazione dei risultati successivi Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere MISURA DI RESISTENZA – Schema di principio •Nella resistenza Rx viene fatta circolare una Vn corrente nota •Si misura la caduta di tensione prodotta su DMM 1 Vx R x Rx •La conoscenza della corrente è ottenuta dalla valutazione della caduta di tensione su Rn Rn I 2 Rx Vx V Rn x I Vn Rx Rn Vx Vn •In pratica si misurano due tensioni;Si elaborano poi i risultati (microprocessore) Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere Measuring CURRENT To AC input amplifier ACI DCI To DC input amplifier 1.000000 ADC DCI + Internal Current shunt (same for ac and dc) + Iac+ Idc Input HI terminal is NOT the same as for voltage measurement. * SHIFT DCV = Measure DCI * SHIFT ACV = Measure ACI * Never hook current leads directly across a voltage source. X Break circuit to measure I Iac+ Idc + - Measuring Resistance Two-Wire Technique To DC Input Amplifier Protection circuit Ohms Current Source Iref 1.000000 k 2w *"Terminals" switch in "FRONT" * Press 2W * Since voltage is sensed at front terminals, measurement includes all lead resistance Iref Rx = 1k * To eliminate the lead resistance: * Short leads together * Press Null * Original value will now be subtracted from each reading PROBLEMI – RESISTENZE DI CONTATTO Per ridurre l’influenza delle resistenze di contatto e dei conduttori di collegamento sono disponibili 4 morsetti: con 1 e 2 si fornisce la corrente di misurazione, mentre da 3 e 4 ( sense) preleviamo la tensione ai capi di RX Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere PROBLEMI – RESISTENZE DI CONTATTO •Le c.d.t. sulle resistenze di contatto e collegamento (RI) non influenzano la misura della tensione ai capi di 3 e 4. Inoltre poiché la resistenza di ingresso ai capi di 3 e 4 è molto elevata, le resistenze parassite del circuito voltmetrico (RV) hanno effetto trascurabile. •Negli strumenti con capacità di Autorange: Prima misurazione: valore più opportuno della corrente da erogare;Seconda misurazione: effettiva valutazione di RX. Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere MISURA DI PICCOLE RESISTENZE •Per misurare resistenze molto piccole o con elevate risoluzioni si fanno due misurazioni: •Prima misurazione: Si valuta la c.d.t su causata dalla corrente fornita dallo strumento. Tiene conto di eventuali sorgenti di disturbo dovute ad esempio a differenze di temperature nei contatti tra metalli diversi •Seconda misurazione: Si valuta la stessa c.d.t. in assenza di corrente per tenere conto delle eventuali sorgenti di tensione di disturbo. Si sottrae tale valore da quello ottenuto nella prima fase. Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere MISURA DI PICCOLE RESISTENZE R X 5 5 12 cifre Esempio: In tal caso è necessario valutare resistenze con una risoluzione dimensionale dell’ordine dei 10. Con una corrente di 10mA ciò richiede la misura di tensioni con risoluzione 100nV, inferiore o paragonabile ai fenomeni di disturbo. Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere MISURA DI GRANDI RESISTENZE •Per estendere superiormente il campo dei valori massimi misurabili lo strumento pone in parallelo a RX una resistenza nota RN: RX RNRM RN RM RM è il risultato della misura • La c.d.t. assume valori accettabili anche utilizzando correnti non troppo piccole, e quindi valutabili in modo accurato. Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere MISURA DI GRANDI RESISTENZE E in più… • Sono possibili elaborazioni sui risultati della misurazione (ad esempio la differenza tra due valori misurati, e s di n misure) per aumentare l’accuratezza del risultato. • E’ possibile fissare il campo dei valori entro cui deve essere contenuto il risultato (SAM). • E’ possibile esprimere il valore misurato in dB rispetto a un valore di Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere riferimento. VALUTAZIONE DELL’ACCURATEZZA • Non esiste una normativa precisa per specificare l’accuratezza di un DMM confronti difficili Di solito viene fornita mediante la relazione seguente: D X k1 X k 2 D k1=componente dell’incertezza dipendente dal valore misurato X (tabelle di k1) k2=componente dell’incertezza dipendente solo dalla portata scelta (tabelle di k2) Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere VALUTAZIONE DELL’ACCURATEZZA Risoluzione Esempio: DMM con P=30 V 5 12 cifre FS 30.3099 V D=100 V Dalle tabelle fornite dal costruttore si deduce: D X 5 105 VX 4 104 V k1 = 0.005 % , k2 = 4 da cui: L’incertezza relativa vale: DX D DX k1 k 2 X X ' Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere SPECIFICHE DEGLI STRUMENTI DI MISURA Portata • La portata (nominal range) di uno strumento è l’insieme delle indicazioni ottenibili, con una particolare predisposizione dei suoi comandi di impostazione. Per esempio, un voltmetro predisposto sulla portata di 100 V misura i valori di tensione compresi fra 0 V e 100 V. I multimetri, tipicamente, hanno diverse portate per ciascuna grandezza misurabile. Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere SPECIFICHE DEGLI STRUMENTI DI MISURA Numero di cifre – numero di cifre che appaiono sul visualizzatore; il numero di cifre può essere intero o frazionario: ad esempio, 4 e 1/2 cifre, 5 e 1/2 cifre,… dove il numero intero indica quante sono le cifre che possono variare da 0 a 9 ed il valore frazionario indica la possibilità che la cifra più significativa assuma solo un numero limitato di valori, tipicamente 0 e 1. Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere SPECIFICHE DEGLI STRUMENTI DI MISURA Risoluzione • La risoluzione (resolution) di un dispositivo è la minima quantità che può essere misurata. • Per un dispositivo con indicazione digitale, tale quantità coincide con la variazione di una unità per la cifra meno significativa (ossia la cifra più a destra nel display). • Per esempio, se un voltmetro da’ l’indicazione 4.999 V la risoluzione è 0.001V. Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere SPECIFICHE DEGLI STRUMENTI DI MISURA Sensibilità: è la minima variazione in ingresso che produce una variazione apprezzabile dell’indicazione dello strumento. Impedenza di ingresso – valore dell’impedenza di ingresso dello strumento. • Per i voltmetri, solitamente si hanno valori elevati, dalle decine di MΩ alle decine di GΩ. • Per gli amperometri si dovrebbero avere impedenze di ingresso di valore piuttosto piccolo, dalle decine di mΩ a qualche Ω. Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere SPECIFICHE DEGLI STRUMENTI DI MISURA Accuracy • L’accuratezza (accuracy) di uno strumento stabilisce il grado di accordo del valore misurato con il vero valore del misurando e rappresenta il parametro più importante per la qualità di una misura. L’accuratezza di uno strumento viene dichiarata dal costruttore in vari modi. • Velocità di misura – parametro che indica il numero di letture effettuate in un secondo. Strumenti di diagnostica e di misura da cantiere