Centro Studi e Formazione
Assirm
2013
IAL - MONITOR ATTRATTIVITA’ LOCALE
Un indicatore per la misurazione della competitività di
specifiche aree territoriali
A cura di Alessandro Amadori,
Alessandro Castelnovo e Paola Simonetta
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11 20122 Milano
Tel. 02 58315750
Fax 02 58315727
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INTRODUZIONE
• Lavorando su dati secondari, disponibili da fonti pubbliche facilmente
consultabili, è possibile costruire degli strumenti di analisi economica,
demografica, sociale.
• Strumenti che aiutano a comprendere le caratteristiche di un territorio e
valutarne la competitività, in un momento in cui la competitività è la vera
sfida con cui si devono confrontare tutti i territori, quale che ne sia la
loro ampiezza.
• Il CSF Assirm, in collaborazione con il Prof. Gian Carlo Blangiardo,
ordinario di Demografia all’Università Bicocca, ha sviluppato uno
strumento di misurazione dell’attrattività territoriale basato appunto su
dati secondari reperibili da fonti pubbliche.
• È stato così elaborato il Monitor Attrattività Locale, con il relativo
indicatore (IAL – Indicatore di Attrattività Locale). L’obiettivo dello
IAL
è di consentire di costruire una graduatoria di attrattività,
nell’ambito di un qualsivoglia insieme di comuni italiani, rispetto al loro
livello di benessere e alle potenzialità di sviluppo che hanno.
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IL MODELLO SOTTOSTANTE
Lo sviluppo dello strumento ha seguito un preciso percorso metodologico:
•
•
•
•
definizione delle caratteristiche oggetto di interesse;
identificazione delle variabili o mutabili atte a misurare le intensità o frequenze con
cui le caratteristiche si manifestano;
ricerca delle fonti e acquisizione dei corrispondenti dati;
elaborazione dei dati elementari, costruzione degli indicatori e riflessione su un
possibile indice sintetico capace di combinare i vari indicatori (e di consentire così la
stesura di una classifica dei comuni in termini di attrattività socio-demografica ed
economica).
Il modello concettuale di riferimento, proposto dal Prof. Blangiardo, ipotizza che il benessere
e il potenziale di sviluppo di un comune trovino adeguata espressione in:
•
•
•
•
•
un reddito sufficiente ed equamente distribuito;
la presenza di un capitale umano con un buon livello di scolarità;
una popolazione vitale e dinamica (giovane, in crescita e attrattiva rispetto
all’esterno);
un sistema familiare altrettanto vivace e dinamico;
un buon grado di omogeneità socio-culturale.
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LE COMPONENTI DEL MODELLO
Gli indicatori e le relative fonti, utilizzati per la messa a punto dello strumento, sono i seguenti
(e vanno calcolati su ogni singolo comune oggetto dell’analisi di competitività territoriale).
•
•
•
Per il reddito: il reddito mediano, il decimo percentile, il novantesimo percentile, il rapporto fra
novantesimo e decimo percentile. Fonte: www.finanze.gov.it.
Per il capitale umano: indice di non conseguimento della scuola dell’obbligo (15-52 anni); indice
di possesso del diploma di scuola media superiore (19 anni e più); divario di genere nell’indice di
non conseguimento della scuola dell’obbligo (15-52 anni); divario di genere nell’indice di possesso
del diploma di scuola media superiore (19 anni e più). Fonte: www.dawinci.istat.it.
Per la popolazione e le famiglie: numero indice del totale popolazione residente al 1 Gennaio
2011 (base 1.1.2006 = 100); numero indice del totale famiglie residenti al 1 Gennaio 2011 (base
1.1.2006 = 100); età media della popolazione residente al 1.1.2011; indice migratorio della
popolazione residente nell’anno 2010. Fonte: www.demo.istat.it.
I dati relativi al bilancio demografico e alla popolazione residente consentono di definire un
indice migratorio (attrazione). Si può infine calcolare l’indice di eterogeneità di Gini relativo
alla composizione per provenienza etnico-culturale della popolazione presente in un certo
territorio (comune).
Come si vede, bastano pochi indicatori per dare la rappresentazione sintetica
maneggevole ed efficace dell’attrattività di un territorio.
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IL “CRUSCOTTO” SOCIO-ECONOMICO
In questo modo, preso un qualsiasi comune italiano, è possibile descriverlo e misurarne
l’attrattività mediante un cruscotto formato da nove indicatori elementari, più il decimo che li
compendia in un indicatore sintetico complessivo. Il cruscotto risulta pertanto così formato:
COMUNE X
Reddito mediano
Divario ricchi/poveri
% obbligo scolastico non conseguito
% possesso diploma
Età media popolazione
N. indice variazione popolazione 2006-2010
N. indice variazione famiglie 2006-2010
Indice migratorio (attrazione)
Eterogeneità
Nota. La combinazione degli indicatori elementari in un indice sintetico complessivo può basarsi sul metodo della
standardizzazione. In generale, in statistica standardizzare un indice significa ricalcolarlo sottraendogli il valore minimo che
può assumere e dividendo il risultato per il campo di variazione (cioè per la differenza tra il valore massimo e il valore minimo
che l’indice stesso può assumere).
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IL CAMPIONE DI COMUNI
Sono stati raccolti i dati analitici del «cruscotto» socio-economico dei 134 comuni
in provincia di Milano, più i dati dei 15 comuni principali di Campania, Lazio e
Calabria.
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LO "IAL", UN INDICATORE PER TUTTA
L'ITALIA
I principali problemi nella costruzione dello IAL sono stati essenzialmente due:
• trovare una standardizzazione delle variabili statisticamente corretta, in
modo da validare la sintesi aritmetica di dati analitici di grandezze diverse;
• avere una misura di sintesi dei dati valida per tutta l'Italia pur partendo da
un campione di dati rappresentativo per la sola provincia di Milano.
Soluzione: rapportare i dati analitici dei vari "cruscotti economici" ai valori
analitici dell'Italia (Come presentato nell’edizione (…) di Marzo) e aggiustare i
risultati ottenuti con un sistema di pesi, ottenuto grazie ad analisi statistiche
specifiche sul campione di dati raccolto.
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LA BONTA' DEL MODELLO
Nei grafici sottostanti si può osservare come cambia il posizionamento dei comuni milanesi in
base all'indicatore utilizzato; per entrambi i grafici l'asse delle ascisse rappresenta i valori di un
indicatore ottenuto da una standardizzazione pura, mentre l'asse delle ordinate rappresenta
rispettivamente lo IAL che non utilizzava il sistema di pesi (grafico n.1) e lo IAL con il sistema
dei pesi (grafico n.2).
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IAL CON I PESI
IAL SENZA PESI
1
IAL STAND MILANO
IAL STAND MILANO
Come si può notare dai grafici lo IAL con il sistema dei pesi si approssima ad una
standardizzazione pura in maniera fortemente maggiore rispetto quello senza.
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LA GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLO
"IAL"
Oltre 120
ALTA ATTRATTIVITA’
Tra 110 e 120
BUONA ATTRATTIVITA’
Tra 105 e 110
ATTRATTIVITA’ MEDIA
Tra 95 e 105
ATTRATTIVITA’ DISCRETA
Sotto 95
SCARSA ATTRATIVITA’
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LA TOP 20 PER I COMUNI DI MILANO
IAL PER I MIGLIORI COMUNI DI MILANO
130.00
128.7
126.7
125.00
125.0 124.6 124.0
122.1 121.6
120.00
117.9 117.3 117.3 117.2 117.0
116.3 116.2 116.2 115.9 115.5
115.0 114.4 114.2
115.00
110.00
105.00
100.00
95.00
Via Mercalli
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Calvignasco
Truccazzano
Segrate
Corbetta
Vanzago
Vimodrone
Santo Stefano Ticino
Noviglio
Trezzano Rosa
Vaprio d'Adda
Cusago
Bubbiano
Cisliano
Gessate
Masate
Pozzo d'Adda
Zelo Surrigone
Valore IAL
Comune di
Milano: 111,8
Tribiano
Basiglio
Carpiano
90.00
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I 10 PEGGIORI COMUNI MILANESI
IAL SUI PEGGIORI COMUNI DI MILANO
130.00
125.00
120.00
115.00
103.7
103.7
103.5
102.9
102.9
102.8
102.2
101.5
Bollate
105.00
Villa Cortese
110.00
100.5
100.00
100.0
95.00
Via Mercalli
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Nosate
San Colombano al
Lambro
Bernate Ticino
Robecchetto con
Induno
Boffalora sopra Ticino
Trezzo sull'Adda
Valore IAL
Comune di
Milano: 111,8
Garbagnate
Canegrate
90.00
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Proposta di sviluppo di un indicatore di competitivita