MEMORY RE-DRESSED
LIVIA DE FRANCO
Luglio 2013
DIARIOCREATIVO 2013
MEMORY
RE-DRESSED
Sebenico_1932
Abito da uomo
L’abito spezzato da pomeriggio è composto da una giacca a
doppio petto di colore grigio chiaro e da un pantalone bianco
ghiaccio, indossato su camicia chiara con foulard e scarpa
bianca allacciata. Era indossato dal mio bisnonno materno
durante una crociera in Croazia nel 1932.
Per rivisitare il completo ho mantenuto il modello e il colore
del pantalone, rendendolo un po’ più morbido nelle linee,
mentre ho cambiato il modello della camicia e della giacca.
La camicia ha il colletto alla coreana dello stesso colore della
bacchetta dei bottoni (nero) e un tessuto stampato bicolore
(blu e nero) su sfondo alternato bianco ghiaccio e grigio,
ripreso inversamente dai risvolti della giacca. La giacca è
completamente rivisitata da una linea morbida e
abbondante, con un particolare asimmetrico; di colore grigio
scuro, presenta inserzioni blu e arancio sulla parte superiore
delle maniche e sulle tasche. AL completo ho abbinato un
paio di scarpe che riprendono i colori dell’abito.
Verona_chiesa di S. Teuteria e Tosca
14 gennaio 1956
Abito avorio
Quest’abito, così come appare nella foto, ha una storia
lunga. E’ stato prima di tutto l’abito da sposa di mia
nonna materna, fatto cucire appositamente in un
atélier sartoriale in raso di seta, e indossato con tanto
di velo e stola di volpe bianca, poi è stato trasformato in
un abito da sera, accorciandolo e modificandone la
parte superiore con delle spalline impreziosite da
perline.
Mi divertiva proporre anche la mia interpretazione per
continuarne la “storia”. Il tessuto è lo stesso, con la sola
aggiunta di un inserto in pizzo macramè color verde
smeraldo nella parte superiore dell’abito, a coprire la
scollatura. L’abito è costituito da un tubino semplice,
lungo al ginocchio, arricchito da una balza semirigida a
pieghe, dalla vita a metà fianco, con sottobalza che
riprende il tessuto verde. Come accessori ho optato per
un cappello originale molto ampio e squadrato e un
decolleté con tacco alto elaborato.
Verona_Circolo Ufficiali
Febbaio 1968
Abito in lamé
L’abito da sera in lamé di Missoni, composto da gonna lunga in
maglia di lamé con motivi geometrici di color rame, fucsia e blu su
fondo verde prato e dolcevita a manica lunga in verde, è stato
indossato dalla mia nonna materna nel 1968, in occasione di una
festa di carnevale al Circolo Ufficiali di Verona.
La mia proposta per questo completo prevede la realizzazione di
un unico capo ispirato al modello “pigiama palazzo”, allora in voga,
ma attuale anche oggi. Ho mantenuto le stesse tonalità cromatiche
e gli stessi motivi geometrici, sviluppandoli orizzontalmente nella
parte inferiore e verticalmente nella parte superiore dell’abito,
limitatamente ad una fascia centrale. Ho pensato inoltre a
ridisegnare il collo alto, creando una forma più rigida e ampia. I
piedi mi piacerebbero nudi o con un semplice sandalo molto basso.
Numana_anni '60
Abito nero
L’abito da sera lungo in gabardine nero, con balza
in piume di struzzo, di fattura sartoriale,
apparteneva a mia nonna materna Bianca Maria ed
era stato indossato in occasione della
inaugurazione del Grand Hotel di Numana alla metà
degli anni ’60.
Il modello, a mio parere, è ancora estremamente
attuale, sia nelle linee che nello stile. Volendolo
però rivisitare, ho pensato di mantenere intatto il
taglio generale dell’abito, modificandolo
esclusivamente nella parte superiore, aprendo il
davanti con una profonda scollatura, realizzata
irrigidendo il tessuto e modificando la chiusura sul
collo nella parte posteriore. Ho pensato di
valorizzare l’abito con un decolleté nero a punta e
una mascherina traforata.
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