Gli archivi oggi. Esperienze laboratoriali dalle scuole umbre. 1° marzo 2010 – Perugia Centro Congressi Capitini Fonti, archivi scolastici e ricerca storica per una scuola laboratorio. (Alba Cavicchi) Perché l’Archivio scolastico? Archivio scolastico come bene culturale a disposizione della scuola Scoperta, inventariazione e uso didattico Ricchezza dei documenti: dall’Unità a oggi Una finestra locale sulla storia nazionale (1° es.) Una documentazione per la storia della scuola (2° es.) Una storia locale (eventi, enti territoriali, personale, famiglie, alunni, associazioni..) Incontro felice di due normative Autonomia (L. n.59/97) trasforma l’Istituzione scolastica in Ente pubblico (dal 1 settembre 2000) “Codice dei beni culturali e del paesaggio” (Legge n.42/2004) obbliga gli enti pubblici territoriali a garantire la sicurezza e la conservazione ..dei propri archivi nella loro organicità e a ordinarli e inventariarli.. Estate del 2005 inizia l’inventariazione ( a cura del dott. M.Locci) dell’archivio scolastico del Liceo Mariotti che diventa accessibile. Archivio Liceo classico “A. Mariotti” 2005/06. 3C “Sessione straordinaria per i patrioti. Settembre 1944” (Esami di maturità) 2008/09. 3C “Leggi razziali a scuola” 2009/2010. 3H “Le stragi del 20 giugno 1859 a Perugia” Ricerca 2005 Fascicolo “Sessione straordina ria per i patrioti. Settembre 1944” Ricerca 2005 Fascicolo “Sessione straordina ria per i patrioti. Settembre 1944” Ricerca 2005 Fascicolo “Sessione straordina ria per i patrioti. Settembre 1944” Ricerca 2005 Fascicolo “Sessione straordina ria per i patrioti. Settembre 1944” Ricerca 2009 Le Stragi del 20 giugno 1859 a Perugia. Il Sindaco. 18 giugno 1865 Ricerca 2009 Le Stragi del 20 giugno 1859 a Perugia. Il Preside 19 giugno 1865 Ricerca 2009 Le Stragi del 20 giugno 1859 a Perugia. Il Preside 21 giugno 1864 Le ragioni della didattica in archivio • Nella scuola italiana ha storicamente dominato il modello culturale del neo idealismo gentiliano che vede nell’insegnamento deduttivo, trasmissivo e calato dall’alto il modello per eccellenza. • Questo impianto didattico e metodologico, ancora più delle differenze sociali e culturali delle famiglie, ha funzionato come uno strumento oggettivamente selettivo. • L’aver privilegiato il modello dell’astrazione e della teorizzazione ha comportato, infatti, il rifiuto di ogni conoscenza di tipo empirico, fisico, sperimentale (nonostante Galilei) e la separazione tra il sapere e il saper fare (la condanna delle scuole tecniche a scuole inferiori) I vantaggi della didattica in archivio per l’apprendimento per motivare gli alunni allo studio della storia, non più segnato da un atteggiamento di passività, ma di ricerca e di elaborazione che parta da loro stessi; per educarli al valore della memoria e perché sia ricostruita in modo condiviso per sviluppare in essi il senso d’identità e di appartenenza all’istituzione scolastica che frequentano; per educarli al valore del “Patrimonio culturale” (anche l’archivio è un “bene culturale”); I vantaggi della didattica in archivio per l’insegnamento per affiancare un insegnamento della storia, per lo più, di tipo narrativo/trasmissivo con uno che si struttura come “laboratorio di ricerca”. per realizzare quella “rivoluzione copernicana” che pone al centro non più l’insegnamento ma l’alunno che apprende, ricerca, elabora. per far conseguire le competenze relative all’asse storico sociale. I vantaggi per una scuola in linea con l’Europa. Le competenze chiave Le Competenze chiave di cittadinanza, (qui solo 3 delle 8 indicate per il biennio, valide anche per il triennio) – Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità d’informazione, – Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni, tra fenomeni, eventi e concetti diversi e lontani nello spazio e nel tempo, individuando analogie e differenze, cause ed effetti, – Acquisire ed elaborare l’informazione: acquisire ed elaborare criticamente l’informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni. I vantaggi per una scuola in linea con l’Europa. L’asse storico sociale L’asse storico sociale si fonda, in particolare: • sulla capacità di percepire gli eventi storici nella loro dimensione locale, nazionale, europea e mondiale e di collocarli secondo le coordinate spazio temporali, cogliendo nel passato le radici del presente, • sul comprendere la continuità e la discontinuità, il cambiamento e la diversità in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in dimensione sincronica attraverso il confronto tra aree geografiche e culturali, • sul senso dell’appartenenza, alimentato dalla consapevolezza, da parte dello studente, di essere inserito in un sistema di regole fondato sulla tutela e sul riconoscimento dei diritti e dei doveri, • sulla costruzione della memoria storica per ampliare gli orizzonti culturali, nella difesa dell’identità personale e, insieme, nella comprensione dei valori dell’inclusione e dell’integrazione, • sulla offerta degli strumenti per la conoscenza del tessuto sociale ed economico del territorio Un clima favorevole ( L. n. 59/97 e D.P.R. n.275/99) è l’unica grande e vera riforma degli ultimi 15 anni perché è stata pensata come lo strumento per: • rovesciare, seppur con tempi lunghi e con notevoli difficoltà, quel modello gerarchico gentiliano, proprio della nostra scuola, che ha posto l’alunno in fondo alla piramide, • andare incontro ai bisogni, alle capacità, ai tempi di apprendimento degli alunni (elaborazione del Piano dell’Offerta Formativa ) con ricerca didattica e sperimentazioni • realizzare la scuola del “non uno di meno”, cioè la scuola della nostra Costituzione, dell’art. 3, dell’uguaglianza sostanziale, che promuove il successo formativo come diritto per ciascuno alla formazione e si attrezza per combattere la dispersione scolastica. Un clima favorevole cioè le Scuole di Specializzazione per l’Insegnamento nelle Superiori, destinate alla Formazione di insegnanti (pedagogica, didattica, attività laboratori, nuove tecnologie) destinati ad affrontare le richieste di una scuola di massa. (SSIS Perugia corsi di didattica, ricerca e laboratorio in archivio) . Le strategie per la “ ” del Parlamento e del Consiglio Europeo che, stringendo sugli obiettivi di Lisbona, invitano gli Stati membri a sviluppare: • competenze chiave e assi culturali • biennio unitario e equivalenza formativa di tutti i percorsi • lotta alla dispersione scolastica • apprendimento per l’intero arco della vita Un clima cambiato Oggi … È ancora la scuola dell’autonomia e della Costituzione? L’intervento sulla scuola pubblica … • • • • • • • • • Riduce l’offerta formativa e non riforma né i curricoli né la didttica, Cancella sperimentazioni, ricerca, laboratori, compresenze, riduce tempo pieno, Ripropone percorsi rigidi e separati da scegliere a 13/14 anni Non investe sull’obbligo d’istruzione e lo riduce a 15 anni, Cancella le SSIS, ritiene sufficiente la sola preparazione di tipo disciplinare, non prevede investimenti nella formazione dei docenti, Riduce gli organici mentre aumentano gli alunni nelle classi, Reintroduce corsi a pagamento come prassi normale Punta a trasformare le istituzioni scolastiche in Fondazioni private: quota iscrizione diventa finanziamento effettivo al funzionamento della scuola Determina un clima di costante contrarietà (CNPI; Conf.Stato Regioni, Consiglio di Stato.) confusione (vedi iscrizioni) e illegittimità (vedi Sentenza C. Costituzionale del 22 febbraio u.s. su ripristino numero di insegnanti di sostegno/disabili) Quale scuola ? • Riforma e non solo riordino • Risparmio ma non riduzione della scuola. • Usciremo da questa crisi ma – è chiaro – che la scuola non sarà più quella che è stata fino ad oggi e allora …... • Come salvare le “buone prassi”? • Come organizzarci di fronte ai nuovi rischi?