SCUOLADOZIONE
“adottarsi tra i banchi di
scuola”
Alba, 17 aprile 2015
Dott. Barbara BARRERA
LA SCUOLA
Un inserimento fatto bene segue i
tempi interiori del bambino e le sue
esperienze formative e non quelli
anagrafici.
Spesso il bambino stesso desidera
andare a scuola ma ………
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La
collaborazione
scuolafamiglia diventa essenziale nel
caso di un bambino adottato per
sostenerlo nel percorso di
inserimento scolastico, che in
primo luogo deve essere positivo
sul piano delle relazioni sociali
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Perché i bambini adottati possono
avere
difficoltà a scuola?
-
TRAUMA DELL’ABBANDONO
DISTURBI DELL’ATTACCAMENTO
CAMBIAMENTI NELLA VITA DEL BAMBINO
CONTESTO FAMIGLIARE
DANNI BIOLOGICI
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IL TRAUMA DELL’ABBANDONO
• L'essere stati lasciati causa pensieri ed
emozioni intensi relativamente a se
stessi ed al proprio valore.
• Chiedersi perché chi avrebbe dovuto
assicurare vicinanza e protezione ha
"scelto" di rinunciare al proprio ruolo di
genitore è un passaggio inevitabile
della crescita di un bambino adottato
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L'inibizione a riflettere sulla propria
storia può provocare un vero e
proprio
"blocco cognitivo"
che limita la possibilità di utilizzare
capacità intellettive altrimenti
presenti.
Si attua una sorta di inibizione
del pensiero.
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Ne deriva:
- Difficoltà a MEMORIZZARE cio’ che
appare astratto
- Difficoltà di CONCENTRAZIONE
Materie con maggiore difficoltà:
- Matematica
- Logica
- Lingua scritta
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Materie con rendimento migliore:
- Disegno e musica
- Attività motoria
- Sport e gioco di squadra
In generale il lavoro creativo è un
ottimo strumento per esprimersi ed
apprendere
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Quando si trova in difficoltà spesso
un
bambino
ha
sintomi
riconducibili a:
- DEFICIT DI ATTENZIONE
- IPERATTIVITA’
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spesso sono solo reazioni
allo STRESS che vive
quotidianamente
ricercando
il
proprio
posto
in
famiglia/classe/….
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Il diverso attaccamento alla madre porta alla
formazione di diverse rappresentazioni mentali di
modelli operativi interni del Sé e della figura di
attaccamento.
I modelli di attaccamento fanno da filtro alle
informazioni alle quali siamo sottoposti
selezionando solo quelle congrue ai nostri
schemi.
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•
-
gli individui con attaccamento sicuro:
si sentono degni di essere amati
tollerano il distacco temporaneo
vedono la figura d’attaccamento come persona in grado
di aiutare in caso di bisogno
gli individui evitanti:
si ritengono non degni d’affetto
fanno conto solo su se stessi
la figura d’attaccamento è percepita come soggetto che
in caso di necessità non c’è mai come del resto gli altri
soggetti che lui conosce
- negano i loro bisogni
•
-
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• gli individui ambivalenti:
- si ritengono vulnerabili
- non si ritengono in grado di affrontare da soli i
problemi
- hanno un modello della figura genitoriale e degli
altri minaccioso, ostile alla quale chiedere aiuto,
ma allo stesso tempo dalla quale difendersi
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• gli individui disorganizzati:
- hanno un’immagine di Sé incoerente
- si ritengono di far paura (per il rifiuto della
madre )
- ma allo stesso tempo vulnerabili
• gli individui evitanti/ambivalenti:
- sono pronti e vigili nell’interpretare il
comportamento della figura di attaccamento
- hanno varie strategie per affrontare la vita che
dipendono dalla situazione
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DISTURBI DELL’ATTACCAMENTO
ATTACCAMENTO INSICURO
AMBIVALENTE
Difficoltà a investire nello studio perché
troppo “impegnati” nella ricerca continua
di conferme sul piano relazionale.
In classe: comportamenti disturbanti per
mantenere
la
costante
attenzione
dell’adulto su di sé.
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ATTACCAMENTO INSICURO
EVITANTE
A
distanza di sicurezza dalle
relazioni, iper investimento nel
fare.
In classe: vanno bene o anche
molto bene a scuola
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CAMBIAMENTI NELLA VITA
• Figure di riferimento, compagni,
ambienti, cibo, clima, odori,
regole, lingua, ecc., cambiano
nello spazio di pochissimo tempo
• E’ richiesto al bambino un
notevole impiego di risorse
emotive e cognitive
• Probabile ricaduta sulle
performance scolastiche
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CONTESTO FAMILIARE
• I genitori possono “caricare” il figlio di
aspettative troppo elevate e chiedergli di
“correre” come gli altri
• Il bambino non riesce a corrispondere alle
aspettative genitoriali: può reagire mettendo
in atto comportamenti oppositivi e/o
problematici (aggressività, provocazioni,
rifiuto della scuola, atteggiamento
rinunciatario e depressivo)
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DANNI BIOLOGICI PRE E
POST NATALI
• Condizioni di vita dei genitori biologici
contrassegnate da precarietà e da
condotte di vita a rischio
• Il bambino adottato è più vulnerabile
a malattie e handicap rispetto ai
coetanei che vivono in condizioni più
vantaggiose
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COME FACILITARE
L’INSERIMENTO
SCOLASTICO
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• Ritardare l’inserimento a scuola
• Inserire il bambino in una classe inferiore a
quella anagraficamente competente
• Tenere presente la storia del bambino e
tollerare le sue eventuali difficoltà
• Evitare di sottoporlo a "tour de force" per
recuperare le lacune accumulate.
• Effettuare, quando necessario una verifica
per comprendere se sono presenti specifici
disturbi dell'apprendimento
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• Non sovra investire l'ambito scolastico
• Non pretendere risultati che il bambino non
può raggiungere. È opportuno fare dei
programmi ad hoc e capire come e quanto
si può chiedere
• Dimostrare sempre accoglienza ed
accettazione per il minore
indipendentemente dai risultati raggiunti
• Motivare il bambino ad apprendere per se
stesso
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• Infondere fiducia evitando i giudizi "eterni“
• Aiutare a scoprire e sviluppare le abilità
piuttosto che evidenziare le incapacità
• Coltivare anche interessi extra-scolastici
tentando di costruire un percorso educativo
e formativo globale del soggetto
• Sapere che di fronte alle difficoltà
scolastiche l'impegno e la perseveranza nel
tempo pagano, senza drammatizzare gli
insuccessi
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METODO
- GRADUALITA’
- ELASTICITA’
- PROGRAMMA DIDATTICO
DIFFERENZIATO
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La scuola,
insieme alla famiglia,
in un contesto positivo di
relazioni e scambi,
ha la funzione di
traghettare il bambino
nella società.
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La scuola può diventare un
luogo di confronto dove ogni
bambino si incontra con la
propria diversità in mezzo ad
altre diversità, con i propri
problemi in mezzo ad altri con
i loro problemi.
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Importante disporre di
personale preparato capace di
mettere al centro la persona,
i suoi bisogni e le specifiche
modalità di apprendimento e
come sia necessario instaurare
una relazione stretta fra le
famiglie, gli insegnanti e gli
operatori.
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GRAZIE PER
L’ATTENZIONE
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