NUZIALITA’ / FORMAZIONE UNIONI
Fenomeno che non influenza DIRETTAMENTE la dinamica e la struttura di una popolazione
In tutte le società umane, tuttavia, si osserva la tendenza alla costituzione di unioni,
relativamente stabili, tra individui di sesso opposto.
Tali unioni, formali o informali, identificano la nascita di un nucleo familiare e
costituiscono la premessa (NON ESCLUSIVA, ma maggioritaria) per la manifestazione
della riproduttività della popolazione.
Storicamente è stata la NUZIALITA’ il principale elemento REGOLATORE della natalità.
Quali tipologie familiari, nel contesto europeo, sono storicamente maggiormente
rappresentative?
E attualmente quali sono le forme familiari che caratterizzano maggiormente i paesi
europei?
LE FAMIGLIE
“Non esiste né è mai esistito un unico sistema familiare”
(Anderson, 1982)
Definizioni preliminari tradizionali:
AGGREGATO DOMESTICO (HOUSEHOLD) = Insieme di persone che vivono sotto lo stesso
tetto
PARENTELA = Insieme di persone legate da rapporti di sangue o di matrimonio
FAMIGLIA = Intersezione tra aggregato domestico e parentela = insieme di persone legate
da parentela che vivono sotto lo stesso tetto
Parentela:
Sistema cognatico (discendenti sia in linea femminile che maschile)
Sistema unilineare (discendenti in linea solo femminile o maschile)
Quali configurazioni di parentela storicamente nella società occidentale?
Punto di partenza è il NUCLEO = coniugi e figli
 FAMIGLIA NUCLEARE O SEMPLICE (una sola unità coniugale completa o meno)
 FAMIGLIA MULTIPLA – VERTICALE O ORIZZONTALE (due o più unità coniugali
estese in verticale o in orizzontale)
 FAMIGLIA SENZA STRUTTURA (priva di un’unità coniugale)
 INDIVIDUO ISOLATO
Un’altra classificazione si basa sulla residenza delle nuove coppie formate:
MODELLO PATRILOCALE O MATRILOCALE (coabitazione con famiglia origine)
MODELLO NEOLOCALE (residenza autonoma)
FAMIGLIE COMPLESSE
 FAMIGLIA ESTESA – VERTICALE O ORIZZONTALE (un’unità coniugale e uno o
più parenti conviventi, in estensione verticale o orizzontale)
tipologie familiari storiche europee
(Hajnal, 1965): considera due parametri – età al matrimonio e % giovani adulti che si
sposano:
Europa Occidentale: prevaleva un modello di matrimonio ad età avanzata (27 anni gli
uomini, 24 anni le donne), neolocale e con una quota elevata di celibato definitivo (10-15%)
+ life-cycle servants (giovani a servizio e sorelle e “zie” nubili)
Europa Orientale: matrimonio precoce
(Laslett, 1983):
1. Occidentale (Inghilterra, Paesi Bassi, Francia del Nord): pratica neolocale e assenza di
famiglie complesse;
2. Centrale (Francia del Sud, Germania): minor diffusione di pratica neolocale e maggior
diffusione di famiglie complesse;
3. Meridionale (Spagna, Portogallo, Italia, Balcani): famiglie estese diffuse;
4. Orientale (Russia europea e zone circostanti): famiglie complesse dominanti
Le tipologie sono quindi definite in base a :
-Parametri di struttura (configurazione dell’aggregato domestico)
- e di flusso (continuità o discontinuità della residenza alla formazione di un nuovo nucleo)
Con l’arricchirsi delle fonti si sono introdotti altri parametri per la definizione dei
modelli familiari → frammentazione in sistemi locali
Ulteriore classificazione:
FAMIGLIA CEPPO. Tutti i figli si sposano stabilendosi nella casa paterna. La continuità
della famiglia è assicurata dai legami di sangue, ma un solo figlio è scelto come erede
unico.
FAMIGLIA INSTABILE. Modello nucleare neolocalista, nasce con l’unione di due persone
autonome e sopravvive finché esse sopravvivono, controllo più debole sui figli
Società su base consanguinea:
1. Non richiede periodi di adattamento reciproco (lunga consuetudine)
2. Continuità nelle generazioni può includere un numero elevato di persone
3. Assicura sostegno economico e di cura a tutti i componenti anziani e bisognosi
Società su base coniugale:
1. Nella nuova unione gli individui si devono adattare reciprocamente
2. Composizione instabile della famiglia (ex. Un figlio che esce di casa)
3. La famiglia si estingue con la morte di uno dei partner
FAMIGLIA FORTE: stabilizzarsi nel tempo di un regola di reciprocità differita tra
generazioni (Sud Europa)
FAMIGLIA DEBOLE: la solidarietà tra generazioni passa attraverso non le famiglia ma le
istituzioni (Nord Europa)
Dagli anni ‘70 un altro approccio RELAZIONALE (Stone, Shorter) affianca quello dei
“quantificatori o classificatori” di Cambridge
Quali rapporti affettivi entro il nucleo familiare?
Non più fonti censuarie o parrocchiali ma qualitative (diari, epistolari, letteratura ecc.)
Ipotesi: processo evolutivo nei legami affettivi dei componenti della famiglia. Processo
che dalle società tradizionali, (famiglia istituzione rivolta verso la parentela e aperta
all’esterno e le madri “guardavano con indifferenza” al benessere dei figli sotto i due
anni) gradatamente arriva all’attuale famiglia (chiusa e intenso rapporto affettivo coi
figli)
(Stone, 1977) 3 stadi evolutivi:
1. FAMIGLIA A LIGNAGGIO APERTO (<‘500): permeabilità e lealtà dei suoi membri verso
la parentela e la comunità. La libertà individuale è subordinata agli interessi
comunitari
2. FAMIGLIA PATRIARCALE NUCLEARE RISTRETTA (‘500-’600): ridotta influenza di
parentela e comunità, dipendenza entro la famiglia
3. FAMIGLIA NUCLEARE DOMESTICA CHIUSA (>’600): organizzata sui principi
dell’autonomia individuale, forti legami affettivi, maggior tempo di cura x figli,
chiusura alla parentela
MISURE DI NUZIALITA’ (o di unione, disponibilità dati)
Alcune osservazioni preliminari:
1. Nuzialità/Unione → evento rinnovabile → distinzione per ordine
2. La nuzialità/formazione unioni è un evento che mette in relazione due unità statistiche
→ difficoltà a considerare “la coppia” come unità statistica → l’analisi della nuzialità
viene svolta separatamente per ciascun sesso
3. L’unione è un fenomeno SELETTIVO e non casuale: l’incontro e la scelta dei partner
avviene secondo forze e preferenze non sempre consce ma mai casuali → quali
caratteristiche hanno gli individui esclusi (generalmente esclusi anche dalla
riproduttività)? → implicazioni e cause biogenetiche oltre che sociali
1. ANALISI TRASVERSALE
Intensità e cadenza del fenomeno
-Tassi
- età media
INTENSITA’ DEL FENOMENO
TASSI GENERICI
Numero di matrimoni (unioni) avvenuti nell’anno t
S t 
st  
1000
P t 
Popolazione media nell’anno t
Ma quale è la popolazione esposta realmente all’evento?
S t 
s * t   nc 1000
Pa ,b t 
nc = non coniugati
a = limite inferiore età
b = limite superiore età
Primi matrimoni/unioni
m
t 
S
'
s 'm t   c 1000
Pa ,b t 
f
t 
S
'
s ' f t   n 1000
Pa ,b t 
- distinzione per sesso
TASSI PER GENERAZIONE E ANNO CALENDARIO
s t  

S t 

1 / 2 g P1.1.t  g P31.12.t 
1000
gP(1.1.t)
g
g
TASSI SPECIFICI PER CLASSI DI ETA’ DI AMPIEZZA PLURIENNALE
s x , x  h t  
S x , x  h t 
1 / 2Px , x  h 1.1.t   Px , x  h 31.12.t 
1000
Sx(t)
gP(31.12.t)
Px(1.1.t)
S x t 
s x t  
1000
1 / 2Px 1.1.t   Px 31.12.t 
Px(31.12.t)
TASSI SPECIFICI PER ETA’
TASSO DI NUZIALITA’ TOTALE
b
TNT   s x t 
xa
b
TNT '   s ' x t 
xa
OSSERVAZIONI:
1. Nel caso di tassi specifici per classi di età pluriennali ciascun tasso dovrà essere
moltiplicato per l’ampiezza della classe corrispondente
2. TNT e TNT’ forniscono misure dell’intensità finale della nuzialità attribuibile ad una
generazione fittizia di 1000 soggetti non toccati da mortalità e migrazione
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