EVOLUZIONE
DELL’UOMO
14 milioni di anni fa, nelle foreste
africane, vivevano le scimmie
antropomorfe cioè che avevano
forma simile a quella umana.
SCIMMIE ANTROPOFORME
Vivevano preferibilmente sugli alberi per
difendersi dai predatori e si spostavano da un
ramo all'altro. Si nutrivano di frutti
spontanei ma cacciavano anche piccoli insetti. Il
loro muso era schiacciato: non avevano la
mascella sporgente e i canini erano quasi
assenti. Queste scimmie sono
considerate nostre antenate perché alcune di
loro cominciarono a spostarsi sulla terraferma.
Circa 20 milioni di anni fa, in Africa, il
clima cambiò e le foreste si
diradarono; per raggiungere gli alberi a
volte era necessario attraversare spazi
molto estesi e quindi si evolse l'homo
habilis.
HOMO HABILIS
Visse circa due milioni di anni fa in Africa. Rispetto
al suo predecessore, l'homo habilis presentava già
i segni di un'evoluzione fisica e mentale, era infatti
più alto e aveva un cervello più grande e quindi più
sviluppato. Sviluppando maggiormente il cervello,
l'homo habilis comprese che poteva utilizzare i
materiali a sua disposizione per creare
degli strumenti che l'avrebbero aiutato nella vita
quotidiana, per cui iniziò a lavorare la pietra per
creare delle lame più o meno affilate.
La pietra che meglio si prestava a questa lavorazione,
permettendo di essere scheggiata facilmente e di creare
delle asce utili all'estrazione di radici dal terreno o di
carne dagli animali, era la selce. L'homo habilis
camminava ormai con sicurezza su due gambe.
L'homo habilis viveva prevalentemente sugli alberi, tra
la vegetazione da cui scendeva di giorno per procurarsi il
cibo, e in seguito anche nelle caverne, in cui cercava
riparo. Viveva in piccoli gruppi dove ogni componente
aveva un compito preciso. Comunicava con i suoi simili
attraverso gesti e versi, non ancora un vero e proprio
linguaggio.
un milione e mezzo di anni fa si
sviluppò in Africa l’homo erectus.
HOMO ERECTUS
A differenza dei suoi predecessori non visse stabilmente
nei luoghi nativi ma si spinse in esplorazione
spostandosi in Asia e in Europa. L'Homo erectus viene
così chiamato perchè finalmente la struttura del corpo
ha assunto una forma definitivamente eretta,
avvicinandosi decisamente all'aspetto fisico degli
uomini attuali. Con l'homo erectus si assiste ad un
grande passo in avanti nella civiltà in quanto si
raggiungono degli obiettivi importantissimi: la scoperta
del fuoco innanzi tutto. Con il fuoco a sua
disposizione, l'homo erectus poteva difendersi, risiedere
in zone più fredde, cuocere i cibi e migliorare la qualità
della vita sociale.
L'homo erectus, era dotato tra l'altro di un cervello ancora
più grande dei suoi predecessori utilizzò il fuoco anche come
strumento di caccia. La vita nelle comunità divenne più
piacevole e facile, gli homo erectus vivevano, oltre che in
grotte naturali, anche all'interno di capanne che iniziarono a
costruirsi, si vestirono di pelli degli animali di cui
mangiavano le carni, utilizzando anche le ossa come
materiali di costruzione. L'homo erectus era nomade, ossia
imparò a spostare la propria casa in base alle migrazioni
degli animali. Si crea una cultura che viene trasmessa da
padre in figlio, l'homo erectus ha ben compreso il valore di
essere uniti e la famiglia è il centro della società.
Con lui si assiste anche ad un altro importantissimo passo in
avanti: l'evoluzione del linguaggio.
I suoi predecessori non avevano una
conformazione fisica che permettesse loro di
"parlare", cosa invece possibile all'homo
erectus. Le radici della comunicazione
nascevano dall'esigenza di una vita di gruppo, il
potersi esprimere con un linguaggio, pur molto
semplice.
200.000 anni fa si evolve
sempre in Africa l’homo
sapiens che vuol dire uomo
sapiente, intelligente.
HOMO SAPIENS
Era nomade e dall’Africa si spostò verso Asia ed
Europa. Viveva in caverne o in tende, non
singolarmente ma, in gruppo. Le capanne erano
fatte con rami e foglie.Era cacciatore di grossi e
pericolosi animali.
Inventò molte tecniche di caccia:
• scavava buchi per catturare le prede;
• incendiava le foreste, così gli animali
uscivano e per l'uomo era più facile ucciderli;
• lanciava urla in modo da farli cadere in
strapiombi rocciosi;
• lanciava sassi per cacciare gli orsi dalle
caverne.
100.000 anni fa fece la
sua comparsa l’homo
sapiens-sapiens.
HOMO SAPIENS-SAPIENS
La ricerca di territori ricci di selvaggina spinse l’homo
sapiens-sapiens a spostarsi dall’Africa e raggiungere
Asia, Europa, Americhe e Australia.
Fu capace ad adattarsi ad ambienti e climi diversi.
L’homo sapiens-sapiens era alto 160/180 cm, pesava
circa 70 kg, il suo cervello era grande come quello
dell’uomo moderno e camminava in posizione
completamente eretta.
Usava un linguaggio ben sviluppato e complesso. Era
un bravissimo cacciatore, capace di catturare qualsiasi
animale; carnivoro o erbivoro come il mammut, il
bisonte, la renna e lo stambecco.
L'uomo sapiens-sapiens non andava solo a caccia ma andava
anche a pescare. Con una pietra resistente batteva su altre
pietre e con le schegge faceva le armi come asce e lance.
Imparò a lavorare bene l'osso con il quale costruì arpioni e
anche altri oggetti più piccoli come l'ago da cucire. Mentre
gli uomini andavano a cacciare o a pescare le donne e
i bambini andavano a raccogliere frutti, funghi, erbe, radici,
uova e miele. Le donne impararono a confezionare abiti caldi
e comodi. Raschiavano le pelli con raschiatoi di selce o ossa
per togliere i residui di carne. Finito di raschiare cucivano le
pelli con l'ago. Riuscivano a confezionare pantaloni e giacche
con cappuccio e le abbellivano con perle di ossa lucidate.
Uomini e donne indossavano gioielli: collane braccialetti e
ciondoli fatti con conchiglie di animale e ossa.
FINE
Sara Spinazzola
Giorgia Valentino
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