La «speranza dell’immortalità»
(Sap 3,4):
la morale della sapienza biblica greca
ἡ ἐλπὶς αὐτῶν ἀθανασίας πλήρης
www.awodka.net/m141/
Sap 3,1-3.9
I GIUSTI…
nel giorno della loro visita risplenderanno;
come scintille nella stoppia,
correranno qua e là.
Quanti confidano in lui
comprenderanno la verità;
coloro che gli sono fedeli
vivranno presso di lui nell’amore,
perché grazia e misericordia
sono riservate ai suoi eletti (Sap 3,1-3.9)
L’immortalità
Da parte di Dio, è una posizione
per la quale coloro che restano fedeli
saranno onorati dopo la morte.
La lunga e oscura notte dello Sheol,
che proietta la sua ombra
su tutte le pagine della Bibbia,
è finita per il giusto.
Oggi: Sap 6,23–9,18
Lezione 9:
L’elogio della Sapienza e la via per ottenerla
Lezione 10:
Sapienza 6,22–9,18: il messaggio morale
Sapienza: un encomium - elogio
 Genere

1,1–6,21: esordio


epidittico
6,22–9,18: elogio
10,1–19,22: esempio
Il libro della Sapienza



La prima parte del libro (capp. 1-5) si incentrava sulle
figure del giusto e dell'empio, che apparentemente
conducono la stessa esistenza. Il giusto però segue le
indicazioni della sapienza, mentre l'empio persegue un
suo progetto di successo e di ricchezza.
La morte e il giudizio di Dio sveleranno il destino di
entrambi, spesso nascosto dalle vicende umane: il giusto è
destinato alla felicità, l'empio al castigo.
La seconda parte (capp. 6-9) è una profonda riflessione
sulla sapienza che si ispira alla cultura greca dominante
(cf. gli attributi con cui la sapienza è descritta in 7,22-23).
La sapienza non è più soltanto un attributo divino, ma
compare quasi come una persona vicinissima a Dio, in
stretto rapporto con lui e con la sua azione.
Sap 1-5; 6-9; 10-19.
L’insieme costituisce una celebrazione della Sapienza divina:



nella conoscenza ultima che la Sophia offre
circa la condizione umana
(Sap 1,1–6,21.22-25);
in un’iniziazione orante al mistero di Dio
(Sap 6,22–9,18);
nello svelamento finale del senso del dramma della storia
e della terra, esemplificato dalla dialettica originaria tra
Israele ed Egitto o Canaan
(Sap 10–19).
Temi teologici

La dottrina dell’immortalità
In Sap 1,1 - 6,22 (ma anche in altre parti) si giunge a una
chiara formulazione della dottrina dell’immortalità, che si è
fatta strada con un lento processo di formazione nella
storia di Israele e che viene certamente favorita dagli
influssi platonici che determinarono il pensiero dell’autore.
Essa è però un dono di Dio, non il risultato di una
deduzione metafisica dalla spiritualità dell’anima (cf.
Fedone di Platone).
L’immortalità (athanasia) può essere descritta come una
relazione di comunione piena con Dio, come pieno sviluppo
e compimento di quella intimità con Dio che il giusto
sperimenta già nella sua vita terrena, vivendo le indicazioni
della Sapienza.
Temi teologici

La dottrina dell’immortalità
Questa dottrina dell’immortalità in senso positivo e negativo
è presentata soprattutto in Sap 3-4, utilizzando lo schema
letterario dei dittici antitetici, in cui a una scena luminosa
che presenta il destino beato dei giusti si contrappone una
scena oscura che descrive la sorte infelice degli empi.
Il capitolo 5 è invece una grande scena di autogiudizio
delle anime: il rimorso della coscienza rimane nell’aldilà
come punizione per gli empi e alla fine diventa strumento
della loro condanna.
Temi teologici

Il mistero della Sapienza
Il concetto di «sapienza» è il risultato di una lunga
elaborazione della letteratura sapienziale per esprimere in
modo nuovo il rapporto tra Dio e la creazione.
La sapienza descritta in questo libro non è identificabile
con la Legge, né vuole risolvere il rapporto tra
trascendenza e immanenza.
Senza arrivare alla ipostatizzazione della nozione di
sapienza, che poteva risultare pericolosa per il monoteismo
ebraico, la Sophia acquista una funzione consistente di
mediazione tra Dio e il mondo. I 21 attributi che definiscono
la sapienza in (7,22-23) devono molto alla filosofia
platonica e stoica, anche se il pensiero soggiacente è
sempre di matrice biblica.
Sapienza
seduta accanto a Dio: (Sap 6,22–9,18)


una mediatrice tra il trono alto di Dio e tutti i luoghi, nei
quali si sperimenta la quotidiana fatica degli esseri
umani (Sap 6,22-25).
Nella sezione centrale del libro (Sap 7,1–8,21), l’elogio
della Sapienza (Sap 7,22-8,1) è accompagnato da
annotazioni autobiografico-sapienziali di Salomone:




la nascita,
l’infanzia nella comune fragilità della condizione umana (7,1-6;
cf. 8,19-20);
l’innamoramento e l’amicizia sponsale con la Sapienza (7,8-13;
8,2-9.16-18);
la gloria e la fama che l’amore per essa procura tra gli uomini
e davanti a Dio (7,14; 8,10-15).
L’esperienza “sponsale” della Sapienza

Salomone è giunto alla Sapienza perché ha pregato (cf.
1 Re 3,5-9; 2 Cr 1,9-10) ed essa è venuta a lui, perché è
spirito (7,7; cf. vv. 22-24).
 C’è bisogno di pregare, perché Dio è «la guida della
Sapienza» e «nelle sue mani siamo noi e le nostre
parole» (7,15-16) – tutto verte verso la preghiera del
cap. 9.
Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini;
quanti se lo procurano si attirano l’amicizia di Dio,
sono a lui raccomandati
per i doni del suo insegnamento (Sap 7,14).
Nulla, infatti, Dio ama
se non chi vive con la sapienza (Sap 7,28).
La Sophia: l’artefice di tutto


L’artefice di tutte le cose (cf. Sap 7,21; 8,6), la Sapienza,
per la sua purezza e agilità, si diffonde e penetra tutte le
cose (cf. Sap 7,24).
Pur rimanendo in se stessa, rinnova tutte le cose e
attraverso le generazioni, entrando nelle anime sante,
forma amici di Dio e profeti (cf. Sap 7,27):
Essa si estende da un confine all’altro con forza,
governa con bontà eccellente tutte le cose (Sap 8,1).
La Sophia: sede di perfezione

In Sap 7,23-24 la Sapienza, intesa come spirito,
ottiene 21 attributi che spiegano
come essa possa effettivamente insegnare tutte le cose
(destino dell’uomo, l’intimità con Dio, il senso della
storia).

Essa è presentata come una somma delle perfezioni,
anche nel numero perfetto dei suoi attributi: 21 (3 x 7).
Infatti, gli attributi della sapienza descrivono la sua
natura e bellezza trascendente:
La Sophia: perfezione (7,23-24)
In essa c’è uno spirito intelligente (πνεῦμα νοερόν),
santo (ἅγιον), unico (μονογενές), molteplice (πολυμερές),
sottile (λεπτόν), mobile (εὐκίνητον), perspicace (τρανόν),
senza macchia (ἀμόλυντον), terso (σαφές), inoffensivo
(ἀπήμαντον), amante del bene (φιλάγαθον), acuto (ὀξύ),
23
24
irresistibile (ἀκώλυτον), benefico (εὐεργετικόν), amante
dell’uomo (φιλάνθρωπον), immutabile (βέβαιον), fermo
(ἀσφαλές), senza preoccupazioni (ἀμέριμνον), onnipotente
(παντοδύναμον), onniveggente (πανεπίσκοπον) e che
penetra (χωροῦν) tutti gli spiriti intelligenti, puri e sottilissimi
(Sap 7,23-24).
La Sophia:
immanenza e trascendenza (7,23-24)





In quanto spirito, essa è totalmente pura, agendo su tutti
gli altri spiriti e penetrando in tutte le cose (v. 24).
L’immanenza della Sophia viene controbilanciata dalla
trascendenza: sacra, unica, tutto vede e tutto può.
La purezza (vv. 23 e soprattutto 24) dello spirito della
Sapienza conduce alle immagini descritte nei vv. 25-26,
relative alla relazione della Sapienza con Dio.
Essa è un’espressione del potere divino, della sua gloria, luce e
bontà.
La Sapienza, nei vv. 27-30, esercita sui suoi seguaci, coloro che
“coabitano” (v. 28) con lei e sono quindi amati da Dio, varie attività:
Lei è una sorta di “super-sole”, la cui luce conquista persino le
tenebre del male. La descrizione esuberante della Sapienza si
chiude con l’affermazione della sua provvidenza universale.
La Sophia:
symbiosis sponsale (8,3-7)


La Sapienza ha le qualità di una sposa ideale, come la
nobiltà e il “vivere con” (symbiosis) Dio (8,3).
insegna le quattro virtù cardinali (temperanza, giustizia,
prudenza e fortezza), l’essenza dell’insegnamento
morale greco. È l’unica volta che queste virtù vengono
elencate nella Bibbia (8,7).
Se qualcuno ama la giustizia,
i suoi frutti sono le virtù:
essa infatti insegna temperanza e prudenza,
giustizia e fortezza,
delle quali nulla è più utile agli uomini nella vita (Sap 8,7)
La Sophia:
le virtù cardinali (8,7)

le quattro virtù cardinali
temperanza, prudenza, giustizia e fortezza:
καὶ εἰ δικαιοσύνην ἀγαπᾷ τις,
οἱ πόνοι ταύτης εἰσὶν ἀρεταί·
σωφροσύνην γὰρ καὶ φρόνησιν ἐκδιδάσκει,
δικαιοσύνην καὶ ἀνδρείαν,
ὧν χρησιμώτερον οὐδέν ἐστιν ἐν βίῳ ἀνθρώποις.
La Sophia:
le virtù cardinali (8,7)

Platone (Repubblica, IV, 420c)
l'anima umana è tripartita:
- anima razionale
- l'intellettiva
- e la concupiscente.

La coordinazione e il governo delle «anime»
spetta all’anima razionale.
le sono sottomesse le altre due:
l'intellettiva e la concupiscente).
La Sophia:
le virtù cardinali (8,7)
-
-
-
la saggezza o prudenza (anima razionale) costituisce il
controllo delle passioni e così diventa la base di tutte le
altre virtù
la temperanza, intesa come moderazione dei desideri
(anima concupiscibile) che, se eccessivi, sfociano nella
sregolatezza;
il coraggio o forza d'animo (anima irascibile o volitiva)
necessaria per mettere in atto i comportamenti virtuosi
la giustizia realizza l'accordo armonico e l'equilibrio di
tutte le altre virtù presenti nell'uomo virtuoso e nello stato
perfetto.
La Sophia:
σωφροσύνη (8,7)



Sophrosyne indica lo spirito di moderazione,
autocontrollo, la temperanza, la moderazione e
discrezione. In latino: continentia e sobrietas.
L’ideale greco della sophrosyne è forse espresso dai
due detti più famosi della Oracolo di Delfi: “Conosci te
stesso - γνῶθι σεαυτὸν” e “Niente in eccesso - μηδὲν
ἄγαν”.
La felicità nella vita si può ottenere tramite una vita
armoniosa. Si tratta di un ideale classico quasi perso,
con l’obiettivo di vivere entro i limiti della ragione e della
natura attraverso la saggezza e la conoscenza di sé
La Sophia
φρόνησις (8,7)
La Sophia greca (= saggezza) è l’abilità di saper
pensare bene riguardo alla natura del mondo, di capire
perché il mondo è così com’è (= la scienza). La sophia
comporta anche la ragione riguardante le verità
universali.
 La Phronesis secondo i greci è la capacità di intuire qual
è il giusto modo per raggiungere un obiettivo, il
miglioramento che si è prefissato di raggiungere dalla
sophia per incrementare la qualità della propria vita. Si
tratta quindi di un’azione, o una serie di azioni, condotte
secondo un preciso criterio.
 La phronesis: l’abilità di decidere come raggiungere un
determinato scopo e la capacità di riflettere e di decidere
quale deve essere il fine.

La Sophia:
δικαιοσύνη (8,7)



«Giustizia» (dikaiosyne) e «giusto» (dikaios) derivano
dal sostantivo dike (colei che indica, che indirizza) direttiva, indicazione, ordine.
La nomos e la legge cui sono sottomessi gli animali (di
divorarsi). La dike è stata data all’uomo per sviluppare
ordinatamente la propria esistenza. È l’opposto della bie,
la violenza, la potenza distruttrice.
Il dikaios (il giusto), è colui che si comporta in modo
conforme alla parte della società in cui vive e compie il
suo dovere verso gli dei e verso i suoi simili. Dikaia zoe
è la maniera di vivere civilmente contrapposta alla hybris
(eccesso, superbia o prevaricazione) e all’inciviltà, alla
vita disordinata dei barbari.
La Sophia:
ἀνδρεία (8,7)





La fortezza (in greco ἀνδρεία - andreia; latino fortitudo)
è una virtù che assicura, nelle difficoltà, la fermezza e la
costanza nella ricerca del bene.
Viene anche indicata come coraggio.
Già con Platone la fortezza è presentata come una delle
quattro virtù cardinali.
Tale definizione venne riconosciuta in ambito della
dottrina cristiana a partire dagli studi e della predicazione
di Sant'Ambrogio.
La Sophia:
“compagna” degli uomini
La Sapienza è la compagna che Dio ha concesso ai giusti
perché li guidi nel loro cammino verso di lui e li renda suoi
amici (Sap 7,14.27).
 È «l’artefice di ogni cosa» (7,22; 8,6) e «iniziata alla
scienza di Dio, sceglie le sue opere» (8,4).
 Governa tutte le cose, come già affermava Sir 24,6, ma
lo fa attraverso la sua presenza nel cuore d’ogni cosa,
penetrando e vivificando pienamente il mondo (1,7; 7,24;
8,1).
 Quest’ultima caratteristica è stata ricavata dallo
stoicismo, che attribuiva allo spirito (pneuma) una
funzione simile.
La Sophia:
“compagna” degli uomini
La Sapienza è la compagna che Dio ha concesso ai giusti
perché li guidi nel loro cammino verso di lui e li renda suoi
amici (Sap 7,14.27).
 È collegata con lo spirito di Dio (1,6-7; 7,22; 9,17):
è posseduta dallo Spirito Santo di Dio.
 ha una funzione effettiva nella vita morale degli uomini:
agisce perché «si raddrizzino i sentieri di chi è sulla
terra» (9,18) e tutte le ferite siano curate (16,12),
cf. le profezie di Ezechiele (Ez 36,27).
La Sophia:
animatrice soteriologica di una vita buona
In Sap 9:
 la Sapienza è presente alla creazione del mondo e
dell’uomo (vv. 1-2), come colei che «dispiega la sua
forza da un’estremità all’altra del mondo e regge
l’universo con bontà» (8,1) e «rinnova tutte le cose»
(7,27),
 è pure colei «mediante la quale gli uomini furono salvati»
(v. 18). La sapienza cosmica assume una funzione
soteriologica. È la sapienza che «si diffonde attraverso le
età nelle anime sante, forma amici di Dio e profeti»
(7,27). Creazione e storia sono quindi pervasi dall’azione
salvifica della sapienza.
La Sophia:
animatrice soteriologica di una vita buona
In Sap 9:
 Sap 9,13 pone la domanda circa la relazione tra piano
creatore di Dio e dono della sapienza: «Quale uomo può
conoscere la volontà di Dio?».
 La «volontà» di Dio è quella di Dio creatore (v. 1-2), ma
anche del «Dio dei padri» (v. 1).
 Nel libro della Sapienza, la volontà di Dio è il suo
disegno di salvezza nell’alleanza e tutta la Scrittura ne
dà testimonianza.
La Sophia:
animatrice soteriologica di una vita buona
In Sap 9:
 Per conoscere il piano salvifico di Dio ed essere salvati è
necessario il dono della sapienza identificata con lo
Spirito del Signore:
Chi ha conosciuto il tuo pensiero, se tu non gli hai concesso la
sapienza e non gli hai inviato il tuo santo spirito dall’alto? Così
furono raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra; gli uomini furono
ammaestrati in ciò che ti è gradito; essi furono salvati per mezzo
della sapienza
(Sap 9,17-18).
La Sophia:
animatrice soteriologica di una vita buona
Il libro della Sapienza opera un’ardita identificazione, che mai
nessun testo biblico aveva prima fatto, tra sapienza e Spirito:.
mediante il dono dello Spirito di Dio, la sapienza è
interiorizzata nel cuore dell’uomo, diventa il dinamismo del
suo essere e della sua azione davanti a Dio
 Senza la sapienza, data da Dio, l’uomo sarebbe stimato un
nulla (9,6) perché sarebbe incapace di essere e operare in
armonia con le leggi dell’universo e con la volontà divina.
 Il valore cosmico della sapienza diventa un principio interiore
di vita nell’uomo con funzione soteriologica:



la sapienza attiva nella creazione dell’universo si fa presenza
purificatrice e sanante di Dio stesso nel cuore dell’uomo,
donandogli la vera conoscenza e la pratica della volontà di Dio.
Scarica

Sophia - awodka.net