Decadimenti
Conservazione del 4-Impulso
• Conseguenza delle proprieta’ di invarianza per traslazione
nello spazio e nel tempo per un sistema isolato:
– Conservazione del 4-impulso totale in ogni processo fisico
• Numero e tipo di particelle nello stato iniziale sono in
generale diversi da quelli nello stato finale:
– Creazione e distruzione di particelle
• Di enorme importanza nelle applicazioni della cinematica
relativistica allo studio di fenomeni specifici.
– E’ spesso possibile individuare altre quantita’ conservate
Fabrizio Bianchi
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Decadimento a Due Corpi (1)
• Particella “madre” di massa M che decade in due particelle
“figlie” di massa m1 ed m2
• Lavoriamo nel sistema del CM della particella madre,
imponendo la conservazione del 4-impulso (omettiamo per il
momento gli “*” che identificano le quantita’ nel CM):
• Le particelle figlie escono back-to-back nel sistema del CM
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Decadimento a Due Corpi (2)
• Da cui:
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Decadimento a Due Corpi (3)
• E quindi:
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Decadimento a Due Corpi (4)
• Riarrangiando i termini:
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Decadimento a Due Corpi (5)
• In conclusione, riintroducendo gli “*”, troviamo che |p|*
delle particelle figlie, nel sistema del CM della particella
madre e’:
• Se m1=m2=m
• Se m1=m2=0
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Decadimento a Due Corpi (6)
• Energia delle particelle “figlie” nel sistema del CM della
particella “madre”:
• Osservazioni:
– Impulso delle particelle “figlie” e’ uguale, la loro energia in generale
no
– Impulsi (in modulo) ed energie hanno un valore fisso nel CM:
Caratteristica dei processi a due corpi
– Perche’ l’impulso abbia valori reali deve essere
come ci si attende intuitivamente
– Nulla ci dice la cinematica della distribuzione angolare: essa e’
fissata da regole dinamiche legate al momento angolare ed allo stato
quantico della particella che decade
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Decadimento a Due Corpi (7)
• Qual e’ l’impulso delle particelle figlie nel riferimento del
LAB, nel quale la particella madre viaggia con velocita’
b=p/E ? Applicazione della relazione impulso-angolo trovata
prima:
• Come atteso, due situazioni possibili:
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Decadimento po->gg (1)
• Consideriamo il decadimento po ->gg nel CM
• Nel CM del p0 escono back-to-back 2 fotoni monocromatici di
67.5 MeV ciascuno
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Decadimento po->gg (2)
• Nel sistema del LAB il po si muove con impulso pp
(scegliamo asse z nella direzione di volo del po)
• TdL di un fotone dal CM al LAB:
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Decadimento po->gg (3)
• Ricaviamo minima e massime energia del fotone nel LAB
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Decadimento po->gg (4)
• Nel CM i fotoni sono monocromatici.
– Nel LAB c’e’ correlazione energia-angolo
• Se consideriamo un gran numero di decadimenti
osserviamo una distribuzione statistica di angoli di
decadimento a cui corrisponde una distribuzione statistica
di energie dei fotoni.
• Il decadimento del po e’ isotropo nel suo CM (ossia la
distribuzione angolare dei fotoni e’ costante in cosq ed in
j):
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Decadimento po->gg (5)
• Distribuzione dell’energia del g nel LAB
• Ci aspettiamo quindi distribuzione piatta tra Emin ed Emax
del fotone.
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Decadimento po->gg (6)
• Distribuzione angolare
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Scoperta del po (1)
•
Scattering di p- su p. Possibili reazioni:
1)p  p  ng
2)p  p  np 0
p 0  gg
•
Caso 1): impulso di g ed n ha unico valore: g monocromatico
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Scoperta del
o
p (2)
• Caso 2). Ci aspettiamo:
• Impulso del po con un unico valore
• Distribuzione piatta in Eg
• Valore minimo dell’angolo fra i 2 g
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Scoperta del po (3)
• Scatteri di p- in cui si ipotizza vengano prodotti po soprattutto in
avanti.
• In questo caso pp e’ fissato (al valore dell’impuso del p incidente
se si trascurano le differenze di massa)
• Contatori vedono flusso di g dal bersaglio
– Due contatori in posizione simmetrica rispetto al fascio osservano 2
g in coincidenza
– Variando l’angolo fra i contatori si osserva che al di sotto di un certo
angolo i conteggi vanno a zero
• Distribuzione di energia dei g
e’ piatta
• Il p0 e’ stato scoperto !
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Decadimenti di K e p a Riposo
• Decadimenti di K e p “da fermi” in emulsioni nucleari.
• Energie fissate ->Range in emulsione nucleare fissati
• Dal range delle tracce osservate: Riconoscimento p vs. K
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pstop->mn
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Kstop->mn
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K,p->mn in volo
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Identificazione dei K in Alice
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Fasci di Neutrini (1)
• Costruzione dei fasci di neutrini e’ basata sui decadimenti K,p>mn
– K,p prodotti in collisioni protoni-nuclei
• Nel CM della particella madre:
• Il decadimento e’ isotropo, quindi la distribuzione di energia nel
LAB:
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Fasci di Neutrini (2)
• Spettro di energia dei neutrini molto largo
– Per un dato evento l’energia del neutrino incidente non e’ nota
• E’ possibile ricavare l’energia del neutrino dall’angolo di
emissione
• Relazione tra angolo ed energia si trova dalla
conservazione del 4-impulso
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Fasci di Neutrini (3)
Se Ep>>mp
Per piccoli angoli:
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Fasci di Neutrini (4)
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Fasci di Neutrini (5)
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Neutrini dal CERN al Gran Sasso (1)
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Neutrini dal CERN al Gran Sasso (2)
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Neutrini dal CERN al Gran Sasso (3)
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Invarianti
• (Quantita’) invariante:
– Grandezza fisica che ha lo stesso valore in tutti i
sistemi di riferimento.
• Esempi:
– Norma di un 4-vettore
– Massa (a riposo) di una particella
– Prodotto scalare di due 4-vettori
• Utili per trattare in modo abbreviato e semplice
molti problemi di cinematica relativistica
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Gradi di Liberta’
• Stato finale ad N corpi con massa fissata.
–
–
–
–
3N componenti dell’impulso
Normalmente lo stato iniziale (massa ed impulso) e’ noto
-> 4 vincoli dalla conservazione del 4-impulso
In generale 3N-4 gradi di liberta’
• Decadimenti a due corpi: 6-4=2 gradi di liberta’
– Normalmente angoli q* e j* della direzione del volo nel
CM
– Di solito j* non e’ significativo -> una sola variabile
dinamicamente rilevante: q*
• Decadimento a 3 corpi: 9-4=5 gradi di liberta’
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Decadimento a 3 Corpi (1)
• 3 particelle nello stato finale:
– 3x3=9 Componenti impulso di 3 particelle
• Conservazione del 4-impulso totale:
• 4 relazioni di conservazione = vincoli
– 9-4=5 gradi di liberta'
• 3 variabili non significative dinamicamente
– (Es.: Orientamento della terna di assi nel CM (3 angoli) non
rilevante)
– 2 variabili dinamicamente significative
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Decadimento a 3 Corpi (2)
• Consideriamo la somma dei 4-impulsi delle particelle
1 e 2 dello stato finale:
• Il modulo quadro di P, che e’ un invariante,:
• sarebbe la massa a riposo al quadrato se P fosse il
4-impulso di una particella.In questo caso e’ la
massa a riposo del sistema di due particelle.
– Non dipende solo dalla massa a riposo ma anche dagli
impulsi (in modulo e direzione) delle due particelle
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Decadimento a 3 Corpi (3)
• Applichiamo ora la conservazione del 4-impulso :
• Definiamo gli invarianti:
• Il cui significato fisico e’ quello di massa invariante delle 3
coppie di particelle che si possono formare in uno stato
finale a 3 corpi
• Vale la relazione:
• Quindi solo due delle si sono indipendenti
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Decadimento a 3 Corpi (4)
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Decadimento a 3 Corpi (5)
• Regioni di variabilita’ delle 3 masse invarianti:
• Considerando le prime 2
come indipendenti:
• La regione accessibile del
piano m12, m13 non e’ un
rettangolo
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Decadimento a 3 Corpi (6)
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Decadimento a 3 Corpi (7)
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Decadimento a 3 Corpi (8)
Questa equazione definisce una curva nel piano (s2.s1) che delimita
la regione ammessa
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Dalitz Plot (1)
• Modo di rappresentare le variabili dinamiche in una
reazione con stato finale 3 a corpi:
Ogni evento: un punto
Modo interessante per
individuare la produzione di
stati instabili (risonanze),
che si individua dall’accumulo
di eventi in certe regioni
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Dalitz Plot (2)
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