IERI,OGGI E
DOMANI
Questa scoperta spinse Housz a
esagerare i pericoli del tenere piante al
buio nelle case e dette origine alla
tradizione secondo cui piante e fiori
dovrebbero essere levati durante la
notte dalle camere da letto.
1843:
Liebig sostenne che i prodotti intermedi dovessero
essere svariati acidi organici ma questa teoria non era
basata su prove sperimentali né queste furono trovate
in seguito
Fase luminosa
fase buia
A livello delle membrane tilacoidali nei due fotosistemi
le molecole di clorofilla sono legate a complessi
proteici e l’energia luminosa assorbita determina uno
stato di eccitazione della molecola e della clorofilla che
provoca lo sbalzo di un suo elettrone ad un orbitale più
esterno e il conseguente flusso di tali elettroni carichi
di energia che vanno a ridurre altre molecole, contro
gradiente ossidoriduttivo. In successive reazioni
ossidoriduttive , secondo gradiente,parte dell’energia
viene restituita consentendo la sintesi di ATP
Quanto ottenuto nella fase luminosa viene
utilizzato per la riduzione di CO2 e per la sintesi di
sostanze organiche. Le reazioni che
interesseranno la CO2 si svolgono nello stroma
plastidiale e non richiedono l’intervento diretto
della luce (da qui “fase buia”).
E’ stato pubblicato un articolo dalla biometeorologa Nancy
Y. Kiang riguardo il colore delle piante su altri pianeti. Sono
stati scoperti oltre 200 pianeti al di là del sistema solare e di
questi ancora non si è del tutto certi se ospitino o no la vita,
ma se fosse vero? Se ci fosse la vita? La fotosintesi
rappresenterebbe un modo per capire se in questi nuovi
pianeti sia possibile o meno vivere. Cerchiamo allora di
capire bene come funzioni la fotosintesi, soffermandoci
maggiormente sul suo modo di raccogliere la luce, prima di
tutto qui, sul nostro pianeta Terra.
Il sole produce un’enorme quantità di energia che si
manifesta sulla terra sottoforma di radiazioni
elettromagnetiche; una forma di questo tipo di radiazioni è
la luce, alla quale viene attribuita una doppia natura: quella
di onda e quella di particella.
 Le particelle che compongono la luce vengono definite fotoni
(particelle elementari) e rappresentano la più piccola unità divisibile di
luce.
La fotosintesi dipende proprio da questi fotoni, dalla loro energia.
Possiamo identificare due tipi di fotoni: quelli blu e quelli rossi. I fotoni
blu trasportano più energia rispetto a quelli rossi, mentre questi ultimi
si trovano in numero maggiore. Per questo motivo le piante utilizzano i
fotoni blu per la loro energia mentre quelli rossi per il loro numero
elevato. I fotoni verdi, invece, che si trovano tra quelli rossi e blu, non
hanno abbastanza energia da essere assorbita, per cui la “clorofilla A” (il
pigmento più importante per l’assorbimento della luce) li riflette, ed è
per questo motivo che noi vediamo le piante di colore, appunto, verde.
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FOTOSINTESI CLOROFILLIANA