LA PROFEZIA DI CACCIAGUIDA PARADISO: CANTO XVII (vv. 55-69) Dante, accompagnato da Beatrice, ha raggiunto il cielo di Marte; qui incontra un suo antenato: Cacciaguida, il quale gli parla a lungo della Firenze antica, dei suoi cittadini, e del suo futuro. C’è però una piccola finzione letteraria, infatti il futuro che Cacciaguida rivela a Dante, in realtà, era già il presente che il poeta stava vivendo mentre scriveva. BRUNETTO LATINI (Canto XV) Già nell’Inferno Ciacco, Farinata e Brunetto Latini avevano dato a Dante qualche anticipazione sul proprio futuro, soprattutto nell’ ambito politico. CIACCO (Canto VI) FARINATA (Canto X) … Ma le previsioni di Cacciaguida sono le più tremende: umiliazioni, tradimenti, calunnie ed esilio aspettano Dante. “Tu lascerai ogni cosa diletta più caramente; e questo è quello strale che l’arco dello esilio pria saetta. Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere ‘l salir per l’altrui scale. E quel che più ti graverà le spalle, sarà la compagnia malvagia e scempia con la qual tu cadrai in questa valle; che tutta ingrata, tutta matta ed empia si farà contro a te; ma, poco appresso, ella, non tu, n’avrà rossa la tempia. Di sua bestialità il suo processo farà la prova, sì che a te fia bello averti fatta parte per te stesso.”