CAPITOLI 1-11 SECONDA LEZIONE 1. Terminologia Torah= legge dal verbo yarah che significa insegnare. E’ formata di 5 libri. In greco viene chiamata PENTATEUCO (Pente= cinque Teuchos= cofanetto, astuccio.) 2. Composizione Capp.1-11: Le origini del mondo (eziologia metastorica) Capp. 12-36: storia dei patriarchi (insieme di saghe tribali per gruppi e santuari) Capp. 37-50: storia di Giuseppe: novella sapienziale Una attenzione al ripetersi di TOLEDOT, tAdôl.At. cioè “generazioni” (è un modo di fare storia…) 3. capp.1-11 è un quadro ideale che precede la storia della salvezza. I racconti hanno come radice l’ambiente mesopotamico (2000-1500 A.C.) nei generi letterari dei cosiddetti inni di azione, liste di re, composizioni sapienziali sumeriche, i racconti delle ziqqurat Esso è un modo per raccontare la storia del mondo - - Intuizione di una realtà cosmica che sfugge al possesso intellettuale oggetto: realtà divina … presentata con simboli In Gen.1-11 si possono riconoscere i seguenti miti: a) b) Enuma elis (cosmogonia babilonese) Cosmogonia fenicia Di queste altre ne parleremo per il secondo racconto della creazione a) b) c) Epopea di Ghilgamesh Atra –hasis Adapa L'Enuma elis, composto probabilmente tra il 1806 e il 1507 a.C., parla di due elementi primordiali increati ed eterni: Apsu, principio maschile (oceano di acqua dolce), e Tiamat, principio femminile (mare di acqua salata). Dalla loro unione nascono otto coppie di dei, i quali infastidiscono a tal punto Apsu che decide di distruggerli. L'intervento di Ea (dio dell'acqua e della sapienza), che uccide Apsu, provoca l'iniziativa di Tiamat che, nonostante l'aiuto di una schiera di mostri, guidati da Quingu, viene sconfitta da Marduk (dio della guerra). Questi divide in due il capo della morta e con metà costruisce il firmamento separando le acque superiori dalle inferiori (nel poema non è detto che cosa Marduk fece con l'altra parte di Tiamat, probabilmente formò la terra separandola dal mare; particolare attenzione è dedicata alla luna, Sin =Sinai?, più che al sole, Samas =Sansone?). Creato il cosmo, Marduk propone di creare l'umanità, destinandola a servire le divinità. Il consiglio è accolto ed è attuato mescolando il sangue dell'ucciso dio Quingu con la terra (Amelu; =Adam?). L'origine del mondo è quindi fondata su una generazione di dei (teogonia) e una lotta fra dei (teomachia), così da giustificare la condizione attuale dell'uomo con il modo con cui è stato creato. (giunta a noi tramite Filone di Byblos presente in Eusebio di Cesarea) Al principio del mondo c’è il caos, concepito come massa fangosa e tenebrosa, generatrice del dio Mot. Questi, dalla forma di un grande uovo fangoso, scindendosi in due, diede origine al cielo e alla terra. Baan, la moglie, unendosi con Kolpia, diede alla luce i primi uomini. Gen.1,1-2,4: poema sacerdotale Osservazioni preliminari La rivelazione comincia con l’Esodo… - Gen 1 non è l’unico testo sulla creazione - L’interesse dell’autore non è sul come, ma sul “senso originario” del tutto che è DIO - L’origine letteraria è dell’ambito sacerdotale (P) - Si tratta di una grande “ouverture” alla storia di Israele Il numero 7 che richiama i sette giorni - v.1 ha 7 vocaboli - v.2 ha 14 vocaboli - Le formule “Dio vide… ritorna 7 volte - Il nome di Dio ~yhi_l{a/ (‘eloihm) 35 volte - “cielo/terra/firmamento” 21 volte - Il settimo giorno: 3 affermazioni di 7 parole ciascuna. - SCHEMA SIMMETRICO: in 6 giorni - I primi tre giorni: opera di fondazione - Gli altri tre giorni: opera di ornamentazione STRUTTURA v.1-2 proemio a) Prima tavola: le regioni cosmiche 1° giorno: Luce 2° giorno: Firmamento 3° giorno: Terra b) Seconda tavola 4° giorno: Astri / luce 5° giorno: Pesci e uccelli/ acqua e aria 6° giorno: Animali e uomo / terra La conclusione (2,1-4a) polarizza l’attenzione sul settimo giorno, vertice della creazione e giorno senza tramonto - In principio tyviÞarEB è l’inizio della storia Creò ar"äB‘ si tratta di un’azione di Dio, fatta con semplicità - Cielo e terra #r<a'(h' taeîw> ~yIm:ßV'h; indica la totalità a cui corrisponde la difformità e il caos per eccellenza - Lo Spirito ~yhiêl{a/ x:Wråw> è il soffio vitale, il respiro, ma anche la Parola. Non è statica, ma si agita come le ali di un uccello. Sopra la realtà creata c’è Dio che respira e parla - La creazione procede per “separazione”. Bisogna ricordare il termine “santo”, che è detto di Israele… compito sacerdotale è quello di indicare cioè che è santo/puro e impuro. La separazione è dare identità Dio disse:: rAa*-yhiy>w:) rAa= yhiäy> ~yhiÞl{a/ rm,aYOðw: Espressione che ricorre 10 volte (cfr. Il decalogo) iIl firmamento: [:yqIßr" si tratta di una piattaforma… la base sulla quale sorge il tempio Terra e acque: (separazione) lDEªb.Y:w: anche questo termine richiama l’Esodo il passaggio del Mar Rosso. La separazione continua nella distinzione delle piante… Sole e luna: sono due “lampadari” e servono per il servizio liturgico (demitizzazione) Pesci e uccelli: si introduce un elemento nuovo, cioè la benedizione %r<b'óy>w: dà la possibilità di trasmettere la vita Animali e Uomo: “facciamo” (si tratta di un plurale deliberativo: Wnte_Wmd>Ki WnmeÞl.c;B. ~d"²a' hf,î[]n: l’immagine è la persona stessa. La proibizione della riproduzione dell’immagine divina è fondata sul fatto che solo l’uomo è la vera immagine di Dio L’uomo è custode del creato La benedizione indica la fecondità Il cibo: è solo quello vegetale? Qui si tratta di una visione profetica, cioè visione di un mondo riconciliato Le schiere ~a'(b'c.-lk'w> le schiere di Dio sono il cielo e la terra. Egli è il Dio che “fa esistere”. Tutto il testo è composto in chiave liturgica: il cosmo è un grande tempio (cfr.Ez.1,22-23.2526; 10,1) “il cielo è la base del trono di Dio, mentre il cosmo è il tempio della sua Gloria”. In tale santuario risplendono i due lampadari per indicare I ritmi liturgici (sole e luna). Il tutto è orientato al Settimo Giorno, il sabato in cui c’è la celebrazione della festa in questo tempio cosmico, in cui l’uomo è il direttore del coro e il sacerdote celebrante. La celebrazione del sabato è il momento sacro per eccellenza: tempo di riposo e di pace , festa della pienezza ATêk.al;m.-lK'mi ‘tb;v' AbÜ yK tAf)[]l; ~yhiÞl{a/ ar"îB'-rv,a]