La Civita di Artena ed il calcolo solstiziale delle strutture megalitiche Localizzazione La Civita di Artena è un’area situata al di sopra della città di Artena, in corrispondenza dei Monti Lepini, che porta i segni di tracce archeologiche appartenute a varie epoche. L’area è caratterizzata da un altopiano sul quale si snoda un percorso archeologico in parte restaurato dalla gestione comunale, ma gran parte della storia che caratterizza la Civita di Artena è per lo più sconosciuta Ripresa Aerea realizzata con il Drone del gruppo di ricerca © Daniele Cataldi © Daniele Cataldi Parcheggio Ripresa Aerea – © Daniele Cataldi Lo Studio Nel corso dello studio, iniziato nel 2013, è stato possibile appurare come la piana della Civita, di origine megalitica, possedesse una particolare forma geometrica la quale non poteva essere certo casuale ma plasmata appositamente. Sul perimetro esterno di tale altopiano esistono ancora oggi le tracce di antichissime mura ciclopiche della lunghezza pari a 2.5 km. Ripresa Aerea © Daniele Cataldi Parte di queste sono contenute all’interno del perimetro dell’altipiano, e sono per lo più frammentate a causa dei cataclismi e per mano dell’uomo. Lo Studio In basso la veduta di parte dell’altopiano quadrangolare realizzato dal popolo ciclopico in epoca antichissima. In realtà, gli archeologi non hanno mai spiegato il motivo della particolare forma dell’altopiano realizzato dal popolo ciclopico, ne hanno infatti sottolineato solamente la particolare estensione. Nessuno prima di oggi aveva carpito il motivo di tale conformazione sulla quale si snodano angoli e tratti lineari della cinta megalitica. Ripresa aerea realizzata per mezzo del Drone – © Daniele Cataldi Sommità quadrangolare, perfettamente squadrata e livellata dal popolo ciclopico che ha realizzato l’opera sulla Civita di Artena. Secondo gli studi archeologici eseguiti in passato si tratta di un’opera importantissima a livello mondiale. Ripresa aerea realizzata per mezzo del Drone – © Daniele Cataldi La Scoperta Solstizio d’Estate Solstizio d’Inverno L’allineamento delle Mura L’allineamento delle Mura Mura ciclopiche Direzione di osservazione Angolo dove veniva identificato l’esatto angolo di osservazione del Solstizio invernale Angolo per l’identificazione della direzione di osservazione del Solstizio estivo Il Sole domina la Terra Mura ciclopiche Direzione di osservazione Il 21 giugno è il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno e l’inizio dell’estate astronomica. Il 21 giugno è il solstizio d’estate, il giorno in cui il Sole raggiunge il punto più settentrionale (cioè più alto rispetto all’orizzonte) nella sua corsa annuale nei nostri cieli, regalandoci il massimo numero di ore di luce possibili nell’arco di una giornata. Solstizio d’estate: Massima durata del giorno rispetto alle ore notturne. Solstizio d’inverno: Minima durata del giorno rispetto alle ore notturne Un culto dimenticato Per millenni il solstizio d’estate è stato considerato un giorno speciale da moltissime civiltà del passato. Si ritiene per esempio che tra le ragioni che hanno portato alla costruzione del circolo di pietre di Stonehenge vi fosse proprio quella di rendere omaggio e studiare solstizi ed equinozi, e che l’ordinamento delle pietre sia pensato per allinearsi con il primo Sole nel giorno del solstizio d’estate. Sarebbe stata proprio l’importanza che la data rivestiva per le civiltà pagane a motivare la scelta del 24 giugno come giorno di nascita di San Giovanni Battista (esattamente a sei mesi di distanza da Gesù Cristo, nato in concomitanza con il solstizio d’inverno), così da riportare le celebrazioni nell’ambito della fede cristiana. Il solstizio, come festa di mezza estate (celebrato nei giorni che vanno dal 21 al 25) è inoltre ancora oggi una festività importante in moltissime nazioni europee, come la Svezia (dove si è pensato in passato di trasformarla ufficialmente nella festa della nazione), la Romania, la Polonia, l’Ucraina, Il Regno Unito, la Spagna, il Portogallo e la Grecia. Un culto dimenticato Per quanto riguarda invece il Solstizio d’Inverno, esso segnava il momento dell’anno in cui il Sole raggiungeva la sua minima altezza rispetto l’orizzonte, segnando quello che in gergo è chiamano l’inizio dell’anno astronomico, ovvero il momento in cui è possibile osservare con maggiore durata gli astri sulla volta celeste, proprio per la maggiore durata delle ore notturne rispetto a quelle diurne. Per questo antichissimo popolo dunque il Solstizio d’Estate e quello Invernale erano due momenti cardine della loro cultura, del loro culto astronomico. Con quello estivo si andava a dare importanza al culto solare, simbolo maschile di Fertilità, mentre in inverno si andavano a mettere in luce gli aspetti stellari di tale culto, basato sul riconoscimento di certe costellazioni, come ad esempio quella della Cassiopea. Ma non era tutto! Nel corso dello studio iniziato nel 2013, è emerso come la Civita di Artena fosse allineata geograficamente con altri centri megalitici importantissimi. Orientamento con altri centri megalitici importantissimi Montecassino Segni Civita di Artena Orientamento con altri centri megalitici importantissimi L’orientamento raggiunge gli 80 km! Civita di Artena Segni Montecassino Il Declino A dispetto dell’epoca moderna, in cui la cultura e la religione possiedono i loro simboli e i loro miti, anche nel nostro paese, nel corso delle epoche passate, i solstizi dovevano rivestire una grande importanza, un’importanza acclarata dai numerosi allineamenti scoperti all’interno del territorio italiano, tra le strutture megalitiche, il Sole e tra le costellazioni e le opere plastiche di tipo megalitico che anticamente qualcuno aveva realizzato. Nel corso dei secoli, tale importanza è andata via, via diminuendo, probabilmente a seguito di un evento cataclismatico che ha deve aver cancellato l’antichissima cultura millenaria dalla quale questo genere di realizzazioni derivano. È per questo che nel nostro Paese, anche a seguito dell’introduzione della cultura politeistica romana e poi di quella monoteistica cattolica, che il ricordo storico di tale antico culto primordiale è stato sepolto. I nostri doveri? Il tempo cancella la storia umana, sta a noi preservare la storia dal tempo e dallo scempio realizzato dall’uomo. Scempio determinato dai cataclismi e dai fenomeni naturali che nel corso dei secoli cancellano le tracce storiche umane. Scempio realizzato dall'ISIS a Mosul, l'antica capitale assira Ninive. Grazie per l’attenzione www.ltpaobserveproject.com – www.lulu.com/danielecataldi