Verso un modello di integrazione italiano? Innovazione e tendenze nelle politiche di integrazione Mattia Vitiello – Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali IRPPS-CNR Le principali fasi della storia delle politiche migratorie italiane 1861-1927 Dal laissez partir alla nascita e l’ascesa del diritto italiano dell’emigrazione. 1927-1945 La chiusura delle porte e la proibizione dell’emigrazione. 1945-1975 La ripresa dell’emigrazione e la tutela del lavoratore italiano all’estero. 1975- 1986 La transizione da paese di emigrazione a paese di immigrazione e la 1° legge sull’immigrazione 1986 - Paese di immigrazione, le 2e generazioni e le nuove politiche migratorie Dall’accoglienza alla riluttanza • Nello sviluppo dell’immigrazione straniera in Italia possono essere individuati tre punti di svolta: 1973, 1990 e 2001 che individuano tre fasi differenti per questo ciclo migratorio. • Queste fasi si possono distinguere sia dal punto di vista delle politiche sia dal punto di vista delle caratteristiche dell’immigrazione. 1973 – 1990 la transizione Dalla Conferenza nazionale sull’emigrazione a quella sull’immigrazione • La transizione a paese di immigrazione in un quadro legislativo da paese di emigrazione. • Secondo molti autori, una delle cause dell’avvio dei flussi per l’Italia è la mancanza dei controlli e di politiche mentre i tradizionali paesi di immigrazione europei restringono gli ingressi. Comunità Europea: gli effetti spinta sulla progettazione delle politiche di immigrazione in Italia • L’Italia come porta di servizio per l’immigrazione straniera verso i paesi europei continentali. • Immigrazione clandestina e overstayers. • Sala d’attesa o nuovo paese di immigrazione? Solidarietà e fattore economico • Lavoro domestico e la figura sociale dell’immigrato. • La domanda di lavoro per occupazioni dalla tre D (Dirty, Dangerous, Demanding) e le difficili condizioni di vita degli immigrati. • Lo sviluppo di movimenti politici e sociali a favore dell’immigrazioe e degli immigrati. L’Italia come paese di immigrazione? • La scoperta dell’immigrazione e la prima legge (943/ 1986). • La cifra comune a tutte le norme a venire: politiche di integrazione avanzate e politiche di ingresso restrittive. • Una regolarizzazione non basta a sanare la situazione. 1990-2001 verso la stabilizzazione • Tra la fine del 1989 e l'inizio del 1990, l'immigrazione diventa per la prima volta un tema importante nella politica italiana. • Nel corso del dibattito in Parlamento sulla legge Martelli (legge 39/1990), si creò un ampio sostegno a queste misure con l’opposizione di due partiti (PRI; MSI). • La novità più importante di questa legge è l'adozione del sistema delle quote. Il cambiamento negli atteggiamenti della società italiana verso l'immigrazione • L'immigrazione tornò al centro dell'attenzione in modo drammatico tra il marzo e l'agosto del 1991 in occasione di diverse ondate di profughi albanesi arrivati in barca sulle coste italiane. • La stampa gradualmente spostò la sua attenzione dall’accoglienza al controllo e ai mezzi per fermare una pressione migratoria descritta come inarrestabile e sempre più minacciosa. • La reazione politica presto seguì l'esempio, con i partiti che divennero sempre più riluttanti e ciò consentì ai gruppi che si erano sempre decisamente opposti all’immigrazione di guadagnare terreno. La difficile stabilizzazione di un nuovo paese di immigrazione • Negli anni ‘90 il dibattito politico e la legislazione sull’immigrazione sono stati caratterizzati da regole contrastanti, a volte basati su principi apertamente contraddittori. • La situazione fu aggravata dalla diffusa discrepanza tra la legge e la sua attuazione. • Inoltre, cresceva la spinta a gestire l'immigrazione secondo i criteri dell'accordo di Schengen. • In risposta a questa situazione fu promulgata la legge Turco - Napolitano del 1998 (40/1998). L’ambizione della soluzione finale • La legge Turco – Napolitano (40/1998) in seguito fu estesa e inclusa nel “Testo unico sull’immigrazione e la condizione dello straniero” (Legge 286 del 1998). • Verso una maggiore certezza dei diritti e dei doveri degli stranieri presenti in Italia. La nuova legge tra aperture e … • Il primo aspetto originale di questa legge è stata la scelta di un sistema di quote annuali per l’ingresso di migranti per motivi economici. L’impraticabilità del "opzione zero". • Un'altra innovazione è stata l'introduzione del "sistema dello sponsor" come canale di ingresso regolare. • Infine, l'estensione dei diritti sociali della popolazione immigrata stabilizzata e garanzie dei diritti fondamentali per gli immigrati clandestini, come il diritto alla salute e all'istruzione. … chiusure • L’istituzione dei centri di permanenza temporanea (CPT), per trattenere gli stranieri "sottoposti a provvedimenti di espulsione e o di respingimento con accompagnamento coattivo alla frontiera" nel caso in cui il provvedimento non sia immediatamente eseguibile. • Restrizione dei canali di ingresso regolare (nonostante sistema dello sponsor e delle quote) e lotta all’immigrazione clandestina. Un contesto politico ambiguo • Alla fine degli anni ‘90 gli immigrati regolarmente presenti sono più di 1.5 milioni. • L'immigrazione diventa una questione cruciale nel dibattito politico e nelle campagne elettorali. • Il cambio di governo nel 2001 porta a una nuova legge, la Bossi – Fini, approvata nel 2002. • Essa modifica il Testo unico in alcuni articoli in direzione di un restringimento degli ingressi regolari, potenziamento delle espulsioni, incardinare l’immigrazione alla dimensione lavorativa. Popolazione straniera residente al 1° gennaio 2011 M Popolazione residente F 2.201.212 2.369.106 MF % 4.570.317 51,8 Minorenni 516.132 477.106 993.238 21,7 Nati in Italia 333.625 317.177 659.796 66,4 Fonte: DemoIstat Stranieri residenti per comune 2011 Fonte: DemoIstat Incidenza % degli stranieri per comune 2010 Fonte: DemoIstat Alcuni indicatori per la popolazione straniera residente al 2011 Nordovest Nord-est Centro Sud Isole Italia di cui: comuni capoluogo Composizione percentuale 35,0 26,3 25,2 9,6 3,9 100,0 37,1 % popolazione straniera 9,9 10,3 9,6 3,1 2,7 7,5 9,4 % di nati stranieri 20,4 20,8 15,7 3,9 3,9 13,9 16,1 4,5 0,8 1,2 -9,2 0,0 1,2 -0,2 1,0 1,3 1,1 -2,1 -0,9 0,1 -2,1 Saldo con l'estero degli stranieri 84,4 77,2 86,9 129,5 125,0 89,0 97,1 Saldo con l'estero degli italiani -0,4 -0,4 -0,2 0,0 0,0 -0,2 -0,3 Saldo interno degli stranieri Saldo interno degli italiani Stranieri residenti in Italia, per sesso e paese di cittadinanza al 2011 Romania Albania Marocco Cina Ucraina Filippine Moldova India Polonia Tunisia Perù Ecuador Egitto Macedonia Bangladesh Totale MF 968.576 482.627 452.424 209.934 200.730 134.154 130.948 121.036 109.018 106.291 98.603 91.625 90.365 89.900 82.451 4.570.317 F 529.265 223.275 197.518 101.516 160.113 77.595 87.951 47.590 77.603 38.856 59.293 53.640 27.525 39.570 26.809 2.369.106 Cittadini stranieri residenti in Italia al 2011 per paese di cittadinanza (%) 25.0 21.2 20.0 15.0 10.0 5.0 0.0 10.6 9.9 4.6 4.4 2.9 2.9 2.6 2.4 2.3 2.2 2.0 2.0 2.0 1.8 1.8 Stranieri residenti in Italia, per sesso e paese di cittadinanza al 2011 100% 90% 80% 20.2 45.4 70% 42.2 53.7 56.3 51.6 28.8 32.8 60.7 39.9 41.5 56.0 63.4 69.5 60% 67.5 55.5 50% 40% 30% 20% 79.8 54.6 46.3 43.7 48.4 57.8 71.2 67.2 39.3 10% 0% %F %M 60.1 58.5 36.6 44.0 30.5 32.5 44.5 Popolazione straniera residente. Anni 1993 - 2011 (valori in migliaia). 5000 4500 4000 3500 3000 2500 2000 1500 1000 500 Fonte: DemoIstat 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 0 Popolazione straniera residente secondo alcune componenti 5,000,000 4,500,000 4,000,000 3,500,000 3,000,000 2,500,000 2,000,000 1,500,000 1,000,000 500,000 0 Popolazione straniera residente Famiglie con almento uno straniero 1991 Fonte: DemoIstat Famiglie straniere 2001 2011 Minori stranieri Nati in Italia Permessi di soggiorno per lavoro e famiglia. Anni 1992 – 2007 (valori in migliaia) Iscritti all'anagrafe per nascita. Anni 1993 - 2010 90,000 80,000 70,000 60,000 50,000 40,000 30,000 20,000 10,000 0 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 Popolazione straniera residente in Italia per classi di età ai censimenti 1991, 2001 e al 2011 (composizioni percentuali) 40.0 35.8 35.0 28.6 30.0 24.4 25.0 23.3 23.0 18.6 20.0 15.6 15.0 10.0 8.0 9.7 9.4 8.0 5.7 5.0 13.5 12.2 12.6 4.2 3.8 4.6 3.8 4.8 4.9 4.8 4.0 5.4 5.4 3.5 2.3 0.0 fino a 5 anni 5-9 10-14 15-24 1991 25-34 2001 35-44 2011 45-54 55-64 65 e oltre 2004 2003 500,000 2009 2010 2007 2008 Bilancio demografico della popolazione straniera residente. 2003-2010 2005 2006 400,000 300,000 2010 2005 2006 2007 2008 2009 100,000 2003 2004 200,000 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 0 -100,000 Saldo naturale Fonte: Istat Saldo migratorio con l'estero Acquisizioni di cittadinanza italiana Iscrizioni di alunni non italiani. Anni scolastici 1983/84 – 2010/11 800,000 700,000 600,000 500,000 400,000 300,000 200,000 100,000 0 1983 1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 Anni scolastici Alunni stranieri di cui non europei Alunni non italiani per livello scolastico. Anno scolastico 2010/2011 v. a. % % sul totale degli iscritti % nati in Italia Infanzia 125.092 19,9 7,6 78,3 Primaria 234.206 37,2 8,3 52,9 Secondaria di I grado 140.050 22,3 8,0 23,9 Secondaria di II grado 130.012 20,7 4,8 9,0 Totale 629.360 100,0 7,0 42,2 Alunni non italiani e italiani per livello scolastico secondario superiore. Anno 2010/2011 Alunni non italiani Alunni italiani v. a. % v. a. % Licei 28.675 18,7 1.102.868 43,9 Istuituti tecnici 58.340 38,0 834.383 33,2 Istituti professionali 61.981 40,4 481.220 19,2 Istruzione artistica 4.427 2,9 91.057 3,6 100,0 2.509.528 100,0 Totale secondaria di II grado 153.423 La crescita della presenza degli stranieri nel mercato del lavoro italiano 2001 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 1.040 1.780 1.998 2.230 2.599 2.931 3.288 3.601 Forze di lavoro 724 1.302 1.476 1.638 1.913 2.137 2.355 2.561 Occupati 636 1.169 1.348 1.502 1.751 1.898 2.081 2.251 Disoccupati 88 133 128 136 162 239 274 310 Popolazione 15-64 % sul totale Popolazione 15-64 2,8 4,6 5,2 5,7 6,6 7,4 8,3 9,0 Forze di lavoro 3 5,3 6 6,6 7,6 8,6 9,4 10,2 Occupati 3,0 5,2 5,9 6,5 7,5 8,2 9,1 9,8 Disoccupati 3,2 7,0 7,6 9,0 9,6 12,3 13,0 14,7 Fonte: C. Bonifazi, C. Marini, Il lavoro degli stranieri in Italia in tempo di crisi, "Realtà attuale delle migrazioni italiane“, 13/04/2011 presso IRPPS-CNR Roma Gli indicatori del mercato del lavoro per stranieri e italiani. Media 2011 M Stranieri F Nord Centro Mezzogiorno Italia 85,2 85,1 76,4 84,0 59,0 62,5 53,6 59,1 Nord Centro Mezzogiorno Italia 76,3 76,4 69,5 75,4 49,8 54,3 46,5 50,5 Nord Centro Mezzogiorno Italia 10,5 10,3 9,0 10,2 15,5 13,1 13,2 14,5 MF Attività M Italiani F 71,8 72,9 63,7 70,9 Occupazione 62,7 64,4 56,7 62,3 Disoccupazione 12,6 11,6 10,9 12,1 76,7 74,7 65,1 72,1 61,0 56,0 36,1 50,7 69,0 65,3 50,5 61,4 73,4 69,9 57,0 66,7 57,6 51,3 30,1 46,1 65,6 60,6 43,5 56,4 4,2 6,2 12,3 7,3 5,6 8,2 16,3 9,0 4,8 7,1 13,7 8,0 MF Principali indicatori del mercato del lavoro per stranieri e italiani. Anni 2009 e 2008 2009 Stranieri 2008 Italiani Stranieri Italiani 74,2 75,4 64,3 73,3 69,2 66,1 52,1 62,3 68,2 68,2 58,8 67,0 66,8 62,3 45,8 58,1 8,0 9,6 6,7 8,5 3,5 5,8 9,2 6,7 Tassi di attività Nord Centro Mezzogiorno Italia 73,4 75,1 64,3 72,7 69,4 66,8 51,1 62,4 Tassi di occupazione Nord Centro Mezzogiorno Italia 65,2 66,2 58,4 64,6 65,6 62,0 44,7 57,5 Tassi di disoccupazione Nord Centro Mezzogiorno Italia 11,2 11,8 9,3 11,2 5,4 7,4 12,7 7,9 Stranieri e italiani occupati per settore di attività e sesso. Anno 2011 MF Agricoltura Industria dell’energia Industria trasformazione costruzioni Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti e comunica Intermedia. Servizi alle imprese Pubblica A. sanità e altri Servizi alla persona Totale Stranieri F % MF %F MF Italiani F % MF %F 103 21,6 4,6 2,3 747 30,3 3,6 2,7 450 19,0 20,0 8,9 4.241 26,6 20,5 13,4 337 0,9 15,0 0,3 1.510 7,9 7,3 1,4 200 194 29,8 51,5 8,9 8,6 6,2 10,4 3.099 1.024 41,5 50,0 15,0 4,9 15,3 6,1 101 9,9 4,5 1,0 988 19,4 4,8 2,3 12 34,4 0,5 0,4 538 30,8 2,6 2,0 5 51,4 0,2 0,3 650 43,9 3,1 3,4 147 59,2 6,5 9,1 2.268 47,5 10,9 12,8 4 110 77,9 81,1 0,2 4,9 0,3 9,3 1.434 3.126 33,9 71,9 6,9 15,1 5,8 26,8 588 83,9 26,1 51,4 1.090 60,8 5,3 7,9 2.251 42,6 100,0 100,0 20.716 40,5 100,0 100,0 Occupati stranieri e italiani per professione. Anno 2011 Italiani Dirigenti e Imprenditori Professioni intellettuali Professioni tecniche Impiegati Professioni qualificate Art., op. spec. Conduttori di impianti Professioni non quali. Forze Armate Totale UE Non UE v.a. % v.a. % v.a. % 686 3,3 8 1,1 8 0,5 2.868 13,8 28 3,8 22 1,5 3.982 19,2 48 6,5 35 2,3 2.677 12,9 16 2,1 30 2,0 3.536 17,1 160 21,5 316 20,9 3.475 16,8 206 27,8 378 25,0 1.657 8,0 75 10,1 175 11,6 1.594 7,7 201 27,1 547 36,2 240 1,2 0 0,0 0 0,0 20.716 100,0 741 100,0 1.511 100,0 Incidenza degli stranieri nel lavoro irregolare (in migliaia) Anni Stranieri in situazione irregolare % Totale 2000 656 21,2 3.111 2001 721 22,0 3.280 2002 464 15,2 3.056 2003 114 4,1 2.812 2004 213 7,4 2.863 2005 274 9,3 2.933 2006 352 11.8 2.976 2007 383 12.9 2.968 2008 407 13.8 2.958 2009 377 12.7 2.966 Source: Istat, Indagine conoscitiva su taluni fenomeni distorsivi del mercato del lavoro, Roma, 2010. Occupati stranieri e italiani per posizione nella professione. Anno 2011 ITA UE NON UE Totale v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % 388 1,9 6 0,8 2 0,1 396 1,7 Quadro 1.151 5,6 10 1,3 6 0,4 1.167 5,1 Impiegato 7.530 36,3 88 11,9 111 7,3 7.728 33,6 Operaio 6.050 29,2 542 73,2 1.158 76,7 7.750 33,7 162 0,8 8 1,1 19 1,3 190 0,8 8 0,0 1 0,1 1 0,0 9 0,0 Imprenditore 227 1,1 1 0,2 4 0,3 232 1,0 Professionista 1.199 5,8 11 1,5 11 0,7 1.222 5,3 3.224 15,6 59 8,0 170 11,2 3.453 15,0 39 0,2 2 0,3 3 0,2 44 0,2 Coadiuvante 345 1,7 4 0,5 13 0,8 361 1,6 Co. Co. co 295 1,4 6 0,8 9 0,6 309 1,3 Occasionale 99 0,5 3 0,4 5 0,3 107 0,5 20.716 100,0 741 100,0 1.511 100,0 22.967 100,0 Dirigente Apprendista Domicilio Lavoratore in proprio Socio di cooperativa Totale Le principali caratteristiche dell’integrazione lavorativa degli immigrati • In questo decennio si è registrato un progressivo aumento dell’occupazione regolare e della stabilizzazione lavorativa degli immigrati. • C’è stato un parallelo aumento della segregazione lavorativa degli stessi nelle attività più dequalificate, meno pagate e più pericolose, disertate dagli italiani. • Il lavoro irregolare funziona sia come modalità di ingresso che come ripiego tra un lavoro e un altro in caso di disoccupazione. L’immigrazione in Italia è un fenomeno sociale fondato sul lavoro • Al 2007 i permessi per motivi di lavoro costituivano ancora il 60% del totale. • Ciò riguarda tutti gli immigrati, a prescindere dal titolo di autorizzazione al soggiorno in Italia e dalla regolarità o meno della presenza. • Il mercato del lavoro rappresenta il primo ambito sociale del paese di arrivo in cui un immigrato si inserisce. • L’inserimento lavorativo rappresenta il principale meccanismo dei processi di integrazione degli immigrati. Le determinanti strutturali dell’immigrazione in Italia • L’aumento della domanda di lavoro per le attività non esportabili (nel terziario tradizionale e nelle piccole e medie imprese del nord est). • La fecondità molto bassa che ha causato una riduzione di circa 2 milioni del numero di persone nel gruppo di età tra i 15 – 39 anni della popolazione autoctona nel periodo 1991-2007 (di cui 99% nel Centro-Nord). • Il basso livello delle migrazioni interne dal Mezzogiorno, malgrado il crescente divario Nord-Sud. • Un sistema di ws incapace di far fronte agli effetti del massiccio invecchiamento della popolazione italiana: nel 2007 circa 12 milioni avevano più di 65 anni (di cui 2,3 milioni sono gli invali), con un aumento di 3 milioni in 15 anni. Le aree problematiche dell’integrazione lavorativa • Per la prima generazione, l’accesso al lavoro non costituisce un problema. • L’integrazione lavorativa di tipo subalterno diviene un ostacolo per la mobilità lavorativa, soprattutto in Italia dove lo status giuridico dell’immigrato è fortemente legato alla sua pozione lavorativa. • Gli immigrati sono bloccati in queste posizioni lavorative dal meccanismo nato dall’azione concomitante della domanda di lavoro, da un lato, e dalle caratteristiche dell’offerta di lavoro immigrata dal lato opposto. I meccanismi legislativi per la mercificazione della manodopera straniera • La legge 189/2000 introduce la nozione giuridica del contratto di soggiorno per lavoro subordinato • Esso è un contratto di lavoro stipulato fra un datore di lavoro italiano o straniero regolarmente soggiornante in Italia e un prestatore di lavoro, cittadino di uno Stato non appartenente all'Unione europea o apolide. • L’articolo 5 comma tre bis, prescrive che il permesso di soggiorno per motivi di lavoro è rilasciato a seguito della stipula del "contratto di soggiorno per lavoro“. • La sua durata è quella prevista dallo stesso contratto di soggiorno. Il nuovo orientamento delle politiche di immigrazione • Il Testo unico è stato emendato in alcune parti dalla legge 189/2002. • L’immigrazione come problema di ordine pubblico. • Elaborazione e sviluppo di una serie di strumenti a garanzia di un continuo controllo della popolazione immigrata. • Politicizzazione e giuridificazione dell’immigrazione. I tre assi della politica italiana d’immigrazione: controllo, sorveglianza e … • Controllo dei nuovi ingressi con una severa restrizione dei canali di entrata regolari. • Controllo della popolazione immigrata irregolare attraverso un incremento del numero di espulsioni. • Sorveglianza degli immigrati regolari già presenti attraverso il contratto di soggiorno e misure più restrittive per il rinnovo. • Con questa legge prende forma e sostanza un regime di immigrazione di tipo "riluttante" [Cornelius et al. 1994]. … e l’accettazione condizionata. La stratificazione civica degli immigrati • Accettazione degli immigrati sulla base dei criteri di merito: avere uno status giuridico regolare; avere un occupazione regolare; essere residenti da lungo tempo, ecc. • Gli immigrati «meritevoli» sono quelli che lavorano e rispettano le regole. • Gli«immeritevoli» sono i clandestini potenziale minaccia per la società italiana. Le norme del pacchetto sicurezza e la giuridificazione dell’immigrazione • Ingresso e soggiorno illegale dello straniero come un reato penale. • Inasprimento delle pene per chi viola l'ordine di espulsione. • Una sanzione penale per quei cittadini che affittano casa a stranieri clandestini. • Estensione della permanenza obbligatoria nei CIPE (180). • Clandestinità come circostanza aggravante. • Priorità a giudizio per reati commessi in violazione delle disposizioni del "Testo Unico". • Sanzioni più severe per coloro che impiegano stranieri illegali. • Condizioni più restrittive per il ricongiungimento familiare. • Introduzione del test del DNA in casi dubbi. • La presentazione di un permesso di soggiorno per tutte le procedure burocratiche. L’accordo d’integrazione … • Lo straniero al momento del suo primo ingresso è obbligato a firmare un accordo d'integrazione come condizione necessaria per ottenere il permesso di soggiorno. • Lo straniero s’impegna a imparare la lingua e i principi fondamentali della Costituzione italiana, così come ad aderire alla Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione (Decreto del Ministero dell’interno 23/04/2007). … e la certificazione della bontà dell'immigrato • Il permesso di soggiorno conferisce un numero di crediti che possono essere ridotti in occasione di condanne anche non definitive, sanzioni pecuniarie per illeciti amministrativi o tributari. • Allo scadere dell'accordo si verifica il suo adempimento attraverso ola presentazione di una adeguata certificazione o un esame. • Se il punteggio è superiore a 30 crediti l’accordo è soddisfatto, da 1 e 29 è prevista una proroga, a meno che 0 è prevista l'espulsione immediata. L’Integrazione all’italiana? • L’accordo d'integrazione è il prodotto della concezione dell'integrazione come il processo di civilizzazione dell'immigrato. • «Un processo che consiste, idealmente, nel passare dall’alterità più radicale all’identità più totale (A. Sayad)». • Le politiche d'integrazione non come misure di politiche sociali ma come condizioni per l'immigrazione. • Inquadramento giuridico dell’immigrazione senza la partecipazione democratica in termini giuridici ma in termini di virtù civica. Lo Stato xenofobo • Una parte significativa dell'économia (e delle famiglie) italiana ha bisogno d’una manodopera più economica. • La concezione degli immigrati come una persona «la cui unica ragione di essere è il lavoro e la cui presenza non è legale, autorizzata, legittima se non subordinata al lavoro (A. Sayad)» raggiunge dei livelli parossistici in Italia. • Il comportamento degli immigrati deve essere conforme al comportamento (ideale) degli italiani (camouflage). Grazie per l’attenzione [email protected]