Introduzione all’analisi tecnica dei mercati finanziari a cura di Alessandro Moretti, Dottore in Economia IFTA Certified Financial Technician Socio aggregato Società Italiana Analisi Tecnica 21 Marzo 2015 15:00 - 20:00 2 3 L’attività di trading Analisi del mercato Money and risk management Esecuzione dell’ordine e psicologia 4 L’attività di trading E’ costituita da: • Analisi del mercato (analisi tecnica, fondamentale, ecc.) • Definizione della direzione (long, short) • Definizione dei target (profitto potenziale) • Definizione degli stop loss (rischio potenziale) • Valutazione rapporto rischio / rendimento • Money management (definizione del capitale da investire) • Esecuzione dell’ordine • Monitoraggio dell’operazione e gestione delle emozioni 5 Cosa cos’è l'analisi tecnica L'analisi tecnica è lo studio dell'andamento dei prezzi attraverso l’uso di grafici; finalizzato ad individuare la formazione di un trend nelle sue fasi iniziali; al fine di prevedere il suo sviluppo futuro più probabile. 6 3 principi su cui si fonda l'analisi tecnica I mercati scontano tutto I prezzi si muovono in trend La storia si ripete 7 Vantaggi dell'analisi tecnica Flessibilità: può essere utilizzata su qualsiasi arco temporale (breve, medio e lungo periodo). Adattabilità: può essere utilizzata su molti strumenti finanziari (Azioni, Obbligazioni, Fondi, Futures) Timing: funziona molto bene nella determinazione del timing di ingresso e di uscita. Previsione economica: può essere impiegata anche per fare previsioni economiche (es: l’andamento delle commodities può dirci molte cose sul futuro andamento dell’inflazione). 8 Analisi Tecnica Vs Analisi Fondamentale Analisi tecnica Analisi fondamentale • Studia l’andamento dei prezzi • Studia i fondamentali • Si concentra sugli effetti • Si concentra sulle cause • Utile anche per il timing • • Può essere applicata a tutti gli strumenti finanziari Utile solo in fase di analisi. No timing • Inutile in mercati molto volatili con leve molto alte (futures) • Effetto tunnel • Visione molto ampia 9 Teorie contrarie ❖ Random walk theory: i prezzi si muovo casualmente e non hanno memoria. ❖ Efficiency market theory: i prezzi oscillano intorno al loro valore intrinseco. Tutte le informazioni sono disponibili a tutti gli operatori nello stesso momento. I movimenti intorno al valore intrinseco sono provocati dagli investitori irrazionali, ma vengono riassorbiti attraverso l’attività di arbitraggio. 1 Campi dell'analisi tecnica ❖ Analisi grafica ❖ Analisi quantitativa ❖ Analisi volumetrica ❖ Analisi di ampiezza ❖ Analisi del sentiment ❖ Analisi ciclica ❖ Analisi del flusso di capitali 1 Il grafico Il grafico è lo strumento a disposizione dell'analista che permette di poter studiare il movimento dei prezzi nel tempo. Prezzi € Tempo 1 Le scale del grafico Scala aritmetica Ad uguali distanze sull'asse verticale corrispondono uguali variazioni di prezzo. Es: distanza tra 10 e 20 è uguale a distanza tra 100 e 120. Adatta per analisi di breve termine o per grafici che hanno ristrette oscillazioni di prezzo. Scala logaritmica Ad uguali distanze sull'asse verticale, corrispondono uguali variazioni percentuali. Esempio: distanza tra 10 e 20 uguale a distanza tra 100 e 200. Adatta per analisi di lungo termine o per grafici che hanno ampie oscillazioni. 13 Le scale del grafico 10 9 8 7 6 10 9 8 Scala aritmetica 7 5 6 4 5 3 4 3 2 2 1 0 14 1 Scala logaritmica Scala aritmetica 15 Scala logaritmica 16 Scala aritmetica 17 Scala logaritmica 18 Scala logaritmica Scala aritmetica 19 Scala logaritmica Scala aritmetica 20 Scala logaritmica Scala aritmetica 21 Scala logaritmica Scala aritmetica 22 Scala logaritmica Scala aritmetica 23 Domande? 24 Tipologie di grafici Temporali Sono tutti quei grafici che hanno il tempo nell’asse delle ascisse (asse orizzontale). Il movimento dei prezzi viene rappresentato in funzione del tempo. Atemporali Sono tutti quei grafici che non hanno il tempo nell’asse delle ascisse. Il movimento dei prezzi non è misurato perciò in funzione del tempo, ma in funzione di altre grandezze. 25 Tipologie di grafici Temporali Atemporali A barre Point and Figure A linee 3 Lines break A montagna Renko Candele giapponesi Kagi Equivolume Candlevolume 26 Grafico a barre High High Open Close Open Close Low Low 27 Grafico a barre 28 Grafico a linee 125 100 75 50 25 0 15 16 17 18 19 29 20 21 22 Grafico a linee 30 Grafico a montagna 31 Grafico a candele high high Upper shadow close open Real body open close low low 32 Lower shadow Grafico a candele (Candlesticks) 33 Grafico Equivolume La larghezza della candela dipende dall’ammontare del volume. Non vengono rappresentati apertura e chiusura. La candela mostra solo i massimi e i minimi del giorno Ogni rettangolo indica un’unità di tempo (un giorno, una settimana…) L’asse del tempo viene distorta in quanto la dimensione orizzontale dei rettangoli è variabile • • • • 34 Grafico equivolume 35 Grafico candlevolume A differenza dell’equivolume ci sono le candele normali che mostrano anche l’apertura e la chiusura 36 Grafico CandleVolume 37 Grafico equivolume Grafico candlevolume 38 Grafico point & figure colonna delle croci colonna dei punti 39 Grafico Point & Figure 40 Time frames Il time frame è l’unità di tempo del grafico analizzato. ❖ ❖ Time frames intraday (utilizzati nel trading intraday): • Tick by tick • 1 minuto • 5 minuti • 10 minuti • 30 minuti • 1 ora • 4 ore Time frames interday (utilizzati nel trading di breve, medio e lungo termine): • daily (utile per analisi di breve termine) • weekly (utile per analisi di medio termine) • monthly (utile per analisi di lungo termine) 41 Time frames ❖ Time frame di grado superiore permettono di aggregare le informazioni dei time frames di grado inferiore riducendo così il rumore. ❖ Più si aumenta il time frame, più i dati sono aggregati, minore è il rumore e viceversa. ❖ Aumentare il time frame è un modo di filtrare l’andamento dei prezzi ed isolare il trend di interesse. 42 Time frames Ad esempio utilizzando il time frame daily, ogni candela (o barra) mostra open, close, high e low del giorno. Utilizzando il time frame weekly, ogni candela (o barra) mostra open, close, high e low della settimana. In questo modo una candela weekly racchiude 5 candele daily e mostrerà l’open della prima candela daily, il close della quinta candela daily e l’high più alto e il low più basso delle 5 candele daily. Risulta chiaro che ogni candela weekly è il riassunto di 5 candele dailies. Ciò permette di filtrare il movimento giornaliero e permette di concentrarci su trend di grado maggiore senza essere distratti da movimenti erratici di breve termine (rumore). 43 Time frames Daily Weekly High Close Open Low 44 Grafico daily 45 Grafico weekly 46 Grafico monthly 47 48 49 Domande? 50 DOW THEORY 51 Charles Dow ❖ Nel 1882 insieme ad Edward Jones fondò la Dow Jones and Company ❖ Nel 1884 pubblicò il suo primo indice di mercato composto da 11 azioni (9 compagnie ferroviarie e 2 manifatturiere) con lo scopo di misurare la salute dell’economia degli stati uniti ❖ Nel 1897 creò 2 differenti indici: uno formato dalle azioni di 11 compagnie industriali e un altro formato da 20 azioni di compagnie ferroviarie ❖ Nel 1902 morì senza aver mai scritto alcun libro sulla sua teoria ❖ Nel 1903 Nelson racchiuse tutti i principi di Dow (pubblicati precedentemente in vari articoli) in un libro chiamato “The abc of stock speculation” ❖ Nel 1922 William Peter Hamilton completò l’opera pubblicando un libro intitolato “The stock market barometer” 52 Dow Theory ❖ Dow pubblicò la sua teoria in una serie di articoli per il Wall street Journal con lo scopo non di prevedere il movimento delle azioni, ma come barometro delle condizioni generali dell’economia degli Stati Uniti. ❖ Dow applicò i suoi studi agli indici di mercato da lui creati (Dow Jones Industrial e Dow Jones Railroad) ma possono essere applicati a qualsiasi indice. 53 Principi della Dow Theory 1. Le medie (gli indici) scontano tutto 2. I mercati hanno 3 trend: • Primary (maggiore di 1 anno) • Secondary (da 3 settimane a 3 mesi; ritraccia da 1/3 a 2/3 il movimento precedente) • Minor (minore di 3 settimane; è manipolabile; non lo considerava utile) 3. I Primary trend hanno 3 fasi: • accumulazione • partecipazione pubblica • distribuzione 4. Le medie devono confermarsi a vicenda (prezzi di chiusura) 5. Il volume deve confermare il trend 6. Un trend è considerato tale finche non si verifica un segnale definitivo di inversione 54 Industrial Transportation 55 Industrial Transportation 56 Industrial Transportation 57 Industrial Transportation 58 Dow Theory ❖ Lines: si riferiscono a pattern orizzontali che a volte si trovano nei grafici. Sono delle fasi correttive laterali che vengono associate a fasi di consolidamento. 59 Problema principale ❖ Il problema più importante che ci si trova di fronte nell’applicare la teoria di Dow è riuscire distinguere una correzione secondaria di un movimento primario con la prima gamba di un movimento primario nella direzione opposta a c sell 1 c a sell sell 2 e b b d d f 60 Critiche alla Dow Theory ❖ La più importante critica accusa la teoria di Dow di perdere dal 20% al 25% di un trend prima di generare un segnale. I segnali buy infatti avvengono nella seconda fase del trend rialzista, quando i prezzi violano il loro precedente massimo. ❖ I sostenitori della Dow Theory rispondono a questa critica dicendo che la teoria non intendeva anticipare i trend, ma piuttosto cercava di trovare i più importanti bear and bull markets e catturare l’ampia porzione intermedia di questi importanti movimenti. 61 Critiche alla Dow Theory ❖ E’ di difficile applicazione in quanto un trader che volesse seguirne i segnali dovrebbe comprare e mantenere la posizione per troppi anni. ❖ Precedentemente era stata criticata anche perché non c’erano strumenti finanziari in grado di replicare l’andamento degli indici e quindi la teoria non poteva essere messa in pratica. Oggi però è possibile farlo attraverso le opzioni e i futures sugli indici come ad esempio il djx. 62 ANALISI GRAFICA: CONCETTI DI BASE 63 Il trend ❖ Il trend è la direzione del mercato misurata in un determinato periodo di tempo. ❖ Non muovendosi in linea retta, ma seguendo un movimento a zig-zag, il trend viene definito dalla successione dei minimi e massimi dei prezzi del mercato. ❖ Un trend è considerato tale finche non si ha l’evidenza che sia cambiato. ❖ Un trend in atto tenderà a rimanere in quella direzione. ❖ Lo scopo dell’analisi tecnica è l’individuazione del trend. ❖ Almeno per 2/3 del tempo, i prezzi si muovono in laterale. 64 Trend rialzista è una successione di massimi e minimi crescenti. Sono preferibili strategie long. 125 100 75 50 25 0 65 Successione di massimi e minimi crescenti 66 Trend ribassista è una successione di massimi e minimi decrescenti. Sono preferibili strategie short. 125 100 75 50 25 0 67 Successione di massimi e minimi decrescenti 68 Trend laterale è una successione di massimi e minimi non definta. Situazione più comunemente definita come “trendless” (assenza di trend). Per almeno 2/3 del tempo il mercato si muove in laterale riflettendo uno stato di bilanciamento tra domanda e offerta. E’ meglio rimanere fuori dal mercato (o utilizzare strategie countertrend). 100 80 60 40 20 0 69 Successione di massimi e minimi non definita 70 Le classificazioni del trend In accordo con la teoria di Dow esistono 3 categorie di trend principali: • Primary • Intermediate • Minor Importante: Ognuno di questi trend è una porzione del trend di grado maggiore e comprende i suoi trend minori. 71 Le trendlines (linee di tendenza) ❖ Una trendline è una linea retta rialzista o ribassista che unisce una serie di minimi di reazione crescenti o una serie di massimi di reazione decrescenti. ❖ Per poter disegnare una trendline sono necessari almeno 2 punti. ❖ Una trendline misura la pendenza del trend in un dato arco temporale. ❖ Dai principi generali del trend deriva che: una volta che un trend ha assunto una certa pendenza, identificata dalla trendline, solitamente tenderà a mantenerla. ❖ Sono utili per individuare le estremità delle fasi correttive. ❖ La rottura di una trendline è uno dei primi avvertimenti che il trend sta cambiando (attenzione non invertendo, ma cambiando). ❖ Quando vengono violate invertono il loro ruolo da supporto a resistenza e viceversa. 72 Valutare la forza di una trendline • Numero di test: più volte su una trendline si formano punti di inversione e maggiore sarà la sua forza • Lunghezza: più a lungo una trendline rimane inviolata e maggiore sarà la sua forza • Pendenza: maggiore è la pendenza, minore sarà la sua importanza in quanto il trend risulta essere meno sostenibile. Minore è la sua pendenza e maggiore sarà la sua forza e di conseguenza, più importante sarà il suo breakout. 73 Stabilire la validità di uno sfondamento Esistono 3 tipi di filtri: • Prezzo: la trendline deve essere violata almeno del 3% (prezzi di chiusura) • Volume: la violazione deve avvenire con un incremento sostanziale dei volumi (fatta eccezione per i sfondamenti verso il basso) • Tempo: la trendline deve rimanere violata per almeno 2 giorni 74 Trendline rialzista 6 • 8 4 • 7 • 2 5 9 • 3 1 75 Possiamo determinare che il punto 3 è un minimo di reazione solo dopo che i prezzi hanno superato il punto 2. La rottura al punto 7 ci dice che i trend sta cambiando da rialzista a laterale. Il punto 8 è un classico test della trendline appena violata. Si nota come la trendline abbia invertito il suo ruolo da supporto a resistenza. Al punto 9 si ha la formazione di una serie di massimi e minimi decrescenti. Trendline ribassista 1 3 9 5 2 7 4 8 6 76 Minimi di reazione di una trendline rialzista 77 Per calcolare il target minimo dopo la rottura di una trendline ascendente, si misura la distanza verticale tra il massimo dei prezzi e la trendline e si proietta verso il basso nel punto di rottura della trendline Misurazione del target minimo Calcolo del target minimo 78 Massimi di reazione di una trendline discendente 79 Misurazione del target minimo Per calcolare il target minimo dopo la rottura di una trendline discendente, si misura la distanza verticale tra il minimo e la trendline e si proietta verso l’alto dal punto di rottura della trendline Calcolo del target minimo 80 Rottura di una trendline discendente e successiva inversione di trend 81 Domande? 82 Supporti e resistenze ❖ Supporti: sono dei minimi di reazione. Rappresentano livelli o aree dove la pressione in acquisto (domanda) è sufficientemente forte da sovrastare la pressione in vendita (offerta) arrestando, almeno temporaneamente, un downtrend, o possibilmente invertirlo. Rappresenta una concentrazione di domanda. ❖ Resistenze: sono dei massimi di reazione. Rappresentano livelli o aree dove la pressione in vendita (offerta) è sufficientemente forte da sovrastare la pressione in acquisto (domanda) arrestando, almeno temporaneamente, un uptrend, o possibilmente invertirlo. Rappresenta una concentrazione di offerta. 83 Supporti e resistenze Regola del cambiamento di ruolo: Quando una resistenza viene sfondata di un certo ammontare (di solito almeno del 3%) essa inverte il proprio ruolo e diventa supporto e viceversa. Le ex resistenze sono i primi supporti che i prezzi incontrano durante le correzioni di un trend rialzista, così come gli ex supporti sono le prime resistenze che i prezzi incontrano durante i rimbalzi di un trend ribassista. In trend salutari, spesso le correzioni si arrestano proprio su questi livelli. 84 5 5 3 3 Resistenza 1 4 Supporto Resistenza 1 Resistenza 4 Supporto 2 2 85 Supporto 2 2 Resistenza 4 Resistenza 4 Resistenza 1 Supporto 1 Supporto Supporto 3 3 5 5 86 Stimare la forza dei supporti e resistenze ❖ Volume: maggiori sono gli scambi avvenuti in un punto di inversione e maggiore è la sua forza perché molti traders hanno dimostrato interesse in quell’area. ❖ Tempo: Più recente è un supporto o una resistenza e più importante esso diventa. ❖ Distanza di attraversamento: più lontano si muovono i prezzi da un livello di supporto o resistenza, più i trader si convincono di aver sbagliato la loro operazione ed hanno il desiderio di uscire con il minimo loss. ❖ Importante: ogni volta che un supporto o una resistenza viene testato, una parte del suo potere viene rimossa. Maggiore è il volume con cui viene testato maggiore sarà il potere rimosso. Solitamente al terzo attacco vengono sfondati. 87 Perdita di forza e rottura di una resistenza 88 Inversione di ruolo resistenza supporto Tenuta di un supporto 89 Inversione di ruolo resistenza supporto 90 Canali (Channels) ❖ Un canale si ha quando i prezzi oscillano in una direzione all’interno di 2 linee parallele. ❖ La linea parallela alla trendline (nei canali chiamata basic line) viene detta Channel Line. ❖ La trendline può essere utilizzata per prendere posizione in direzione del canale e la channel line può essere utilizzata per prendere profitto. ❖ Il mancato raggiungimento della channel line viene considerato come un segnale di debolezza che potrebbe portare ad un cambiamento del trend. Aumenta le probabilità che la basic line sarà violata in futuro. ❖ L’ampiezza verticale del canale può essere utilizzata come strumento di misurazione in caso di rottura della basic line. Tale ampiezza va proiettata verticalmente in direzione della rottura per stimare il target minimo del movimento. ❖ La channel line non inverte il proprio ruolo quando viene penetrata. 91 Canali 1 Channel line 6 3 8 9 4 5 2 7 7 2 5 4 9 8 3 6 Channel line 1 92 Canale ascendente d b c a 93 a Canale discendente c b d 94 Canale discendente ed ascendente 95 Gaps ❖ Sono dei vuoti di prezzo tra 2 candele (o barre) adiacenti ❖ Nel caso delle candele, non devono sovrapporsi anche le shadows e non solo i real bodies ❖ Esprimono forza nella direzione in cui si verificano ❖ La leggenda che tutti i gaps devono chiudersi è falsa ❖ Operativamente è consigliato operare in direzione del gap e non contro ❖ I gap esprimono continuazione. Il vuoto lasciato funge da zona di supporto o resistenza. 96 Gaps Gap up Gap down No gap 97 3 Tipologie di gaps ❖ Breakaway gap (gap di fuga): si verifica spesso all’inizio di un nuovo trend. Fornisce un segnale di forza. ❖ Runaway o measuring gap (gap di continuazione): si verifica nella fase centrale di un trend ed esprime forza. ❖ Exhaustion gap (gap di esaurimento): si verifica al termine di un trend ed esprime debolezza. 98 Breakaway gap ❖ E’ un gap che si verifica spesso al completamento di un’importante figura di inversione. ❖ Spesso si verifica a contatto con livelli chiave come supporti o resistenze. La rottura di tali livelli che avviene con un gap di fuga, assume maggiore importanza. ❖ Il movimento che segue la rottura di una trendline con un gap di fuga, spesso si trasforma in una inversione del trend. ❖ I gap di fuga generalmente sono accompagnati da forti volumi. ❖ La maggior parte delle volte non vengono chiusi da successivi movimenti correttivi. Possono perciò rimanere aperti per anni. Solo alcune volte vengono chiusi parzialmente. ❖ Come regola generale, maggiore è il volume che segue la formazione di tale gap e minori sono le probabilità che esso verrà chiuso nei giorni successivi. ❖ Una chiusura oltre il gap è un segno di debolezza. 99 Runaway gap ❖ Sono gaps che si verificano nella parte centrale di un trend. Spesso li possiamo osservare dopo la formazione di un gap di fuga. ❖ Avvengono su volumi moderatamente elevati. ❖ Esprimono continuazione del trend. Un gap up di continuazione in un trend rialzista indica forza. Un gap down di continuazione in un trend ribassista indica debolezza. ❖ Vengono chiamati di continuazione in quanto, formandosi nella parte centrale di un trend, permettono di misurare un target minimo calcolato come distanza tra l’inizio del trend e la formazione del gap. ❖ Solitamente vengono solo chiusi parzialmente da successive correzioni. ❖ Una chiusura oltre tali gaps esprime debolezza (in caso di gap up) o forza (in caso di gap down). 100 Exhaustion gap ❖ Sono gaps che si verificano nella parte finale di un trend ❖ Indicano un trend stanco, prossimo al termine. ❖ Avvengono su bassi volumi ❖ Vengono chiusi ed oltrepassati nel corso di pochi giorni ❖ Un gap up di esaurimento è un segnale di debolezza ed imminente inversione ribassista. Un gap down di esaurimento è un segnale di forza ed imminente rialzista. 101 Island reversal ❖ E’ un pattern formato dalla successione di un gap di esaurimento seguito da un gap di fuga ❖ Il gap di fuga deve avvenire in direzione opposta al gap di esaurimento ❖ I 2 gaps devono formarsi a distanza di qualche giorno o al massimo qualche settimana ❖ I 2 gaps devono formarsi in prossimità di uno stesso livello 102 Gap up di fuga Gap down di esaurimento 103 Esempi generici di gaps 10 Gap di fuga 105 Gap di fuga Gap di esaurimento 106 Gap di fuga e di continuazione 107 Island reversal 108 Grazie per l’attenzione! Per domande, chiarimenti e suggerimenti contattatemi all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] Sarò lieto di potervi aiutare. 10